Se vuoi dare anche un piccolo contributo per il film documentario sull'Osservatorio ecco il link. clicca sopra l'immagineO

morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

Translate (traduci nella tua lingua)

martedì 30 giugno 2020

Appalti, meno vincoli e meno burocrazia (così il titolo di un grande giornale). Ma Liberalizzare ulteriormente l'edilizia vuol dire aumentare ancora di più la strage di lavoratori rendendoli più precari e più facilmente ricattabili

😡😈Purtroppo non si ferma la strage in edilizia, soprattutto per le cadute da un tetto o da un poneggio quasi sempre non a norma. Vogliono togliere ogni vincolo, ma questo farà aumentare ulteriormente le morti sul lavoro. Già ora l'edilizia ha tantissimi lavoratori in nero e precari, cosi gli infortuni, anche mortali aumenteranno ulteriormente😡

lunedì 29 giugno 2020

Piccolo imprenditore di 40 anni muore dopo oltre un mese di agonia, era caduto dal tetto

MACERATA - Non ce l’ha fatta Cristiano Cacchiarelli, l’imprenditore 40enne di Macerata che il 20 maggio, era caduto dal tetto del capannone della sua azienda, la Ecquadro srl di Montecassiano, facendo un volo nel vuoto di diversi metri. Si è spento in mattinata all’ospedale di Torrette di Ancona. 

sabato 27 giugno 2020

Ministra delle Politiche Agricole Bellanova ci sono stati 10 agricoltori schiacciati dal trattore nell'ultima settimana: perchè non dimostriamo rabbia e pietà per questa strage nella strage? E che sta facendo per far cessare questa strage?


Due anche ieri gli agricoltori schiacciati dal trattore, sono morti nelle province di Avellino, dove un 53enne è morto per un'emorragia interna provocata dallo schiacciamento. la seconda vittima in provincia di Pescara. Gli altri 8 morti in modo così atroce nelle province di Viterbo, Savona, Asti, Grosseto, Palermo, Trento, ancora Palermo e Massa Carrara. ma questi sono morti trasparenti, pur facendo una morta orribile, con la condizione sbagliata che sono loro stessi a provocarsi la morte per i comportamenti sbagliati. niente di più sbagliato. Spesso è dovuto al terreno infido, collinoso e difficile da lavorare con mezzi inappropriati e quasi sempre obsoleti. C'è anche la convinzione che siano anziani imprudenti a morire, ma a causa del trattore muoiono dai 13 ai 90 anni. Tanto si potrebbe fare e lo scrivo da 13 anni, ma un cittadino come me che fa volontariato da 13 anni, non è degno di ascolto da parte della politica e della classe dirigente di questo Paese. tanto a morire sono solo poveri agricoltori che non hanno lobby che li tutelino e che portano voti. In questi 13 anni ne sono morti oltre 1600 in questo modo disumano

 


venerdì 26 giugno 2020

Una morte orribile che toglie il fiato: operaio morto con la testa schiacciata da una pressa

Michele Favaro muore in modo orribile a Maerne.  Ennesima tragedia sul lavoro stamani alla D. R. Costruzioni, fabbrica di carpenteria di Maerne di Martellago. Un operaio di 54 anni  ha perso la vita poco dopo l’inizio del suo turno di lavoro, poco prima delle 7:  è rimasto schiacciato con la testa sotto una pressa. Immediato l’allarme lanciato dai colleghi ma i sanitari del Suem di Mirano accorsi in ambulanza non hanno potuto che constatare il decesso. Sul posto anche gli ispettori dello Spisal dell’Asl 3 e i carabinieri di Martellago. Sotto choc il titolare e i dipendenti. Stava lavorando da solo ad una pressa piegatrice ed è rimasto schiacciato con il capo. Al momento era da solo al lavoro a quel macchinario, ma nel capannone c'erano altri colleghi. Ma è stato un passante ad estrarre il corpo di Favaro, ma non c'era più niente da fare. Lavorava in quella fabbrica da 6 anni. 
 
La vittima  lascia moglie e tre figli.


 Dopo i due del 24 giugno perde la vita un altro agricoltore, , schiacciato dal trattore, questa volta nella provincia di Viterbo

giovedì 25 giugno 2020

Continua la strage di agricoltori schiacciati dal trattore: due anche il giorno 24 giugno

Sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore. le vittime rimaste schiacciate dal mezzo killer nelle province di Asti e di Savona. Già 62 i morti schiacciati dal mezzo che guidavano, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando 13 anni fa ho aperto l'Osservatorio. E nessuno fa niente contro questa strage che si potrebbe dimezzare con solo un pò d'impegno
 

mercoledì 24 giugno 2020

Che succede in toscana? Chi fa i controlli? Due edili morti cadendo dall'alto in due giorni, ma sette nell'ultima settimana in Italia


Dopo la morte a prato, dove un 57enne è caduto dal tetto il giornoprima a POMARANCE un 37enne ha perso la vita, anche lui cadendo dal tetto di un capannone. E' morto in ospedale per le ferite riportate in una caduta di diversi metri. Era salito sul tetto di un capannone per alcuni lavori e ad un tratto il manto ha ceduto facendolo precipitare  all'interno dello stabilimento. E' stato soccorso dai presenti e da un'ambulanza inviata dal 118. Con l'elisoccorso è stato trasferito a Cisanello dove è morto nel pomeriggio per le lesioni alla testa e interne. Sul posto sono intervenuti gli ispettori di Medicina del lavoro Ausl assieme ai carabinieri, per i rilievi e per cercare di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Ma sono sette gli edili che hanno perso la vita cadendo dall'alto nell'ultima settimana

martedì 23 giugno 2020

due morti sul lavoro il 22 giugno: cade dal tetto sfondando il lucernaio. Muore un imprenditore travolto in un cantiere stradale

PRATO. Infortunio mortale  Un operaio albanese, 56 anni, Imer Koltraka residente a Firenze, è morto precipitando dal tetto di un'officina:stava facendo un intervento di riparazione della copertura per conto di un'altra impresa edile.

Koltraka ha fatto un volo di oltre sette metri dopo aver sfondato un lucernario. Il muratore è stato trovato privo di vita dai soccorritori. Indagano gli inquirenti per verificare se tutto era a norma e se aveva l'assicurazione


domenica 21 giugno 2020

Quattro morti sul lavoro anche sabato 20 giugno: due sono agricoltori schiacciati dal trattore

Muore un giovane di 23 anni fulminato in un parco mentra lavora in un quadro elettrico. duegli schiacciati dal trattore nelle province di Palermo e grosseto. muore un autotrasportatore uscendo fuori strada sull'A1 nei pressi di frosinone

venerdì 19 giugno 2020

Non c'è pace per chi lavora: altri tre morti per infortuni anche il 18 giugno. sessantenne muore schiacciato da una motrice di un treno alle due di notte. altri due schiacciati dal trattore

Lavorava per Rfi il sessantenne morto nella notte in un incidente sul lavoro avvenuto a Verona, al bivio Fenilone vicino a San Massimo. Per cause in via di accertamento, intorno alle due di notte, il tecnico ferroviario è rimasto schiacciato sotto ad una motrice ferroviaria. In quel momento erano in corso alcuni lavori di manutenzione alla linea aerea. Alla guida della motrice pare ci fosse un dipendente di una ditta esterna. Al vaglio della Polizia Ferroviaria la dinamica dell'incidente. Due agricoltori quarantennimorti schiacciati dal trattore nelle province di Trento e Palermo. arriviamo così a contare 57 agricoltori schiacciati dal questo mezzo killer

giovedì 18 giugno 2020

Altri due morti sui luoghi di lavoro anche il 17 giugno

Continua, senza suscitare clamore la strage di lavoratori dopo la ripresa del lavoro del dopo coronavirus. Due i lavoratori morti mercoledì 17 giugno. Un operaio romeno di 64 anni, ha perso la vita in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere stradale per il rifacimento dell'asfalto a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena. La vittima secondo i primi accertamenti svolti sul posto dai carabinieri di San Felice, è rimasto schiacciato da una macchina operatrice durante una manovra condotta da un altro operaio. Oltre a quelli dei militari, sono in corso accertamenti anche da parte di Ausl e Medicina del lavoro. il cinquantenne, titolare di un’ azienda agricola situata a Tirolo, località confinante con la provincia spezzina e il comune di Bolano, stava compiendo una manovra quando s’è ribaltato. Inutile l’intervento dei sanitari del 118. I Carabinieri di Albiano Magra hanno raggiunto l’azienda agricola e ascoltato i familiari della vittima. Guarda il video se non l'hai visto dove parlo di questa strage nella strage che sono gli agricoltori schiacciati dal trattore, già 56 quest'anno, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando 13 anni fa ho aperto l'Osservatorio https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

mercoledì 17 giugno 2020

Muore dopo 23 giorni di agonia artigiano romeno. Le donne che lavorano sono tre su quattro tra gli infortunati dal coronavirus

Si chiamava Giovanni Ioan Mihai, l'artigiano romeno della falegnameria in zona artigianale a Ladispoli: era caduto durante il lavoro di ristrutturazione del tetto. Mihai è spirato ieri al policlinico Gemelli dove era ricoverato dal 25 maggio. Aveva solo 42 anni stava lavorando alla manutenzione del tetto quando è caduto da un’altezza di cinque metri. Le sue condizioni sono apparse subito gravi ai soccorritori del 118: si è reso necessario l’intervento dell’eliambulanza che ha preso in carico il ferito portandolo al policlinico La categoria più fragile sono ancora una volta le donne. I decessi registrati sono inferiori rispetto alla controparte maschile, ma si ammalano di Coronavirus più degli uomini. La tendenza, inversa rispetto alle prime settimane della pandemia, è fotografata dall’ultimo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità: oltre il 54 per cento dei casi di Covid è in rosa. Percentuale che sale in modo esponenziale se si prendono in considerazione le denunce per infortunio sul lavoro legate al coronavirus presentate all’Inail. La Lombardia si conferma la regione più colpita, con il 35,5 per cento di contagi sul lavoro e il 42,2 per cento di decessi.

martedì 16 giugno 2020

Governo Conte: non date la possibilità di licenziare agli industriali con la scusa della crisi provocata dal coronavirus.

Il blocco dei licenziamenti per il coronavirus li ha proprio fatti indignare. Il pericolo vero di questa crisi è proprio questo. Dare la possibilità, con la scusa della crisi di liberarsi di tutti quelli che non sono funzionali, che contestano l'azienda, che sono considerati "estremisti" solo perchè questa società non va bene e cercano di renderla più giusta. Se potessero in un sol colpo si libererebbero di contestatori, delegati sindacali veri, di malati, di "rompicoglioni", dei contestatori brontoloni.deio presunti scansafatiche perchè uno è meno veloce degli altri Insomma vorrebbero avere nelle aziende dei ROBOT e non degli essere umani

domenica 14 giugno 2020

Muore trafitto dalla recinsione 47enne. muore a soli 22 anni schiacciato da un macchinario. ma cinque le morti sul lavoro di sabato 13

orribile morte a Fino Mornasco (Como) 12 giugno 2020 -Tragico incidente sul lavoro nella tarda mattinata di oggi a Fino Mornasco, nel Comasco: un operaio di 47 anni è morto dopo essere precipitato da un'altezza di diversi metri, rimanendo trafitto dalla recinzione che delimita un'azienda. La dinamica non è ancora stata ricostruita con esattezza. Il lavoratore era salito su una scala all'esterno di una ditta di carrozzeria quando, per cause non ancora accertate, è caduto finendo trafitto dalla recinzione. Subito apparso in gravissime condizioni, il ferito è stato liberato dai vigili del fuoco. Purtroppo, però, non è stato possibile salvarlo. Tragedia in fabbrica questa sera, nel Nucleo Industriale di Pozzilli, dove all’interno di uno stabilimento che lavora la plastica, la Serioplast, un giovane operaio è morto probabilmente travolto da un macchinario. Si tratta del 23enne Domenico D’Amico (foto in basso), residente a Bojano. I colleghi di lavoro si sarebbero subito accorti della gravità dell’incidente, allertando i soccorsi. Sul posto, oltre a un’ambulanza del 118, sono giunti anche i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Isernia in supporto al personale sanitario per recuperare il corpo privo di sensi del giovane. Purtroppo i medici hanno potuto solo constatarne la mmorte. Muore una donna di 34anni a causa del furgone guidato dal collega in lombardia

giovedì 11 giugno 2020

Poesia dedicata ai morti sul lavoro

Il cuore rimasto in Fabbrica anche adesso che ho raggiunto la pensione Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia La classe operaia non è più centrale e il paradiso è diventato inferno di fiamme di fuoco e d'olio bruciato di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane Operai sfruttati come non è successo mai Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro ma anche le sue sono urla impotenti Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

martedì 9 giugno 2020

Di Emilio morto per infortuni sul lavoro il 4 giugno a zurigoi suoi familiari non sanno neppure dov'è il cadavere

E’ ancora un mistero la vicenda della morte di Emilio, 52 anni, capocameriere bellunese morto sul lavoro a Zurigo. La tragedia il 4 giugno, nel ristorante dove Emilio lavorava. Il cameriere stava caricando delle stoviglie su una sorta di montacarico, quando l'ha schiacciato. Ora il padre Edo Sacchet, 82 anni, cerca di fare chiarezza, almeno su dove si trovi la salma del figlio, e promette: “Lo riporteremo a casa, appena sarà possibile: Emilio riposerà qui a Longarone”. Muore un altro agricoltore schicciato dal trattore, questa volta in provincia di Trento, sono già 55 dall'inzio dell'anno a morire in questo modo orrendo e nessuno fa niente, se incotrorei la Ministra teresa bellanova gli direi che non ci sono solo i braccianti che sofforono sui campi; che sono impregnati del sangue dei nostri agricoltori, 149 sono morti l'anno scoros e oltre 1600da quando il 1 gennaio 2008 ho aperto l'Osservatorio: guarda il video girato il 4 giugno del 2019 dove parlo di questa strage nella strage https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

domenica 7 giugno 2020

Sabato di sangue di lavoratori; 4 infortuni mortali, 3 al nord uno al centro. Orribile morte di un operaio vicentino risucchiato da una pressa

Dopo la strage di lavoratori al sud, questo sabato ne sono morti altri 4 al nord. Orribile ragedia in tarda mattinata a Chiampo in un’azienda meccanica: un operaio di 49 anni è morto risuscchiato e "macellato" da una pressa. Alle 11.15 i vigili del fuoco sono intervenuti all’interno di un capannone in via dell’Artigianato: i pompieri, arrivati da Arzignano, hanno assistito il personale medico del Suem 118, intento a soccorrere il lavoratore. Purtroppo ogni soccorso si è rivelato inutile ed è stato possibile solo constatare la morte del fresatore, che al momento dell’incidente era intento a lavorare su una fresa a controllo numerico di grandi dimensioni. L’allarme è stato dato da un’altra persona presente all’interno dell’azienda. Sul posto anche i carabinieri e il personale dello Spisal, che dovrà accertare cause e responsabilità del tragico infortunio sul lavoro. Morto a causa di una fresa anche un operaio di 38 anni a Conselice di Ravenna schiacciato da una pressa. Perde la vita anche un operaio nel varesotto; un edile ha perso la vita cadendo da un ponteggio che è stato urtato da un muletto in manovra

venerdì 5 giugno 2020

Strage di lavoratori nei primi 4 giorni di giugno: sono 14 in quattro giorni. Guarda il video della Poesia "morti bianche" recitata da flavio Insinna

Con le due morti di ieri a Napoli, dove è morto colpito da un tubo di ferro Raimondo Martinelli nel depuratore regionale di Acerra e del pescatore morto per il ribaltamento del peschereccio a Anzio arriviamo a contare 14 morti sui luoghi di lavoro in soli 4 giorni. Sono rimasti uccisi molti più lavoratori per infortuni sul lavoro che per infortuni per il coronavirus. le altre vittime in diverse province italiane: da Napoli (quattro in 4 giorni) a Bologna, Roma, Arezzo, Treviso, poi Foggia, la Spezia, Caserta, Bologna (un altro) e Teramo. Guarda il video della poesia "morti bianche" recitata da Flavio Insinna https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=IO7gAUTYQqc&feature=emb_logo

giovedì 4 giugno 2020

Tre morti anche il 3 giugno dopo gli otto del 2. anche la magistratura sta indagando dalle "strane" morti che si sono verificate. Tutte probabilmente in nero. Non si sa chi sia il giovane ventenne extracomunitario morto in un cantiere e travolto dal crollo di un muro

Sono 3 i morti del 3 giugno: a Ostia è morto cadendo da un'impalcatura Carlo Picchereddu di soli 43 anni. Carlo Picchereddu, è morto sul colpo oggi pomeriggio mentre lavorava alla manutenzione della facciata di una palazzina in via Umberto Grosso. Secondo una prima ipotesi l’uomo sarebbe precipitato per il cedimento dell’impalcatura. Perde la vita anche un anziano a gricoltore a gaggio Montano di Bologna. perde la vita anche un boscaiolo romeno in provincia di arezzo; gli è caduto addoddo il tronco che tagliava. Non sappiamo se le ultime vittime lavoravano in regola; buona parte delle otto vittime che abbiamo segnalato ieri non lo erano; lavoravano tutte in nero e le giustificazioni e le spiegazioni date per queste morti appaiono tragicamente ridicole, e questo per sollevarsi dalle responsabilità di morte in nero. Uno che portava il caffe agli amici che stavano lavorando in un cantiere e viene travolto da una trave. Un altro povero lavoratore romeno che "salta" giù da un fosso per recuperare una scala e questo nelle cinque Terre in provincia di La Spezia, ancora quel povero ventenne nordafricano travolto da un crollo di un muro a Pianura e del quale non si conosce l'identià e che nessuno sembra conoscere. Davvero sconcertante quest'Italia della ripresa del lavoro dopo il lockdown. Svegliamoci non permettiamo che se ne approfittino di questa crisi per colpire ancora di più i lavoratori

mercoledì 3 giugno 2020

I morti sul lavoro non possono parlare e difendersi per non apparire stupidi e sfigati e far giustificare così le loro morti per infortuni

6 morti sul lavoro il 2 giugno (il giorno della festa della Repubblica fondata sul lavoro), ma due ci lasciano basiti per come sono raccontati dalla cronaca e probabilmente riportato da chi deve difendersi dalla loro morte. Un muratore romeno G.D finisce di lavorare, va a recuoperare gli attrezzi ma salta un fosso, così tanto per fare qualcosa, ma non si accorge chein mezzo alle sterpaglie c'è il vuoto, così precipita da diversi metri battendo la testa. Davvero siamo così tonti da credere a questa "favola"? dell'orrore ovviamente. Ma un altro caso ieri che lascia basiti, sempre nel giorno della festa della Repubblica un 47enne va a trovare degli amici che lavorano in un casolare nonostante la festa, ma per colmo della sfortuna, mentre passa una trave cade proprio al suo passaggio. Ma i morti non possono parlare, non possono raccontare come sono andate veramente le cose. Le altre morti in Veneto, in Emilia Romagna (2), in Liguria e in Puglia

martedì 2 giugno 2020

I lavori erano abusivi: le due vittime di Napoli stavano lavorando su una villetta ma nessun autorizzazione per quei lavori. Ma il 1 giugno sono morti altri due lavoratori

La montagna di terra e fango è venuta giù all’improvviso, sbriciolando un muro di mattoni. Era da poco passato mezzogiorno quando a Pianura la frana si è portata via la vita di due lavoratori, due operai che lavoravano al rifacimento di una parete di contenimento. Invece le loro esistenze sono state spazzate via da una fatalità tragica, ma forse non del tutto imprevedibile. Morire di lavoro, a Napoli, nel 2020. E ora c’è già qualcuno che parla di tragedia annunciata: il cantiere era abusivo e nessuno avrebbe rilasciato la licenza per autorizzare quei lavori. Purtroppo perdono la vita altri due lavoratori: un altro schiacciato dal trattore nella provincia di Teramo, e un pensionato in nero che faceva lavori da un vicino

lunedì 1 giugno 2020

Due operai sono morti e un terzo, ma forse più di uno dispersi a Napoli travolti dallo smottamento del terreno di un muro di contenimento. La tragedia intorno alle 12.30 in una zona tra i quartieri Pianura, Fuorigrotta e Soccavo. Sul posto i vigili del fuoco che hanno estratto i corpi senza vita dei due operai. Si continua a scavare alla ricerca di almeno un'altra persona. Sul posto sono presenti anche

Report morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2020

Report morti sul lavoro nei primi 5 mesi del 2020 Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 444 lavoratori, di questi 2016 sui luoghi di lavoro – 21% rispetto allo stesso periodo del 2019, il lockdown ha fatto diminuire i morti sul lavoro. occorre però aggiungere a questo numero di morti 355 lavoratori morti nei vari settori (soprattutto medici e infermieri) per il covid 19. Sui luoghi di lavoro il 25% dei morti per infortuni sono agricoltori schiacciati dal trattore (ma nessuno fa niente per questa piaga), un morto su cinque sui luoghi di lavoro ha oltre 60 anni, il 9,25% sono stranieri: l’agricoltura da sola ha oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro. Sempre per il lockdown crollano al 15% i morti in edilizia. Si contano sulle dita di una mano i morti nelle fabbriche. Per vedere la situazione nelle varie province e regioni guardare più in basso. Per approfondimenti chiedere a Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro L’unico sito che monitora in tempo reale i morti sul lavoro. Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli 1 giugno Dall’inizio dell’anno sono morti 444 lavoratori, di questi 216 sui luoghi di lavoro (tutti i morti sul lavoro sono registrati da 13 anni in apposite tabelle excel), a questi occorre aggiungere altri 355 lavoratori morti a causa del coronavirus, un conto ancora parziale che stiamo cercando di aggiornare), tra questi 162 medici, il 50% tra quelli di base, 45 infermieri e operatori sanitari, 105 parroci, 10 carabinieri, 3 giornalisti, poi 8 farmacisti, poliziotti/a, vigili del fuoco, operai, impiegati, cassiere, autotrasportatori, sindacalisti ecc. l’INAIL considera i propri assicurati morti a causa del coronavirus, come morti per infortuni sul lavoro, noi aggiungiamo anche gli altri che non lavorano nella Sanità, che svolgono altri lavori e che sono rimasti contagiati per il lavoro svolto) 270 con i morti sulle strade in itinere, sono già 51 gli agricoltori schiacciati dal trattore dal 1° gennaio: il più giovane aveva solo 13 anni il più anziano 90 Curatore Carlo Soricelli tecnico metalmeccanico in pensione e pittore sociale da 50 anni Su Facebook https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province sono esclusi i morti in itinere e sulle strade, tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per il coronavirus ). SICILIA 26 Palermo (7), Agrigento (5), Caltanissetta (1), Catania (2), Enna (1), Messina (2), Ragusa (5), Siracusa (2), Trapani‎ (2) CAMPANIA 22 Napoli (7), Avellino (5), Benevento (3), Caserta (3), Salerno (4) PIEMONTE 20 Torino (2), Alessandria (2), Asti (5), Biella (), Cuneo (6), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (3) Vercelli (1) Lombardia 17 Milano (3), Bergamo (1), Brescia (3), Como (1), Cremona (1), Lecco (1), Lodi (3), Mantova (2), Monza Brianza (2), Pavia (), Sondrio (), Varese EMILIA ROMAGNA 15 Bologna (1), Rimini (1). Ferrara (2) Forlì Cesena () Modena (4) Parma (1) Ravenna (1) Reggio Emilia (4) Piacenza (1) VENETO 14 Venezia (3), Belluno (1), Padova‎ (2), Rovigo (), Treviso (2), Verona (3), Vicenza (3). LAZIO 13 Roma (7), Viterbo () Frosinone (3) Latina (1) Rieti (1). TOSCANA 11 Firenze (3), Arezzo (1), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa‎ (), Pistoia (1), Siena () Prato () PUGLIA 12 Bari (3), BAT (2), Brindisi (2), Foggia (3), Lecce (2) Taranto() TRENTINO ALTO ADIGE 11Trento (4) Bolzano (7) MARCHE 8 (1) Ancona (1), Macerata (2), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (2) Fermo () SARDEGNA 4 Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (2), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (), Sassari (). Sulcis iglesiente ABRUZZO 5 L'Aquila (1), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (1) UMBRIA 3 Perugia (2) Terni (1) LIGURIA 4 Genova (2), Imperia (), La Spezia (1), Savona (1) LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (), La Spezia (1), Savona () ) FRIULI VENEZIA GIULIA 2 Pordenone (1) Trieste () Udine () Gorizia (1) CALABRIA 3 Catanzaro (1), Cosenza (1), Crotone () Reggio Calabria () Vibo Valentia () BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () Molise Campobasso (), Isernia (). VALLE D’AOSTA () Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?