19 Febbraio 2018
Dal 1° gennaio
85 morti sui luoghi di
lavoro in Italia
Almeno altrettanti
muoiono sulle strade e in itinere
Non possono esserci
differenze tra i morti sul lavoro, noi monitoriamo tutti quelli che muoiono
svolgendo un lavoro
Morti nelle Regioni e
Province italiane nel 2018 per ordine decrescente
N.B i morti segnalati
nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta
che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle
province non sono conteggiati i morti sulle autostrade
. VENETO 13 Venezia (1),
Belluno (1), Padova (), Rovigo (1), Treviso (5), Verona (4), Vicenza (1). LOMBARDIA 11 Milano (6), Bergamo
(), Brescia (1), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (), Monza
Brianza (1), Pavia (), Sondrio (2), Varese () EMILIA
ROMAGNA 7 Bologna (), Rimini (1).
Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (2) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia ()
Piacenza () CAMPANIA 7 Napoli (4), Avellino (1), Benevento (),
Caserta (), Salerno (2). LAZIO 5 Roma (3),
Viterbo () Frosinone (1) Latina (1) Rieti (). ABRUZZO
5
L'Aquila (3), Chieti (1), Pescara () Teramo (1) PIEMONTE
5 Torino (4), Alessandria (), Asti (), Biella (), Cuneo (), Novara (),
Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () MARCHE 4 Ancona (),
Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (3). CALABRIA
3 Catanzaro (1), Cosenza (1), Crotone (), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia
() TOSCANA 4 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (1),
Livorno (), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa (1), Pistoia (), Siena (1) Prato
().SICILIA 2 Palermo (1), Agrigento (), Caltanissetta
(), Catania (1), Enna (), Messina (), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani ().) UMBRIA
2 Perugia (1) Terni (1). PUGLIA 1 Bari (), BAT (),
Brindisi (), Foggia (), Lecce () Taranto (1) LIGURIA
1 Genova (1), Imperia
(), La Spezia (), Savona (). SARDEGNA 1 Cagliari (),
Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio
(), Oristano (), Sassari (1). Sulcis inglesiente () FRIULI
VENEZIA GIULIA 1 Trieste (), Gorizia (), Pordenone (), Udine (1). Molise 2
Campobasso (2), Isernia () BASILICATA Potenza () Matera () TRENTINO
ALTO ADIGE Trento (), Bolzano ().VALLE
D’AOSTA ()
A futura memoria postato il 25 gennaio 2018. Per l’INAIL sono 1029 i morti
complessivi nel 2017 (compresi i lavoratori con mezzi di trasporto) Per
l’Osservatorio Indipendente sono 1380 (ci sono anche 139 agricoltori
schiacciati dal trattore che non sono stati conteggiati dall’INAIL, più tanti
altri lavoratori che non appaiono tra le denunce INAIL. Poi vedrete che quando
tra qualche mese dirameranno quanti sono riconosciuti da questo Istituto come
aventi diritto moltissimi dei 1029 non lo saranno (qualche centinaio)
Sono già 5 gli
agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018, oltre 1400 in dieci anni e oltre
600 nell’ultima legislatura
Report morti sul
lavoro nell’intero 2017
Nel
2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono
stati 632, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018
l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno
i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura
aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino
ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di
persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per
la vostra sensibilità.
Report morti sul
lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al
31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 632 lavoratori:
con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i
1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come
tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come
tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il
25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili
superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime
cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente
il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche
che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che
lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli
impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra
sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza
appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si
oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio,
sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei
morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni
caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre
molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di
Torino morti poche settimane prima
Nel 2017 sono 139 i morti schiacciati dal trattore nel
2017 e poco meno di 1400 da quando è stato aperto l’Osservatorio e oltre 600 in
questa legislatura, che per fortuna sta finendo
Molte delle vittime del
terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei
capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha
evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a
rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a
Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica
stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto
della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente
146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una
strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime
tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci
lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in
Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del
rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate
sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e
crollare.
Se non si comincia a farli
mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di
milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero
mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641
lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle
strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti
sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre
innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6
milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro
valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi,
e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per
infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in
più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui
LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia visitate questo sito ogni giorno
I
morti per infortunio sul lavoro quanti sono?
Se uno guarda
superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in uno stato
confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL? A prima
vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle
diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che questo
istituto dello Stato analizzerà in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno
successive l’INAIL diffonde il numero di morti per infortuni riconosciuti come
tali, sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di
queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure
di non loro pertinenza. Comunque se si guardano i dati complessivi comparati,
quelli diffusi dall’INAIL, sono ovviamente molto meno delle morti di questo
Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni,
indipendentemente dal lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si
confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle denunce
pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono
ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro.
Se si vuole fare una
comparazione vera occorre confrontare i morti senza mezzi di trasporto
dell’INAIL con quelli sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Nel 2016 in Europa
sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro
(indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro,
oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono
alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti
infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa
specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per
infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono
riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per
infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti,
che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con
questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e
come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono
sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti
sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e
l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa
triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante
milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che
esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui
luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso
pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per
andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche
quest’anno il 30% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
Già 3
gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018Nel 2017 sono morti
schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri
che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le
strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti in
questa ultima legislatura. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni
su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il
Parlamento pochi mesi fa ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che
obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame
che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo
scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una
campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a
disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.