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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 30 marzo 2015

Un altro operaio morto in prvincia di Pordenone. speiamo che non ci siano altre vittime perchè le agenzie parlano di "bilancio provvisorio"

Pordenone 30 marzo 2015. E' morto un operai di 50 anni nell'esplosione avvenuta nel primo pomeriggio di oggi, nell'impianto di termovalorizzazione di Spilimbergo. La ditta Mistral Fvg srl, si occupa di raccolta, smaltimento e intermediazione di rifiuti speciali. Allo scoppio è seguito un principio d'incendio. è un operaio di 50 anni, dipendente della società. Da quanto si è appreso, l'uomo stava sistemando assieme a un collega un serbatoio, quando è stato investito da un violentissimo scoppio. L'altro operaio, seppure rimasto praticamente illeso, è stato trasferito in ospedale, a bordo di un'autolettiga, in stato di choc. Sul posto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Spilimbergo. Atteso anche l'arrivo degli ispettori dell'Azienda per l'Assistenza sanitaria 5 di Pordenone specializzati nella prevenzione degli incidenti sul lavoro. Indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Pordenone. i.

L'UNICA COSA CHE "UNISCE" QUESTO PAESE SONO GLI INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO CHE SONO DIFFUSI IN MODO UNIFORME SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO.

30 marzo 2015 Ancora 2 morti per infOrtuni sul lavoro in questi giorni. In provinci di Pavia è morto Luigi Scattu schiacciato dal trattore. E' il 14esimo dall'inzio dell'anno e questo nell'anno dell'EXPO. Una strage che puntualmente si ripete ogni anno. In provincia di Lucca è morto Andrea Roberto Buchetti di 55 anno. Buchetti è rimasto schiacciato da un muletto in un'azienda. I

domenica 29 marzo 2015

Due morti sui luoghi di lavoro in Campania in questi due ultimi giorni.

Due lavoratori sono morti in Campania. In provincia di Avellino Un autortrasportare di 31 anni, Pasquale Viscolo, è morto schiacciato dal suo furgone ad Avella. La tragedia dopo che Viscolo è sceso dal mezzo, stava cercando oggetti in ferro da ritirare. Per cause in corso di accertamento il mezzo si è ribaltato travolgendolo. Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale stazione. A Napoli città è morto è morto cadendo da un'impalcatura un lavoratre di 55 anni.

venerdì 27 marzo 2015

Muore cadendo in un pozzo un edile di 46 anni a Castellabate di Salerno.

Salerno 26 marzo 2015 E' morto un operaio a CASTELLABATE. Morte sul lavoro a Castellabate. V.R di 46 anni lavorava nin un'azienda di calcestruzzi , di proprietà del sindaco di Castellabate, L’operaio è scivolato in un pozzo di lavorazione del cemento, l'altezza era notevole e anche sel la macchina era spenta ha battuto il capo morendo sul colpo.

mercoledì 25 marzo 2015

Ancora due morti sul lavoro a Firenze e nel golfo di Cagliari

Firenze 24 marzo 2015 E' morto Paolo Becherucci di 70 anni alla periferia sud di Firenze, Becherucci, è morto dopo essere stato colpito da alcune assi di legno che erano state appoggiate sul muro esterno della falegnameria del figlio, nella zona industriale di Grassina. Accertamenti sulla disgrazia sono in corso da parte dei carabinieri e degli ispettori della Asl. Cagliari 23 marzo 2015 E' morto cadendo in mare da una barca da pesca un pescatore di cui non si conosce ancora l'identità. La tragedianel Golfo di Cagliari la vittima assieme a un compagno di battuta, era su una barca di quattro metri che si è ribaltata in serata , probabilmente a causa di un'onda anomala, davanti a La Maddalena Spiaggia, nel comune di Capoterra, a circa venti chilometri dal capoluogo sardo. L'altro pescatore è riuscito a nuotare fino alla riva, dando l'allarme. Sono immediatamente scattate le ricerche del compagno che è stato trovato privo di vita dagli uomini della capitaneria di porto poco dopo le sei del mattino.

martedì 24 marzo 2015

Morti per infortuni sul lavoro collettive? Spero di no, ma temo si realizzino a breve, almeno le statistiche elaborate nel corso di questi otto anni mi spingono a scrivere questo.

24 marzo Spero di sbaglirmi perchè le statistiche si fanno su dati già raccolti nel corso dei mesi e degli anni. Spero di sbagliarmi ma temo che a breve ci sarà un infortunio sul lavoro collettivo dove saranno coinvolte più lavoratori. Le altre volte non ho mai voluto scriverlo, ma questa volta voglio farlo, come dicevo sperando di sbagliarmi, oppure che le statistiche questa volte non siano rispettate.

lunedì 23 marzo 2015

Prima riunione nazionale di DIOPPPS a Casalecchio di Reno

Prima riunione nazionale di DIOPPPS a Casalecchio di Reno (Bologna) il 21 marzo 2015. I LAVORATORI DEVONO TORNARE PROTAGONISTI. Appena pronto il montaggio degli interventi degli altri partecipanti di diverse regioni italiane e province dell'Emilia Romagna saranno messi in rete. I primi interventi di Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro htttp://cadutisullavoro.logspot.it e della Dott.ssa Vincenza Medici, sorella di Andrea morto per infortunio sul lavoro. D

domenica 22 marzo 2015

Ancora due lavoratori morti , suprati di slancio i 100 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

Modena 21 marzo 2015 Un operaio moldavo è morto dissanguato mentre tagliava la legna con una motosega, non si capisce bene se la tagliava per se stesso o per conto di qualcuno. La tragedia che ha fatto inorridire i soccorritori che hanno trovato il cadavere dell'uomo dopo una segnalazione a Pavullo del Frignano. Un marittimo della provincia di Napolidi Mario Sannino era caduto in mare da alcuni giorni nelle acque spagnole e il suo corpo è stato ristrovato. I familiari ormai non nutrivono più la speranza di riuscirlo a rovedere vivo, dopo che erano stati avvertiti che il loro caro era caduto in acqua da diversi giorni.

sabato 21 marzo 2015

Muore a 73 anni cadendo dal tetto di un capannone a Prato.

Prato 20 marzo 2014. Aveva 73 anni Paolo Bernocchi e ed era andato sul tetto di un capannone per mettere a posto un lucernaio che si era danneggato con la tempesta di qualche settimana fa. Purtroppoè caduto dal tetto rimanendo ucciso sul colpo. E' questa la vera emergenza del paese. tantissimi muoiono in tarda età per diverse ragioni, a volte perchè costretti ancora a lavorare (la legge Fornero ha incrementato le morti dei lavoratori anziani) a volteperchè si fanno con leggerezza dei lavori pericolodsi. Occorre fare una grande campagna d'inofrmazione e incementare i controlli. In questi giorni è poi ricominciata puntuale la strage di agricoltori schiacciati dal trattore.

mercoledì 18 marzo 2015

Muore un marittimo filipppino di 62 anni nel porto di Livorno

Livorno, 17 marzo 2015 E' morto Priscillano Inoc un marittimo filippino di 62 anni schiacciato da un muletto Priscillano ha perso la vita restando schiacciato da un carrello elevatore durante una manovra: avrebbe subito lo schiacciamento del torace. La vittima si trovava al lavoro all’Alto Fondale. La trgedia verso le due della notte, secondo una prima ricostruzione della Polizia marittima, sarebbe stato investito da un muletto probabilmente a causa della scarsa visibilità al momento dell'incidente anche dalla forte pioggia. Il marittimo, nonostante tutte le manovre di rianimazione dei soccorritori, è deceduto poco dopo in ospedale.

lunedì 16 marzo 2015

SONO GIA' 13 GLI AGRICOLTORI MORTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE DALL'INIZIO DELL'ANNO, PIU' DUE CON ALTRI MEZZI AGRICOLI. RENZI, POLETTI E MARTINA SONO STATI AVVERTITI, COME L'ANNO SCORSO DELL'ECATOMBE DI AGRICOLTORI DA MARZO IN POI E' GIA' INZIATA MA NULLA VIEN FATTO, NEPPURE UNA CAMPAGNA INOFRMATIVA SULLA PERICOLOSITA' DL MEZZO, LA DISTANZA DI CHI CI GOVERNA RISPETTO A CHI LAVORA E' DIVENTATA ABISSALE.

Alessandria 14 marzo 2015 E morto Marco Zavattaro un agricoltore di 32 anni schiacciato dal suo trattore a Vignale Monferrato. Zavattaro che era alla guida del suo trattore per cause ancora in corso di accertamento, è sbalzato dal mezzo ed è stato travolto. Qualcuno ha assistito alla tragedia e ha dato l’allarme. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi: l’elicottero del 118 innanzi tutto con i sanitari però che non hanno potuto fare nulla perché il povero giovae era già deceduto, e sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco di Casale Monferrato che hanno messo in sicurezza il mezzo ed hanno aiutato nelle operazioni di recupero della salma dell’uomo. Le forze dell’ordine hanno cercato di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, ma nulla potrà dare sollievo alla famiglia distrutta dal dolore. SONO GIA' 13 GLI AGRICOLTORI MORTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE DALL'INZIO DELL'ANNO, PIU' DUE CON ALTRIMEZZI AGRICOLI. COME SEGNALATO E AVVERTITO RENZI, POLETTI E MARTINA L'ECATOMBE DI AGRICOLTORI E' GIA' INZIATA MA NULLA VIEN FATTO, NEPPURE UNA CAMPAGNA INOFRMATIVA SULLA PERICOLOSITA' DL MEZZO. LA DISTANZA DI CHI CI GOVERNA RIPSETTO A HI LAVORA E' DIVENTATA ABISSALE.

sabato 14 marzo 2015

14 lavoratori morti in 5 giorni

Con le tre morti registrate oggi arriviamo allo spaventoso numero di quattordici lavoratori morti in cinque giorni (sperando che per oggi sia finita.) Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore in Sicilia. Un autotrasportare di ventidue anni è morto in Val Venosta, un lavoratore dei Servizi, raccolta differenziata è morto in provincia di Rimini. Gli agricoltori morti schiacciati dal trattore sono diventati dodici, più due con altri mezzi agricoli. E nulla fanno per occuparsi di queste tragedie i ministri competenti. Rivolgiamo loro un appello: Primo Ministro Renzi (faccia almeno un twitter o un selfie che si occuperà di queste tragedie, Ministro Poletti (si ricordi che è il Ministro del Lavoro e che viene dal mondo delle cooperative). Ministro Martina, le consigliamo meno tavole rotonde sull'EXPO e di immaginare in fila i 152 agricoltori morti schiacciati dal trattore nel 2014 e dei dodici già quest’anno, e questo nonostante sia stato avvertito dell’imminente strage pochi giorni fa, come del resto l’anno scorso il 28 febbraio. Abbiate un po’ di pietà per queste vittime, occupandovene Non occupatevi solo di togliere i diritti dei lavoratori con il Jobs act, ma anche della vita e sicurezza di chi lavora, che forse vi sfuggirà sono correlate al precariato che avete istituzionalizzato. Noi il giorno dell'inaugurazione dell'EXPO porteremo il luto al braccio e vi ricordiamo che anche quest'anno come l'anno scoro vi abbiamo mandato una mail avvertendovi dell'imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore che puntualmente sta ricominciando.

giovedì 12 marzo 2015

ALTRI 3 MORTI SUL LAVORO;NOVE IN 3 GIORNI

CONTINUA ININTERROTTA LA STRAGE DI LAVORATORI. APPRENDIAMO DELLA MORTI DI ALTRI TRE LAVORATORI. Due in Veneto che con il buon governatore Zaia raggiunge con 13 morti i vertici di questa spaventosa classifica in italia.E' così tutti gli anni. ZAIA Un pessimo presidente, come è stato un pessimo Ministro dell'agricoltura. In provincia di Vicenza è morto Vincenzo Lorenzato trascinato da una motocoltivatrice. in provincia di Rovigo è morto un artigiano che stava lavorando sul tetto di una cabina elettrica. Rodolfo Rolfin è morto cadendo al suolo sotto lo sguardo di suo figlio. In provincia di Campobasso è morto schiacciato dal trattore Giuseppe Tullo di soli 44 anni. Tullo è l'undicesima vittima DEL TRATTORE DI QUEST'ANNO. nonostante il nuovo appello lanciato alle segreterie di Renzi, Poletti e MARTINA SI CONTINUA A IGNORARE IL PROBLEMA CHE AVREBBE BISOGNO SOPRA TUTTO DI UNA CAMPAGNA D'INFORMAZIONE SULLA PERICOLOSITA' DEL MEZZO,MA LA VITA DEGLI AGRICOLTORI PER LA POLITICA E PER CHI CI GOVERNA NON CONTA NIENTE. BASTA PENSARE DI FARE LE PASSARELLE CON L'EXPO. Li' si che si parla dell'eccellenza dell'agroalimentare italiano che è impregnato del sangue di queste vittimie innocenti.

CINQUE LAVORATORI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO IN DUE GIORNI, due stranieri sono morti in edilizia in Toscana

12 marzo 2015 Altri due lavoratori in edlizia sono morti in poche ore in Toscana. GROSSETO, 11 MAR - E' morto un operaio macedone di cui non si conosce ancora l'identità a Grosseto: la vittima è un operaio di 45 anni. La vittima stava lavorando in un cantiere edile per la costruzione di un ipercoop. Sembra che l'operaio sia stato stato colpito alla testa da una benna. Lucca E' morto un operaio d'orifine marocchina era stato ferito gravemente durante la tempesta di vento del 6 marzo, è morto dopo che era stato ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Lucca. La vittima di 48 anni, sembra sia stato travolto dal tetto di un capannone sul quale stava lavorando, divelto dal forte vento, nei pressi di Barga.

mercoledì 11 marzo 2015

Anche oggi sono morti altri due lavoratori

11 marzo 2015 Anche oggi dobbamo registrare altri due moti sui luoghi di lavoro. In provincia di Treviso è morto M.T di 54 anni. La vittima è rimasta fulminata dopo aver toccato i fili dell'alta tensione mentre tagliava un albero. Un anziano agricoltore è morto trascinato da un motocoltivatore.
9 marzo 2014 Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Viterbo, anche quest'anno stato mandatoa una mail a Renzi, Poletti, Martina, con la richiets di fare una cmpagna informativa sulla pericolosità del mezzo. dall'inzio dell'anno ne sono morti così atrocemtne già 10, ma ilpeggio comincerà entro poci giorni. Ma pensano sono a farsi vedere nelle trasmissioni "amiche" per dire agli italiani quanto sono bravi..... Un autotrasportatore è morto sull'A1 nei pressi di Firenze per lo scontro tra due tir.

venerdì 6 marzo 2015

E' incredibile, con i due morti aggiunti oggi, abbiamo lo stesso giorno del 2014 avevamo lo stesso numero di morti settantasette. Ma come fa la politica a non accorgersi della carneficna e mettere come prioritaria la lotta a queste barbarie.

Rieti, 6 marzo 2015 - E’ morto Pietro Priori, l’operaio di 55 anni, una settimana fa nell’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio. PRIORI è morto la scorsa notte nel centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’ Eugenio di Roma dove era stato ricoverato in gravissime condizioni. Priori, che era stato investito dalle fiamme durante le operazioni di macerazione del carbone, uno dei componenti utilizzati per confezionare artifizi pirotecnici, aveva riportato gravi ustioni su oltre l’80% del corpo. Sulla tragedia indaga la squadra mobile di Rieti. Verona è morto Francesco Mariglioni di 48 anni. la tragedia questa mattina in un cantiere in via Linale. Marigliani che guidava una autogru, è rimasto schiacciato sotto una grossa trave in cemento armato. Sul posto l'elicottero di Verona Emergenza e i vigili del fuoco che hanno cercato di liberarlo, am purtroppo era già morto quanso sono riusciti a a liberarlo

martedì 3 marzo 2015

Il Ministro Poletti è sgomento

Salerno Reggio Calabria 2 marzo 2014 E' morto Miholca Adrian, romeno di 25 anni. La tragedia intorno alle 17, in un canitiere della salerno Reggio-Calabria. dove sono in corso i lavori di realizzazione della nuova autostrada. Il povero giovane lavorarava per l’impresa Nitrex. Secondole prime indagini, l’incidente èin una campata del Viadotto “Italia”, dove edove si stavano demolendo le impalcature". Nel corso di questi lavori si è verificato improvvisamente il crollo della campata, che ha coinvolto anche l’operaio. Presente in cantiere l’autorità giudiziaria per gli accertamenti preliminari e sono in corso da parte dei tecnici dell’Anas “Sono sgomento e profondamente addolorato per la tragica morte di un giovane operaio in un cantiere della Salerno-Reggio Calabria. Un incidente mortale sul lavoro è una sconfitta per tutti, e non dovrebbe mai succedere”. Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti. commenta così la notizia della morte dell’operaio. “Dobbiamo rafforzare la consapevolezza dei rischi e fare della prevenzione un impegno quotidiano di tutti, imprese e lavoratori. Perché non è accettabile che il lavoro, fonte di vita e di dignità, possa diventare una condanna a morte”. Dolore e cordoglio anche per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio: “Mi auguro che questo ennesimo, tragico incidente sul lavoro -ha concluso Oliverio- non sia figlio della negligenza e della disattenzione umana e che si faccia immediatamente piena luce sulle cause che lo hanno determinato. Ai familiari giungano la mia vicinanza e le mie condoglianze”. Incredibili le dichiarazioni del Ministro Poletti, che nulla ha fatto, nonostante gli avvertimenti dell'Osservatorio dopo la mail del 28 febbraio 2014 (inviata uguale anche quest'anno) sulla strage che entro pochi giorni sarebbe ricominciata schiacciati dai trattori. dopo quel giorno ne sono morti così tragicamnte 142 nel 2014. E nove ne sono già morti quest'anno, e siamo solo all'inizio tra poco col bel tempo la strage ricomincerà senza neppure una twittata dei ministri competenti, L'Aquila 2 maRzo 2015 E' morto schiacciato da una pressa un bidello di 55 anni a Avezano mentre lavorava nell'Istituto per Geometri di Avezzano, è morto durante il trasporto in ospedale, secondo quanto si è appreso, stava spostando il macchinario insieme ad altre persone. Per rimuovere la pressa, impiegata nella scuola superiore per prove sui cubi di cemento, è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco. Sul posto per le indagini anche Carabinieri e sanitari del 118.

domenica 1 marzo 2015

Ancora 2 morti in edlizia

Due edili sono morti negli ultimi 2 giorni di Febbraio. In provincia di Salerno è morto cadendo in una buca di un escavatore Francesco Giarnaccia di 53 anni e in provincia di Messina è caduto da un lucernaio di un capannone Vincenzo Di Stefano di 60 anni. E' vermante incredibile, cala il lavoro in edilizia in modo drammatico ma i morti sul lavoro in edilizia aumentano. E la sicurezza cala per la concorrenza spietata che ormai ha fatto diventare la sicurezza dei lavoratori e la loro vita irrilevante.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?