Si, come curatore
dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono contento, dopo
questa grande inchiesta di Repubblica sui morti che spariscono dalle statistiche.
Finalmente tutti sono stati costretti a prendere posizione. La sparizione di
tanti morti sul lavoro l’avevo vista già al primo anno di monitoraggio delle
vittime, era il 2009, avevo già raccolto in appositi file i morti del 2008,
quando vennero fuori quelli dell’INAIL per quell’anno mi accorsi di questa
anomalia. Come mai i morti che avevo registrato io erano molti di più? E da allora che cominciai a domandare a
destra e manca delle ragioni di questa differenza. Ma nessuno mi ascoltava. Del
resto ero solo un metalmeccanico che si era messo in testa di far comprendere
le dimensioni del fenomeno in tempo reale agli italiani. Avevo nomi e cognomi
delle vittime, mica erano fantasmi. Prima le notizie più recenti del fenomeno avevano
sei mesi o addirittura un anno. Ma questa discrepanza tra le statistiche che facevo
io con l’aiuto dei miei figli e di qualche amico come Marco Bazzoni, anche lui
metalmeccanico, addetto alla Sicurezza, che avevo conosciuto fin da subito per
il suo costante impegno contro questo fenomeno degli infortuni anche mortali
erano enormi, erano centinaia i morti che “sparivano”. Anche un grande
giornalista come Santo della Volpe s’interessava costantemente del fenomeno.
Rimasi stupito quando vidi su Facebook la sua richiesta d’amicizia, avemmo
numerosi contatti, venne anche a intervistarmi a casa mia. Ma anche lui, non riusciva a rompere quel muro
d’indifferenza, di menefreghismo e di omertà che c’era sul fenomeno morti sul
lavoro. Come mai i morti sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio erano molti di
più? Guai a chi tocca la stampa e le televisioni e vuole intimorire i
giornalisti. Si sono interessati del fenomeno tantissimi giornali, direi quasi
tutti, pur sapendo come la pensavo e quel che scrivevo. Anche le televisioni
pubbliche di tutti e tre i canali facevano ottimi servizi denunciando la
differenza sul numero complessivo delle morti sul lavoro. Mentre le televisioni
commerciali mai si sono occupate, se non in modo occasionale del fenomeno. Il TG3 per esempio ha fatto una campagna durata
mesi su queste tragedie. Ma niente la politica non ci sentiva. Mail tutti i
mesi ai principali partiti e protagonisti della politica, li mettevo al
corrente della situazione che denunciavo con l’Osservatorio, ma verso la vita
di chi lavoro e delle denunce di un fenomeno che doveva far rizzare i capelli
in testa niente. Anche i sindacati avevano lo stesso atteggiamento della
politica. La stessa indifferenza. Anche alla Camusso ho scritto diverse volte, con
mail alla sua segreteria. Ma mai un interessamento. Del resto ho mandato mail
alla segretaria Cantone dello stesso SPI
CGIL a cui sono iscritto facendo le stesse denunce. La stessa indifferenza,
probabilmente le loro segreterie neppure le informavano delle mail (almeno lo
spero). Poi quando ieri ho letto che la segretaria della CISL Furlan parlava di
un “pugno nello stomaco” dopo aver appreso dall’articolo di Repubblica della
sparizione di tanti morti sul lavoro dalle statistiche, sono rimasto basito. Eppure
i contatti con tanti funzionari di questo sindacato ci sono stati. Com’è
possibile che non comunichino tra di loro su fenomeni che a un sindacato
avrebbe dovuto avere tra le priorità? Insomma un cittadino che attraverso un lavoro
volontario vuole dare un contributo per problemi del Paese non conta niente. Ma
una cosa ho sentito come gravissima; la grande lontananza che c’è tra le
Istituzioni, di qualsiasi tipo al resto dei cittadini. Una superiorità che si
manifesta con l’indifferenza, con l’ostracismo, con l’ironia, con la difesa della
loro ”superiorità”. Di questo si dovrebbe occupare il
Presidente Mattarella "della distanza tra cittadini e istituzioni " che
sta diventando patologica. Mi ha colpito molto recentemente la mia cancellazione tra gli
amici di Facebook di un sindacalista che occupa un posto di primo piano sulla
Sicurezza, di cui per carità di patria
non faccio il nome. Conosceva i miei dati da anni, spesso condivideva quello
che scrivevo, poi lo vedo in televisione a un incontro con giornalisti,
esponenti governativi e di quella che era la sua naturale controparte.
Praticamente dava ragione agli altri su quasi tutto. Anche che i morti
sul lavoro calavano, quando invece dal 2008 sui luoghi di lavoro non sono mai
calati e lui lo sapeva bene. Davvero un colpo allo stomaco. Ovviamente gli ho
scritto quello che pensavo, e lui invece di rispondere in merito, mi ha
cancellato dagli amici. Mi risulta che anche con altri abbia fatto così. Lesa
maestà anche dei sindacalisti? Insomma un ottimo rappresentante del sindacato Istituzioni
che rinuncia al suo ruolo. Ho accolto con molta soddisfazione del DDL “sull’omicidio
sul lavoro” che ha come prima firma, non a caso un altro metalmeccanico, il Senatore
Barozzino, Finalmente la politica s’interesserà
concretamente del fenomeno? Rinuncerà a fare leggi per diminuire ulteriormente la
Sicurezza sui luoghi di lavoro come hanno fatto in questi anni ? Ricomincerà a
considerare la vita di chi lavoro come tra e cose più importanti che deve
tutelare? Considererà i vaucher, il precariato (che fa suicidare i giovani), il lavoro nero, e leggi come il
Jobs act come violenze contro i
lavoratori? Ho forti dubbi per il semplice fatto che in parlamento sono
pochissimi gli eletti che vengono dal lavoro dipendente. Sarà un parlamento
veramente democratico quando ci saranno in queste Istituzioni anche la
rappresentanza equa di venticinque milioni di lavoratori dipendenti. Ma noi
metalmeccanici, anche se in pensione abbiamo la testa dura. Questa sarà la
prossima battaglia, sarà lunga, sarà dura. Ma sarà restituita la rappresentatività
politica e parlamentare al mondo del
lavoro.
Mail spedita sul fenomeno all'insediamento del Governo Renzi e ai Ministri martina e Poletti nel 2014
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e Sig.ri
Ministri del lavoro Giuliano Poletti e delle Politiche Agricole
Maurizio Martina,
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e
Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio
Martina,
il nuovo
governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente.
L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è aperto dal
1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e
da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno
si parla di favolose diminuzioni dei decessi, ma noi, che registriamo
tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo.
Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di
questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto
di riferimento con centinaia di migliaia di visitatori in Italia e non solo
(questa settimana oltre 600 accessi dagli Stati Uniti e 400 della
Germania), per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie,
che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto
come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime
mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili,
Ma si è continuato a prendere per buoni i dati ufficiali che sono sempre
sottostimati a causa di un monitoraggio parziale.
Tutti gli
anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai
trattori che guidano, nella totale indifferenza della politica, e soprattutto
da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al
lavoro. Gli agricoltori deceduti schiacciati dal trattore sono stati 127
nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sui luoghi di lavoro.
Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni
abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno
si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione
sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione di
cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto sui vecchi
trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti. Tra poco
arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage se non si interverrà
immediatamente-
Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare
sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi sul lavoro,
che ci vede primi in Europa.
D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione da parte delle
istituzioni.
Cordiali saluti.
Carlo
Soricelli
Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
mail del 22 maggio 2015
Ma la vita di chi lavora la terra non conta niente?
Ministro Martina dica qualcosa su questa carneficina. Continua
inarrestabile la strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Sono già 21
dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il
pianeta”. Sono 51 dall’inizio dell’anno. Nel 2014 sono stati schiacciati dal
trattore 152 lavoratori e 142 da quando l’Osservatorio che dirigo le ha mandato
una mail il 28 febbraio 2014 per avvertirla, come del resto ho fatto con Renzi
e Poletti dell’imminente strage che puntualmente si è verificata. Lo stesso è
stato fatto nel febbraio 2015. Il risultato è lo stesso: la Sua indifferenza e
quella di Renzi e Poletti. La vita di questi lavoratori non vale neppure un
twitter? Eppure la vediamo tutti i giorni in televisione. Su se ne occupi
finalmente, Lei è il Ministro delle Politiche Agricole. Questo post sarà
continuamente aggiornato fino a quando non la vedremo spendere una parola su
queste vittime che si potrebbero dimezzare se solo ci fosse un’informazione
corretta e attenta, oltre ovviamente a interventi mirati per mettere in
sicurezza i vecchi trattori con interventi sulle cabine. Carlo Soricelli
curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
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