Terribile sequenza di morti nella provincia lombarda: sono tre i morti sui luoghi di lavoro. Hanno perso la loro sfortunata e colpevole assenza di controlli 3 lavoratori in solo 3 giorni. le vittime sono Giacomo gallo di 56 anni, travolto dalla pareti di uno scavo fognario, Ciro Paudice di 61 anni, un edile napoletano caduto da una scala in un edificio pubblico, Flavio Boni di 50 anni caduto dall'alto in un cantiere a Meda.
Perde la vita anche un altro edile a Monteroni di Lecce: sembra che il forte vento abbia provocato la caduta di un traballino su cui lavorava. Ma come è possibile che un lavoratore muoia nel 2019 per il forte vento?
Domani mattina o questa sera il Report delle morti sul lavoro nei primi due mesi del 2019
Rendiamo omaggio a Ciro Paudice, con la foto trovata nel web
Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
giovedì 28 febbraio 2019
martedì 26 febbraio 2019
Altri tre morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) il giorno 25 febbraio
Il sangue dei lavoratori scorre abbondantemente in ogni Regione e Provincia italiana. Siamo già a 92 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno, con i morti sulle strade senza mezzo di trasporto si superano già i 180 morti complessivi. Ieri sono morti tre lavoratori. A perdere la vita Giacomo Gallo di 56 anni per
i mortali traumi subiti in un incidente sul lavoro in Brianza. era residente nel varesotto ee rimasto gravemente ferito mentre
effettuava un sopralluogo in una fognatura, all’interno di un cantiere edile a
Desio (Monza), nel pomeriggio di oggi. Gallo, dipendente della ditta che sta costruendo una palazzina in quell’area, si è calato nel buco per la costruzione delle fognature, le cui pareti gli sono improvvisamente crollate addosso. E' morto dopo arresto cardiaco all'Ospedale San Gerardo di Monza.
Perde la vita un altro edile in Provincia di Caltanissetta C.S aveva 48 anni ed è caduto da un'impalcatura.
Perde la vita un altro edile in Provincia di Caltanissetta C.S aveva 48 anni ed è caduto da un'impalcatura.
venerdì 22 febbraio 2019
Muore in modo orribile un frontaliere italiano in Svizzera. Tre morti anche il 21 febbraio. Non si hanno piu' parole per esprimere lo sdegno su questa strage giornaliera di lavoratori
Pomezia di Roma Perde la vita in un modo orribile un frontaliere in Svizzera. L'operaio è rimasto vittima di un
infortunio sul lavoro, in un'azienda
per il riciclaggio di rifiuti differenziati in Via alla Rossa a Rancate. Lo
comunica la polizia cantonale ticinese, intervenuta insieme alla comunale di
Mendrisio, ai pompieri del capoluogo e ai soccorritori del SAM, che non hanno
potuto fare altro che constatare il decesso.
E' morto così, come in questo mio dipinto dell'ottanta un operaio a Pomezia in Provincia di Roma un 53enne: è stato travolto mentre scaricavano da un camion dei pannelli di cartongesso. l'unica differenza che una volta venivano indossate le tute blu, ora non più. anche questo un modo per identificarsi e capire che a lavorare manualmente sono ancora tantissimi: una tuta identitaria. Come con gli schiavi romani i lavoratori comprendevano in quanti erano.
Provincia di Siena
Muore cadendo da un tetto di un capannone mentre effettua un sopralluogo un operaio di 59 anni, che era stato portato sul tetto con un muletto. la copertura in eternit non ha retto ed è precipitato al suolo
E' morto così, come in questo mio dipinto dell'ottanta un operaio a Pomezia in Provincia di Roma un 53enne: è stato travolto mentre scaricavano da un camion dei pannelli di cartongesso. l'unica differenza che una volta venivano indossate le tute blu, ora non più. anche questo un modo per identificarsi e capire che a lavorare manualmente sono ancora tantissimi: una tuta identitaria. Come con gli schiavi romani i lavoratori comprendevano in quanti erano.
Provincia di Siena
Muore cadendo da un tetto di un capannone mentre effettua un sopralluogo un operaio di 59 anni, che era stato portato sul tetto con un muletto. la copertura in eternit non ha retto ed è precipitato al suolo
giovedì 21 febbraio 2019
Un ritmo di morti impressionante: sono tre i morti sui luoghi di lavoro anche il 21 febbraio
Ritmo impressionante di morti sui luoghi di lavoro: sono tre anche mercoledì 20 febbraio. ma altrettanti muoiono sulle strade e in itinere. Le tragedie nelle province di Fermo, dove ha perso la vita un agricoltore schiacciato dal trattore, perde la vita un falegname tunisino a Colonio Monzese: è rimasto schiacciato da pannelli di truciolato. Perde la vita anche un agricoltore in Val d'Aosta dopo essere rimasto intossicato da solventi usati nella stalla
mercoledì 20 febbraio 2019
Muore dopo 3 mesi di agonia a seguito di un'esplosione un autotrasportatore di 39 anni
Alessandria Angelo S. un autrasportatore di 39 anni è morto dopo tre mesi di agonia: era rimasto coinvolto in un incendio a Viguzzolo, in
provincia di Alessandria. Angelo quella mattina del 22 novembre stava trasportando una
cisterna di gasolio che poi è scoppiata probabilmente durante le
operazioni di saldatura di un serbatoio di un mezzo pesante in un'officina meccanica a Villaricca.
martedì 19 febbraio 2019
Sono quattro i morti il 18 febbraio
Continua la strage: sono 4 i lavoratori morti anche il 18 febbraio e nessuno che prova a fermarla; anche quelli che sono pagati per farlo. A morire come un agricoltore schiacciato dal trattore, ma col bob cat. E' un edile di 38, a morire dopo un volo di quindici metri
all'interno di un'area cantiere schiacciato dal mezzo che stava usando per
pulire il fosso, in vicolo della Patatona, a Ciampino. Sul posto i vigili del fuoco di
Marino e del soccorso alpino fluviale che hanno recuperato a fatica il corpo
dell'uomo finito in fondo alla scarpata, dove ci sono anche delle villette in
costruzione.
In provincia di BOLZANO, ha perso la vita un operaio a seguito di un incidente sul
lavoro che si è verificato nel tardo pomeriggio a Campodazzo. L'operaio stava
posando delle reti paramassi ed era imbracato, ma per cause in via di
accertamento è caduto sulle rocce rimanendo gravemente ferito, è spirato poco dopo.
Perdono la vita anche un pastore in Sicilia e un agricoltore in Abruzzo
sabato 16 febbraio 2019
Sono stati 4 i morti sui luoghi di lavoro il 15 febbraio
La strage continua nell'indifferenza della politica. In provincia di palermo è morto il quarto lavoratore dall'inzio dell'anno a perdere la vita il 15 febbraio Giuseppe Ciziceno di 54 anni. Ciziceno è rimasto schiacciato dalla motrice di un camion della raccolta rifiuti. ma altri tre lavoratori hanno perso la vita: due di questi schiacciati dal trattore in Veneto che arriva a contare 10 morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno, prima in questa triste classifica, e sempre ai vertici delle morti sul lavoro in questi 12 anni di monitoraggio.
venerdì 15 febbraio 2019
Danilo Golinella un portuale di La Spezia muore dopo una settimana di atroci sofferenze. ma sono stai due i morti anche ieri
La Spezia, 15 febbraio 2019 - Il
suo cuore ha cessato di battere la notte scorsa
all’ospedale Sant’Andrea, dopo atroci sofferenze provocate da un infortunio sul lavoro.
Danilo
Gallinella, 60 anni, direttore di macchina della Rimorchiatori
Riuniti Spezzini, era rimasto ferito lo scorso 7 febbraio e deceduto questa notte, quando si trovava ricoverato nel reparto di ortopedia
dell'ospedale cittadino. secondo la ricostruzione operata dagli ispettori dello
Psal, il nucleo prevenzione e sicurezza sul lavoro di Asl5, si trovava sulla
banchina e si stava occupando di assicurare con una corda un rimorchiatore alla bitta. La cima, andata in
tensione a causa di un movimento del rimorchiatore, ha ‘catturato’, schiacciato
e immobilizzato la gamba sinistra dell’uomo contro la bitta. Una stretta
terrificante che ha prodotto le ferite mortali.
martedì 12 febbraio 2019
Altri due morti anche l'11 febbraio. Perdono la vita due autrasportatori
hanno perso la vita per infortuni sul lavoro due autotrasportatori. Nel foggiano, nei pressi di Manfredonia ha perso la vita un autotrasportatore molisano che è rimasto fulminato mentre scaricava da camion del frumento: con il braccio del camion ha toccato i cavi dell'alta tensione. perde la vita un altro autotrasportatore sull'A4, nei pressi di Milano. L'autotrasporto è la terza categoria per numero di morti.
sabato 9 febbraio 2019
Muoiono due lavoratori per infortuni nella Provincia di Palermo: Francesco Paolo Agrusa aveva solo 26 anni e lavorava in una ditta appaltatrice dell'ENEL: che avrebbe l'obbligo di assicurarsi che lavorassero in Sicurezza anche nelle ditte appaltatrici26 anni e
Poveri giovani che sono pochi e ce li uccidono numerosi a lavorare. La vittima, Francesco Paolo Agrusa, di Balestrate, Ma anche, rimanendo in Sicilia Massimo Aliseo che è morto nell'agrigentino il 2 gennaio. Agrusa stava lavorando
per conto della società E-Distribuzione di Enel. Agrusa mentre insieme ad alcuni
colleghi stava smontando l’impalcatura su un palo, è stato colpito in testa da
un attrezzo (ma aveva almeno il casco, glielo avevano dato in dotazione e chi controllava eventualmente che l'indossasse?). Scattati i soccorsi, per lui non c'è stato nulla da fare. Sul
posto sono intervenuti i carabinieri. La procura ha disposto l’autopsia.
Della morte ne hanno dato notizia
“I
committenti hanno il dovere di controllare ed estendere i medesimi standard di
sicurezza regolati da normative interne anche alle ditte appaltatrici" Così hanno dichiarato il segretario generale della Filctem Cgil Gabriella Messina e il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo. Aggiungo io: l'appalto va controllato come se a svolgere il lavoro fossero lavoratori dell'azienda stessa, sono numerosissimi i lavoratori che muoiono a causa della mancanza di controlli nelle aziende appaltatrici.
Un'altra tragedia a Carini, dove un operaio, Nicola Vitto,
di 48 anni, è morto mentre stava lavorando in un industria dolciaria a
bordo di un carrello elevatore che si è ribaltato.
giovedì 7 febbraio 2019
3 morti sui luoghi di lavoro anche oggi, arriviamo con queste tre vittime a 59 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno. Muoiono due cantonieri nel torinese e un edile che cade da.un'impalcatura a Napoli. A morire di lavoro sono Giuseppe Botura e Giuseppe Rubino entrambi con piu' di 60 anni. L'edile morto a Napoli si chiama Angelo Corso
Morti due cantonieri nella citta' metropolitana di Torino. le vittime sono Giuseppe Botura e Giuseppe Rubino. L'investitore guidava una Tipo, ha 83 anni e ha sorpassato 4 automobili che andavano piano per il cantiere. Un edile Giuseppe Corso cade da un' impalcatura a Napoli.
mercoledì 6 febbraio 2019
Due pescatori dispersi nel mare Salentino
Purtroppo la speranza di ritrovare i due pescatori dispersi in mare al largo del Salento si fanno sempre più fievoli. Il peschereccio che aveva a bordo Fabrizio Piro di 53 anni e Damiano Tricarico si era rovesciato ieri dopo un'improvvisa mareggiata. Solo il terzo pescatore è riuscito a salvarsi nuotando fino a riva. Le ricerche stanno continuando anche oggi, ma si dispera di ritrovarli vivi
martedì 5 febbraio 2019
E' morto Alessandro Ferrorato. Un altro morto sul lavoro in Veneto e sono 8 dall'inzio dell'anno, Prima Regione per numero di morti e sempre ai vertici di questa triste classifica ogni anno. Quando poi leggi in rete una manipolazione delle morti per farle sembrare meno c'è da rimanere allibiti. Questi si siti di regime
E' morto Alessandro Ferronato a Castelfranco
Veneto lungo la sp 308, la strada per Resana che congiunge la strada
regionale 53 alla statale del Santo.
Ferronato aveva 45 anni, si trovava a bordo strada per eseguire dei lavori di
manutenzione stradale: è stato investito e ucciso dal proprio furgone posteggiato
a bordo strada, tamponato violentemente da un camion in transito.
Secondo una prima
ricostruzione Ferronato era giunto sul posto, a bordo di un furgone di Veneto
strade, con un collega ed erano scesi per sistemare delle protezioni stradali.
Il camion, dopo aver travolto una serie di segnali stradali appena sistemati
dagli operai, avrebbe tamponato il furgone che è finito contro l'operaio,
rimasto ucciso sul colpo, schiacciato tra il camion ed il furgone. In rete ci sono siti che esaltano il calo delle morti (inesistente) in Veneto. E si può comprendere chi vogliono proteggere. La situazione del Veneto per quanto riguarda i morti sul lavoro è sempre stata drammatica e ai vertici di questa triste classifica.
domenica 3 febbraio 2019
Rigopiano, i familiari delle vittime sul lavoro scrivono a Di Maio, non è stata riconosciuta la morte sui Luoghi di lavoro http://www.ilcentro.it/pescara/rigopiano-i-familiari-delle-vittime-sul-lavoro-scrivono-a-di-maio-1.2148587
Di Maio Ministro del Lavoro cambi la legge
A 4 degli 11 dipendenti non è stata riconosciuta l’indennità «Chiediamo che cambi la legge per il futuro, non per noi»
di Francesco Bellante ; w
La legge del 1938, poi modificata nel 1965, prevede che abbiano diritto a una rendita economica in seguito alla morte del lavoratore, il coniuge (fino alla morte o a nuovo matrimonio), ciascun figlio, fino al raggiungimento della maggiore età (per ragioni di studio elevata fino ai 21 anni se i figli sono studenti di scuola media o superiore e non oltre i 26 anni se studenti universitari), e i figli totalmente inabili al lavoro, ai quali la rendita spetta a prescindere dall’età, finché dura l’inabilità. In mancanza di coniuge e figli, può spettare una rendita anche a genitori, altri ascendenti, fratelli e sorelle, ma solo se convivevano con il lavoratore deceduto ed erano a suo carico.
«Il problema attuale», scrivono a Di Maio i parenti dei lavoratori morti nella tragedia Rigopiano, «è la non indennizzabilità del danno biologico a causa di morte e quindi la sua non ereditabilità da parte degli aventi diritto, come non è ereditabile il danno biologico in ambito di responsabilità civile, a meno che, quando il congiunto era in vita, dette somme non erano già entrate a fare parte dei beni del defunto. La norma Inail garantisce ai superstiti di potersi sostenere in mancanza del supporto economico del congiunto; e per ottenere tali prestazioni si deve dipendere economicamente dallo scomparso. Da norma finalizzata a sostenere il lavoratore (o i familiari a certe condizioni), essa dovrebbe anche occuparsi di indennizzare il danno biologico a causa di morte, nonché quello che direttamente subiscono i parenti in ragione del decesso in occasione di lavoro. Non sempre è così; ma resta il dolore, restano i diritti da far valere giudizialmente. Chiediamo un intervento innovatore, moderno, che non sia la solita soluzione rimediata, peggiore del nulla», concludono i parenti delle vittime sul lavoro di Rigopiano.
sabato 2 febbraio 2019
Muore a due giorni dall'infortunio un sessantenne a Pescara
E' morto dopo due giorni di sofferenza ai Colli di Pescara un edile di 60 anni. Era caduto da un'impalcatura, purtroppo è deceduto dopo due giorni di sofferenza. non si conosce l'identità della vittima. Sono 51 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno
venerdì 1 febbraio 2019
Report morti sul lavoro nelle Regioni e Province italiane dal 1° gennaio al 31 gennaio 2019
Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Curatore Carlo
Soricelli
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
morti sul lavoro nel
2019 al 31 gennaio
Sono già diventati 50
i morti per infortunio sui luoghi di lavoro al 31 gennaio 2019 (almeno
altrettanti lavoratori sono morti sulle strade e in itinere), di questi, 8 sono
stati schiacciati dal trattore, sono 106 i morti schiacciati da questo mezzo da
quando a giugno 2017 si è insediato il nuovo governo
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di
Torino morti poche settimane prima
Morti sul lavoro nelle province italiane nel 2019
Non segnalati nelle Province e Regioni i
morti in autostrada, chi lavorava all’estero e i lavoratori morti sulle strade
e in itinere che sono a parte, visto che per la prevenzione richiedono
interventi completamente diversi e mirati rispetto ai lavoratori che muoiono
sui luoghi di lavoro.
·
VENETO 7 Venezia (1), Belluno (),
Padova (1), Rovigo (), Treviso (), Verona (3), Vicenza (2). Lombardia 6 Milano (2), Bergamo (),
Brescia (1), Como (2), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (1), Monza
Brianza (), Pavia (), Sondrio (), Varese (). SICILIA 5 Palermo (1), Agrigento (2), Caltanissetta (),
Catania (1), Enna (), Messina (1), Ragusa (), Siracusa (), Trapani (). PIEMONTE 4 Torino (1), Alessandria (2), Asti (), Biella (), Cuneo
(1), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (). LAZIO 4 Roma (3), Viterbo
() Frosinone () Latina () Rieti (1). PUGLIA
3 Bari (1), BAT (), Brindisi (), Foggia (), Lecce (1) Taranto (1). TOSCANA 3 Firenze (), Arezzo (),
Grosseto (1), Livorno (1), Lucca (), Massa Carrara (), Pisa (1), Pistoia (),
Siena () Prato (). UMBRIA 3 Perugia
(3) Terni (). CAMPANIA 2 Napoli
(), Avellino (), Benevento (), Caserta (2), Salerno (). LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (), La Spezia (), Savona (1).
Molise 2 Campobasso (1), Isernia (1). (2) EMILIA ROMAGNA 1 Bologna (), Rimini ().
Ferrara () Forlì Cesena () Modena () Parma () Ravenna () Reggio Emilia () Piacenza
(1) VALLE D’AOSTA 2 CALABRIA 1 Catanzaro
(), Cosenza (), Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia (1). ABRUZZO 1 L'Aquila (), Chieti (),
Pescara () Teramo (1). TRENTINO ALTO ADIGE 1 Trento (), Bolzano (1). SARDEGNA Cagliari (), Carbonia-Iglesias (),
Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (),
Sassari (). Sulcis iglesiente (). MARCHE 1 Ancona
(), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (). FRIULI VENEZIA GIULIA Trieste (), Gorizia
(), Pordenone (), Udine (7). BASILICATA Potenza
() Matera ().
3
gennaio 2019 Report morti sul lavoro nel
2018
Sono 704 i morti sui
luoghi di lavoro del 2018. Con i morti sulle strade e in itinere, considerati
dallo Stato e dall’INAIL come morti sul lavoro, arriviamo a oltre 1450
lavoratori morti per infortuni. Mai stati così tanti da quando il 1° gennaio
2008 è stato aperto l’Osservatorio, che monitora tutti i morti sui luoghi di
lavoro, anche i non assicurati INAIL e tutti quelli che non dispongono di
un’assicurazione.
Dal 2008, ogni giorno, i lavoratori morti sul lavoro sono stati registrati per anno, mese e giorno della tragedia, identità, luogo e provincia dell’infortunio mortale, professione, età e nazionalità della vittima.
Da quell’anno, con oltre 15.000 morti sul lavoro, è come se fossero spariti gli abitanti di una cittadina come Sasso Marconi.
Rispetto al 2017 registriamo un aumento del 9,7%. Rispetto al 2008, registriamo un aumento del 9,4% (e tutti gli anni parlano di cali inesistenti).
Le categorie che hanno nel 2018 il maggior numero di morti sono:
Agricoltura che registra il 33,3% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (è così tutti gli anni); il dato impressionante è quello dei 149 agricoltori che hanno perso la vita guidando un trattore rimanendone schiacciati. A questi occorrerebbe aggiungerne molti altri incautamente trasportati a bordo come bambini e altri, o sulle strade dove questo mezzo provoca altri morti innocenti. Nessuno ha mosso un dito neppure quest’anno per arginare e informare sulla pericolosità del trattore, oltre che mettere a disposizione fondi per renderli più sicuri. Lo chiediamo da un decennio, ma la vita di chi lavora sembra non contare niente per i governi che si sono succeduti alla guida del paese. I vari ministri che si sono avvicendati alle Politiche Agricole hanno solo pensato a farsi belli inaugurando sagre e manifestazioni agricole del made in Italy, mentre i campi sono impregnati del sangue dei nostri agricoltori.
La seconda categoria con più morti è l’Edilizia che conta il 15,2% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Questa categoria, forse a causa della crisi dell’edilizia, registra un calo delle morti di oltre il 5% rispetto al 2017.
Gli autotrasportatori (li monitoriamo tutti assieme, anche se fanno parte di categorie diverse) sono percentualmente il 12,1% di tutti i morti sul lavoro. L’Industria, di tutte le categorie (esclusa l’edilizia) ha complessivamente il 7,8% di tutti i morti sul lavoro. Pur avendo milioni di addetti ha percentualmente pochi morti, questo perché ha ancora un sindacato forte che riesce a dialogare e a far rispettare più di altri comparti la Sicurezza sul lavoro. A morire per infortuni sono quasi tutti lavoratori in appalto: dipendenti di altre aziende, spesso artigianali, muoiono per infortuni nelle aziende stesse. Nemmeno i Sindacati non s’interessano di questi lavoratori figli di un “dio minore” che non hanno articolo 18 e lavorano in insicurezza senza nessun controllo.
Una miriade di altre professioni registra morti sul lavoro, ma l’elenco diventerebbe lunghissimo: sono soprattutto addetti al servizio alle imprese, artigiani che lavorano per conto terzi.
Ma ricordiamoci anche degli 8 carabinieri che hanno perso la vita nell’esercizio delle loro funzioni per proteggere noi cittadini: anche loro nelle statistiche “spariscono”.
Spariscono dalle statistiche, non essendo assicurati all’INAIL, le Forze Armate, i Vigili del Fuoco, innumerevoli Partite Iva, compresi i giornalisti, lavoratori in nero, tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore e tanti altri e fanno sembrare questo fenomeno di cui dovremmo vergognarci per le dimensioni, molto più lieve.
Gli stranieri morti sul lavoro nel 2018 sono stati il 7,1% sul totale, a causa della crisi sono diminuiti rispetto agli ultimi anni: lavori pericolosi che gli italiani in passato non volevano fare, ma che ora svolgono pur di poter lavorare, quasi sempre precari costretti a svolgere lavori pericolosi.
E’ sconvolgente l’età delle vittime di infortuni: perdono la vita moltissimi giovani sotto i venti e trent’anni, ma soprattutto in tarda età, il 27% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno dai 61 anni in su (esclusi morti in itinere e sulle strade) sono il 27% sul totale, una percentuale impressionante.
Il precariato diffuso, leggi come la Fornero e il Jobs act, hanno contribuito a far morire molti lavoratori in più. Il precariato uccide tantissimi giovani e meno giovani e l’articolo 18, abolito dal Governo Renzi con la complicità della parte più retriva degli industriali, ha fatto aumentare le morti sul lavoro, soprattutto tra i giovani assunti: chi si rifiuta di svolgere lavori pericolosi se è possibile essere licenziati con una scusa? I partiti che formano il nuovo governo avevano promesso di eliminare le leggi Fornero e Jobs act: non sono state toccate. Come potete vedere nel report le Regioni con più morti sul lavoro sono la Lombardia, il Veneto, la Campania e l’Emilia-Romagna. Non a caso tre di queste Regioni invece di impegnarsi ad arginare questo fenomeno, vogliono la piena autonomia finanziaria, così da poter distruggere in pochi anni l’Unità del Paese e anche la Sicurezza dei lavoratori. Un egoismo che si vede anche nel menefreghismo con cui trattano queste tragedie: ma questo riguarda tutte le Regioni e Province italiane.
Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Salerno con 20 morti, Torino con 19 morti, una città che ha avuto una delle tragedie più grandi sul lavoro, quella della Thyssenkrupp dove il 6 dicembre 2007 morirono 7 lavoratori arsi vivi. L’Osservatorio fu aperto proprio in seguito a quella tragedia ed è dedicato a quelle vittime. Seguono la provincia di Verona con 18 morti sui luoghi di lavoro, Napoli con 17 morti, poi a scalare come potrete vedere nel report. Benevento (dove sono nato) e poche altre, le province che non hanno avuto morti per infortuni sui luoghi di lavoro, e di questo sono contento.
Si chiamava Ugo Panzanella l’ultimo morto per infortunio del 2018, un meccanico di 75 anni. Era rimasto gravemente ustionato il 4 novembre: stava tagliando con un frullino una vecchia cisterna che è esplosa ed è morto dopo quasi due mesi di sofferenze all’ospedale Grandi Ustionati di Cesena il 30 dicembre.
Per chi volesse avere notizie più specifiche sulla situazione della propria provincia può contattare Carlo Soricelli.
Ci auguriamo che il 2019 sia un anno migliore e che la politica e il Governo cominci finalmente ad occuparsene.
Dal 2008, ogni giorno, i lavoratori morti sul lavoro sono stati registrati per anno, mese e giorno della tragedia, identità, luogo e provincia dell’infortunio mortale, professione, età e nazionalità della vittima.
Da quell’anno, con oltre 15.000 morti sul lavoro, è come se fossero spariti gli abitanti di una cittadina come Sasso Marconi.
Rispetto al 2017 registriamo un aumento del 9,7%. Rispetto al 2008, registriamo un aumento del 9,4% (e tutti gli anni parlano di cali inesistenti).
Le categorie che hanno nel 2018 il maggior numero di morti sono:
Agricoltura che registra il 33,3% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (è così tutti gli anni); il dato impressionante è quello dei 149 agricoltori che hanno perso la vita guidando un trattore rimanendone schiacciati. A questi occorrerebbe aggiungerne molti altri incautamente trasportati a bordo come bambini e altri, o sulle strade dove questo mezzo provoca altri morti innocenti. Nessuno ha mosso un dito neppure quest’anno per arginare e informare sulla pericolosità del trattore, oltre che mettere a disposizione fondi per renderli più sicuri. Lo chiediamo da un decennio, ma la vita di chi lavora sembra non contare niente per i governi che si sono succeduti alla guida del paese. I vari ministri che si sono avvicendati alle Politiche Agricole hanno solo pensato a farsi belli inaugurando sagre e manifestazioni agricole del made in Italy, mentre i campi sono impregnati del sangue dei nostri agricoltori.
La seconda categoria con più morti è l’Edilizia che conta il 15,2% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Questa categoria, forse a causa della crisi dell’edilizia, registra un calo delle morti di oltre il 5% rispetto al 2017.
Gli autotrasportatori (li monitoriamo tutti assieme, anche se fanno parte di categorie diverse) sono percentualmente il 12,1% di tutti i morti sul lavoro. L’Industria, di tutte le categorie (esclusa l’edilizia) ha complessivamente il 7,8% di tutti i morti sul lavoro. Pur avendo milioni di addetti ha percentualmente pochi morti, questo perché ha ancora un sindacato forte che riesce a dialogare e a far rispettare più di altri comparti la Sicurezza sul lavoro. A morire per infortuni sono quasi tutti lavoratori in appalto: dipendenti di altre aziende, spesso artigianali, muoiono per infortuni nelle aziende stesse. Nemmeno i Sindacati non s’interessano di questi lavoratori figli di un “dio minore” che non hanno articolo 18 e lavorano in insicurezza senza nessun controllo.
Una miriade di altre professioni registra morti sul lavoro, ma l’elenco diventerebbe lunghissimo: sono soprattutto addetti al servizio alle imprese, artigiani che lavorano per conto terzi.
Ma ricordiamoci anche degli 8 carabinieri che hanno perso la vita nell’esercizio delle loro funzioni per proteggere noi cittadini: anche loro nelle statistiche “spariscono”.
Spariscono dalle statistiche, non essendo assicurati all’INAIL, le Forze Armate, i Vigili del Fuoco, innumerevoli Partite Iva, compresi i giornalisti, lavoratori in nero, tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore e tanti altri e fanno sembrare questo fenomeno di cui dovremmo vergognarci per le dimensioni, molto più lieve.
Gli stranieri morti sul lavoro nel 2018 sono stati il 7,1% sul totale, a causa della crisi sono diminuiti rispetto agli ultimi anni: lavori pericolosi che gli italiani in passato non volevano fare, ma che ora svolgono pur di poter lavorare, quasi sempre precari costretti a svolgere lavori pericolosi.
E’ sconvolgente l’età delle vittime di infortuni: perdono la vita moltissimi giovani sotto i venti e trent’anni, ma soprattutto in tarda età, il 27% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno dai 61 anni in su (esclusi morti in itinere e sulle strade) sono il 27% sul totale, una percentuale impressionante.
Il precariato diffuso, leggi come la Fornero e il Jobs act, hanno contribuito a far morire molti lavoratori in più. Il precariato uccide tantissimi giovani e meno giovani e l’articolo 18, abolito dal Governo Renzi con la complicità della parte più retriva degli industriali, ha fatto aumentare le morti sul lavoro, soprattutto tra i giovani assunti: chi si rifiuta di svolgere lavori pericolosi se è possibile essere licenziati con una scusa? I partiti che formano il nuovo governo avevano promesso di eliminare le leggi Fornero e Jobs act: non sono state toccate. Come potete vedere nel report le Regioni con più morti sul lavoro sono la Lombardia, il Veneto, la Campania e l’Emilia-Romagna. Non a caso tre di queste Regioni invece di impegnarsi ad arginare questo fenomeno, vogliono la piena autonomia finanziaria, così da poter distruggere in pochi anni l’Unità del Paese e anche la Sicurezza dei lavoratori. Un egoismo che si vede anche nel menefreghismo con cui trattano queste tragedie: ma questo riguarda tutte le Regioni e Province italiane.
Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Salerno con 20 morti, Torino con 19 morti, una città che ha avuto una delle tragedie più grandi sul lavoro, quella della Thyssenkrupp dove il 6 dicembre 2007 morirono 7 lavoratori arsi vivi. L’Osservatorio fu aperto proprio in seguito a quella tragedia ed è dedicato a quelle vittime. Seguono la provincia di Verona con 18 morti sui luoghi di lavoro, Napoli con 17 morti, poi a scalare come potrete vedere nel report. Benevento (dove sono nato) e poche altre, le province che non hanno avuto morti per infortuni sui luoghi di lavoro, e di questo sono contento.
Si chiamava Ugo Panzanella l’ultimo morto per infortunio del 2018, un meccanico di 75 anni. Era rimasto gravemente ustionato il 4 novembre: stava tagliando con un frullino una vecchia cisterna che è esplosa ed è morto dopo quasi due mesi di sofferenze all’ospedale Grandi Ustionati di Cesena il 30 dicembre.
Per chi volesse avere notizie più specifiche sulla situazione della propria provincia può contattare Carlo Soricelli.
Ci auguriamo che il 2019 sia un anno migliore e che la politica e il Governo cominci finalmente ad occuparsene.
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro (L’unico sito che monitora in tempo reale TUTTI i morti per infortunio sul lavoro, compresi i non assicurati all’INAIL e i lavoratori in nero)
Morti sul lavoro dal
1° gennaio al 31 dicembre 2018
Sono 98 i morti schiacciati dal trattore dalla
nascita a giugno del nuovo governo al dicembre. Sono stati 149 nell’intero
2018
N.B i morti segnalati
nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta
che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle
province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere nelle Province e
Regioni i morti sulle autostrade: con queste morti arriviamo già a superare i
1.450 complessivi
MORTI
SUI LUOGHI DI LAVORO nelle province italiane. Non segnalati nelle Province e Regioni i
morti in autostrada, chi lavorava all’estero e i lavoratori morti sulle strade
e in itinere che sono a parte, visto che per la prevenzione richiedono
interventi completamente diversi e mirati rispetto ai lavoratori che muoiono
sui luoghi di lavoro.
Lombardia
73 Milano (13), Bergamo (9), Brescia (10), Como (5), Cremona (4), Lecco (2),
Lodi (1), Mantova (10), Monza Brianza (7), Pavia (4), Sondrio (7), Varese
(1). VENETO 69Venezia (12), Belluno
(6), Padova (5), Rovigo (3), Treviso (15), Verona (18), Vicenza (10).CAMPANIA 56 Napoli (18), Avellino (5),
Benevento (), Caserta (13), Salerno (20). EMILIA
ROMAGNA 54 Bologna (7), Rimini (1). Ferrara (10) Forlì Cesena (6)
Modena (8) Parma (5) Ravenna (5) Reggio Emilia (4) Piacenza (6). PIEMONTE 53Torino (19), Alessandria (8),
Asti (9), Biella (2), Cuneo (8), Novara (2), Verbano-Cusio-Ossola (3) Vercelli
(2). TOSCANA 49Firenze (5), Arezzo
(9), Grosseto (3), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (6), Pisa (8),
Pistoia (4), Siena (6) Prato (1). SICILIA
43 Palermo (9), Agrigento (7), Caltanissetta (3), Catania (7), Enna
(3), Messina (4), Ragusa (3), Siracusa (2), Trapani (5). CALABRIA 30Catanzaro (6), Cosenza (10),
Crotone (9), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3). LAZIO 29Roma (10), Viterbo (4) Frosinone (6)
Latina (6) Rieti (3). PUGLIA 28 Bari
(6), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (6), Lecce (8) Taranto (5). ABRUZZO 26 L'Aquila (7), Chieti
(7), Pescara (3) Teramo (8). TRENTINO ALTO
ADIGE 21Trento (13), Bolzano (8). LIGURIA
19 Genova (11), Imperia (1), La Spezia (4), Savona (3). SARDEGNA 14Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (),
Medio Campidano (), Nuoro (3), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1),
Sassari (4). Sulcis iglesiente ( ). MARCHE
14 Ancona (4), Macerata (3), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli
Piceno (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 12 Trieste
(), Gorizia (1), Pordenone (3), Udine (7). UMBRIA
12 Perugia (5) Terni (7). BASILICATA
8 Potenza (6) Matera (2). Molise
6Campobasso (5), Isernia (1). VALLE
D’AOSTA (1)