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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 dicembre 2014

Si sta concludendo un anno orribile per i lavoratori. Mai tanti morti sul lavoro come quest'anno

Sono quattordici i lavoratori morti in questi ultimi due giorni del 2014. Si spera che le notizie non siano vere, che esiste ancora una fievole speranza di trovare in vita i cinque autotrasportatori della Norman Atlantic: si tratta di quattro napoletani e un messinese di cui non si sa più niente. Anche dei marinai turchi dispersi al largo di Ravenna dopo una collisione non si trova traccia. A queste probabili vittime occorre aggiungere altri due lavoratori morti in provincia di Latina e sull'autostrada A20 Messina-Palermo. Come ho già scritto più volte si sta chiudendo un anno orribile per chi lavora. E' da quando ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 che non ci sono tanti morti. Siamo a +12,8% rispetto all'intero 2013 e a +3,1 rispetto all'intero 2008 e questo nonostante si siano persi da quell'anno milioni di posti di lavoro "buoni". I morti sul lavoro si sono solo spostati da contratti a tempo indeterminato a quelli precari, in nero e partite iva individuali. E questo senza che sia ancora entrato in vigore il Jobs act che produrrà un'ulteriore precarizzazione del lavoro, con conseguente aumento degli infortuni, anche mortali. Chi si opporrà più alla richiesta di svolgere un lavoro pericoloso se corre il rischio di essere licenziati con una scusa se si rifiuta? Occorre una svolta radicale e dare a chi ha un lavoro dipendente e a una falsa partita iva una rappresentanza politica che adesso non hanno in parlamento. Basta divisioni nel mondo del lavoro. Impegniamoci tutti per dare una rappresentanza politica vera e diretta a chi lavora.

domenica 28 dicembre 2014

Due morti e quattro dispersi nell'imbocco del Porto di Ravenna

Tragedia nel Porto di Ravenna, dove sono morti 2 lavoratori e altri 4 sono dispersi a causa di uno scontro tra due mercantili, uno turco, che poi è colato a picco, e l'altro del Belize a circa un miglio dalla costa romagnola. La collisione sarebbe avvenuto mentre una entrava nel porto canale e l'altra era stava uscita. Sulla zona c'era una fittissima nebbia ma questo, a mio parere non può provocare simili disastri se non ci fosse anche incuria e scarsa attenzione per la vita di chi lavora.

sabato 27 dicembre 2014

Job act

Job act L’indecente concertazione tra poteri forti, politica di destra, industriali che controllano i media, sindacati compiacenti e sinistra non legittimata dal voto popolare. Quello che stiamo vedendo in questi giorni è la concertazione, più o meno occulta, di forze che vogliono portare l’Italia a competere con i paesi industrializzati i ma con quelli in via di sviluppo. L’’approvazione del Job Act ci riporta direttamente all’800. Un concentrato di forze che vogliono distruggere il potere contrattatale dei lavoratori attraverso lo svuotamento dei diritti acquisiti alle precedente generazioni, che hanno dato il sangue per conquistarlo. Il decisionismo di questo governo, non legittimato dal voto popolare, in quanto il leader non è stato legittimato per guidare il nostro paese, è rivolto solo contro chi lavora, privandolo del bene primario, di poter esprimere attraverso i propri rappresentanti . Da oggi in poi il lavoro a tempo indeterminato non esiste più. Lo sbandierato contratto a “tempo indeterminato a tutele crescenti” non è altro che un contratto precario che dura trentasei mesi, dove si potrà essere licenziati ogni quattro e che in caso di licenziamento, anche ingiusto, si avrà solo un indennizzo maggiore. La legge Poletti, se chi lavora non ne comprende la gravità e si muoverà di conseguenza, è tutto questo. Questa nuova legge che di fatto riduce in semi schiavitù chi lavora avrà conseguenze inimmaginabili da adesso in avanti. Senza contratto a tempo indeterminato ci sarà un ulteriore crollo della natalità. Entro pochi anni spariranno i sindacati “scomodi” a favore di quelli filo industriali e un esempio l’abbiamo già avuto vedendo chi ha proclamato gli scioperi e chi no, pensando così (sbagliando) di raccogliere il consenso che altri sindacati hanno adesso. I salari non copriranno il potere d’acquisto perché non sarà più possibile nessuna contrattazione. Entro pochi anni cominceranno, con la scusa della crisi, i licenziamenti di quelli che hanno ancora un contratto a tempo indeterminato che hanno ancora la protezione dell’articolo diciotto. Si creerà una piccola “casta aziendale” di lavori super specializzati che saranno quelli che le aziende riterranno utili per far andare avanti le aziende. Tutti gli altri saranno “intercambiabili”. Ma anche minoranza di questi lavoratori “casta” dovrà adeguarsi al nuovo corso jobactiano. Sindacati come la CGIL, la UIL , che alla fine si è accorta col nuovo segretario Barbagallo, del pericolo mortele del job act per l’organizzazione e i lavoratori. E questo riguarda anche i sindacati di base che saranno anche loro spazzati via. Anche i lavoratori Statali e quelli degli Enti Locali non dovrebbero dormire sonni tranquilli. Il job act e la libertà di licenziamento riguardano anche loro, la Ministra Madia dice di no, ma il job act riguarda tutti i lavoratori, nessuno escluso. E’ addirittura ipotizzabile che riguardi anche carabinieri, poliziotti e esercito. Nessuno si iscriverà più a un sindacato che fa davvero il suo mestiere se rischia il licenziamento. Come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, ed è per questo che sono molto duro verso chi ha votato questa legge in parlamento, compresi i tanti sindacalisti che l’hanno votato questa legge, ho già visto cosa ha già portato l’arrivo di Renzi e di un partito che ha preso i voti dai lavoratori , per poi fare leggi contro di loro. Rispetto all’anno scorso abbiamo già un aumento di oltre il 10% delle morti sui luoghi di lavoro, e addirittura, nonostante nel frattempo si siano persi milioni di posti di lavoro, anche un aumento complessivo rispetto all’intero 2008, anno di apertura dell’Osservatorio, siamo già a +1%. E questo aumento si concentra in categorie non assicurati all’INAIL che ha visto un calo consistente in questi anni. Ma qual è la causa di questa politica filo industriale? Nel Parlamento e nelle Amministrazioni, a parte alcuni di cinque stelle, non ci sono parlamentari che vengono direttamente dal lavoro dipendente. Un parlamento in mano alle lobby di professionisti della politica, industriali e rappresentanti di categorie forti. Che fare? Occorre lavorare acremente, fin da ora per portare nelle Istituzioni chi viene dal lavoro dipendente, noi ci stiamo provando. Ciascuno di noi mantenga le proprie idee politiche, ma lavori per portare i migliori rappresentanti di queste categorie in parlamento e nelle Istituzioni.

giovedì 25 dicembre 2014

Orwell è tra di noi

25 DICEMBRE 2014. Orwell è tra di noi Si sta concludendo l'anno orribile dei lavoratori. Tutti i diritti sono stati tolti e le morti sui luoghi di lavoro hanno superato addirittura quelle del 20008. Erano 637 quell'anno e siamo a 640 in questo triste giorno di Natale 2014. Sei anni di monitoraggio reale sulla vera entità del fenomeno, senza condizionamenti di sorta, hanno messo in luce che purtroppo i morti sul lavoro addirittura crescono e non calano come ci viene propinato ogni anno con toni trionfalistici da chi ci governa. Una vergogna vedere che se un cittadino "normale" mette a disposizione della collettività con lavoro volontario il suo tempo trova non solo indifferenza ma addirittura ostilità da parte di chi ci amministra a tutti i livelli e questo perchè sanno che devono vergognarsi della loro indifferenza e della distanza che hanno con i "sudditi" che governano. L' andamento occultato di queste tragedie mette in luce anche che chi lavora non ha nessuna rappresentanza in Parlamento e nelle Amministrazioni ed è per questo prioritario che si trovino nuove forme di rappresentanza per le decine di milioni di lavoratori e di pensionati, che vedono i loro diritti ogni giorno calpestati da lobby che controllano le istituzioni ad ogni livello e che lavorano esclusivamente per i propri interessi, che sono alternativi a quelli dei salariati, dei pensionati. Il Job Act porterà ulteriori sofferenze per chi lavora: Il contratto a lavori crescenti non è altro che una nuova forma di capolarato che toglie tutti i diritti, sia sindacali che economici. Il famigerato lavoro atempo indeterminato a tutele crescenti non è altro che questo: un lavoro precario per tutti che dura trentasei mesi e nel quale si può essere licenziati ogni 4 mesi e se licenziati ingiustamenti si avrà come indenizzo solo un pò di denaro in più. IL RICATTO ENTRA A PIEDI PARI NEI LUOGHI DI LAVORO. Sono i soldi di giuda che tanti sindacalisti e persone che si dichiarano di sinistra hanno "virtualmente" intascato appoggiando questo scempio dei diritti. Un intreccio perverso d'interessi hanno portato a questo per distruggere, oltre che economicamente anche nei diritti chi lavora. Una disinformazione mediatica fa passare anche questo come un avanzamento dei diritti. Orwell come avevo prenosticato già oltre vent'anni fa è tra di noi e controlla la nostra "democrazia". Nel frattempo si continua a morire anche in questi giorni di lavoro. Sono morti in Lomabrdia, in Calabria e in veneto e anche i tanti criminalizzati stranieri pagano un prezzo elevatissimo di sangue. In questi due gioni sono morti un senegalese e un marocchino.

martedì 23 dicembre 2014

Annus Horribilis, il 2014 è un anno orribile per chi lavora.

Annus Horribilis il 2014 per chi lavora. Chi lavora, e in questa categoria ci sono tutti i lavoratori dipendenti, si sta concludendo un anno orribile. Chi lavora, oltre ad avere subito con il Job Act l'annullamento di tutti i diritti conquistati dai lavoratori delle precedenti generazioni e ci riferiamo in specifico all'abolozione di fatto dell'articolo 18, c'è da registrare un incremento superiore dl 10% dei morti sui luoghi di lavoro. In questo momento ci sono solo 2 morti di differenza rispetto all'intero 20008, anno d'apertura dell'osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Questo non è il nuovo che avanza, ma un ritorno di fatto agli anni 50, se non peggio. In questi ultimi due giorni sono morti altri 4 lavoratori: nelle province di Messina, di Brescia e di Ancona dove un pescatotore è stato trovato morto in mare dai compagni di lavoro. Un autotrasportatore veneto è poi morto sull'autostrada A 1 tra Bologna e Firenze. Diamo una rappresentanza politica diretta, a chi lavora. E' l'unica strada per fermare questo scempio dei diritti che ci ha portato questo vecchio che avanza e che vuole portare i lavortori italiani non a rapportarsi con gli Stati europei, ma con i paesi sottosviluppati.

domenica 21 dicembre 2014

Ancora due morti sui luoghi di lavoro

Muore in provincia di Salerno un edile di cui non si conosce ancora l'identità. La vittima che aveva 46 anni è morta cadendo dal tetto di un capannone che stava ristrutturando. In provincia di Biella è morto un agricoltore di 86 anni schicciato dal trattore. Sono 151 gli agricotori morti così atrocemente dall'inzio dell'anno e 141 da quando abbiamo mandato il 28 febbraio 2014 una mail a Renzi Poletti e Martina avvertendoli dell'imminente strage che sarebbe ricominciata entro pochi giorni.

venerdì 19 dicembre 2014

registriamo altri 4 morti sui luoghi di lavoro

19 dicembre 2014 Registriamo altri 4 morti sui luoghi di lavoro. in provincia di Arezzo è morto Mario Abate Cinea autotrasportatore di 57 anni che con il suo Tir è andato fuori strada dopo aver urtato un guardrai rimanendo ucciso sul colpo. Sempre in Toscana, in Provincia di Grosseto è morto F.N un fabbro che stava lavorando su un cancello che lo ha travolto. in provincia di Benevento un pensionato agricoltore è morto annagado dopo essere caduto in un pozzo. In provincia di Sondrio un artigiano che tagliava le pietre è morto cadendo in un dirubo.

mercoledì 17 dicembre 2014

Ancora due morti in edlizia

16 dicembre 2014 Purtroppo dopo alcuni giorni di "tranquillità" è ripresa la strage di lavoratori in provincia di Udine è morto Fadil Begososki di 50 anni. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio è caduto mentre era impegnato nel rifacimento della copertura di una vecchia stalla. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti oltre al personale del 118 anche i vigili del fuoco e i carabinieri. La dinamica dell’incidente è attualmente ancora al vaglio degli inquirenti. In provincia di Treviso è morto Mirco Caneva di 60 anni. caneva ha sofferto per oltre 9 mesi, dall'infortunio che aveva avuto il 9 marzo scorso. Caneva era su una scaletta quando si era staccato il pesante braccio metallico di una gru, che l’aveva sfiorato, facendolo volare a terra. sembra un infortuni da poco, ma poi le sue condizioni si sono aggravate fino a portarlo alla morte.

domenica 14 dicembre 2014

DIOPPPS Disoccupati-impiegati-operai-precari-partite iva-pensionati-studenti

Questo è un momento storico drammatico, solo chi non vuole vederlo non lo vede, l’assurdità delle politiche renziane stanno distruggendo per sempre il legame che il PD aveva col mondo del lavoro e i meno abbienti. Già l’appoggio del PD al Governo Monti e alla legge Fornero avevano fatto allontanare gran parte dei lavoratori, mettendo in ginocchio intere famiglie di esodati, l’allungamento generalizzato dell’età lavorativa ha poi privato della meritata pensione i lavoratori, anche quelli che fanno un lavoro pericoloso e pesante. Non a caso oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro hanno un’età superiore a sessanta anni. Poi il Job Act ha dato il colpo di grazia al legame residuo che questo partito aveva col mondo del lavoro. Renzi pensava che con 80 euro avrebbe comprato la dignità e i diritti di chi lavora. Ma si vede bene che proviene da un altro mondo, che non conosce chi lavora nelle fabbriche, negli uffici, le partite iva ecc…Il colpo di grazia è stata poi la politica scellerata di Mare Nostrum che ha riversato nelle periferie italiane centinaia di migliaia di disperati che sono entrati in competizione con le categorie più povere. Certo che si dovevano salvare queste persone. Ma non imporre all’Europa in proporzione parte di queste persone distribuite equamente in tutti i paesi, ha fatto scoppiare le periferie italiane e fatto montare un razzismo che sta portando una valanga di voti alla Lega di Salvini che con la sua demagogia sta portando la destra italiana a un consenso mai visto. Non può esserci solo l’Europa dei tecnocrati e dei banchieri, ci vuole anche una politica della Solidarietà europea. L’aliquota delle tasse poi proposta dalla Lega al 15% vuol dire privare tutti della Sanità pubblica, dei Servizi, alle Manutenzioni e favorire i più ricchii che questi servizi possono permetterseli privatamente. Occorre dimezzare l’enorme debito pubblico italiano e si può fare solo con una Patrimoniale pagate da tutti in rapporto ai propri redditi e capitali, qui si che ci vuole un’aliquota unica in proporzione a quello che si possiede. Se ci sarà una fuga di capitali, essendo questi in euro italiani occorre farli diventare carta straccia se esportati illegalmente. E questo, a mio parere si può già fare con quelli che sono all’estero, se chi li possiede non ne dimostra la provenienza lecita. Farli tornare in Italia tassati al 50% altrimenti che si vadano a spazzare il sedere, chiunque li possieda. Il renzismo è ormai finito, non può Renzi portare alle elezioni il paese perché le perderebbe. I delusi della sinistra PD che non lo hanno votato anche alle recenti elezioni in Emilia Romagna, non faranno nessuna differenza tra lui e Salvini e mai lo voteranno dopo il Job Act che priva dei diritti fondamentali chi lavora. La sinistra, quella vera è dispersa in mille rivoli, se non si vuole che questa destra montante diventi maggioritaria nel paese occorre cercare di riaggregarla, noi stiamo cercando di farlo, vogliamo un partito di sinistra grande, che ha un potenziale di voti immenso, basta divisioni che spesso nascondono solo posizioni personali di potere, e mettiamoci tutti al servizio dei cittadini e dei lavoratori che devono avere una rappresentanza parlamentare in proporzione ai loro voti. Il nostro comitato formato da dieci persone che abitano in diverse regioni, ha come Presidente Marco Bazzoni operaio metalmeccanico toscano iscritto alla FIOM . Ci ripromettiamo di diventare punto di riferimento per la riaggregazione della sinistra dispersa in tutte le regioni italiane, chi è d’accordo ci contatti. Carlo Soricelli del Comitato DIOPPPS e curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 13 dicembre 2014

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Il Ministro Martina va in macchina a commentare il...

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Il Ministro Martina va in macchina a commentare il...: Non posso non indignarmi come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro nel vedere il Ministro delle Politiche...

Il Ministro Martina va in macchina a commentare i cantieri dell'EXPO di Milano, ma niente ha fatto per salvare la vita dei tanti agricoltori che muoiono schiacciati dal trattore

Non posso non indignarmi come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro nel vedere il Ministro delle Politiche Agricole nelle Cronache del TG La7 fare una sfilata in macchina e commentare i cantieri dell'EXPO di Milano mentre non ha fatto niente da quando il 28 febbraio ho mandato una mail a Lui, a Renzi e a Poletti, avvertendoli dell'imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore. Da quel giorno ne sono morti così tragicamente 140 e 150 dall'inizio dell'anno. E non si vergogna.Ed è anche per questi motivi che chiuderò l'Osservatorio Indipendente di Bologna il 31 dicembre. Il paese non si merita questa classe dirigente.

E' morto il Vigile del Fuoco Gianluca Latini in provincia di Ancona

Ancona 12 dicembre 2014 E' morto intossicato dalle esalazioni Gianluca Latini vigile de foco di 48 anni. La tragedia in un capannone. I Vigili del Fuoco erano intervenuti per spegnere un incendio scoppiato nell'ex capannone Fiat di Marina di Montemarciano. Latini si è sentito male durante le operazioni di spegnimento ed è morto, forse stroncato da un infarto. Tutti i tentativi di rianimarlo si sono rivelati inutili. La tragedia è accaduta vicino al Famila. Sotto choc i colleghi di lavoro e il comando di Senigallia, cui era aggregato.

giovedì 11 dicembre 2014

Purtroppo è ripresa la "conta" delle morti sui luoghi di lavoro

Sembra interrotta la catena di morti di quest'anno. Purtroppo sono da registare ancora due morti sui luoghi di lavoro.In provincia di Pordenone è morto Dino Innocenti, titolare di un'azienda di lavorazione legnami e semi oleosi di Morsano al Tagliamento. Sembra che Innocenti sia morto schiacciato da un muletto. Sconosciute ancora le cause della tragedia. In provincia di Frosinone un operaio trentenne è morto cadendo dal tetto dell'azienda in cui lavorava.

Io mi difendo DIOPPPS (Disoccupati Impiegati Operai Precari Partite Iva Pensionati Studenti)

IO MI DIFENDO DIOPPPS (Disoccupati Impiegati Operai Precari Partite Iva Pensionati Studenti) Il nostro paese, il mondo del lavoro, i disoccupati, i precari, i pensionati, le partite iva individuali, gli esodati e gli studenti hanno bisogno di qualcosa di nuovo che li rimetta al centro delle politiche; negli ultimi anni queste categorie sono state emarginate e utilizzate per fare gli interessi esclusivi di una classe politica e dei più abbienti che hanno nel Parlamento lobbies potentissime che lavorano esclusivamente per i loro interessi. E questo riguarda tutti i partiti. DIOPPPS si propone di portare nelle Amministrazioni e nel Parlamento solo persone provenienti da queste categorie che sono state le sole a pagare la crisi. In questi ultimi vent’anni sono stati tolti i diritti conquistati dalle precedenti generazioni e una minoranza di italiani si è immensamente arricchita a discapito delle categorie più deboli. Basta leggere l’ultimo rapporto OCSE sull’Italia che lo scrive esplicitamente. Leggi come la Treu, la Biagi, la Fornero hanno ridotto alla fame e al silenzio sui diritti con il precariato, con tutte le forme di lavoro flessibile e l’allungamento dell’età pensionabile. Tra l’altro è ormai provato che il cosiddetto lavoro flessibile, oltre che indebolire ridurre in semi schiavitù chi lavora, provoca l’impoverimento anche delle aziende che lo praticano e uccide tantissimi lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro come può documentare l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Renzi e Poletti con il Job Act tolgono quei residui diritti che ancora resistevano con l’articolo 18, che di fatto viene abolito. Le conseguenze in pochi anni saranno drammatiche sotto tutti i punti di vista. Chi come me lavorava già negli anni sessanta sa di cosa parlo. DIOPPPS si propone di abolire tutte queste leggi inique che hanno ridotto alla fame e al silenzio chi lavora. E questo si può fare solo se si portano in parlamento tantissimi lavoratori, pensionati, precari, disoccupati, partite iva individuali e studenti. Qui ne va della sopravvivenza di chi lavora, di chi lo sta cercando e della dignità che non può fermarsi davanti ai cancelli dei luoghi di lavoro. Rinchiudersi in un vuoto astensionismo non fa che aumentare il potere, le diseguaglianze e favori chi più ti sta danneggiando. Tengo a precisare, come ho espresso più volte, che io non sono comunista, questa definizione non la merito; è impossibile in questo momento dell’Umanità, ancora in uno stadio troppo arretrato e primitivo per valori così alti quali l’uguaglianza e la giustizia sociale. L’uomo non è ancora pronto e probabilmente ci vorranno centinaia di anni per vedere realizzato un progetto simile. La tragica esperienza dell’Unione Sovietica ci ha mostrato questo. Che non siamo pronti come umani a un disegno così grandioso e che in noi tutti prevale ancora l'istinto primordiale che supera l'elaborazione culturale e l’egoismo individuale. Occorre allora cercare concretamente di difendere i più deboli, che devono cominciare a capire che non si può essere gli “utili idioti” di chi poi lavora contro i loro interessi. Non bisogna rinchiudersi in un brontolio sordo che arriva al disimpegno verso tutto quello che sa di sociale e lasciare che i tuoi avversari imperversino in tutti i luoghi dove si prendono le decisioni che ti riguardano. Occorre cercare di ridiventare protagonisti e difendere i diritti da chi te li ha tolti e ce li sta togliendo, senza dividersi e spezzettarsi in mille rivoli inconcludenti. Come curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna rimango sgomento nel vedere l’indifferenza di chi ci sta governando verso il fenomeno delle morti sul lavoro che non sono mai state così tante da quando ho aperto sei anni fa l’Osservatorio considerando che già un mese fa avevamo superato i morti sui luoghi di lavoro dell’intero 2013. Noi abbiamo un grande italiano, il Procuratore di Torino Raffaele Guariniello che da anni propone una Procura Nazionale Sicurezza sul Lavoro e che ha sempre difeso il mondo del lavoro dal mancato rispetto delle leggi. Io mi augurerei che chi lavora e i sindacati lo proponessero come prossimo Presidente della Repubblica. In lui troverebbero un ostacolo insormontabile contro i diritti di chi lavora. Esiste uno spazio enorme, i lavoratori, i disoccupati, i precari, gli studenti che hanno idee di uguaglianza sono decine di milioni. Occorre dire basta alle divisioni e cercare di riproporre un soggetto unico portare dei valori di giustizia sociale. Non rinchiuderti in te stesso, torna protagonista della tua vita e cerca di salvaguardare i tuoi interessi e di dare il tuo contributo. Scrivi che apprezzi questo programma? Un comitato formato da una decina di persone di diverse regioni italiane è già formato per mettere in campo un movimento che dalla base e senza intermediazioni cerchi di riaggregare quella sinistra dispersa che può diventare importante come Syriza in Grecia e Podemos in Spagna che nei sondaggi sono diventati i primi partiti in quegli Stati in poco tempo. SI PUO' TENTARE anche qui in Italia e a mio parere con risultati clamorosi. Riaggregare le basi di SEL, Sinistra PD, Rifondazione, L'Altra Europa con Tsipras i tantissimi cinquestellati di sinistra, anche la maggioranza degli italiani che non sono andati a votare, e coinvolgere la galassia che sta ancora più a sinistra in un progetto che abbia come cardine la difesa dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, dei disoccupati e precari e delle partite iva. Credo possa diventare molto importante. Cosa ne pensate? Non è in fondo necessario formare un nuovo partito se non si riesce, ma pretendere che a rappresentare queste categorie ci vadano persone che di queste categorie fanno parte. Non occorre più delegare ad altri, ai professionisti della politica la rappresentanza sociale di queste categorie. In questi ultimi anni abbiamo pagato la crisi solo noi. Occorre dire BASTA ai ladri di voti che in campagna elettorale e a parole difendono chi lavoro ma in pratica fanno solo i loro interessi e leggi per privare queste categorie dei diritti. MANDIAMO NELLE AMMINISTRAZIONI E IN PARLAMENTO SOLO CHI CONOSCE LA FATICA E IL VALORE DEL LAVORO DIPENDENTE, DELLA SOFFERENZA DI ESSERE UN DISOCCUPATO, UN PRECARIO, UN PENSIONATO AL MINIMO E UNA PARTITE IVA INDIVIDUALE. Carlo Soricelli del Comitato per la difesa dei diritti dei lavoratori e curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

sabato 6 dicembre 2014

Un altro lavoratore è morto in Veneto per infortunio sul lavoro

Anche il Veneto sta pagando un prezzo elevatissimo di sangue. Con la morte oggi di Stefano Zacchia, un tecnico di una ditta che stava manovrando per tendere un cavo dell'ENEL in provincia di Belluno. Poi il caso del panettiere Daniele Villa di 41 anni, che non è morto per infortunio sul lavoro e che non aggiungiamo tra queste vittime, ma che merita d'essere ricordato per essere stato assunto 5 ore dopo la sua morte per infarto. Sono già 56 i morti sui luoghi di lavoro in Veneto dall'inizio dell'anno e occorre ricordare che sulle strade ne muoiono almeno altrettanti.

Un silenzio assassino sulle morti sul lavoro anche in Emilia Romagna

Bologna 6 dicembre 2014 E' morto Gianpietro Ganzaroli un artigiano carpentiere di 41 anni in provincia di Bologna. La vittima è caduta da un soppalco in legno sbattendo la testa. Un silenzio assassino quello della politica nella nostra regione che è indifferente alla strage di lavoratori. Sono già 51 sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno e tutti concentrati nell'artigianato, nel precariato e dove il sindacato non è presente. BASTA e si vergogni chi fa politica qui da noi. In rapporto al numero di abitantii, che è l'unico paramentro valido la nsotra regione è sempre ai vertici di questa classifica. la gente non va più a votare...e c'è da dire VI MERAVIGLIATE? basta ci vuole una nuova classe dirigente che ha cuore per chi lavora

E' morto Ignazio La Nasa un muratoe di 54 anni

VERCELLI, 5 DIC - E' morto Ignazio La Nasa un muratoe di 54 anni. La tragedia nelle prime ore del pomeriggio, a Trino Vercellese. Secondo i primi accertamenti sulla tragedia, La Nasa è precipitato a causa di un cedimento strutturale durante alcuni lavori che stava svolgendo in una casa . Nonostante i soccorsi tempestivi che hanno visto l'intervento dei medici del 118, la vittima è morta sul colpo.

venerdì 5 dicembre 2014

E' morto a Andria Vincenzo Paparella

Bari 4 novembre 2014 E' morto a ANDRIA Vincenzo Paparella un operaio di 52 anni. paparella è morto schiacciato da un pistone idraulico, mentre stava lavorando alla manutenzione del cassone di un autocarro. LLa tragedia all'interno dell'azienda. Secondo la ricpstruzione dei carabinieri che hanno sequestrato il mezzo e il cantiere, l'autocarro era fermo e il cassone vuoto e nella posizione di scarico quando il pistone si è staccato facendo scivolare il cassone su Paparella.Indagini sono in corso, da parte dei militari, coadiuvati anche da tecnici specializzati per accertare eventuali responsabilità.

giovedì 4 dicembre 2014

ieri 3 dicembre un giorno infausto per il mondo del lavoro, per i precari e per chi un lavoro lo sta cercando

Ieri 3 dicembre 2014 un giorno infausto per il mondo del lavoro, per i precari e per chi un lavoro lo sta cercando Continua la strage di lavoratori anche in dicembre, sono già 9 le morti sui luoghi di lavoro in soli 3 giorni. Dalle province di Brescia e Oristano, da Ascoli Piceno a Rimini, da Salerno a Imperia, Ascoli Piceno Chieti e Treviso. Ma nessuno ne parla, Nessuno di quelli che ci governa fa qualcosa. Pensano solo a togliere i diritti a chi lavora. Quella di ieri sarà ricordata come una giornata infausta per tutti quelli che lavorano o che lo stanno cercando. i precari e i nuovi assunti non avranno più la possibilità d'avere un lavoro stabile che assicuri loro una vita dignitosa e la possibilità d'opporsi anche nello svolgere un lavoro pericoloso pena il licenziamento con una scusa. Alle prossime elezioni ci ricorderemo di quelli che l'hanno approvato.

mercoledì 3 dicembre 2014

Continua la strage di lavoratori, sono stati 4 nei primi due giorni di dicembre

Un autotrasportatore di 65 anni è morto in una galleria nella Statale 28 in provincia di Imperia, la causa è stato uno scontro con un altro mezzo. A Salerno è morto Andrea Cuomo di 57 anni cadendo da un'impalcatura. I carabineiri stanno indagando per accertare le cause che hanno provocato la tragedie e se il lavoratori fosse regolarmente assunto o se lavorasse in nero.

martedì 2 dicembre 2014

Terribile morte di Massimo Sarri che ha avuto la tesat schiacciata da una piegalamiere

Treviso 2 dicembre 2014 E' stata una morte terribile quella di Massimo Sarri di 47 anni rimasto schiacciato con la testa mentre cercada di riparare una macchina piegalamiere. Non ancora chiare le dinamiche della tragedia. Dai primi accertamenti è emerso che Sarri sarebbe deceduto a causa dello schiacciamento del capo mentre stava riparando una piegalamiere in avaria. Inutili i soccorsi dei sanitari. Sono già 55 dall'inzio dell'anno i morti sui luoghi di lavoro in Veneto che si conferma sempre ai vertici di questa triste classifica.

lunedì 1 dicembre 2014

Report morti sul lavoro nei primi 11 mesi del 2014

Report morti sul lavoro 1 gennaio 2014 – 30 novembre 2014 http://cadutisullavoro.blogspot.com L’OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO CHIUDERÀ IL 31 DICEMBRE 2014, DOPO SEI ANNI DALL’APERTURA PER “INDIFFERENZA” Invito a visitare anche il blog “fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it/ dove ho scolpito e dedicato un vaso di fiori a ciascuna vittima dei familiari di morti sul lavoro che ho conosciuto attraverso l’Osservatorio e dove si possono leggere testimonianze sui lavoratori deceduti, testimonianze che non possono non commuovere chi le legge In 11 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 599 lavoratori, tutti documentati, Dall’inizio dell’anno oltre 1150 sei si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 30 novembre del 2013 è del 9,6%, il 30 novembre del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio i morti sui luoghi di lavoro erano 609 solo -1,7% e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro e si siano spesi per la Sicurezza sul lavoro centinaia di milioni di euro . VOGLIAMO ANCORA UNA VOLTA RIBADIRE CON FERMEZZA CHE SECONDO I NOSTRI DATI IN QUESTI SEI ANNI NON SI REGISTRA NESSUN CALO SIGNIFICATIVO DEI DECESSI SE SI PRENDONO IN CONSIDERAZIONE TUTTI I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO E NON SOLO QUELLI MONITORATI DAL’INAIL. CON DATI ALLA MANO POSSIAMO AFFERMARE CHE IN QUESTI ANNI DI MONITORAGGIO I MORTI SUL LAVORO NON SONO MAI CALATI NONOSTANTE I MASS MEDIA E LA POLITICA SPESSO AFFERMINO IL CONTRARIO. SONO CALATI I MORTI TRA GLI ASSICURATI INAIL, MA SONO AUMENTATI IN MODO ESPONENZIALE TRA I PRECARI, LE PARTITE IVA INDIVIDUALI E I LAVORATORI IN NERO; PRATICAMENTE LE CATEGORIE NON PROTETTE DALL’ARTICOLO 18 CHE QUESTO GOVERNO DOMANI CERCHERÀ DI FATTO DI ELIMINARE. Ad oggi l’AGRICOLTURA con il 35,3% del totale dei decessi registra un picco drammatico delle morti. In questo comparto il 72% dei decessi avviene per lo schiacciamento provocato dal trattore. Dall’inizio dell’anno sono 149 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e ben 139 da quando il 28 febbraio scorso abbiamo inviato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata col ribaltamento di questi mezzi. Potevamo affermarlo perchè dai nostri dati questo era il trend di tutti gli anni precedenti. Chiedevamo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine. Non abbiamo mai avuto risposta, troppo impegnati a fare selfie, cinguettii e mangiare gelati. Dati preoccupanti anche dal settore dell’EDILIZIA dove i morti sui luoghi di lavoro sono il 20,3 % sul totale; tra le cause più frequenti annoveriamo le “solite” cadute dall’alto. Calo molto forte percentualmente nel comparto dell’industria che con il 4,9% vede la percentuali di morti più bassa da quando è stato aperto l’Osservatorio tra l’altro nell’INDUSTRIA è compreso anche il comparto artigianale) L’AUTOTRASPORTO registra il 7,8% e incredibilmente quasi raddoppia le morti dell’industria e quando parliamo dell’industria, parliamo di tutti i comparti esclusa l’edilizia. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli STRANIERI morti sui luoghi di lavoro sono il 9,8% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi principalmente nel terziario. Per approfondimenti mandare una mail all’Osservatorio. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Morti per infortuni sul lavoro dal 1° gennaio al 30 novembre 2014 Sono 599 dall'inizio dell'anno. Sui luoghi di lavoro sono già stati superati i morti dell'intero 2013 (570). Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 1200 morti sul lavoro complessivi. Siamo già a +9.6 % sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso giorno del 2013. Se si aggiungono i "diversamente assicurati" che non appaiono mai nelle statistiche delle morti sul lavoro di categorie con assicurazioni proprie, diverse dall'INAIL, pensiamo si arriva a questo numero impressionante di vittime, ma per molte ragioni è impossibile avere un numero certo di vittime sulle strade, soprattutto di lavoratori con Partita IVA individuale che sono classificati come "morti per incidenti stradali", mentre stavano lavorando o erano in itinere. Questa categoria con diversi milioni di lavoratori è trattata in modo vergognoso, non solo se hanno un infortunio grave, ma anche quando si ammalano. Le morti sui luoghi di lavoro che segnaliamo sono tutte documentate. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Valle d'Aosta (2 morto) Aosta 2,Piemonte (44 morti) Torino 19, Alessandria 9, Asti 2, Biella 0, Cuneo 10, Novara 3, Verbano-Cusio-Ossola 1, Vercelli.Liguria (9 morti)Genova 6, Imperia 0, La Spezia 1, Savona 2.Lombardia (70 morti) Milano 7, Bergamo 5, Brescia 13, Como 3, Cremona 10, Lecco 0, Lodi 2, Mantova 12, Monza 3, Brianza 1, Pavia 8, Sondrio 3, Varese 4.Trentino-Alto Adige (18 morti)Trento 6, Bolzano 12,Veneto (54 morti)Venezia 10, Belluno 4, Padova‎ 5, Rovigo 4, Treviso 7, Verona 13, Vicenza 8. Friuli-Venezia Giulia (10 morti) Trieste 2, Gorizia 0, Pordenone 3, Udine 5. Emilia-Romagna (50 morti)Bologna 4. Forlì-Cesena 7, Ferrara 6, Modena 6, Parma 7, Piacenza 6, Ravenna 9, Reggio Emilia 3, Rimini 2.Toscana (26 morti) Firenze 2, Arezzo 7, Grosseto 2, Livorno 1, Lucca 3, Massa Carrara 1, Pisa‎ 6, Pistoia 2, Prato 0, Siena 1.Umbria (13 morti)Perugia 8, Terni 5.Marche (19 morti)Ancona 1, Ascoli Piceno 6(compresi i 4 piloti del Tornado), Fermo 3, Macerata 5, Pesaro-Urbino 4.Lazio (41 morti)Roma 16, Frosinone 3, Latina 4, Rieti 8, Viterbo 10.Abruzzo (26morti)L'Aquila 9, Chieti 8, Pescara 2, Teramo 7.Molise (8 morti)Campobasso 4, Isernia 4,Campania (42 morti) Napoli 12, Avellino 8, Benevento 5, Caserta 7, Salerno 10,Puglia (37 morti)Bari 14, BAT 2, Brindisi 2, Foggia 4, Lecce 9, Taranto 6.Basilicata (7 morti)Potenza 6, Matera 1. Calabria ( 16 morti) Catanzaro 3, Cosenza 5, Crotone 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 6.Sicilia(48 morti) Palermo 13, Agrigento 5, Caltanissetta 6, Catania 3, Enna 2, Messina 5, Ragusa 3, Siracusa 5, Trapani‎ 6.Sardegna (15 morti) Cagliari 4, Carbonia-Iglesias 2, Medio Campidano 1, Nuoro 4, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 0, Oristano 3, Sassari‎ 0. Quando leggete questa terribile sequenza ricordatevi sempre che se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere i morti sul lavoro sono almeno il doppio e tante vittime sulle strade muoiono per turni dove si dovrebbe dormire, per orari prolungati e stanchezza accumulata, per lunghi percorsi per andare e tornare dal lavoro. Non sono segnalati a carico Il giorno 28 febbraio abbiamo mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti avvertendoli che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage di agricoltori schiacciati dal trattore senza ottenere nessuna risposta. Li pregammo di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di proporre in parlamento una legge per la protezione delle cabine sui vecchi trattori. Da quel giorno ne sono morti così atrocemente 139 e 149 dall'inizio dell'anno. A mio parere la responsabilità morale di queste tragedie è anche loro e di tutto il parlamento DALLE ANALISI DEI DATI RACCOLTI RISULTA EVIDENTE CHE A MORIRE SONO SOPRATTUTTO LAVORATORI PRECARI, IN NERO, PARTITE IVA INDIVIDUALI ECC….E CHE L’ABOLIZIONE DELL’ARTICOLO 18 PROVOCHERÀ UN AUMENTO DELLE VITTIME. SONO POCHISSIMI I LAVORATORI CHE MUOIONO NELL’INDUSTRIA DOV’È PRESENTE IL SINDACATO. NEI SETTORI DOVE NON È PRESENTE È IMPOSSIBILE RIFIUTARSI DI FARE UN LAVORO PERICOLOSO PENA IL LICENZIAMENTO. SALVATE IL MONDO DEL LAVORO DALLE BARBARIE E PRESERVATE QUESTO ARTICOLO DI CIVILTA’. A leggere bene i dati raccolti occorre dar atto all’INAIL d’aver svolto un buon lavoro di prevenzione tra i propri assicurati, ma occorre ricordare ancora una volta che tanti non lo sono. A mio parere valorizza poco questo aspetto e finora, salvo gli ulti mesi, ha ammesso tramite i suoi massimi dirigenti che non monitora tutti i morti sul lavoro. Aver messo a disposizione 15,5% milioni di euro per la messa in Sicurezza dei vecchi trattori è stato un ottimo segnale che dimostra sensibilità. Spero che “allarghi”, anche se non è di sua specifica competenza, i suoi orizzonti, cercando fare una campagna informativa e di prevenzione per tutti i lavoratori e non solo per i propri assicurati. A disposizione per approfondimenti. Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?