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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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mercoledì 28 febbraio 2018

Un altro lavoratore morto in Friuli, nella provincia di Udine


Udine 27 febbraio è morto Michele Bianco  di 53 anni questa mattina, poco dopo le 10, alla Bipan di Bicinicco. E' come al solito un operaio esterno a perdere la vita, come succede quasi sempre nelle grandi aziende. Bianco è stato travolto da una ruspa in manovra nel piazzale dello stabilimento. Indaga la Procura di Udine per verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza.

martedì 27 febbraio 2018

Morti sul lavoro: non possiamo rassegnarci all'indifferenza e considerare le morti per infortunio come qualcosa che non ti riguarda. se lavori riguarda anche a te, qualsiasi lavoro tu svolgi, anche quello apprentemente meno pericoloso. Muore un giovane di 28 anni in provincia di Potenza


Muore a 28 anni ferito gravemente e morto quasi immediatamente un giovane di 28 anni che lavorava in un'azienda di compostaggio di rifiuti a Tito Scalo. Si ignorano ancora le dimaniche della tragedia; sembra sia rimasto incastrato nel macchinario. Un'altra morte orribile.
L’azienda dove lavorava il giovane, che stava svolgendo il turno di pomeriggio, si occupa di diversi servizi sui rifiuti: dalla raccolta al trattamento, passando quindi anche per la separazione degli stessi. la tragedie intorno alle 20
 lmmediatamente dall’azienda era partito l’allarme, e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 “Basilicata Soccorso”, i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Potenza e i Carabinieri.
I sanitari hanno potuto solamente constatare la morte del povero giovane


lunedì 26 febbraio 2018

Muore cadendo da un tetto alto 10 metri a San Felice Circeo un edile di 60 anni

Le lancette dell'orologio della morte per infortuni non si ferma mai, siano arrivati a 92 morti sui luoghi di lavoro e oltre 200 con i morti sulle strade e in itinere. per il giorno delle elezioni del 4 marzo si supereranno i 100 morti, ma nessuno che in questa campagna elettorale si occupa di queste tragedie

Muore sul lavoro il poliziotto Giovanni Politi. Anche i poliziotti, come i carabinieri, le partite iva e lavoratori in nero spariscono dalle statistiche delle morti sul lavoro, che sono molte di più. I morti sul lavoro calano solo facendogli una riga sopra


FIRENZE 25 febbriao E' morto un poliziotto in un incendio in una caserma Giovanni Politi 
Politi aveva 51 anni, era originario della Calabria ed era un artificiere. A quanto si apprende era a lavoro per un turno domenicale ed era appena tornato dallo stadio dove era in servizio per la partita Fiorentina-Chievo.
Rimangono da accertare le cause di morte e quelle che hanno scatenato l'incendio. Incendio che è stato segnalato al 115 da alcuni passanti che hanno visto uscire fumo dalla caserma e udito degli scoppi.
A lavoro per ricostruire l'accaduto sia la polizia che i vigili del fuoco. La procura ha aperto un'inchiesta e sul luogo si è recato anche il medico legale.



sabato 24 febbraio 2018

Tiremm innanz! E fanno 90 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno. I lavoratori vanno su un patibolo ogni giorno come il tappezziere Amatore Sciesa. Solo che lui è morto da eroe, mentre i nostri lavoratori muoiono per infortunio senza neppure qualcuno che cerca di fare qualcosa questa strage

Tiremm innanz. Ieri è morto fulminato Davide Spagnoli un lavoratore nello spezzino che lavorava in una fabbrica di vernici. Amatore Sciesa era un tappezziere, è morto da eroe per l'unità d'Italia, disse questa famosa frase andando verso il patibolo. Ma sul patibolo ci vanno anche migliaia di lavoratori ogni anno, senza avere il seppur minimo segno d'attenzione, eroi per caso, ma senza neppure l'onore della cronaca. Sono 90 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno. 14000 da quando dieci anni fa ho aperto l'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro, nella smorfia è la paura, è quella che ormai hanno tutti i lavoratori che svolgono un lavoro manuale

giovedì 22 febbraio 2018

Il Veneto corre alle elezioni con il maggior numero di morti sul lavoro nel 2018. Sono già 14 in neppure due mesi sui luoghi di lavoro. Muore un 35enne alle acciaierie Beltrame di Vicenza


22 febbraio VICENZA Incidente sul lavoro mortale giovedì prima delle 11 alle Acciaierie Beltrame. La vittima un operaio di 36 anni che stando alle prime informazioni sarebbe stato colpito al viso dallo scoppio di una tubatura. Il giovane era su un ponteggio quando è scoppiata una tubatura ad alta pressione che l’ha preso in pieno volto. Soccorso dai colleghi e poi dai paramedici del Suem 118 è stato portato d’urgenza all' ospedale dove però è morto. Troppo gravi le sue condizioni. In azienda stanno intanto lavorando le forze dell’ordine e i tecnici dello Spisal per capire le dinamiche dell’incidente e le relative responsabilità. Il Veneto è sempre ai vertici di questa triste classifica ogni anno se si conteggiano tutti i lavoratori che muoiono sui LUOGHI DI LAVORO. A ricominciato a muoversi l'orologio che segna i morti sul lavoro 



lunedì 19 febbraio 2018

Matteo Mondini chiede giustizia. Un infortunio gli ha fatto perdere un braccio e fatto mettere un pacemaker. Ha subito 33 interventi


Un morto sul lavoro a Rimini, un operatore è precipitato da un burrone con lo spazzaneve



19 Febbraio 2018
Dal 1° gennaio
85 morti sui luoghi di lavoro in Italia
Almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere
Non possono esserci differenze tra i morti sul lavoro, noi monitoriamo tutti quelli che muoiono svolgendo un lavoro
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2018 per ordine decrescente
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province non sono conteggiati i morti sulle autostrade
VENETO 13 Venezia (1), Belluno (1), Padova‎ (), Rovigo (1), Treviso (5), Verona (4), Vicenza (1). LOMBARDIA 11 Milano (6), Bergamo (), Brescia (1), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (2), Varese () EMILIA ROMAGNA 7 Bologna (), Rimini (1). Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (2) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia () Piacenza () CAMPANIA 7 Napoli (4), Avellino (1), Benevento (), Caserta (), Salerno (2).  LAZIO 5 Roma (3), Viterbo () Frosinone (1) Latina (1) Rieti (). ABRUZZO 5  L'Aquila (3), Chieti (1), Pescara () Teramo (1) PIEMONTE 5 Torino (4), Alessandria (), Asti (), Biella (), Cuneo (), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () MARCHE 4   Ancona (), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (3). CALABRIA 3 Catanzaro (1), Cosenza (1), Crotone (), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  TOSCANA 4 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno (), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa‎ (1), Pistoia (), Siena (1) Prato ().SICILIA 2 Palermo (1), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (), Messina (), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani‎ ().)   UMBRIA 2  Perugia (1) Terni (1). PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (), Lecce () Taranto (1) LIGURIA 1  Genova (1), Imperia (), La Spezia (), Savona (). SARDEGNA 1   Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (1). Sulcis inglesiente ()  FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Trieste (), Gorizia (), Pordenone (), Udine (1).  Molise 2 Campobasso (2), Isernia  () BASILICATA  Potenza () Matera () TRENTINO ALTO ADIGE  Trento (), Bolzano ().VALLE D’AOSTA ()

A futura memoria postato il 25 gennaio 2018. Per l’INAIL sono 1029 i morti complessivi nel 2017 (compresi i lavoratori con mezzi di trasporto) Per l’Osservatorio Indipendente sono 1380 (ci sono anche 139 agricoltori schiacciati dal trattore che non sono stati conteggiati dall’INAIL, più tanti altri lavoratori che non appaiono tra le denunce INAIL. Poi vedrete che quando tra qualche mese dirameranno quanti sono riconosciuti da questo Istituto come aventi diritto moltissimi dei 1029 non lo saranno (qualche centinaio)
Sono già 5 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018, oltre 1400 in dieci anni e oltre 600 nell’ultima legislatura
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 632, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 632 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Nel 2017 sono 139 i morti schiacciati dal trattore nel 2017 e poco meno di 1400 da quando è stato aperto l’Osservatorio e oltre 600 in questa legislatura, che per fortuna sta finendo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia visitate questo sito ogni giorno
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008http://cadutisullavoro.blogspot.it
I morti per infortunio sul lavoro quanti sono?
Se uno guarda superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in uno stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL? A prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che questo istituto dello Stato analizzerà in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno successive l’INAIL diffonde il numero di morti per infortuni riconosciuti come tali, sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure di non loro pertinenza. Comunque se si guardano i dati complessivi comparati, quelli diffusi dall’INAIL, sono ovviamente molto meno delle morti di questo Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni, indipendentemente dal lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle denunce pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro.
Se si vuole fare una comparazione vera occorre confrontare i morti senza mezzi di trasporto dell’INAIL con quelli sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Nel 2016 in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 30% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
Già 3 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti in questa ultima legislatura. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento pochi mesi fa ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.


Si è fermato per due giorni l'orologio che conta i morti sul lavoro. Ma oggi quanti saranno i lavoratori che non torneranno a casa vivi?

Evviva, sabato e domenica senza morti sul lavoro, ma oggi quanti ce ne saranno? Dall'inizio dell'anno sono 84. E cosa aspetta la politica di ogni colore a mettere la Sicurezza dei lavoratori nella campagna elettorale?

domenica 18 febbraio 2018

Terribile vicenda questa di Matteo

Con l'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro mi batto da dieci anni e mi batterò fino a quando non ne avrò la forza contro queste barbarie. Mai più orrori simili dovuti soprattutto all'indifferenza della politica e anche di quella di tutti noi. I lavoratori sono "carne viva" non robot. 
Noi siamo con te Matteo, contro l'indifferenza . Ma la politica non parla mai neppure delle morti sul lavoro e men che meno di questi gravi infortuni. Pensate a quel povero giovane che pochi giorni fa è rimasto con otto dita schiacciate e le perderà, ha solo 22 anni. In questi ultimi anni è stata condotta una feroce lotta di classe contro i lavoratori. Hanno smantellato la Sicurezza, e a questo hanno contribuito tutti i governi che si sono succeduti nel corso di questi anni.


https://www.facebook.com/messages/t/1118268128

sabato 17 febbraio 2018

mercoledì 14 febbraio 2018

oggi 14 febbraio si è rimesso a correre l'orologio della morte dei lavoratori; ben 3 sono morti oggi

L'orologio della morte si è rimesso a correre per recuperare il tempo perduto. Ben tre sono morti nelle province di Terni, Napoli e Pisa, dove è morto un saldatore di un cantiere navale, Alessandro Colombarini è caduto dall'alto, aveva solo 39 anni. A Napoli è morto un autrosportatore; il suo camion, "sfrenato" lo ha schiacciato contro un muro. In provincia di terni è morto un boscaiolo. In questa campagna elettorale, seppur stiamo vivendo da annoi una situazione terribile per le morti sul lavoro, che sono molte di più di quelle che diffondono, nessun partito che si occupa di queste tragedie in modo serio: tutti fanno una dichiarazione "mai più morti sul lavoro" per poi ritornare al nulla, all'indifferenza. Ma basta guardare cosa è stato combinato ai lavoratori in questi anni per comprendere che i lavoratori servano solo per fare "gli utili idioti" per i politici che si ricordano di loro solo sotto le elezioni.




martedì 13 febbraio 2018

Si è rimesso a battere le ore l'orologio della morte. Muore un carabiniere in un'esercitazione in una caserma di Milano

Perde la vita Andrea Vizzi, un carabiniere di 33 anni. E' stato colpito da un colpo di mitra in un'esercitazione militare a Milano. ma questi lavoratori, come tutte le Forze Armate non sono considerati, come de resto moltissime categorie come morti per infortuni sul lavoro, per non essere assicurati all'INAIL, non lo sono tante partite iva, agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore e tantissimi altri, compresi i morti in nero.

sabato 10 febbraio 2018

Vota per chi ti pare, ma vota per chi in queste elezioni difende la tua Sicurezza. 73 morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno

 Il Precariato (compreso il jobs act che ha tolto l'articolo 18 a tutti i nuovi assunti) e la Legge Fornero (quelli anziani a cui è stata allungata l'età per andare in pensione di diversi anni) uccidono i lavoratori/e. Il 20% di tutti i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO ha più di 60 anni. Il 95/97% dei morti sui luoghi di lavoro sono lavoratori che svolgono il loro lavoro in luoghi dove il Sindacato non è presente e non hanno l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, quello che recita che si può licenziare solo per giusta causa e giustificato motivo, che l'ultimo governo, ha tolto a tutti i nuovi assunti del settore privato. Hai diritto a un lavoro sicuro: come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro non voglio più vedere madri e padri la cui tristezza porto sempre nel cuore, che piangono il loro figlio/a morto, mogli e mariti e figli che vedono la loro vita distrutta e che crescono pensando che il loro padre è stato privato della vita per un'ingiustizia. Proteggi i più deboli, un domani potresti trovarti tu, o un tuo caro, come un figlio o un nipote, nelle condizioni di dover svolgere un lavoro pericoloso senza più avere la possibilità di rifiutarsi pena il licenziamento

martedì 6 febbraio 2018

Un altro lavoratore morto sui luoghi di lavoro, questa volta a Napoli. Era anziano e un pò sordo, ma a 64 anni lavorava ancora. Grazie alle leggi fatte contro i lavoratori anziani.

Ettore Zazzera soffriva di ipoucasia  (sordità), ed è morto perchè non ha sentito un camion in retromarcia. aveva 64 anni ed era dipendente del Comune di Napoli. E' morto dopo essere stato investito da un mezzo della Gpn, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città.  Chi è il responsabile di questa morte, il tragico destino? E' per questo che la politica non se ne occupa, perchè considera le morti sul lavoro solo una variabile dipendente del mercato, e poi perchè tanto loro e i loro familiari mica fanno lavori pericolosi.

lunedì 5 febbraio 2018

Morti sui LUOGHI DI LAVORO: ecco la classifica delle Regioni meno virtuose nel 2018

Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2018 per ordine decrescente
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere

LOMBARDIA 10 Milano (5), Bergamo (), Brescia (1), Como (1), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (2), Varese (). VENETO 10 Venezia (), Belluno (), Padova‎ (), Rovigo (1), Treviso (4), Verona (4), Vicenza (1). EMILIA ROMAGNA 6 Bologna (), Rimini (). Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (2) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia () Piacenza () LAZIO 5 Roma (3), Viterbo () Frosinone (1) Latina (1) Rieti (). ABRUZZO 5  L'Aquila (3), Chieti (1), Pescara () Teramo (1) CAMPANIA 4 Napoli (2), Avellino (), Benevento (), Caserta (), Salerno (2). PIEMONTE 4 Torino (3), Alessandria (), Asti (), Biella (), Cuneo (), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli () MARCHE 4   Ancona (), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (3). CALABRIA 3 Catanzaro (1), Cosenza (1), Crotone (), Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  SICILIA 2 Palermo (1), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (1), Enna (), Messina (), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani‎ (). TOSCANA 2 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (), Livorno (), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa‎ (), Pistoia (), Siena (1) Prato (). PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (), Lecce () Taranto (1LIGURIA 1  Genova (1), Imperia (), La Spezia (), Savona (). SARDEGNA1   Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (1). Sulcis inglesiente () TRENTINO ALTO ADIGE  Trento (), Bolzano (). FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Trieste (), Gorizia (), Pordenone (), Udine (1). Molise 1 Campobasso (1), Isernia )    UMBRIA  Perugia () Terni ().  () BASILICATA  Potenza () Matera () VALLE D’AOSTA ()

domenica 4 febbraio 2018

l'ingegnere Lisa Picozzi, morta sul lavoro,una donna giovane, bella, sportiva, morta tragicamente sul lavoro. Dedichiamo a lei l'8 Marzo. le donne muoiono numerosissime ogni anno per infortuni sul lavoro. Anche loro nell'indifferenza generale

venerdì 2 febbraio 2018

Non riconfermano l'unico senatore e delle due Camere che si è occupato in questa legislatura dei morti sul lavoro

Giovanni Barozzino e la Sinistra di LeU che mi fa venire l’orchite
Per me che sono il curatore dell’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro, e anche come metalmeccanico in pensione, sentire che praticamente è stato fatto fuori da LeU il senatore operaio Giovanni Borozzino che era di SI mi fa venire l’orchite. Praticamente unico operaio in Parlamento, e tra l’altro l’unico del Senato che mi ha contattato e che si è interessato delle morti sul lavoro. È il senatore che ha tentato d’inserire, con un progetto di legge l’omicidio sul lavoro. Davvero desolante: è la sinistra che in larga parte si stacca dal PD, che ha firmato il jobs act e la Fornero. Davvero, un partito si può definirsi di sinistra, se non riconferma tra le sue file un senatore operaio che tra l’altro è l’unico che si è occupato concretamente d morti sul lavoro? Come può parlare di lavoratori, di precariato, di diritti dei più deboli un partito così? Elitario, è di questo che si tratta, di una sinistra radical chic. Quando era ancora in incubazione ero molto attratto da questa formazione, ho frequentato diversi siti e di personaggi di quest’area. Poi, li sento ridicolizzare Tomaso Montanari che chiedeva di mettere ai vertici di questo partito un operaio, un precario, un disoccupato, ecc insomma diceva Montanari che occorreva mandare un segnale forte di cambiamento.  Lo ridicolizzavano Montanari questi “sinistri” con commenti quali “così Montanari (gli operai considerati evidentemente dei coglioni che dovevano stare sotto la loro tutela) lo poteva manovrare come gli pareva. Ma suvvia, neppure vi vergognate? Poi vedi che il senatore operaio, che da questa intervista rilasciata alla Iena Operaia ne fa vedere lo spessore, la cultura, l’idealità, fa capire quanto l’Italia e la sinistra abbia bisogno di una classe dirigente che viene dal mondo del lavoro. Quando i lavoratori cominceranno a prendere coscienza e riprenderanno in mano direttamente il proprio destino e torneranno a fare politica verranno fuori, cento, mille Barozzino e allora non ce ne sarà più per nessuno di questi tartufai. Grazie Giovanni: ho un unico rimpianto, non averti potuto conoscere, nonostante i numerosi contatti. Quando come curatore dell’Osservatorio mi chiamasti al Senato per presentare il tuo progetto di legge sull’omicidio sul lavoro, mi venne la febbre a 40: avevo già i biglietti in tasca e non conoscere un vero “orgoglio” della classe operaia, mi è dispiaciuto molto. Informo i tanti di LeU, questi dirigenti che mettono da parte, offrendogli delle cose davvero incredibili, un senatore così bravo e che è stato dalla parte di chi lavora e praticamente da solo in questa legislatura a occuparsi di persone in carne e ossa, di lavoratori che muoiono sul lavoro come non mai, che i morti sui luoghi di lavoro sono stati nel mese di gennaio2018  ben 63, uno dei mesi più “tragici” da quando dieci anni aprii l’Osservatorio e tanti di voi per averli tempestati di mail sanno che non sono mai calati e sono molti di più di quelli che diffonde l’INAIL. Ma nessuno che si è mai interessato a questa tragedie che sono sempre dello stesso numero da quando nel 2008 ho aperto l’Osservatorio. Ma fatemi il piacere. Un abbraccio senatore operaio Giovanni Barozzino, LeU non ti merita.


giovedì 1 febbraio 2018

31 gennaio da incubo con 7 morti e 63 a gennaio, che batte ogni record delle morti sul lavoro. La copertina fino a Marzo e alla Festa della Donna è dedicata a Lisa Picozzi ingegnere morta sul lavoro. Hanno chiuso gli occhi blu di Lisa, come ad altre centinaia di donne ogni anno.

Si è concluso un mese e un 31 gennaio da incubo, nella sola giornata di ieri hanno perso la vita 7 lavoratori e 63 nel mese di gennaio. È stato battuto ogni record mensili da quando dieci anni fa ho aperto l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro.  Oltre ai 5 morti che ho postato ieri, questa mattina abbiamo appreso di altri due lavoratori morti sul lavoro. Un giovane di 28 anni nel chietino ha perso la vita schiacciato dal trattore, è il terzo dall’inizio dell’anno e oltre 600 in questa legislatura, ma pochi mesi fa hanno rinviato per l’ennesima volta una legge europea del 2013 (si da quell’anno è stata continuamente rinviata da chi ci ha governato) che obbliga i Paesi membri a sottoporre una visita di idoneità alla guida di questa macchina della morte. Orribile morte anche di un operaio del cosentino che colpito da una fiammata in un sansificio a Rossano è spirato all’Ospedale Caldarelli di Napoli. Davvero triste come cittadino e come volontario vedere che la politica pensa a tutto, ma nessuno che parla di queste tragedie che portano il lutto in migliaia di famiglie ogni anno. Abbiamo cambiato la copertina dell’Osservatorio, la dedichiamo all’ingegnere Lisa Picozzi, morta per infortunio sul lavoro. Centinaia di donne muoiono sul lavoro ogni anno, anche la loro vita conta poco per la politica, che mai se ne occupa.

https://www.youtube.com/watch?v=O6VTOUTusv4




Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?