Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 28 settembre 2016
Un altro morto schiacciato dal trattore anche oggi
martedì 27 settembre 2016
Anche oggi non può mancare almeno un morto sul lavoro. La tragedia in provincia di Udine. In Olanda un aumento spaventoso dei morti per infortuni sul lavoro, sono stati ben 43
lunedì 26 settembre 2016
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Superati i mille morti sul lavoro anche quest'anno...
Superati i mille morti sul lavoro anche quest'anno, Sui luoghi di lavoro sono 483,si arriva a superare i mille morti con le vittime sulle strade e in itinere. ricordiamoci sempre che lo Stato Italiano considera morti sul lavoro anche chi muore sulle strade e in itinere. Tante di queste morti non verranno poi riconosciute come tali. Ma sempre morti per infortunio sono: anche quelli che muoiono in nero sulle strade.
domenica 25 settembre 2016
Muore un bambino di otto anni schiacciato dal trattore. Un edile di 65 anni cade dal tetto. Se non c'era la Legge Fornero sarebbe morto per infortunio cadendo dall'alto?
Domenica 25 Settembre 2016
Opera sopra
Con il libro 1984 Orwell era in anticipo. Già allora chi voleva poteva immaginare quello che stava per succedere per il mondo del lavoro. Io ero solo un metalmeccanico che dipingeva e scolpiva. Quest'opera fu esposta qnando mi chiamarono alla festa nazionale de l'Unità di Reggio Emilia ad esporre con una personale con Cesare Zavattini. Era il 1995. Profetica? No solo un sano realismo che non sono riuscito a trasmettere. Io sono sempre lo stesso, ma tanti altri che allora mi davano del moderato? E i "rivoluzionari" dove sono finiti? Quasi tutti alle corti dei potenti di turno
sabato 24 settembre 2016
Inarrestabile le morti provocate dal trattore: sono già 102 dall'inizio dell'anno con gli ultimi due morti nel modenese e nel reggino
mercoledì 21 settembre 2016
SILENZIO....ANCORA DUE MORTI SUL LAVORO
martedì 20 settembre 2016
Ma il clamore mediatico, gli "scandalizzati" per i due morti di Taranto e Roma dove sono finiti? Informo che nel silenzio più assoluto, di lavoratori ne sono morti altri sei sui luoghi di lavoro. Poi non dimentichiamoci di quelli che muoiono sulle strade e in itinere
lunedì 19 settembre 2016
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Altri due morti sul lavoro, e questi sono morti se...
Altri due morti sul lavoro, e questi sono morti senza clamore mediatico: capita tutti i giorni d'avere mediamente due morti sui LUOGHI DI LAVORO. Se in alcuni giorni non ce ne sono in altri raddoppiano o triplicano. Le due nuove vittime sul lavoro nelle province di Grosseto e Ragusa
domenica 18 settembre 2016
Mail al Presidente Mattarella. Il Presidente Mattarella fa sentire alta la sua voce per le morti sul lavoro in un deposito dell'ATAC di Roma e all'ILVA di Taranto, ma purtroppo si apprende che anche un altro lavoratore è morto stritolato con la testa dentro un macchinario mentre raccoglieva l'uva in Provincia di Trieste.
sabato 17 settembre 2016
Un giovane di 25 anni Giacomo Campo muore all'ILVA di Taranto. Un altro morto che non è un dipendente diretto dell'azienda. Nelle grandi aziende muoiono quasi esclusivamente lavoratori che prestano la loro opera senza essere dipendenti. una vera infamia la loro mancanza di tutele come i dipendenti diretti.
«Il nastro - spiega l'Ilva in una nota - risultato danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato nella notte per consentire l'intervento di riparazione. Come da procedura aziendale - afferma ancora l'azienda -, il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l'applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dall'operatore con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha ucciso. Da tanto tempo scrivo che i lavoratori che lavorano per ditte appaltatrici non hanno la stessa tutela. Chiedo ancora una volta a Sindacati e ai Rappresentanti dei Consigli di Fabbrica e della Sicurezza di occuparsi concretamente anche di loro. Non possono essere considerati lavoratori di serie B e sono sottoposti a ogni tipo di ricatto. Praticamente una forma di lavoro che ha anticipato il Jobs act. Lavoratori che possono essere licenziati in ogni momento. e senza neppure una scusa plausibile. Prevedo nei prossimi anni un aumento rilevante delle morti per inofrtuni sul lavoro
venerdì 16 settembre 2016
Un altro giovane di 34 anni muore mentre cerca di mettere una rete di protezione su un dirupo
E' morto cadendo da 25 metri d'altezza a Gragnao di Napoli.
Quello che appare certo è che il fratello di Vincenzo si accorge di quanto sta accadendo e cerca di trattenerlo, ma non ce la fa: sulle sue mani porterebbe ancora i segni della bruciatura. Accanto al corpo del giovane rocciatore è stata trovata una motosega.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.