Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
Translate (traduci nella tua lingua)
Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
lunedì 28 febbraio 2011
Cartine regionali e provinciali delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro nei primi due mesi del 2011
COSA STA SUCCEDENDO NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA CHE HA IL TRISTE PRIMATO SULLE MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEI PRIMI DUE MESI DEL 2011?
Massimo Ranzani Afghanistan. Donna di 45 anni dell'equipaggio della Croce blu di Buccinasco di Milano
27 febbraio Afghanistan Massimo Ranzani Reggimento Alpini Ranzani è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan nei pressi di Shindand per l'esplosione di un ordigno che ha colpito un veicolo blindato Lince. I militari a bordo, tutti alpini, stavano effettuando un pattugliamento nella zona al momento dell’attentato.. La pattuglia rientrava da un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. L'utilizzo di ordigni artigianali, nonostante tutte le precauzioni adottate per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dagli insorti e, nel 30 per cento dei casi, colpisce vittime civili. Massimo Ranzani, era nato a Ferrara il 24 marzo 1974.
Milano, 28 feb. E’ morta una donna di 45 anni che faceva parte dell’equipaggio di un’ambulanza della Croce Blu Buccinasco. Si aggrava il bilancio dell'incidente avvenuto questa mattina, pochi minuti prima delle 9, sulla strada provinciale 46 Rho-Monza all'altezza del comune di Baranzate, in provincia di Milano. L’ambulanza si è scontrata con un mezzo pesante. La donna di circa 45 anni, componente dell'equipaggio dell'ambulanza, non ce l'ha fatta: e' deceduta dopo il trasporto all'ospedale Sacco di Milano. Resta ricoverato, all'ospedale Sacco, invece, l'autista del mezzo di soccorso, un uomo di 48 anni.
sabato 26 febbraio 2011
Fabio Stradaroli
Nicola Casà
Il caporale è morto nell'ospedale di Tarquinia. Uno dei militari feriti sarebbe in pericolo di vita. Nello stesso ospedale sono ricoverati altri due suoi commilitoni feriti in modo leggero. I militari coinvolti nell'incidente hanno tutti meno di 30 anni e prestano servizio al 185esimo reggimento paracadutisti di stanza a Livorno e fanno parte dei reparti di ricognizione e acquisizione obiettivi (Rrao). L'ipotesi più accreditata è che il conducente del "Lince" abbia perso il controllo del mezzo che, dopo aver sbandato si è ribaltato. L'Aurelia, chiusa al traffico per consentire la rimozione del mezzo militare con una gru speciale, è stata riaperta in entrambi i sensi di marcia.
venerdì 25 febbraio 2011
E' MORTO FLORIN POPOI UN OPERAIO ROMENO SULLA LINEA FERROVIARIA ROMA-NAPOLI. E' MORTO STEFANO GUARASCIO A CATANZARO LIDO
Catanzaro E’ morto Stefano Guarascio, operaio di 24 anni. Stefano è deceduto mentre era al lavoro su un cavalcavia in costruzione al Lido di Catanzaro. Secondo una prima ricostruzione Guarasco, si trovava su un ponte quando, per cause in via di accertamento, e' caduto nel vuoto, facendo un volo di circa 20 metri.
MODENA e’ MORTO, Stefano Ansaloni, è morto un vivaista di 48 anni cadendo dall’alto mentre potava alberi nel cortile di un’azienda a San Felice sul Panaro, nel Modenese. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri Ansaloni era all’opera stava lavorando in un cestello alzato da un braccio collegato a un camion, all’esterno della ditta in via dell’Artigianato. Sembra che il sostegno del cestello ha urtato il cassone del camion e si è sganciato, precipitando. Ansaloni, titolare di un vivaio nella vicina Medolla, ha riportato lesioni alla testa ed è morto poco dopo. Sono intervenuti anche 118 e Medicina del Lavoro.
martedì 22 febbraio 2011
Messina E’ morto Santo Fernandis un operaio di 50 anni
Un sentito ringraziamento al Prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia
Carlo Soricelli
Intervista di Enzo Di Framma
CARLO SORICELLI
ROMA – Carlo Soricelli, 61 anni, ex metalmeccanico in pensione, ha creato un blog sulla sicurezza dei lavoratori che ha raggiunto 250 mila visite in tre anni. Parliamo di cadutisullavoro.blogspot.com, che ogni giorno segnala interessanti notizie e ricerche che riguardano la tutela della salute dei lavoratori, infortuni, incidenti, e infine le “morti bianche”, cioè i caduti sul lavoro. Quotidiano Sicurezza lo ha intervistato.
Come è arrivato a creare il blog “caduti sul lavoro”?
«Come ex metalmeccanico in pensione, dopo la triste vicenda della ThyssenKrupp a dicembre 2007 dove morirono 7 operai, mi sono appassionato all’argomento. Così il 1° gennaio 2008 è nato il blog, che da subito ha segnalato i principali incidenti, anche mortali, che colpivano i lavoratori italiani»
Quante visite ha raggiunto il primo anno?
«Circa 20 mila nel 2008. Poi il trend è proseguito in crescita, fino ad arrivare a circa 100mila visite nel 2010. Nel complesso abbiamo totalizzato oltre 250 mila visite. Ma ci tengo a segnalare una cosa: siamo e rimarremo indipendenti. Cioè, nonostate la grande visibilità, non stringiamo nessun accordo con aziende del settore sicurezza, poichè potrebbe condizionare la nostra linea editoriale»
In quanti siete?
«Cinque persone. Un medico, uno psicoterapeuta, un informatico, un esperto di comunicazione e poi ci sono io. Al progetto del blog dedico la maggior parte del mio tempo, soprattutto per reperire dati e ricerche.»
Collaborate con enti e istituzioni?
«Operando soprattutto sul territorio di Bologna, spesso ci capita di confrontarci con le istituzioni locali. Abbiamo collaborato spesso con senatore Paolo Nerozzi, ex sindacalista e vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette “morti bianche”, ma siamo aperti a ogni confronto utile e costruttivo, finalizzato a tutelare la salute dei lavoratori, la loro sicurezza, e soprattutto prevenire gli incidenti mortali applicando nel modo corretto l’attuale normativa vigente».
Progetti futuri?
«Continuare a far bene il nostro lavoro volontario e far crescere il blog».
E' morto un autotrasportatore greco di 50 anni sull'autostrada A1 all'altezza di Crespellano di Bologna
lunedì 21 febbraio 2011
E' morto un giovane operaio indiano alla fincantieri di Monfalcone di Gorizia
sabato 19 febbraio 2011
E' morto un autotrasportatore marocchino di 38 anni sull'A1 nei pressi di Bologna
venerdì 18 febbraio 2011
VITTIME SUL LAVORO 2008 2009 2010 2011 AL 18 FEBBRAIO
Dal 1 gennaio 2008 al 18 febbraio 2008 le vittime sui luoghi di lavoro erano 79
Al 18 febbraio 2009 le vittime sui luoghi di lavoro erano 75 (inizio della crisi)
Al 18 febbraio 2010 le vittime sui luoghi di lavoro erano 59 (il punto più alto della crisi)
Ad oggi 18 febbraio 2011 le vittime sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno sono 89.
Questo dimostra che in realtà, come abbiamo scritto più volte, che sui luoghi di lavoro, la prevenzione viene fatta solo nelle aziende sindacalizzate.
giovedì 17 febbraio 2011
Pubblico volentieri l'articolo del Dott. fulvio Fornaro
Una ASL (si spera nell’immediato ne seguano altre) quella di Milano 2 ha dichiarato guerra aperta agli infortuni sul lavoro con l’intento di far scendere notevolmente il numero dei morti ad essi collegato almeno nel distretto di sua competenza. Si torna ai tempi delle Crociate? Pubblica la notizia l’Osservatorio indipendente di Bologna sul suo Blog. Finalmente un organismo pubblico che si fa promotore quantomeno per tentare, di ridurre il numero dei caduti sul lavoro. Non è un compito facile, ma sicuramente già per lanciare tanto proclama ci sarà molta buona volontà e la incontenibile voglia di far cambiare le cose. Per caso ho letto questa notizia mentre leggevo della “mobilitazione sindacale” della Flai-CGIL per la morte dell’operaio della Soresina (azienda sindacalizzata che conta circa 300 dipendenti) che ha inoltre, proclamato uno sciopero da effettuarsi in concomitanza con lo svolgimento dei funerali. Nessuna mobilitazione invece per un agricoltore (cito per intenderci i caduti dell’ultim’ora) morto nel faentino o l’operaio, di circa trent’anni morto domenica 13 (bada bene di domenica! E’ il caso proprio di esclamare non c’è più religione!!!) dopo essere caduto dal tetto di un capannone, in umbria. E mentre leggevo i due comunicati ANSA affioravano alla mente i famosi versi: “Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo.chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! St u povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno.....? E allora vuoi vedere che chi muore sul lavoro e non ha un sindacato alle spalle appartiene a quella classe operaia che da tempo è andata all’inferno (come intitola Carlo Soricelli il suo libretto denso di significato)? D’altro canto continua la “guerra” delle cifre proprio riferite ai morti sul lavoro: il Sole (notizia poi ripresa anche da Radio 24) qualche giorno fa parlava del dato confortante del 2010: secondo il quale il numero dei morti sul lavoro, nell’anno appena trascorso, è sceso al di sotto dei mille. Altre fonti invece (i vari Osservatori indipendenti, il quotidiano il “Giorno”, il video di Giorgio Santelli per Rainews24) continuano a contare, proprio nel 2010, un aumento di tali disgrazie; è vero si attendono le cifre dell’INAIL che, come al solito e per ovvie ragioni, saranno pubblicate nei giorni a venire, ma la sensazione a pelle è che, chi fa questo tipo di annunci euforici, li fa in maniera un po’ allegra. La presidente di Confindustria pubblicizzando orgogliosamente il progetto, cofinanziato da Confindustria, Inail e Fondirigenti, con la collaborazione delle Associazioni industriali aderenti e con il sostegno di Federmanager, ritorna su un concetto fondamentale quando vuole dare un contributo alla diffusione della cultura e della sicurezza sul lavoro presso le imprese italiane. E’ proprio attraverso questi spazi (i più ampi possibili) aperti alla diffusione della “buona novella” della tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro che si potrà raggiungere, un domani non lontano, l’obiettivo di una diminuzione di tali tragedie (ahimè) quotidiane. La scuola, fonte e depositaria dell’istruzione si deve fare promotrice di corsi di insegnamento per l’educazione alla prevenzione primaria, già dalle prime classi con dei programmi affidati anche agli stessi docenti delle materie tradizionali (il Dipartimento di Formazione e Documentazione dell’ex ISPESL aveva già scritto tutto ai tempi di Sergio Perticaroli), magari supportati, solo in alcuni processi, da formatori specifici e all’altezza del ruolo. Ancora ad oggi tutto ciò vaga in forma distratta e senza un preciso impegno e impianto in termini di tempi e contenuti. Nel frattempo staremo ad incoraggiare e a tifare per la ASL Milano2 con l’augurio, al suo responsabile Franco Audisio, di non fermarsi e andare avanti con caparbietà, indiscussa professionalità e tanta, ma tanta voglia di invertire la rotta: sul serio!
mercoledì 16 febbraio 2011
E' MORTO UN OPERAIO ALLA LATTERIA SORESINA IN PROVINCIA DI CREMONA. E' MOPRTO MASSIMO CROCE
TERAMO 16 FEB E’ morto Massimo Croce, di 76 anni titolare di una ditta di Atri. Massimo e' morto dopo essere caduto dal balcone di un'abitazione in Borgo Santa Maria stava montando una tenda, ma all'improvviso ha perso l'equilibrio ed e' caduto nel vuoto.Le condizioni di Croce sono apparse critiche, tanto che il personale del 118 poco dopo ne ha constatato la morte per politrauma, nonostante una disperata corsa all'ospedale civile di Teramo.
martedì 15 febbraio 2011
E' morto Luciano Pezzi un agricoltore di 72 anni a faenza in provincia di Forlì Cesena
Forlì-Cesena. E’ morto Luciano Pezzi un agricoltore di 72 anni. Luciano è morto questo pomeriggio a Reda, nel faentino. Pezzi, secondo le prime ricostruzioni stava sollevando del materiale con il suo trattore. Improvvisamente è ceduto l'asse portante delle forche, rimanendo schiacciato sotto il peso del muletto. Pezzi è deceduto sul colpo e per liberarlo è stato necessario dell'agricoltore l'intervento dei Vigili del Fuoco con una squadra ed una gru. Sul posto anche un'auto col medico a bordo da Forlì e due ambulanze. La dinamica dell'incidente, avvenuto poco dopo le 14, è al vaglio dei Carabinieri della locale stazione.
E' morto Luciano Pezzi un agricoltore di 72 anni a faenza in provincia di Forlì Cesena
lunedì 14 febbraio 2011
E' MORTO ACHIM NICOLAE REMUS UN EDILE ROMENO DI 33 ANNI A ROMA
Dalla Fillea Cgil arriva l’accusa “Quel cantiere è stato oggetto di nostre numerose denunce –spiega Bruno Proietti funzionario Fillea Roma centro sud - sia per problemi di sicurezza che per condizioni igienico sanitare. Dopo tante denunce – conclude Proietti- oggi la beffa: un ragazzo giovanissimo ci rimette la vita”
LA ASL MILANO 2 DICHIARA GUERRA ALLE MORTI SUL LAVORO
domenica 13 febbraio 2011
Si muore in ediliza anche di domenica. E' morto un lavoratore di 33 anni in provincia di Terni
venerdì 11 febbraio 2011
Ariticolo scritto da Ilaria Batoli su Quotidiano Sicurezza
L’allarme di Soricelli.
Scritto il 11 febbraio 2011 da Ilaria Bartoli
http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza
BOLOGNA – Il settore dell’agricoltura ha fatto registrare un altro lavoratore morto: si tratta di Alfredo Costi, agricoltore di Tonao, in provincia di Reggio Emilia, che dopo essere caduto ieri dal suo trattore ed aver battuto la testa nella pala del mezzo, ed era rimasto a lungo a terra, in un vicino torrente, prima di essere soccorso. L’uomo è morto oggi in ospedale anche a causa delle basse temperature alle quali è rimasto esposto. Non si tratta purtroppo di una tragedia isolata né, secondo l’allarme appena lanciato dall’Osservatorio Indipendente di Bologna sugli incidenti sul lavoro, sarà l’ultima.
“Lo scorso anno – dice Carlo Soricelli dell’Osservatorio – ci sono stati, solo in agricoltura, 167 morti sul lavoro in agricoltura. Intendo proprio quelli che sono morti in tutta Italia nei campi svolgendo lavoro agricolo, nel conto non ci sono quelli che hanno avuto incidenti in itinere, altrimenti avremmo una cifra che è quasi il doppio. Quello che però ci allarma è la distribuzione nell’arco dell’anno per questi infortuni. Si vede chiaramente, per tutti e tre gli ultimi anni, che l’aumento di incidenti e morti parte intorno al 10 di marzo, giorno più giorno meno, e si intensifica soprattutto al sud e al centro”.
Questo andamento è stato notato non solo in agricoltura, ma anche nel settore dell’edilizia, i due settori che si spartiscono il record nazionale di morti ed infortuni sul lavoro. Le cause sono facili da intuire, si tratta, infatti, sia nell’uno che nell’altro caso, di lavori che risentono del clima e anche della stagionalità, particolarmente evidente in agricoltura. “Ci sono tanti fattori che abbiamo notato e che sono significativi – dice Soricelli – Uno è che gli infortuni, sia in edilizia che in agricoltura, si intensificano dopo un periodo piuttosto intenso di piogge. Quando piove molto, infatti, sia gli agricoltori che gli edili sono costretti a sospendere il lavoro esterno, ma non appena torna il sereno c’è una vera e propria corsa a recuperare il tempo perduto. Nei campi per motivi naturali, in edilizia perché spesso ci sono dei tempi di consegna che vanno rispettati. E dunque si lavora a maggior ritmo e si fanno straordinari, il tutto però su un terreno – che sia il campo, i tetti o le impalcature – che è stato reso scivoloso e dunque più pericoloso. Fretta e bagnato diventano così un mix potenzialmente mortale per i lavoratori del settore. Ci si potrebbe addirittura costruire sopra un sistema che segnali il livello di rischio in base all’andamento meteorologico per determinati tipi di lavori, ed è una cosa che stiamo valutando di fare in un prossimo futuro”.
Ma non è solo il meteo che incide sui rischi corsi in agricoltura: un problema che torna sempre è quello dei mezzi agricoli e in particolare dei trattori. “Molto sono obsoleti e non a norma – dice Soricelli – ma anche l’età dei conducenti certamente influisce. Se si pensa che la quasi totalità dei morti sul lavoro di età compresa tra i 65 e i 91 anni avviene in agricoltura, per lo più in seguito a cadute o ribaltamenti di trattori, è evidente che c’è un problema strettamente legato alla guida dei mezzi agricoli, non tanto di quelli che vanno su strada ma di quelli che si usano nei campi. Bisognerebbe domandarsi se queste persone sono ancora capaci di guidare un trattore in massima sicurezza, per di più in terreni difficili e quasi sempre in pendenza, come sono quelli italiani, e chi debba concretamente vigilare su questo”.
giovedì 10 febbraio 2011
E' morto alfredo Costi un agricoltore di 58 anni in provincia di Reggio Emilia
mercoledì 9 febbraio 2011
La signora Marcegalia sulle morti per infortuni sul lavoro, intervista al IL SOLE 24 ORE. Di Alessandro Gatta
Emma Marcegaglia sulle morti per infortuni sul lavoro
L'Osservatorio di Bologna chiede maggiore chiarezza
Milano - Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia è intervenuta sulla questione sempre attuale delle morti e degli infortuni sul lavoro in una lunga intervista concessa a Il Sole 24 Ore, nella quale ha meritato il plauso di alcune associazioni di categoria quando ha dichiarato che “il grave problema degli incidenti sul lavoro si sconfigge con la prevenzione e l’informazione”. Anche per l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro si tratta di “una verità incontestabile” che viene però contraddetta poco dopo quando la Marcegaglia sottolinea il fatto che nel 2010 c’è stata una sostanziale riduzione delle morti bianche e che “le vittime sono meno di mille”.
L’Osservatorio conferma invece il numero minimo di 1080 vittime, contestando i dati spesso parziali forniti dall’Inail e dalla stessa Confindustria. “Il dato che dovrebbe far riflettere la signora Marcegaglia – spiega Carlo Soricelli – è che sui luoghi di lavoro, comunque si voglia ‘tirare’ il numero di vittime dalla parte che più conviene, i morti sono aumentati del 6% rispetto al 2009”.
“Per correttezza e per fare maggiore chiarezza occorre anche dire che nelle aziende che fanno capo all’associazione presieduta dalla sig.ra Marcegaglia le vittime sono poche” continua Soricelli, riconoscendo che “nelle grandi, medie e anche piccole fabbriche c’è quasi sempre un sindacato organizzato che vigila sulla sicurezza”.
Si parla pochissimo dei morti sulle strade, delle morti in itinere (quasi la metà sul totale delle vittime) e spesso si dimentica che la maggioranza dei decessi avviene “nelle piccole e piccolissime fabbriche, nei cantieri in subappalto dove il sindacato non è presente o è ininfluente, nei servizi artigianali, nell’impiantistica, in ristrutturazioni e sui vecchi trattori”. Troppo comodo ridurre i dati in un unico calderone senza analisi concrete su come avvengono e su quanto poco si faccia in termini di interventi reali e mirati.
Le conclusioni sono amare ma si basano su un’evidenza più che fondata: “Sui luoghi di lavoro non c’è nessun miglioramento per quanto riguarda la drammatica situazione. E gennaio 2011 ha già oltre il 60% in più dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro rispetto a gennaio 2010”.
Alessandro Gatta
E' morto Federico Nucci agricoltore di 68 anni
lunedì 7 febbraio 2011
Ringraziamo il sito di Franca Rame http://www.francarame.it/ per avere postato il nostro allarme sulle prossime morti di lavoratori nel Centro Sud
Riportiamo questa notizia, segnalata dall'Osservatorio Indipendente di Bologna sugli infortuni sul lavoro.
"Gli agricoltori muoiono per la maggioranza in tarda età schiacciati dagli obsoleti trattori che guidano. I riflessi poco pronti in un territorio per la maggior parte in pendenza sono componenti micidiali. Gli edili con l'arrivo della bella stagione lavorano per lo più all'aperto e in situazioni più pericolose. A morire in questa categoria sono soprattutto edili meridionali e stranieri precari che lavorano in piccole o piccolissime aziende in sub appalto".
sabato 5 febbraio 2011
Siracusa, 5 feb E’ morto Alfio Bulgarello un operaio di 33 anni a Palazzolo, nel siracusano.
Volentieri pubblichiamo il bell'intervento di Alessandro Gatta
Morti bianche
Stragi di agricoltori ed edili nel Centro Sud dal 10 marzo
L'allarme lanciato dall'Osservatorio Indipendente di Bologna
Milano – L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro lancia un nuovo allarme sulle morti bianche, uno dei mali più diffusi nella penisola ma che spesso non ha la giusta visibilità mediatica: nella seconda decade di marzo inizieranno le stragi di agricoltori ed edili, soprattutto nel Centro Sud. Un periodo critico che proseguirà poi da aprile fino alla fine di maggio al Nord, per poi riprendere sull’intero territorio italiano anche durante l’estate. I dati pubblicati dall’Osservatorio sono inequivocabili, e confermano il tragico andazzo, una tendenza luttuosa e crudele a cui nessuno mai è riuscito a porre rimedio.
In agricoltura si muore per la tarda età, per i mezzi obsoleti e per la particolare conformazione del territorio. Nel campo edile si lavora all’aperto e in situazioni di crescente pericolosità: “a morire in questa categoria – spiega Carlo Soricelli del blog cadutisullavoro.blogspot.com – sono soprattutto edili meridionali e stranieri precari, che lavorano in piccole o piccolissime aziende in subappalto”.
Diversi quotidiani in passato hanno posto l’accento sul fatto che “il lassismo sulle regole edilizie è stato una delle grandi merci di scambio e fattore di consenso dell’Italia repubblicana”. Anche le condizioni meteorologiche vincolano e spesso pregiudicano il lavoro nei cantieri.
“Dopo un periodo persistente di pioggia – continua Soricelli – nel cercare di recuperare i lavori rimasti indietro queste categorie si espongono a rischi maggiori”. L’impegno ininterrotto dell’Osservatorio bolognese continua con un appello all’informazione libera per aumentare la risonanza su stampa, blog e su ogni altra piattaforma mediatica.
“Queste categorie – conclude – sono quelle che danno un contributo terribile di sangue, con il 60% sul totale delle vittime sul lavoro”.
Alessandro Gatta
venerdì 4 febbraio 2011
E' MORTO LEONARD SHEPU, E' IL 4 LAVORATORE DECEDUTO NELLO SCOPPIO DI PADERNO DUGIANO A MILANO
4 febbraio Pavia e’ morto un edile di 50 anni l’operaio di cui non si conosce ancora l’identità . La vittima sarebbe stata investito da un escavatore.Alle 8 e 42 gli uomini del 118 sono stati infatti chiamati ad intervenire in località San Giacomo di Belgioioso ma, secondo quanto riportato dall’Areu della Lombardia (azienda regionale emergenza urgenza) i tentativi di rianimazione sono risultati vani. L’operaio sarebbe infatti deceduto prima che fosse possibile trasferirlo al più vicino centro ospedaliero.
giovedì 3 febbraio 2011
in ricordo di Andrea da tua madre Graziella Marota
Su facebook gira la lettera scritta da Gabriella Marota, madre di un giovane operazio morto sul lavoro. Andrea aveva solo 23 anni ed e’ stato schiacciato da una macchina difettosa.
Da quando il ragazzo e’ morto, nel 2006, la donna ha lottato per rendere piu’ efficaci le leggi che tutelano gli operai sul lavoro. I suoi sforzi sono stati vani, molto cose non sono cambiate. La diffusione della lettera serve per poter dare ancora una speranza a molte madri ferite. ‘Andrea aveva 23 anni quando, il 20 giugno 2006, e’ rimasto con il cranio schiacciato da una macchina tampografica non a norma. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, come se la chitarra da sola gli andasse stretta. Perche’ a quell’eta’ la taglia dei desideri si allarga e non stai piu’ nei tuoi panni dalla voglia di metterti alla prova, conoscere, guardare avanti.
Da li a quattro giorni pure la metratura della sua vita sarebbe lievitata di colpo: dalla sua camera da ragazzo, in casa dei genitori, a un mini appartamento, acquistato dai suoi con un mutuo, a meta’ strada tra Porto Sant’Elpidio e la fabbrica Asoplast di Ortezzano, dove aveva trovato lavoro come precario per 900 euro al mese. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, ma non ha fatto in tempo: una tromba che, rimasta la dov’era in camera sua, suona un silenzio assordante. E neppure l’appartamento e’ riuscito ad abitare: doveva entrare nella nuova casa sabato 24 giugno 2006, se ne e’ andato il 20 giugno di 4 anni fa.
Oggi Andrea avrebbe 28 anni ma e’ morto in fabbrica alle sei e dieci dell’ultimo mattino di primavera. E suonerebbe ancora la chitarra con i Nervous Breakdwn e non darebbe il suo nome a una borsa di studio. Sarebbe la gioia di sua mamma Graziella e non la ragione della sua battaglia da neo cavaliere della Repubblica, per cultura sulla sicurezza.
Una battaglia finita con una sconfitta dolorosa: nel nome del figlio e a nome dei tanti caduti sul lavoro, senza giustizia: Umbria Oli, Molfetta, Thyssenkrupp, Mineo…. Sono solo le stazioni piu’ raccontate di una via Crucis quotidiana, che per un po’ chiama a raccolta l’indignazione italiana, che poi guarda altrove. Le morti si fanno sentire, ma le sentenze molto meno, quando passano sotto silenzio anche per una sorta di disagio nell’accettarle e comunicarle. I responsabili di questa orrenda morte sono stati condannati a otto mesi di condizionale con la sospensione della pena, anche se il Procuratore generale del tribunale di Fermo aveva parlato ‘di un chiaro segnale perche’ questi reati vengano repressi con la massima severita”. Andrea e’ stato ucciso per la seconda volta.
La tragedia e’ finita nel dimenticatoio, con alcune frasi fatte e disfatte, tipo non deve piu’ accadere, basta con queste stragi, lavoreremo per migliorare la sicurezza. Parole piene di buone intenzioni, che lo spillo della smemoratezza buca in un momento. Parole al vento! Alla fine anche Andrea si e’ perso tra i morti da stabilimento e da cantiere: martiri del lavoro che fanno notizia il tempo di commuovere, che non promuovono ronde per la sicurezza, spesso rimossi pure nei processi. Tragedie quotidianamente dimenticate da un Paese ignavo e incurante, La tromba silente di Andrea a suonare la sua ritirata.
Questo e’ quanto accade a tutti i morti sul lavoro; di loro restano solo dolore e angoscia dei familiari ma giustamente questo non fa notizia: una mamma che piange tutti i giorni, che guarda sempre la porta di casa aspettando che il suo Andrea rientri perche’ spera che tutta la sofferenza che sta vivendo sia solo un brutto sogno….. Ma tutto cio’ non importa a nessuno! Questa e’ la tragica realta’, di chi rimane e si rende conto di essere emarginato e dimenticato da tutti. Forse cio’ che gli altri non conoscono e’ la realta’ del ‘dopo’ di queste tragedie and ‘ La vita per i familiari viene stravolta dal dolore e dalla mancanza della persona cara, ti ritrovi a lottare giorno per giorno per sopravvivere e se sei forte riesci in qualche modo a risollevare la testa da quel baratro di depressione in cui sei caduta, altrimenti sprofondi sempre di piu’!
Ti accorgi che sei lasciato solo a te stesso and hellip;. manca il sostegno psicologico, sono assenti tutte le istituzioni e nessuno e’ disposto ad ascoltare il tuo dolore perche’ il dolore fa paura a tutti! Speri nella giustizia ma questa si prende beffa di te perche’ otto mesi e sospensione della pena per chi ha ucciso tuo figlio mi sembra una vergogna per un paese che si definisce civile ‘.. E vogliamo parlare dell’Inail, questo ente che ogni anno incassa milioni di euro? Ebbene la morte di Andrea e’ stata calcolata 1.600 euro e cioe’ rimborso spese funerarie, allora mi chiedo ma la vita di mio figlio che e’ stato ucciso a soli 23 anni, per la societa’ non valeva nulla?
Eppure io quel figlio l’ho partorito, l’ho amato , curato e protetto per 23 anni, era il mio orgoglio e la mia felicita’ e quindi tutto diventa assurdo e inaccettabile. Nemmeno l’assicurazione vuole pagare il risarcimento e a distanza di 4 anni e mezzo dovro’ subire ancora violenze psicologiche tornando di nuovo in tribunale e ripercorrere ancora una volta questa tragedia’ descrivere come e’ morto Andrea, come lo hanno trovato i colleghi di lavoro, come ho vissuto dopo e come continuo a vivere oggi ‘ Credetemi una pressione che non riesco a sopportare piu’. Per terminare anche l’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio si rifiuta di dare una definitiva sepoltura al mio angelo. Allora mi chiedo e lo chiedo a voi: la vita di un operaio vale cosi’ poco? E’ un essere umano come tutti e se per i soldati morti in ‘ missione di pace ‘ si fanno funerali di Stato, per i 1300 operai che muoiono ogni anno per la mancanza di sicurezza, cosa viene fatto? Nulla perche’ non sappiamo nemmeno nome e cognome and hellip; sono solo numeri che fanno parte di una statistica. Termino questa lettera con un appello disperato: fermiamo questa strage che serve solo a far arricchire gli imprenditori e a distruggere le famiglie. Ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non si puo’ perderla per 900 euro al mese.’
mercoledì 2 febbraio 2011
SONO MORTI MIHAI TOMA IN PROVINCIA DI MILANO. E' MORTO MASSIMO PICONE A MILANO. RUGGIERO DE BLASE DI 32 ANNI NEL BENEVENTANO
LE DUE VITTIME DELLA PROVINCIA DI MILANO
Milano E’ morto Massimo Picone un operaio di 36 anni in un cantiere di Linate. Il lavoratore è rimasto schiacciato da un muro. Secondo le notizie Massimo Picone sarebbe rimasto coinvolto dal crollo di un muro che lo ha ucciso sul colpo. A nulla infatti sarebbero i soccorsi del 118. Il povero giovane giunto al dell'ospedale di Garbagnate, è stato dichiarato morto.
Milano E’morto Mihai Toma, un operaio romeno di 27 anni. .Mihai e' morto stasera dopo essere stato schiacciato da un nastro trasportatore sospeso. Pare che il nastro si e' staccato dal soffitto travolgendo Toma mentre stava lavorando. La tragedia e' avvenuto all'interno di un’azienda che ricicla materie plastiche a Cassina De Pecchi. Toma e' stato trasportato in gravissime condizioni all' ospedale San Raffaele di Milano e li' e' deceduto poco dopo. Sul posto anche la Asl che ha proceduto con i rilievi di rito.
martedì 1 febbraio 2011
AUMENTO SPAVENTOSO DEL 57,8% DEI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO A GENNAIO 2011 RISPETTO A GENNAIO 2010
Gennaio 2011 si è chiuso con un numero di vittime impressionante sui luoghi di lavoro rispetto a gennaio 2010. Nel gennaio 2010 ci sono stati 38 morti sui luoghi di lavoro contro i 60 di gennaio 2011. registriamo un aumento del 57,89%. La regione che registra più vittime sui luoghi di lavoro nel gennaio 2011 è la Sicilia con 8 morti, seguono Campania, Emilia Romagna e Lombardia con 6 morti e Veneto con 5.
La provincia con più più vittime è Catania con 5, seguono Napoli e Milano con 4 e Bologna con 3. L’edilizia ha il 24% delle vittime, l’agricoltura il 22%, l’industria il 13,7%, l’autotrasporto il 12% le altre vittime in altri diversi comparti
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.