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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 30 giugno 2014

REPORT MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI 6 MESI DEL 2014

Nei primi 6 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 300 lavoratori, tutti documentati in appositi file. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 600 morti. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto ai primi 6 mesi del 2013 è dell’ 12%. La cosa che sgomenta di più è che parlano sempre di cali incredibili tutti gli anni, mentre non è affatto vero, se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro registriamo un aumento anche rispetto ai primi sei mesi del 2008, anno in cui è stato aperto l’Osservatorio. Un aumento piccolo ma significativo del 2,4%. Rispetto all’anno scorso, un aumento incredibile che non suscita però nessuna emozione in chi ci governa. Praticamente nonostante l’opinione pubblica pensi il contrario a causa della propaganda, anche governativa di chi si è succeduto nel corso di questi sette anni, i morti sul lavoro non sono mai calati e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro. In questo momento del 2014 l’agricoltura col 42% del totale ha un picco incredibile delle morti. In questo comparto il 68% di questi lavoratori sono morti in un modo drammatico: schiacciati dal trattore che guidavano, a volte non subito, ma dopo settimane d’agonia. Dall’inizio dell’anno sono 86 e ben 76 da quando il 28 febbraio abbiamo mandato una mail a Renzi, Martina e Poletti, avvertendoli dell’imminente strage che di lì a pochi giorni si sarebbe verificata col ribaltamento dei trattori. E’ così tutti gli anni. Chiedevo loro di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore e di proporre una legge sulla messa in sicurezza delle cabine di questo mezzo che uccide così facilmente. Inutile scrivere che non si sono mai degnati di rispondere e che il loro impegno è tutto dedicato al mirabolante futuro che ci aspetta da questo “nuovo” che avanza. Ma si vede che la vita di chi lavora, che non ha nessuna rappresentanza parlamentare, conta poco. In edilizia i morti sui luoghi di lavoro sono il 23,6% del totale. L’industria il 9,2%, il 6,2% nell’autotrasporto. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro per ora sono distribuiti in eguale in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura, dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono l’11,25% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi con il 46% delle morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri. A oggi a guidare questa triste classifica è l’Emilia Romagna con 29 morti sui luoghi di lavoro. Seguono la Lombardia e il Piemonte con 27, che però va ricordato che ha il doppio degli abitanti di tutte le più popolose regioni italiane. A nostro parere, essendo le morti diffuse anche tra i lavoratori in nero, agricoltori anziani ecc.. il numero di abitanti è l’unico parametro valido per valutare l’andamento di una regione o di una provincia. E sempre a mio personale parere anche il livello di civiltà, che non si fa con le chiacchiere ma con i fatti e questi sono drammatici, almeno per chi ha ancora un po’ di sensibilità sociale. Dopo la Lombardia e il Piemonte, seguono il Veneto con 26 morti e il Lazio con 25. Poi Campania e Puglia con 19 morti e Sicilia con 17. Nell’apertura del blog si trova il numero di morti di ogni regione. Le provincia con più morti sul lavoro è Bolzano con 10, seguono Torino e Roma con 9, Bari e Viterbo con 8. Incredibile mattanza, ma così gira questo paese che ha una classe dirigente che si occupa di tutto ma non delle cose importanti che riguardano i cittadini e i lavoratori, se non per penalizzarli. E l’aumento del precariato non fa che aumentare il rischio di chi lavora, visto che i precari, oltre che avere stipendi da fame, non possono neppure opporsi alla mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro pena il licenziamento. L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro in questi 7 anni di attività può documentare che queste morti sono soprattutto dovute a lavoro precario e in nero, o in ditte artigianali dove i lavoratori possono essere licenziati in qualsiasi momento. Dov’è presente il Sindacato le morti sono quasi inesistenti. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Con queste altre 4 morti si arriva a 300 lavoratpri morti nei primi sei mesi del 2014. mai così tanti da quando è stato aperto l'Osservatorio

Alessandria - E' morto schiacciato dal trattore L.M. un uomo di 46 anni. La tragedia lungo la strada per il Castello D'Uviglie, dove il mezzo si è ribaltato Sul posto sono accorsi gli uomini del 118 ma non hanno potuto fare altro se non constatare il decesso. L'agricoltore aveva 3 figli. Pordenone E' morto Mauro Mori di 46 anni. Mori è rimasto folgorato questa mattina, mentre stava effettuando un intervento elettrico su un forno. Mori, un lavoratore esterno è morto nella Ditta Vetri Speciali di via Gemona 5, in zona industriale a San Vito al Tagliamento. Le cause dell'infortunio sono da chiarire da parte dei carabinieri e dai tecnici dello Spisal, il servizio di prevenzione e sicurezza sul lavoro dell’Azienda sanitaria. Sul posto i vigili del fuoco, il 118 e l'elisoccorso. Le condizioni dell'operaio sono apparse subito gravissime. A nulla sono valsi i soccorsi tempestivi. Salerno-Reggio Calabria E' morto Domenico Setaro, di 60. Setaro è stato travolto da un camper mentre era al lavoro in un cantiere della autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel territorio di Casalbuono Setaro alle dipendenze di una ditta del Vallo di Diano, nel Salernitano è morto sul colpo. Inutili i tentativi di rianimarlo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polstrada di Lagonegro. Carbonia Iglesias 30 GIU - Tragedia sul lavoro questa mattina in un piazzale della centrale Enel di Portovesme dove ha perso la vita Angelo attilio Bernardini un operaio di 58 anni, di Iglesias. La tragedia, la cui dinamica è da ricostruire, è avvenuto questa mattina. L'operaio è stato travolto da un mezzo ed immediata la corsa del 118 all'ospedale Sirai di Carbonia dove però è morto all'arrivo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Iglesias che hanno avviato le indagini.

Il sonno della ragione genera mostri. Tempi che ricordano quelli di Francisco Goya

Con i due morti in agricoltura di ieri. un agricoltore schiacciato dal trattore in Piemonte e un altro morto sembra per intossicazione da pesticidi in Abruzzo. Si arriva a contare dal 21 giugno 11 vittime in agricoltura. Una strage che non conosce limiti e che ci dovrebbe far vergognare tutti. Le coscienze degli italiani sono sopite. Ma soprattutto è sopita questa classe dirigente che dovrebbe avere a cuore la sorte di chi lavora. Ma così non è. Da pittore e scultore mi viene in mente una grande opera di Goya "Il sonno della ragione genera mostri".

giovedì 26 giugno 2014

Altri 5 lavoratori perdono la vita. Una strage continua che fa registrare un forte aumento delle vittime rispetto all'anno scorso nonostante la crisi. Mai così tanti nei primi 6 mesi da quando nel 1° gennaio 2008 è stato aperto l'Osservatorio.

Purtroppo dobbiamo registrare la morte di altri 5 lavoratori. Tre le vittime in agricoltura e due nell'edilizia. Un operaio albanese di 63 anni è morto a Roma per una caduta dall'alto. Sono 8 i morti nella provincia di Roma dall'inizio dell'anno. Un altro edile, anche in questo caso si tratta di uno straniero, un tunisino è morto in provincia di Cremona. Poi ci sono altri 3 morti in agricoltura. Un altro lavoratore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Teramo, un'altro agricoltore morto in provincia di Piacenza e un anziano di 82 anni in provincia di Fermo che è stato travolto nel cortile di una struttura consortile di materiale agricolo.

mercoledì 25 giugno 2014

Ancora tre donne braccianti hanno perso la vita mentre si recavano al lavoro nei campi

Vibo Valentia 25 giugno Sono morte tre braccianti agricole mentre andavano a lavorare si campi, Stessa dinamica che è capitata il 7 aprile in provincia di Ferrara dove anche allora persero la vita delle braccianti dell'est europeo. ma in Calabria ci fu un'altra strage nel 2012 dove persero la vita sempre su un furgone sei lavoratori e lavoratrici. Questa volta la tragedia sulla Salerno Reggio Calabria nei pressi dello svincolo di Sant'Onofrio, nel vibonese. Si tratta di una italiana e di due donne di nazionalità romena. Il furgone, per cause in via di accertamento, è sbandato andando ad urtare prima un guard rail e poi l'altro. Le vittime sono Rosa Sgrò, 42 anni, che era alla guida del mezzo, Petrika Marsa di 27 e Elena Romila di 39. I feriti, ricoverati nell'ospedale di Vibo Valentia, appartengono tutti ad un unico gruppo familiare. La Polizia stradale di Vibo Valentia sta effettuando i rilievi per ricostruire con esattezza la dinamica. Il mezzo è stato sequestrato. A quanto si apprende la Procura di Vibo Valentia ha aperto un'indagine.

sabato 21 giugno 2014

Un altro morto a Roma

20 giugno 2014 E' morto folgorato un operaio di 42 anni all'interno della stazione Termini, nel sottopasso di via Giolitti. La vittima residente a Latina, lavorava all'interno del cantiere per conto della Sysco, ditta specializzata in impianti informativi visivi e sonori. L'inchiesta di Rfi La tragedia, non ancora chiarita nella sua dinamica L'operaio stava lavorando ad un quadro elettrico. In particolare, spiega Rfi in una nota, stava installando un totem informativo. Secondo una prima ricostruzione, sarebbero state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per operare in quell'ambito. La folgorazione sarebbe stata causata da un contatto accidentale. Per recuperare il corpo sono arrivate tre squadre dei pompieri. Inutili i tentativi di rianimazione da parte degli operatori del 118. Adesso sull’incidente indagano Polfer e scientifica, in questo momento impegnate in un sopralluogo. Ma se erano state adottate tutte le misure necessarie,come mai c'è stato un contatto accidentale? Rimane sempre un gravissimo problema che dove sono presenti i sindacati le morti sono poco numerosi, ma ci sono moltissime vittime tra le ditte appaltatrici che sembravano vivano in altri mondi e sono incontrollabili. Dovrebbero essere responsabili di queste morti i committenti e i sindacati dovrebbero essere coinvolti anche in queste realtà che sfuggono a ogni controllo. Sono 8 i morti sui LUOGHI DI LAVORO nella provincia di Roma dall'inizio dell'anno e 23 nel Lazio, che si conferma tra le regioni con più morti sui luoghi di lavoro. Non dimentichiamoci mai che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere e con particolare riferimento alle partite IVA individuali i morti sono almeno altrettanti.

martedì 17 giugno 2014

Muore un giovane di 28 anni che lavorava per una ditta appaltatrice dell'ENEL in provincia di Benevento

Benevento 16 giugno 2014. E' morto un operaio di 28 anni nel Fortore. Il povero giovane è morto dopo essere caduto probabilmente dopo il cedimento di un palo dell’Enel. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco del distaccamento di San Marco dei Cavoti e i soccorritori del 118, i carabinieri della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo e i tecnici dell’Enel. La tragedia sul lavoro a contrada Campo dei Monaci, località che sorge tra San Giorgio la Molara e Ginestra degli Schiavoni. Secondo una prima ricostruzione, il giovane stava eseguendo dei lavori di riparazione lungo la linea elettrica per una ditta che esegue lavori per conto dell’Enel.

lunedì 16 giugno 2014

Di Marco Bazzoni Grazie alla Tgr RAI per la settimana sulla Sicurezza sul lavoro. Tenete giù le mani dalla RAI che è l'unica emittente che si occupa in modo costante e continuativo dei problemi dei cittadini e dei lavoratori

Da Articolo 21 nterni Ue: 3 milioni di vittime sul lavoro ogni anno. Grazie alla Tgr Rai per settimana su sicurezza di Marco Bazzoni sicurezzalavoro4 Il 6 Giugno 2014, praticamente una settimana fa, la Commissione Europea ha presentato il rapporto sul quadro strategico in materia di sicurezza sul lavoro per il periodo 2014-2020. Ed è venuto fuori che ogni anno, in UE ci sono più di 3 milioni di lavoratori sono vittime di gravi infortuni sul lavoro, 4 mila dei quali mortali: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-641_it.htm La cosa che nessuno dice, che oltre 1/4 degli infortuni mortali sul lavoro di tutta l’Unione Europea, avvengono (purtroppo) in Italia, nonostante l’Inail ci dica che ogni anno sono in calo (quando invece so no in aumento). Anche l’anno scorso, oltre 1300 morti sul lavoro, secondo i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna, diretto dall’amico Carlo Soricelli, che non mi stancherò mai di dirlo, fa un lavoro eccezionale, rinunciando a buona parte del suo tempo libero, per aggiornare e denunciare sul suo blog : tutti i morti sul lavoro che ci sono ogni giorno in ogni parte d’Italia: l’hanno definita la “strage nell’indifferenza” e mai parole furono più vere, visto che nonostante ci siano tutti questi morti sul lavoro ogni anno, se ne parla raramente o quando ci sono grandi stragi sul lavoro e la cosa più grave è, che chi di dovere fa poco o nulla per cambiare tale situazione. L’ho ripeto nuovamente (fino allo spasimo, chissà che qualcuno non inizi ad ascoltarmi), quando il dramma dei troppi infortuni e morti sul lavoro avrà l’attenzione che merita da parte del mondo politico, sindacale e Istituzionale, allora forse si ridurranno drasticamente, fino ad allora (purtroppo), non ci resta che aggiornare ogni giorno (sabati e festivi inclusi) questo triste bollettino di guerra sul lavoro, che non fa solo morti, rovina famiglie e rende tanti giovani orfani e soli. Il procuratore Raffaele Guariniello chiede da anni una Procura Nazionale per la sicurezza sul lavoro, ma purtroppo nessuno lo sta ad ascoltare. Andrebbero ripristinate le sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti e preposti (Dlgs 106/09), aumentati i controlli per la sicurezza sul lavoro, assumendo più tecnici della prevenzione Asl (ad ogni nuovo infortunio o morto sul lavoro ci si domanda ancora perchè ci sono pochi controlli per la sicurezza, quando la domanda da farsi è come è possibile che solo 1850 tecnici della prevenzione Asl controllino tutte le aziende che ci sono in Italia, che sono circa 3-4 milioni), aumentate le rendite da fame ai familiari delle vittime sul lavoro, aumentate le rendite da fame agli invalidi sul lavoro, insegnare la sicurezza sul lavoro fin dalle scuole elementari come si fa in Francia, perchè gli studenti di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani, smetterla di usare il “tesoretto Inail” di circa 20 miliardi di euro per ripianare i debiti dello Stato Italiano, aumentare le pene per i responsabili delle morti sul lavoro, perchè è inammissibile, che chi ne è responsabile, se la cavi con pene irrisorie o peggio con la prescrizione. Quando ciò accade, per i familiari è come se il loro caro fosse morto una seconda volta. Io sono sicuro che non basterebbero un milione di lettere come questa per cambiare le cose, ci vanno dicendo da anni che manca la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma purtroppo non solo quella, anzi secondo me, c’è pochissima sensibilità sul tema della salute e sicurezza su lavoro. In tutti questi anni, ho messo la mia esperienza per la sicurezza sul lavoro a disposizione tutti (rinunciando molto spesso a buona parte del mio tempo libero: in quanti altri l’avrebbero fatto ???), aiutando anche molte persone. Dal 16 Giugno al 20 Giugno la Testata Giornalistica regionale della RAI (TGR) dedicherà quasi tutta la settimana al tema della salute e sicurezza sul lavoro: Non posso che salutare positivamente questa iniziativa e ringraziare con tutto il cuore la Rai: è davvero tanto importante che se ne parli. Spero che altri mezzi d’informazione faranno come la Rai, perché purtroppo quando accadono questi drammi sul lavoro sapete quale è la cosa più brutta: il silenzio, è la cosa peggiore che possa succedere. * Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze 15 giugno 2014

Due morti sul lavoro in Piemonte

Torino 15 giugno 2014 E' morto annegato il titolare di una ditta di floricoltura di Moncalieri di 64 anni. La vittima è morta annegata dopo essere caduto in una vasca per l’irrigazione all’interno della sua azienda. ha tentato disperatamente di arrampicarsi sulle pareti in plastica della vasca, ma non ce l’ha fatta. Sull’accaduto indagano gli ispettori dello Spresal dell’Asl. Alessandria E' morto schiacciato dal trattore un anziano agricoltore. La tragedia Lungo la strada che da San Salvatore porta a Lu, a due chilometri dall’ingresso del paese, peer cause in corso di accertamento ma è molto probabile, come accade spesso che c'è stato un cedimento del terreno,l'anziano agricoltore ha perso il controllo del trattore che si è ribaltato nella vicina scarpata rimanendo schiacciato sotto.

domenica 15 giugno 2014

L'incredibile indifferenze sulle morti sul lavoro da parte di chi ci governa,

Nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro dal 2008,l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisulllavoro.blogspot.com che documenta le morti sul lavoro dal 1° gennaio di quell'anno, registra oggi 15 giugno 2014 267 morti sui luoghi di lavoro, contro i 265 dello stesso giorno del 2008. Questo casa significa? Che il rapporto lavoratori e morti sui luoghi di lavoro è aumentato in modo esponenziale. Ed è inutile che la politica si nasconda vigliaccamente e sposti i problemi. E' IL PRECARIATO E IL LAVORO NERO CHE HA CREATO QUESTO AUMENTO E NON VOLERLO VEDERE E' SOLO DA IPOCRITI E DA DISUMANI. E' facile da capire che chi non ha un lavoro stabile o chi cerca d'arrangiarsi con il lavoro nero rischia di più la vita o un'infortunio grave e invalidante. L'istituzionalizzazione del precariato che Renzi e Poletti stanno portando avanti è vergognoso. Ma nessuno in parlamento ha alzato un dito contro questa vergogna. Renderanno un inferno la vita dei nuovi assunti e di chi il lavoro lo perde e trova una nuova occupazione, naturalmente precaria e questo solo per favorire la "supercasta" che domina il parlamento e il paese. La mancanza di rappresentanza in parlamento dei lavorati ha prodotto queste mostruosità. A Renzi, Poletti e Martina a cui l'Osservatorio ha mandato un'accorato appello alle loro segreterie il 28 febbraio affinchè si facesse una campagna informativa sulla pericolosità del trattore e dell'imminente strage che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata, è passata sulle loro teste come nuvole che hanno prodotto un sangue che ha bagnato virtualmente le loro teste. Da quel giorno sono morti 69 agricoltori in modo così atroce e 79 dall'inizio dell'anno. Speriamo veramente che tutti i giornalisti, indipendentemente dalle loro idee politiche, ma veramente liberi, e politici ancora attenti alla salute alla Sicurezza dei lavorati si comincino ad interessare veramente di queste tragedie dell'indifferenza. l'indifferenza è complicità.

venerdì 13 giugno 2014

Anche oggi 3 lavoratori morti,

Anche oggi dobbiamo purtroppo registrare la morte di tre lavoratori sui luoghi di lavoro. In Lombardia, in Veneto e in Campania. Le cadute dall'alto come nel caso dei due edili di oggi, sono la seconda causa di morte, dopo le morti di agricoltori schiacciati dal trattare. Ma l a mio parere l'indifferenza della politica dimostra che in parlamento e non solo se ne fregano della vita di chi lavora. E lo dimostra il fatto che in parlamento di lavoratori dipendenti non ce ne sono.

giovedì 12 giugno 2014

E' morto Domenico Zanarella in provincia di Padova dopo 5 giorni di atroci sofferenze

Padova 12 giugno 2014. E' morto in modo atroce Domenico Zanarella a Fontaniva. Domenico Zanarella non ce l'ha fatta dopo essere rimasto ustionato in modo gravissimo dall'esplosione di un silos. Troppo gravi ed estese le ustioni provocate dall’esplosione che aveva colpito l'intero corpo. Zanarella si era messa alla guida di una ruspa per sgombrare della segatura di un silos, ma per causa ancora da chiarire si era avviato principio d'incendio che poi non è stato possibile spegnere, provocando così questa tragedia.

mercoledì 11 giugno 2014

L'Emilia romagna continua a detenere il triste primato delle morti sui luoghi di lavoro. sono 28 dall'inzio dell'anno

BOLOGNA 11 giugno E' morto E.M un pensionato di 70 anni andando a finire col trattore in un dirupo, mentre potava l’erba nel giardino dell’antica chiesa di Santa Maria di Monte Fune, vicino a Castel del Rio, sulle colline di Imola. All’arrivo dei medici del 118, intervenuti con il Soccorso Alpino, il pensionato era già morto. Modena, 11 giugno 2014 E' Morto Gianfranco Venturelli di 53 anni schiacciato dal trattore in località Montecenere. Venturelli era intento a eseguire lavori nel proprio campo agricolo quando, a causa della forte pendenza, ha perso il controllo del trattore che si è ribaltato uccidendolo sul colpo.Sono due in provincia di Bologna gli agricoltori schiacciati dal trattore negli ultimi 15 giorni e 3 dall'inzio dell'anno. Sono 28 i morti complessivi nella regione ce si conferma la prima per numero di morti sui luoghi di lavoro.

martedì 10 giugno 2014

Muore fulminato un operaio in provincia di Torino

TORINO 10 giugno 2014 E' morto fulminato un operaio di 47 anni in una fabbrica metalmeccanica. la tragedia a Robassomero. La vittima è rimasta fulminata mentre lavorava ad una pressa. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.

lunedì 9 giugno 2014

Ci scusiamo con i visitatori per il blocco delle notizie che purtroppo l'Osservatorio ha dovuto subire in questi giorni a causa di disservizi dell'operatore telefonico. Da questo momento riprende la normale attività d' informazione

venerdì 6 giugno 2014

Ci scusiamo ancora una volta con i visitatori per lee scarse notizie, na abbiamo da 3 giorni non possiamo utilizzare la rete per disservizi del gestore. Il numero complessivo delle morti sui luoghi di lavoro è comunque aggiornato.

un edile di 34 anni morto a Bologna cadendo dall'alto. Un altro è morto schiacciato da una ruspa in provincia di Trento

Apprendiamo della morte a Bologna di un edile italiano. T.T aveva solo 36 anni da un'altezza di circa 10 metri mentre montava un'impalcatura. La vittima non è morta immediatamente ma poco dopo il trasporto in ospedale. Purtroppo la nostra regione con 26 morti sui luoghi di lavoro nel 2014. Apprendiamo anche di un altro lavoratore morto in provincia di Trento schiacciato da una ruspa.

giovedì 5 giugno 2014

Anche nella giornata di ieri due lavoratori sono morti in modo atroce

Purtroppo i computer non funzionano ancora. Ieri abbiamo registrato ancora due morti. Un capo reparto è morto dissanguato dopo aver avuto amputato un braccio finito sotto i rulli di un macchinario. La tragedia in provincia di Cremona. Un altro lavoratore è morto in modo atroce mentre faceva la manutenzione di un ascensore in una scuola scuola del viterbese.

mercoledì 4 giugno 2014

problemi coi computer

Ci scusiamo con i visitatori,abbiamo i computer bloccati per disservizi.in questo momento è aggiornato solo il numero complessivo delle morti. I morti nelle province non sono aggiornati.

Continuiamo con un ritmo impressionante di morti, mentre la disoccupazoine non ha mai raggiunto picchi così alti

Chieti 3 giugno 2014 E' morto Teodoro Altobelli di 56 anno.E' l'ennesima vittima del trattore killer , sono dall'inizio dell'anno 73 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e 63 da quando il 28 marzo abbiamo chiesto a Renzi, Poletti e martina d'intervenire con almeno l'informazione. Altobelli e' morto su un terrenoo di localita' Badia di Frisa, a 5 chilometri da Lanciano. Per rimuovere la salma e' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Lanciano. Sul fatto indagano i carabinieri. LECCE, 3 GIU E' morto Maurizio Barbarossa dopo essere precipitato dall'impalcatura sulla quale stava lavorando, che non avrebbe retto il peso o per un cedimento. E' accaduto nella zona industriale di Lecce. Barbarossa, di 49 anni è caduto da un'altezza di circa dieci metri, stava lavorando alla realizzazione di un nuovo capannone per conto di una ditta ittica. Sulla tragedia la procura di Lecce ha avviato un'indagine e ha disposto il sequestro del cantiere.

domenica 1 giugno 2014

Dopo questa morte in provincia di Parma la Regione Emilia Romagna consolida la prima posizione in classifica con 25 morti sul lavoro

1 giugno Con il lavoratore morto in provincia di parma dopo una settimana dì agonia la regione Emilia Romagna si conferma con 25 morti sui luoghi di lavoro la prima regione per numero di morti sul lavoro. La vittima morta così atrocemente è Alessandro Alleva di soli 40 anni. Alleva il 23 maggio era rimasto coinvolto in un'esplosione all'interno di un'officina di carpenteria, ferito gravemente lo portarono all'Ospedale di Parma dove poi è morto. Anche un edile è morto in Molise dopo una caduta di un'altezza di circa 6 metri

Gara avvincente tra le regioni per il primato sulle morti sul lavoro. Sta vincendo l'Emilia Romagna, ma sono in corsa per la vittoria finale anche la Lombardia, il Veneto, il lazio e il Piemonte

UNA GARA AVVINCENTE TRA LE REGIONI CHE VOGLIONO TUTTE DETENERE IL PRIMATO DELLE MORTI SUL LAVORO. L'EMILIA ROMAGNA E' IN QUESTO MOMENTO PRIMA CON 24 MORTI, INCALZA PERO’ LA LOMBARDIA CON 23. MA LOTTANO PER LA PRIMA POSIZIONE ANCHE VENETO E LAZIO CON 21 E IL PIEMONTE CON 20. SEGUONO STACCATE, MA CON LA SPERANZA DI RECUPERARE LA PUGLIA CON 17 MORTI E LA SICILIA CON 15. ANCHE LA TOSCANA CON 14 E IL TRENTINO ALTO ADIGE CON 10 SPERANO IN UN RECUPERO NELLA SECONDA PARTE DELL’ANNO. IN QUESTE SQUADRE REGIONALI SEMBRANO TIRARE LA VOLATA LE PROVINCE DI BARI E BOLZANO CON 9 MORTI, MA QUELLE DI TORINO, ROMA E VITERBO CON 7 MORTI INCALZANO DA VICINO. CUNEO COME TUTTI GLI ANNI NON STA A GUARDARE CON I SUOI 6 MORTI, MA E' RAGGIUNTA DA AREZZO. MI SCUSO CON TUTTI I FAMILIARI DELLE VITTIME SUL LAVORO, MA FORSE LA POLITICA, A TUTTI I LIVELLI, S’INTERESSEREBBE DI QUESTE TRAGEDIE, DOVUTE SOPRATTUTTO ALLE LORO RESPONSABILITA’, SE QUESTA FOSSE UNA GARA SPORTIVA. CON 237 MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO RISPETTO ALL’ANNO SCORSO SIAMO COMPLESSIVAMENTE A +10,55%. RENZI, POLETTI E MARTINA SI VERGOGNINO, IL 28 FEBBRAIO AVEVO MANDATO UNA MAIL ALLE LORO SEGRETERIE AVVERTENDOLI CHE ENTRO POCHI GIORNI SAREBBE RICOMINCIATA LA STRAGE DI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE, DI FARE UNA CAMPAGNA INFORMATIVA SULLA PERICOLOSITA’ DEL MEZZO, DI FARE UNA “LEGGINA” PER LA PROTEZIONE DELLE CABINE. MA LA FRETTA CHE HANNO IN TUTTO QUELLO CHE FANNO NON LA METTONO PER SALVARE LA VITA DI CHI LAVORA. DA QUEL GIORNO SONO MORTI 60 AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE. UN NUMERO DI AGRICOLTORI MORTI COSI’ ATROCEMENTE CHE DOVREBBE FAR INORRIDIRE OGNI PERSONA CON UN PO’ DI SENSIBILITA’. LE LEGGI COME POTETE VEDERE QUI SOTTO C’ERANO, MA SONO STATE DISATTESE. CARI FAMILIARI DEI MORTI SUL LAVORO, PERDONATEMI PER L'IRONIA, MA DOPO 7 ANNI DI MONITORAGGIO E DENUNCE A TUTTI I LIVELLI SONO STANCO DI LOTTARE CONTRO I MULINI A VENTO. METTERO’ QUESTA “GARA” FATTA COL SANGUE DI CHI LAVORA ANCHE NEL BLOG DELL’OSSERVATORIO. COSA NE PENSATE? FORSE RIUSCIAMO A FARLI VERGOGNARE UN PO'’? CARLO SORICELLI OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?