Report morti sul lavoro nei primi nove mesi del 2023 comparati con l’intero 2022 già superato come numero di morti. Settembre da orrore con 107 morti sui luoghi di lavoro e più di 30 in itinere
E’ finito un altro mese orribile, dalla strage di Brandizzo
sono morti ben 109 lavoratori sui Luoghi di Lavoro con
itinere si arriva a superare i 135 morti, ma ben più grave un altro aspetto: il
30 settembre si sono superati sui Luoghi di lavoro nelle
Regioni i morti dell’intero 2022 come potete vedere nel primo grafico, ma è
l’andamento di questi 16 anni che è impressionante, in costante aumento, come
potete vedere nel secondo grafico. Ma ora, soprattutto grazie all’Osservatorio
nazionale di Bologna morti sul lavoro tutti gli italiani sanno che la politica
e le Istituzioni hanno occultato una buona parte dei morti sui luoghi di
lavoro. Ho urlato nel deserto e da solo in tutti questi anni che INAIL non
faceva e non fa nessun monitoraggio, che intere categorie sparivano dalle
statistiche italiane ed europee, la stessa Eurostat ha colpe per non aver
controllato i morti che INAIL mandava in Europa; come sparivano i morti in nero e gli
agricoltori schiacciati dal trattore, in larga parte lavoratori anziani e autonomi,
già 136 anche quest’anno a morire in questo modo atroce e oltre 2600 da quando
il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio (nella foto Ludovico passeri il
povero giovane di 24 anni morto schiacciato dal trattore, ucciso anche dalla
mancata informazione sulla pericolosità di questo mezzo) Hanno ignorato i miei
appelli, le mie denunce arrivate ai ministeri e ai ministri che si sono
succeduti nel corso di questi 16 anni, nessuno si è mai degnato di venire a
vedere se quello che scrivevo era vero: le tabelle Excel non mentono; i morti
sono tuti registrati per giorno mese e anno, la provincia e regione del tragico
evento, l’identità della vittima, l’età; un morto su tre sui luoghi di lavoro è
un ultra-sessantenne, e cosa volete che chi ha votato queste leggi assassine
sull’allungamento dell’età, votate da tutti,
applaude all’Osservatorio? oppure che come Salvini a ogni elezione
promette fuoco e fiamme per abbassare l’età della pensione per poi
dimenticarsene il giorno dopo, uno su 5 sotto i sessant’anni è straniero,
emblematica la morte del 39enne marocchino che muore in Provincia di Pavia ma è residente in veneto, ci ricordiamo tutti
di Luana D’Orazio, ma nessuno ricorda se non
in trafiletti che altre due operaia marocchine Laila e Sabri,
altrettanto giovani sono morte nello
stesso modo orrendo: risucchiate dalle macchine che avevano manipolato per far
produrre di più, le donne che muoiono numerosissime in itinere. Ma perché
questo silenzio assordante fatto sulla pelle dei nostri lavoratori? Per diversi
fattori: il primo e il più importante è la commistione tra tanti soggetti che
operano nel settore e la politica: interessi miliardari che unisce la politica
e le Istituzioni come un collante; come dice un vecchio proverbio “cane non
mangia cane”. Dentro ci sono tutti partiti, sindacati, istituzioni che
attraverso le loro lobby e rappresentanti condizionano tutto e tutti su queste
tragedie. Il secondo aspetto è che tu come volontario, come cittadino normale
per loro non conti niente, e non si può non ricordare Alberto soridi “io so io
e tu non conti un cazzo”: ma è un metalmeccanico pittore cosa volete che ne
sappia più di INAIL? E giù a ridere. Un professore universitario che mi chiede
per uno studio le tabelle excel per poi sparire. Un sindacalista che mi chiede
incredulo, in vista di un’importante iniziativa di far validare i morti che
diffondevo da un professore universitario, un responsabile della Sicurezza della CGIL che
sdegnato per le mie critiche mi toglie l’amicizia su Facebook e da allora
“lavora” per screditare l’Osservatorio, così come giornalisti, che ben sapendo
e conoscendo il mio lavoro da tantissimi anni poi si dimenticano, quando
nominano l’INAIL di citare anche i morti dell’Osservatorio. Il parlamento che
poi hanno tra le loro file tantissimi delle passate legislature che hanno
votato leggi orrende come il Jobs act renziano che denunciavo già da allora che
avrebbe fatto aumentare il precariato e le morti sul lavoro, e questi
condizionano ancora il PD e la nuova segretaria Schlein che pur sapendo dei
“numeri” diffusi dall’Osservatorio evita di parlarne per non essere
“contaminata”. Ma gli italiani ora sono informati e tutti cercano di
dimenticarsi della narrazione minimalistica del fenomeno morti sul lavoro che
quest’anno ha conosciuto picchi orrendi come il mese di settembre 2023. Annus
horribilis. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio nazionale di Bologna
morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
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