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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 28 febbraio 2021

morti sul lavoro: vergognosa morte di un 78enne (era in regola?) morto mentre lavora in una fabbrica , è caduto da una scala ed è morto dopo 3 giorni di agonia. Ma sono tre i morti sul lavoro anche questo sabato, un ritmo di morti sul lavoro impressionante

LUCCA —Ma come siamo messi? morire di lavoro a 78 anni. E' morto dopo tre giorni di agonia Pietro Vitelli, ricoverato in ospedale a Firenze, l'uomo di 78 anni che nei giorni scorsi era caduto da una scala all'interno di una ditta di Porcari in provincia di Lucca. L'incidente è avvenuto mentre l'anziano stava lavorando su una scala ad una altezza di oltre due metri quando sarebbe caduto a terra battendo violentemente la testa. L'anziano era stato trasportato con l'elisoccorso Pegaso all'ospedale fiorentino di Careggi, dove è poi deceduto. Ma anche questo sabato, come i giorni precedenti ci sono stati diversi lavoratori morti; come Carlo Picchireddu un edile che è caduto da un'impalcatura mentre lavorava in un palazzo di Ostia Muore in un incidente sulla Torino-Milano un guidatore di furgone; è stato tamponato da un altro furgone

sabato 27 febbraio 2021

Morti sul lavoro: terribile morte di un operaio di 32 anni che muore dopo nove mesi d'agonia. Superati i 100 morti sul lavoro dall'inzio dell'anno tre le vittime questo venerdì

Carmine Calce muore dopo 9 mesi di agonia, ferito alla testa in un incidente sul lavoro in una fabbrica a Sant'Elia Fiumerapido. Il suo calvario è durato ben nove mesi Il giovane lavorava per un'azienda specializzata in imballaggi. Poi l'incidente, con ferite gravissime (forse prodotte da un rullo) che hanno portato il trentaduenne all'Umberto I di Roma dove è morto. Carmine Calce nella foto sorride alla vita,
. ma ci sono stati altri due morti; un giardineire è morto fulminato in provincia di pordenone e un edile è stato colpito mortalmente da un escavatore guidato da un compagno in provincia di Brescia

venerdì 26 febbraio 2021

Morti sul lavoro: Enrico muore dopo 8 mesi di calvario dopo un infortunio sul lavoro e dopo aver subito innumerevoli interventi chirurgici

Enrico era caduto rovinosamente mentre stava eseguendo alcuni lavori edili, di tinteggiatura, per conto dell’attività di un conoscente e da allora è iniziato un lungo calvario, di interventi chirurgici, di ricoveri in diverse strutture ospedaliere, fino al tracollo finale che l'ha ucciso. La Procura di Napoli ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte di un sessantatreenne partenopeo, Enrico De Waure, deceduto sabato 20 febbraio 2021 all’ospedale del Mare in conseguenza dei gravissimi traumi subiti il 9 luglio 2020 in seguito ad un infortunio sul lavoro accaduto nel quartiere di Fuorigrotta.

giovedì 25 febbraio 2021

Morti sul lavoro: la strage di febbraio, anche il 24 febbraio 4 morti sul lavoro. Indignazione: muore cadendo da un'impalcatura a 69 anni, un altro di soli 34 anni schiacciato dal trattore. Muore carabiniere motociclista. Muore nostromo a messina colpito da una cima

Strage di Febbraio: altri 4 morti. diventano 52 sui luoghi di lavoro questo mese. Un edile è morto sul lavoro a 69 anni cadendo da un’impalcatura allestita a Catanzaro, nel quartiere Gagliano. L'anziano non è morto sul colpo. All’arrivo dell’ambulanza era ancora cosciente e lamentare dolori al ventre. I soccorsi, però, si sono rivelati inutili e il 69enne è morto poco dopo. Sul posto intervenuta anche la polizia per avviare indagini circa la dinamica dell’incidente. Muore in un incidente un carabiniere motociclista nel modenese Perde la vita a Messina Gaetano Puleo, un nostromo di una nave, si è spezzata la cima e la corda l'ha colpito violentemente al volto uccidendolo Muore un operaio agricolo T.C di 34 anni schiacciato dal trattore che guidava, la tragedia a Maiola di cuneo

martedì 23 febbraio 2021

Morti sul lavoro; strage del lunedì con 7 morti sui luoghi di lavoro, tre sono stati schiacciati dal trattore, Muore L'ambasciatore italiano in Congo, con il carabiniere che l'accompagnava

Lunedì terribile con sette morti sul lavoro, Dell'ambasciatore e del carabiniere uccsi in Congo ne hanno parlato tutti i giornali e televisioni, ma delle altre cinque vittime nesssuno ne parla. Tre sono gli agricoltori schiacciati dal trattore che diventano 12 dall'inizio dell'anno a morire in modo così atrioce. Nella provincia di Ragusa è morto Vito Gavina di 63 anni, nella provincia di Cuneo ha perso la vita Diego Marengo, delterzo agrixcoltore che ha perso la vita in provincia di pavia non conosciamo ancora l'identità. un operaio ha perso la vita cadendo dall'alto a portici di Napoli, sull'A3 vicino a Napoli un guidatore di un Carro Attrezzi è morto mentre stava intervenendo in un incidente dove aveva perso la vita un altro giovane

lunedì 22 febbraio 2021

Morti sul lavoro: orribili morti di due agricoltori; Giuseppe leonati è morto decapitato dal cardano del trattore, Amberto Lamberti è morto annegato in una vasca di liquami. Le tragedie nelle province di Brescia e Reggio Emilia. Già 25 gli agricoltori morti sul lavoro dall'inizio dell'anno, ben 9 schiacciati dal trattore. nella foto il Ministro delle Politiche Agricole Stefano patuanelli che ci aspettiamo si occupi di questa strage

Morti sul lavoro: orribili morti di due agricoltori; Giuseppe leonati è morto decapitato dal cardano del trattore, Amberto Lamberti è morto annegato in una vasca di liquami. Le tragedie nelle province di Brescia e Reggio Emilia. Nel bresciano erribile dramma in località "Lipursì" a San Gallo di Botticino. Nella giornata di sabato, il 68enne Giuseppe Lonati era al lavoro in un campo di sua proprietà insieme a uno dei suoi due figli e ad altri familiari. Stavano tagliando la legna con la sega circolare, quando – per cause ancora da accertare – il maglione di Lonati è rimasto impigliata nel cardano del trattore. Nonostante il veicolo sia stato subito fermato, per lui non c'è stato nulla da fare: è morto decapitato. Sul posto, per ricostruire la dinamica della tragedia, è giunta una pattuglia dei carabinieri.“ Altrettanta orribile la morte diTonino Lamberti a Carpineti (Reggio Emilia), la tragedia che ha avuto il suo epilogo nel buio della notte: Lamberti, da tutti conosciuto come Tonino – che con il fratello Roberto si occupava dell’azienda agricola di famiglia per cause accidentali al vaglio dell’autorità giudiziaria, è deceduto dopo essere caduto nella vasca di liquami accanto alla stalla di loro proprietà. la dinamica dell’infortunio mortale, dovuto probabilmente a una caduta accidentale, manifesta tutta la sua drammaticità anche perché avvenuto nel buio. Sono già 25 gli agricoltori morti sul lavoro dall'inzio dell'anno, 9 di questi schiacciati dal trattore. ci apsettimao che il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Stefano patuanelli (nella foto) non abbia lo stesso atteggiamento indifferente su questa strage come lo hanno avuto i suoi predecessori

domenica 21 febbraio 2021

Morti sul lavoro, altri tre anche questo sabato: Muore a 70 anni travolto da un escavatore in un cantiere in Lombardia; muore lìottavo agricoltore schiacciato dal trattore. Nella foto il povero giovane morto a 24 anni venerdì in una cartiera, si chiamava Matteo Baldasserra. Il 70% dei lavoratori morti per infortunio sul lavoro da coronavirus sono donne

Continua senza sosta la strage di lavoratori: vi avevamo raccontato della morte di questo giovane di 24 anni Matteo Baldassarra morto a 24 anni travolto da un rullo di carta in una cartiera della provincia di Frosinone. Ma sono altri tre, dopo i tre di venerdì a morire questo sabato. Un africoltore è morto schiacciato dal trattore a Firenzuola. Un 70enne di Pescate i (Lecco), è morto oggi a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto a Malgrate. L'anziano che ancora lavorava è rimasto coinvolto, per cause e dinamica ancora in fase d'accertamento, nel ribaltamento di un escavatore condotto da un'altra persona. Sono stati mobilitati i soccorsi con l'ausilio di un elicottero, un'ambulanza e i vigili del fuoco ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Sull'accaduto sono in corso indagini da parte dei carabinieri In provincia di pesaro Urbino un agricoltore è morto travolto da un grosso ramo di un albero che stava tagliando

sabato 20 febbraio 2021

Morti sul lavoro: altri tre morti anche venerdì 19. Muore schiacciato da un rullo di carta un giovane di 25 anni; muore cadendo da un cestello alto 14 metri mentre imbiancava

Caserta Nella giornata di ieri è decedutoBiagio Mormile dopo un drammatico incidente nella zona industriale di Carinaro Biagio Mormile di 56 anni, originario di Cardito, ma residente a Crispano. Stando a quanto riferito da Cronache Mormile stava imbiancando le pareti di un edificio e si trovava su un cestello a 14 metri di altezza. Potrebbe essere stato proprio un cedimento di quella struttura a causare la tragedia. Il 56enne è caduto nel vuoto morendo sul colpo. Frosinone Una tragedia che ha sconvolto tutti: la tragedia nella prima mattinata, presso la Cartiera San Martino a Broccostella. Sembrerebbe che il giovane operaio, di appena 25 anni, sia stato colpito da un rullo di carta che gli ha schiacciato il torace. Sul posto si sono immediatamente portati i sanitari del 118 i quali, purtroppo, non hanno potuto che constatare il decesso del ragazzo. Anche di Carabinieri della Compagnia di Sora hanno raggiunto il luogo dell’incidente per gli accertamenti di rito che serviranno a stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. Purtroppo il povero giovane è morto sul colpo .

venerdì 19 febbraio 2021

Morti sul lavoro? Una strage continua. Muore operaio nel bresciano colpito dalla benna di un escavatore alla schiena, 40 minuti di vani i tentativi di rianimarlo. Muore sul lavoro di notte operaio Asia a Napoli

Gerardo Gramaglia Un dipendente dell’Asia, Azienda per l’igiene urbana di Napoli, è morto in un incidente mentre stava lavorando. A nulla è valsa la corsa in ospedale. A quanto riferisce l’azienda in una nota, la tragedia nella notte in via Mancini, in prossimità di piazza Garibaldi. Gramaglia aveva 54 anni. L’azienda, che ha espresso «profondo cordoglio» alla famiglia, ha confermato la volontà di assicurare «la massima collaborazione alle autorità competenti per l’individuazione delle cause che hanno determinato il terribile incidente». Sulla vicenda sono in corso accertamenti per chiarirne la dinamica dell'accaduto In provincia di Brescia un edile è stato colpito alla schiena da un escavatore: hanno provato a rianimarlo per 40 minuti L'operaio aveva 51 anni di Bedizzole è morto in un cantiere per la posa di alcuni cavi elettrici in via Romana a Villanuova sul Clisi. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri l'uomo si trovava all'interno dello scavo e sarebbe salto colpito alla schiena dalla benna di un escavatore in movimento. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. la scultura è opera di Carlo Soricelli

giovedì 18 febbraio 2021

Commovente post di Graziella Marota madre di Andrea Gagliardoni morto a 23 anni per infortunio sul lavoro

Lettera per un figlio che non c'è più - Anche Andrea si è perso tra i morti da stabilimento e da cantiere. Tragedie quotidianamente dimenticate da un paese ignavo e incurante. Fermare questa strage perché ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non può perderla per 900 euro al mese. Andrea aveva 23 anni quando, il 20 giugno 2006, è rimasto con il cranio schiacciato da una macchina tampografica non a norma. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, come se la chitarra da sola gli andasse stretta. Perché a quell'età la taglia dei desideri si allarga e non stai più nei tuoi panni dalla voglia di metterti alla prova, conoscere, guardare avanti. Da li a quattro giorni pure la metratura della sua vita sarebbe lievitata di colpo: dalla sua camera da ragazzo, in casa dei genitori,a un mini appartamento, acquistato dai suoi con un mutuo, a metà strada tra Porto Sant'Elpidio e la fabbrica Asoplast di Ortezzano, dove aveva trovato lavoro come precario per 900 euro al mese. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, ma non ha fatto in tempo: una tromba che, rimasta la dov'era in camera sua, suona un silenzio assordante. E neppure l'appartamento è riuscito ad abitare: doveva entrare nella nuova casa sabato 24 giugno 2006, se ne è andato il 20 giugno di 4 anni fa. Oggi Andrea avrebbe 28 anni ma è morto in fabbrica alle sei e dieci dell'ultimo mattino di primavera. E suonerebbe ancora la chitarra con i Nervous Breakdwn e non darebbe il suo nome a una borsa di studio. Sarebbe la gioia di sua mamma Graziella e non la ragione della sua battaglia da neo cavaliere della Repubblica, per cultura sulla sicurezza. Una battaglia finita con una sconfitta dolorosa: nel nome del figlio e a nome dei tanti caduti sul lavoro, senza giustizia: Umbria-Olii, Molfetta, Thyssenkrupp, Mineo....Sono solo le stazioni più raccontate di una via Crucis quotidiana, che per un po' chiama a raccolta l'indignazione italiana, che poi guarda altrove. Le morti si fanno sentire, ma le sentenze molto meno, quando passano sotto silenzio anche per una sorta di disagio nell'accettarle e comunicarle. I responsabili di questa orrenda morte sono stati condannati a otto mesi di condizionale con la sospensione della pena, anche se il Procuratore generale del tribunale di Fermo aveva parlato «di un chiaro segnale perché questi reati vengano repressi con la massima severità». Andrea è stato ucciso per la seconda volta. La tragedia è finita nel dimenticatoio, con alcune frasi fatte e disfatte, tipo non deve più accadere, basta con queste stragi, lavoreremo per migliorare la sicurezza. Parole piene di buone intenzioni, che lo spillo della smemoratezza buca in un momento. Parole al vento! Alla fine anche Andrea si è perso tra i morti da stabilimento e da cantiere: martiri del lavoro che fanno notizia il tempo di commuovere, che non promuovono ronde per la sicurezza, spesso rimossi pure nei processi. Tragedie quotidianamente dimenticate da un Paese ignavo e incurante. Questo è quanto accade a tutti i morti sul lavoro; di loro restano solo dolore e angoscia dei familiari ma giustamente questo non fa notizia: una mamma che piange tutti i giorni, che guarda sempre la porta di casa aspettando che il suo Andrea rientri perché spera che tutta la sofferenza che sta vivendo sia solo un brutto sogno... Ma tutto ciò non importa a nessuno!!! Questa è la tragica realtà, di chi rimane e si rende conto di essere emarginato e dimenticato da tutti. Forse ciò che gli altri non conoscono è la realtà del “dopo” di queste tragedie…La vita per i familiari viene stravolta dal dolore e dalla mancanza della persona cara, ti ritrovi a lottare giorno per giorno per sopravvivere e se sei forte riesci in qualche modo a risollevare la testa da quel baratro di depressione in cui sei caduta, altrimenti sprofondi sempre di più!!! Ti accorgi che sei lasciato solo a te stesso….manca il sostegno psicologico, sono assenti tutte le istituzioni e nessuno è disposto ad ascoltare il tuo dolore perché il dolore fa paura a tutti!!! Speri nella giustizia ma questa si prende beffa di te perché otto mesi e sospensione della pena per chi ha ucciso tuo figlio mi sembra una vergogna per un paese che si definisce civile… Vogliamo parlare dell’Inail, questo ente che ogni anno incassa milioni di euro? Ebbene la morte di Andrea è stata calcolata 1.600 euro e cioè rimborso spese funerarie, allora mi chiedo ma la vita di mio figlio che è stato ucciso a soli 23 anni, per la società non valeva nulla? Eppure io quel figlio l’ho partorito, l’ho amato, curato e protetto per 23 anni, era il mio orgoglio e la mia felicità e quindi tutto diventa assurdo e inaccettabile!!! Nemmeno l’assicurazione vuole pagare il risarcimento e a distanza di 4 anni e mezzo dovrò subire ancora violenze psicologiche tornando di nuovo in tribunale e ripercorrere ancora una volta questa tragedia… descrivere come è morto Andrea, come lo hanno trovato i colleghi di lavoro, come ho vissuto dopo e come continuo a vivere oggi… Credetemi una pressione che non riesco a sopportare più. Per terminare, anche l’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio si rifiuta di dare una definitiva sepoltura al mio angelo!!! Allora mi chiedo e lo chiedo a voi che state leggendo questa lettera: la vita di un operaio vale così poco? E’ un essere umano come tutti e se per i soldati morti in “missione di pace” si fanno funerali di Stato, per i 1300 operai che muoiono ogni anno per la mancanza di sicurezza, cosa viene fatto? Nulla perché non sappiamo nemmeno nome e cognome… sono solo numeri che fanno parte di una statistica. Termino questa lettera con un appello disperato: fermiamo questa strage che serve solo a far arricchire gli imprenditori e a distruggere le famiglie!!! Ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non si può perderla per 900 euro al mese! di Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni

Morti sul lavoro: 3 morti il 17. Imprenditore copre tracce e depista indagini sulla morte di un dipendente in nero. Muore il settimo agricoltore schiacciato dal trattore; se ne vuole occupare il nuovo ministro delle Politiche Agricole Stefano patuanelli, muore un operaio di 33 anni cadendo dall'alto in una fabbrica di gomme

RAMACCA di Catania– I carabinieri della Stazione di Ramacca hanno denunciato un imprenditore edile di 46 anni per omicidio colposo per la violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni, un 82enne per la responsabilità penale a carico del committente dei lavori, nonché un muratore di 36 anni ritenuto responsabile di favoreggiamento personale. Il 12 febbraio scorso, un edile di 60 anni era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico a causa di politraumi derivanti dalla caduta dal tetto di un’abitazione di Ramacca, dov’erano in corso lavori di rifacimento della copertura. L'operaio il 15 febbraio, è deceduto. In un primo momento, la testimonianza resa dall’imprenditore, aveva indicato la caduta del 60enne come avvenuta casualmente dal tetto di un’abitazione privata di Mineo dove lo stesso appaltatore era intento, per conto proprio, alla sistemazione di un’antenna televisiva, e che la vittima era salita sul tetto solo per dargli una mano a titolo personale. I militari, non ritenendo corretta la versione, hanno eseguito degli approfondimenti investigativi, avvalsisi anche dell’analisi delle immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza attivi nella zona indicata, che hanno confutato la testimonianza chiarendo come la vittima stesse in realtà effettuando attività lavorativa in nero. VIGONZA di padova - Infortunio mortale sul lavoro a Vigonza Rosario Fidone, 63 anni, di Mira, operaio della ditta Franco Gomme è caduto mentre stava lavorando ed è morto. Sul posto i carabinieri che hanno accertato come l'operaio è precipitato con il muletto da un soppalco alto diversi metri all'interno del capannone mentre stava effettuando una manovra di retromarcia. Sul posto Spisal di Camposampiero, i carabinieri di Pionca. Muore il settimo agricoltore schiacciato dal trattore è Peter Schötzer altoatesino di 43 anni. La tragedia a Medina

mercoledì 17 febbraio 2021

Morti sul lavoro: muoiono giovani e anziani. Muore fabbro a 72 anni. Muore giovane di 33 anni. Muore assiderato bracciante agricolo indiano

orribile martedì di sangue. Un fabbro di 72 anni è morto Ambrogio Pietro Viganò cadendo da un lucernaio di una fabbria della bergamasca. Non si può svolgere lavori pericolosi a quell'età. Ma purtroppo apprendiamo della morte di Emiliano Chianello un giovane di 33 anni che è morto cadendo da una scala mentre svogeva lavori di manutenzione elettrica a Paola. Probabilmente non possiamo considerarlo una morte per infortunio, che però lascia sgomenti: un bracciante agricolo di origine indiana è stato trovato morto all’interno di un immobile abbandonato situato nella campagne alla periferia di Sonnino di latina. I carabnieri della stazione locale che hanno avviato una indagine. L'ipotesi è che il povero bracciante sia morto per ipotermia forse dopo un malore o un incidente. Lo dimostrerebbe l’ecchimosi riscontrata a un occhio e all'arcata sopraccigliaare, oltre alle tracce di sangue rinvenute fuori dal casolare dove evidentemente il quarantenne si trovava al momento dell'infortunio mortale

martedì 16 febbraio 2021

Morti sul lavoro: già 71 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

Con i due morti sul lavoro di ieri arriviamo a contare ben 71 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno: il blog di Beppe Grillo riporta 37 morti dall'inzio dell'anno (fino a ieri e comprensivi anche di di morti per incidenti), mandare messaggi di questo tipo fanno sottovalutare le vere dimensioni del fenomono. I morti sul lavoro richiedono informazioni complete e non parziali. I morti di ieri sono stati un istruttore di un ultraleggero e un agricoltore che è morto annegato in un abbeveratoio. I morti sul lavoro hanno tutti pari dignità, sia che lavorano nelle fabbriche, in edilizia, in agricoltura e in quelle miriadi di lavori in tansissimi situazioni lavorative

domenica 14 febbraio 2021

Infortunio mortale di un pensionato volontario in un oratorio. Il volontario deve lavorare in Sicurezza. Altrimenti è lavoro nero, e deve essere assicurato adeguatamente. Tanti pensionati che fanno lavoretti muoiono per infortuni

Era ormai quasi salito sulla tettoia di fronte all’ingresso dell’oratorio San Matteo di Nave, ma la scala ha ceduto e lui è caduto all’indietro. Un volo di appena un metro, che però gli è stato, drammaticamente, fatale. L.M, ex operaio di 62 anni, dava da tempo come poteva il suo aiuto all’oratorio della chiesa. Membro attivo della comunità parrocchiale, si era offerto di sistemare la guaina e le tegole messe fuori posto dal vento forte. Così aveva portato da casa – nelle vicinanze di via della Chiesa XI dove è avvenuta la tragedia. Ci è salito sopra, arrivando quasi all’altezza della copertura da sistemare ma poi – saranno gli accertamenti della polizia a stabilirlo – è scivolato. Ha perso l’equilibrio ed è caduto nel vuoto, battendo la testa sul selciato. Un impatto mortale, che non gli ha lasciato scampo. Ci saranno conseguenze penali per chi ha fatto eseguire i lavori.

sabato 13 febbraio 2021

Morti sul lavoro. L'Ing. Stefano Patuanelli nuovo ministo dell'agricoltura

Auguriamo al nuovo Ministro delle politiche Agricole l'ing.Stefano Patuanelli buon lavoro. Speriamo che si occupi della strage di aagricoltori schiacciati dal trattore, cosa che non ha fatto il suo predecessore teresa Bellanova. Un morto su cionque sui Luoghi di lavoro è rpovocato dal trattore, ne sono morti già 6 anche quest'anno, 139 nel 2020 e oltre 1600 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio. Si potrebbe fare molto se solo ci fosse la volontà di fare interventi atti a salvaguardare la vita di questi lavoratori che muoiono in modo orrendo a tutte le età.
Nella foto il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli

Morti sul lavoro: Giuseppe D'Agostino un operaio calabrese di 43 anni muore in Val D'Aosta precipitando in un dirupo mentre lavora in strada: si era allontanato dalla strada per fare i suoi bisogni

AOSTA L’operaio morto stamani dopo essere precipitato nell’orrido di Pré-Saint-Didier è Giuseppe D’Agostino, di 43 anni, originario di Catanzaro. Lavorava per un’impresa edile di Saint-Vincent. Dallwe prime ricostruzione, si è allontanato dal gruppo di colleghi con cui stava lavorando per espletare un bisogno fisiologico, quando è scivolato nel dirupo, tra neve, ghiaccio e nebbia. I primi accertamenti sull’accaduto sono stati svolti dai carabinieri della stazione di Morgex. Ora le indagini sono affidate al Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Usl della Valle d’Aosta.

venerdì 12 febbraio 2021

Morti sul lavoro: tre morti, muore colpito da un fulmine, muore a 29 anni dopo 3 giorni di agonia

Roma GUIDONIA – La tragedia risale al primo pomeriggio mercoledì 10 febbraio, a Guidonia in provincia di Montecelio. Un uomo di 44 anni è stato colpito da un fulmine e ha perso la vita. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo era un operaio e si trovava a lavoro, quando la scarica elettrica lo ha attraversato. L’allarme è stato dato immediatamente da una persona che si trovava sul posto, ma purtroppo i sanitari non hanno potuto salvarlo, non c’è stato altro da fare che constatarne il decesso. Terminate le verifiche necessarie, la salma è stata trasferita in obitorio e si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che stabilirà se disporre l’autopsia. Stava tagliando un albero che improvvisamente gli è caduto addosso, travolgendolo. E’ morto così un cinquantenne che non ha avuto scampo a seguito di un incidente accaduto ieri a Chiaravalle. La tragedia si è verificata intorno alle 17. La vittima si trovava in una zona di campagna, al di fuori del centro abitato. Sul luogo è arrivato il medico legale che non ha potuto fare altro che accertare il decesso Bolzano È morto dopo tre giorni di agonia all’ospedale San Maurizio di Bolzano un edile stradale di 29 anni che lavorava al Tunnel del Brennero per conto di una ditta molisana. Lunedì mattina era stato falciato da un’auto mentre cercava di posizionare il triangolo sulla Statale 12, all’altezza dell’abitato di Mezzaselva. è morto tre giorni dopo
Nella foto il 29enne morto a Fortezza di Bolzano

mercoledì 10 febbraio 2021

Morti per infortuni un lavoratore al giorno in Toscana: 7 in 10 giorni. Perde la vita Francesco Santiccioli per lo scoppio del compressore, ferito il figlio:

Un altro morto sul lavoro, il settimo in Toscana in soli dieci giorni. Stavolta è accaduto ad Empoli, in una falegnameria. La vittima è Francesco Santiccioli, aveva 68 anni. E’ scoppiato un compressore e l’esplosione lo ha ucciso, dicono i testimoni.Ferito anche il figlio per lo scoppio. Già otto i morti sul lavoro dall'inzio dell'anno sette a febbraio

martedì 9 febbraio 2021

Lunedì di sangue: ritmo impressionante di morti in Toscana: muore Marcello Baldini un altro lavoratore, il sesto a febbraio, il settimo dall'inizio dell'anno Muore un altro agricoltore schiacciato dal trattore nel bresciano

MONSUMMANO di Pistoia. Marcello Baldini Un operaio vivaista di 50 anni, , ha perso la vita nella mattinata di lunedì 8 febbraio, cadendo in un pozzo, nella proprietà dell'anziana madre, Probabilmente l'uomo - sposato e padre di una figlia - probabilmente Baldini dopo aver tolto il tombino che copre l'apertura, si è sporto in avanti per controllare che tutto fosse a posto, perdendo l'equilibro. A dare l'allarme, attorno alle 9,30, la moglie e alcuni operai edili che erano lì per eseguire dei lavori: hanno scorto il cellulare dell'uomo vicino al bordo del pozzo e hanno capito ciò che era successo. O Nel pozzo, profondo una decina di metri e con un diametro di circa un metro e venti centimetri, c'erano all'incirca 8 metri d'acqua. I vigili del fuoco lo hanno dovuto svuotare quasi completamente prima di calarsi all'interno e recuperare la salma Muore in provincia di Ravenna il sesto agricoltore schiacciato dal trattore dall'inizio dell'anno, la tragedia a Cingoli Cade da un albero mentre lo tagliava un agricoltore di 59 anni nel bresciano

lunedì 8 febbraio 2021

Morti sul lavoro due volontari Enpa che trasportavano cuccioli; orribile morte di un agricoltore 55enne dilaniato da una tranciafieno

Elisabetta Barbieri, anzi Betty, era una volontaria che portava gli animali abbandonati o i cuccioli trovatelli alle famiglie che avevano deciso di adottarli, Barbieridi 63 anni, residente a Rho nel Milanese, è morta nel grave incidente avvenuto questa mattina sull’autostrada A14: stava facendo proprio uno di questi viaggi per la salvezza dei suoi amati amici a quattro zampe quando il furgone a bordo del quale viaggiava assieme ad altri due volontari dell’Enpa, uno dei quali morto come lei, Federico Tonin, 47 anni. SDono rimasti coinvolti in un tamponamento con altri due mezzi pesanti. Nello schianto è morto anche uno dei cuccioli di pastore tedesco che stavano portando alla sua nuova famiglia. Ricoverato invece con una prognosi di 30 giorni il terzo volontario. Un fatto orribile ha sconvolto Fossalon di Grado: un operaio agricolo di 55 anni è tragicamente morto sul lavoro. La vittima era dipendente di un'azienda del posto, stava lavorando con una macchina tranciafieno, quando, per cause ancora sconosciute è stato dilaniato dal macchianrio
Nella foto Elisabetta Barbieri

domenica 7 febbraio 2021

Strage in Toscana: muore Stefano Scatizzi il sesto lavoratore dall'inizio dell'anno, 5 di questi a febbraio

Vernio (Prato), 6 febbraio 2021 - E’ rimasto schiacciato dall’albero che stava tagliando nel suo podere. Tragedia a Montepiano dove Stefano Scatizzi di 55 anni, boscaiolo di professione. Scatizzi è morto schiacciato da quel pesante albero che gli è caduto addosso. Stava lavorando nel giardino dell’agriturismo, Fonte al Romito, di proprietà della moglie, a Montepiano. L’albero ha ceduto all’improvviso schiacciandolo. Immediati sono stati i soccorsi della Croce Rossa di Vernio, dei vigili del fuoco e del Soccorso alpino. Scatizzi è morto sul colpo. In via della Badia sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Vernio e i tecnici della Medicina del lavoro

sabato 6 febbraio 2021

Morti sul lavoro: muore a 66 anni il quinto lavoratore in Toscana dall'inizio dell'anno

Livorno – Ancora un incidente sul lavoro, ancora un morto. Stamattina verso le 11 un operaio di 66 anni che lavorava con i compagni presso un capannone industriale a Stagno, in provincia di Livorno, è caduto da un solaio. Dopo un volo di circa 3 metri è impattato violentemente al suolo, sbattendo con ogni probabilità anche la testa. I primi soccorsi sono stati apprestati dai compagni di lavoro, che hanno anche allertato il 118. L’ambulanza è giunta sul posto recando il medico a bordo, ma, nonostante lunghi tentativi di rianimare l'infortunato, la vittima del sinistro non ce l’ha fatta. Al medico non è restato che constatarne la morte. La polizia è giunta per ricostruire la dinamica dell’incidente. Quello di oggi è il quinto infortunio mortale sul lavoro avvenuto in Toscana in pochi giorni. La tragica serie comincia in provincia do Lucca con un boscaiolo che ha perso la vita travolto dall'albero che tagliava, il 31 gennaio scorso, a Montecatini Terme un rider di 47 anni, attraversa la strada per andare da un McDonald’s per prendere il “cibo” da trasportare. Un’auto lo investe. Lunedì 1 febbraio, muore Salvatore Vetere, 51 anni, idraulico cade da ponteggio di una conceria. La dinamica deve essere accertata: sta di fatto che, mentre era col muletto a una altezza di tre metri, cade e muore. A Il 2 febbraio, muore un ragazzo di 22 anni schiacciato da una pressa mentre la puliva in un'azienda tessile del pistoiese Sta pulendo una pressa, quando questa lo schiaccia. Nella foto Antonio Carafa di 52 anni la vittima di Chieti

venerdì 5 febbraio 2021

Strage di edili già 12 i morti nel 2021: Maurizio Superchi muore a 65 anni travolto da un muro

Con la morte di Maurizio Superchi di 65 anni nel savonese arriviamo a contare già 12 morti in questa categoria dall'inizio dell'anno. Una strage inarrestabile quella che c'è ogni anno in questa categoria, seconda solo all'agricoltura che ha tra gli agricoltori gli schiacciati dal trattore. Ieri in agricoltura è morto un operaio in edilizia: ha picchiato la testa mentre lavorava sul muletto

giovedì 4 febbraio 2021

Terribile tributo di sangue dei lavoratori stranieri nel nostro Paese: tre morti per infortuni negli ultimi 4 giorni

Nei pochi giorni di febbraio ben 3 lavoratori stranieri hanno perso la vita; due in modo orribile. Ieri un operaio romeno di 57 anni è morto soffocato dal cumolo di terra di uno scavo che ha ceduto; stava lavorando per mettere delle tubazioni, la tragedia in provincia di Chieti. Tre giorni fa la morte di un rider di 47 anni investito da un'automobilista mentre consegnava cibo. Orribile morte di un apprendista tunisino in un'azienda tessile di Pistoia (come il rider)Jaballah Sabri è stato schiacciato da una pressa. Quando pensiamo agli stranieri nel nostro paese ricordiamoci anche di quanto sangue versano lavorando. Tutti gli anni almeno il 10% dei morti sul lavoro che perdono la vita sono stranieri. la madre di Jaballah è dipserata, non sa come fare a dire al fratellino che suo fratello, al quale era tanto attaccato è morto. A gennaio è morto un marocchino di 43 anni travolto da un muletto in un'azienda di Salerno

martedì 2 febbraio 2021

Muore giovane di 22 anni schiacciato da una pressa

la tragedia in provincia di Pistoia; è la terza tragedia negli ultimi tre giorni in Toscana

Muore artigiano muratore mentre esegue lavori in una conceria nel pisano

Pisa Tragedia sul lavoro a Castelfranco di Sotto. Salvatore Vetere, 51 anni ha perso la vita a serguito di una caduta dall'alto. Vetere stava eseguendo lavori presso una conceria di Castelfranco, rimanendo ucciso per la caduta da circa tre metri di altezza. Sulla dinamica dell'infortunio mortale si sta ancora indagando. Giunto sul posto il personale del 118 non ha potuto che constatare la morte dell'uomo. Allertati anche i Carabinieri, la Polizia Municipale e il personale AUsl.

lunedì 1 febbraio 2021

Il mese di gennaio si conclude con la morte di un rider e 47 morti sui luoghi di lavoro

MONTECATINI TERME —Drammatica morte del rider Romulo Sta Ana: o è morto ieri sera, subito dopo essere stato investito da un'auto nei pressi del McDonald's di Montecatini Terme in provincia di Pistoia. La dinamica della tragedia è ancora da chiarire: aveva parcheggiato il mezzo con cui faceva le consegne dall'altra parte della strada ed è morto nell'impatto con l'auto mentre attraversava a piedi. L'automobilista è stato sottoposto dalle forze dell'ordine ad alcol test ed è risultato negativo. Il rider stava andando al fast food a ritirare del cibo da consegnare a domicilio. Nel momento dell'incidente, avvenuto poco dopo le 20, era in corso un temporale. Il corpo di Sta Ana nell'impatto è volato via per decine di metri.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?