Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 29 febbraio 2012
Morte orrenda di un autotrasportatore sbranato da un branco di cani randagi
martedì 28 febbraio 2012
Anche oggi 3 morti sul lavoro E' morto Marco Orsolini, è morto Giovanni Castelletti, è morto Cesare Pelagagge
Orsolini stava lavorando con una idropulitrice quando e' rimasto folgorato da una scarica elettrica, morendo sul colpo. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Spoleto.
Verona E' morto Giovanni Castelletti di 58 anni. Castelletti è morto incastrato tra un nastro trasportatore e un macchinario che serve a sollevare le bottiglie. I suoi colleghi hanno assistito impotenti alla tragedia. Una fine terribile per il povero operaio, da più di 35 dipendente della Cantina sociale del consorzio del Garda. La tragedia questa mattina nell’azienda che ha sede a Castelnuovo del Garda: secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Peschiera, si sarebbe chinato per raccogliere alcune bottiglie cadute e sarebbe rimasto intrappolato con un arto, la testa e parte del torace nel macchinario, che nel frattempo si stava abbassando. I sensori che dovevano fermarsi per l'ostacolo non hanno funzionato e per fermare la macchina e tirare fuori, Castelleti purtroppo già morto, hanno dovuto smontare alcuni componenti
Ancona E' morto Cesare Pelagagge di 88 anni. L'anziano stava probabilmente bruciando alcune sterpaglie quando è rimasto avvolto dalle fiamme che l'hanno carbonizzato.
Pelagagge sembra abbia usato del liquido infiammabile, probabilmente gasolio che hanno provocato un rogo istantaneo che lo ha avvolto in pochi istanti.. La tragedia ad Agugliano.
Il controllore è pagato dal controllato?
Per approfondimenti http://www.rassegna.it/articoli/2012/02/27/84031/dl-semplificazioni-un-colpo-alla-sicurezza-sul-lavoro
lunedì 27 febbraio 2012
E' morto Liberato Contu in provincia di Nuoro. E' morto Nicola Leobruni cadendo mentre tagliava un albero
La tragedia questa mattina: sul posto sono arrivati i soccorsi del 118, che hanno cercato di rianimarlo, ma per Contu non c’è stato nulla da fare.
La vittima era impegnata insieme ad un collega nella riparazione della rete dell’acqua, vicino alla stazione ferroviaria. Sull’accaduto l’Ispettorato del lavoro ha avviato un’indagine.
Il sito Meteo Prevenzione e sicurezza sul lavoro aveva purtoppo segnalato il pericolo di gravi infortuni nel nuorese per oggi. Consigliamo sempre ai lavoratori che operano al'aperto d'andare a vedere le previsioni del tempo con il fattore rischio nella propria provincia
Nuoro 27/02/2012 2 °C 11 °C 1580m sereno RISCHIO
TERAMO, 27 FEB E' morto Nicola Leobruni, di 61 anni. Leobruni è morto mentre tagliava i rami di una pianta nel suo giardino. Leobruni era intento alla potatura di un grosso pino danneggiato dalle recenti nevicate e si trovava su una alta scala quando ha perso l'equilibrio ed e' caduto malamente a terra da diversi metri d'altezza.
Purtroppo sono centinaia i morti sul lavoro all'anno di persone non del mestiere che eseguono lavori pericolosi.
domenica 26 febbraio 2012
Un altro morto sul lavoro nella provincia di Brescia
I familiari presenti hanno immediatamente allertato i soccorsi. Dalla stazione di Marcheno è giunta un’ambulanza ma, purtroppo, per il 52enne non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo. Sul posto per i rilievi sono giunti anche i carabinieri della stazione di Tavernole sul Mella per i rilievi del caso. Certo c'è da rimanere stupiti per l'incredibile numero di morti sui luoghi di lavoro che la provincia di Brescia ha da diversi anni. Quest'anno ha già 5 morti e l'anno scorso ne ha avuti 22 e ha condiviso con la provincia di Torino questo triste primato
Salerno E' morta Anna De Paola di 29 anni. La povera giovane è morta mentre stava aiutando il padre a potare un albero. Anna de Paola era al lavoro con il padre, che stava potando un albero d'alto fusto, quando un ramo l'ha investita in pieno, colpendola alla testa ed uccidendola sul colpo.
Quando sul posto è giunta un'ambulanza del 118 i medici hanno solo potuto costatarne la morte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Eboli per i rilievi del caso.
E' morto Mario caliano di 61 anni colpito da un ramo che lo ha fatto cadere sull'asfalto
giovedì 23 febbraio 2012
Rovigo 23 febbraio 2012 . E' morto Graziano Polizzi un operaio di 47 anni di Bologna. Polizzi è precipitato dal tetto in eternit su cui stava lavorando: stava sistemando un’antenna, ma per cause in corso di accertamento è caduto da un altezza di circa 15 metri morendo in pochissimo tempoo. La tragedia in tarda mattinata: sembra che la vittima si fosse tolta per un attimo l'imbragatura e sfortuna ha voluto che proprio in quel momento abbia ceduto la lastra su cui era appoggiato.
Sono intervenuti sul posto sia i carabinieri della stazione di Occhiobello, sia gli operatori della Spisal che della Direzione provinciale del lavoro di Rovigo.
Sul posto sono arrivati i soccorsi, assieme a un eliambulanza da Bologna, ma purtroppo non c'era più niente da fare se non di constatarne la morte.
mercoledì 22 febbraio 2012
E' morto Arcangelo Mennillo nell'entroterra napoletano
Mennillo è stato colpito dal braccio meccanico di un bobcat mentre stavano caricandolo su un camion ed è purtroppo morto sul colpo.
martedì 21 febbraio 2012
E' morto Silvano Delle Case cadendo da un mezzo spargisale in autostrada. E' morto Flavio Montagnani a Grosseto
Grosseto 20 febbraio 2012 E' morto Flavio Montagnani, operaio 41 anni. Montagnani è morto è morto nel pomeriggio mentre lavorava con un mezzo meccanico alla Vibralcementi di Grosseto. La tragedia poco dopo le 18.30.
Secondo alcune testimonianze, Montagnani stava sostituendo un vetro alla cabina di una gru quando, inavvertitamente, ha azionato il mezzo e il braccio della gru lo ha colpito provocandogli lesioni mortali.
Montagnani lavorava alla Vibralcementi da cinque anni ed era molto conosciuto in città per aver giocato a calcio a livello professionistico nella squadra del Grosseto
lunedì 20 febbraio 2012
E' morto Damir Kulji un operaio croato in una fabbrica del bresciano. E' morto Gianni Colalongo a Loreto
La tragedia questa mattina verso le 6 in una ditta della zona. Kulji sarebbe rimasto schiacciato da un pesante pezzo di metallo sganciatosi dal carroponte. Con 4 morti purtroppo anche quest'anno la provincia di Brescia si sta confermando quella con più morti sui luoghi di lavoro. L'anno scorso con 22 morti, ha condiviso la maglia nera con Torino.
Ancona E' morto Gianni Colalongo un operaio di 47 cadendo dal tetto della fabbrica per verificarne le condizioni dopo l'eccezionale nevicata dei giorni scorsi. Lo strato di eternit di copertura ha però ceduto, e ha fatto cadere Colalongo a terra da dieci metri d'altezza e purtroppo è morto sul colpo, ma è stato trovato dai carabinieri 12 ore dopo la segnalazione della scomparsa.
sono morti 3 militari in missione in Afghanistan
I tre giovani militari sono morti nell'area di Shindad, in Afghanistan, in conseguenza di un incidente stradale avuto con un "lince". I militari facevano parte di una pattuglia che a bordo di alcuni veicoli si stava recando a compiere un'attivita' operativa. Sono tre soldati appartenenti al 66esimo reggimento di stanza a Forlì. Un altro soldato sarebbe rimasto ferito. Il mezzo, era impegnato nel recupero di un'unità e nell'attraversare un corso d'acqua", riferisce il comando del contingente italiano, "si è ribaltato intrappolando al suo interno tre dei militari dell'equipaggio che sono successivamente morti". Con queste tre vittime sono 49 i militari morti in Afghanistan dall'inizio della missione. L'anno scorso i morti in Afghanistan sono stati 9
sabato 18 febbraio 2012
E' morto Alberto Martello operaio di 41 anni
La vittima era un dipendente delle Officine Marconi, azienda specializzata nella costruzione e riparazione di veicoli militari. Oggi pomeriggio Martello si trovava con alcuni colleghi in riva al lago per provare un mezzo anfibio. Ad un tratto ilmezzo acquatico, nello scendere, ha impattato violentemente contro la superficie dell'acqua tanto che la vittima per il contraccolpo, ha sbattuto violentemente l'addome contro la plancia di comando. Martello è caduto nell'acqua gelida mentre scendeva. E' stato subito soccorso dai colleghi che lo hanno portato in una vicina cascina dove ha poi perso conoscenza. Un'ambulanza del 118 l'ha trasportato all'ospedale Carlo Poma di Mantova ma purtroppo e' morto nel tragitto stroncato probabilmente da un'emorragia interna.
Lettera anonima di un operaio metalmeccanico
A:
Data: Dom 12 Feb 2012 4:11 pm
Oggetto: LETTERA DI UN OPERAIO METALMECCANICO
Vi allego la lettera di un operaio vi chiediamo di pubblicarla/diffonderla a firma di anonimo operaio metalmeccanico. Anonimo per non subire ritorsioni . . .
Grazie
Ero tornato da poche ore, l’ ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.
Per anni l’ ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.
L’ ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.
L’ ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.
L’ ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’ università.
L’ ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.
L’ ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.
Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’ età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.
Ma mi è mancata l’ aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “La Stampa" di Torino, ho letto l’ editoriale del prof. Mario Deaglio. Nell’ esposizione del professore, i "diritti dei lavoratori" diventano "componenti non monetarie della retribuzione", la "difesa del posto di lavoro" doveva essere sostituita da una volatile "garanzia della continuità delle occasioni da lavoro", ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del "tempo libero in cui spendere quei salari", ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e le 18,00 di martedì 27 luglio 2010).
Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’ aria.
Sono salito sull’ auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.
Sono corso a casa dei miei genitori, l’ ho visto per l’ ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.
ODORAVA DI DIGNITA’.
venerdì 17 febbraio 2012
Brescia 16 febbraio 2012 E' morto Roberto Bertola agricoltore di 65 anni
Sono già due i morti sul lavoro in provincia di Brescia che speriamo non continui ad avere anche quest'anno il triste primato di prima provincia in Italia per morti sui luoghi di lavoro.
giovedì 16 febbraio 2012
E' morto il Vigili del Fuoco Maurizio Cheli in provincia di Firenze. E' morto un 67enne cadendo da un camion
Perugia 16 febbraio 2012 E' stato dichiarato clinicamente morto all'Ospedale di Perugia l'operaio di 67 anni che ieri pomeriggio era stato ricoverato all’ospedale di Perugia dopo essere caduto da un camion mentre stava lavorando a Macchie di Castiglione del Lago. Dopo essere caduto, l'anziano operaio era stato soccorso dal 118 e condotto al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia in codice rosso ma purtroppo oggi pomeriggio lo sfortunato operaio è deceduto.
mercoledì 15 febbraio 2012
E' morto dopo un mese d'agonia Giorgi Dimostrov
martedì 14 febbraio 2012
E' morto Luigi Penna a De Lisi di San severo di Foggia
venerdì 10 febbraio 2012
E' morto Alfredo Marcellini un operaio di 58 anni in provincia di Roma
giovedì 9 febbraio 2012
E' morto carlo Bernasconi di 46 anni
lunedì 6 febbraio 2012
Terribile morte di un operaio a Sciacca. E' caduto in una vasca piena di calce viva.
Sciacca, quasi al confine con il territorio di Menfi. Purtroppo non c'è stato nulla da fare quando sono intervenuti le ambulanze e i Carabinieri.
6 febbraio 2012 Reggio Calabria E' morto Francesco Conte un giovane operaio nel pomeriggio di oggi a Rizziconi. Il povero giovane è morto folgorato da una scarica elettrica mentre stava cercando di recidere un cavo di rame pensando che non fosse collegato alla rete elettrica. Francesco e' morto sul colpo.
sabato 4 febbraio 2012
Avellino 4 febbraio E' morta Anna Maria Di Cristo, 46 anni
FROSINONE. E' morto Domenico Martino di 62 anni. Martino è rimasto schiacciato sotto un capannone agricolo crollato sabato pomeriggio sotto il peso della neve. Il capannone utilizzato come rimessa per trattori e materiale agricolo.
18 ragioni per dire NO all'abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori
Presidente Monti e Ministra Fornero l’articolo 18 non annoia ma dà dignità a chi lavoro
18 ragioni per dire no all’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori
Premessa
Come tutti gli umani anche i datori di lavoro e i superiori non sono tutti degli stinchi di santo
Con una scusa potrai essere licenziato se:
1) sciopererai contro l’azienda o per il contratto ( i precari non scioperano mai pena il mancato rinnovo)
2) Sei donna e vuoi fare più di un figlio (ricordiamoci dei licenziamenti in bianco fatti firmare dalle giovani donne)
3) Ti ammali di una patologia invalidante e hai ridotto le tue capacità lavorative
4) Passi un periodo di vita difficile e non dai il massimo
5) Hai acciacchi ad una certa età che riducono le tue prestazioni (ed è molto probabile con l’allungamento dell’età lavorativa voluta dal Suo governo
6) Sei “antipatico” al proprietario o ad un capo che ti mettono a fare lavori meno qualificati e umilianti (mobbing)
7) Chiedi il rispetto delle norme sulla sicurezza (nei luoghi di lavoro dove non
esiste l’articolo 18 gli infortuni gravi e i casi mortali sono molti di più)
8) Rivendichi la dignità di lavoratore, di uomo e donna.
9) Sei politicamente scomodo (ricordiamoci dei licenziamenti e dei reparti confine degli anni 50 e sessanta)
10) Non ci stai con i superiori
11) Contesti l’aumento del ritmo di lavoro
12) T’iscrivi ad un sindacato vero (su 1000 lavoratori richiamati alla FIAT di Pomigliano non uno è iscritto alla FIOM)
13) Appoggi una rivendicazione salariale o di miglioramento delle condizioni di lavoro
14) Fai ombra al superiore e se pensa che sei più bravo di lui e puoi prenderne il posto (a volte comandano più del proprietario)
15) Hai parenti stretti con gravi malattie e hai bisogno di lunghi permessi
16) Non sei più funzionale alle strategie aziendali
17) Reagisci male ad un’offesa di un superiore
18) Dimostri anche allusivamente una mancanza di stima verso il capo e il proprietario
Ne avre altre ma sono 18 come l’articolo che volete abolire o stravolgere.
Molte di queste situazioni le ho toccate con mano nei miei quarant’anni di lavoro in fabbrica e alcune altre riportate dalla stampa
Se il Presidente Monti e la Ministra Fornero rispondono in merito a quanto ho scritto spiegando ai lavoratori italiani cosa faranno contro queste potenziali discriminazioni, mi convinceranno sull’abolizione dell’articolo 18. Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com
giovedì 2 febbraio 2012
Muore a 76 anni schiacciato da una pala meccanica in un magazzino nel materano
Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari del 118 anche i vigili del fuoco di Policoro e i Carabinieri della compagnia locale.
No all'abolizione dell'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che viete il licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo
Non lo vogliano per poter espellere chi è malato seriamente. Non lo vogliono per poter licenziare con una scusa chi non è più capace di mantenere i ritmi imposti dall’azienda. Non permettiamo che un governo di banchieri e di grandi burocrati che non sanno neppure cosa vuol dire "fatica" di lavorare si permettono di sconvolgere la vita di persone che vivono con 1000 e poco più di euro al mese.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.