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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 31 agosto 2023

Il mio video sulla tragedia di Torino di questa notte e l'andamento di queste tragedie

 https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/9954740674599780

Un'altra strage di operai a Torino

 

Torino, strage di operai uccisi dal treno in corsa: in 5 perdono la vita, due gravemente feriti. Un orrore che susciterà un grande clamore mediatico. Ma ogni giorno è uno stillicidio continuo, ma non vogliono vederlo. Siamo a più 18% dei morti sui luoghi di lavoro e a più 40% rispetto al 2008 anno di apertura dell'Osservatorio. Il mondo del lavoro abbandonato. Ministri che fanno finta di non vedere questa strage. Solo in agricoltura ci sono nel 2023 già 117 agricoltori schiacciati dal trattore. Fanno la guerra all'Osservatorio che denuncia da 16 anni che i morti sul lavoro non sono solo quelli di INAIL ma ce ne sono ogni anno il 40% in più. L'Osservatorio fu aperto per ricordare i sette operai della Thyssenkrupp di Torino. Vedere che nella stessa città c'è stata un'altra strage simile fa male ed è una vergogna


Il mio video che ho girato questa mattina dove parlo di questa strage, delle cause e delle sue implicazioni e dell'andamento dei morti sul lavoro https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/9954740674599780


mercoledì 30 agosto 2023

Ecco i grafici dei morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno al 28 agosto comparati con lo stesso periodo del 2022 e 2008, un aumento spaventoso se si contano tutti i morti e non solo gli assciurati INAIL. Nel secondo grafico ho voluto evidenziare la strage di lavoratori che hanno più di 60 anni.

Ecco i grafici dei morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno al 28 agosto comparati con lo stesso periodo del 2022 e 2008, un aumento spaventoso se si contano tutti i morti e non solo gli assciurati INAIL. Nel secondo grafico ho voluto evidenziare la strage di lavoratori che hanno più di 60 anni.


 

Muore l'operaio elettricista Mattia Finocchio, aveva solo 34 anni, i familiari donano gli organi

 

Mattia Finocchio, di Tornareccio, era in rianimazione da cinque giorni dopo essere stato colpito alla testa da un tubo dell'aria 

Mattia Finocchio, 34 anni, di Tornareccio, è morto ieri all'ospedale di Pescara, a distanza di cinque giorni dall'incidente sul lavoro subito in un'azienda metalmeccanica di Mozzagrogna. Era in rianimazione, dove i sanitari hanno deciso di staccare le macchine che lo tenevano in vita. I familiari donano gli organi

martedì 29 agosto 2023

Francesca Marasco la tabaccaia di Foggia uccisa in un tentativo di rapina è una delle tantissime donne morte sul lavoro

Aveva 72 anni Francesca Marasco uccisa ieri a Foggia: è una delle tante donne che muoiono sul lavoro, ma anche loro sono ignorate dalla cronaca: sono state 137 nel 2022, e quest'anno non va meglio. Muoiono in ogni ambito lavorativo sui luoghi di lavoro, operaie nelle Fabbriche, sulle strade mentre vanno o tornano dal lavoro per la stanchezza, per conciliare il lavoro con la famiglia e i figli: muoiono nei lavori casalinghi. Ma nessuno se ne accorge e si meravigliano se non fanno più figli: chi li fa è un'eroina. Ho messo in versi la storia di 17 lavoratrici morte sul lavoro, mi piacerebbe che Mannoia molto impegnata sulla parità di genere le cantasse per sensibilizzare. Ma come contattarla? 

sabato 26 agosto 2023

L'inferno operaio: anche ieri 3 (monitoriamo un quarto) due di questi dopo lunghe agonie, Biagio Di Ceglie muore dopo una settimana di agonia, un altro operaio è morto ieri all'Ospedale di Olbia dopo un mese di agonia. Un bracciante romeno muore per il caldo lavorando a 39 gradi, è successo in provincia di brescia, che si sta confermando anche quest'anno la capitale dei morti sul lavoro, già 20 sui luoghi di lavoro, più itinere

 La Classe Operaia è andata all'inferno, scrissi questo libro nel 2010 citando  il film "La Classe operaia va in paradiso, un film del 1971 (io facevo l'operaio). C'era nel cast un grande attore Gian Maria Volontè. Erano anni di grande speranza di cambiamento, ma pochi decenni dopo di vedeva l'inferno in arriva. Cos'hanno fatto di male i lavoratori ad avere una situazione del genere. Tanti dirigenti sindacali e politici venuti dopo Berlinguer hanno rubato i voti e traditi i lavoratori. I nomi? basta andare a vedere chi erano ai vertici del Partito Comunista dopo di lui ; uno piange in parlamento perchè prende solo poco più di 4000 euro al mese e sventola il cedolino, l'altro fa film banali, un altro che portava scarpe da due milioni, mentre gli operai prendevano poco più di centinaia di migliaia di lire, ora è inquisito.  Non rimpiango il partito comunista, no, sapevo già che le idee, gli ideali, i valori sono solo sulla carta, mentre concretamente gli uomini non sono pronti per una società ugualitaria, esiste l'istinto di sopraffazione, e chissà quando saranno pronti. Cerchiamo concretamente di fare qualcosa di utile alla collettività 

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti  lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere

26 agosto 2023

Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 930 lavoratori, di questi 610 morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.

Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti

114 gli schiacciati dal trattore

82 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

66 gli operai/e, impiegati/e, agricoltori/e, braccianti  ecc. morti per malori sui luoghi di lavoro, in luglio e agosto per il caldo che sono a tutti gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro

33 i morti in infortuni domestici

21 boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano

62 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più

giovedì 24 agosto 2023

Se questa è formazione utile visti i morti che ogni anno registra la Lombardia. Ma chi li finanzia? La Lombardia prima per numero di morti sui luoghi di lavoro, Terza in Italia tra le grandi Regioni dopo Campania e Veneto in rapporto al numero di abitanti con il numero di morti, l'unico parametro valido per comparare il numero di morti, altri indici sono solo fuffa...Anche Eurostat utilizza questo paramentro.

 

LOMBARDIA – Con oltre 4 milioni di euro in progetti finanziati, quasi 20mila lavoratori formati per un totale di 2mila aziende interessate, la Lombardia si dimostra la regione italiana più dinamica nella formazione continua in materia di sicurezza e salute sui posti di lavoro. I dati, offerti da FondItalia (Fondo Formazione Italia) si riferiscono al periodo 2019-2023 che ha visto la Lombardia precedere, per numeri di addetti formati, aziende interessate e budget finanziati, la Puglia e il Lazio.  


Anche i bambini vittime del degrado e dello sfruttamento

 Stepan, il bambino di 8 anni risucchiato dal bocchettone di scarico delle terme di Cretone, a Palombara Sabina lo scorso 17 agosto, è morto perché la griglia di protezione è stata tolta per velocizzare e non pagare gli straordinari ai lavoratori.

mercoledì 23 agosto 2023

con i morti di oggi superati i 600 morti sui luoghi di lavoro, complessivamente ci stiamo avvicinando ai 1000 morti comprensivi di itinere e sulle strade

Il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida ha ragione, ormai c'è la sotituzione etnica degli italiani, ormai quasi minoranza: la sotituzione riguarda però i morti sul lavoro stranieri, che ormai stanno diventando una minoranza. metà dei morti per inofortuni sono stranieri.  Ma perchè il Ministro lollobrigida non manda un segnale di interesse per i morti in Agricoltura, che sono di sua competenza? uguale ai suoi predecessori, di ogni colore politico, in questi 16 anni sono passati tutti i partiti, ma nessuno ha mosso un dito per far cessare questa strage nella strage che sono gli agricoltori schiacciati dal trattore, già 11 quest'anno, di questo passo, con i lavori atunnali è facile prevedere che uguagleremo se non superreremo i 167 schiacciati nel 2022

Ieri 5 morti sui luoghi di lavoro, tre sono stranieri: orribile morte di un ingegnere in trasferta, risucchiato e dilaniato da un ventilatore.

 5 morti ieri, tra queste quella di un ingegnere di 50 anni risucchiato e dilaniato da un ventilatore industriale. Altri tre sono stranieri, due romeni e un indiano con un'altra morte orribile:  muore soffocato in una vasca di liquami, aveva solo 32 anni, uno dei due romeni morti aveva solo 25 anni ed è stato travolto da una benna, l'altro schiacciato da manufatti di cemento, aveva 52 anni, la quinta vittima è un boscaiolo travolto dall'albero che tagliava. Ma c'è una sesta vittima muore in un incendio in casa, è un infortunio domestico. Cari amici statemi vicini, fanno di tutto per ostacolare il lavoro dell'Osservatorio: tante le forze ostili, non mi sopporto perché sono fuori dal "giro". Tanti interessi di varia natura su queste tragedie.

lunedì 21 agosto 2023

Altri 15 morti che ho registrato oggi sui luoghi di lavoro in questa settimana di vacanze

 Rendiamo omaggio al giovane finanziere Lorenzo paroni di 30 anni



morto in addestramento al confine con la Slovenia (nella foto) e alla Guardia Forestale palermitana che che è morto dopo un mese di agonia, stava spegnendo l'incendio che ha devastato la provincia di Palermo, si chiamava Matteo Brandi e aveva già 66 anni e doveva essere già in pensione a quell'età 

venerdì 18 agosto 2023

i morti di ieri che non saranno nelle statistiche INAIL. Finalmente arrestato dopo 16 anni il responsabile tedesco della strage alla Tyssenkrupp a Torino dove morirono 7 giovani operai

 Ieri sono morti sul lavoro in 5 ma nessuno sarà segnalato in Europa. I due finanzieri hanno un'assicurazione diversa. Due sono schiacciati dal trattore, il quinto fulminato era un volontario. 16 anni fa fondai l'osservatorio 24 giorni dopo la tragedia alla ThyssenKrupp di Torino. Li aprii perché i morti sul lavoro non erano monitorati da nessuno. Un lavoro enorme che mi impegna tante ore al giorno, anche ora che sono in ferie. Finalmente il responsabile di quella strage paga con il carcere. Stanno cercando in tanti di sminuire e attaccarmi anche sul piano personale e come artista. Ma state tranquilli mestatori, io non demorto. Ostinato e cocciuto come sono i sanniti

giovedì 17 agosto 2023

Coi 5 morti di ierisui luoghi di lavoro superati i 900 morti complessivi dall'inizio dell'anno di questi 585 sui luoghi di lavoro

 Un autentico bumm di morti sul lavoro quest'anno ma la politica non se ne accorge, superati i 900 morti compreso itine, di questi 585 sono morti sui luoghi di lavoro, due gli schiacciati dal trattore ieri. Un corriere, di quelli "del pacco e via" ne consegna uno e muore per le scale di un'abitazione, muoiono numerosissime questi nuovi schiavi, un caporalato legalizzato

lunedì 14 agosto 2023

I martiri del lavoro. Vola tra gli angeli piccolo Manuel, sperando che lassù ci sia un mondo migliore e più giusto: morire di lavoro a 19 anni è assurdo nel 2023

 Manuel Graffonara aveva solo 19 anni, ed è morto per infortunio sul lavoro, gli è crollato un muro addosso nella civile Bolzano


, Manuel è uno dei tanti giovani precari che fanno lavori pericolosi, spesso precari, senza possibilità di opporsi al licenziamento se si rifiutano di svolgere un lavoro pericoloso. Manuel era volontario dei Vigili del Fuoco. Una società egoista che se ne frega di chi lavora ha causato la tua morte. C'è chi lotta per quelli come te, siamo in pochi, ma nonon ci arrenderemo mai. Riposa in pace piccolo

domenica 13 agosto 2023

Già 107 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno

 Anche ieri due schiacciati dal trattore a Piacenza e a Roma. Ho aperto una bottiglia di "sangue di agricoltore" ne ho prodotte oltre 100, ma gli schiacciati sono già 107, sarà un'annata record. Il vino rosso ha un sapore un po' amaro, ma si beve bene, ne manderò una al Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida. Sperando che cominci ad occuparsi di questa strage di sua competenza


sabato 12 agosto 2023

Ricordiamo la famiglia Colle sterminata da lavoro in nero in casa.Nella foto Franco Colle con la figlia Anna, morti con il fratello Claudio in casa.Muore un giovane di 20 anni travolto da una struttura in cemento. ma non poteva mancare il "vecchio" un elettricista che ancora lavorava a 64 anni, fulminato è morto dopo 5 giorni di agonia con ustioni nel 90% del corpo

 


Povero il nostro Paese. Un’intera famiglia assunta in nero a Rieti. Un’intera famiglia sterminata. Nessuno è sopravvissuto. I pm hanno scoperto che Franco Colle e i figli Anna e Claudio sono morti — tra lo scorso 21 e 26 luglio — perché gli era stato assegnato un lavoro pericolosissimo, senza che fossero formati per farlo, senza avere gli strumenti. Fabbricavano Fuochi d'Artificio in nero e in casa. 

Un giovane di 20 anni è morto ieri a Bressanone di Bolzano, con la sega tagliava i pali che sostenevano una "bocca di lupo"in un cantiere, ma che cos'è una bocca di lupo? Una struttura di cemento, che gli è caduta addosso, davverio incredibile mandare alla morte un giovane di 20 anni che lavorava in un pericolo simile.

ancora ieri un vigilantes è morto sotto la Reggia di Caserta da un ventenne sotto gli effetti di droghe. E' stato arrestato


giovedì 10 agosto 2023

Agosto morto sul lavoro non ti conosco: già 18 i morti sui luoghi di lavoro questo mese, più i morti in itinere come il povero ventenne Jacopo dotti morto mentre tornava a casa dal lavoro

 

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti  lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere

10 agosto 2023

Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 8865 lavoratori, di questi 562morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.

Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti

105 gli schiacciati dal trattore

78 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

59 gli operai/e, impiegati/e e agricoltori/e ecc. morti per malori sui luoghi di lavoro, in luglio e agosto per il caldo che sono a tutti gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro

32 i morti in infortuni domestici

19 boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano

56 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più

 

Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono quasi altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali.

 Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi,

LOMBARDIA  68  (116 tot.con itinere) Milano 10, Bergamo 6, Brescia 18, Como 8, Cremona 2, Lecco 4, Lodi 1, Mantova 5, Monza Brianza 3 Pavia 7 Sondrio 2, Varese 3 CAMPANIA 51 (82 tot.) Napoli 13, Avellino 8 Benevento 4, Caserta 15, Salerno 11 VENETO 45 (82 tot.) Venezia 7 Belluno 1, Padova‎ 7, Rovigo 3, Treviso 10 Verona 11, Vicenza 4 PIEMONTE 39 (54 tot.) Torino 11, Alessandria 5, Asti 5, Biella 2, Cuneo 10, Novara 1,Verbano-Cusio-Ossola 4 Vercelli 2  SICILIA 38 (58 tot.) Palermo 7 Agrigento 7 Caltanissetta, Catania 2, Enna 1, Messina 7, Ragusa 2, Siracusa 6, Trapani‎ 6   TOSCANA 35 (63 tot.) Firenze 7, Arezzo 6, Grosseto 4, Livorno, Lucca 4, Massa Carrara 2 Pisa‎ 6, Pistoia 1, Siena 2 Prato 2 EMILIA ROMAGNA 33 (52 tot.) Bologna 2, Rimini 2 Ferrara 2 Forlì Cesena 4 Modena 12 Parma 4 Ravenna 3 Reggio Emilia 1 Piacenza 2 PUGLIA 34 (54tot.) Bari 17, BAT 2, Brindisi 3, Foggia 5, Lecce 4 Taranto 3 CALABRIA 30 (48 tot.) Catanzaro 5, Cosenza 10, Crotone 4 Reggio Calabria 5 Vibo Valentia 5 LAZIO 26 (48 tot.) Roma 11, Viterbo 3 Frosinone 3 Latina 4 Rieti 3  MARCHE 21 (33 tot.) Ancona 6, Macerata 6, Fermo 2, Pesaro-Urbino 5, Ascoli Piceno 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 17 (28 tot.) Pordenone 8 Triste 2 Udine 7   UMBRIA 10 (16 tot.) Perugia 8 Terni 2 TRENTINO ALTO ADIGE 16 (29 tot.) Trento 9 Bolzano 7 ABRUZZO 11   (17 tot.) L'Aquila 2, Chieti 3, Pescara 2 Teramo 3 SARDEGNA 11 (18 tot.) Cagliari 1 Carbonia-Iglesias 2  Medio Campidano 1, Nuoro 1, Ogliastra 1, Olbia-Tempio , Oristano 2, Sassari 3 BASILICATA 6  (9 tot.) Potenza 4 Matera 2 LIGURIA 13 (16 tot.) Genova (3), Imperia 5 La Spezia 4, Savona (1) VALLE D’AOSTA 2 (5 tot.) Molise 5  (8 tot.) Campobasso 4 Isernia 1

Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni  

Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

        Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2023

Il mese di luglio si conclude con la morte di Vasil Meshinkov un bulgaro di 60 anni morto al suo primo giorno di lavoro, dipendente di una ditta esterna, il mese si conclude con 103 morti sui luoghi di lavoro e 157 complessivi, ma potrebbero mancarne, in itinere e in altri ambiti lavorativi, strage di edili questo mese per cadute dall’alto di capannoni e impalcature, molti di questi per malori dovuti al caldo. Nel luglio del 2022 i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono stai 84, l’aumento è del 15%, altro che cali se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL. Nei primi sette mesi i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono stati 542 contro i 451 del 2022, un aumento spaventoso del 17% .se poi andiamo al primo anno di monitoraggio, al 31 luglio del 2008 i morti furono 358, con uno spaventoso aumento del 36%. Fu Salvatore Guarino della provincia di   Cosenza a morire l’ultimo giorno di luglio di quell’anno. Ma nulla è cambiato da allora se non un aumento di centinaia di lavoratori morti in più. Stesse percentuali nelle varie categorie. Ma è incredibile il numero da 60 anni in più che sono morti sui luoghi di lavoro  241 su 542, il 44%del totale. Buona parte di questi non sono assicurati a INAIL, come quasi tutti i 101 agricoltori schiacciati dal trattore anche quest’anno, 167 nel 2022 e oltre 2400 da quando ho aperto l’Osservatorio. Sotto i sessant’anni ormai un morto su cinque è straniero. Qui sotto la reale situazione dei morti sui luoghi di lavoro per ogni regione e provincia. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

giovedì 3 agosto 2023

Grazie a Massimo Franchi per l'articolo sul Manifesto di questa mattina. L'artico fa una comparazione dei morti Inail, che non fa nessun monitoraggio ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio dei suoi assicurati


 Grazie a Massimo Franchi per l'articolo, ma non si fermi qui, approfondisca i tanti aspetti di questa strage, del perché tanti giornalisti della carta stampata e delle televisioni occultano i morti, pur sapendo che sono tanti di più, lo fa la politica, lo fanno i ministri dell'Agricoltura e del lavoro, anche questi attuali, seppure avvertiti dall'osservatorio più volte, come i loro predecessori, di questa strage che c'è in più, eppure parliamo della vita dei nostri lavoratori. Ma mandato mail anche al Presidente Mattarella, ma gli fanno leggere le mail dell'osservatorio che parla di un numero ben maggiore di morti sul lavoro? No, sarei sicuro che appeofondirebbe. Non c'è solo disinteresse, c'è molto di più, basta andare a vedere: si spendono miliardi di euro sulla Sicurezza, tra l'altro prelevati dalle buste paghe dei lavoratori, senza nessun risultato se si contano tutti e non solo gli assicurati Inail. Ministri che finito il mandato poi vanno a lavorare in enti e istituti che dovevano controllare da ministri, oppure scambi di poltrone in grandi Istituti e Enti, o in altri posti attinenti. Lobby potentissime che controllano il Parlamento, che insabbiano i morti in "eccesso" che hanno forti interessi con queste organizzazioni, con stampa e televisioni pubbliche e private, potentissime con tutti i mezzi di Comunicazione praticamente quasi tutte sotto controllo in aspetti importanti come questi, come gli sbarchi che praticamente sono spariti da giornali e televisioni, seppur raddoppiati. Giornalisti di importanti testate nazionali che si autocensurano, uno pochi giorni fa, ma autoridotto al silenzio. Ma i miliardi di euro spesi sulla Sicurezza come vengono distribuiti, a chi vanno e chi controlla? Io non lo so, di sicuro sono spesi male. Sta di fatto che i morti aumentano in continuazione, che arrivano in aziende strutturate che hanno consulenti, che ovviamente lavorano "gratuitamente". E lì praticamente non ci sono morti, quei pochi sono delle ditte in appalto che non hanno gli stessi diritti e protezioni dei dipendenti, mentre la stragrande percentuale dei morti sul lavoro sono concentrati nelle piccole piccolissime aziende, te gli artigiani e in nero, soprattutto nelle campagne e in edilizia, dove muoiono numerosissimi i settantenni, come il gruista napoletano morto a Jesi per il caldo a 75, o come quell'altro napoletano "fritto" in un conteiner in un cantiere della TAV nel bresciano. Meridionali che muoiono numerosissimi in tutti cantieri del nostro Paese e se non sono "terroni" sono stranieri, ormai uno su cinque con meno di 60 anni morto sui luoghi di lavoro è  straniero. Come non arrabbiarsi quando vai a guardare le tabelle excel e ti accorgi che oltre il 40% dei morti hanno più di 60 anni, il 19% di questi con più di 70 anni. Un orrore che nessuno vuol vedere. Nessuno che ha nulla da dire sul precariato che costringe chi lo subisce a svolgere un lavoro pericoloso. E col Jobs act renziano i nuovi assunti sono praticamente di diventati precari. E le donne lavoratrici che muoiono numerosissime sulle strade: quasi quanto gli uomini. Come non commuoversi per quella madre e moglie cinquantenne dai capelli rossi che sorride nella foto di rito quando è morta, alle 4,30 di mattina per raggiungere alle 5 il posto di lavoro. E perché tutti gli anni arrivano all'INAIL oltre 1000 morti, per più diventare mediamente il 30% in meno a giugno o giù di lì ogni anno. Resuscitano?  Gli stessi morti che poi vengono mandati in Europa che così fanno apparire l'Italia più virtuale di quella che è. Se si contano tutti i morti l'Italia raddoppia tutti i paesi europei. E tanto altro ancora. Vada più a fondo Massimo Franchi e i giornalisti che hanno ancora la schiena dritta.

mercoledì 2 agosto 2023

Report morti sul lavoro nei primi sette mesi

 

          Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2023

Il mese di luglio si conclude con la morte di Vasil Meshinkov un bulgaro di 60 anni morto al suo primo giorno di lavoro, dipendente di una ditta esterna, il mese si conclude con 103 morti sui luoghi di lavoro e 157 complessivi, ma potrebbero mancarne, in itinere e in altri ambiti lavorativi, strage di edili questo mese per cadute dall’alto di capannoni e impalcature, molti di questi per malori dovuti al caldo. Nel luglio del 2022 i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono stai 84, l’aumento è del 15%, altro che cali se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL. Nei primi sette mesi i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono stati 542 contro i 451 del 2022, un aumento spaventoso del 17% .se poi andiamo al primo anno di monitoraggio, al 31 luglio del 2008 i morti furono 358, con uno spaventoso aumento del 36%. Fu Salvatore Guarino della provincia di   Cosenza a morire l’ultimo giorno di luglio di quell’anno. Ma nulla è cambiato da allora se non un aumento di centinaia di lavoratori morti in più. Stesse percentuali nelle varie categorie. Ma è incredibile il numero da 60 anni in più che sono morti sui luoghi di lavoro  241 su 542, il 44%del totale. Buona parte di questi non sono assicurati a INAIL, come quasi tutti i 101 agricoltori schiacciati dal trattore anche quest’anno, 167 nel 2022 e oltre 2400 da quando ho aperto l’Osservatorio. Sotto i sessant’anni ormai un morto su cinque è straniero. Qui sotto la reale situazione dei morti sui luoghi di lavoro per ogni regione e provincia. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO

L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti  lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere

31 Luglio 2023

Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 848 lavoratori, di questi 542 morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.

Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia

Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.

Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti

101 gli schiacciati dal trattore

75 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida

56 gli operai/e, impiegati/e e agricoltori/e morti per malori sui luoghi di lavoro, in luglio per il caldo che sono a tutti gli effetti denunciati come morti per infortuni sul lavoro

31 i morti in infortuni domestici

19 boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano

51 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più

 

Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono quasi altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali.

 Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi,

LOMBARDIA  63 (108 tot.) Milano 10, Bergamo 5, Brescia 17, Como 8, Cremona 2, Lecco 3, Lodi 1, Mantova 3, Monza Brianza 3 Pavia 7 Sondrio 2, Varese 3 CAMPANIA 49 (70 tot.) Napoli 12, Avellino 7 Benevento 4, Caserta 15, Salerno 11 VENETO 44 (76 tot.) Venezia 7 Belluno 1, Padova‎ 7, Rovigo 3, Treviso 9 Verona 11, Vicenza 4 PIEMONTE 37 (54 tot.) Torino 10, Alessandria 5, Asti 5, Biella 2, Cuneo 9, Novara 1,Verbano-Cusio-Ossola 4 Vercelli 2  SICILIA 38 (58 tot.) Palermo 7 Agrigento 7 Caltanissetta, Catania 2, Enna 1, Messina 7, Ragusa 2, Siracusa 6, Trapani‎ 6   TOSCANA 33 (63 tot.) Firenze 6, Arezzo 6, Grosseto 4, Livorno, Lucca 4, Massa Carrara Pisa‎ 5, Pistoia 1, Siena 2 Prato 1 EMILIA ROMAGNA 33 (52 tot.) Bologna 2, Rimini 2 Ferrara 2 Forlì Cesena 4 Modena 12 Parma 4 Ravenna 3 Reggio Emilia 1 Piacenza 2 PUGLIA 33 (54tot.) Bari 17, BAT 2, Brindisi 3, Foggia 4, Lecce 4 Taranto 3 CALABRIA 29 (48 tot.) Catanzaro 4, Cosenza 10, Crotone 4 Reggio Calabria 5 Vibo Valentia 5 LAZIO 24 (38 tot.) Roma 10, Viterbo 3Frosinone 2 Latina 4 Rieti 3  MARCHE 21 (33 tot.) Ancona 6, Macerata 6, Fermo 2, Pesaro-Urbino 5, Ascoli Piceno 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 17 (28 tot.) Pordenone 8 Triste 2 Udine 7   UMBRIA 10 (16 tot.) Perugia 8 Terni 2 TRENTINO ALTO ADIGE 16 (29 tot.) Trento 9 Bolzano 7 ABRUZZO 11   (17 tot.) L'Aquila 2, Chieti 3, Pescara 2 Teramo 3 SARDEGNA 10 (14 tot.) Cagliari 1 Carbonia-Iglesias 2  Medio Campidano 1, Nuoro , Ogliastra 1, Olbia-Tempio , Oristano 2, Sassari 3 BASILICATA 6  (9 tot.) Potenza 4 Matera 2 LIGURIA 13 (16 tot.) Genova (3), Imperia 5 La Spezia 4, Savona (1) VALLE D’AOSTA 2 (5 tot.) Molise 5  (8 tot.) Campobasso 4 Isernia 1

Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni  

Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor

martedì 1 agosto 2023

Cinque morti sui luoghi di lavoro il 31. 450 morti Inail al 30 giugno. E gli altri 220. Oggi 1° agosto siamo a 855 morti complessivi dall'inizio dell'anno 551 sui luoghi di lavoro

 Davvero assurdo che vengono nascosti agli italiani quasi la metà dei morti sul lavoro solo perché non sono assicurati a Inail. Li occultano tutti, Inail fa passare il messaggio chi i suoi morti, solo i suoi morti siano rappresentativi di tutto il panorama lavorativi, mentre in realtà sono solo i suoi. E gli altri? Dai 400 ai 500 morti sui luoghi di lavoro spariscono dalle statistiche. Ma come credere a un metalmeccanico in pensione, per l'aggiunta pittore, che ovviamente cercano di demolire perché è uno che vuole farsi pubblicità: nascondendo il fatto che aveva prima di cominciare a monitorare i morti, perché nessuno lo faceva e non fa, già all'attivo 70 mostre, che aveva già avuto il titolo di maestro dato dal Museo Zavattini, che aveva già esposto a Palazzo D'Accursio e Palazzo Re Enzo con personali e più volte, Che ha 11 opere nel patrimonio culturale della Regione Emilia Romagna. E dopo più niente perché vedeva e non stava zitto, l'indifferenza della politica, dei ministri, delle Commissioni Parlamentari e degli ammistratori a ogni livello. Il vuoto intorno, ora cerca o addirittura mente do di bloccarmi o depotenziare la mostra che farò a ottobre a Ravenna. Interessi miliardari, frustrati che vorrebbero fare quello che ho fatto io e non ci riescono, giornalisti (non tutti) che hanno paura a diffondere questi dati, sapendo bene che i morti sono quelli che diffondo con l'osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro. Dico loro che sono come Don Abbondio. Poi gli indifferenti che se ci fosse Dante li caccerebbe nel peggiore girone infernale. Ieri 5 morti, ma i media parlano solo dell'operaio travolto da una pala meccanica in Molise 


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?