domenica 1 ottobre 2023

Report morti sul lavoro nei primi nove mesi del 2023 comparati con l’intero 2022 già superato come numero di morti. Settembre da orrore con 107 morti sui luoghi di lavoro e più di 30 in itinere

 



Report morti sul lavoro nei primi nove mesi del 2023 comparati con l’intero 2022 già superato come numero di morti. Settembre da orrore con 107 morti sui luoghi di lavoro e più di 30 in itinere

E’ finito un altro mese orribile, dalla strage di Brandizzo sono morti ben 109 lavoratori sui Luoghi di Lavoro con itinere si arriva a superare i 135 morti, ma ben più grave un altro aspetto: il 30 settembre si sono superati sui Luoghi di lavoro nelle Regioni i morti dell’intero 2022 come potete vedere nel primo grafico, ma è l’andamento di questi 16 anni che è impressionante, in costante aumento, come potete vedere nel secondo grafico. Ma ora, soprattutto grazie all’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro tutti gli italiani sanno che la politica e le Istituzioni hanno occultato una buona parte dei morti sui luoghi di lavoro. Ho urlato nel deserto e da solo in tutti questi anni che INAIL non faceva e non fa nessun monitoraggio, che intere categorie sparivano dalle statistiche italiane ed europee, la stessa Eurostat ha colpe per non aver controllato i morti che INAIL mandava in Europa;  come sparivano i morti in nero e gli agricoltori schiacciati dal trattore, in larga parte lavoratori anziani e autonomi, già 136 anche quest’anno a morire in questo modo atroce e oltre 2600 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio (nella foto Ludovico passeri il povero giovane di 24 anni morto schiacciato dal trattore, ucciso anche dalla mancata informazione sulla pericolosità di questo mezzo) Hanno ignorato i miei appelli, le mie denunce arrivate ai ministeri e ai ministri che si sono succeduti nel corso di questi 16 anni, nessuno si è mai degnato di venire a vedere se quello che scrivevo era vero: le tabelle Excel non mentono; i morti sono tuti registrati per giorno mese e anno, la provincia e regione del tragico evento, l’identità della vittima, l’età; un morto su tre sui luoghi di lavoro è un ultra-sessantenne, e cosa volete che chi ha votato queste leggi assassine sull’allungamento dell’età, votate da tutti,  applaude all’Osservatorio? oppure che come Salvini a ogni elezione promette fuoco e fiamme per abbassare l’età della pensione per poi dimenticarsene il giorno dopo, uno su 5 sotto i sessant’anni è straniero, emblematica la morte del 39enne marocchino che muore in Provincia di Pavia  ma è residente in veneto, ci ricordiamo tutti di Luana D’Orazio, ma nessuno ricorda se non  in trafiletti che altre due operaia marocchine Laila e Sabri, altrettanto giovani  sono morte nello stesso modo orrendo: risucchiate dalle macchine che avevano manipolato per far produrre di più, le donne che muoiono numerosissime in itinere. Ma perché questo silenzio assordante fatto sulla pelle dei nostri lavoratori? Per diversi fattori: il primo e il più importante è la commistione tra tanti soggetti che operano nel settore e la politica: interessi miliardari che unisce la politica e le Istituzioni come un collante; come dice un vecchio proverbio “cane non mangia cane”. Dentro ci sono tutti partiti, sindacati, istituzioni che attraverso le loro lobby e rappresentanti condizionano tutto e tutti su queste tragedie. Il secondo aspetto è che tu come volontario, come cittadino normale per loro non conti niente, e non si può non ricordare Alberto soridi “io so io e tu non conti un cazzo”: ma è un metalmeccanico pittore cosa volete che ne sappia più di INAIL? E giù a ridere. Un professore universitario che mi chiede per uno studio le tabelle excel per poi sparire. Un sindacalista che mi chiede incredulo, in vista di un’importante iniziativa di far validare i morti che diffondevo da un professore universitario, un  responsabile della Sicurezza della CGIL che sdegnato per le mie critiche mi toglie l’amicizia su Facebook e da allora “lavora” per screditare l’Osservatorio, così come giornalisti, che ben sapendo e conoscendo il mio lavoro da tantissimi anni poi si dimenticano, quando nominano l’INAIL di citare anche i morti dell’Osservatorio. Il parlamento che poi hanno tra le loro file tantissimi delle passate legislature che hanno votato leggi orrende come il Jobs act renziano che denunciavo già da allora che avrebbe fatto aumentare il precariato e le morti sul lavoro, e questi condizionano ancora il PD e la nuova segretaria Schlein che pur sapendo dei “numeri” diffusi dall’Osservatorio evita di parlarne per non essere “contaminata”. Ma gli italiani ora sono informati e tutti cercano di dimenticarsi della narrazione minimalistica del fenomeno morti sul lavoro che quest’anno ha conosciuto picchi orrendi come il mese di settembre 2023. Annus horribilis. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

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