Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
giovedì 30 settembre 2010
muore a 83 anni cadendo da una scala mentre vendemmia un agricoltore di 83 anni nel parmense
mercoledì 29 settembre 2010
E' morta katiuscia Banfi una madre di 3 figli dopo aver lavorato tutta la notte
E' morto Giuseppe Lagnini agricoltore di 80 anni, probabilmente attaccato da un cinghiale. E' morto un operaio di 30 anni nel salerntitano
Chieti E’ morto giuseppe Lagnini n agricoltore di 80 anni. Giuseppe, è morto ieri pomeriggio a causa delle lesioni riportate dopo essere stato aggredito da un animale di grossa taglia, forse un cinghiale. Nel pomeriggio Giuseppe si trovava nel suo podere a Roccamontepiano quando è stato attaccato dall’animale che ha lacerato all’uomo l’arteria branchiale del braccio. L’ottantenne non è riuscito a chiamare i soccorsi ed è morto poco dopo dissanguato. A rinvenire il corpo i familiari.
martedì 28 settembre 2010
Avellino E' morto un operaio di 43 anni schiacciato da un rotolo d'alluminio
domenica 26 settembre 2010
Due morti in edilizai in meno di 24 ore a Palermo. E' morto Salvatore Balisteri. E' morto Vito Giardina
Palermo 25 settembre E’ morto salvatore Balisteri muratore di 42 anni. Salvatore è morto dopo essere precipitato dall'impalcatura di un palazzo vicino via Maqueda, nel centro storico del capoluogo siciliano. L'operaio stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione della facciata dell'edificio, quando ha perso l'equilibrio ed è caduto giù dalla struttura metallica: il volo di diversi metri non gli ha lasciato scampo. Trasportato d'urgenza all'ospedale Civico, dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, dopo alcune ore il suo cuore ha cessato di battere.
venerdì 24 settembre 2010
E' morto Domenico Vecchione cadendo da un palazzo in costruzione da un'altezza di oltre dieci metri nel napoletano
mercoledì 22 settembre 2010
E' morto in Svizzera il minatore Petro Mirabelli protagonista del libro "morti bianche". E' morto Angelo Ciaramelli nel napoletano. E' morto Renato A
Svizzara E’ morto Pietro Mirabelli, un minatore di 54 anni, originario di Pagliarelle, in provincia di Crotone. Si è arresto ieri mattina alle ferite riportate nell'incidente avvenuto alle 2.40 di mercoledì notte nello scavo della galleria di base del Monte Ceneri a Sigirino, a pochi chilometri dal confine con il Varesotto. Pietro stando ad una prima ricostruzione, è stato travolto da un masso di roccia staccatosi mentre era in corso una operazione di perforazione con la macchina azionata da altri. Il blocco si è staccato da un'altezza di 7-8 metri e lo ha colpito in pieno. Immediato l'allarme e i soccorsi ma le sue condizioni sono apparse subito disperate. Così a nulla sono valsi i disperati tentativi dei medici dell'ospedale civico di Lugano di salvargli la vita. Mirabelli, che abitava nel villaggio del cantiere, era un lavoratore esperto. Proprio per la sua esperienza era stato uno dei protagonisti del libro “Morti bianche” di Samanta Di Persio e del romanzo “Figlia di una vestaglia blu” di Simona Baldanzi, basato proprio sui racconti dei minatori attivi nei cantieri del Mugello.
Napoli E’ morto Angelo Ciaramella un operaio di 53 anni. Angelo è morto a Grumo Nevano, nel Napoletano, dopo essere caduto da una impalcatura alta circa quattro metri.L'uomo, Angelo Ciaramella, di 53 anni, residente a Cardito (Napoli) stava effettuando dei lavori di ristrutturazione al sottotetto di un'abitazione in via Simoncelli quando è scivolato cadendo nel vuoto. Angelo che sembra non indossasse il casco protettivo, ha battuto violentemente la testa ed è morto sul colpo. Secondo i carabinieri della locale stazione, l'impalcatura era stata realizzata in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.Dopo i primi accertamenti, i militari dell'Arma hanno sequestrato l'area e le attrezzature sul luogo dell'incidente.Il corpo dell'operaio è stato trasportato nell'Istituto di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli
martedì 21 settembre 2010
E' morto un operaio a Sorbo San Basile di Catanzaro, e' morto Adriano Piccoli a Mesa di Pontinia di Latina. E' morto Luigi Trivellini in provincia di
Latina E’ morto Adriano Piccoli operaio di 35 anni. Adriano è rimasto folgorato da una scossa elettrica in una ditta in località Mesa di Pontinia, vicino Latina. Puiccoli era dipendente di una ditta di pannelli fotovoltaici. L'incidente è avvenuto oggi pomeriggio, mentre l'uomo montava un pannello: durante l'opeazione la gru di trasporto ha urtato i cavi dell'alta tensione senza lasciare scampo allìoperaio. In corso le indagini per ricostruire l'avvenuto.
Chieti E’ morto Luigi Trivellini agricoltore di 63 anni. Luigi di San Salvo, Luigi è morto schiacciato dal trattore con cui stava lavorando in campagna, in un terreno di sua proprietà. Probabilmente a causa del fondo irregolare del terreno, il trattore si è improvvisamente ribaltato schiacciando senza scampo il corpo dell’agricoltore. La tragedia è avvenuta sotto gli occhi del figlio che ha subito lanciato l’allarme. Ma all’arrivo dei soccorritori sul posto già non c’era nulla da fare
lunedì 20 settembre 2010
E' morto Angelo Lepre agricoltore di 67 anni
domenica 19 settembre 2010
ANCORA UN ANZIANO AGRICOLTORE VITTIMA DEL TRATTORE. E' MORTO GIOVANNI CARTA DI 83 ANNI. E' MORTO FULMINATO GIOVANNI QUARTA NEL LECCESE
Oristano E’ morto Giuseppe Carta agricoltore di 83 anni. Giuseppe è morto questa sera in ospedale dove era stato ricoverato dopo un incidente stradale con il suo trattore. Il fatto è accaduto verso le 17, nei pressi di Zeddiani.L'anziano agricoltore era alla guida di un trattore, con un carrello carico di calcinacci, quando nel tentativo di imboccare la circonvallazione, ha perso il controllo del mezzo finendo in una cunetta rimanendo rimasto schiacciato dal carico del trattore. Soccorso dai medici del 118, è stato trasportato con un'ambulanza all'ospedale di Oristano dove però poco dopo è morto in seguito alle gravi ferite riportate. I rilievi sono stati svolti dai carabinieri della compagnia di Oristano.
sabato 18 settembre 2010
Articolo scritto da Sirio Valent e pubblicato sul giornale Liberazione di oggi
di Sirio Valent
Un blog per ricordare le vittime del lavoro, con un pensiero o un saluto virtuale. “Caduti sul Lavoro” (www.cadutisullavoro.blogspot.com) lo ha fondato tre anni fa Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione, ma anche artista e scrittore di Bologna. Sul blog compaiono ogni giorno le morti in cantiere, in fabbrica e sui campi. E’ l’unico mezzo per conoscere tutte le storie, in diretta. Il rapporto annuale dell’Inail è diverso, mette insieme chi muore in cantiere e chi “in itinere”, mentre si reca sul luogo di lavoro. Ne nasce una gran confusione, perché oltre la metà dei 1000-1200 infortuni mortali contati ogni anno avviene per strada, nel traffico. Il silenzio ufficiale dura mesi, fino al rapporto successivo, dove nomi e facce scompaiono nella statistica. Per questo il lavoro di Soricelli ha un valore particolare: è ricordo e condanna, gesto di responsabilità e di rabbia.
Signor Soricelli, quando è nato “Caduti Sul Lavoro”?
Nel gennaio 2008, dopo la strage della ThyssenKrupp. Mi aveva colpito la sorte degli 8 operai bruciati vivi nella fabbrica torinese, e ho provato a cercare in rete notizie di casi simili. Le più recenti erano vecchie di 6 mesi, un anno: nessuno sembrava occuparsene. Così ho cominciato a monitorare quel che succedeva ogni giorno.
Ne è nato un blog che sembra un diario di guerra. Ma qualcuno l’ha contattata, ha chiesto cifre o commenti?
E’ questa la cosa sconvolgente: non interessa niente a nessuno. Giornalisti, politici e sindacalisti ignorano il problema, tranne quando ci sono morti collettive (vedi Capua, ndr). Poi basta. L’unico che si è interessato al mio lavoro è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mi ha mandato una lettera di complimenti. Nessun altro.
E le visite?
Quelle sono tante: 200mila contatti unici in tre anni, con una media di 200-400 visite al giorno.
Nel suo blog scrive che quest’anno il peggio è avvenuto al Nord.
Sì. La Lega si fregia tanto di essere presente sul territorio, e di difendere gli interessi dei suoi lavoratori e agricoltori… eppure la regione più colpita è il Veneto. In otto mesi sono morti 40 lavoratori, più di quelli registrati in tutto il 2009. Poi c’è il Trentino Alto Adige, con 21 vittime: in rapporto alla popolazione locale, sono un’enormità. Ha un bel dire Zaia di essere stato un super-ministro dell’Agricoltura (e ora presidente del Veneto), ma è proprio sui campi del Nord che muoiono più persone ogni anno.
Sui campi?
Si, il 32% delle vittime sono agricoltori. Spesso anziani e piccoli proprietari, finiscono quasi sempre schiacciati dai trattori. Nessuno ne parla, ma basterebbe un po’ di prevenzione per salvarli. Invece non si muove niente.
Di solito si pensa alle morti in cantiere, piuttosto che sotto ai trattori…
E’ vero che anche nell’edilizia il tasso di mortalità è elevato, il 27% delle vittime sono operai edili: cadute da tetti non recintati, crolli di travi, gru fuori controllo… E’ la conseguenza dei sub-appalti.
In che senso?
Le aziende piccole, dove il sindacato è assente e i controlli sono molto diluiti, registrano un gran numero di morti sul lavoro. Perché, operando in subappalto – o peggio – devono ridurre all’osso i costi e i tempi del lavoro. A pagare questi “sconti” sono gli operai, soprattutto meridionali e stranieri. Dove il sindacato è più forte, come in industria e nelle grandi aziende, le regole vengono rispettate (a parte casi eclatanti, come la ThyssenKrupp), e il numero di infortuni mortali diminuisce drasticamente. Non superano il 10% del totale, concentrati nelle realtà minori e poco sindacalizzate.
Il ruolo del sindacato è importante, quindi.
Non è importante, è basilare. E ridurre la “burocrazia” – le carte, i documenti, gli studi di sicurezza – come vorrebbe qualcuno, è il primo passo per veder aumentare le morti al lavoro.
Qual è la causa più ricorrente, imprudenze dei lavoratori o mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte delle imprese?
Decisamente le mancanze dell’azienda. Capita il caso dell’operaio che dimentica il casco, ma è marginale. Il problema sta nei tempi frenetici richiesti per completare un lavoro, a costi impossibili. Anziché risparmiare sul cemento si risparmia sui ponteggi, o sulle funi di sicurezza. E gli operai cascano giù.
Però nel 2009 c’è stato un calo di vittime, secondo l’Inail. Qualcosa si sta muovendo?
Sì, il calo c’è stato, ma era un anno di forte crisi (meno ore lavorate e meno cantieri, ndr). Già ora, guardando i dati, si vede un’accelerazione rispetto al 2009: se continua così, finiamo l’anno con un aumento del 2%. Ancora poco, ma abbastanza da far pensare ad una inversione di tendenza.
Lei ha vissuto e lavorato in fabbrica per quarant’anni, come racconta anche nei suoi libri (come “Maruchein”, dove narra l’emigrazione dei meridionali al Nord attraverso gli occhi di un bambino). Com’è oggi la fabbrica?
E’ un inferno. Le tutele dei lavoratori stanno sparendo tutte: guardate cosa stanno cercando di fare a Pomigliano. Il lavoratore, l’operaio ha perso la dignità sociale, non conta più.
Ha mai parlato, o incontrato, i parenti dei “protagonisti” del suo blog?
No. Chi è colpito da una tragedia così grande entra in una dimensione di amarezza, di tristezza, di rabbia. Lasciano un pensiero, a volte straziante, ma finisce lì. Preferiscono chiudersi.
venerdì 17 settembre 2010
E' morto Alessandro Romani in Afghanistan. Muore agricoltore in provincia di Bolzano. E' morto Giovanni Bonaldi autista di 38 anni nel bergamasco
BERGAMO, 17 SET E’ morto Giovanni Bonaldi un autista bergamasco di 38 anni. Giovanni e' morto nella notte travolto e schiacciato da un muletto. La tragedia si e' consumata nelle prime ore di oggi in un deposito dell'azienda San Pellegrino a Madone, in provincia di Bergamo: stava per scaricare il suo camion, quando e' stato investito e schiacciato da un muletto che si trovava nei paraggi rimanendo ucciso sul colpo.
16 settembre Bolzano E’ morto un altro boscaiolo in questa provincia che è la prima in Italia per vittime sul lavoro. La tragedia si e' compiuta a Racines, nei pressi di Vipiteno, dove un agricoltore e' morto travolto da un albero mentre era intento al lavoro. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorritori, giunti da Bolzano con un elicottero, ma per l'uomo ormai non c'era piu' nulla da fare.
giovedì 16 settembre 2010
E' morto Catello Marciano Iovine autista di autobus dopo che un cavallo gli ha attraversato la strada mentre guidava il mezzo con passeggeri a bordo
mercoledì 15 settembre 2010
E' morto a Roma un romeno di 35 anni-E' morto Claudio Marone a Torino
Torino E’ morto Claudio Marone l’operaio di 57 anni dopo 15 giorni d’agonia dopo che il primo settembre era rimasto folgorato da una scossa elettrica mentre lavorava nello stabilimento ex Olivetti di Aglie', nel torinese. Marone era stato ricoverato con ustioni sul 90% del corpo.
martedì 14 settembre 2010
E' morto a Forlì-Cesena Antonio Mazzacane agricoltore di 66 anni
sabato 11 settembre 2010
E' morto Marius Birt operaio romeno di 36 anni a Pistoia
SONO MORTI TRE OPERAI PER ESALAZIONI DENTRO UNA CISTERNA A CAPUA SONO: GIUSEPPE CECERE, ANTONIO DI MATTEO E VINCENZO RUSSO . MA CI SONO ALTRE 4 VITTI
Cari visitatori, tutte le statistiche elaborate da tabelle execel tratte da questo blog, sui morti per infortuni sul lavoro in questi tre anni m'indicavano che a breve ci sarebbero state delle morti collettive di operai, ma, per non creare allarmismi non avevo voluto pubblicarle in questo blog. E' facile con le statistiche riuscire a capire quando ci sono morti collettive e "picchi" di vittime in edilizia e in agricoltura...ma con grande sofferenza e amarezza, nonostante che le avessi mandate a tantissimi politici e giornalisti, al di là di solidarietà di facciata a nessuno interessa niente dei tanti lavoratori che muoiono in modo così atroce e incivile. Basterebbe solo che s'interessassero un pò di meno gossip (politico) e un pò più di tante vittime innocenti. carlo soricelli
11 settembre Caserta Sono morti Giuseppe Cecere, 53 anni, Antonio Di Matteo, 63 anni, e Vincenzo Russo, 43 anni, tre operai sono morti in un incidente sul lavoro avvenuto a Capua in provincia di Caserta. I tre lavoratorii stavano lavorando alla bonifica di una cisterna dell'azienda farmaceutica ex Pierrel, ora "Dsm", e sarebbero morti per esalazioni tossiche. Due vittimei sono già stati recuperate mentre la terza giace ancora nella cisterna.. La Dsm ha più di 200 fabbriche nel mondo ed è presente in 49 paesi con quasi 30mila dipendenti. Secondo le prime informazioni i tre operai erano di una ditta di Afragola e sono stati investiti dalle esalazioni provenienti dal silos, probabilmente dovute ad un processo di fermentazione che si è innescato quando l'hanno aperta.Sul poltre ai carabinieri è giunta anche una squadra di specialisti Nbcr (Nucleo batteriologico chimico radioattivo) per i rilievi. Nell'ex stabilimento Pierrel, attivo da trent'anni, lavorano quasi un centinaio di dipendenti.
10 settembre E’ morto Giorgio Albieri sull’A 12 tamponato da un brasiliano alla guida du un furgone senza patente. Il tragico incidente si è verificato ieri mattina alle 8.30, tra i caselli di Rapallo e Chiavari, in direzione del levante. Lunghe code si sono formate sulla Genova-Sestri Levante a seguito dello scontro e per consentire agli agenti della polstrada, ai medici e agli infermieri del 118 di Lavagna e ai militi della Croce bianca rapallese, oltre che alle squadre di vigili del fuoco, di portare a termine tutte le operazioni di soccorso e recupero dei veicoli coinvolti.
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Caserta E’ morto Mario Di Nuzzo agricoltore di 51 anni. Mario è morto, intorno alle 19. mario era alla guida di un trattore quando, per cause ancora in corso d'accertamento, ha perso il controllo del mezzo che è finito in una scarpata profonda 4 metri. E' rimasto schiacciato dalla ruota posteriore del trattore. I familiari hanno dato l'allarme, ma non c'è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri della stazione di Sant'Agata dei Goti e della compagnia di Montesarchio.
venerdì 10 settembre 2010
E' morto raziello Esteri agricoltore di 75 anni a Faenza
mercoledì 8 settembre 2010
E' morto Oliviero Montironi autotrasportatore in uno scontro in provincia di Rimini
lunedì 6 settembre 2010
E' MORTO SALVATORE IRACI SARERI A FIRENZE
venerdì 3 settembre 2010
sono morti: Salvatore Auteri a Torino, Vittorio Frassine in una cava del bresciano e Antonio testa a Benevento
Brescia, 3 set. – E’ morto Vittorio Frassine operaio di 33 anni. Vittorio e' morto schiacciato da un blocco di marmo, in una cava, in provincia di Brescia. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, la vittima, Vittorio Frassine, originario del luogo, era intento a tagliare il marmo, dal peso approssimativo di 5 tonnellate e fissato a terra, quando meta' del blocco gli e' caduto addosso, schiacciandolo. Frassine e' morto sul colpo.
Benevento E’ morto Antonio Testa operaio di 58 anni. Il ritrovamento del cadavere l’hanno fatto i suoi colleghi a fine turno, nel tardo pomeriggio. Lo hanno subito trasportato all’ospedale «Rummo» di Benevento dove però è giunto cadavere. Sono subito scattati gli accertamenti da parte degli agenti della Volante e della Squadra Mobile. Si è dovuto cercare per prima cosa d’individuare il cantiere dove era avvenuto il decesso. L’impresa Saggese di Afragola sta realizzando nell’ambito di rione Libertà, tre edifici che comprendono un centinaio di appartamenti. I palazzi sono in una fase avanzata di realizzazione, e nel cantiere chiaramente vi lavorano diversi operai provenienti da centri dell’hinterland napoletano, che ogni mattina raggiungono Benevento in auto, e poi al termine del lavoro poco dopo le 17, fanno ritorno nei comuni di residenza. E proprio nel momento conclusivo del lavoro ci è accorti della tragedia. Molti operai della ditta hanno sostato a lungo presso la sala mortuaria dell’ospedale «Rummo», dove sono poi giunti anche alcuni familiari dell’operaio tra cui un figlio.
giovedì 2 settembre 2010
E' morto Lino Scarpinello agricoltore di 62 anni cadendo dal fienile a Nogarole Rocca di verona
mercoledì 1 settembre 2010
E' morto Giuseppe Di Stefano a Termini Imerese di Palermo.E' morto un operaio sulla linea ferroviaria Salerno-Sapri
Palermo 1 SET E’ morto Giuseppe Di Stefano un operaio di 23 anni. Giueseppe e' morto nel pomeriggio a Termini Imerese, in provincia di Palermo. E' stato folgorato da una scarica elettrica mentre puliva una betoniera, al termine di alcuni lavori compiuti in un'abitazione privata. Inutile e' stato l'intervento dei sanitari del 118.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.