La Classe Operaia è andata all'inferno, scrissi questo libro nel 2010 citando il film "La Classe operaia va in paradiso, un film del 1971 (io facevo l'operaio). C'era nel cast un grande attore Gian Maria Volontè. Erano anni di grande speranza di cambiamento, ma pochi decenni dopo di vedeva l'inferno in arriva. Cos'hanno fatto di male i lavoratori ad avere una situazione del genere. Tanti dirigenti sindacali e politici venuti dopo Berlinguer hanno rubato i voti e traditi i lavoratori. I nomi? basta andare a vedere chi erano ai vertici del Partito Comunista dopo di lui ; uno piange in parlamento perchè prende solo poco più di 4000 euro al mese e sventola il cedolino, l'altro fa film banali, un altro che portava scarpe da due milioni, mentre gli operai prendevano poco più di centinaia di migliaia di lire, ora è inquisito. Non rimpiango il partito comunista, no, sapevo già che le idee, gli ideali, i valori sono solo sulla carta, mentre concretamente gli uomini non sono pronti per una società ugualitaria, esiste l'istinto di sopraffazione, e chissà quando saranno pronti. Cerchiamo concretamente di fare qualcosa di utile alla collettività
OSSERVATORIO
NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
L’unico osservatorio
che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL,
nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi
nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi, così come INAIL che mette insieme
i morti sui luoghi di lavoro e in itinere
26 agosto
2023
Dall’inizio dell’anno
sono morti complessivamente 930 lavoratori, di questi 610 morti sui luoghi di
lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri
ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato
un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da
INAIL o che muore in nero.
Nel 2022 i lavoratori
morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli
altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono
stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti
lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono
stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo
Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti
poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti
registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso,
provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione,
nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore
per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente
dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore
anziano.
Dal 1° gennaio 2008,
anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti
complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di
lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi
lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro
volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del
fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali”
quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione
diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti
114 gli schiacciati dal trattore
82 morti gli autotrasportatori alla
guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i
morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di
incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida
66 gli operai/e, impiegati/e,
agricoltori/e, braccianti ecc. morti per
malori sui luoghi di lavoro, in luglio e agosto per il caldo che sono a tutti
gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro
33 i morti in infortuni domestici
21 boscaioli morti travolti
dall’albero che tagliavano
62 gli stranieri morti sui luoghi di
lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa
INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il
20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più
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