Anche ieri una strage "dispersa" di lavoratori. Muore un 40 enne schiacciato dal trattore, è il 24esimo dall'inizio dell'anno, Gianluca Zucca un 37enne in trasferta dalla Calabria, muore travolto da carico di legno in un bosco, un anziano muore intossicato dal fumo mentre bruciava le sterpaglie, il 4 morto per la fatica è un 71enne che "portava la colazione" agliedili diun cantiere, ma tante morti vengono spacciate come casuali; c'è chi passava di lì per caso, chi andava a salutare i colleghi pur essendo in malattia, davvero una casistica orrenda conla quale sperano di riuscire a nascondere le morti in nero.
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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domenica 31 marzo 2024
sabato 30 marzo 2024
giovedì 28 marzo 2024
ieri 8 morti sui luoghi di lavoro
Ieri 27 aprile ci sono stati otto lavoratori morti sui luoghi
di lavoro 5 per infortuni e tre per fatica. Si sta concludendo un altro mese
orribile, a questa mattina del 28 marzo dall’inizio dell’anno ci sono stati 246
lavoratori morti sui luoghi di lavoro che diventano 313 con l’itinere. Chi sono
i morti di ieri 27 marzo? Tre sono morti in Emilia Romagna, a Rimini da Mario
Bettelli un artigiano di 79 anni è morto dopo atroci sofferenze per essere stato
investito da un'asse caduta dall’alto, in provincia di Parma è un altro
operaio romeno Vasile Tofan (un’autentica strage tra questi immigrati), è stato
travolto da un carico di una gru, come il povero giovane Mattia Battistetti, la
terza vittima in provincia di Reggio Emilia dove un autotrasportatore di 50
anni sempre della Romania è morto di fatica, a Brescia “la leonessa d’Italia” sbrana
i suoi abitanti più di ogni altra provincia italiana, l’anno scorsa più di 30 i
morti sui luoghi di lavoro: Brescia è sempre in vetta a questa triste classifica,
con il morto di ieri a Orzivecchi, dove un operaio 50enne è morto schiacciato
da un rimorchio, non si conosce ancora l’identità della vittima, con questo
morto questa provincia conta già 10
morti sui luoghi di lavoro nel 2024, attenzione perché tanti dipendenti di ditte bresciane
muoiono fuori provincia e regione, come Vasili Tofan che è morto sempre ieri in provincia di Parma, ma l’Osservatorio conta i morti dove c’è stato l’evento e non in
quella di residenza. In provincia di Trento Zeffiro Bosetti ha perso la vita
nel suo garage, mentre faceva manutenzione sul suo furgone, aveva 59 anni. In provincia
di Vercelli è morto di fatica in un cantiere di logistica un 44enne, sempre straniero. Sulla
tratta Pescara Sulmona è morto un macchinista ferroviere, è morto come l’eroe della
canzone di Guccini, ma Antonio D’Acci questo povero lavoratore svolgeva questo
lavoro faticosissimo all’età di 62 anni (aspetto un commento da Matteo Salvini Ministro
dei Trasporti, che a ogni elezione promette l’abolizione della Fornero, per poi
dimenticarsene una volta eletto, anzi inasprendo ancora di più l’età per andare
in pensione, ricordo che un morto su 3 per infortuni sui luoghi di lavoro e un
ultrasessantenne, ma ovviamente dirà che non lo hanno lasciato lavorare, come
se al governo ci fossero gli altri e non lui) D'Acci ha compiuto un atto ancora più
eroico, prima di morire ha messo in salvo gli 87 passeggeri del treno fermandolo. In
Belgio è morto di fatica per l’eccessivo lavoro Eros Artuso.
mercoledì 27 marzo 2024
Strage di anziani ultrassessantenni che muoiono per infortuni sul lavoro, sono un terzo di tutti i morti sui luoghi di lavoro
Ieri un 78enne è rimasto gravenete ferito a rimini per infortunio sul lavoro, travolto da una tavola caduta da un ponteggio il 25 marzo, un autotrasportatore 73enne è morto travolto dal suo furgone, un edile cinese di 62 anni è morto cadendo da un tetto ad aprilia 2 giorni fa, anche Elio Benvenuti è caduto da un tetto ieri aveva 62 anni, tre giorni fa due agricoltori 83enni a Pesaro Urbino è morto Renzo Sanchioni, in provincia di Avellino ha perso la vita ancora in questo modo orribile Domenico Loreti, già 23 gli schiacciati dal trattore: ma alcuni dicono che continuano a lavorare per divertimento, non per non vedere andare in malora i loro campi o per integrare le pensioni da fame. potrei continuare in questa lista lunghissima, tutti questi 83 caduti sul lavoro dall'inizio dell'anno non sono neppure considerati dallo Stato come morti sul lavoro, difatti non sono nelle statistiche INAIL
martedì 26 marzo 2024
Italia batte Francia 4 a 1 è quello che mi viene in mente vedendo che i Francesi dall'inizio dell'anno avevano fino a pochi giorni fa 67 morti mentre noi a questa mattina ne contiamo sui luoghi di lavoro 237 e oltre 300 con itinere e altri morti che lavoravano sulle strade
Davvero
sconcertante leggere che i francesi hanno quest'anno 67 morti sui luoghi di
lavoro, mentre l'Osservatorio Nazionale di Bologna a questa mattina ne ha
registrati 237. Mettiamoci un modo diverso di monitorare, che non ci mettono i
morti di fatica, ma il confronto è inaccettabile, certo che se anche loro hanno
un Istituto come INAIL che raccoglie le denunce dei suoi morti.....In
Italia spariscono i morti in nero e gli anziani che continuano a lavorare, ma
anche i morti che sulle strade ci lavorano come gli agenti di commercio, e altri
4 milioni che non sono assicurati a INAIL. Ho mandato le mie rimostranze anche
alla Presidente di Eurostat (Istituto europeo di Statistica) ma la loro
risposta è stata solo burocratica, Anche da loro considerato un rompicoglioni
evidentemente. Ma io continuo, anche se pian pianino si stanno accorgendo tutti
che quello che scrivo è vero, come nel caso delle donne lavoratrici che muoiono
molto più degli uomini percentualmente per il triplo lavoro, lo denuncio
da anni. Ora anche INAIL se ne accorge e lo scrive. scrivo loro Benvenuti nella
realtà, capiterà anche così anche per il numero di morti. ora anche il
Presidente di ANMIL mette le mani avanti e scrive che i morti di INAIL non sono
tutti, anche a lui dico Benvenuto. Ci ho messo 17 anni ma dico finalmente. Il
sistema, chiamiamola gentilmente "lobby della Sicurezza" che si nutre
su queste tragedie con miliardi di euro, mica si mette contro a chi gli fa
riempire la pancia, hanno i referenti in Parlamento e nelle Istituzioni.
Ora c'è già chi si sta riposizionando, piano piano, per non disturbare e non
perdere i lauti guadagni. carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale
di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
lunedì 25 marzo 2024
1 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi 3 giorni. La Francia aveva dall'inizio dell'anno 64 morti sui luoghi di lavoro noi 220; ma noi ne occultiamo almeno la metà così siamo più virtuosi, nulla sono valse le proteste in Europa e alla Commissione del Senato.
Ecco il termine di paragone tra Italia e Francia la francia aveva al 21 marzo 64 morti sui luoghi di lavoro, noi ne avevamo già 2020, ma anche Eurostat contribuisce a nascondere i morti italiani, questo perchè loro prendono pari pari i morti di INAIL che sono sono i suoi assicurati, gli altri? "CHI LI HA VISTI", Ma in questi giorni di lavoratori ne sono morti altri 11, togliamoci pure i morti per infortuni domestici che sono due, ne rimangono 9, tre sono stati schiacciati dal trattore. ma il Ministro delle politiche agricole Lollobrigida si occupa di tutto, ma non dei morti di sua competenza; già 23 gli schiacciati dal trattore. Ministro Lollobrigida non si metta gli occhiali scuri e non si giri dall'altra parte; i morti in agricoltura noi li vediamo tutti e sappiamo che sono di sua competenza
domenica 17 marzo 2024
Le insidie della casa. spesso drammi della solitudine.. Gli infortuni domestici sono tra le prime cause di morti per infortuni nelle case: tanti anche quest'anno i morti provocati da incendi
Tre bambini e la madre morta. Si rimane impressionati nella mia Bologna una delle città più ricche d'Europa sentire che in una strada della nostra città, che ha diversi primati in Italia, sono morti tre bambini e la madre per il fumo provocato di notte da una stufetta elettrica, Conosco bene via Bertocchi dove si è verificata la tragedia, è anche una strada decorosa, ben servita. ma ovviamente anche qui si annidano forti povertà, perchè era accesa la stufetta di notte, il riscaldamento funzionava o era spento per l'impossibilità di pagare le bollette, gli impianti erano a norma, si poteva affittare se non lo erano? La bella e giovane mamma rumena faceva le pulizie e si era separata dal marito, anche se erano rimasti in buoni rapporti. Ecco i drammi della solitudine. Ecco alcuni casi. Il 4 gennaio muore anziano per asfissia in casa, sempre in provincia di Bologna il 6 gennaio muore un' anziana bruciata per aver voluto accendere il camino con l'alcol, Itala mazzetti aveva 87 anni, sempre il 6 gennaio a Paternò in Sicilia una donna sola di 52 anni ha battuto la testa cadendo in casa, sempre in Sicilia Antonino Facella muore per un incendio in casa, Giuliano Lazzari aveva solo 56 anni, ma anche lui è morto intossicato dai fumi a Trento. l'8 gennaio Rocco De Nuzzo muore fulminato sotto la doccia a Lecce, a Imperia il giorno dopo una coppia muore intossicata dal monossido di carbonio. Anche a Firenze un morto per il monossido di carbonio di una stufetta il 15 gennaio, il 17 gennaio a Perugia, una donna prende fuoco si era avvicinata troppo al camino, aveva 78 anni. Ana Maria Rodigrues peruviana di 58 anni, stesso giorno a Trieste uno straniero muore bruciato nell'appartamento il 24 gennaio. Il 28 gennaio a Bologna Roma e Novara altri 3 infortuni domestici mortali, ustionato da un fornello, corto circuito bollitore elettrico e esalazioni di una stufa. Ombretta Castellani aveva solo 50 anni rimase travolta da un carico di legname di un camion. Giovanni Crimi a Sassari è morto il 4 febbraio per un' esplosione di una bombola. Mi fermo qui ma la casistica e la registrazione di questi morti è infinita: c'è chi si improvvisa antennista e cade dal tetto, chi infila la testa in un tombino , chi si improvvisa imbianchino e cade dalla scala, chi si mette a lavare i vetri delle finestre e cade sulle strade, chi diventa montatore di tende e tapparelle e cade all'interno e all'estero. chi si recide le arterie in garage con "frullini" di vario genere, chi si mette a potare gli alberi del giardino e ne rimane travolto, ecc... potrei continuare all'infinito. Insomma la casa è piena di pericoli e mettersi a fare lavori che richiedono cautela è molto, molto pericoloso
giovedì 14 marzo 2024
Non 4 morti sul lavoro ieri ma ben 8
Ieri 13 marzo i morti sul lavoro non sono stati 3 o 4 come riportala la cronaca ma ben 8, il giorno prima altri 3. Tutti hanno parlato del povero giovane Giuseppe Borrelli di 25 anni, morto il giorno 12 travolto da un macchinario, ma nessuno o quasi scrive che era un moderno schiavo, quelli senza diritti, cioè che sono precari da anni, si tengono così per anni per impedire loro di rivendicare i loro diritti, di iscriversi a un sindacato, di non rifiutarsi a svolgere un lavoro pericoloso, pena il mancato rinnovo del contratto. Anche se col Jobs act renziano tutti i nuovi assunti sono precari, anche se hanno ragione sono licenziati ugualmente con poco denaro. La strage all'Esselunga ha messo in luce, ma per me non ce n'era bisogno in quali condizioni vivono in subppalto, che viene utilizzato largamente dalle grandi industrie e anche dallo Stato, SILENZIO se no a casa. Chi sono gli otto morti di ieri? A Brindisi è morto Gianfranco Conte di 43 anni schiacciato da una bobina, travolto da un muletto Bogdan Redzinc è un polacco che viveva nel nostro paese da molto tempo, aveva 59 anni, è stato travolto da un muletto. In provincia di Frosinone è morto Bruno Di Norcia, un operaotee ecologico che è caduto dal camion di rifiuti aveva 43 anni, in provincia di Cosenza è morto cadendo da un tetto di un capannone Elio Benvenuto, di anni ne aveva 62 e ancora faceva lavori pericolosi, Due sono morti di fatica sono due stranieri: uno è morto alla Fincantieri è un sirlankese di 43 anni di cui non si conosce ancora l'identità (se mai lo diranno e se la cronaca è già passato ad altro) e l'altro in provincia di Treviso si chiamava Bolde Samme è morto di fatica mentre scaricava un camion di un magazzino di una grande azienda. altri due tra cui un vent'enne hanno perso la vita in itinere. ma attenzione ci sono tantissimi agenti di commercio che perdono la vita lavorando sulle strade, ma passano tutti conme "incidenti" ma che invece stavano spostandosi per lavoro,
martedì 12 marzo 2024
Non solo morti sul lavoro ma anche infortuni mutilanti, così com'è successo a questo povero giovane vittima dell'incuria e della mancanza di Sicurezza. E' triste che si rivolgono in tanti all'Osservatorio e non alle istituzioni dello Stato. ma i cittadini che si impegnano per dare una mano sono considerati intrusi se non nemici
Ciao Carlo, sono Angelita Castellani, sorella di Francesco
vittima di un incidente gravissimo occorso il 14 marzo 2023. lui è ancora vivo,
per miracolo, ma ha subito pesantissime conseguenze (tra cui l'amputazione
della gamba destra all'altezza della coscia). il processo penale è in corso, a
distanza di un anno non abbiamo ancora i capi di accusa e gli accusati per
quello che è avvenuto. una dinamica paurosa in cui si somma la violazione delle
più basilari misure di sicurezza, l'incuria e il menefreghismo dei
responsabili alla sicurezza. volevo chiederti se esiste un osservatorio delle
vittime fi incidenti gravi come questo, che non ammazzano ma cambiano
radicalmente la vita alle vittime e ai loro cari. io sono determinata ad avere
giustizia, a fare rumore a non permettere che tutto questo passi sotto
silenzio. mi puoi dare qualche suggerimento? ti ringrazio per il lavoro
prezioso che fai, mi sembra surreale che l'osservatorio non sia tenuto a
livello istituzionale. poi chi chiediamo perché questa piaga non accenna a
diminuire..
lunedì 11 marzo 2024
200 morti sui luoghi di lavoro
Muore a Eboli di Salerno il 200esimo lavoratore sui luoghi di lavoro nel 2024, con l'itinere sono già 255. Le 2003sima vittia è un povero giovane indiano rimasto fulminato per aver toccato i cavi dell'alta tensione mentre stavano scaricando un'autocisterna
venerdì 8 marzo 2024
Muore bruciata viva ieri Nadya Rehulych una badante ucraina di oltre sessant'anni ,ha cercato fino all'ultimo di salvare l'anziana che gli avevano affidata
L'eroismo delle donne lavoratrici .8 marzo col sangue delle donne. Muore Nadya Rehulych una badante Ucraina che è morta ieri a Pisa per cercare di salvare una 90enne che accudiva. Le donne lavoratrici pagano un prezzo elevatissimo di sangue, quanto gli uomini sulle strade, per la fretta, dieci volte in più in percentuale se si guarda il numero totale di morti se si separano come fa l'Osservatorio morti sul lavoro di Bologna http://caduti sul lavoro.blogspot.it, muoiono, per la stanchezza, per il doppio o triplo lavoro che spesso svolgono e le fa guidare con i riflessi praticamente inesistenti. Occorre rivedere il sistema lavorativa: fatto per gli uomini, creato oltre un secolo fa , quando pochissime donne lavoravano fuori casa. Una mamma si è dovuta licenziare pochi mesi fa perché non gli hanno dato un quarto d'ora di flessibilità per andare ad accompagnare i figli a scuola. Vergognamoci. Non è una festa è un calvario per e donne lavoratrici. Nella foto l'operaia marocchina laila El Harim morta nello stesso orrendo modo di Luana 'Orazio
mercoledì 6 marzo 2024
Muore operatore ecologico dopo un anno di agonia, muore a 69 anni cadendo da un vano ascensore. Muore in provincia di Reggio Emilia cadendo da un lucernario coperto. Ma 9 i morti nelle ultime 48 ore7 sui luoghi di lavoro e due in itinere. Dedichiamo l'( maggio alle lavoratrici morte sul lavoro, nella foto l'operaia Laila El Harim morta come Luana D'Orazio
OSSERVATORIO
NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
Il
primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra
tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non
dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL
Attivo
dal 1° gennaio 2008
Una
voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie
Morti
sul lavoro nel 2024 al 6 marzo
Dall’inizio
dell’anno sono morti in 189 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti
registrati) e 240 se si aggiungono i morti in itinere
L’unico osservatorio
che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e
i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati
dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri
ambiti lavorativi.
Per noi chiunque muore
mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro
Nel 2023 i lavoratori
morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli
altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo
Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti
poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti
registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso,
provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione,
nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non
l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.
Dal 1° gennaio 2008,
anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti
complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di
lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in
itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni
di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad
alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023
con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione
o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che
in diversi copiano.
MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO
NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle
autostrade regionali, tra parentesi i
morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni
dove c’è stata la tragedia
LOMBARDIA 23 (31) Milano 3, Bergamo 1 Brescia 8 Como 1 Cremona 2 Lecco 1
Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2
Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 18 (24) Firenze 7 Arezzo Grosseto
Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa
3 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini
Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3
Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 15 (22) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta
Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1
Trapani 1 VENETO 11 (16) Venezia
2 Belluno Padova Rovigo
Treviso 3 Verona 4 Vicenza 2 CAMPANIA
12 (16) Napoli 6, Avellino 2 Benevento , Caserta 2 Salerno 21
LAZIO 11 (15) Roma 4
Viterbo 2 Frosinone 3 Latina Rieti TRENTINO
ALTO ADIGE 10 (11) Bolzano 6 Trento 4 PIEMONTE
9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella
Cuneo 2 Novara 2
Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 10
(13) Bari 3,
BAT 1 Brindisi 1 Foggia 2 Lecce 2
Taranto SARDEGNA 8 (11) Cagliari
2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1
Sassari 3 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila
2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE
7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1
Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8)Pordenone
3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova
1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 3 Catanzaro
1 Cosenza 1 Crotone Reggio Calabria 1
Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza
2 Matera
Molise Campobasso Isernia VALLE
D’AOSTA 1
I morti sulle strade. I
morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio
mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti
in autostrada avvenuti nella Regione
Curatore Carlo Soricelli,
metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni
Per contatti
carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor
17 gli schiacciati dal trattore
21 morti gli autotrasportatori,
altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non inseriti tra i
morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo,
spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida
23 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e,
agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e
malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo
e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi
20 i morti in infortuni domestici
10 i taglialegna morti travolti
dall’albero che tagliavano
Complessivi morti sui luoghi di
lavoro dal 2019 3869 morti
Attenzione se si contano tutti anche
i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni
completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285
martedì 5 marzo 2024
l'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro dedica questo 8 marzo alle lavoratrici morte sul lavoro
Anche le donne pagano un prezzo elevatissimo di sangue mentre lavorano, a loro dedichiamo l'8 marzo, Festa della Donna. Nelle foto in allegato ci sono quattro di loro morte mentre svolgevano il loro lavoro, le operaie Laila El harim e Luana D'Orazio, morte risucchiate dalle macchine su cui lavoravano, poi l'Ingegnera Lisa Picozzi caduta in un lucernario non segnalato, la Capotreno Maria Pansini morta in un incidente ferroviario, tutte inserite nel muro delle farfalle bianche", dove le donne sono a decine tra 250 lavoratori morti sul lavoro", manteniamo vivo il ricordo e facciamo in modo che queste tragedie non ci siano più. Alle amiche giornaliste chiedo di parlare di loro del sacrificio di tante donne che oltre che a lavorare dedicano la loro vita alle famiglie e ai propri cari, Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
sabato 2 marzo 2024
Finalmente anche Zoello Forni Presidente di ANMIL prende posizione sui morti parziali di INAIL. occultati in 17 anni oltre 6000 lavoratori morti sul lavoro, seppure ogni mese facevo loro queste denunce
Ci sono voluti ben 17 anni per far emergere quello che
denuncio come curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro
dal 1° gennaio 2008: che i morti sul lavoro di INAIL sono rappresentativi solo
di una parte dei morti sul lavoro e rappresentano solo i morti di questo
Istituto dello Stato: deriso, umiliato, boicottato in questi 17 anni quando
scrivevo che i morti sul lavoro erano molti di più, che il 30/40% ogni anno
sfuggivano e sfuggono alle statistiche. Oltre
6000 morti sul lavoro in questi 17 anni nascosti, occultati per interessi di
ogni tipo, dalla politica, dai Ministri del lavoro e dell’Agricoltura, dai
partiti di ogni colore che si sono succeduti, dalle Commissioni Parlamentari,
anche quelle di Inchiesta. Ma perché tutto questo? Perché non hanno voluto
vedere tutto questo? Per interesse di ogni tipo, per indifferenza, cosa volete
che siano per questi “rappresentanti del popolo 300/400 morti sul lavoro
occultati ogni anno? Falsi progressisti che se la “tirano” coi massimi sistemi
mondiali, che credono che le sorti del mondo dipendono dalle loro posizioni, e
poi si dimenticano del dolore straziante che ciascun morto sul lavoro; che sia uomo, donna, anziano, giovane, padre,
madre, fratello, sorella. Morti sul lavoro che non hanno avuto neppure “l’onore”
di essere considerati morti sul lavoro. Certo che lascia sconcertati leggere
che ora si “accorgono” che tanti morti in tutti questi anni non sono stati “contati.
E’ la prima volta che ANMIL e il loro Presidente Zoello Forni dichiarino
questo. Caro Zoello Forni lo dica a INAIL che in tutti questi anni ha fatto
disinformazione con la complicità di tanti, che i morti che manda in Europa fa
apparire l’Italia più virtuosa di quella che è. Che tanti si sono arricchiti
con questa narrazione minimalistica. Come giustificare poi agli italiani l’enorme
quantità di denaro speso sulla InSicurezza senza nessun risultato, anzi con un
aumento costante dei morti sul lavoro, Grazie anche ai tanti visitatori del
blog dell’Osservatorio, questa non è solo una vittori amia, ma di tutti noi.
Grazie anche a Amadeus che a Sanremo presentando la bellissima canzone “L’uomo
nel lampo” ha citato i 1985 morti che ha diffuso l’Osservatorio, Ma ieri sono
usciti le denunce arrivate a INAIL a gennaio 2024, sono state 45, l’Osservatorio
ne ha registrati per il mese di gennaio 80, e sono solo quelle sui Luoghi di
lavoro, oggi due marzo alle ore 10 siamo già a 219 e 178 di questi (tutti
registrati) sono morti sul posto di lavoro. Tante morti si sarebbero potute
evitare con la conoscenza, come per esempio i 167 agricoltori schiacciati dal
trattore nel 2023 e già i 17 quest’anno. Ma chi se ne dovrebbe occupare pensa a
tutt’altro. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna
morti sul lavoro
Roma, 1° marzo 2024 – “I dati pubblicati nella mattinata di
ieri dall’INAIL relativi alle denunce di infortunio e di malattia
professionale, registrano un grave aumento ma non dobbiamo dimenticare che sono
dati provvisori e soprattutto parziali, in quanto non contemplano tutto il
mondo del lavoro ma solo la platea degli assicurati INAIL, escludendo i
lavoratori con la partita iva e le categorie diversamente assicurate”,
sottolinea sconcertato Zoello Forni, Presidente nazionale ANMIL.
“Parliamo di un aumento delle denunce di infortunio del 6,8%
rispetto allo stesso mese di gennaio dello scorso anno, con un numero pari a
42.166 infortuni denunciati, che ha riguardato sia gli incidenti avvenuti
in occasione di lavoro, con un incremento del 6,3%, che gli incidenti in
itinere, con un aumento del 9,7% e ciò significa che la ripresa dopo il periodo
natalizio ha inciso senza che nulla cambiasse”, aggiunge Forni.
“Quello che però riteniamo ancor più grave è stato
l’incremento delle malattie professionali denunciate e registrate dall’Istituto, con i casi che sono
aumentati di quasi 1500 unità e con un incremento pari al 30,9% rispetto allo stesso
mese dello scorso anno. L’incremento ha riguardato principalmente i
lavoratori ‘conto stato’ dove le denunce sono aumentate di oltre il 71%, e ha
riguardato soprattutto le regioni del Sud Italia, con un aumento pari al
39,3%”, conclude il Presidente ANMIL.