sabato 26 agosto 2023

L'inferno operaio: anche ieri 3 (monitoriamo un quarto) due di questi dopo lunghe agonie, Biagio Di Ceglie muore dopo una settimana di agonia, un altro operaio è morto ieri all'Ospedale di Olbia dopo un mese di agonia. Un bracciante romeno muore per il caldo lavorando a 39 gradi, è successo in provincia di brescia, che si sta confermando anche quest'anno la capitale dei morti sul lavoro, già 20 sui luoghi di lavoro, più itinere

 La Classe Operaia è andata all'inferno, scrissi questo libro nel 2010 citando  il film "La Classe operaia va in paradiso, un film del 1971 (io facevo l'operaio). C'era nel cast un grande attore Gian Maria Volontè. Erano anni di grande speranza di cambiamento, ma pochi decenni dopo di vedeva l'inferno in arriva. Cos'hanno fatto di male i lavoratori ad avere una situazione del genere. Tanti dirigenti sindacali e politici venuti dopo Berlinguer hanno rubato i voti e traditi i lavoratori. I nomi? basta andare a vedere chi erano ai vertici del Partito Comunista dopo di lui ; uno piange in parlamento perchè prende solo poco più di 4000 euro al mese e sventola il cedolino, l'altro fa film banali, un altro che portava scarpe da due milioni, mentre gli operai prendevano poco più di centinaia di migliaia di lire, ora è inquisito.  Non rimpiango il partito comunista, no, sapevo già che le idee, gli ideali, i valori sono solo sulla carta, mentre concretamente gli uomini non sono pronti per una società ugualitaria, esiste l'istinto di sopraffazione, e chissà quando saranno pronti. Cerchiamo concretamente di fare qualcosa di utile alla collettività 

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti  lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere

26 agosto 2023

Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 930 lavoratori, di questi 610 morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.

Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti

114 gli schiacciati dal trattore

82 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

66 gli operai/e, impiegati/e, agricoltori/e, braccianti  ecc. morti per malori sui luoghi di lavoro, in luglio e agosto per il caldo che sono a tutti gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro

33 i morti in infortuni domestici

21 boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano

62 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più

Nessun commento:

Posta un commento