Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 26 maggio 2017
Mai tanti morti sul lavoro da dieci anni
giovedì 25 maggio 2017
Continua la strage di agricoltori ma anche di edili. Sono sempre gli edili e gli agricoltori a pagare un prezzo elevatissimo di sangue per gli infortuni sul lavoro
martedì 23 maggio 2017
Io inascoltato come Cassandra, 11 agricoltori morti schiacciati dal trattore negli ultimi dieci giorni tre anche ieri. Papa Francesco pensaci tu
venerdì 19 maggio 2017
Presidente Bonaccini, 3 morti schiacciati dal trattore nella nostra Regione. Faccia qualcosa
giovedì 18 maggio 2017
Nove lavoratori morti in 24 ore.
“
mercoledì 17 maggio 2017
Presidente Mattarella, dica basta almeno lei. Politici andate tutti a casa: la vostra indifferenza uccide chi lavora più degli infortuni di cui dovreste occuparvi.
In Liguria due morti sui luoghi di lavoro in poche ore. A perdere la vita un agricoltore che è caduto dopo un urto in una vasca piena d'acqua ed è morto annegato Bernardo Valle aveva 67 anni. nella provincia di La Spezia ha perso la vita un edile di 50 anni. A R.C.M è caduto da un'impalcatura. La mia amica di Facebook, Vincenza Medici è rimasta molto colpita, questo lavoratore è caduto dall'alto come suo fratello. Vincenza di cui ho grande stima è candidata alle amministrative del Comune di La Spezia. Sono sicuro che lei si occuperà di queste tragedie, è per questo che si è candidata. non so neppure in quale lista, e neppure mi interessa: Sono sicuro che manderà un segnale fortissimo a tutto il mondo politico e alle Istituzioni, che si occupino finalmente di queste tragedie che con normative e controlli efficaci si dimezzerebbero. Anche una povera donna addetta alle pulizie di 51 anni è morto cadendo da un lucernario mentre lo stava pulendo. la tragedia in Veneto, nella provincia di Treviso. La quarta vittima è un altro edile di 50 anni: A Nazareno Bretti è gli è crollato addosso il tetto di una casa che stava ristrutturando. Ma oggi voglio rendere omaggio al sorridente Giorgio Colonna che è morto a soli 42 anni schiacciato dal trattore che guidava.
martedì 16 maggio 2017
Pochi giorni fa lanciai un appello accorato, questa volta andato a segno. Tutti hanno compreso che la vita dei nostri agricoltori è in pericolo quando utilizzano un mezzo mortale come il trattore. Adesso non c'è più indifferenza: fanno tutti a gara per sensibilizzare i nostri agricoltori. Tanti politici apprendendo della morte ieri di altri 3 agricoltori non hanno trattenuto le lacrime e hanno dichiarato a stampa e televisione che impegneranno tutto il loro tempo per far cessare questa carneficina. Finalmente sembra che tantissimi anni di denunce siano finalmente andate a segno. Purtroppo mi ero appisolato sulla poltrona e vedere ministri, parlamentari e le istituzioni che si interessavano a questa strage è stato per l'appunto un sogno. Ma tu puoi fare qualcosa: sensibilizzare amici e parenti che usano questo mezzo del pericolo informandoli del pericolo che corrono.
lunedì 15 maggio 2017
Terremoto in fabbrica. Le vite degli operai non meritano neppure un sopralluogo per verificare se corrono rischi lavorando ammassati in capannoni obsoleti dove le travi in cemento armato non sono neppure fissate alle colonne? Anche i sindacati non sembrano attenti a questo problema che mette in pericolo la vita di milioni di lavoratori che sotto quei capannoni ci lavorano.
Già il terremoto in Emilia del 2012
ha evidenziato che i capannoni industriali costruiti negli anni settanta,
ottanta e novanta corrono il rischio di crollare nel caso di terremoto e anche
di non fortissima intensità. A morire furono soprattutto operai che sotto quei
capannoni ci lavoravano. Ci sono state relativamente poche vittime per la
semplice ragione che il terremoto è capitato di notte. Stessa fortuna anche nel
terremoto delle Marche dove la tragedia è stata solo sfiorata in una grande
fabbrica e i lavoratori erano nel cambio turno. Qui nella zona industriale di Casalecchio di Reno dove vivo, una trave in
cemento armato di un capannone dello stessa tipologia e degli anni ottanta è
crollata, apparentemente senza nessun motivo. Tutta la zona industriale di
questa zana, ma si può dire lo stesso in tutto il Paese, è stata per la maggior
parte costruita per la maggior parte in quegli anni: negli anni del bum
economico. Abbiamo inserito il pericolo di crollo di questi capannoni, con la
possibilità di avere migliaia di vittime in caso di terremoto. Purtroppo sembra
che sia un problema che non riguardi nessuno. Non ci risultano interventi
mirati e sistemici per fare mettere in sicurezza questi capannoni. Siamo andati
in rete e abbiamo verificato che da quando c’è stato il terremoto in Emilia ci
sono state oltre 600 scosse, per la maggior parte non sentite dai cittadini da
quell’evento. Queste scosse creano problemi a queste travi? Ma anche se non le
creassero sarebbe opportuno che almeno le travi in cemento armato siano fissate
alle colonne. Ma chi dovrebbe fare o far fare i controlli: i proprietari? Lo
Stato? La Regione? La protezione Civile?
I Comuni? O chi altro. E i Sindacati, pur molto attenti alla Sicurezza
sui luoghi di lavoro non hanno niente da dire in merito? Chi lavora sotto questi
capannoni, ma anche nei supermercati costruiti in quel periodo guarda in su e
pensa “Io speriamo che me la cavo. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Terremoto in fabbrica. Le vite degli operai non meritano neppure un sopralluogo per verificare se corrono rischi lavorando ammassati in capannoni obsoleti dove le travi in cemento armato non sono neppure fissate alle colonne? Anche i sindacati non sembrano attenti a questo problema che mette in pericolo la vita di milioni di lavoratori che sotto quei capannoni ci lavorano.
domenica 14 maggio 2017
Strage annunciata continua,
giovedì 11 maggio 2017
Tre morti sui LUOGHI DI LAVORO anche oggi 11 maggio 2017
E' morto fulminato a Licata un lavoratore nell'agrigentino di cui non si conosce ancora l'identità
Un imprenditore Paolo D'Elia è morto in provincia dell'Aquila cadendo dalle scale mentre effettuava un sopralluogo
Anche il muletto è un assassino silente, quasi quanto i trattori. L'ennesima morte di un lavoratore schiacciato da un muletto: l'ultimo ieri a Vignola nella provincia di Modena
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.