venerdì 10 febbraio 2017

I morti sul lavoro che resuscitano (almeno per le statistiche)

Si, come curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono contento, dopo questa grande inchiesta di Repubblica sui morti che spariscono dalle statistiche. Finalmente tutti sono stati costretti a prendere posizione. La sparizione di tanti morti sul lavoro l’avevo vista già al primo anno di monitoraggio delle vittime, era il 2009, avevo già raccolto in appositi file i morti del 2008, quando vennero fuori quelli dell’INAIL per quell’anno mi accorsi di questa anomalia. Come mai i morti che avevo registrato io erano molti di più?  E da allora che cominciai a domandare a destra e manca delle ragioni di questa differenza. Ma nessuno mi ascoltava. Del resto ero solo un metalmeccanico che si era messo in testa di far comprendere le dimensioni del fenomeno in tempo reale agli italiani. Avevo nomi e cognomi delle vittime, mica erano fantasmi. Prima le notizie più recenti del fenomeno avevano sei mesi o addirittura un anno. Ma questa discrepanza tra le statistiche che facevo io con l’aiuto dei miei figli e di qualche amico come Marco Bazzoni, anche lui metalmeccanico, addetto alla Sicurezza, che avevo conosciuto fin da subito per il suo costante impegno contro questo fenomeno degli infortuni anche mortali erano enormi, erano centinaia i morti che “sparivano”. Anche un grande giornalista come Santo della Volpe s’interessava costantemente del fenomeno. Rimasi stupito quando vidi su Facebook la sua richiesta d’amicizia, avemmo numerosi contatti, venne anche a intervistarmi a casa mia.  Ma anche lui, non riusciva a rompere quel muro d’indifferenza, di menefreghismo e di omertà che c’era sul fenomeno morti sul lavoro. Come mai i morti sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio erano molti di più? Guai a chi tocca la stampa e le televisioni e vuole intimorire i giornalisti. Si sono interessati del fenomeno tantissimi giornali, direi quasi tutti, pur sapendo come la pensavo e quel che scrivevo. Anche le televisioni pubbliche di tutti e tre i canali facevano ottimi servizi denunciando la differenza sul numero complessivo delle morti sul lavoro. Mentre le televisioni commerciali mai si sono occupate, se non in modo occasionale del fenomeno.  Il TG3 per esempio ha fatto una campagna durata mesi su queste tragedie. Ma niente la politica non ci sentiva. Mail tutti i mesi ai principali partiti e protagonisti della politica, li mettevo al corrente della situazione che denunciavo con l’Osservatorio, ma verso la vita di chi lavoro e delle denunce di un fenomeno che doveva far rizzare i capelli in testa niente. Anche i sindacati avevano lo stesso atteggiamento della politica. La stessa indifferenza. Anche alla Camusso ho scritto diverse volte, con mail alla sua segreteria. Ma mai un interessamento. Del resto ho mandato mail alla segretaria Cantone dello stesso  SPI CGIL a cui sono iscritto facendo le stesse denunce. La stessa indifferenza, probabilmente le loro segreterie neppure le informavano delle mail (almeno lo spero). Poi quando ieri ho letto che la segretaria della CISL Furlan parlava di un “pugno nello stomaco” dopo aver appreso dall’articolo di Repubblica della sparizione di tanti morti sul lavoro dalle statistiche, sono rimasto basito. Eppure i contatti con tanti funzionari di questo sindacato ci sono stati. Com’è possibile che non comunichino tra di loro su fenomeni che a un sindacato avrebbe dovuto avere tra le priorità? Insomma un cittadino che attraverso un lavoro volontario vuole dare un contributo per problemi del Paese non conta niente. Ma una cosa ho sentito come gravissima; la grande lontananza che c’è tra le Istituzioni, di qualsiasi tipo al resto dei cittadini. Una superiorità che si manifesta con l’indifferenza, con l’ostracismo, con l’ironia, con la difesa della loro ”superiorità”. Di questo si dovrebbe occupare il Presidente Mattarella "della distanza tra cittadini e istituzioni " che sta diventando patologica. Mi ha colpito molto recentemente la mia cancellazione tra gli amici di Facebook di un sindacalista che occupa un posto di primo piano sulla Sicurezza, di cui  per carità di patria non faccio il nome. Conosceva i miei dati da anni, spesso condivideva quello che scrivevo, poi lo vedo in televisione a un incontro con giornalisti, esponenti governativi e di quella che era la sua naturale controparte. Praticamente dava ragione agli altri su quasi tutto. Anche che i morti sul lavoro calavano, quando invece dal 2008 sui luoghi di lavoro non sono mai calati e lui lo sapeva bene. Davvero un colpo allo stomaco. Ovviamente gli ho scritto quello che pensavo, e lui invece di rispondere in merito, mi ha cancellato dagli amici. Mi risulta che anche con altri abbia fatto così. Lesa maestà anche dei sindacalisti? Insomma un ottimo rappresentante del sindacato Istituzioni che rinuncia al suo ruolo. Ho accolto con molta soddisfazione del DDL “sull’omicidio sul lavoro” che ha come prima firma, non a caso un altro metalmeccanico, il Senatore Barozzino,  Finalmente la politica s’interesserà concretamente del fenomeno? Rinuncerà a fare leggi per diminuire ulteriormente la Sicurezza sui luoghi di lavoro come hanno fatto in questi anni ? Ricomincerà a considerare la vita di chi lavoro come tra e cose più importanti che deve tutelare? Considererà i vaucher, il precariato (che fa suicidare i giovani), il lavoro nero, e leggi come il Jobs act come  violenze contro i lavoratori? Ho forti dubbi per il semplice fatto che in parlamento sono pochissimi gli eletti che vengono dal lavoro dipendente. Sarà un parlamento veramente democratico quando ci saranno in queste Istituzioni anche la rappresentanza equa di venticinque milioni di lavoratori dipendenti. Ma noi metalmeccanici, anche se in pensione abbiamo la testa dura. Questa sarà la prossima battaglia, sarà lunga, sarà dura. Ma sarà restituita la rappresentatività politica e parlamentare al  mondo del lavoro.

Mail spedita sul fenomeno all'insediamento del Governo Renzi e ai Ministri martina e Poletti nel 2014

Da: Carlo Soricelli [mailto:carlo.soricelli@gmail.com]
Inviato: venerdì 28 febbraio 2014 18:42
A:
matteo@governo.it; segrgabinetto@lavoro.gov.it; webmaster@politicheagricole.it
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina,

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e  Sig.ri Ministri  del lavoro Giuliano Poletti e  delle Politiche Agricole Maurizio Martina,
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina,
il nuovo governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente.
L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è  aperto dal  1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno si parla di favolose diminuzioni dei decessi, ma noi, che registriamo  tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo. Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto di riferimento con centinaia di migliaia di visitatori in Italia e non solo (questa settimana oltre 600 accessi dagli Stati Uniti  e 400 della Germania),  per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie, che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime  mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili, Ma si è continuato a prendere per buoni i dati ufficiali che sono sempre sottostimati a causa di un monitoraggio parziale.
Tutti gli anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai trattori che guidano, nella totale indifferenza della politica, e soprattutto da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al lavoro. Gli agricoltori deceduti  schiacciati dal trattore sono stati 127 nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione  di cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto sui vecchi trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti.  Tra poco arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage se non si interverrà immediatamente-
Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi sul lavoro, che ci vede primi in Europa.
D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione  da parte delle istituzioni.
Cordiali saluti.
Carlo Soricelli
Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

mail del 22 maggio 2015

Ma la vita di chi lavora la terra non conta niente?

Ministro Martina dica qualcosa su questa carneficina. Continua inarrestabile la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Sono già 21 dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il pianeta”. Sono 51 dall’inizio dell’anno. Nel 2014 sono stati schiacciati dal trattore 152 lavoratori e 142 da quando l’Osservatorio che dirigo le ha mandato una mail il 28 febbraio 2014 per avvertirla, come del resto ho fatto con Renzi e Poletti dell’imminente strage che puntualmente si è verificata. Lo stesso è stato fatto nel febbraio 2015. Il risultato è lo stesso: la Sua indifferenza e quella di Renzi e Poletti. La vita di questi lavoratori non vale neppure un twitter? Eppure la vediamo tutti i giorni in televisione. Su se ne occupi finalmente, Lei è il Ministro delle Politiche Agricole. Questo post sarà continuamente aggiornato fino a quando non la vedremo spendere una parola su queste vittime che si potrebbero dimezzare se solo ci fosse un’informazione corretta e attenta, oltre ovviamente a interventi mirati per mettere in sicurezza i vecchi trattori con interventi sulle cabine. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it


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