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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 30 giugno 2018

Report morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2018. Più 20,5% rispetto al 30 giugno del 2008. Più 7,4% rispetto allo stesso giorno del 2017. Sono 69 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in giugno; chiediamo una Commissione parlamentare d'Inchiesta per sapere il reale numero di lavoratori morti per infortuni sul lavoro in questi dieci anni


 25 di questi schiacciati dal tratt
ore. Ma a questi occorre aggiungerne almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere.
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per far conoscere agli italiani il reale numero di lavoratori morti per infortuni sul lavoro in questi ultimi dieci anni. Stampa e televisioni e media se veramente liberi ci aiutino a far emergere dal silenzio le dimensioni di questo autentico genocidio di lavoratori. Nella nostra  raccolta dati ci sono sempre risultati tantissimi lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO lavoro in più: sono tutti registrati in appositi file per identità, luogo e anno della tragedia, professione, cenni sulle cause infortunio e nazionalità. Tutti gli anni i morti sui luoghi di lavoro lavoro aumentano, mentre ci dicono che calano. L’unico calo registrato è quello dei lavoratori morti sulle strade e in itinere e questo per merito delle normative molto più severe (patente a punti) introdotte nel Codice della Strada. Il grafico in allegato mostra l’andamento delle morti in questi dieci anni di monitoraggio. È solo per i morti sui luoghi di lavoro. Riteniamo che i morti sulle strade e in itinere richiedono interventi diversi e specifici: tanti lavoratori morti in itinere non vengono riconosciuti come infortuni sul lavoro, per una normativa che è molto penalizzante per i lavoratori

Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sui luoghi di lavoro
C’è stato un record storico in negativo in questi primi sei mesi del 2018, mai stati tanti morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. Sono stati ben 69 i morti sui luoghi di lavoro in giugno, di questi 24 hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano. Lo stesso giorno del 2008 erano 291. Registriamo un aumento del  20,50%. Erano 339 il 30 giugno del 2017 l’aumento è del 7,4%. Quando parlano di cali ogni anno NON CREDETECI, i morti sui LUOGHI DI LAVORO sono sempre stati in costante aumento da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio,. Il 95% dei morti sui luoghi di lavoro non ha l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, quello che tutela contro i licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo (il jobs act renziano l’ha tolto a tutti i nuovi assunti). I lavoratori licenziati ingiustamente può al più avere qualche soldo in più dopo lunghe cause. Verrano licenziati con scuse, malati, politicizzati, sindacalizzati (sindacati veri), antipatici a capi e capetti, sulle donne ecc.insomma la dignità dei lavoratori si ferma davanti alle soglie dei luoghi di lavoro, insomma  ARBEIT MACHT FREI di licenziare anche senza nessuna colpa, mancanza o esigenza dell’azienda. Un lavoratore su cinque che muore sui LUOGHI DI LAVORO, ha più di 60 anni, la legge Fornero, che non ha distinto chi svolge un lavoro d’ufficio, o poco pericoloso da uno pericoloso per sé e per gli altri, come per esempio guidatori di TIR, ha fatto aumentare le morti per infortuni tra gli ultrasessantenni. L’ultima vittima di 62 anni, proprio ieri nel vercellese a pochi giorni dalla pensione: Giancarlo Bragato aveva 62 anni e stata lavorando in una rotonda sulla strada, era in una buca, quando un’automobile l’ha travolto per un incidente stradale. Chiediamo che il nuovo governo e il Ministro del Lavoro Di Maio di istituire una Commissione Parlamentare d’Inchiesta per stabilire quanti sono i morti sul lavoro in Italia: noi monitoriamo tutti quelli che muoiono sui luoghi di lavoro, ed è per noi inaccettabile leggere ogni anno che i morti sul lavoro calano, mentre invece sono sempre in costante aumento se si monitorano tutti. Chiediamo al Ministro delle Politiche Agricole Centinaio di fare, lui stesso, in prima persona, una campagna informativa sulla pericolosità del trattore: da quando è ministro ne sono già morti 25 schiacciati da questo mezzo (praticamente uno al giorno da quando è ministro delle politiche agricole. Oltre 650 nell’ultima legislatura e oltre 1500 da quando il 1° gennaio 2008 abbiamo aperto l’Osservatorio. Di approvare finalmente in Parlamento la legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida questo mezzo PERICOLOSISSIMO a sottoporsi a un esame per poterlo guidare. Le lobby parlamentari sono riuscite a rinviarla per 15 anni, è ora di guardare alla vita di chi lo guida, non alle lobby che bloccano tutto. Qui sotto la situazione per Regioni e singole province
30 giugno 2018 366 i morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. Aumento di oltre il 22% rispetto allo stesso periodo del 2008. Ben 25 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo e 84 dall’inizio dell’anno
Oltre 650 con i morti sulle strade e in itinere, che a nostro parere è opportuno tenerli separati dai morti sui luoghi di lavoro. Per i morti sulle strade occorrerebbero normativi specifiche e interventi diversi e mirati.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati nelle province e regioni i morti sulle autostrade
VENETO 41 Venezia (7), Belluno (2), Padova‎ (3), Rovigo (1), Treviso (12), Verona (10), Vicenza (5). LOMBARDIA 37 Milano (9), Bergamo (3), Brescia (4), Como (3), Cremona (2), Lecco (1*), Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (2), Pavia (2), Sondrio (4), Varese () CAMPANIA 30 Napoli (8), Avellino (3), Benevento (), Caserta (7), Salerno (12).   EMILIA ROMAGNA 28 Bologna (4), Rimini (1). Ferrara (6) Forlì Cesena (2) Modena (5) Parma (3) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (4)   PIEMONTE 28 Torino (14), Alessandria (2), Asti (4), Biella (), Cuneo (4), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1) TOSCANA 26 Firenze (4), Arezzo (1), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (3), Massa Carrara (4), Pisa‎ (2), Pistoia (2), Siena (5) Prato (). SICILIA 22 Palermo (3), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani‎ (). CALABRIA 16 Catanzaro (2), Cosenza (6), Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (2)  ABRUZZO 16 L'Aquila (6), Chieti (3), Pescara (1) Teramo (5) LAZIO 12 Roma (4), Viterbo (3) Frosinone (1) Latina (3) Rieti (1).  LIGURIA 9  Genova (4), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) )   SARDEGNA 10 Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente () PUGLIA 9 Bari (2), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (), Lecce (3) Taranto (2)  MARCHE 7 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). FRIULI VENEZIA GIULIA 6 Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (5).  BASILICATA 5 Potenza (4) Matera (1)  UMBRIA 5 Perugia (1) Terni (4). TRENTINO ALTO ADIGE 5 Trento (4), Bolzano (1) Molise 3 Campobasso (2), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 84 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.

venerdì 29 giugno 2018

Una Commissione Parlamentare d'inchiesta per verificare il reale numero di lavoratori morti per infortuni sul lavoro

Dalla raccolta dati di questi oltre dieci anni di monitoraggio dei morti sul lavoro, abbiamo sempre denunciato un numero di morti sui LUOGHI di Lavoro enormemente più alto di quello che vengono diffusi dalle statistiche ufficiali. Crediamo che un problema così serio e drammatico per i lavoratori italiani che ogni anno perdono la vita occorre fare chiarezza sul reale numero di morti che sono sempre oltre il 30% in più di quelli che vengono diffusi. In base a questi presunti cali si sono fatte leggi che hanno "alleggerito" le normative sulla Sicurezza. E' ora di dare risposte chiare. Non si può non conoscere quanti sono e chi sono i lavoratori che perdono la vita e che portano il lutto in oltre mille famiglie ogni anno. Occorre saper anche perché le denunce per infortuni mortali che arrivano all'INAIL  ogni anno, diventano poi dopo mesi dell'anno dopo molto meno. E' così tutti gli anni. nel 2017  ce ne sono state 1112, ma ne sono state riconosciute come morti sul lavoro 617. perchè non sono state riconosciute? E perché complessivamente l'Osservatorio ne registra molte di più. PARLIAMO DELLA VITA DEI NOSTRI LAVORATORI, CHIEDIAMO CHE VENGA ISTITUITA UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE CHE FACCIA CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE SU TANTISSIMI ASPETTI DI QUESTE TRAGEDIE. QUANTI SONO TUTTI I MORTI SUL LAVORO, COMPRENSIVI ANCHE DEI NON ASSICURATI ALL'INAIL? COME VENGONO SPESI I SOLDI CHE LO STATO METTE A DISPOSIZIONE PER LA SICUREZZA?  E CHI CONTROLLA COME VIENE SPESA QUESTA ENORME SOMMA DI DENARO? Credo che i cittadini italiani e soprattutto i lavoratori abbiano il diritto di sapere queste cose.

In questi oltre dieci anni di monitoraggio sono spariti dalle statistiche migliaia e migliaia di lavoratori ai quali occorre dare visibilità, almeno per onorarne la memoria

leggendo il rapporto INAIL sul 2017, salta subito agli occhi l'esiguo numero di lavoratori che sono morti per inofrtuni sul lavoro, oltre 1000 denunece ma poi ne sono state riconosciute meno di 700. Tra l'altro comprensive di tutte le morti per inofrtuni, compresi i morti sulle strade. Noi solo sui luoghi di lavoro ne abbiamo conteggiate 634, a questi occorrerne almeno altrettanti che muoiono sulle strade. Occorre rivevdere tutto il sistema di monitoraggio di queste morti, non possono sparire non conteggiate intere categorie di lavoratori. Il monitoraggio dell'INAIL non è rappresentativo di tutte le morti per inofrtuni in Italia, è parziale. Tra l'altro nontemo smentite quando scrivo che i morti alemno da quando il 1° gennaio 2008 non sono mai calati: erano 288 sui LUOGHI DI LAVORO il 29 giugno del 2008. Sono 366 il 29 giugno del 2018 l'aumento spaventoso è del 22%. I morti sono tutti registrati e non temo smentite. Altro che cali

mercoledì 27 giugno 2018

Ministro del lavoro Di Maio. Prima di tutto mi complimento perchè per la prima volta in oltre dieci anni di monitoraggio un Ministro del lavoro, direi neppure un solo parlamentare, per la prima volta ha riconosciuto che le morti sul lavoro sono molte di più di quelle ch diffonde l'INAIL, che vengono spacciate come rappresentative di tutte le morti sul lavoro in Italia. E' una svolta importantisisma. Non è cosa da poco, lo riconosco. Credo che la mia battaglia solitaria decennale trova finalmente dei riscontri, non solo nei cittadini che a migliaia visitano l'Osservatorio ogni giorno, ma finalmente anche da un Ministro. I morti sul lavoro nel 2017 sono stati complessivamente oltre 1350 se si contano tutti, anche i morti sulle strade e in itinere. ma l'INAIL deve spiegare a Lei e agli italiani che se le denune mortali arrivate a questo Istituto sono state nel 2017 1029, come mai poi i morti sono diventati meno di 700? Perchè un terzo non sono riconosciuti come tali. La informo che il 95% di tutti i morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) non hanno l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che un lavoratore su cinque che muore sui Luoghi di lavoro ha più di 60 anni. Che la Legge Fornero ha fatto aumentare i morti sul lavoro in tarda età. Che il jobs act ha precarizzato la vita a tutti i nuovi assunti, anche sulla Sicurezza: come può uno rifiutarsi di svolgere un lavoro pericoloso se corre il rischio di essere licenziato senza più neppure una scusa? Lo sa Ministro Di Maio che nel 2018 solo sui LUOGHI DI LAVORO sono morti dall'inizio dell'anno ben 361 lavoratori (che almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere). Che tra questi sono già 80 gli schiacciati dal trattore? Che la primavera scorsa è stata rinviata per l'ennesima volta una legge europea del 2003 che obblighrebbe chi guida questo mezzo mortale a sottoporsi ad un esame per avere un patentino per guidarlo? E' normale? E non si chiede perchè è stata rinviata ancora? Se vuole mandare un segnale forte, istituisca una Commissione Parlamentare per verificare quanti sono in realtà i morti sul lavoro in Italia e per sapere come sono spesi i soldi ( e sono tantissimi) della collettività sulla Sicurezza. Dal 1° gennaio 2008 monitoro i morti sul lavoro, sono tutti registrati su tabelle excel con identità, provincia della tragedia, giorno dell'infortunio mortale, età, professione e nazionalità. Da quell'anno i morti sul lavoro sono aumentati di oltre il 20%, altro che cali, se si prendono in considerazione tutti i lavoratori e non solo gli assicurati INAIL. Questa di questi anni è stata una politica fallimentare per quanto riguarda i morti sul lavoro. Io sono a disposizione per dare il mio contributo. sono solo un volontario che dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino si è accorto che nessuno monitorava in tempo reale quanti erano i morti sul lavoro. Adesso se un cittadino vuole sapere com'è la situazione su queste tragedie e apre il blog dell'Ossevatorio può saperlo, giorno per giorno http://cadutisullavoro.blogspot.it
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/videos/1761283867241485/?t=2


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Luigi Di Maio era in diretta.

No, non ci siamo, il nuovo governo, uguale al vecchio sulla Sicurezza dei Lavoratori. 63 i morti per infortuni a giugno, altrettanti muoiono sulle strade e in itinere: 22 di questi sono morti schiacciati dat trattore.

ll numero dei morti sul lavoro non è mai stata così alta nei mesi di maggio e giugno di quest'anno. abbiamo sperato nel nuovo governo, non perché usasse la bacchetta magica, ma che mandasse segnali forti contro questa carneficina giornaliera. Sono già 64 i morti sui luoghi di lavoro da quando il 1° di Giugno si è insediato, 22 di questi sono morti schiacciati dal trattore. Il Ministro Di Maio ha parlato alla Camera dei Deputati su queste tragedie: è stato vago, poco incisivo, ha citato solo i morti diffusi dall'INAIL, che ricordiamo sono sole denunce.  Non è umano, come ho già scritto, un Paese che non sa e non vuole vedere che ben otto lavoratori muoiono in un sol giorno sui luoghi di lavoro come è successo il 21 di giugno. Non una televisione, non un giornale ne ha parlato. Di chi lavora il governo se ne frega, l'opposizione che ha governato prima, ha fatto altrettanto quando governava. A perdere la vita ieri un povero giovane bengalese che muore in una lavanderia stritolato da un nastro trasportatore. Tantissime morti si potrebbero evitare, l'esperienza di questi dieci anni, la raccolta dati mi spingono a dire questo. basterebbe solo un pò di buona volontà, non avere la politica sempre lo sguardo rivolto verso chi ha potere e denaro: non trovare incolpevoli immigrati come capro espiatorio da dare in pasto al disagio sociale provocato dalla disoccupazione e soprattutto dal precariato, che incattivisce chi non ha Sicurezza di un lavoro che può perdere da un giorno all'altro.  Loro muoiono in percentuale come e più degli italiani.  Il PIL è come un unico sacco dove c'è la ricchezza degli italiani, che è sempre la stessa, se va come sta accadendo nelle tasche di pochi, i consumi non aumentano: si il ricco può comprare un bel paio di scarpe costose: ma altri dieci potrebbero comprarne di quelle più economiche. Insomma avete lavoratori sempre e comunque per i più ricchi  è ora di cambiare. Più Sicurezza sul lavoro, vuole dire più soldi da spendere, vuol dire meno morti sul lavoro. Vedere arrancare anche chi dispone di due stipendi e ha figli è davvero pazzesco per la seconda potenza economica dell'Europa e la settima, e forse addirittura la quinta se si usano altri parametri. Ma è come parlare la vento. Tutto cambia per nulla cambiare: per ora piccoli pannicelli caldi per un dolore sociale spaventoso. E occhio, le democrazie finiscono anche per questo: per crisi sociali ed economiche. Un po' di coraggio in più verso i più forti non farebbe male.

martedì 26 giugno 2018

Ministro delle Politiche Agricole Centinaio lo sa che da quando si è insediato, neppure un mese fa sono già morti 22 agricoltori schiacciati dal trattore. Cosa sta facendo contro questa strage?

Il 1° di giugno si è insediato il nuovo governo. Abbiamo anche un nuovo Ministro delle Politiche Agricole che si chiama Gian Marco Centinaio. Informo il nuovo ministro che in neppure un mese dal suo insediamento sono già 22 i morti schiacciati dal trattore? qualcuno l'ha informato di questo? Lo sa che ne sono già morti in modo così atroce be 80,, oltre 650 col suo predecessore Ministro Martina, e quasi 1500 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio. Anche Lei sarà sempre informato di questa strage, e mi aspetto interventi seri e mirati. Prima di tutto una bella campagna informativa con la sua bella faccia bonaria, che spero smetta di sorridere quando apprenderà di quello che sta succedendo sulla terra italiana, che è impregnata del sangue dei nostri agricoltori. La primavera scora è stata rinviata per l'ennesima volta una legge europea che obbligherebbe a sottoporre chi guida questi mezzi mortali a sottoporsi a un esame per guidare questo autentico "mostro" che uccide anche senza commettere errori. Che uccide a ogni età, ma non si dovrebbe permettere a chi non ha un buono stato di salute di non poterlo guidare, per non fargli correre un pericolo mortale. Ma occorre mettersi contro le lobby che dominano il parlamento, Lo farà lei Ministro Centinaio? E poi un pò di fondi per far mettere in sicurezza i vecchi trattori. In Toscana ne sono morti 3 in pochi giorni. Insomma da quando è ministro delle Politiche Agricole c'è quasi un morto schiacciato al giorno. Faccia qualcosa. Carlo Soricelli curatore dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Purtroppo apprendiamo della morte di un altro operaio in Veneto. A Mestre è morto un operaio 31enne bengalese che era rimasto incastrato da un macchinario. E' morto mentre lo operavano. 

sabato 23 giugno 2018

Dall'inizio dell'anno al 23 giugno 2018 Aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso giorno del 2008 del 25%

Sono andato a vedere quanti morti c'erano dall'inizio dell'anno al 23 giugno del 2008, anno d'apertura dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Quel giorno del 2008 i morti registrati erano 263, contro i 349 del 23 giugno di quest'anno. L'aumento è del 25%. Tutti gli anni ci parlando di cali, che non esistono. In base a questi presunti cali, hanno fatto leggi contro la Sicurezza dei lavoratori. Dai primi segnali che arrivano tempo che nulla cambierà ance con questo governo. Carlo Soricelli

venerdì 22 giugno 2018

7 morti sui luoghi di lavoro il 21 giugno: un Paese senza anima e senza vergogna il nostro



Come non farsi prendere dalla depressione vedere un Paese che ignora completamente la Sicurezza e la vita di chi lavora. Sette i lavoratori morti il 21 giugno. 353 sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno, 77 schiacciati dal trattore. Oltre 600 con i morti sulle strade e in itinere
. Due in provincia di Verona. Pasquale Misitano schiacciato da una lastra di cemento lascia 3 figli, a perdere la vita in un mangimificio sempre in questa provincia un romeno di 37 anni di cui non si conosce neppure l’identità, è morto schiacciato dal un muletto. Il povero Biagio Menna è morto dopo 45 giorni di agonia dopo essere caduto sbattendo violentemente il capo per terra. Nella provincia di Teramo Nicola D’Alesio è rimasto schiacciato da una rotoballa caduta da un trattore. In Provincia dell’Aquila Sebastiano Aiello è caduto da un tetto mentre metteva la guaina. Nella provincia di Bolzano Perde la vita schiacciato dal trattore Karl Walker. Sull’A15 muore travolto da un mezzo mentre lavorava in un cantiere Angelo Adduocchio. Una strage a cui nessuno mette fine. Abbiamo aspettato con ansia l’intervento di Di Maio il nuovo ministro del lavoro, speravamo in un atteggiamento diverso, ma ha citato solo i morti dell’INAIL, per chi come noi, li monitora tutti, non c’è spazio, non c’è interesse. I soldi spesi per la Sicurezza sono spesi male, per non dire di peggio. In dieci anni c’è addirittura un aumento delle morti se si monitorano tutte. Continuiamo così? Certo, se il nuovo che avanza a cui gli italiani hanno dato fiducia comincia così e come fonti prende solo quelle solite…. Ma questo è un paese dove c’è una nomenclatura che quella sovietica gli fa una ……Governi pure chi vuole tanto chi comanda e detiene il potere e spende i soldi della collettività come vuole sono sempre gli stessi ma non solo Di Maio deve darsi da fare, ma anche Centinaio il nuovo ministro dell’Agricoltura deve mandare segnali forti sperando che non si occupi delle stalle padane: sono già 77 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018 e in questi giorni ne sono morti 9.
L'opera tratta l'ultima battaglia dei Sanniti, sterminati a Porta Collina. pensando a questa strage giornaliera mi è venuto in mente Ponzio Telesino. ma lui almeno aveva la sua terra da proteggere, i nostri lavoratori la ricchezza degli altri




giovedì 21 giugno 2018

MA CHE SUCCEDE IN VENETO DOVE MUOIONO UN NUMERO SPAVENTOSO DI LAVORATORI: SI FANNO I CONTROLLI?

ANCHE OGGI 21 GIUGNO APPRENDIAMO DELLA MORTE DI UN ALTRO OPERAIO PADRE DI TRE FIGLI: PASQUALE MISITANTO ACVEVA 42 ANNI ED è STATO TRAVOLTO DA UNA LASTRA DI CEMENTO DI TRENTA QUINTALI. COM' E' POSSIBILE?. MA ANCHE OGGI HANNO PERSO  LA VITA  IN TRE, un AGRICOLTORE (NON NE PUO' MANCARE UNO AL GIORNO) SCHIACCIATO DAL TRATTORE. a Avezzano HA PERSO LA VITA Sebastiano aIELLO CHE è CADUTO DA UN'ALTEZZA DI DIECI METRI DA UN TETTO, MENTRE METTEVANO LA GUAINA. INSOMMA IL SOLITO PAESE DOVE CHI LAVORA NON CONTA NIENTE. GOVERNI VECCHI, GOVERNI NUOVI SEMPRE LA STESSA SOLVA, QUI SI CHE OCCORREREBBE ALZAZARE LA VOCE, MA CI SONO I MIGRANTI CHE VENGONO USATI PER SPAVENATRE IL NOSTRO POVERO VECCHIO POPOLO  . MENTE GIA' IN 340 HANNO PERSO LA VITA LAVORANDO ANCHE QUEST'ANNO.

mercoledì 20 giugno 2018

Si stanno superando tutti i record di agricoltori schiacciati dal trattore: già 77 dall'inizio del'anno. Per festeggiare la centesima vittima sarà donata al ministro delle Politiche Agricole Centinaio una bottiglia di vino rosso "sangue d'agricoltre schacciato dal trattore"

21 giugno 2018 Cosa sta facendo Ministro delle Politiche Agricole Centinaio? Oggi sono morti 5 agricoltori, di questi ben 3 schiacciati dal trattore. Si ricordi che che lo scopo principale di un buon ministro è quello di proteggere la vita dei lavoratori di cui è il ministro.
Sono ben cinque i morti in poche ore tra ieri e oggi, ; sano morti schiacciati dal trattore nelle province di questo passo quest'anno sarà superato ogni record dei morti schiacciati dal trattore. Cosa sta facendo per arginare questa autentica carneficina? Per onorare il suo cognome, quando arriveremo a cento morti in modo così atroce, le farò dono di una bella bottiglia di vino rosso "sangue d'agricol
tore schiacciato dal trattore"imbottigliata nel 2014 in 148 esemplari, dovevo donarla al suo predecessore Martina, ma non c'è stata possibilità d'incontrarlo. Ma il 2018 sarà un anno ancora migliore: di questo passo si supereranno le 150 bottiglie; una gliela donerò volentieri. carlo Soricelli

martedì 19 giugno 2018

Un altro morto in Veneto e fanno 37 solo sui luoghi di lavoro, con i morti sulle strade si arriva a numeri spaventosi. Meglio Roma?

20 giu E' morto nella provincia di Treviso un altro lavoratore cadendo dal tetto di uno stabilimento. Il Veneto ha il poco invidiabile record dei morti sui LUOGHI DI LAVORO, sono già 37 dall'inizio dell'anno. E' seguito dalla Lombardia con34, ma non dimentichiamoci che la Lombardia ha il doppio degli abitanti Treviso ha 12 morti sui luoghi di lavoro, lo stesso numero di tutto il Lazio, ma là si sa non lavorano, non hanno cantieri e neppure città senza case come Roma che ha in tutta la provincia 4 morti, di questi solo due in edilizia. Forse qualcosa c'è da imparare anche dalla Giunta Raggi, con la quale siede crollare il numero di morti sul lavoro. Amici molto informati, mi hanno detto che in Comune sono severissimi e vogliono sapere per filo e per segno e vedere che tutte le documentazioni siano nel rispetto delle normative. E i controlli sono molto aumentati

Ministro delle Politiche Agricole Centinaio, sui campi italiani impregnati del sangue dei nostri agricoltori c'è una strage insopportabile che si potrebbe dimezzare in poco tempo. Se ne occupi


Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
Con l’ultimo morto in provincia di Firenze sono già 74 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo


lunedì 18 giugno 2018

E' Roma la città più virtuosa per le morti sul lavoro in Italia. E' mrito della Raggi?

Dalla registrazione di tutte e morti sui luoghi di lavoro risulta con molta evidenza che è Roma tra le grandi città, e non solo che ha il minor numero di morti sui LUOGHI DI LAVORO, tra l'altro non proprio nella città stessa: mentre ristrutturava un molino Filippo Coletta è caduto dal tetto, a Palestrina Maurizio Solazzi è caduto dal tetto mente costruiva una villetta. Gli attacchi che ogni giorno quotidiani nazionali e televisioni mi spingono a fare questo. Certo la Sicurezza sul lavoro non dipendente tutta dl Comune, ma buona parte si. I Sindacati in edilizia li funzionano. Altri due sono autotrasportatri morti sulle strade. decine e decine di province con un numero di abitanti molto, ma molto più basso, anche di un decimo hanno andamenti peggiori. Vedere da cittadino libero . che non subisc condizionamenti da nessuno è per me scandaloso le campagne scandalistiche che fanno contro questa giunta ., tra l'altro guidata da una donna, giovane e in gamba. Amici mi stanno dicendo che i i risultati dopo decenni di mal funzionamento si cominciano a vedere. Attaccare la Raggi per le buche, quando anche a Bologna dopo il maltempo ne era piena e a Roma la neve è rara è stupido. Quindi dico alla Cara Sindaca Raggi continui così, come curatore dell'Osservatorio, vedere che una città enorme con problenm giganteschi date le dimensioni riesce a incidere su un fenomeno com le morti sui LUOGHI DI LAVORO è per me motivo di grande conforto. Continui così, i romani si accorgeranno del suo valore. io i morti sul lavoro li monitoro dal dieci anni e quello che scrivo è incontestabile. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indpendente di Bologna morti sul lavoro. Vedete far calere le morti sul lavoro vuol dire che tutto un modello di sviluppo è in discussione.

domenica 17 giugno 2018

Creare una ONLUS per l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro? E se si c'è qualcuno che mi può dare una mano?

Cari amici, l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° Gennaio 2008 è diventato molto importante per chi cerca notizie sulle tragedie delle morti sul lavoro, ogni giorno lo vistano da 700 a 2000 persone, molte anche dall'estero, a giorni anche molti di più. Diversi amici, anche giornalisti mi hanno detto che sarebbe opportuno creare una Onlus, il lavoro volontario è diventato molto gravoso, occorrerebbero dei computer più potenti, cosa che non posso permettermi se non sottraendoli al bilancio familiare e alla mia pensione di metalmeccanico. Poi il successo è dovuto alla completa autonomia: di non aver guardato in faccia a nessuno se chi  doveva occuparsi di queste tragedie e non lo faceva, o lo faceva in modo diciamo "partigiano" perchè aveva interessi di parte. Poi io ho già quasi 69 anni e non è che posso continuare in eterno; per questo ho molto trascurato la mia attività artistica che ormai ha quasi 50 anni di attività, vorrei tornare ad avere la mente libera, per poter continuare a fare ricerca e opere nuove impegnative, sopratttto su Pittura Pranica e Rifiutismo.  E chi poi è dispoto se creo (creiamo una onlus a dare una mano). senza di me un mio caro amico giornalista mi dice che morirebbe in poco tempo.  ceto ce il mondo del lavoro ha bisogno di un sito come questo libero e indipendente e non invischiato nel potere.Cosa ne pensate? leggero tutto quello che mi viene scritto anche privatamente con molo interesse, ma dev'essere libero dalla politica e dagli interessi diparte: a morire sul lavoro ci sono lavoratori di ogni idea politica, piccoli imprenditori, arginai ecc. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio indipendente di Bologna mort sul lavoro. Colgo l'Occasione per invitarvi a visitare la mia casa museo che è in un luogo magnifico, che si trova in un casolare in sasso in un paese sperduto nel confine tra Emilia  e Toscana, . In una valle incantata abbandonata negli sessanta e settanta. L'ingresso e libero e chi vuole potrà sottoporsi all'esperimento nella stanza pranica, per verificare gli effetti terapeutici sul piano psicofisico, anche con patologie dolorose. E' una ricerca che conduco da oltre vent'anni e che spero di poter riprendere a breve. pitturapranica.blogspot.it rifiutismo.blogspot.it


sabato 16 giugno 2018

Quattro agricoltori schiacciati dal trattore in 24 ore. Ministro delle Politiche Agricole Centinaio se ne occupi.

Sono morti in quattro in diverse province italiane schiacciati da questo assassino killer che uccide anche se non commetti errori. Due agricoltori sono morti in Piemonte, uno in Emilia Romagna e il quarto in Umbria. Ministro delle Politiche Agricole centinaio cosa sta facendo per porre argine a questa carneficina. Sono 72 i morti causati da questo mezzo dall'inizio dell'anno, oltre 650 nell'ultima legislatura e 1470 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

venerdì 15 giugno 2018

CONTINUA LA STRAGE SUI CAMPI ITALIANI:TRE AGRICOLTORI HANNO PERSO LA VITA SCHIACCIATI DAL TRATTORE. DUE OGGI IN PIEMONTE E UNO IERI A PIACENZA

Sono ben 3 anche oggi i morti sui LUOGHI DI LAVORO anche oggi. Due schiacciati dal trattore oggi in Piemonte e un operaio ha perso la vita in un capannone investito da una pala meccanica. Ieri ha perso la vita schiacciato dal trattore un 42enne in provincia id Piacenza, Ma i due anziani piemontesi sono stati uccisi moralmente da chi un anno fa a rinviato ancora una volta la legge che obbligherebbe chi giuda questo mezzo a sottoporsi a una visita per un patentino. Se io fossi un familiare di una di queste vittime citerei in tribunale che l'ha rinviata in questi anni. E' una legge europea del 2003. Ma aveva già 62 anni la vittima del teramano stravolta da una pala meccanica. se non c'era la Fornero sarebbe già stato in pensione?. sono stati i suoi riflessi poco pronti a non accorgersi della pala?

giovedì 14 giugno 2018

Video

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10212006801461677/

Oggi alle 13 il Ministro del lavoro Di Maio in diretta da Montecitorio sulla Sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. Io sono intervistato su Radio Articolo! per commentare alla stessa ora, Ci sarà in trasmissione anche la Segretaria Camusso e Franco Martini della CGIL. Ma io voglio dirvi la mia adesso

Sono sette i lavoratori morti per infortunio ieri il 13 giugno. Salvatore Lombardo muore a Sestri Levante in una nave in costruzione, era di una ditta in appalto, come quasi tutti i lavoratori che muoiono nelle grandi aziende.


Tutti siamo rimasti colpiti della morte di Salvatore Lombardo che è morto cadendo da un ponteggio da dieci metri mentre lavorava su un vano ascensore in una nave in costruzione. Ma il 13 giugno, i lavoratori morti in diverse parti d'Italia sono stati sette, del settimo c'è qualche dubbio, ma sta di fatto che l'escavatore era ribaltato, probabilmente come scrive la cronaca, ha perso il controllo per un malore. Sono morti in veneto, in Sicilia, al Brennero, in Piemonte, in Liguria e Puglia. Insomma un bello spaccato dell'Italia che se ne frega dei propri lavoratori

mercoledì 13 giugno 2018

Inchiesta nell'ultimo numero dell'Espresso Agricoltura e sfruttamento. Viene citato l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Confermo, anche quest'anno il 28% dei morti sono in agricoltura, di questi il 60% sono morti schiacciati dal trattore

Nell'ultimo numero dell'Espresso dove si parla della morte del sindacalista Soumayla vengono citati i dati dell'Osservatorio e anche Carlo Soricelli, in linea di massima confermo tutto.  Sui luoghi di lavoro in tutte le categorie il 28% sono in agricoltura (la media è sempre intorno al 30% ogni anno. Di questi ben il 59,78% anche quest'anno sono i morti schiacciati dal trattore. Una strage di cui nessuno si è mai occupato: questi dati li ho mandati a tutti i governi che si sono succeduti e anche al Ministro Martina, ma nessuno si è mai interessato. Vediamo il nuovo che è un leghista: spero che non s'interessi solo delle mucche padane che producono latte. Il loro predecessore della Lega zaia, non è che si è distinto nel preoccuparsi della vita dei lavoratori dei campi, come Martina. ricordo che anche oggi sono morti tre lavoratori in diverse parti del Paese. A Soumaya dedicherò un dipinto pranico, non si può morire se si prendono delle lamiere in una fabbrica in disuso. 


martedì 12 giugno 2018

Tre morti sui luoghi di lavoro anche il 12 giugno. Giovedì alla Camera dei deputati Di Maio il nuovo Ministro del Lavoro parlerà dei morti sul lavoro: si spera che non si accontenti anche delle fonti "ufficiali" ma che consulti anche un Osservatorio Indipendente come il nostro e che si occupa di queste tragedie da dieci anni. Non faccia come i suoi predecessori

Hanno perso la vita anche oggi tre lavoratori: il quarto non si sa cosa stesse facendo ai bordi di una piscina vuota dove è caduto . In provincia di Messina sono due i lavoratori che hanno perso la vita: un edile di 63 anni è caduto da un'impalcatura che ha ceduto (da piangere), Un agricoltore di 50 anni ha perso la vita a Patti, sempre nella provincia di Messina. la terza vittima in provincia di Ravenna: ha perso la vita ribaltandosi col trattore in un argine di un canale. Già 61 i morti provocati da questo mezzo.


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?