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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 29 luglio 2016

Inesorabile la conta dei morti per infortuni sul lavoro : tre anche ieri sui luoghi di lavoro. Con le morti per infortuni sulle strade e in itinere più che raddoppiano. Morti che nessuno ricorda o tiene in considerazione. Il mondo del lavoro dipendente senza nessuna rappresentanza politica in Parlamento

Anche ieri 28 luglio 2016 ci sono stati tre morti sui luoghi di lavoro. Due sono in edilizia: a Milano un giovane egiziano di 33 anni è morto cadendo dall'alto di un ponteggio.In un cantiere sull'A4 un carpentiere di 52 anni è morto travolto da sbarre di ferro cadute da un elevatore. In provincia di Trento a Peio un caminonista è morto schiacciato tra camion e rimorchio. Il Presidente Mattarella su richiesta dell'operaio Marco Bazzoni che è un rappresentante aziendale sulla Sicurezza ha chiesto all'INAIL di chiarire come tutti gli anni dal 30 al 50% delle denunce delle morti per infortuni non vengono riconosciute come tali da questo Istituto dello Stato. Noi lo chiediamo da anni. Sappiamo benissimo che tantisismi non sono assicurati a questo Istituto, ma ciò non basta a spiegare una differenza così enorme tra chi viene riconosciuto come tale e chi no. Tra l'altro ci ne sono tantissime morti per infortuni di lavoratori che non sono assicurati all'INAIL e per questo che spariscono dalle statistiche, ma anche dall'interesse della politica, come per esempio i morti schiacciati dal trattore. Il numero di morti per inofrtuni  che noi diffondiamo sulle morti per inofortuni  da ormai dieci anni non sono tenuti innessuna considerazione dalla politica, che dialoga e prende per buoni quelli parziali dell'INAIL, che tra l'altro in molti casi non vengono neppure riconosciuti come Morti sul Lavoro. Insomma cosa mandiamo a fare in parlamento questi politici, e dico POLITICI  di tutti i partiti, se non hanno nessun interesse neppure dei drammi che sono le morti sul lavoro? SILENZIO COME SEMPRE DALLA POLITICA TUTTA CHE DELLA VITA DI CHI LAVORA SE NE FREGA. Poi si meravigliono che i cittadini non vanno a votare.

giovedì 28 luglio 2016

Terribile l'andamento della Campania per quanto riguarda le morti sul lavoro

Terribile l'andamento nella regione Campania quest'anno. Con i due morti sui luoghi di lavoro di ieri nelle province di Caserta e Benevento, la Campania arriva a 40 morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno e guida a livello nazionale questa triste classifica, seguono l'Emilia Romagna con 37 e il Veneto con 34. Stupisce quest'anno l'andamento della Lombardia che ha, ripsetto al numero di abitanti "solo" 26 morti sui luoghi di lavoro. Occorre ricordare che questa regione ha il doppio degli abitanti delle altre più popolose regioni italiane e che l'unico parmametro valido per valutare le morti sul lavoro è quello del numero di abitanti e non il livello occupazionale. A morire sono molto spesso lavoratori che lavorano in nero, o in categorie non assicurate all'INAIL. Carlo Soricelli

mercoledì 27 luglio 2016

Strage di agricoltori schiacciati dal trattore in Provincia di Vicenza. ne sono morti cinque in un mese. E il Presidente del Veneto Zaia e il Ministro delle Politiche Agricole Martina cosa stanno facendo per queste morti che rappresentano tutti gli anni da sole oltre il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro?



27 luglio 2016 Ancora un morto schiacciato dal trattore in provincia di Vicenza, è un 47enne di cui non si conosce ancora l’identità, è morto vicino a un canale d’irrigazione a San Germano dei Berici . Sono stati cinque morti in modo così atroce in questa provincia nell’ultimo mese. Il 26 luglio è morto Carlo Vignato, schiacciato in un vitigno. Il 12 luglio è morto un 73enne di cui purtroppo non conosciamo l’identità.. Il 3 luglio è morto Vincenzo Vigolo di 57 anni. Il 26 giugno Diego Luigi Lovato, morto con un escavatore mentre eseguiva lavori agricoli. Ma non dimentichiamoci di Giorgio Vencato morto a febbraio sempre con il trattore. Ma il Presidente del veneto Zaia che è stato Ministro dell’agricoltura che cosa sta facendo. Del resto quando era ministro ha vuto la stessa indifferenza che ha l’attuale Ministro delle Politiche Agricole Martina. Dal 21 luglio ne sono morti in modo così atroce otto in Italia e ottantuno sono i conducenti di questo mezzomorti  dall’inizio dell’anno. Insomma cosa bisogna fare per scuotere le coscienze di chi ci governa? E perché le associazioni di categoria non si fanno sentire su queste tragedie? Un mistero.

martedì 26 luglio 2016

Cinque agricoltori morti schiacciati dal trattore in due giorni

26 luglio 2016 Anche oggi registriamo altri due agricoltori schiacciati dal trattore. le vittime in provincia di Vicenza e di Teramo. Sono due anziani di 72 e 83 anni le vittime del mezzo e della mancanza di controlli e d'informazione, ma soprattutto dei ministeri competenti.. dall'inizio dell'anno sono già 80 morti in modo così atroce. di questo ritmo arriveremo a sfiorare, se non superare i morti schiacciati da trattore del 2014

Ancora tre morti sui luoghi di lavoro, due gli agricoltori schiacciati dal trattore e un edile cadendo dall'alto

26 luglio 2016 Purtroppo sono altri tre i lavoratori morti sul lavoro anche ieri. Due sono morti schiacciati dal trattore e un edile 66enne è morto a Carini di Palermo cadendo dall'alto. I due agricoltori morti sono Gian Enrico Guerrini di 58 anni a Crema di Cremona e un altro di 66 anni è morto in Provincia di Pistoia di cui non conosciamo ancora l'identità. Insomma le stragi che vedono coinvolti gli agricoltori schiacciati dal trattore (già 78 dall'inizio dell'anno) e degli edili che cadono dall'alto, (32 dall'inizio dell'anno) sembrano inarrestabili, ma sono prinicipalmente dovute all'indifferenza che dimostrano i governanti verso queste tragedie. MINISTRO MARTINA COSA STA FACENDO PER GLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE? PERCHE NON FA SENTIRE LA SUA VOCE?  LEI  IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE.

lunedì 25 luglio 2016

Ancora due morti sui luoghi di lavoro in Toscana che sta lottando anche quest'anno per la prima posizione in questa triste classifica

24 luglio 2016 Ancora due morti sui luoghi di lavoro in Toscana che in questo momento sta recuperando molte posizioni, per il primato in questa triste classifica. A Piombino, provincia di Livorno è morto  fulminato Matteo Arena di 46 anni. La tragedia su un traghetto.  A Prato è morto fulminato Peng Taomei un operaio cinese di 62 anni. Stava lavorando in un magazzino.

venerdì 22 luglio 2016

Altri due agricoltori morti a causa del killer chiamato trattore

Altri due morti causati dal trattore, questa volta sono tutti e due in Campania. le due vittime nelle province di Avellino e Benevento. arriviamo così allo spaventoso numero di 77 morti dall'inizio dell'anno provocate da questo mezzo. A questi poi occorre aggiungere i trasportati a bordo, spesso bambini. A morire poi anche tanti automobilisti che si scontrano sulle strade con questo mezzo. a volte anche gli stessi guidatori del trattore. Comunque è un silenzio mortale quello della politica di tutti i partiti, che di queste stragi se ne frega. anni e anni di denunce per queste morti atroci, ma niente, non muovono le chiappe dalle loro poltrone e scranni parlamentari. e questo riguarda destra sinistra, cinque stelle, sinistra moderata e  quella che si definisce estrema (de che???').

giovedì 21 luglio 2016

Ancora tre morti sui luoghi di lavoro

Continua la strage. regstriamo purtroppo il solito morto schiacciato dal trattore. questa volta è morto in modo così atroce un agricoltore in provincia di Rovigo. Nel Porto di Livorno è morto un autotrasportatatore investito da un muletto. In provincia di Ragusa è morto un altro agricoltre che è caduto in un pozzo. Ha chiamare i soccorsi inutilmente la figlia di 14 anni.

mercoledì 20 luglio 2016

Superati nella Regione Emilia Romagna i morti per infortuni sul lavoro dell'intero 2015

Con i due morti sui luoghi di lavoro in Italia si supera il 4% delle morti del 20 luglio del 2008. Purtroppo è la mia regione ad occupare il triste primato di prima della lista. Ero molto contento per i 2015, dopo tantisimi anni i morti erano calati vistosamente. Speravo che ciò fosse dovuto a interventistrutturali su questo fronte. ma purtroppo come è capitato con altre regioni nel passato il calo era dovuto solo alla casualità. A Vignola di Modena è morto cadendo dall'alto mentre raccoglieva la frutta in un frutteto un agricoltore di 64 anni. A Napoli è morto un altro lavoratore cadendo da un'impalcatura. Sono 31 gli edili che sono morti cadendo dall'alto dall'inizio dell'anno. 

Ma quale calo delle morti sul lavoro in questi ultimi dieci anni. rispetto al 20 luglio del 2008, anno di apertura dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro c'è un aumento del 4%.

20 luglio 2016 Con le due morti di ieri sui luoghi di lavoro,in provincia di ravenna e Verona raggiungiamo i 352 morti sui luoghi di lavoro Occorre sempre che ci ricordiamo che bisogna sempre aggiungerne almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere. Sulle strade non lavorano solo camionisti, ma tantissimi altri lavoratori per diverse ragioni. Ho guardato quanti morti avevamo avuto dal 1° gennaio 2008 al 20 luglio 2008. Erano quel giorno 338. oggi 20 luglio del 2016 siamo a 352. Chi parla di cali o lo fa in malafede o tira la coperta dove fa più comodo. I morti per infortuni sul lavoro sono i lavoratori che muoiono sul posto di lavoro, gli altri muoiono per le strade per incidenti e in itinere. Certo sono anche loro morti sul lavoro, ma con casitiche che non sono quelle dell'infortunio  sul posto di lavoro. Se si fa confusione e non si separano CHIARAMENTE QUESTE MORTI  NON SI POTRANNO MAI FARE INTERVENTI EFFICACI E MIRATI.

lunedì 18 luglio 2016

Un altro morto schiacciato dal trattore: sono 74 dall'inizio dell'anno

Rieti 17 luglio 2016. E' morto schiaccato dal trattore Jerri Lopez, un giovan poco pià che ventenne. l'incidente col mezzo mercoledì, E' morto domenica 17 all'ospedale di Rieti

domenica 17 luglio 2016

Anche ieri sabato 16 luglio è morto un edile cadendo dall'alto. La vittima aveva 42 anni ela tragedia a Nocera Inferirore in Provincia di Salerno. Provincia che ha già 10 morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio dell'anno.

Dieci anni ormai che denuncio queste tragedie sul lavoro, che "urlo" che a morire in tantisismi sono gli agricoltori schiacciati dal trattore e gli edili cadendo dll'alto. Ma non 'è niente da fare, sempre lo stesso numero di morti senza nessun miglioramento, anzi...con peggiormaneti se pur lievi dal 2008. Questo cosa dice? Che non si fa niente e che spendendo tanti soldi le misure eventualmente adottate, sia sul fornte della prevenzione che quella dei controlli sono inefficaci. occorrerebbe cambiare completamente le politiche su questo fronte. ma ho poca fiducia che si faccia. Più critichi, più il fronte dei "menefreghisti si fa ampio. si rifugiano nel mutismo, un silenzio vigliacco che ti fa comprendere la distanza che hanno coni cittadini e i lavoratori. Solo nelle grandi aziende si difendono bene da queste tragedie, ma lì il Sindacato funziona eccomme, e i controlli sono efficaci. lo erano già quando lavoravo in fabbrica negli anni novanta. ma gli altri? Non diamo colpa ai sindacati, dove sono presenti le morti sono quasi inesistenti. E' l'impossibilità ad arrivare tra gli artigiani, le piccole imprese edili, tra gli agricoltori che provaca questa strage ogni anno

sabato 16 luglio 2016

Altri due morti sui luoghi di lavoro

16 luglio 2016 Altri due morti sui luoghi di lavoro. In prvincia di Modena è morto il solito agricoltore schiacciato questa volta da un escavatore mentre trasportava legna.
A Prato è morto un operaio marocchino di 65 anni, sembra che la vittima sia morta cadendo da un tetto di un capannone.

giovedì 14 luglio 2016

Ancora 4 morti sui luoghi di lavoro anche ieri 13 luglio. ma sono morti che non esistono, muoiono singolarmente per infortuni ogni giorno. Ma è inutile indignarsi, ti fai solo il fegato grosso

Ancora 4 morti per inofrtuni sui luoghi di lavoro anche ieri. In provincia di Cuneo è morto un agricoltore rimasto intossicato dalle sterpaglie, in provincia di sondrio il solito morto giornaliero schiacciato dal trattore, in provincia di Cosenza un 66enneè rimasto schiacciato  con un escavatore. In provincia di Bologna, in Via ernerio è morto un operaio albanese cadendo da 15 metri d'altezza in una palazzina che stavano ristrutturando. Con 35 morti sui LUOGHI DI LAVORO l'Emilia Romagna balza in testa a questa triste classifica degli infortuni mortali. Il calo registrato nel 2015 nella Regione è stato causale? temo proprio di SI

mercoledì 13 luglio 2016

Una strage, non solo in Puglia per lo scontro tra treni, ma la "strage diffusa" coinvolge molti lavoratori al giorno. ieri, oltre a quelli morti sul treno e l'agricoltore coinvolto dallo scontro ce ne sono altri quattro morti in diverse Province d'Italia.

Solidarietà ai morti provocati dallo scontro di due treni  in Puglia, Di questo abbiamo scritto anche ieri,i lavoratori sono nell'ottocento a causa di chi non sta facendo niente, anzi, continua a legiferare contro il mondo del lavoro. Ieri ne sono morti altri 4 sui luoghi di lavoro in diverse province italiane. In provincia di Vicenza è morto a soli 23 anni Filippo Campagnolo. ll povero giovane è stato travolto da un muro in cemento in un cantiere. In provincia di Monza è morto Claudio Caelli, era un lattoniere, lunedì era caduto dall'alto, è morto all'Ospedale. In provincia di Brescia è morto Fernando Tavelli di 46 anni, è rimasto fulminato nella stalla mentre stava facendo manutenzione su un mezzo agricolo. In provincia di oristano è morto Marco Scoglio di 47 anni. scoglio col suo furgone si è scntrato con un TIR. Insomma da anni la vita di chi lavora non conta niente per chi questo Paese lo dirige. Ma non mollo e non mi rassegno. continuo a denunciare, anche se davanti ho un muro silenzioso. oggi è la tattoca più usata. Sembra che le dipsosizioni in politica siano. non commentare, non reagire, non contestare...tanto tu cittadino che fai volontariato non conti un cazzo

martedì 12 luglio 2016

Drammatico il bilancio dello scontro tra due treni in Puglia

Si fa sempre più drammatico il bilancio delle morti dovute allo scontro tra due treni questa mattina. si parla già di oltre venti morti, di sicuro tra i lavoratori sisa della morte di un macchinista, di quello che guidava l'altro treno non si sa ancora nulla, ma si teme per la sua sorte. A morire tantissimi pendolari in itinere e studenti. ma perchè di questa tragedia? Inutile chiedeselo, turni massacranti dei guidatori, e qui occorre sapere quanti anni avevano questi lavoratori, se di età avanzata e impediti d'andare in pensione con la legge Fornero che ha allungato notevolmente l'età per andarci. se si è trattato di un errore umano. ma di questi tempi e con questa tecnologia, non si può più parlare di questo, ma solo mancanza d'investimenti. se è vero che è bastato un mancato rispetto di un semaforo rosso per provocare questa carneficina c'è da mettersi le mani nei capelli e pregare tutte le volte che si sale su un treno. soparttutto se sono pieni di pendolari e studenti......le reti feroviarire per fare bella figura sono altre con le varie Freccie: queste con tecnologia di "prima classe" mica carichi di questi lavoratori che non contano più niente, come scrivevo questa mattina, basta guardare la composizione del parlamento per far comprendere che chi lavora fa solo "l'utile idiota" di chi poi legifera contro. Ma se non si alza un moto d'indignazione dal Paese nulla cambierà, se non nell'urna. Chi vende fumo sta pagando già duramente in termini elettorali, le persone e chi lavora soprattutto, con le chiacchiere su media compiacenti non le incantate più.Tengo a precisare che non ho simpatia per nessun partito che si trova in parlamento. in questi quasi dieci anni di monitoraggio con l'Osservatorio, ho visto che nessun partito fa niente per chi lavora, neppure le morti sul lavoro scuotono le loro coscienza, se vado a vedere le mail che ho spedito nel corso di questi anni, vedo che ci sono politici di primo e primissimo piano, di ogni partito, ma mai nessuno di questi ha mai fatto niente di concreto per queste tragedie che sono le morti sul lavoro. Una VERGOGNA che si spiega solo con la mancata rappresentanza di chi lavora nelle istituzioni. loro mica prendono un treno di pendolari o hanno qualcuno che lavora su un tetto o un trattore. Insomma stanno facendo una lotta di classe spietata verso il mondo del lavoro, che quando se ne accorgerà saranno c....per tutti

domenica 10 luglio 2016

ogni giorno non può mancare un morto schiacciato dal trattore

Purtroppo è un ritmo impressionante quello dei guidatori di trattori che muoino schiacciati. Questa volta è toccato morire in modo così atroce a l'ex sindaco Antonio Buratto in provincia di Torino. E' il 71nesimo a morire in modo così orribiledall'inizio dell'anno. Ma insomma è mai possibile non sentire da parte della politica e di chi ci governa una sola parola su questa strage? Speriamo che almeno il Presidente Mattarella faccia sentire la sua voce. Di questo passo supereremo i morti  causati da questo mezzo dell'anno record  del 2014. 

sabato 9 luglio 2016

Un altro agricoltore morto schiacciato dal trattore anche ieri 8 luglio

Anche ieri l'ennesimo agricoltore morto schiacciato dal trattore in provincia di Campobasso. la vittima A.D.A è morta a Mafalda.

venerdì 8 luglio 2016

Altri sette morti, di cui tre schiacciati dal trattore

A Morire schiacciati dal trattore sono stati tre nelle province di Benevento, Lucca e Vicenza ( in queste provincia è morto anche un bambino di undici anni pochi giorni fa, ovviamente non perchè guidava il trattore ma per essere stato fatto salire a bordo da un parente, ovviamente non è aggiunto tra i morti sul lavoro.  In provincia di Bologna è morto schiacciato dal muletto un operaio di 48 anni. A morire schiacciato da un escavatore un operaio bellunese. In provincia di Monza, a desio è morto a soli 25 anni Domenico bettoni cadendo da un tetto. Insomma strage inarrestabile

giovedì 7 luglio 2016

Un altro morto per infortunio in provincia di Bologna

Purtroppo un altro lavoratore è morto sui luoghi di lavoro in provincia di Bologna. Si tratta di Claudio Fallavena di 48 anni. Fallavena è morto schiacciato da un muletto in un'azienda di Particella, anche questo lavoratore come tanti dell'industria, non è un dipendente dell'azienda ma un"esterno", si tratta di lavoratori che spesso non hanno nessuna tutela e sembrano appartenere a un mondo a parte. Fallavena è uno dei tantissimi ferraresi che lavorano nel bolognese. Io quando lavoravo e scrtissi il libro "La classe operaia è andata all'inferno" non chiamavo i miei colleghi ferraresi "pendolari"ma ,"emigranti giornalieri". Una vita durissima la loro, apprezzavo molto la loro serietà e capacità lavorativa. È anche le loro idee che spesso coincidevano con le mie. Sono già 34 i morti sui luoghi di lavoro innella Regione Emilia Romagna e 6 in provincia di Bologna. La mia Regione seconda in termini assoluti per morti sui luoghi di lavoro, dopo la Campania, dove sono nato. Insomma...

mercoledì 6 luglio 2016

Ancora tanti morti per infortuni in questi giorni

Scusate per il mancato aggiornamento ma di questi giorni, purtroppo ci sono stati dei problemi. Comunque i lavoratori sono continuati a morire numerosissimi.. In Romania è morto un imprenditore che era in quel paese per lavoro. In provincia di Catania è dato per disperso in mare Giovanni Costanzo.  A Fano di Pesaro Urbino è morto un gruista cadendo dalla gru.  In provincia di Brescai è morto in una grande azienda un operaio. Sembra che il lavoratore fosse un esterno. Nelle grosse aziende a morire sono soprattutto lavoratori di ditte terziste, che di fatto sono lavoratori di serie B, senza le tutele dei dipendenti diretti. In Provincia di Brescia è morto dopo quindici giorni d'agonia un giovane di 25 anni che era rimasto ustionato gravemente per lo scoppio di una centralina. Occorre anche ricordare i nove lavoratori/ci di Dacca che sono morti per un attacco terroristico. erano tutti lavoratori e imprenditori del tessile.-

Ancora tanti morti per infortuni in questi giorni

Scusate per il mancato aggiornamento mdi questi giorni, purtroppo ci sono stati dei problemi. Comunque i lavoratori sono contiunati a morire numerosissimi.. In Romania è morto un imprenditore che era in quel paese per lavoro. In provincia di catania è dato per disperso in mare Giovanni Costanzo.  A Fano di Pesaro Urbino è morto un gruista cadendo dalla gru  In provincia di Brescai è morto in una grande azienda un operaio. Sembra che il lavoratore era un esterno. nelle grosse aziende a morire sono soprattutto lavoratori di ditte esterne, che di fatto sono lavoratori di serie B, senza le tutele dei dipendenti diretti. In Provincia di Brescia è morto dopo quindici giorni d'agonia un giovane di 25 anni che era rimasto ustionato gravemente per lo scoppio di una centralina. Occorre anche ricordare i nove lavoratori/ci di Dacca che sono morti per un attacco terroristico. erano tutti lavoratori e imprenditori del tessile.-

lunedì 4 luglio 2016

Un altro morto schiacciato dal trattore in provincia di Vicenza



Questo tre luglio è costata la vita a un altro guidatore di trattore in provincia di Vicenza. I vigili del fuoco sono intervenuti nel pomeriggio per liberare sun 57enne schiacciato sotto un trattore ad Arcugnano,  L’allarme nel pomeriggio quando i parenti hanno visto che il loro parente non rientrava dal lavoro dall'uliveto. Per cause da accertare  è caduto da un  terrazzamento del terreno,  rimanendo incastrato sotto privo di vita


venerdì 1 luglio 2016

Report morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2016



Report morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2016.
Sono 300 i morti sui luoghi di lavoro nei primi sei mesi del 2016. Lo stesso numero di morti che avevamo sui LUOGHI DI LAVORO, il 30 giugno il 30 giugno del 2014. Lo stesso giorno del 2015 erano 302, un calo favoloso dello 0.7%. Questo mese c’è stata un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 30, due anche nell’ultimo giorno del mese. La strage c’è stata anche tra i lavoratori dell’edilizia, ben 4 negli ultimi tre giorni. I morti sui LUOGHI DI LAVORO in queste due categorie sono stati il 56% sul totale. Teniamo presente che stiamo parlando solo dei morti sul posto di lavoro, se a questi aggiungiamo i morti sulle strade e in itinere le vittime sul lavoro in totale più che raddoppiano. Si alza sempre di più l’età di chi muore per infortuni sul lavoro a causa della legge Fornero e di chi l’ha votata. Obbligare a far svolgere lavori pericolosi per se e per gli altri, si può dire che è stata una legge indecente per non dire di peggio? Che è stato criminale non tenere per nulla conto della vita di chi lavora, e neppure della Sicurezza dei cittadini e degli automobilisti, se a lavorare in tarda età è un guidatore di un Tir? Se qualcuno vuole mi denunci pure, chi come me monitora i morti sul lavoro e registra queste tragedie da ormai 10 anni rimane allibito per la leggerezza con cui è stata fatta e approvata questa legge vergognosa e a favore dei più forti, che non si è fermata neppure davanti alla vita e alla sofferenza di lavoratori costretti a svolgere lavori pericolosi, stressanti e faticosi quasi fino a settant’anni. E questo riguarda anche tantissimi artigiani che muoiono numerosissimi in tarda età. Li vedi con le mani gonfie, con la schiena dolorante, con riflessi poco pronti. Insomma come definire questo autentico calvario a cui sono sottoposti questi lavoratori? E poi con la tecnologia che c’è ora com’è possibile che si assiste a giugno alla morte di un agricoltore al giorno, schiacciato dal trattore senza che nessuno in Parlamento alzi la voce per questa carneficina. Sono 66 dall’inizio dell’anno e 352 da quando si è insediato il Governo Renzi. Nessuno della minoranza PD e dell’opposizione ha niente da dire e questo solo perché il Ministro Martina delle Politiche Agricole appartiene a questa minoranza? E’ solo “ammoina” quella a cui assistiamo ogni giorno in Parlamento per problematiche che ai cittadini e lavoratori non gliene può fregare di meno? Povero nostro Paese come sei ridotto con questa classe dirigente. Un autentico e importante calo delle morti c’è stato nella Regione Lombardia nei primi sei mesi di quest’anno, nessuno è più lontano di me dalla Lega, contro il razzismo di noi meridionali ci ho anche scritto anche un libro vent’anni fa “Maruchein” (terrone) abitavo in Via del Carroccio. Ma non sono cieco e prevenuto su queste tragedie. Se il risultato che sta ottenendo la Lombardia non è frutto della casualità, come è capitato per altre importanti regioni, ma di un lavoro fatto sul territorio, tanto di capello a chi questa regione la dirige nelle varie articolazioni. Occorre capire che le morti sul lavoro sono da “conteggiare” non con assurdità come “l’indice occupazionale” e altre amenità del genere, ma sul numero complessivo della popolazione, visto che a morire sono tantissimi lavoratori non assicurati all’INAIL, o che lavorano in nero. La Lombardia ha il doppio degli abitanti delle regioni più popolose del nostro Paese, e rispetto alle altre ha da quando monitoro questo fenomeno un andamento migliore. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
SONO 300 I MORTI PER INFORTUNI
sui LUOGHI DI LAVORO dall’inizio dell’anno.
Oltre 630 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere.
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2016 per regione e provincia in ordine decrescente. I morti sulle autostrade e all’estero non sono conteggiate nelle province. Quando guardate l’andamento delle regioni e delle province pensate che ci sono almeno altrettanti morti per infortuni sulle strade e in itinere.

Campania 33 Napoli (13 di questi 3 in mare), Avellino (4), Benevento (1), Caserta (6), Salerno (9). Emilia-Romagna 31 Bologna (5). Forlì-Cesena (6), Ferrara (3), Modena (4), Parma (2), Piacenza (2), Ravenna (2), Reggio Emilia (6), Rimini (1). Veneto 26 Venezia (2), Belluno (3), Padova (6), Rovigo (1), Treviso (3), Verona (3), Vicenza (8). Toscana 24 Firenze (1), Arezzo (4), Grosseto (1), Livorno (4), Lucca (3), Massa Carrara (6), Pisa (2), Pistoia (1) , Siena (2) Prato (1).  Lazio 22 Roma (7), Viterbo (5) Frosinone (3) Latina (6) Rieti (1). Sicilia 20 Palermo (1), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (1), Messina (3), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani (1). Piemonte 19 Torino (3), Alessandria (1), Asti (5), Biella (), Cuneo (9), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (1).  Lombardia 19 Milano (1), Bergamo (3), Brescia (9), Como (2), Cremona (1), Lecco (1), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza (), Pavia (2), Sondrio (), Varese. Puglia 14 Bari (), BAT (2), Brindisi (1), Foggia (2), Lecce (2), Taranto (7) Trentino-Alto Adige 10 Trento (6), Bolzano (4).  Marche 10 Ancona (2), Macerata (4), Fermo (), Pesaro-Urbino 1(), Ascoli Piceno (2). Abruzzo 10 L'Aquila (1), Chieti (5), Pescara (2) Teramo (2). Sardegna 9 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campisano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari (3).  Calabria 8 Catanzaro (3), Cosenza (2), Crotone (1), Reggio Calabria (1) , Vibo Valentia (1). Umbria 4 Perugia (1) Terni (3). Liguria 4 Genova (2), Imperia (1), La Spezia (), Savona (1). Molise 4 Campobasso (4), Isernia (). Friuli-Venezia Giulia 3 Trieste, Gorizia (1), Pordenone (1), Udine (1).  Basilicata1 Potenza (1) Matera () Valle D’Aosta () I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province-
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E su questo aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i metalmeccanici che sui luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni, poi, nelle statistiche ufficiali, non separando chiaramente le morti causate dall’itinere, dalle morti sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi in questa categoria che è numerosissima e ha una forte mobilità per recarsi o tornare dai luoghi di lavoro. Anche quest’anno una strage di agricoltori schiacciati dal trattore, sono già 66 dall’inizio dell’anno, Tutti gli anni sui LUOGHI DI LAVORO il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo. 132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo molto della sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno visitano il sito. In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura sempre la categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, i metalmeccanici e l’autotrasporto.
Morti sul lavoro nel 2015
Le morti sulle autostrade e all’estero non sono segnalate nelle province
SONO STATI 678 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO nel 2015
CONTRO I 661 del 2014 +2,6%. ERANO 637 nel 2008 +6,1%
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL c’è stata un'inversione di tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell'infortunio mortale. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?