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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 31 marzo 2024

Anche ieri 4 morti sui luoghi di lavoro

 Anche ieri una strage "dispersa" di lavoratori. Muore un 40 enne schiacciato dal trattore, è il 24esimo dall'inizio dell'anno, Gianluca Zucca un 37enne in trasferta dalla Calabria, muore travolto da carico di legno in un bosco, un anziano muore intossicato dal fumo mentre bruciava le sterpaglie, il 4 morto per la fatica è un 71enne che "portava la colazione" agliedili diun cantiere, ma tante morti vengono spacciate come casuali; c'è chi passava di lì per caso, chi andava a salutare i colleghi pur essendo in malattia, davvero una casistica orrenda conla quale sperano di riuscire a nascondere le morti in nero.

giovedì 28 marzo 2024

ieri 8 morti sui luoghi di lavoro


Ieri 27 aprile ci sono stati otto lavoratori morti sui luoghi di lavoro 5 per infortuni e tre per fatica. Si sta concludendo un altro mese orribile, a questa mattina del 28 marzo dall’inizio dell’anno ci sono stati 246 lavoratori morti sui luoghi di lavoro che diventano 313 con l’itinere. Chi sono i morti di ieri 27 marzo? Tre sono morti in Emilia Romagna, a Rimini da Mario Bettelli un artigiano di 79 anni è morto dopo atroci sofferenze per essere stato investito da un'asse caduta dall’alto, in provincia di Parma è un altro operaio romeno Vasile Tofan (un’autentica strage tra questi immigrati), è stato travolto da un carico di una gru, come il povero giovane Mattia Battistetti, la terza vittima in provincia di Reggio Emilia dove un autotrasportatore di 50 anni sempre della Romania è morto di fatica, a Brescia “la leonessa d’Italia” sbrana i suoi abitanti più di ogni altra provincia italiana, l’anno scorsa più di 30 i morti sui luoghi di lavoro: Brescia  è sempre in vetta a questa triste classifica, con il morto di ieri a Orzivecchi, dove un operaio 50enne è morto schiacciato da un rimorchio, non si conosce ancora l’identità della vittima, con questo morto  questa provincia conta già 10 morti sui luoghi di lavoro nel 2024, attenzione perché tanti dipendenti di ditte bresciane muoiono fuori provincia e regione, come Vasili Tofan che è morto sempre ieri in provincia di Parma, ma l’Osservatorio conta i morti dove c’è stato l’evento e non in quella di residenza. In provincia di Trento Zeffiro Bosetti ha perso la vita nel suo garage, mentre faceva manutenzione sul suo furgone, aveva 59 anni. In provincia di Vercelli è morto di fatica in un cantiere di logistica un 44enne, sempre straniero. Sulla tratta Pescara Sulmona è morto un macchinista ferroviere, è morto come l’eroe della canzone di Guccini, ma Antonio D’Acci questo povero lavoratore svolgeva questo lavoro faticosissimo all’età di 62 anni (aspetto un commento da Matteo Salvini Ministro dei Trasporti, che a ogni elezione promette l’abolizione della Fornero, per poi dimenticarsene una volta eletto, anzi inasprendo ancora di più l’età per andare in pensione, ricordo che un morto su 3 per infortuni sui luoghi di lavoro e un ultrasessantenne, ma ovviamente dirà che non lo hanno lasciato lavorare, come se al governo ci fossero gli altri e non lui) D'Acci  ha compiuto un atto ancora più eroico, prima di morire ha messo in salvo gli 87 passeggeri del treno fermandolo.   In Belgio è morto di fatica per l’eccessivo lavoro Eros Artuso.

mercoledì 27 marzo 2024

Strage di anziani ultrassessantenni che muoiono per infortuni sul lavoro, sono un terzo di tutti i morti sui luoghi di lavoro

 Ieri un 78enne è rimasto gravenete ferito a rimini per infortunio sul lavoro, travolto da una tavola caduta da un ponteggio il 25 marzo, un autotrasportatore 73enne è morto travolto dal suo furgone, un edile cinese di 62 anni è morto cadendo da un tetto ad aprilia 2 giorni fa, anche Elio Benvenuti è caduto da un tetto ieri aveva 62 anni, tre giorni fa due agricoltori 83enni a Pesaro Urbino è morto Renzo Sanchioni, in provincia di Avellino ha perso la vita ancora in questo modo orribile Domenico Loreti, già 23 gli schiacciati dal trattore: ma alcuni dicono che continuano a lavorare per divertimento, non per non vedere andare in malora i loro campi o per integrare le pensioni da fame. potrei continuare in questa lista lunghissima, tutti questi 83 caduti sul lavoro dall'inizio dell'anno non sono neppure considerati dallo Stato come morti sul lavoro, difatti non sono nelle statistiche INAIL 

martedì 26 marzo 2024

Italia batte Francia 4 a 1 è quello che mi viene in mente vedendo che i Francesi dall'inizio dell'anno avevano fino a pochi giorni fa 67 morti mentre noi a questa mattina ne contiamo sui luoghi di lavoro 237 e oltre 300 con itinere e altri morti che lavoravano sulle strade

Davvero sconcertante leggere che i francesi hanno quest'anno 67 morti sui luoghi di lavoro, mentre l'Osservatorio Nazionale di Bologna a questa mattina ne ha registrati 237. Mettiamoci un modo diverso di monitorare, che non ci mettono i morti di fatica, ma il confronto è inaccettabile, certo che se anche loro hanno un Istituto come INAIL che raccoglie le denunce dei suoi morti.....In Italia spariscono i morti in nero e gli anziani che continuano a lavorare, ma anche i morti che sulle strade ci lavorano come gli agenti di commercio, e altri 4 milioni che non sono assicurati a INAIL. Ho mandato le mie rimostranze anche alla Presidente di Eurostat (Istituto europeo di Statistica) ma la loro risposta è stata solo burocratica, Anche da loro considerato un rompicoglioni evidentemente. Ma io continuo, anche se pian pianino si stanno accorgendo tutti che quello che scrivo è vero, come nel caso delle donne lavoratrici che muoiono molto più degli uomini percentualmente per il triplo lavoro, lo denuncio da anni. Ora anche INAIL se ne accorge e lo scrive. scrivo loro Benvenuti nella realtà, capiterà anche così anche per il numero di morti. ora anche il Presidente di ANMIL mette le mani avanti e scrive che i morti di INAIL non sono tutti, anche a lui dico Benvenuto. Ci ho messo 17 anni ma dico finalmente. Il sistema, chiamiamola gentilmente "lobby della Sicurezza" che si nutre su queste tragedie con miliardi di euro, mica si mette contro a chi gli fa riempire la pancia, hanno i referenti in Parlamento e nelle Istituzioni. Ora c'è già chi si sta riposizionando, piano piano, per non disturbare e non perdere i lauti guadagni. carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it 


lunedì 25 marzo 2024

1 morti sui luoghi di lavoro negli ultimi 3 giorni. La Francia aveva dall'inizio dell'anno 64 morti sui luoghi di lavoro noi 220; ma noi ne occultiamo almeno la metà così siamo più virtuosi, nulla sono valse le proteste in Europa e alla Commissione del Senato.

 


 Ecco il termine di paragone tra Italia e Francia la francia aveva al 21 marzo 64 morti sui luoghi di lavoro, noi ne avevamo già 2020, ma anche Eurostat contribuisce a  nascondere i morti italiani, questo perchè loro prendono pari pari i morti di INAIL che sono sono i suoi assicurati, gli altri? "CHI LI HA VISTI", Ma in questi giorni di lavoratori ne sono morti altri 11, togliamoci pure i morti per infortuni domestici che sono due, ne rimangono 9, tre sono stati schiacciati dal trattore. ma il Ministro delle politiche agricole Lollobrigida si occupa di tutto, ma non dei morti di sua competenza; già 23 gli schiacciati dal trattore. Ministro Lollobrigida non si metta gli occhiali scuri e non si giri dall'altra parte; i morti in agricoltura noi li vediamo tutti e sappiamo che sono di sua competenza


  

domenica 17 marzo 2024

Le insidie della casa. spesso drammi della solitudine.. Gli infortuni domestici sono tra le prime cause di morti per infortuni nelle case: tanti anche quest'anno i morti provocati da incendi

 Tre bambini e la madre morta. Si rimane impressionati nella mia Bologna una delle città più ricche d'Europa sentire che in una strada della nostra città, che ha diversi primati in Italia,  sono morti tre bambini e la madre per il fumo provocato di notte da una stufetta elettrica, Conosco bene via Bertocchi dove si è verificata la tragedia, è anche una strada decorosa, ben servita. ma ovviamente anche qui si annidano forti povertà, perchè era accesa la stufetta di notte, il riscaldamento funzionava o era spento per l'impossibilità di pagare le bollette, gli impianti erano a norma, si poteva affittare se non lo erano? La bella e giovane mamma rumena faceva le pulizie e si era separata dal marito, anche se erano rimasti in buoni rapporti. Ecco i drammi della solitudine. Ecco alcuni casi. Il 4 gennaio muore anziano per asfissia in casa, sempre in provincia di Bologna il 6 gennaio muore un' anziana bruciata per aver voluto accendere il camino con l'alcol, Itala mazzetti aveva 87 anni, sempre il 6 gennaio a Paternò in Sicilia una donna sola di 52 anni ha battuto la testa cadendo in casa, sempre in Sicilia Antonino Facella muore per un incendio in casa, Giuliano Lazzari aveva solo 56 anni, ma anche lui è morto intossicato dai fumi a Trento. l'8 gennaio Rocco De Nuzzo muore fulminato sotto la doccia a Lecce, a Imperia il giorno dopo una coppia muore intossicata dal monossido di carbonio. Anche a Firenze un morto per il monossido di carbonio di una stufetta il 15 gennaio, il 17 gennaio a Perugia, una donna prende fuoco si era avvicinata troppo al camino, aveva 78 anni. Ana Maria Rodigrues peruviana di 58 anni, stesso giorno a Trieste uno straniero  muore bruciato nell'appartamento il 24 gennaio. Il 28 gennaio a Bologna Roma e Novara altri 3 infortuni domestici mortali, ustionato da un fornello, corto circuito bollitore elettrico e esalazioni di una stufa. Ombretta Castellani aveva solo 50 anni rimase travolta da un carico di legname di un camion. Giovanni Crimi a Sassari è morto il 4 febbraio per un' esplosione di una bombola. Mi fermo qui ma la casistica e la registrazione di questi morti è infinita: c'è chi si improvvisa antennista e cade dal tetto, chi infila la testa in un tombino , chi si improvvisa imbianchino e cade dalla scala, chi si mette a lavare i vetri delle finestre e cade sulle strade, chi diventa montatore di tende e tapparelle e cade all'interno e all'estero. chi si recide le arterie in garage con "frullini" di vario genere,  chi si mette a potare gli alberi del giardino e ne rimane travolto, ecc...  potrei continuare all'infinito. Insomma la casa è piena di pericoli e mettersi a fare lavori che richiedono cautela è molto, molto pericoloso

giovedì 14 marzo 2024

Non 4 morti sul lavoro ieri ma ben 8

 Ieri 13 marzo i morti sul lavoro non sono stati 3 o 4 come riportala la cronaca ma ben 8, il giorno prima altri 3. Tutti hanno parlato del povero giovane Giuseppe Borrelli di 25 anni, morto il giorno 12 travolto da un macchinario, ma nessuno o quasi scrive che era un moderno schiavo, quelli senza diritti, cioè che sono precari da anni, si tengono così per anni per impedire loro di rivendicare i loro diritti, di iscriversi a un sindacato, di non rifiutarsi a svolgere un lavoro pericoloso, pena il mancato rinnovo del contratto. Anche se col Jobs act renziano tutti i nuovi assunti sono precari, anche se hanno ragione sono licenziati ugualmente con poco denaro. La strage all'Esselunga ha messo in luce, ma per me non ce n'era bisogno in quali condizioni vivono in subppalto, che viene utilizzato largamente dalle grandi industrie  e anche dallo Stato, SILENZIO se no a casa.  Chi sono gli otto morti di ieri? A Brindisi è morto Gianfranco Conte di 43 anni schiacciato da una bobina, travolto da un muletto Bogdan Redzinc è un polacco che viveva nel nostro paese da molto tempo, aveva 59 anni, è stato travolto da un muletto. In provincia di Frosinone è morto Bruno Di Norcia, un operaotee ecologico che è caduto dal camion di rifiuti aveva 43 anni, in provincia di Cosenza è morto cadendo da un tetto di un capannone Elio Benvenuto, di anni ne aveva 62 e ancora faceva lavori pericolosi, Due sono morti di fatica sono due stranieri: uno è morto alla Fincantieri è un sirlankese di 43 anni di cui non si conosce ancora l'identità (se mai lo diranno e se la cronaca è già passato ad altro) e l'altro in provincia di Treviso si chiamava Bolde Samme è morto di fatica mentre scaricava un camion di un magazzino di una grande azienda. altri due tra cui un vent'enne hanno perso la vita in itinere. ma attenzione ci sono tantissimi agenti di commercio che perdono la vita lavorando sulle strade, ma passano  tutti conme "incidenti" ma che invece stavano spostandosi per lavoro, 







 

martedì 12 marzo 2024

Non solo morti sul lavoro ma anche infortuni mutilanti, così com'è successo a questo povero giovane vittima dell'incuria e della mancanza di Sicurezza. E' triste che si rivolgono in tanti all'Osservatorio e non alle istituzioni dello Stato. ma i cittadini che si impegnano per dare una mano sono considerati intrusi se non nemici

 

Ciao Carlo, sono Angelita Castellani, sorella di Francesco vittima di un incidente gravissimo occorso il 14 marzo 2023. lui è ancora vivo, per miracolo, ma ha subito pesantissime conseguenze (tra cui l'amputazione della gamba destra all'altezza della coscia). il processo penale è in corso, a distanza di un anno non abbiamo ancora i capi di accusa e gli accusati per quello che è avvenuto. una dinamica paurosa in cui si somma la violazione delle più basilari misure di sicurezza,  l'incuria e il menefreghismo dei responsabili alla sicurezza. volevo chiederti se esiste un osservatorio delle vittime fi incidenti gravi come questo, che non ammazzano ma cambiano radicalmente la vita alle vittime e ai loro cari. io sono determinata ad avere giustizia, a fare rumore a non permettere che tutto questo passi sotto silenzio. mi puoi dare qualche suggerimento? ti ringrazio per il lavoro prezioso che fai, mi sembra surreale che l'osservatorio non sia tenuto a livello istituzionale. poi chi chiediamo perché questa piaga non accenna a diminuire..

lunedì 11 marzo 2024

La grande strage


 

200 morti sui luoghi di lavoro

 Muore a Eboli di Salerno il 200esimo lavoratore sui luoghi di lavoro nel 2024, con l'itinere sono già 255. Le 2003sima vittia è un povero giovane indiano rimasto fulminato per aver toccato i cavi dell'alta tensione mentre stavano scaricando un'autocisterna

venerdì 8 marzo 2024

Muore bruciata viva ieri Nadya Rehulych una badante ucraina di oltre sessant'anni ,ha cercato fino all'ultimo di salvare l'anziana che gli avevano affidata

 L'eroismo delle donne lavoratrici .8 marzo col sangue delle donne. Muore Nadya Rehulych una badante Ucraina che è morta ieri a Pisa per cercare di salvare una 90enne che accudiva. Le donne lavoratrici pagano un prezzo elevatissimo di sangue, quanto gli uomini sulle strade, per la fretta, dieci volte in più in percentuale se si guarda il numero totale di morti se si separano come fa l'Osservatorio morti sul lavoro di Bologna http://caduti sul lavoro.blogspot.it, muoiono, per la stanchezza, per il doppio o triplo lavoro che spesso svolgono e le fa guidare con i riflessi praticamente inesistenti. Occorre rivedere il sistema lavorativa: fatto per gli uomini, creato oltre un secolo fa , quando pochissime donne lavoravano fuori casa. Una mamma si è dovuta licenziare pochi mesi fa perché non gli hanno dato un quarto d'ora di flessibilità per andare ad accompagnare i figli a scuola. Vergognamoci. Non è una festa è un calvario per e donne lavoratrici. Nella foto l'operaia marocchina laila El Harim morta nello stesso orrendo modo di Luana 'Orazio


mercoledì 6 marzo 2024

Muore operatore ecologico dopo un anno di agonia, muore a 69 anni cadendo da un vano ascensore. Muore in provincia di Reggio Emilia cadendo da un lucernario coperto. Ma 9 i morti nelle ultime 48 ore7 sui luoghi di lavoro e due in itinere. Dedichiamo l'( maggio alle lavoratrici morte sul lavoro, nella foto l'operaia Laila El Harim morta come Luana D'Orazio

 


OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL

Attivo dal 1° gennaio 2008

Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie

Morti sul lavoro nel 2024 al 6 marzo

Dall’inizio dell’anno sono morti in 189 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 240 se si aggiungono i morti in itinere

 

L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi.

Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro

Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano.

MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade  regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B  i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia

LOMBARDIA 23 (31)  Milano 3, Bergamo 1  Brescia 8 Como 1 Cremona 2  Lecco 1  Lodi  Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio  Varese 2 TOSCANA 18 (24) Firenze 7 Arezzo  Grosseto  Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎  3 Pistoia  Siena 1 Prato 3  EMILIA ROMAGNA 18 (24)  Bologna 5  Rimini  Ferrara  3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna  Reggio Emilia 1  Piacenza    SICILIA 15 (22) Palermo 6 Agrigento  Caltanissetta  Catania 2  Enna Messina 4 Ragusa  Siracusa 1  Trapani‎ 1   VENETO 11 (16) Venezia 2 Belluno  Padova‎  Rovigo  Treviso 3  Verona 4 Vicenza 2 CAMPANIA 12 (16) Napoli 6, Avellino 2  Benevento , Caserta 2 Salerno 21   LAZIO 11 (15)  Roma 4 Viterbo 2 Frosinone 3  Latina  Rieti  TRENTINO ALTO ADIGE 10 (11) Bolzano 6 Trento 4  PIEMONTE 9 (14) Torino  3 Alessandria (1 cantiere autostradale)  Asti 1 Biella  Cuneo 2  Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola  Vercelli PUGLIA 10 (13)  Bari 3, BAT 1 Brindisi 1 Foggia 2  Lecce 2 Taranto SARDEGNA 8 (11) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1  Oristano 1 Sassari 3 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2  Chieti 3 Pescara  Teramo 2  Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8)Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1  Imperia 2  La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5)  Perugia 4 Terni      CALABRIA 3 Catanzaro 1 Cosenza 1 Crotone Reggio Calabria 1  Vibo Valentia  BASILICATA 2 (3)  Potenza 2  Matera   Molise Campobasso  Isernia  VALLE D’AOSTA  1

 

I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione

Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni 

Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

17 gli schiacciati dal trattore

21 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

23 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi

20 i morti in infortuni domestici

10 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano

 

Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti  

Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

martedì 5 marzo 2024

l'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro dedica questo 8 marzo alle lavoratrici morte sul lavoro

 Anche le donne pagano un prezzo elevatissimo di sangue mentre lavorano, a loro dedichiamo l'8 marzo, Festa della Donna. Nelle foto in allegato ci sono quattro di loro morte mentre svolgevano il loro lavoro, le operaie  Laila El harim e Luana D'Orazio, morte risucchiate dalle macchine su cui lavoravano, poi l'Ingegnera Lisa Picozzi caduta in un lucernario non segnalato, la Capotreno Maria Pansini morta in un incidente ferroviario, tutte inserite nel muro delle farfalle bianche", dove le donne sono a decine tra 250 lavoratori morti sul lavoro", manteniamo vivo il ricordo e facciamo in modo che queste tragedie non ci siano più. Alle amiche giornaliste chiedo di parlare di loro del sacrificio di tante donne che oltre che a lavorare dedicano la loro vita alle famiglie e ai propri cari, Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it





sabato 2 marzo 2024

Finalmente anche Zoello Forni Presidente di ANMIL prende posizione sui morti parziali di INAIL. occultati in 17 anni oltre 6000 lavoratori morti sul lavoro, seppure ogni mese facevo loro queste denunce

 

Ci sono voluti ben 17 anni per far emergere quello che denuncio come curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro dal 1° gennaio 2008: che i morti sul lavoro di INAIL sono rappresentativi solo di una parte dei morti sul lavoro e rappresentano solo i morti di questo Istituto dello Stato: deriso, umiliato, boicottato in questi 17 anni quando scrivevo che i morti sul lavoro erano molti di più, che il 30/40% ogni anno sfuggivano e sfuggono alle statistiche.    Oltre 6000 morti sul lavoro in questi 17 anni nascosti, occultati per interessi di ogni tipo, dalla politica, dai Ministri del lavoro e dell’Agricoltura, dai partiti di ogni colore che si sono succeduti, dalle Commissioni Parlamentari, anche quelle di Inchiesta. Ma perché tutto questo? Perché non hanno voluto vedere tutto questo? Per interesse di ogni tipo, per indifferenza, cosa volete che siano per questi “rappresentanti del popolo 300/400 morti sul lavoro occultati ogni anno? Falsi progressisti che se la “tirano” coi massimi sistemi mondiali, che credono che le sorti del mondo dipendono dalle loro posizioni, e poi si dimenticano del dolore straziante che ciascun morto sul lavoro;  che sia uomo, donna, anziano, giovane, padre, madre, fratello, sorella. Morti sul lavoro che non hanno avuto neppure “l’onore” di essere considerati morti sul lavoro. Certo che lascia sconcertati leggere che ora si “accorgono” che tanti morti in tutti questi anni non sono stati “contati. E’ la prima volta che ANMIL e il loro Presidente Zoello Forni dichiarino questo. Caro Zoello Forni lo dica a INAIL che in tutti questi anni ha fatto disinformazione con la complicità di tanti, che i morti che manda in Europa fa apparire l’Italia più virtuosa di quella che è. Che tanti si sono arricchiti con questa narrazione minimalistica. Come giustificare poi agli italiani l’enorme quantità di denaro speso sulla InSicurezza senza nessun risultato, anzi con un aumento costante dei morti sul lavoro, Grazie anche ai tanti visitatori del blog dell’Osservatorio, questa non è solo una vittori amia, ma di tutti noi. Grazie anche a Amadeus che a Sanremo presentando la bellissima canzone “L’uomo nel lampo” ha citato i 1985 morti che ha diffuso l’Osservatorio, Ma ieri sono usciti le denunce arrivate a INAIL a gennaio 2024, sono state 45, l’Osservatorio ne ha registrati per il mese di gennaio 80, e sono solo quelle sui Luoghi di lavoro, oggi due marzo alle ore 10 siamo già a 219 e 178 di questi (tutti registrati) sono morti sul posto di lavoro. Tante morti si sarebbero potute evitare con la conoscenza, come per esempio i 167 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2023 e già i 17 quest’anno. Ma chi se ne dovrebbe occupare pensa a tutt’altro. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro

 

Roma, 1° marzo 2024 – “I dati pubblicati nella mattinata di ieri dall’INAIL relativi alle denunce di infortunio e di malattia professionale, registrano un grave aumento ma non dobbiamo dimenticare che sono dati provvisori e soprattutto parziali, in quanto non contemplano tutto il mondo del lavoro ma solo la platea degli assicurati INAIL, escludendo i lavoratori con la partita iva e le categorie diversamente assicurate”, sottolinea sconcertato Zoello Forni, Presidente nazionale ANMIL.
“Parliamo di un aumento delle denunce di infortunio del 6,8% rispetto allo stesso mese di gennaio dello scorso anno, con un numero pari a 42.166 infortuni denunciati, che ha riguardato sia gli incidenti avvenuti in occasione di lavoro, con un incremento del 6,3%, che gli incidenti in itinere, con un aumento del 9,7% e ciò significa che la ripresa dopo il periodo natalizio ha inciso senza che nulla cambiasse”, aggiunge Forni.
“Quello che però riteniamo ancor più grave è stato l’incremento delle malattie professionali denunciate e registrate dall’Istituto, con i casi che sono aumentati di quasi 1500 unità e con un incremento pari al 30,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’incremento ha riguardato principalmente i lavoratori ‘conto stato’ dove le denunce sono aumentate di oltre il 71%, e ha riguardato soprattutto le regioni del Sud Italia, con un aumento pari al 39,3%”, conclude il Presidente ANMIL.


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?