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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 27 febbraio 2022

Muore in Sardegna il 16esimo agricoltore schiacciato dal trattore, morti quelli provocati dal trattore che non hanno nessuna visibilità mediatica, che spariscono nel nulla. Nel post la situazione reale dei morti sul lavoro in ogni provincia e regioni italiane.

 


OSSERVATORIO NAZIONALE MORTI SUL LAVORO di Bologna.

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com con lavoro volontario

http://cadutisullavoro.blogspot.it

27 febbraio 2022.

A oggi ci sono stati dall’inizio dell’anno 193 lavoratori morti sul lavoro: di questi 96 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni

L’unico sito che monitora in tempo reale i morti sul lavoro.

16 agricoltore schiacciati dal trattore nel 2022.

19 (29 con i dispersi dell’incendio traghetti Grimaldi) nell’autotrasporto morti dall’inizio dell’anno

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza

 

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere

Lombardia 13  Milano (3), Bergamo (2), Brescia (3), Como (1), Cremona (1), Lecco (1), Lodi (), Mantova (1), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (), Varese() PIEMONTE 9  Torino (4), Alessandria (1), Asti (), Biella (1), Cuneo (1), Novara (),Verbano-Cusio-Ossola() Vercelli (2) VENETO  8 Venezia (3), Belluno (), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (1), Vicenza (2) SICILIA 8  Palermo (2), Agrigento (), Caltanissetta (1), Catania (2), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ (2) CAMPANIA 6 Napoli (2), Avellino (), Benevento (1), Caserta (), Salerno (3) LAZIO 6  Roma (2), Viterbo () Frosinone (4) Latina () Rieti () CALABRIA   5 Catanzaro (3), Cosenza (1), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  UMBRIA 2  Perugia (2) Terni TRENTINO ALTO ADIGE 4 Trento (1) Bolzano (3)     MARCHE 3  Ancona (1), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno () Fermo ()      TOSCANA 4 Firenze (), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (1), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa‎ (), Pistoia (1), Siena () Prato()   EMILIA ROMAGNA 5  Bologna (), Rimini (1) Ferrara () Forlì Cesena () Modena (1) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia (1) Piacenza () FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (1) Trieste () Udine (1) Gorizia () PUGLIA 2 Bari (1), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto ()VALLE D’AOSTA 1  ()BASILICATA  Potenza () Matera ()   Molise 1 Campobasso (1) Isernia (). LIGURIA 0 Genova (), Imperia () La Spezia (), Savona SARDEGNA 2  Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari ().Sulcis iglesiente  ()ABRUZZO 1  L'Aquila (), Chieti (1), Pescara () Teramo () 

                  Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio  

sabato 26 febbraio 2022

Muore in un incidente un autista di un'ambulanza; è successo in Sicilia, la vittima Tiziano Iudica nella foto. Ma ci chiediamo ancora una volta che fine hanno fatto gli 11 autrasportatori morti sulla nave italiana della Grimaldi: non è che bisogna disinteressarsi perchè sono greci e Bulgari, il traghetto è italiano, quindi territorio italiano.

 Caltanisetta  Butera – “Un ragazzo splendido, amico di tutti, sempre pronto ad aiutare chi soffriva”. Così amici e colleghi ricordano Tiziano Iudica, la terza vittima dello scontro tra un’auto e un’ambulanza avvenuto ieri pomeriggio nei presso di Butera, sulla strada statale 626 Caltanissetta-Gela.


venerdì 25 febbraio 2022

Una bomba!! per conoscere finalmente le vere dimensioni del fenomento morti sul lavoro.! Finalmente INAIL attraverso il suo Presidente Bettoni (che ringrazio) ha ammesso che quello che scrivo da 15 anni, che INAIL non fa un monitoraggio, ma che raccoglie solo le denunce che gli arrivano da territorio dei suoi assicurati e che oltre 4 milioni di questi sfuggono alle statistiche, ma non a quelle dell'Osservatorio che monitora tutti i morti e non solo gli assicurati INAIL. I morti sul lavoro sono il 20/30/ in più ogni anno.

 Una bomba!! per conoscere finalmente le vere dimensioni del fenomento morti sul lavoro.! Finalmente INAIL attraverso il suo Presidente Bettoni (che ringrazio) ha ammesso che quello che scrivo da 15 anni, che INAIL non fa un monitoraggio, ma che raccoglie solo le denunce che gli arrivano da territorio dei suoi assicurati e che oltre 4 milioni di questi sfuggono alle statistiche, ma non a quelle dell'Osservatorio che monitora tutti i


morti e non solo gli assicurati INAIL. I morti sul lavoro sono il 20/30/ in più ogni anno.

Posta in arrivo

Ci sono voluti 15 anni per l’Osservatorio ma finalmente un giornalista Di San Francesco Roberto Pacillo ha fatto la domanda che i giornalisti avrebbero dovuto fare all’INAIL da 14 anni, io lo denuncio dal 2008.  INAIL attraverso il Presidente Bettoni ha dovuto ammettere che INAIL monitora solo i suoi assicurati (per questo lo ringrazio, lui stesso ha avuto un gravissimo infortunio che lo ha reso più sensibile dei suoi predecessori), che le loro non sono frutto di un monitoraggio, ma di denunce che gli arrivano dal territorio e riguardano solo gli assicurati a questo Istituto,  e che oltre quattro milioni e i lavoratori in nero non ci sono nei dati che diffondo (scritto in questa intervista); ma Bettoni nell’intervista non parla degli agricoltori che in tantissimi non sono assicurati a INAIL e che con il 30% dei morti sul totale sono la categoria con più morti: oltre 2400 agricoltori, molti dei quali schiacciati dal trattore, che sono morti in questi anni di monitoraggio. Ciò dimostra, come abbiamo sempre scritto e denunciato, in ogni luogo, nei giornali e televisioni che i morti sul lavoro in Italia sono molti di più e che il 20/30 dei morti ogni anno spariscono dalle statistiche. Sono addolorato da questo, tante vite si sarebbero potute risparmiare se solo ci fosse stata chiarezza su queste tragedie e si fossero prese misure adeguate.

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna http://cadutisullavoro.blogspot

Di Roberto Pacillo San Francesco

Bettoni: dignità del Paese, va potenziata ricerca

“Diritto al lavoro è diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ancora troppe morti a causa di norme eluse e violate. Non è tollerabile.” Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge al mondo del lavoro nel corso del suo intervento per le Celebrazione per la Festa del Lavoro.
Due diritti, lavoro e sicurezza sul lavoro, che ancora vengono scarsamente rispettati. Soprattutto le morti bianche riempiono spesso le cronache quotidiane, una conta pari ad un bollettino di guerra. Con Franco Bettoni, Presidente INAIL, abbiamo cercato di incrinare un sottobosco di silenzio che aiuta solo a peggiorare la situazione.

Presidente Bettoni, oltre 550.000 denunce di infortunio sul lavoro e 1221 morti nel 2021. I decessi sono in calo ma gli incidenti aumentano rispetto all’anno precedente. Si tratta di un dato molto allarmante.
Mi permetta di precisare che, da una lettura dei dati più approfondita, il calo del 4% delle denunce di infortunio mortale tra il 2021 e il 2020 va attribuito alla diminuzione dei casi legati ai contagi Covid in ambito professionale. Se dovessimo fare un raffronto al netto di tali casi, si registrerebbe ahimé un incremento anche dei decessi. Gli aspetti positivi legati all’efficacia delle vaccinazioni, alla graduale uscita dall’emergenza sanitaria e alla ripresa economica sono purtroppo accompagnati da un rovescio della medaglia che dobbiamo fronteggiare urgentemente. L’inaccettabile bollettino quotidiano ci porta alla riflessione che non si fa ancora abbastanza sotto tanti punti di vista.

Sicuramente ai dati ufficiali andrebbero aggiunti anche quelli del “sommerso”: il lavoro nero e le denunce che non vengono presentate. Avete idea di quale cifra si potrebbe raggiungere?
Aldilà degli infortuni che non vengono denunciati, e di cui non abbiamo contezza, dobbiamo considerare che sfuggono alle statistiche circa 4 milioni di lavoratori appartenenti alle categorie che non godono della tutela Inail, come forze armate e di polizia, vigili del fuoco, liberi professionisti, commercianti titolari di impresa individuale, medici di famiglia, medici liberi professionisti, volontari della protezione civile e della Croce Rossa.

Nonostante tutto è ancora molto difficile riuscire a far rispettare le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Come invertire la rotta?
Per invertire la rotta è necessario un cambiamento culturale. Quello che infatti manca nel nostro Paese è una convinta cultura della prevenzione ed occorre costruirla iniziando dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua, per tutti gli attori del ciclo produttivo, allo scopo di elevare il livello di conoscenza e di consapevolezza sui rischi professionali. Va inoltre potenziata la ricerca, leva fondamentale per il contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, sfruttando le numerose prospettive innovative di conciliare tecnologia e sicurezza sul lavoro. E, infine, bisogna continuare a sostenere le imprese che scelgono di investire in prevenzione. L’Inail da tempo premia le aziende virtuose mettendo a disposizione finanziamenti a fondo perduto e prevedendo riduzioni del premio assicurativo.

Presidente, a novembre 2021 ha dichiarato che “serve un impegno concreto da parte di tutti” e ha parlato di “prevenzione partecipata”. Ci spiega di cosa intende?
Intendo dire che senza partecipazione non è possibile parlare di vera prevenzione. Solo l’unione di forze, uno sforzo comune e un confronto costante e costruttivo ci consente di veicolare adeguatamente il messaggio che la sicurezza non deve essere percepita come una dispersione di risorse economiche, ma come un valore aggiunto, un marchio di qualità. La prevenzione è infatti frutto di un’azione condivisa in cui tutti siamo responsabili della sicurezza e ognuno è chiamato a fare la propria parte.

Tra le numerose campagne di sensibilizzazione che ogni anno lanciate, a maggio 2021 è stata avviata “Con Inail, ricomincio dal mio lavoro”, per il reinserimento professionale delle persone con disabilità da lavoro. Vi state occupando, quindi, del “dopo infortunio”. Che cosa prevede questo percorso e come sta andando?
Siamo tutti ben consapevoli di quanto il lavoro incida sulla nostra vita. Soprattutto per coloro che si trovano costretti a convivere con una disabilità dopo un infortunio sul lavoro o con una malattia professionale, tornare alla quotidianità della vita lavorativa significa avere un futuro migliore. Per questo l’Istituto prevede delle importanti misure per sostenere il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro.

Ciascun progetto di reinserimento lavorativo - che può essere elaborato da un gruppo di esperti dell’Inail oppure proposto dallo stesso datore di lavoro - è finanziato fino a un massimo di 150.000 euro; 135.000 euro, per interventi di superamento e abbattimento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, di adeguamento e adattamento delle postazioni lavorative; 15.000 euro, per progetti di formazione. Siamo soddisfatti dei risultati finora ottenuti ma dobbiamo continuare a far conoscere maggiormente le opportunità che mettiamo a disposizione.

Mi permetta di ricordare che a dicembre 2021 il CdA ha approvato il nuovo Regolamento per l’erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, per l’autonomia personale e per il reinserimento nella vita di relazione delle persone con disabilità dopo un infortunio sul lavoro o malattia professionale assistite dall’Istituto, che rappresenta un’ulteriore evoluzione del percorso che abbiamo intrapreso per realizzare in modo sempre più efficace la presa in carico delle persone con disabilità da lavoro, mettendo loro a disposizione prestazioni di livello qualitativo sempre più elevato.

Quanto il silenzio può ostacolare tutto ciò?
Il silenzio può essere accettato solo come forma di rispetto verso l’enorme dolore di coloro cui il lavoro ha strappato la vita o privato dell’affetto di un familiare.
Ma su questo tema non dobbiamo mai smettere di far sentire forte le nostre voci affinché, come ci ha ricordato recentemente il Capo dello Stato, la dignità del nostro Paese si misuri anche attraverso l’obiettivo di azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi.

giovedì 24 febbraio 2022

Altri 4 morti anche ieri 23 febbraio e tutti in agricoltura: due provocati dal trattore

 come tutti gli anni l'agricoltura ha un numero pazzesco di morti sul lavoro, anche ieri ne sono morti altri 4, due di questi provocati dal trattore in Veneto e in Abruzzo, le altre due vittime in Calabria e in Lombardia


mercoledì 23 febbraio 2022

Che ritmo impressionante; altri tre morti anche ieri, il giorno 22 febbraio. E gli 11 autotrasportatori della Grimaldi dispersi dove sono? Sono morti? O sono fantasmi? Nel post la situazione delle morti asul lavoro in Italia e in ogni provincia e regione aggiornata a questa mattina

 Anche ieri sono morti tre lavoratori ; due anziani morti mentre lavoravano nelle province di Alessandria e Brescia, il terzo di 55 morto in provincia di livorno in una rotatoria  la tragedia sul lavoro su una strada di Vada (Livorno) dove un operaio di 55 anni impegnato nella costruzione di una rotatoria è stato investito da un'auto che lo ha compresso contro un mezzo pesante della ditta, posteggiato dentro il cantiere.Anche un altro operaio è rimasto travolto ma le sue condizioni non sarebbero gravi, è comunque stato trasferito in ospedale a Cecina. Secondo una prima ricostruzione della polizia municipale, una vettura non avrebbe rispettato una precedenza e un altro veicolo, un Suv che sopraggiungeva in direzione mare per evitarla avrebbe sbandato andando a investire i due operai.


OSSERVATORIO NAZIONALE MORTI SUL LAVORO di Bologna

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com con lavoro volontario

http://cadutisullavoro.blogspot.it

23 febbraio 2022

A oggi ci sono stati dall’inizio dell’anno 171 lavoratori morti sul lavoro: di questi 89 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni

L’unico sito che monitora in tempo reale i morti sul lavoro.

12 agricoltore schiacciati dal trattore nel 2022.

17 (26 con i dispersi incendio traghetti Grimaldi) nell’autotrasporto morti dall’inizio dell’anno

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza

 

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere

Lombardia 11  Milano (3), Bergamo (2), Brescia (3), Como (), Cremona (), Lecco (1), Lodi (), Mantova (1), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (), Varese() PIEMONTE 9  Torino (4), Alessandria (1), Asti (), Biella (1), Cuneo (1), Novara (),Verbano-Cusio-Ossola() Vercelli (2) VENETO  7 Venezia (3), Belluno (), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (), Vicenza (2) SICILIA 7 Palermo (2), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ (2) CAMPANIA 6 Napoli (2), Avellino (), Benevento (1), Caserta (), Salerno (3) LAZIO 5  Roma (2), Viterbo () Frosinone (3) Latina () Rieti () CALABRIA   4 Catanzaro (2), Cosenza (1), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  UMBRIA 2  Perugia (2) Terni TRENTINO ALTO ADIGE 4 Trento (1) Bolzano (3)     MARCHE 3  Ancona (1), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno () Fermo ()      TOSCANA 4 Firenze (), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (1), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa‎ (), Pistoia (1), Siena () Prato()   EMILIA ROMAGNA 5  Bologna (), Rimini (1) Ferrara () Forlì Cesena () Modena (1) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia (1) Piacenza () FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (1) Trieste () Udine (1) Gorizia () PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto ()VALLE D’AOSTA 1  ()BASILICATA  Potenza () Matera ()   Molise 1 Campobasso (1) Isernia (). LIGURIA 0 Genova (), Imperia () La Spezia (), Savona SARDEGNA 1  Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari ().Sulcis iglesiente  ()ABRUZZO   L'Aquila (), Chieti (), Pescara () Teramo () 

                  Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio  

                                                          http://cadutisullavoro.blogspot.it 

                                                         carlo.soricelli@gmail.com


martedì 22 febbraio 2022

Altri tre morti sul lavoro: muoiono un edile Ciro Cioffi dopo 11 gioni di agonia, muore l'11esimo agricoltore schiacciato dal trattore in Sicilia, muore un boscaiolo in Alto Adige. Ma che fino hanno fatto i 10 autrasportatori dispersi sulla nave italiana della Grimaldi? Sono vivi o sono morti? Ma possibile che nessuno ne parli più. Ma ci sono venti di una guerra terribile in Europa

Ciro Cioffi è volato giù da un'impalcatura il nove febbraio scorso. Operato d'urgenza per un trauma cranico provocato dalla caduta di diversi metri sembrava potesse riprendersi. Invece , purtroppo non ce l'ha fatta.

È morto ieri all'Ospedale del Mare dove era stato trasferito dal pronto soccorso di Castellammare, il povero Ciro, già nonno. 

Muore l'11esimo agricoltore schiacciato dal trattore in Sicilia, nella provincia di Trapani

Un bosciaolo è morto in Trentino Alto Adige, è il secondo in provincia di Bolzano dall'inizio dell'anno 

Ma che fine hanno fatto i dieci autorasportatori morti sulla nave italiana? Sono morti, sono ancora dipsersi, sono resuscitati? Ma poveri noi che non ci informano di una tragedia così grande.

Purtoppo ci sono venti terribili di guerra in Europa, speriamo non inizi la terza guerra mondiale questa volta senza vincitori e vinte. "Incubo atomico"   è degli anni ottanta speriamo non sia profetica come altre opere di quel periodo. Inverno atomico è sempre di quegli anni, nel silenzio delle macerie si alza un palloncino azzurro e nessun bambino alza il suo sguardo al cielo per vederlo volare 



lunedì 21 febbraio 2022

No, non deve passare, non può passare sotto silenzio la terribile strage di autotrasportatori nell'incendio nel mare della Grecia del traghetto della compagnia italiana Euroferry Olimpia della Grimaldi, dove almeno 10 autotrasportatori sono dispersi e hanno probabilmente perso la vita. la Grimaldi è una compagnia italiana con sede a Civitavecchia

 Dopo 52 ore dall’inizio del violento incendio sulla ro-ro Euroferry Olympia i soccorritori hanno trovato vivo uno dei dispersi, un camionista bielorusso di 21 anni, mentre poche ore prima è stato scoperto il cadavere e di un suo collega greco di 58 anni, Evangelos Malesiada, nella cabina del suo veicolo. La mattina del 21 febbraio restano disperse ancora dieci persone, che dovrebbero essere autisti imbarcati col loro camion che probabilmente sono rimasti sui loro automezzi (pratica vietata proprio per motivi di sicurezza). Dieci squadri di vigili urbani stanno operando in una cortina di fumo nei garage 2 e 3 per trovare i dispersi. Sembre che siano tutti atutrasportatori di diverse nazionalità che non dovevano stare sui propri automezzi.

Ma chi ha controllato che gli autotrasportatori non salissero per dormire e controllare il carico sui loro camion? Una strage che è enorme e sta passando sotto silenzio

sabato 19 febbraio 2022

Tre morti sul lavoro anche il giorno 18: due in Emilia Romagna e uno in Calabria. Cari studenti lottate per il vostro futuro, non rassegnatevi a una vita da precari che uccide ogni prospettiva di vita, di dignità e di povertà (il precario muore sul lavoro). nel post la situazione delle morti nel 2022 che sono già oltre 150

 

Pierantonio Ferraresi è morto a Cervia di Ravenna cadendo col cestello all'altezza dei rami di un pino che stava tagliando cadendo a terra e morendo sul colpo.  

Orribile morte di un pescatore al largo di Roccella Ionica in Calabria: è stato stritolato da un verricello che l'ha dilaniato.

OSSERVATORIO NAZIONALE MORTI SUL LAVORO di Bologna

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com con lavoro volontario

http://cadutisullavoro.blogspot.it

19 febbraio 2022

A oggi ci sono stati dall’inizio dell’anno 155 lavoratori morti sul lavoro: di questi 75 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni

L’unico sito che monitora in tempo reale i morti sul lavoro.

11 agricoltore schiacciati dal trattore nel 2022.

16 nell’autotrasporto morti dall’inizio dell’anno

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza

 

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere

PIEMONTE 8  Torino (4), Alessandria (), Asti (), Biella (1), Cuneo (1), Novara (),Verbano-Cusio-Ossola() Vercelli (2) Lombardia 10  Milano (3), Bergamo (2), Brescia (2), Como (), Cremona (), Lecco (1), Lodi (), Mantova (1), Monza Brianza (1), Pavia (), Sondrio (), Varese() VENETO  7 Venezia (3), Belluno (), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (), Vicenza (2) SICILIA 6 Palermo (2), Agrigento (), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani‎ (1)  LAZIO 5  Roma (2), Viterbo () Frosinone (3) Latina () Rieti () CALABRIA   4 Catanzaro (2), Cosenza (1), Crotone () Reggio Calabria (1) Vibo Valentia ()  UMBRIA 2  Perugia (2) Terni TRENTINO ALTO ADIGE 3 Trento (1) Bolzano (2)     MARCHE 3  Ancona (1), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno () Fermo ()      TOSCANA 3 Firenze (), Arezzo (1), Grosseto (), Livorno (), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa‎ (), Pistoia (1), Siena () Prato() CAMPANIA 5 Napoli (1), Avellino (), Benevento (1), Caserta (), Salerno (3)   EMILIA ROMAGNA 5  Bologna (), Rimini (1) Ferrara () Forlì Cesena () Modena (1) Parma () Ravenna (2) Reggio Emilia (1) Piacenza () FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (1) Trieste () Udine (1) Gorizia () PUGLIA 1 Bari (), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce () Taranto ()VALLE D’AOSTA 1  ()BASILICATA  Potenza () Matera ()   Molise 1 Campobasso (1) Isernia (). LIGURIA 0 Genova (), Imperia () La Spezia (), Savona SARDEGNA 1  Cagliari (1) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari ().Sulcis iglesiente  ()ABRUZZO   L'Aquila (), Chieti (), Pescara () Teramo () 

                  Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio  

                                                          http://cadutisullavoro.blogspot.it 

                                                         carlo.soricelli@gmail.com


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?