Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 28 dicembre 2016
lunedì 26 dicembre 2016
Chiediamo che venga eretto un monumento al lavoratore ignoto morto sul lavoro: dai 600 agli ottocento spariscono dalle statistiche e diventano "non morti"
Dai 600 agli 800 ogni anno spariscono dalle statistiche ufficiali e diventano "non morti".
Così passa il messaggio che ci sia un calo degli infortuni mortali, che purtroppo non e' reale. E la politica finisce per credere a questo calo.
Vogliamo ricordare che i dati sugli infortuni mortali Inail tengono conto solo dei loro assicurati, ed in questi dati non compaiono ne' carabinieri, ne' poliziotti, ne' vigili del fuoco, ne' personale di volo, ne' sportivi dilettanti, ne' volontari della protezione civile, ne' giornalisti, ne' le partite iva individuali, ne’ morti in nero, che sono morti svolgendo il proprio lavoro.
Questi lavoratori sono invisibili come fantasmi.
Noi lottiamo anche per loro per restituirne la dignità e renderli visibili. E chi è credente preghi anche per queste vittime dimenticate.
Soprattutto da chi dovrebbe occuparsene avendo incarichi specifici dallo Stato e non lo fa e viene premiato per il pessimo lavoro.
Inoltre non va dimenticato che ogni anno l'Inail ha un avanzo di bilancio, e che questi soldi vanno a finire in un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato.
Questo "tesoretto" Inail ammonta a circa 28 miliardi di euro. Questi soldi invece di essere utilizzati per aumentare le rendite agli invalidi e ai familiari delle vittime sul lavoro, vengono spesi dallo Stato Italiano per ripianare i debiti: VERGOGNA!!!
Proponiamo la realizzazione di un monumento per ricordare i lavoratori ignoti morti sul lavoro.
Probabilmente le morti sul lavoro a fine 2016 supereranno 1450.
L'Osservatorio Indipendente di Bologna, al 31 Dicembre 2016, completa 9 anni di monitoraggio, senza vedere un calo delle morti sul lavoro.
In questi anni si sono succeduti diversi governi, di ogni colore, ma mai nessuno si e' occupato seriamente del dramma delle troppe morti sul lavoro.
Carlo Soricelli, direttore Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro
Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
domenica 25 dicembre 2016
Monumeto al lavoratore ignoto morto per infortunio
sabato 24 dicembre 2016
giovedì 22 dicembre 2016
mercoledì 21 dicembre 2016
SPERIAMO IN UN NATALE SENZA MORTI SUL LAVORO. SONO OLTRE 1300 DALL'INIZIO DELL'ANNO, DI CUI 627 SUI LUOGHI DI LAVORO
lunedì 19 dicembre 2016
E' morto Marcello Di Leonardo l'operaio di 39 anni colpito da una scheggia che l'ha colpito all'occhio penetrando nel cervello. L'agonia è durata diversi giorni
Belluno 18 dicembre 2016 Non ce l'ha fatta Marcello Di Leonardo, l'operaio della Pandolfo di 39 anni, Era rimasto f giovedì scorso, Stava completando il suo turno di lavoro ma una scheggia partita da un pezzo o della macchina lo aveva colpito in un'occhio e penetrata nel cervello
Fin da subito si era capito che l'incidente era gravissimo e le ferite praticamente mortali. Portato alla Rianimazione di Feltre, nella giornata di sabato era stato trasferito alla Rianimazione di Belluno dove nel tardo pomeriggio è deceduto.
Ora toccherà alla Procura fare luce su quanto accaduto.
Il mondo del lavoro è stato abbandonato a se stesso, La politica ha ignorato chi lavora, e lo fa ormai da decenni. Nesuna rappresentanza in Parlamento del lavoro dipendente. Ma i tanti "Nessuno" del mondo del lavoro stanno riprendendo coscienza del loro stato. lavoratori dipendenti, precari, partite iva individulai, disoccupati, pensionati, emarginati hanno votato NO al referendum e presto torneranno protagonisti sulla scena italiana. Chi ne raccoglierà il Grido e la rabbia delle decine di milioni di "nessuno"?
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.