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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 30 marzo 2019

Altri 5 morti sul lavoro, ma vogliamo dedicare questo post a Silvano Carta il bimbo morto travolto dal trattore del nonno: se la politica e i ministri che si sono succeduti avessero fatto qualcosa e si fossero interessati di queste tragedie le cose andrebbero molto meglio: sono 20 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e 118 col nuovo governo insediato a giugno 2018

Si, una strage causata dal trattore che coinvolge anche piccoli innocenti. Probabilmente il trattore del nonno che ha investito il povero nipote non era dotato di specchietti retrovisori o di altri equipaggiamenti che avrebbero permesso di vedere il piccolo. Il nonno non ha nessuna colpa, ma non è fatalità: è l'indifferenza della politica che provoca ogni anno una strage tra i guidatori di questo mezzo e come capita anche tra innocenti coinvolti loro malgrado in questa strage. Sono oltre 1500 i morti provocati da questo mezzo da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. L'incredibile è la mancanza di attenzione e di sensibilità dimostrata da chi nel corso di questi anni avrebbe dovuto occuparsene come i ministri che si sono succeduti e che mai l'hanno fatto. Il parlamento nelle varie legislature, ha sempre rinviato una legge europea che obbligava chi guidava questo mezzo a sottoporsi a un esame d'idoneità alla guida. Mi fermo qui, non avrei definizioni da dare a chi, eletto dal popolo avrebbe l'obbligo di occuparsene: questa strage l'ho denunciata migliaia di volte nel corso di questi anni, come sanno bene le migliaia di visitatori dell'Osservatorio che ogni giorno vanno a vedere la situazione delle morti. Ma anche il 29 marzo dobbiamo registrare la morte di 5 lavoratori, ricordiamo il povero operaio 50enne Franco Burdese che è morto dopo 5 giorni di agonia  cadendo dall'alto in un stabilimento del cunese. Carlo Soricelli

giovedì 28 marzo 2019

Muore a un mese dalla pensione Claudio Zambelli un autotrasportare di 62 anni. La Legge Fornero? Ha fatto aumentare le morti di lavoratori in tarda età. Ma anche oggi, con le nuove leggi non c'è nessuna tutela per chi svolge lavori pericolosi in tarda età.


Aveva 62 anni e svariati problemi di salute Claudio Zambelli, ma era ancora costretto a guidare un camion. E probabilmente se non c'era la Legge Fornero sarebbe già andato in pensione. Come curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna che monitorava già i morti sul lavoro da anni avevo ben chiaro che il Parlamento e i politici che non sanno neppure cosa vuol dire svolgere un lavoro pericoloso in tarda età stavano votando un crimine contro la Sicurezza dei lavoratori: già allora e parlo di cinque o sei anni fa la percentuale dei lavoratori ultras sessantenni che morivano per infortuni sul lavoro era oltre il 20%. Ho cercato di contattare tutti i principali partiti e politici scrivendo loro che stavano attentando alla vita dei lavoratori se non facevano distinzioni tra chi svolgeva lavori pericolosi e chi no. Che fare lavorare un edile, un autotrasportatore, un metalmeccanico che svolgeva un lavoro che richiedeva riflessi pronti e buono stato di salute era quanto di più ingiusto si potesse fare: insomma un parlamento che stava conducendo una lotta di classe spietata contro i lavoratori: ben pochi si sono opposti a questa autentica porcata.

Ai familiari di Claudio Zambelli che ha avuto un tragico schianto in A1, va tutta la nostra solidarietà di cittadini italiani che ancora credono in un Paese solidale e non al servizio delle lobby che il Parlamento l'hanno occupato e che sono trasversali in ogni partito


martedì 26 marzo 2019

Altri 5 lavoratori: anche un'operaia di 50 anni tra le vittime:è rimasta impigliata con la sciarpa in un macchinario

Perdono la vita in  questi due giorni altri 5, dedichiamo questo post a quell'operaia di 50 anni che è rimasta impigliata con la sciarpa agli ingranaggi di un macchinario che l'hanno soffocata. La tragedia in un fabbrica di Cassano Sant'Andrea in provincia di Bergamo. Ma una terribile fine anche quella di un macedone in provincia di Crotone che è rimasto ustionato su tutto il corpo nel crotonese.Perde la vita anche un  altro agricoltore schiacciato dal trattore e un Cossovaro in provincia di Chieti

domenica 24 marzo 2019

La strage verde degli agricoltori della quale nessuno si occupa. Che fa a proposito a proposito il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio? Un altro morto schiacciato dal trattore nel pisano, tutti i governi che si sono succeduti in questi anni non hanno fatto niente per lenire queste tragedie

Sono19 i lavoratori  schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno. 115 morti guidando questo mezzo da quando è nato il nuovo governo a giugno 2018.

 Sono stati 149 nell’intero 2018
Una strage senza fine,  In questi dodici anni di monitoraggio l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro ne ha contati oltre 1500

sabato 23 marzo 2019

Altri due lavoratori morti il. Già 140 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno e oltre 300 con i morti sulle strade e in itinere

Perde la vita Marino Lombardo in una fonderia di Mussolente in provincia di Treviso. L'operaio di  54 anni è rimasto ustionato e probabilmente per ritrasi e proteggersi dalle ustioni è CADUTO AL SUOLO BATTENDO IL CAPO. PURTROPPO NON C'è STATO NIENTE DA FARE.


venerdì 22 marzo 2019

L'Espresso e il numero di morti sottostimati

L'Espresso diffonde un numero di morti parziale e confuso. I morti sui luoghi di lavoro sono 141 dall'inizio dell'anno, e non 100, se si aggiungono I morti sulle strade e in itinere (come nei 100 diffusi)  si arriva a contarne quasi 300. Non si puo' sviare l'opinione pubblica diffondendo dati parziali su un fenomeno serio e drammatico come le morti sul lavoro.

Ancora tre morti sui luoghi di lavoro anche ieri: due sono autotrasportatori, il terzo un forestale travolto dall'albero che tagliava

E' morto in Trentino Cesare Bondoni, autorasportatore bolognese: cercava di fermare il camion che si era messo in movimento. La tragedia a Vezzano in provincia di Trento 
Bondoni è stato travolto dal proprio mezzo, mentre stava lavorando per attaccare il rimorchio. L’incidente è avvenuto in un parcheggio vicino a un bar, quando l'autorasportatore ha cercato di fermare la motrice che ha iniziato a muoversi senza controllo. Ha tentato di salire a bordo, ma il camion l’ha travolto e sbalzato giù dalla strada.
U altro autotrasportatore è morto sull'A1 tra roncobilaccio e Barberino del Mugello, è morto nello scontro con un altro Tir. 
Perde la vita anche un operaio forestale nella provincia di Matera: Giovanni Stigliano questo è ikl nome della vittima, aveva solo 34 anni,  stava tagliando un albero ed è rimasto travolto dallo stesso. 





martedì 19 marzo 2019

Muore giovane di 25 anni schiacciato da una lastra d'acciaio


Aveva solo 25 anni il giovane croato che lavorava in un'azienda della provincia di Pordonene.CODOGNE'/BUDOIA - la Tragedia  in un’azienda di Budoia, nel Pordenonese.  Pinta Jurica, di origine croata e residente a Polcenigo, è morto schiacciato da una lastra in acciaio. La lastra gli sarebbe scivolata sopra durante una fase di puntellatura. All'arrivo dei soccorsi, per il ragazzo non c'era più nulla da fare.


Il manufatto e il macchinario erano di un’azienda di Codognè e sono stati posti sotto sequestro.


venerdì 15 marzo 2019

Altri due lavoratori morti il 14 marzo: in Campania e in Toscana. Il Cantautore Nando Misuraca canta in concerto in piazza a Roma a una manifestazione degli edili: ha perso il papà per infortunio sul lavoro

Arriviamo a contare 130 lavoratori morti dall'inizio dell'anno sui luoghi di lavoro, almeno altrettanti sono morti sulle strade. A perdere la vita ieri il titolare di una ditta di Fuochi d'Artificio in provincia di Avellino: Michele D'Adamo aveva solo 50 anni.
Perde la vita a 49 anni Nicola Chiti un agricoltore in Toscana a Volterra in Provincia di Pisa

giovedì 14 marzo 2019

Il terribile tributo di sangue dei lavoratori stranieri in Italia. Sui 12 degli ultimi 3 giorni 4 non sono italiani

Si guarda sempre agli stranieri come dei nemici, che rubano il lavoro agli italiani: in realtà fanno i lavori più umili, i meno pagati e i più pericolosi. Dal 9 di marzo hanno perso la vita due romeni, un greco e un albanese. dall'inizio dell'anno tra i 128 lavoratori morti sui luoghi di lavoro ben 20 sono stranieri. I romeni morti sono stati 7, ogni anno sono la nazionalità che paga il tributo più alto di sangue. anche gli albanesi sono sempre numerosi:sono 3 dall'ini9zio dell'anno. Insomma rendiamo loro omaggio per il tributo di sangue che versano per il nostro benessere

mercoledì 13 marzo 2019

Sono 5 i lavoratori morti il 12 marzo in varie Regioni italiane

I cinque lavoratori sono morti in diverse Regioni italiane. In Piemonte, Liguria, sull'A1, nel Lazio e in Puglia
Antonio Leva, aveva 39 anni è l'operaio morto la mattina del 12 marzo  dopo essere stato schiacciato dalla pedana di un mezzo pesante all’interno  di un deposito di un’autofficina. 
Secondo una prima ricostruzione Leva stava effettuando delle manovre di carico e scarico di materiale quando è finito sotto la pedana del mezzo pesante rimanendo schiacciato. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del personale del 118. 

martedì 12 marzo 2019

Mecnavi La prima grande strage di lavoratori di cui ho memoriaFeci allora, era il 1997 due grandi disegni mai esposti. LE MORTI SUL LAVORO VENGONO DA LONTANO, MA NIENTE SI E' FATTO DI CONCRETO PER FARLE DIMEZZARE. DA DODICI ANNI SONO SEMPRE LO STESSO NUMERO, ANZI, CON UN INCREMENTO DEL 10%


 32° strage Mecnavi

Commemorazione il 13 marzo a Ravenna

All'interno della nave gasiera Elisabetta Montanari morirono 13 lavoratori. Era Il 13 marzo di 32 anni fa. ricordo molto bene quel tragico evento, Dipinsi allora du grandi cartoni col colore nero. Le vittime verranno ricordate nella cerimonia commemorativa, in programma a Ravenna, mercoledì 13 marzo alle 10 in piazza del Popolo, alla quale interverranno il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto, il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

lunedì 11 marzo 2019

Muore dopo 17 giorni di agonia un quarantenne che era caduto dall'alto: è la quarta vittima di infortuni mortali nella provincia di Caserta dall'inizio dell'anno


Era il 21 febbraio quando un operaio edile residente a Parete, provincia di Caserta, resta vittima di un terribile  infortunio sul lavoreo.
Per ragioni ancora in via di accertamento, la vittima di quarant’anni, era caduta da un’impalcatura precipitando da diversi metri d'altezza. nell'impatto col suolo rimase ferito gravemente e purtroppo è morto all'ospedale di Caserta

Sono già i morti in provincia di Caserta dall'inzio dell'anno, il secondo in pochi giorni, a perdere la vita il 9 marzo Antonello Migliaccio che è caduto da una piattaforma in una grande fabbrica della zona

domenica 10 marzo 2019

Muore a 39 anni cadendo da una piattaforma a 3 metri d'altezza un magazziniere


E' morto così, dopo una rovinosa caduta l'operaio 39 enne di Mugnano ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Antonello Migliaccio ha perso la vita dopo esser stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Caserta. Il ricovero  per una rovinosa caduta sul posto di lavoro. Il giovane, impiegato in un magazzino di una nota azienda della provincia di Caserta, stava lavorando su una piattaforma posizionata a circa tre metri d’altezza quando è avvenuto l’incidente: sul posto erano intervenute due ambulanze ed era stato disposto il trasporto immediato in ospedale dove è morto poco dopo. 

venerdì 8 marzo 2019

Altri tre morti sui luoghi di lavoro il 7 marzo. Oggi rendiamo omaggio alle donne che muoiono lavorando e che sono tantissime.Nella copertina dell'Osservatorio abbiamo reso omaggio a Lisa Picozzi Viscardi, morta lavorando a 31 anni


Anche ieri sono morti tre lavoratori, A Lissone (Monza e Brianza) è morto  il 56enne lissonese Valter Cassanmagnago rimasto vittima ieri di un gravissimo incidente sul lavoro in una ditta edile,  Oggi i medici dell'ospedale San Gerardo di Monza, dove era ricoverato, hanno constatato la morte cerebrale dell'uomo e stasera hanno staccato le macchine a cui era collegato. Il 56enne  era rimasto schiacciato sotto il mini-escavatore che stava manovrando e che si era ribaltato. Sono stati ben 4 i morti sui luoghi di lavoro in neppure 15 giorni nella provincia di Monza Brianza. Altri due morti nello stesso periodo nelle province lombarde di Brescia e una di Bergamo. La Lombardia balza in testa a guidare questa triste classifica con 15 morti dall'inizio dell'anno, ma almeno altrettanti sono morti, compreso donne sulle strade mentre vanno e tornano dal lavoro. 
Gli altri morti in Trentino Alto Adige e Emilia Romagna

mercoledì 6 marzo 2019

Muore a 65 anni cadendo da un tetto. La Legge Fornero ha fatto aumentare i morti sul lavoro in tarda età. E' stato criminale far lavorare lavoratori anziani in lavori pericolosi. Doveno mandare i parlamentari che l'hanno votata a fare questi lavori pericolosi, non dei poveri lavoratori. Comodo legiferare quando questo tocca a altri


Un'altra morte sul luogo di lavoro in provincia di Cuneo.  La tragedia nel giorno dei funerali di Danilo Dalmasso, l'operaio travolto da uno smottamento nella cava della Sibelco di Robilante. Non so ancora il nome della vittima, ma c'è il mio sdegno per una morte che se avessero avuto un po' di umanità, non avrebbero approvato in un parlamento al servizio delle lobbi e dei più abbienti: in un cantiere a Roccaforte Mondovì un operaio di 65 anni, è deceduto in seguito a una caduta. Secondo le prime ricostruzioni, il vecchio  sarebbe precipitato da un tetto, da un'altezza di circa 9 metri. Sul posto è immediatamente intervenuto l'elisoccorso del 118, ma gli operatori sanitari non hanno potuto far altro che constatare la morte dell'anziano che ancora lavorava



martedì 5 marzo 2019

5 marzo, un altro orrendo giorno da dimenticare per chi lavora, ci sono stati per ora 4 morti sui luoghi di lavoro


E' morto Egidio Benedetto dipendente ENI. E' stato trovato il corpo del dipendente Eni disperso nell'incidente della piattaforma Eni "Barbara F." Era in acque internazionali.  I sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno individuato ancora nella cabina della gru, caduta in acqua per un cedimento strutturale. La cabina è  a 80 mt di profondità: sono in corso  le operazioni per il recupero. La tragedia ha causato anche il ferimento di altri due operai. La gru avrebbe avuto un cedimento strutturale facendo finire in mare l'operaio che la manovrava. Davvero incredibile che in un'azienda cone l'ENI si verifichino morti così. In una nota l'Eni precisa che la gru che stava effettuando delle operazioni di carico si sarebbe staccata dalla struttura finendo in mare. "Nella caduta, la gru ha colpito il supply vessel ferendo due persone a bordo dell'imbarcazione".
L'operaio che si trovava nella cabina di comando della gru sulla piattaforma Eni "Barbara F."  è un dipendente Eni di 63 anni (e ancora lavorava).  

Ma altri tre lavoratori sono morti in diverse Regioni italiane, ma i copioni che sfruttano il lavoro dell'Osservaorio per farsi belli se li vadano a cercare........


Muore cadendo da un tetto di un capannone a 75 anni. La tragedia nella provincia di Roma


F. F è morto lavorando a 75 anni. La tragedia in un’azienda di  di Colleferro, dopo essere precipitato dal capannone della sua attività, in cui si produceva pasta.
Sembra  che la vittima residente nella capitale, fosse salito sul capannone per un lavoro di manutenzione perdendo l’equilibrio e cadendo a terra da un’altezza di quasi dieci metri.
Sul posto sono giunti i carabinieri ed i sanitari del 118, che nulla hanno potuto fare per salvargli la vita 
Sulla dinamica esatta dell’incidente sono in corso di accertamento le indagini dei carabinieri della locale stazione, ma, probabilmente, voleva sistemare una parte della copertura danneggiata dal vento dei giorni scorsi; il capannone non era in attività costante.

domenica 3 marzo 2019

Un fine settimana che gronda sangue di lavoratori, ben 4 morti e il quarto morto sui luoghi di lavoro in pochi giorni in Lombardia

Orribile fine settimana per chi lavora: sono 4 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro.

E' morto Arian Cakani un albanese di 40 anni. A distanza di cinque giorni dall’infortunio sul lavoro nel quale era rimasto coinvolto, è deceduto sabato mattina all’ospedale Niguarda di  era rimasto gravemente ferito a un braccio mentre lavorava a una sfogliatrice, in una ditta dolciaria trevigliese.
Muore anche un lavoratore nella provincia di Cagliari: ha tagliato con l'escavatore i cavi dell'alta tensione.
Perde la vita un lavoratore casertano in Campania: è caduto da un tetto
Muore travolto da una frana Danilo Dalmasso nel cunese
NB. Mi raccomando copia bene così riesci a farti fare qualche intervista dai giornali

venerdì 1 marzo 2019

Dedichiamo l'8 marzo a Lisa Picozzi Viscardi morta sul lavoro. Report morti sul lavoro nei primi due mesi del 2019: i morti sul lavoro sono sempre di più.


Report Morti sul lavoro nei primi due mesi del 2019
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
L’unico sito in Italia che monitora in tempo reale i morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008
Curatore Carlo Soricelli
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
morti sul lavoro nel 2019 al 28 febbraio
Sono 98 i morti per infortunio sui luoghi di lavoro nei primi due mesi del 2019, di questi, 14 sono stati schiacciati dal trattore.  Erano 90 al 28 febbraio del 2008 + 8,8% (altro che cali tutti gli anni come ci raccontano). Erano 95 complessivi il 28 febbraio 2008 +3,1%. Le Regioni con più morti nel 2019 sono il Lazio e la Sicilia con 13 morti, la Lombardia con 11 e il Veneto con 10. Le province con più morti sono Roma con 7 morti, Verona con 5, Lecce, Palermo e Torino con 4, Alessandria, Milano e Perugia con 3. Il 18% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 62 anni. Il 5% meno di 30anni. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 14% del totale (pagano un prezzo elevatissimo di sangue, e qui non si dice “prima gli italiani”. Le categorie con più morti sul lavoro sono l’agricoltura con 20 morti, l’edilizia e l’autotrasporto (di ogni categoria) con 10, gli operatori ecologici con 6 e l’industria con 5. Sono 112 i morti schiacciati da questo mezzo da quando a giugno 2018 si è insediato il nuovo governo.
almeno altrettanti lavoratori sono morti sulle strade e in itinere
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Morti sul lavoro nelle province italiane nel 2019
Non segnalati nelle Province e Regioni i morti in autostrada, chi lavorava all’estero e i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono a parte, visto che per la prevenzione richiedono interventi completamente diversi e mirati rispetto ai lavoratori che muoiono sui luoghi di lavoro.
LAZIO 13 Roma (8), Viterbo (1) Frosinone (3) Latina () Rieti (1) ().  Lombardia 11 Milano (3), Bergamo (), Brescia (1), Como (2), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (1), Monza Brianza (4), Pavia (), Sondrio (), Varese ().SICILIA 11 Palermo (4), Agrigento (2), Caltanissetta (1), Catania (1), Enna (), Messina (2), Ragusa (), Siracusa (), Trapani‎ (1) VENETO 10 Venezia (1), Belluno (), Padova‎ (1), Rovigo (), Treviso (1), Verona (5), Vicenza (2). PIEMONTE 7 Torino (4), Alessandria (2), Asti (), Biella (), Cuneo (1), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli  PUGLIA 7 Bari (1), BAT (), Brindisi (), Foggia (1), Lecce (4) Taranto (TOSCANA 4 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno (1), Lucca (), Massa Carrara (), Pisa‎ (1), Pistoia (), Siena (1) Prato (). UMBRIA 3 Perugia (3) Terni (). CAMPANIA 3 Napoli (1), Avellino (), Benevento (), Caserta (2), Salerno (). ABRUZZO 3 L'Aquila (), Chieti (), Pescara (1) Teramo (1) LIGURIA 3 Genova (1), Imperia (), La Spezia (1), Savona (1). Molise 2 Campobasso (1), Isernia (1). (2) EMILIA ROMAGNA 2 Bologna (), Rimini (). Ferrara () Forlì Cesena () Modena () Parma () Ravenna () Reggio Emilia (1) Piacenza (1) VALLE D’AOSTA3 CALABRIA 1 Catanzaro (), Cosenza (), Crotone Reggio Calabria Vibo Valentia (1).  (1). TRENTINO ALTO ADIGE 2 Trento (), Bolzano (2).SARDEGNA Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (). Sulcis iglesiente ().MARCHE 2 Ancona (), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (). FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Trieste (), Gorizia (), Pordenone (), Udine (1). BASILICATA Potenza () Matera ().
Morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018
Sono 98 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita a giugno del nuovo governo al dicembre. Sono stati 149 nell’intero 2018
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati, oltre che i morti in itinere nelle Province e Regioni i morti sulle autostrade: con queste morti arriviamo a superare i 1.450 complessivi
MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle province italiane. Non segnalati nelle Province e Regioni i morti in autostrada, chi lavorava all’estero e i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono a parte, visto che per la prevenzione richiedono interventi completamente diversi e mirati rispetto ai lavoratori che muoiono sui luoghi di lavoro.
Lombardia 73 Milano (13), Bergamo (9), Brescia (10), Como (5), Cremona (4), Lecco (2), Lodi (1), Mantova (10), Monza Brianza (7), Pavia (4), Sondrio (7), Varese (1). VENETO 69Venezia (12), Belluno (6), Padova‎ (5), Rovigo (3), Treviso (15), Verona (18), Vicenza (10).CAMPANIA 56 Napoli (18), Avellino (5), Benevento (), Caserta (13), Salerno (20). EMILIA ROMAGNA 54 Bologna (7), Rimini (1). Ferrara (10) Forlì Cesena (6) Modena (8) Parma (5) Ravenna (5) Reggio Emilia (4) Piacenza (6). PIEMONTE 53Torino (19), Alessandria (8), Asti (9), Biella (2), Cuneo (8), Novara (2), Verbano-Cusio-Ossola (3) Vercelli (2). TOSCANA 49Firenze (5), Arezzo (9), Grosseto (3), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (6), Pisa‎ (8), Pistoia (4), Siena (6) Prato (1). SICILIA 43 Palermo (9), Agrigento (7), Caltanissetta (3), Catania (7), Enna (3), Messina (4), Ragusa (3), Siracusa (2), Trapani‎ (5). CALABRIA 30 Catanzaro (6), Cosenza (10), Crotone (9), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (3). LAZIO 29Roma (10), Viterbo (4) Frosinone (6) Latina (6) Rieti (3). PUGLIA 28 Bari (6), BAT (1), Brindisi (2), Foggia (6), Lecce (8) Taranto (5). ABRUZZO 26 L'Aquila (7), Chieti (7), Pescara (3) Teramo (8).TRENTINO ALTO ADIGE 21Trento (13), Bolzano (8). LIGURIA 19 Genova (11), Imperia (1), La Spezia (4), Savona (3). SARDEGNA 14Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (3), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (4). Sulcis iglesiente ( ). MARCHE 14 Ancona (4), Macerata (3), Fermo (1), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 12 Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (3), Udine (7). UMBRIA 12 Perugia (5) Terni (7). BASILICATA 8 Potenza (6) Matera (2). Molise 6Campobasso (5), Isernia (1). VALLE D’AOSTA (1)



Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?