venerdì 29 novembre 2013

Ma si può morire sul lavoro così, mentre si monta un abero di Natale?

Cosenza 29 novenbre 2013 E' morto Franco Ritacca, operaio di 47 anni. Franco Ritacca, 47 anni, insieme ad altri due lavoratori socialmente utili era intento a sistemare un grande albero di natale in piazza a Cerisano. Salito su una scala ha perso l'equilibrio cercando d'aggrapparsi ad una fune utile per legare l’albero e dopo pochi istanti ha sbattuto violentemente il capo contro il muro. Franco Ritacca ha perso i sensi e non ha più dato segni di vita ed è morto poco dopo all'ospedale di Cosenza.

martedì 26 novembre 2013

INCREDIBILE Con Lorenzo Mochen sono 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e nell'indifferenza da parte di chi dovrebbe occuparsene e fare leggi appropriate..ma sono anni che lo scriviamo e purtroppo la vita di questi lavoratori non interessa a nessuno di quelli che ci sta governando.

TRENTO E' morto dopo 5 giorni d'gonia Lorenzo Mochen agricoltore di 40 anni. Mochen è l'enensima vittima di questa strage degli innocenti che sono le vittime sacrificali dell'indifferenza e della noncuranza politica. Sale all'incredibile numero di 117 gli agricoltori schiacciati dal trattore, alcuni non schiacciati ma a causa di esso..... Il povero Mochen è morto nel reparto di rianimazione del Santa Chiara. E la triste notizia in pochi minuti è arrivata a Malè dove l’allevatore viveva con la moglie e le due figlie portando avanti l’azienda di famiglia assieme al padre. Era sceso dal trattore, con dietro una botte per i liquami, quando il mezzo lo ha travolto. La ruota anteriore, lo ha spinto alle spalle contro un'auto parcheggiata lì vicino schiacciandolo.

venerdì 22 novembre 2013

Altre due vittime a Palermo e a Pescara

Palermo 21 novembre E' morta Giuseppina Jacona, 79 anni, farmacista di Blufi. La Jacona è stata uccisa con una coltellata alla gola durante un tentativo di rapina. La somma è stata recuperata dai carabinieri che ieri hanno arrestato i due banditi, i due sono stati arrestati poco dopo il delitto grazie all' aiuto dei testimoni che li avevano visti allontanarsi dalla farmacia. Pescara 22 nov 2013 E' morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma Domenico Valerio di 65 anni. Valerio il 13 novembre era rimasto coinvolto in un infortunio sullavoro nell'ufficio della sua attivita' di autodemolizione "Piccolino", a Castiglione. Da una prima ricostruzione fornita dai carabinieri della compagnia di Popoli, Valerio era in ufficio quando si e' verificata l'esplosione di un termoconvettore a gas cui e' seguito un incendio. la vittima era stata investito dal rogo e soccorso prima dai familiari che si sono adoperati per spegnere le fiamme, poi dal personale del 118. Purtroppo anche il trasferimento al Sant'Eugenio di Roma non gli ha salvato la vita

mercoledì 20 novembre 2013

Un altro morto in Emilia Romagna che si conferma da anni una delle regioni con più morti sui luoghi di lavoro

E' morto Marco Fiornetini, un altro lavoratore in Emilia Romagna, il secondo in soli due giorni, la tragedia questa volta nella provincia di Forlì Cesena Fiorentini, 41enne, titolare dell'omonima ditta di allevamento avicolo "fratelli Fiorentini", della quale era titolare assieme al fratello è morto sotto le macerie del capannone che aveva dato in appalto per la demolizione. L'allarme è stato dato dai presenti nl pomeriggio, immediatamente dopo il crollo del solaio dell'immobile, che era i fase di ristrutturazione. Pare chefiorentini mentre i lavori, erano momentaneamente fermi, sia entrato nel capannone, quando dal tetto è crollata una lastra lunga più di 15 metri. Sono arrivati i vigili del fuoco e i sanitari del 118 con l'elicottero, ma una volta estratto il corpo dalle macerie, non c'era più nulla da fare per la vittima Sul posto anche i carabinieri, la medicina del lavoro e il magistrato di turno per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Fiorentini lascia 3 figli e la moglie.

martedì 19 novembre 2013

E' morto a Bologna un operaio romeno di 39 anni cadendo da due metri d'altezza

BOLOGNA 18 novembre 2013 E' morto un operaio romeno di 39 anni in un'azienda di spedizioni. La vittima è precipitata da un'altezza di circa due metri in uno stabilimento della ditta di spedizioni Tnt. La tragedia sul lavoro è avvenuto verso le 22 in via Cristoforo Colombo, alla periferia di Bologna. Per gli accertamenti e per ricostruire la dinamica dell'infortunio mortale è intervenuta la polizia. Sono già 8 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro in provincia di Bologna e 42 in Emilia Romagna che è sempre ai vertici di questa triste classifica.

Nel nubifragio in Sardegna dove si registrano decine di morti, tra le vittime anche un poliziotto, e altri 3 colleghi in prognosi riservata per i crollo di un ponte mentre prestavano soccorso. E queste vittime delle Forze dell'Ordine che tutelano la nostra incolumità non sono neppure considerate morti sul lavoro e i feriti annoverati tra gli infortuni dalle statistiche ufficiali. SIAMO SCANDALIZZATI

Nuore E' morto un poliziotto che si trovava assiema 4 colleghi nell'auto finita sotto un ponte sulla Provinciale Oliena-Dorgali. Il poliziotto, un assistente capo, viaggiava con altri tre colleghi (che sono invece ricoverati in ospedale in prognosi riservata) quando il ponte è crollato. NON CONOSCIAMO ANCORA L'IDENTITà DELLA VITTIMA E DEI SUOI COLLEGHI GRAVEMENTE FERITI

sabato 16 novembre 2013

Altri 3 morti sui luoghi di lavoro anche oggi

Ancora morti sul lavoro anche oggi: in Sardegna, in Veneto e in Emilia Romagna.Due di queste vittime sono in agricoltura e uno straniero nell'industria

giovedì 14 novembre 2013

E' morto un giovane edile egiziano in provincia di Savona cadendo da un ponteggio in allestimento

SAVONA 14 ovembre 2013 E' morto un operio di nazionalità egiziana di 26 anni,. Il giovane è caduto da un ponteggio in fase di allestimento,cadendo da 15 metri d'altezza. Sono stati i compagni di lavoro a dare l'allarme. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, le condizioni dell'operaio erano disperate, Purtroppo è morto poco dopo all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Le indagini sono affidate ai carabinieri e agli ispettori dell'Asl

martedì 12 novembre 2013

Morti sul lavoro 2013

12 novembre 2013 Dall'inizio dell'anno sono documentati 516 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre 1050 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere (stima minima su percentuali rispetto ai morti sul lavoro che ogni anno si rilevano costanti con variabili del 50/55% sul totale delle morti). Tra l'altro di altri tantissimi lavoratori (oltre 500) che muoiono sulle strade e in itinere, e non solo, si sa solo che hanno denunciato la morte di un parente e che la loro morte non è riconosciuta come infortunio mortale, e solo dopo lunghi processi si saprò se lo era. Come più volte abbiamo denunciato, intere categorie e professioni non sono considerate in caso d'infortunio mortale come morti sul lavoro, su queste vittime c'è da sempre un silenzio devastante da parte di tutti a cominciare dalle nostre massime istituzioni, da quasi la totalità dei media e dalla politica. Tra questi morti non segnalati, anche tra categorie di lavoratori che difendono la nostra sicurezza come i Carabinieri, i Poliziotti, i Soldati e i Vigili del Fuoco, ma potremmo continuare con tantissimi altre figure professionali, tra questi molte partite IVA che spesso nascondono un rapporto di lavoro dipendente e che sono costrette a stipulare un'assicurazione privata pur di lavorare. Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati monitorati 3668 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 7200 vittime d'infortuni mortali. Un’autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i morti sono mediamente un terzo di quelli italiani. L'Osservatorio registra tutti i "morti sul lavoro" e non solo quelli che dispongono di un'assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in "nero"e alcune categorie non sono considerate "morti sul lavoro" solo perchè hanno assicurazioni diverse. Fino ad oggi Il 39 % sono morti lavoratori dell' agricoltura dei quali, tantissimi schiacciati dal trattore. Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9% nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il 5,4% nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse. Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali" Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e numero totali delle morti sui luoghi d lavoro nelle regioni Genova 16 morti (Liguria 21). Roma 11, Latina 5 (Lazio 23). Brescia 15, Milano 12, Pavia 7, Bergamo e Como 6, Sondrio 5 (Lombardia 63). Torino 13, Cuneo 10 (Piemonte 32). Chieti 10, Pescara 5 (Abruzzo 21). Foggia 12, Bari 9, Taranto 5 (Puglia 32). Cosenza 11 (Calabria 25). Palermo 11, Messina 8, Trapani 8, Agrigento 7, Ragusa 5 (Sicilia 45). Bologna 8, Modena e Parma 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna 38). Verona 9, Padova e Treviso 6. Venezia e Rovigo 5 (Veneto 38). Salerno 12, Napoli 8, Avellino 6 (Campania 32). Cagliari 7 (Sardegna 14). Perugia 11 (Umbria 12), Ancona 9 (Marche 20), Trento 6 (Trentino Alto Adige 9) Siena 7, Pistoia 6 (Toscana 30), Friuli Venezia Giulia 8, Basilicata 4, Molise 5, Val D'Aosta 1.

Sei morti sul lavoro in 24 ore

Carbonia-Iglesias 12 nov. E' morto Angelo Orrù di 53 anni cadendo dal tetto di un capannone nella zona artigianale di Domusnovas, in provincia di Carbonia-Iglesias. Orrù dove stava eseguendo dei lavori ed è precipitato da un'altezza di 15 metri ed è morto sul colpo. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Ma anche l'11 novembre è stata una giornata tragica con 6 morti sul lavoro. le vittime in Piemonte, in Puglia, in Sardegna, in Val d'Aosta, in Molise e in Veneto

Altri 3 lavoratori morti sui luoghi di lavoro

11 novembre 2013 sono morti altri 3 lavoratori in diverse regioni italiane: in Molise e in Toscana. le vittime sono nell'autotrasporto e in edlizia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

domenica 10 novembre 2013

La congiura del silenzio contro i lavoratori

La congiura del silenzio Ho appena finito di leggere su Left, l’articolo di Tiziana Barillà, “licenziamento all’italiana” con Fabrizia Caputo che cita i dati veri sulle morti sul lavoro “Morti sul lavoro, l’INAIL sbaglia i conti e “come far fuori il dipendente scomodo” di Manuele Bonaccorsi. Sono ormai anni che c’è una congiura del silenzio, ma non solo quella, contro il mondo del lavoro. Tutta una classe dirigente, e soprattutto politica che hanno cercato di “far fuori” tutto quello che c’era di buono nel mondo del lavoro. I casi dei 3 lavoratori come GIUSEPPE, OPERAIO TORINESE PEDINATO PER DUE MESI DALL’AZIENDA E POI LICENZIATO, DI RICCARDO, FERROVIERE LICENZIATO PER AVER RACCONTATO LA VERITA’ SULLA STRAGE DI VIAREGGIO E DI MARCO ZANFRAMUNDO DELL’ILVA SONO EMBLEMATICI. Cos’hanno in comune questi 3 lavoratori? tutti e tre si sono ribellati contro l’azienda in cui lavoravano e per motivi legati alla Sicurezza. Anch’io personalmente ho subito queste violenze, ma erano gli anni settanta e la tutela dei lavoratori era cosa sacra, ma adesso? Il mondo del lavoro imbavagliato dai media tutti in mano a “padroni senza scrupoli e anima”. Partiti politici che ormai non sanno più nemmeno come è fatto un lavoratore. In un parlamento pieno di avvocati, medici, professionisti della politica, soubrette, cosa volete che importi dei problemi di chi lavora. Hanno legiferato l’allungamento dell’età della pensione, fanno finta di credere che da anni c’è un calo delle morti sul lavoro, cosa non vera, ma utile a fare leggi per far diminuire ulteriormente la sicurezza sui luoghi di lavoro. Lavori precari con false partite IVA che non hanno neppure la dignità se muoiono lavorando di essere riconosciuti come tali. Controriforme come quelle della Fornero dove hanno allungato l’età della pensione indipendentemente se si svolge un lavoro più o meno pericoloso, e data la discrezionalità alle aziende e ai giudici sull’articolo 18, con l’abolizione di fatto dell’obbligo di riassunzione in caso che non esista la giusta a causa e il giustificato motivo per licenziare. E gli ultimi operai che resistono a queste angherie si licenziano, così si riducono al silenzio tutti gli altri. Hanno utilizzato scientificamente una massima di Mao "colpirne uno per educarne cento". Una politica classista che ha ucciso e ridotto al silenzio il mondo del lavoro. Alla fine a chi lavora hanno rubato anche la dignità.

sabato 9 novembre 2013

Tragica morte di un giovane tornitore

TORINO 9 Nov 2013 E' morto un giovane di 31 anni ieri sera, all'ospedale Cto di Torino, dopo due giorni di agonia, l'operaio di 31 anni rimasto vittima di un incidente sul lavoro mercoledì. Dalle prime ricostruzioni il povero giovane, che faceva il tornitore presso un'azienda meccanica di Alpignano, si sarebbe ferito gravemente, andando a sbattere il capo contro il tornio su cui lavorava, trascinato dall'indumento che indossava rimasto incastrato negli ingranaggi. Inutili i tentativi dei soccorritori e dei medici di salvarlo.

giovedì 7 novembre 2013

Anche oggi sono morti sui LUOGHI DI LAVORO altri 3 lavoratori

Ancora tre lavoratori morti di cui due in edilizia e uno nei servizi. le vittime in Sicilia,in Toscana e in Puglia. Per approfondimenti chiedere all'Osservatorio

mercoledì 6 novembre 2013

SONO FELICE CHE BILL DE BLASIO SIA DIVENTATO SINDACO DI NEW YORK. UN AUTENTICO PROGRESSISTA D'ORIGINE ITALIANA

Sono molto orgoglioso che un italo americano come De Blasio sia diventato sindaco di New york, è originario della provincia di Benevento come me ed è uno che sta dalla parte dei più deboli e rivoluzionerà la città. Con i Cervone americani, di cui non ne conoscevo neppure l'esistenza, sono discendenti del fratello di mia nonna partito dall'inizio del 900 per gli Stati Uniti come Giuseppe il nonno di Bill De Blasio. Due nipoti americani del fratello di mia nonna mi sono venuti a trovare a Bologna e sono molto orgogliosi delle loro origini italiane. Spesso mi chiedo come mai tantissimi visitatori di questo blog siano americani,poi vedo che anche gli altri blog dove parlo della ia attività artistica sono visitatissimi. SONO ORGOGLIOSISSIMO DI QUESTO

lunedì 4 novembre 2013

Terribile morte di un operaio di una cava nel bresciano. E'morto un operaio schiacciato dal peso del ferro in una ditta del cosentino

Brescia 4 novembre 2013 Terribile morte sul lavoro questa mattina mattina a Buffalora dove un operaio di 53 anni è morto stritolato nella macchina che tritura i sassi in una cava. Sul posto sono intervenute in codice rosso due ambulanze del 118 e i vigili del fuoco, ma per la povera vittima morta così atrocemente non c'è stato nulla da fare. Allertata anche la Questura, che ha inviato una pattuglia della Polizia per effettuare i rilievi del caso. Sono già 14 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno. Purtroppo anche quest'anno, come da diversi anni la provincia di Brescia è hai vertici di questa triste classifica. La Lombardia ha complessivamente 64 morti sui luoghi di lavoro. Cosenza 4 novembre E' morto Palmiro Montalto in una ditta della zona industriale di Corigliano. Montalto è morto stamattina in un incidente sul lavoro.La tragedia è avvenuta nel piazzale di un'azienda e da quanto si è appreso, l'operaio stava scaricando del ferro da un muletto quando è stato travolto rimanendo schiacciato dal peso del materiale. Pronto l’intervento degli operatori del servizio di soccorso 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare la morte di Montalto. Sul posto anche i carabinieri che hanno avviato le indagini .

Morti sul lavoro di seria A e di serie B

Oggi 4 novembre è la Festa delle nostre Forze Armate. Ma perchè i carabinieri, i poliziotti, un soldato dell'Esercito, ma anche un Vigilie del Fuoco, se muoiono in un conflitto a fuoco con dei delinquenti o come è capitato pochi giorni fa con il vigile del fuoco Maurizio Berardinucci, morto dopo 3 mesi d’agonia per l’esplosione in una fabbrica non sono considerati MORTI SUL LAVORO? E’ una grave anomalia e ingiustizia che merita, speriamo per almeno una volta, l’attenzione della nostra classe dirigente, a partire dai Presidenti della Camera e del Senato, che s’indignino veramente, e che costringono questo parlamento ad impegnarsi e fare chiarezza sul reale numero dei morti sul lavoro nel nostro paese. Da anni stiamo dicendo che le statistiche ufficiali sono sottostimate, che i morti sul lavoro sono molti di più, che non c’è un calo reale delle morti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Ma ora sappiamo che quello che abbiamo scritto per tanti anni è vero; che intere categorie, anche quelle che proteggono la nostra vita e incolumità, non sono considerate morti sul lavoro. Se i Carabinieri, Poliziotti, Soldati e Vigili del Fuoco, ma anche tantissime altre categorie che non sono assicurate all’INAIL, come per esempio anche i lavoratori con partita IVA, anche quelli che nascondono un lavoro continuativo dipendente, perché almeno non si onorano dandogli almeno la dignità d’essere considerati morti per infortuni sul lavoro nell'adempimento del loro lavoro? Il nostro è veramente un paese incredibile. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.com

venerdì 1 novembre 2013

499 morti sui luoghi di lavoro nei primi 10 mesi del 2013, con le morti sulle strade si superano le 1000 vittime

Con i 3 morti sui luoghi di lavoro del 31 ottobre si arriva a sfiorare i 500 morti complessivi. Le ultime 3 vittime in Toscana, nelle Marche e nel Lazio. Ancora due morti in agricoltura per schiacciamento del guidatore del trattore e una morte nel giardinaggio. Notizie più approfondite sulle ultime tragedie chiedere approfondimenti all'OSSERVATORIO

E' morto Maurizio Berandinucci Vigile del Fuoco di 47 anni

31 ottobre 2013 Apprendiamo con ritardo della morte all'ospedale Gemelli di Roma del Vigile del Fuoco Maurizio Berardinucci di 47 anni. Berardinucci, il vigile del fuoco del comando provinciale di Pescara, era rimasto ferito in modo graveo il 25 luglio scorso nell'esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici a Villa Cipressi di Città S. Angelo (Pe). Nell'incidente era rimasta coinvolta l'intera squadra di soccorso dei vigili del fuoco che per prima era giunta sul posto. Nonostante gli interventi e le terapie mediche a cui è stato sottoposto in questi mesi, prima nell'ospedale ''Spirito Santo'' di Pescara e successivamente nel Policlinico ''A. Gemelli'' di Roma, le condizioni cliniche di Berardinucci si sono aggravate, fino al decesso avvenuto il giorno 26 ottobre. E anche questo lavoratore non è inserito tra le morti sul lavoro dalle statistiche "ufficiali", è dura da comprendere ma è così.