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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 27 febbraio 2009

MOSTRA DEL MAESTRO D'ARTE NAIVE CARLO SORICELLI SULLE TUTE BLU NEGLI ANNI IN CUI LA CLASSE OPERAIA SFIDAVA IL CIELO.


TUTTI I VISITATORI DEL BLOG SONO INVITATI A VISITARE QUESTA MOSTRA DOVE CI SONO ANCHE DIPINTI E SCULTURE SUI MORTI SUL LAVORO NEGLI ANNI SETTANTA E OTTANTA. INAUGURERANNO LA MOSTRA IL 7 MARZO ALLE ORE 17 IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE DELLA FIOM CGIL GIANNI RINALDINI, IL SENATORE PAOLO NEROZZI, IL SENATORE WALTER VITALI, L'ARCH. LUCIANO PANTALEONI, IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FIOM CGIL DI BOLOGNA BRUNO PAPIGNANI E IL REGISTA SWAN
DAL 7 MARZO AL 21 MARZO NEGLI ORARI DEL CENTRO COMMERCIALE OFFICINE MINGANTI DI BOLOGNA DI VIA DELLA LIBERAZIONE,15 BOLOGNA. ORARI D'APERTURA MOSTRA COME QUELLI D'APERTURA DEL CENTRO COMMERCIALE (CHIUSO LA DOMENICA E IL LUNEDI' FINO ALLE 14)

martedì 24 febbraio 2009

E' MORTO GABRIELE DI SABATINO NELLE SUPERSTRADA CHE COLLEGA TERAMO CON L'ADRIATICO. E' MORTO UN OPERAIO A BARBARANO VICENTINO


VICENZA, 27 FEB E' MORTO UN OPERAIO di 57 anni nel pomeriggio per le ferite riportate in una caduta da un carroponte in un'azienda di Barbarano Vicentino. L'incidente e' avvenuto nella Zincol Italia. Da quanto si e' appreso, l'uomo sarebbe caduto malamente da un'altezza di circa tre metri. Nonostante il pronto intervento dei colleghi di lavoro e di un mezzo dell'elisoccorso di Padova, l'operaio ha cessato di vivere poco dopo. Sul posto carabinieri e i tecnici dello Spisal.


Teramo 24 feb E' MORTO GABRIELE DI SABATINO OPERAIO ANAS. GABRIELE stava lavorando alla sistemazione di un giunto di dilatazione su un viadotto della superstrada che collega Teramo alla costa adriatica, quando su di loro e' piombato un autotreno: un operaio e' morto, tre sono rimasti feriti, uno in maniera grave. La vittima, Gabriele Di Sabatino, di Bellante (Teramo), avrebbe compiuto 33 anni ad agosto. Operaio Anas, era impegnato con i colleghi in un cantiere mobile al chilometro 9+100, in direzione di Teramo.
Un cantiere, sottolinea l'Anas, presegnalato da un moviere con bandierina, protetto da un furgone promiscuo con carrello attrezzato con lampeggianti e freccia direzionale a led luminosi. Il mezzo pesante, condotto da un quarantenne polacco, ha travolto tutto e tutti, a cominciare dal primo furgone di segnalazione, per continuare con il secondo, carico di materiali e attrezzature per la riparazione: a bordo di questo c'era uno dei tre operai feriti, l'unico che se l'e' cavata con minori conseguenze. Il camion con rimorchio aveva gia' travolto sulla corsia di marcia i suoi due colleghi. Di Sabatino e' stato soccorso dal personale del 118 ed e' apparso subito il piu' grave. Al pronto soccorso i medici hanno provato a rianimarlo, ma non hanno fatto in tempo a portarlo in sala operatoria. E' morto dopo circa un'ora dallo schianto.
La Tac ha escluso complicazioni per l'altro collega, le cui condizioni, pero', rimangono serie. Anche il conducente del tir e' stato soccorso. Ferito e sotto shock, e' stato sottoposto dai poliziotti della Stradale all'alcol test. I primi risultati escluderebbero uno stato di ebbrezza, cosi' come non sembra sia stato un malore o un colpo di sonno a provocare l'investimento: una fatale distrazione e' l'ipotesi piu' accreditata. Il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, insieme al gruppo dirigente, ha espresso le condoglianze alla famiglia della vittima, "riservandosi, una volta accertate le cause dell'incidente, qualsiasi azione a giusta tutela dei diritti dei lavoratori, che ancora una volta pagano un forte tributo per garantire la sicurezza stradale e la transitabilita' della rete". Si tratta del primo incidente mortale su questo tratto di neanche 18 chilometri, in servizio da poco piu' di due anni. Intanto, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilpa hanno proclamato due ore di sciopero di tutti i lavoratori dell'Anas in concomitanza con i funerali dell'operaio.





REGGIO EMILIA, 24 FEB E' MORTO ARALDO GATTI. ARALDO di 68 anni di Carpineti, nel Reggiano. ARALDO e' morto dopo essere stato travolto da una quercia che stava segando. L'agricoltore, di 68 anni, si era recato di buon mattino su un terreno per raccogliere legna, accompagnato dal fratello. Ha cominciato a segare il tronco di una quercia, alto quasi dieci metri, quando l'albero si e' spezzato all'improvviso e lo ha travolto, schiacciandolo. Gatti e' morto sul colpo.

lunedì 23 febbraio 2009

E' MORTO UN ELETTRICISTA DI 39 ANNI A ALASSIO DI SAVONA

SAVONA, 23 FEB -E' MORTO DARIO ANTONIO PITTAU UN LETTRICISTA DI 39 ANNI ad Alassio. Incidente sul lavoro ad Alassio: un elettricista di 39 anni e' morto folgorato da una scossa dell'impianto elettrico di una casa. L'uomo stava lavorando alla ristrutturazione dell'abitazione privata quando e' stato raggiunto dalla scossa. Il medico legale, tuttavia, non avendo trovato segni di bruciature, ha disposto l'esame autoptico, per stabilire con esattezza la causa della morte. Sul posto sono accorsi i carabinieri e gli ispettori dell'Asl.

giovedì 19 febbraio 2009

E' MORTA SILVANA ZUBLEMA .E' MORTO ANTONIO ROSSIT. E' MORTO RENATO IOPPI STRANGOLATA DA UNA MACCHINA PER LA SPIUMATURA DEI POLLI

Biella 19 feb E' MORTA SILVANA ZUBLENA OPERAIA DI 48 ANNI. SILVANA é morta strangolata in una macchina per la spiumatura dei polli che, nel Biellese, stava lavorando nell'azienda agricola del cugino. L'incidente si e' verificato a Cascina Vaccino (Biella) nella sede di un consorzio. Silvana Zublena, 48 anni, di Cavaglia', che intendeva spiumare due polli e un fagiano, ha acceso il macchinario ma, all'improvviso, la sciarpa che portava al collo e' stata risucchiata all'interno, trascinando la testa della donna nella bocchetta. Carabinieri e ispettori dello Spresal stanno svolgendo gli accertamenti.
Ad accorgersi dell'accaduto e' stato il cugino della Zublena, che le aveva prestato un locale dell'azienda per lo svolgimento di piccoli lavoretti personali. La Zublena, che non era sposata, era molto conosciuta nella zona; a Santhia' fino a pochi mesi fa aveva gestito un negozio. Era anche volontaria della Croce Rossa.

UDINE, 19 FEB - E' MORTO UN OPERAIO di 52 anni, di Concordia Sagittaria (Venezia), e' morto a Blessano di Basiliano (Udine) cadendo da un soppalco. L'uomo e' precipitato mentre stava dipingendo le pareti di una casa in costruzione. La caduta, pur da un'altezza non elevata, e' stata fatale.

Catanzaro E' MORTO UN OPERAIO di 65 anni per essere precipitato mentre stava potando un albero con una motosega. L'incidente e' avvenuto a Serrastretta

Pavia 19 FEB - E' MORTO UN OPERAIO di 68 anni mentre lavorava in un deposito di materiale per l'edilizia. l'OPERAIO, residente a Pavia, e' deceduto sul colpo per un gravissimo trauma cranico. Secondo la polizia, che insieme all'ispettorato del lavoro sta accertando l'accaduto, l'operaio e' morto durante un'operazione di carico e scarico di materiali inerti, forse colpito da un macchinario in movimento.

martedì 17 febbraio 2009

E' MORTO LUCIANO FIRMANI UN AGRICOLTORE DI 53 DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO. E' MORTO STANISLAO PRIMOSIC

Ascoli Piceno, 17 feb. E' MORTO LUCIANO FIRMANI unn agricoltore di Marino del Tronto di 53 anni. Luciano e' morto mentre stava lavorando in un campo con il trattore. Il mezzo era carico di legna e, mentre l'uomo stava percorrendo un tratto in salita, si e' ribaltato. L'agricoltore e' finito sotto il trattore ed e' morto per schiacciamento del torace. Lo ha trovato il cognato che ha avvertito i sanitari del 118, intervenuti sul posto con i vigili del fuoco.

Gorizia, 17 feb. E' MORTO STANISLAO PRIMOSIC di 55 anni, STANISLAO e' morto in un incidente sul lavoro schiacciato da un albero a Oslavia, in provincia di Gorizia.

lunedì 16 febbraio 2009

E' MORTO FERRUZZO SOMA' SCHIACCIATO DAL SUO CAMIONCINO

SAVONA 16 FEB E' MORTO FERRUZZO SOMA' di 49 anni, piemontese, FERUZZO e' morto stamani a Mallare, in Valbormida, schiacciato dal suo camioncino mentre era intento a ripararlo. Ferruzzo Soma', la vittima, era titolare di una ditta di lavori forestali. Secondo le prime informazioni, il cavalletto utilizzato per tenere sollevato il mezzo avrebbe ceduto all'improvviso e il camion lo ha schiacciato. Inutili i soccorsi di 118 e vigili del fuoco. Sulla dinamica stanno lavorando gli ispettori dell'Infortunistica della Asl 2 Savonese.

domenica 15 febbraio 2009

MILANO, 15 FEB E' MORTO UN AUTISTA DI AMBULANZE A MILANO Il conducente di un'autoambulanza della Croce San Carlo e' morto in uno scontro con un'auto in largo Augusto, nel centro di Milano. Nell'impatto tra i due mezzi sono rimasti feriti, sembra in maniera non grave, il conducente della vettura e un collega del conducente dell'ambulanza. Per estrarre l'automobilista ferito dalle lamiere dell'auto sono intervenuti i vigili del fuoco. L'ambulanza stava trasportando sacche di sangue destinate al Policlinico di Milano.

sabato 14 febbraio 2009

E' MORTO GINO PIASSATORE UN OPERAIO A MARINA DI CAMPA LIVORNO

Livorno14 FEB - E' MORTO GINO PIASSATORE UN OPERAIO di 55 anni . Gino è morto questa mattina intorno alle 9.30 mentre stava lavorando in un cantiere edile. E' avvenuto a Marina di Campo, frazione balneare di Campo nell'Elba. L'OPERAIO sarebbe caduto da una impalcatura alta appena due metri, ma ha sbattuto la testa, procurandosi le lesioni mortali. Non e' escluso che l'operaio possa avere accusato un malore mentre stava lavorando.

venerdì 13 febbraio 2009

E' MORTO UN OPERAIO ALBANESE DI 44 ANNI A BRESCIA

BRESCIA, 13 feb.E' MORTO UN OPERAIO ALBANESE precipitando dal tetto della ditta in cui lavorava. E' accaduto questa mattina alla ditta Eredi Gnutti Metalli di via volta 201 a Brescia, quando intorno alle 11 un operaio albanese di 44 anni, residente a Darfo Boario Terme, improvvisamente e' precipitato cadendo da un'altezza di 10 metri mentre stava smontando alcune coperture in eternit sul tetto.

giovedì 12 febbraio 2009

E' MORTO CORRADO BALLATORE DI 82 ANNI A SIRACUSA



12 FEB - E' MORTO CORRADO BALLATORE 82 anni. CORRADO e' morto schiacciato mentre stava spostando un grosso macchinario nel pastificio di famiglia. Il locale, chiuso ormai da diversi anni, si trova a Siracusa, nella periferia della citta', in un'area di insediamenti artigianali. L'anziano stava spostando con un sollevatore idraulico un macchinario in disuso che si sarebbe adagiato su un fianco travolgendolo. Il corpo e' stato estratto dai carabinieri. Indaga la procura di Siracusa.

mercoledì 11 febbraio 2009

E' MORTO ROBERTO DI CLEMENTE. E' MORTO UN OPERAIO A BERGAMO. E' MORTO RIGER MARCOS A TORINO

NAPOLI 11 febE’ MORTO ROBERTO DI CLEMENTE un operaio di 28 anni. ROBERTO è morto in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere nella zona della Torretta, nei pressi della stazione di Mergellina a Napoli. Roberto Di Clemente, 28 anni- secondo la prima ricostruzione - è caduto da un tetto precipitando al suolo. L' operaio, figlio dell'amministratore del palazzo, è morto Dell' arrivo dei soccorsi.

BERGAMO 11 feb E’ MORTO UN OPERAIO in una cava a Brembate (Bergamo), dopo essere stato travolto e schiacciato da una ruspa mentre stava lavorando. Ancora non è chiara la dinamica dell'incidente, sulla quale stanno lavorando carabinieri, personale dell'Asl e tecnici dell'Ufficio Cave della Provincia di Bergamo. L’operaio, residente a Osio Sotto (Bergamo) è stato soccorso dai sanitari del 118, ma è morto poco dopo. BIELLA 11 feb- E’

MORTO ROGER MARCOS un giovane romeno di 26 anni, di Torino, Roger ha perso la vita oggi mentre era al lavoro lungo la tangenziale del Maghettone, a Mongrando nel biellese. Insieme a un collega impegnato alla gru, stava eseguendo uno scavo per la posa di tubi degli scarichi fognari di un distributore di benzina in fase di costruzione. Il giovane e' stato travolto da una frana che lo ha imprigionato per alcuni minuti. Il collega e' riuscito a tiralo fuori ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Sul posto, sono intervenuti i medici del 118 che hanno tentato di rianimarlo purtroppo senza alcun esito. Il magistrato ha posto sotto sequestro il cantiere.

lunedì 9 febbraio 2009

E' MORTO CADENDO DA UNA SCALA RODOLFO RUGGERI A ROMA. E' MORTO UN OPERAIO SULL'AUTOSTRADA A4 MILANO-BRESCIA. E' STATO TRAVOLTO DA UN AUTOMOBILE

MILANO, 9 FEB - E' MORTO UN OPERAIO IN UN CANTIERE DLL'AUTOSTRADA A4. Un operaio di un cantiere dell'autostrada A4 Milano-Brescia e' stato travolto e ucciso questa mattina da un'auto. La vettura, in seguito ad un incidente, e' finita nella corsia di emergenza dove l'uomo stava lavorando. E' accaduto al km 19 in direzione Brescia, tra lo svincolo della tangenziale est di Milano e l'uscita di Agrate. Nell'incidente e' coinvolto anche un furgone e la Polizia sta accertando la dinamica dell'accaduto. Sono segnalati 6 km di coda.

ROMA 9 NOV E' MORTO RODOLFO RUGGERI CADENDO DA UNA SCALA. RUGGERO e' morto in tarda mattinata dopo essere caduto da una scala mentre effettuava alcuni lavori nel cortile di una scuola elementare a Roma.
Rodolfo e' caduto da un'altezza di cinque metri ed morto sul colpo mentre stava ultimando alcuni lavori nel cortile della scuola elementare Giuditta Tavani Arquati, a lungotevere della Farnesina. I medici del 118, avvertiti dal personale della scuola, hanno constato il decesso.

sabato 7 febbraio 2009

E' MORTO ALFREDO LANZA. E' MORTO VALERIO SIMEONE E' MORTO GIOVANNI LIGUORI. E' MORTO ELIANO FALIVENA SONO PRECIPITATI DA UN ELICOTTERO DELLA POLIZIA

ROMA 7 FEB. E' MORTO GIUSEPPE LIGUORI, E' MORTO ELIANO FALIVENA. I DUE PILOTI SONO MORTI A CAUSA DELL'ELICOTTERO della polizia che è precipitato poco dopo le 17 vicino a Roma. Nello schianto ha perso la vita Giovanni Liguori, comandante del reparto volo di Pratica di Mare. Il copilota, l'ispettore capo Eliano Falivene, è deceduto poche ore dopo, presso il Policlinico Gemelli di Roma dove, gravemente ferito, era stato stato ricoverato. L'incidente è avvenuto nei pressi di via Solfatara, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Santa Palomba, vicino Pomezia. Liguori e Falivene stavano facendo un volo di addestramento. L'elicottero sarebbe uno dei quattro Ab206 in dotazione al reparto di Pratica di Mare, assieme a quattro Ab109, quattro Ab212, sei aerei P68 Obs e un aereo Piaggio P180. la parte anteriore del velivolo è andata completamente distrutta. La dimamica dell'incidente non è ancora chiara. Si ipotizza un guasto tecnico, visto che nella zona non ci sono piloni o altri ostacoli, anche se il capo della Polizia, Antonio Manganelli, fa sapere che "il velivolo era stato ritirato dalla manutenzione il 3 ottobre scorso: era, quindi, in condizioni perfette", e che "era uno degli equipaggi più esperti della Polizia, con oltre 15 anni di volo". Sembra che il pilota abbia tentato un atterraggio d'emergenza, senza però riuscirci, ipotesi confermata dal fatto che a segnalare l'accaduto è stato un passante, circostanza che fa pensare a un guasto improvviso al motore che non ha dato al pilota neanche il tempo di avvertire la torre di controllo. Messaggi di cordoglio, fra gli altri, dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti, dal presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra. Intorno alle 19.30 sono iniziati i rilievi della scientifica.

ROMA E' MORTO VALERIO SIMEONE E' MORTO ALFREDO LANZA Il sacrificio di due vite per poterne salvare un'altra. Si è conclusa con una nuova tragedia, la lotta contro il tempo che consente a pazienti in attesa di trapianto di sopravvivere. Questa volta a pagare sono stati due piloti professionisti, Valerio Simeone e Alfredo Lanza, decollati alle 6 del mattino con un velivolo appena revisionato, alla volta di Bologna, per imbarcare l' equipe medica e recarsi poi in Sardegna a prelevare un fegato. L'aereo, un Cessna 650 Airone Executive -, stando a quanto riferiscono le fonti si sarebbe completamente disintegrato forse dopo essere stato colpito da un fulmine. L'aereo era diretto a Bologna. Nel capoluogo emiliano avrebbe dovuto imbarcare una équipe chirurgica per poi ripartire subito alla volta della Sardegna: i medici erano attesi a Carbonia per prelevare un fegato che sarebbe stato poi trapiantato su un paziente a Modena. «Ancora una volta la rete trapiantologica nazionale è colpita da un avvenimento tragico nello svolgimento dell'attività istituzionale - è il commento ufficiale diramato dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt) -. Ancora una volta qualcuno perde la propria vita, mentre sta lavorando per far sì che un organo da trapiantare possa dare una nuova vita ad un paziente».
ESPLOSIONE IN VOLO - Il velivolo, da quanto viene ricostruito in queste ore, sarebbe esploso in volo. I rottami dell'aereo sono sparsi per un raggio di circa 500 metri e non è ancora stato trovato il punto di impatto a terra: tutti elementi, fanno notare le fonti, che confermerebbero l'ipotesi della deflagrazione in cielo. Le due scatole nere sono state recuperate.
L'ALLARME - L'aereo è scomparso dal radar di Roma Ciampino poco dopo il decollo. I responsabili dell'Enac hanno avvertito immediatamente Polaria che si è attivata per la ricerca del velivolo. La polizia ha ritrovato la carcassa del Cessna nei pressi di via Vallata, dietro ai campetti della Roma. I rottami del piccolo velivolo non hanno procurato danni alle abitazioni o a persone.

giovedì 5 febbraio 2009

E’ MORTO A VIAREGGIO SHELQI BARGYAMANY MURATORE ALBANESE DI 54.

RICOMINCIA QUEST'ANNO LA STRAGE DI AGRICOLTORI CAUSATA DA UN AUTENTICO "KILLER" CHIAMATO TRATTORE SENZA CHE NESSUNO FACCIA QUALCOSA PER SENSIBILIZZARE VERSO QUESTA AUTENTICA CARNEFICINA. L'AGRICOLTURA E' IL SETTORE CHE HA IL 25% DEI MORTI SUL LAVORO SUL TOTALE E LA MAGGIORANZA DI QUESTI MORTI E' PROVOCATA DAL RIBALTAMENTO DEL TRATTORE.

Campobasso E' MORTO PASQUALE MASTROGIACOMO. PASQUALE è RIMASTO schiacciato dal suo trattore dopo un volo di 15 metri nella scarpata. Cosi' ha perso la vita Pasquale, 61 anni di Colletorto, in provincia di Campobasso. Pasquale era a bordo del mezzo agricolo a pochi metri dall'abitazione. Per motivi ancora sconosciuti il trattore e' scivolato nel costone senza dare il tempo all'uomo di mettersi in salvo.

05-feb LUCCA Viareggio E’ MORTO SHELQI BARGYAMANY MURATORE ALBANESE DI 54. SHELQUI è precipitato da un’altezza di dieci metri, mentre stava lavorando all'ultimo piano di una palazzina attigua all'Hotel Astor Residente a Firenze, sposato e con due figli, era stato ricoverato in rianimazione e sottoposto a un intervento all'addome e alla milza, ma il giorno dopo è morto. Era dipendente di un'azienda che si occupa della manutenzione degli stabili della catena alberghiera e stava verificando la causa di alcune infiltrazioni di acqua.

martedì 3 febbraio 2009

MUOIONO MOLTISSIMI PRECARI

Ho trovato questo interessante articolo su Indymedia Lombardia che consiglio di leggere ai visitatori di questo blog
Stefo
Precarietà mortale
Due righe sui giornali. Un accenno in TV, e non in tutti i telegiornali. Le solite promesse dei parolai istituzionali di turno e poi il silenzio. Chi muove lavorando è un fantasma da rimuovere per la maggioranza dei media.Tranne che per pochi casi, vedi gli operai assassinati alla Thyssen Krupp, la quotidiana moria di lavoratori è entrata a far parte della normalità.---Paura di denunciareEppure le cifre parlano di centinaia di morti all’anno, un conto che purtroppo non tiene conto delle migliaia di infortuni sul lavoro non denunciati. Lavoratori in nero, collaboratori, familiari, precari, extracomunitari: sono queste le categorie a cui la consuetudine impedisce di denunciare l’infortunio se non a costo di perdere il reddito, il permesso di soggiorno o in alcuni casi la stessa vita.Abbiamo telefonato a diverse delle aziende in cui nelle ultime settimane, tragiche per numero dei morti sul lavoro, sono avvenuti incidenti mortali. In alcuni casi, vista la difficile reperibilità dei titolari abbiamo provato a contattare i sindacati del luogo. Rovigo, Vicenza, Gela, Pescara, Limbiate, Casalmaggiore, Dalmine. La domanda è banale ma non appare se non in pochi degli articoli di cronaca che riportano freddamente la notizia: “ Con che contratto erano assunti?”.Il gelo che questa semplice domanda provoca negli interlocutori, non solo aziendali ma anche sindacali, è sintomo del clima culturale in cui la precarietà ha messo radici.---Incidenti poco accidentaliQuasi che pronunciare la stessa parola, ‘Contratto’ fosse una bestemmia, una colpa, o peggio una condanna. “Per che giornale scrive?”, è stata la risposta più educata in un mix che parte da cornette sbattute in faccia, attese infinite e insulti di vario genere. “Fatti i fatti tuoi”, “E’ stata una disgrazia”, “Comunista del cazzo” fino a “Ma come si permette siamo in lutto”.Grazie a controlli semplici e incrociati però, siamo riusciti a scoprire che 2 morti su 3 di quelle indagate (42 tra novembre, dicembre e gennaio 2009)) sono di lavoratori precari. Lavoratori sottoposti a ritmi di lavoro intensi, subappalti crudeli, mandati allo sbaraglio su macchinari e situazioni lavorative complesse, senza uno straccio di collega ‘maturo’ in grado di trasmettere insegnamenti appropriati.---Produttività o fretta?L’indagine, inoltre, ci racconta di un mondo lavorativo che non è quello di ‘Camera Caffè”. Non assomiglia alle immagini asettiche della TV quando racconta i luoghi del lavoro.Le “Tragiche fatalità” che di casuale hanno poco o nulla succedono in cantieri non protetti, dove vi sono macchine complesse, miscelatori, carichi sospesi e in movimento, muletti, tubi. E ancora silos, gas tossici, solventi, cantieri edili. Rumore, grasso e pavimenti sporchi.Luoghi in cui la parola produttività perde ogni suo connotato positivo e diventa il sinonimo di fretta, di superficialità. Proprio lì e in quei momenti dove servirebbe invece prudenza, calma, attenzione.---Ricatto mortaleDalle storie di molti di quei morti, emerge il nodo cruciale e nascosto della precarietà: il ricatto. Mentre esperti, politici e sindacalisti continuano a lamentarsi della mancanza di controlli, di norme insufficienti o leggi più restrittive che nessuno poi farà rispettare, il vero motivo delle tante morti precarie non viene minimamente toccato: la paura di perdere il lavoro. Tanti infortuni sono dettati dalla paura. Sei appena arrivato. Non sai se ti riconfermeranno. Fai il bravo. All’inizio fai finta di non vedere per non doverti disperare subito del nuovo lavoro che hai trovato, magari con fatica.“Vuoi disturbare?”. “Vuoi far vedere che rompi i coglioni per un difetto sulla macchina?”. “Sei una femminuccia?”. “Dai su che non possiamo perdere tempo”. “Se dovessimo mettere la sicurezza ogni volta ci impiegheremmo 4 minuti invece che due a fare uno stampo”.---Dogmi bugiardiE’ per questi motivi che è necessario ribaltare i concetti che stanno alla base dei documenti di riforma del mondo del lavoro. Da Sacconi a Boeri, da Ichino a Treu, da Morando fino a molti sindacalisti di Cisl Cgil e Uil e agli gli economisti liberisti che dettano le regole su tutti i media italiani.Per loro efficienza, produttività, e competitività sono le parole magiche che ci faranno uscire dalla crisi (oggi) oppure che potranno permettere lo sviluppo del paese (domani). Chi si oppone a questi ragionamenti viene considerato un ‘conservatore’. Chi si permette di far notare l’evidenza delle cifre che abbiamo riportato sopra viene considerato alla stregua di un ‘terrorista’. Guai a toccare i dogmi su cui ormai si fonda il sistema: la precarietà del reddito e della stessa vita per i lavoratori.---Competizioni pericoloseE’ invece necessario dire che è proprio la produttività che genera quella fretta esiziale per tante vite umane. E’ la competitività che produce quella foga di mettersi in mostra tra i colleghi davanti ai datori di lavoro, a provocare tanti infortuni. E’ l’efficienza che esclude da lavori qualificati donne incinte, categorie protette, ultraquarantenni, scaricandoli sulle spalle della collettività tramite sussidi, fondi per la formazione e se va bene posti di lavoro nel pubblico impiego.---Come uscire dalla precarietàE’ la flessibilità che ha spezzato i legami tra i lavoratori giovani e anziani, gli unici ad avere conservato nella memoria gli strumenti per opporsi a quello che hanno già conosciuto un tempo e che ora torna con prepotenza.Sono loro i depositari delle ricette per uscire dall’abbattimento prodotto dalla precarietà. Ascoltare i loro racconti, le esperienze passate, riallacciare il filo della memoria spezzato da anni di bugie liberiste, è un antidoto che può riuscire lì dove oggi sembrano non esserci risposte.La storia del lavoro è uno strumento tanto necessario quanto facile da reperire. E’ la storia orale dei tanti che ci sono passati, e dei modi in cui sono riusciti ad ottenere non sussidi ma diritti, non fondi per la formazione ma aumenti di salario, mensa e trasporti pagati.Provate a parlare della precarietà a diversi lavoratori delle generazioni che hanno lavorato tra 1950 al 1965. Loro si che ne sanno qualcosa di futuro incerto, infortuni, ricatto del reddito, e totale mancanza di diritti visto che hanno provato sulla loro pelle cosa vogliano dire. Provate a sentire cosa vi raccontano, come la pensano. E fatevi anche dire, secondo loro, come se ne può venir fuori. Nelle loro parole non troverete teorie, nessuna disquisizione da intellettuali. Ma concretezza. Fatti. Azioni. Le uniche luci che possano squarciare il grigiore di un futuro che fa paura, illuminandolo dalla speranza di un giusto riscatto.

E' MORTO UN OPERAIO DI 48 ANNI IN UNA DITTA REGGIANA DI TASSO DI CADELBOSCO SOPRA

03-feb Cesenatico (FC) E’ MORTO MARIO MIGLIACCIO, 42 ANNI. MARIO è precipitato nella tromba dell’ascensore, mentre era impegnato nella ristrutturazione di un albergo. Originario di Frosinone, abitava a San Mauro Pascoli.

03-feb Frosinone E’ MORTO ENRICO COSTANTINI, autotrasportatore di 52 anni.
Enrico è morto in ospedale dopo tre mesi di agonia. Il 4 novembre scorso cadde dal mezzo sul quale stava lavorando, mentre stava scaricando delle gomme presso la “Marangoni” di Anagni. Subì una gravissimlesione alla schiena e fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Reggio Emilia E' MORTO UN OPERAIO DI 48 ANNI per un infortunio sul lavoro presso la ZI.DE S.p.A. di Tasso di Cadelbosco Sopra, comune della bassa reggiana.
Per cause ancora al vaglio dei Carabinieri, intervenuti sul luogo dell'infortunio unitamente al personale della medicina del lavoro dell'Ausl di Guastalla, a perdere la vita e' stato un 48enne operaio residente a Reggio Emilia.
Le sue generalita' non sono state rese note in attesa di informare i familiari. L'operaio si trovava nel reparto cromatura quando, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, sarebbe rimasto schiacciato tra il forno essiccatoio e il cestello delle viti che sopraggiungeva sulla linea di produzione. L'uomo e' morto sul colpo per arresto cardiorespiratorio in politrauma.

E' MORTO UN OPERAIO A MILANO RISUCCHIATO DA UN NASTRO TRASPORTATORE

MILANO, 2 FEB E' MORTO UN OPERAIO stasera in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto in una azienda di Concorezzo, nel Milanese. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'operaio e' stato risucchiato da un nastro trasportatore. L'incidente e' avvenuto alla Colombo Spurghi, in via Monte Rosa. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 di Monza e i vigili del fuoco.


2 feb Perugia Giano dell'Umbria E' MORTA GIOVANNA BACCHETTINI AGRICOLTRICE di 35 stritolato da una macchina per triturare paglia e foraggi, in una stalla di Bivio Case Maggi.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?