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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 29 novembre 2018

Quattro morti sui luoghi di lavoro anche il 28 novembre. Più 4,1% di morti per infortunio sui luoghi di lavoro dell'intero 2017. Eguagliato lo stesso numero di morti provacati dal trattore dell'intero 2017

Continua inesorabile la strage di lavoratori che muoiono per infortuni. 
Fabrizio Borsari  di 55 anni precipita dal un tetto del municipio di Marmirolo, provincia di Mantova.  Dopo i morti in edifici pubblici scolastici, anche in un municipio.

la seconda vittima in un'azienda di Umbertide in provincia di Perugia. da quanto si è appreso, l'operaio stava manovrando un mezzo meccanico in una ditta di Calzolaro di Umbertide quando è avvenuta la tragedia. I soccorsi lo hanno trasportato all’ospedale di Città di Castello con un politrauma e la frattura di un femore. Le condizioni sono sembrate subito gravissime, tanto che è stato trasferito a Perugia, dove ha perso la vita

Sull'A 12 nei pressi di Carrara è morto un guidatore di un furgone che si è scontrato con un tir

Un agricoltore di 53 anni Vincenzo la Pera è rimasto schiacciato dal trattore in provincia di Cosenza. la Pera è il 139esimo morto provocato dal trattore dall'inizio dell'anno. In questo momento eguagliato lo stesso numero di morti provocate dal trattore dell'intero 2017


mercoledì 28 novembre 2018

Davide di 21 anni muore per le ustioni riporate dopo 11 giorni di atroci sofferenze. Dall'inizio dell'anno a oggi 29 novembre siamo già a più 3,6% sull'intero 2017


 Catania Muore in modo atroce dopo 11 giorni di sofferenza Davide Calogero . Il 16 novembre scorso è rimasto gravemente ustionato: aveva riportato ustioni di terzo grado su tutto il corpo, è morto il 28 novembre nel centro Grandi ustionati dell'ospedale Cannizzaro dove era ricoverato.
Davide raccoglieva il ferro per le strade e lo andava a vendere come al solito per pochi euro. Non sono ancora state chiarite le cause dello scoppio che l'hanno ucciso.

Muoiono anche due autrasportatori  in Lombardia, sull'A4 e nei pressi di Caravaggio.



martedì 27 novembre 2018

Travolta a Lecco un'operaia di 45 anni che è morta dopo una settimana d'agonia. Muore cadendo da un tetto un adetto alla manutenzione


Lecco Gelsomina Lanzilli, 45 anni, dipendente della Fiocchi Munizioni, si è spenta dopo una settimana di agonia. Era stata investita da un tir in manovra davanti ai cancelli della ditta in cui lavorava.



Tragedia anche a Cremona dove ha perso la vita un addetto di una ditta specializzata nella manutenzione dei tetti : è precipitato da diversi metri, riportando gravi lesioni. E' morto poco tempo dopo il ricovero in ospedale. 

domenica 25 novembre 2018

Muore dopo un calvario durato diverse settimane un operaio casertano in trasferta a Pompei

Non ce l’ha fatta Raffaele Bracciano di 57 anni, stava lottando tra la vita e la morte in un letto dell’ospedale Ruggi di Salerno, dove arrivò in condizioni disperate a seguito di una terribile infortunio sul lavoro a Pompei. 

sabato 24 novembre 2018

tre morti sui luoghi di lavoro anche il 23 novembre

Sono tre i morti anche il giorno 23 novembre.
IA Roma è deceduto Sabri Buski un operaio kossovaro di 25 anni che è rimasto incastrato o fra la piattaforma aereasu cui lavorava e un balcone della facciata di un edificio che stavano ristrutturando.

 Lungo  ferroviaria tra Milano e Brescia un operaio di 35 anni è stato investito da un treno che l'ha ucciso all'istante. Il lavoratore era dipendente di una ditta esterna 
In provincia di Ragusa ha perso la vita Salvatore Sangiorgio che è morto dissanguato dopo essere stato travolto dalla motozappa con la quale stava lavorando

venerdì 23 novembre 2018

Con i 3 morti sui luoghi di lavoro del 22 novembre con 646 vittime di infortunio sui luoghi di lavoro siamo già a più 2% rispetto all'intero 2017

Il 22 novembre sono morti altri4 lavoratori nelle province di Napoli, Ragusa, Catanzaro e Verbania, siamo a già più 25 sull'intero 2017. Occorre ricordare anche che almeno altrettanti lavoratori muoiono sulle strade e in itinere. Un 2018 veramente catastrofico sul fronte delle morti sul lavoro.

giovedì 22 novembre 2018

A 63 anni muore cadendo da un'impalcatura e trafitto da un palo di ferro


Sebastiano Marino  è morto così, a Pozzuoli di Napoli in un modo atroce
Marino stava Lavorando alla rete fognaria, quando pare – secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine – sia caduto da un'impalcatura e finito trafitto su di un palo di ferro.
Marino  è stato condotto in un ospedale di Napoli. 
Troppo gravi però le lesioni interne provocate dal palo: il 63enne è morto dopo alcune ore. La salma è sotto sequestro perché possa essere effettuata l'autopsia, 
al cantiere sono stati apposti i sigilli perché possano essere svolti i rilievi del caso.




Muore a 68 anni schiacciato da un braccio di una gru. E' URGENTE NON FAR PIU' SVOLGERE LAVORI PERICOLOSI A PERSONE ANZIANE: OLTRE IL 20% DI TUTTI I MORTI SUI LUOGHIi DI LAVORO, ESCLUSO ITINERE, HA PIU' DI 60 ANNI


Ferrara, 21 novembre 2018 E' morto così Carlo Panzavolta autotrasportatore ravennate di 68 anni.  L'operaio è rimasto schiacciato mentre stava lavorando a una macchina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118, i carabinieri e gli ispettori del lavoro. Da quanto risulta, alcuni operai stavano caricando vongole su un camion di un'azienda che opera nelle lavorazioni e commercio in questo settore.
Muore operaio forestale colpito da un tronco a Villa ottone in Val Pusteria


mercoledì 21 novembre 2018

Andrea Vecchi fornaio, muore dopo la mezzanatte schiacciato da un macchinario. Trovato morto giovane moldavo con ferite sul corpo: stanno indagando i carabinieri. Non si esclude l'ipotesi che sia vittima di un infortunio sul lavoro e che sia stato spostato il cadavere perchè lavorava in nero


Maranello di Modena Andrea Vecchi di 54 anni è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro. La  tragedia poco dopo la mezzanotte, presso il forno di Levizzano, un'azienda panificatrice nella zona artigianale di Pozza di Maranello.  Andrea Vecchi il titolare, è infatti rimasto schiacciato da una macchina confezionatrice.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 insieme con i Vigili del Fuoco.  Al medico non è rimasto che dichiarare il decesso del 54enne. Indagini e accertamenti sono a cura della Medicina del Lavoro. 

Trento Viveva nel bellunese il giovane di 28 anni di origini moldave trovato morto con varie ferite sul corpo, in una stradina forestale in Val delle Moneghe,  in provincia di Trento.Il giovane, è una delle piste al vaglio dei carabinieri,  potrebbe essere rimasto vittima di un tragico infortunio sul lavoro e il suo corpo successivamente spostato. Non si esclude che il giovane senza documenti lavorasse in nero in una delle ditte che stanno lavorando dopo il tornado, che ha investito il bellunese e che ha fatto strage di alberi.



martedì 20 novembre 2018

Veterinario muore incornato da un toro


Paolo Casarin è morto in questo modo assurdo.  Paolo Casarin, che si era recato nell’azienda agricola  per visitare un vitellino appena nato. Un toro che si trovava nella stalla al suo ingresso  l’ha caricato  uccidendolo all’istante. I proprietari della fattoria hanno fatto scattare l’allarme alle 15. Sul posto Suem 118, vigili del fuoco e carabinieri ma per Casarin non c’era più nulla da fare. Aveva 52 anni, lascia la moglie e quattro figli.

Muore anche un settantenne nel ternano mentre raccoglieva le olive cadendo dall'albero. e' morto il giorno dopo all'ospedale

lunedì 19 novembre 2018

Matteo Regazzi (nella foto) muore all'ospedale dopo 14 giorni dall'infortunio

 Matteo Regazzi era stato ricoverato d'urgenza all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo il 5 di novembre: era impegnato in un lavoro di manutenzione in un'azienda di Filago.era dipendente di un'altra azienda e svolgeva lavori di manutenzione, quando da un carrello elevatore è caduta una bobina che l'ha investito in pieno. E' morto di domenica in un letto d'ospedale.

perde la vita anche un sessantenne in provincia di Mantova travolto dal suo trattore

domenica 18 novembre 2018

sabato 17 novembre 2018

Muore dopo 8 giorni di sofferenza Giovanni Rizzo, è la seconda vittima dell'espolosione della fabbrica di fuochi d'artificio. Aveva perso la vita anche il 19enne Gabriele Cosma figlio del titolare, perde la vita anche un imprenditore a Agropoli

Registriamo altri due morti, è morto dopo atroci sofferenze il 40enne Giovanni Rizzo, che era rimasto coinvolto nell'esplosione nella fabbrica di Fuochi d'Artificio. Era ricoverato nell'Ospedale Perrino di Brindisi.
Perde la vita anche Alesso Merolaun imprenditore di 60 anni cadendo da un tetto a Agropoli

venerdì 16 novembre 2018

Muore precipitando da una Scuola di Marano di Napoli un algerino di 55 anni, sembra non fosse in regola. Ma chi controlla come si lavora e chi ci lavora nelle scuole e negli altri edifici pubblici?

E' morto cadendo dal tetto di una scuola Mebarki Abdel Karim di 55 anni, algerino di 55 anni, sposato con un'italiana. Da quel che si legge in rete sembra lavorasse in nero. Anche un egiziano è morto a luglio a Cambiano di Torino cadendo da un tetto di un edificio scolastico. Ma se neppure negli edifici pubblici, tra l'altro scuole, non vengono rispettate le normative sulla sicurezza, per questo povero Paese non c'è speranza. Ma non controllano quelli che commissionano il lavoro se la ditta che svolge il lavoro utilizzi lavoratori regolari e rispetti delle normative sulla sicurezza? Non sanno che anche sono loro  responsabili di queste tragedie per non aver controllato chi ci lavorava e se rispettavano le normative sul lavoro.

giovedì 15 novembre 2018

Grazie alla Ruggero Toffolutti e alla Ducati per il nuovo computer.

L’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro di Bologna http://cadutisullavoro.blogspot.it ringrazia l’Associazione nazionale “Ruggero Toffolutti” per la sicurezza dei luoghi di lavoro, i lavoratori e le Rsu Ducati di Bologna, del contributo finalizzato all’acquisto di un nuovo computer con cui rafforzare ulteriormente la propria attività

mercoledì 14 novembre 2018

Il 13 novembre 3 morti per infortuni in Puglia. Muoiono in due a Taranto cadendo da un cestello, sono Giovanni Palmisano di 32 anni e Angelo D'Aversa dipendente. Muore anche una donna di cui non conosciamo ancora l'identità travolta da un muletto a San Severo di Foggia

Taranto altri due morti a Taranto. sembrava fossero padre e figlio, ma sono il proprietario e un dipendente di 64 anni. Vittime: Giovanni Palmisano, 32enne di Locorotondo, titolare, e il dipendente Angelo D’Aversa, 64enne di Statte. La tragedia sul lavoro a Taranto, quartiere Tamburi. Si è rotto il braccio dell’elevatore a margine della palazzina in ristrutturazione.  i due lavoratori hanno fatto un salto nel vuoto di almeno dieci metri. Inutili i tentativi di rianimazione. sembra non indossassero le cinture di sicurezza 
Inchieste di magistratura e Spesal. La Gru sequestrata. Area sottoposta a sequestro e presidiata dalle forze dell’ordine.

Muore una donna travolta da un muletto in un'azienda agricola di San Severo

martedì 13 novembre 2018

Muoiono in 2 per infortunio sui luoghi di lavoro anche il 12 novembre. Ancora 6 morti suli luoghi di lavoro e si raggiungeranno gli stessi morti dell'intero 2017. Una strage senza limiti quella di quest'anno

Sono due i morti sui luoghi di lavoro il 12 novembre. Un manutentore di 60 anni è morto schiacciato da una cabina della funivia che collega Ponte di Piero, sul Lago Maggiore in provincia di Varese, al paese di Monteviasco.  Il sessantenne è rimasto schiacciato nel momento in cui la cabina è rientrata nell’alloggiamento da cui parte la funivia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, il personale del 118 e all’elisoccorso e ai carabinieri, che stanno eseguendo accertamenti per ricostruire la dinamica della tragedia.

Muore a cinquant'anni cadendo da un albero mentre  raccoglie le olive a San Severo di Foggia, sconosciuta l'identità della vittima.


domenica 11 novembre 2018

Muoiono in 6 negli ultimi due giorni: due schiacciati dal trattore che guidavano

La strage continua. Muoiono in 6 negli ultimi due giorni. Un agricoltore, di cui non si conosce ancora l'identità è morto nella provincia di Matera: un altro, Nicola Cavaliere di 40 anni è morto  schiacciato da questo killer a Chiampo di Vicenza.  Un autotrasportatore di 40 anni è morto in Via Marconi a Monza. Marco Carlo Massano, un perito tecnico è morto in provincia di asti, ucciso da un novantenne che credeva volesse sfrattarlo. A San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna è morto un autrasportatore pugliese di Fasano. ricordiamo anche il 19enne di Aersana di Lecce che è morto nell'esplosione di una fabbrica di Fuochi d'artificio

venerdì 9 novembre 2018

Muore diciannovenne a Arnesano di Lecce nell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio

Gabriele Cosma il figlio del titolare è morto a 19 anni, il padre è ricoverato all'Ospedale Perrino di Brindisi, la tragedia a Arnesano. Con i tre morti di oggi arriviamo a contare 621 morti sui Luoghi di Lavoro

giovedì 8 novembre 2018

Edile di 36 anni muore cadendo da un ponteggio a Comacchio di Ferrara


Un operaio edile di 36 anni è morto nella tarda mattinata del 7 novembre mentre stava lavorando su un ponteggio, che è improvvisamente crollato: la tragedia nel Centro storico. L’operaio è caduto da un’altezza di diversi metri, oltre ai vigili del fuoco e i carabinieri di Comacchio è arrivato anche il personale della medicina del lavoro. Si è tentato a lungo di rianimare la vittima. Scene strazianti all'arrivo dei familiari della vittima arrivati sul luogo dell'infortunio poco dopo.

mercoledì 7 novembre 2018

Vice-brigadiere dei carabinieri muore travolto da un treno mentre insegue un ladro


Emanuele Reali è morto in servizio a soli 34 anni, è stato investito e ucciso da un treno a poche centinaia di metri dalla stazione di Caserta: stava inseguendo due ladri quando è stato travolto dal treno. Una tragedia avvenuta nel tardo pomeriggio sotto gli occhi dei suoi colleghi. Il ladro è riuscito ad evitare il treno, il vice-brigadiere ne è stato travolto. Inutile l'intervento dei commilitoni, Reali è morto tra la disperazione dei colleghi. Sono già 8 i carabinieri morti nell'esercizio delle loro funzioni. Tra l'altro, avendo un'assicurazione propria, quando fanno il "conteggio" dei morti sul lavoro, come altre categorie spariscono dalle statistiche. E così ogni anno un terzo dei lavoratori non vengono conteggiati

venerdì 2 novembre 2018

Morire di lavoro a 18 anni, Andrea Masi (nella foto) lavorava in un Centro Commerciale alle 4 di mattina e dopo aver fatto decine di km, dalla provincia di Varese a quella di Milano


Andrea Masi è morto a 18 anni, dopo aver battuto la testa mentre era su un muletto guidato da un collega, non erano neanche le 4 di mattina. Sembra che  dava le spalle al senso di marcia a non si è accorto dell'abbassamento del soffitto. Stava lavorando all’’installazione della fibra ottica nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale di piazzale Portello, a Milano.
Andrea ha battuto violentemente la testa contro un’architrave ed è finito a terra privo di sensi.  Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei colleghi: all’arrivo del 118  era già morto. Il diciottenne, lavorava per una società che si occupa dell’installazione di fibra ottica. Sul posto, oltre al personale sanitario, è intervenuta la polizia. 


giovedì 1 novembre 2018

Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 ottobre 2018


Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 ottobre 2018
Sono complessivamente oltre 1200 i morti sul lavoro nei primi dieci mesi del 2018. Di questi ben 611 sui luoghi di lavoro (esclusi morti sulle strade e in itinere che sono sempre almeno altrettanti ogni anno). Le categorie con il maggior numero di morti sui luoghi di lavoro: Agricoltura con il 31,9%. Sono ben 132 i morti schiacciati dal trattore dall’inizio dell’anno e 81 dall’insediamento del nuovo governo. Edilizia con il 15,2 risulta in forte diminuzione (è sempre stata come categoria a oltre il 20% ogni anno). Autotrasporto di tutte le categorie, rappresentano l’11% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’industria ha in questi primi dieci mesi l’8,1% di tutti i morti sul lavoro: in questo conteggio ci sono i morti di tutte le categorie industriali, anche quelle di piccole dimensioni. Sono ben 23 i morti causati dagli alberi che hanno travolto l’operatore. Sono 7 i carabinieri morti mentre facevano il loro dovere. 3 i postini morti in incidenti stradali. Impressiona registrare il 28% dei morti sui luoghi di lavoro ha da 61 anni in su. Sotto i trent’anni sono stati 38. Dai 30 ai 60 anni la percentuale è del 37,80%. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono stati l’8% sul totale. Le regioni con più morti sui Luoghi di lavoro sono il Veneto, la Lombardia, la Campania, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e la Toscana. Le province con più morti: Torino con 19 morti sui luoghi di lavoro, Verona con 18 morti, Salerno con 17, Napoli con 16, Treviso con 15, Milano 12. Nei primi dieci medi del 2017 i morti sui Luoghi di lavoro sono stati 565 meno 8,5% rispetto al 2018.Nie primi dieci mesi del 2008, anno di apertura dell’Osservatorio furono 551 meno 9,8% rispetto ai primi dieci mesi del 2018.

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.
 L’unico sito che monitora in tempo reale TUTTI i morti per infortunio sul lavoro
Morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 ottobre 2018
Sono 611 i morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati in apposite tabelle Excel). Con i morti sulle strade e in itinere sono già morti oltre 1100 lavoratori.
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Sono ben 81 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita a giugno del nuovo governo, e 132 dall’inizio dell’anno. Aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio,
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere nelle province e regioni i morti sulle autostrade: con queste morti arriviamo già a superare i 1100 morti per infortuni complessivi
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi dalle province i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 61 Venezia (11), Belluno (3), Padova‎ (4), Rovigo (3), Treviso (15), Verona (18), Vicenza (7). Lombardia 53 Milano (12), Bergamo (5), Brescia (8), Como (5), Cremona (3), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (8), Monza Brianza (3), Pavia (3), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 49 Napoli (16), Avellino (4), Benevento (), Caserta (11), Salerno (17).  EMILIA ROMAGNA 47 Bologna (6), Rimini (1). Ferrara (8) Forlì Cesena (6) Modena (7) Parma (5) Ravenna (5) Reggio Emilia (3) Piacenza (4) PIEMONTE 46Torino(19), Alessandria (6), Asti (6), Biella (2), Cuneo (8), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (2)TOSCANA 46 Firenze (5), Arezzo (9), Grosseto (3), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (5), Pisa‎ (7), Pistoia (4), Siena (6) Prato ().   SICILIA 37 Palermo (9), Agrigento (5), Caltanissetta (3), Catania (6), Enna (3), Messina (4), Ragusa (2), Siracusa (2), Trapani‎ (3). LAZIO 28 Roma (9), Viterbo (4) Frosinone (6) Latina (6) Rieti (3). )  PUGLIA 24 Bari (5), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (3), Lecce (5) Taranto (2)  CALABRIA 27 Catanzaro (5), Cosenza (8), Crotone (9), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3) ABRUZZO 26 L'Aquila (7), Chieti (7), Pescara (3) Teramo (8) LIGURIA 18 Genova (11), Imperia (), La Spezia (4), Savona (3)   SARDEGNA 13Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (3), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente TRENTINO ALTO ADIGE 15 Trento (9), Bolzano (6) MARCHE 12 Ancona (2), Macerata (3), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 11Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (2), Udine (7). UMBRIA 9 Perugia (5) Terni (4).  BASILICATA 7 Potenza (6) Matera (1)  Molise 6 Campobasso (5), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?