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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 30 giugno 2016

Siamo a 299 morti sui luoghi di lavoro con l'agricoltore morto a Castelvetro in provincia di Modena. Un'autentica strage quella degli agricoltori schiacciati dal trattore. Sono stati 29 nel mese di giugno. Una strage che avevamo annunciata, abbiamo chiesto con mail l'intervento del Ministro Martina, ma niente neppure da Renzi e Poletti. Si dovrebbero solo vergognare per il loro disinteresse verso la vita di chi lavora. Ma i lavoratori hanno la memoria lunga e se ne ricorderanno quando si voterà. Poi  si meravigliano che sindaci come Fassino non vengono confermati.

registriamo altri due morti sui luoghi di lavoro.

30 giugno  2016 Un edile Carmine Guglielmi è morto a Melfi di Potenza cadendo dal tetto di una casa di riposo.
In provincia di Vicenza è morto travolto da un escavatore che guidava Diego Luigi lovato

mercoledì 29 giugno 2016

Quattro morti sui luoghi di lavoro anche oggi, un ritmo impressionante, a questi occorre poi aggiungerne almeno altrettati che muoiono sulle strade e in itinere

29 giugno Altri due agricoltori sono morti schicciati dal trattore anche oggi, Uno è morto in provincia Bolzano e un altro in provincia di Viterbo. tra le vittime anche due edili. Uno è morto in un cantiere in provincia di lecco sepolto da un cumulo di detriti, Un altro è morto in provincia di Caserta. la signora con la falce si sfrega le mani e ringrazia chi di dovere perchè non fa niente. Poi per non prendersi querele occorre fermarsi, ma io certi personaggi che ogni giorno vediamo in televisione, in ogni programma per propagandare le lro cazzate li vedo sempre con le mani sporche di sangue. Non si combatte a mani nude con chi ha a disposizione dei carri armati che li usa per sparare cazzate al cielo, ma se solo dici qualcosa di serio contro di loro l'indirizzano verso di te senza pensarci. e poi ci sono i giornalisti radical chic di sinistra (ma sempre pronti a correre dietro i vincenti anche adesso che hanno i cpaelli bianchi) che quando li crtichi per la loro indifferenza s'indignano per lesa maesta. gionalisti di punta, di quelli che fanno opinione, ma che in fondo sono solo piccolissimi uomini. E non faccio nomi per evitare querele, sono poi quelli che facevano satira politica, sempre schierati e sempre ben renumerati. Chi giuda i carri armati? fate voi

martedì 28 giugno 2016

Tre quattro morti sul lavoro al giorno tolgono tante pensioni di torno.

Tre quattro morti sul lavoro al giorno tolgono le le pensioni di torno.
E' amaro dirlo così brutalmente. Ma ogni tanto qualche dubbio mi viene.Non è che non fanno niente perchè così pagano meno pensioni? Ma no, è solo che se ne fregano della vita di chi lavora. Tutto qui. Anche oggi due morti sul lavoro. Un edile in provincia di Crotone e il solito agricoltore schiacciato dal trattore che non manca mai in questo mese di giugno. Avvertiti, stimolati (de che?) si chiede solo almeno di avvertire chi lavora e chi guida il trattore che guida un mezzo mortale. Manco un twitter da questo governo su queste tragedie. Se poi aggiungiamo che costringono a lavorare fino a quasi settant'anni con la riforma Fornero, anche con i lavori pericolosi....I dubbi aumentano,

Ancora due morti in Emilia Romagna che si colloca in questo momento al secondo posto per numero di morti sul lavoro.

Con i due morti di eri sono cinque i morti sui LUOGHI DI LAVORO in Emilia Romagna negli ultimi due giorni. ieri è morto Alex Balboni di soli 36 anni schiacciato dal rimorchio del trattore che si è ribaltato. In provincia di Ferrara è morto un autotrasportatore tunisino di 43 anni che si è schiantato con il camion contro un platano. Di fianco aveva il figlio di dieci anni rimasto feritoCon queste due vittime l'Emilia romagna è al secondo posto per numero di morti sui luoghi di lavoro in Italia. Il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e la Presidente dell'Assemblea Legislativa della Regione Simonetta Saliera di cui conosco la sensibilità su questo fenomeno. lancino l'allarme su queste tragedie e  una campagna informativa sulla Sicurezza. . La nostra civile regione non può sopportare un carico così elevato di morti sui luoghi di lavoro. Poi dopo un 2015 che ha registrato un forte calo rispetto al 2014  sono ripresi a morire tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore anche nella nostra Regione. Se si andrà avanti così  nel 2016 si arriverà a superare i 60 morti sui LUOGHI DI LAVORO .

lunedì 27 giugno 2016

SONO DIVENTATI OTTO I LAORATORI MORTI IN QUESTO FINE SETTIMANA.

Aggiornamento, purtroppo occorre aggiungere altri tre morti di cui due ancora a causa del trattore il "Killer" degli agricoltori. Strage di fine settimana, sono morti in cinque (diventati otto), di cui tre in Emilia Romagna. Anche una ragazza di 22 anni schiacciata dal trattore in provincia di Trento
27 giugno 2016 Un fine settimana di morte per chi lavora. Sono morti conque lavoratori in questa fine settimana. Purtroppo tre nella mia regione l'Emilia Romagna, un autotrasportatore in provincia di Rovigo e Una ragazza di 22 anni che è morta schiacciata dal trattire in provincia di Trento. In Emila Romagna ci sono state due vittime in agricoltura: Massimo Lorenzi di 57 anni schiacciato dal una mietitrebbia e Germano Fontanelli trovato morto dopo giorni dai familiari, era vicino in una scala rovesciata. Al Petrolchimico di Ferrara è morto Sandro Rosi colpito violentemente da uno sportellone di un camion. A questi occorre aggiungerne altri tre. Due provocate dal trattore. in provincia di Asti un 79enne è finito in una scarpata. in provincia di belluno è scoppiata una ruta, anche per questo lavoratore è morto sul colpo. In Provincia d padova un lavoratore, non si comprende se di una ditta appaltatrice è caduto dal tetto di uno stabilimento mentre puliva i pannelli fotovoltaici.

Strage di fine settimana, sono morti in cinque, di cui tre in Emilia Romagna. Anche una ragazza di 22 anni schiacciata dal trattore in provincia di Trento

27 giugno 2016 Un fine settimana di morte per chi lavora. Sono morti conque lavoratori in questa fine settimana. Purtroppo tre nella mia regione l'Emilia Romagna, un autotrasportatore in provincia di Rovigo e Una ragazza di 22 anni che è morta schiacciata dal trattire in provincia di Trento. In Emila Romagna ci sono state due vittime in agricoltura: Massimo Lorenzi di 57 anni schiacciato dal una mietitrebbia e Germano Fontanelli trovato morto dopo giorni dai familiari, era vicino in una scala rovesciata. Al Petrolchimico di Ferrara è morto Sandro Rosi colpito violentemente da uno sportellone di un camion.

sabato 25 giugno 2016

Ancora cinque morti sui luoghi di lavoro anche ieri

Anche ieri 24 giugno sono morti cinque lavoratori di cui due schiaccitati dal trattore, e altri tre in diverse località italiane.Da Vicenza a Latina e Frosinone. ma tanto....mai che spendono una parola su queste povere vittime, neppure un pò di umana pietà.

venerdì 24 giugno 2016

Ancora tre morti anche ieri sui luoghi di lavoro. A questi occorre aggiungere, anche se non si pù inserirlo tra le morti sul lavoro un bambino di tre anni che è morto schiacciato dal trattore del nonno. Il bambino era nel campo

Ancora tre morti su lavoro anche ieri. Un giovane di 24 anni Salvatore Pistone che lavorava in un'officina di Carini di Palermo è morto da un disco che lo ha schiacciato. Un boscaiolo è morto in provincia di Belluno travolto dall'albero che tagliava. Nerino zanella aveva 61 anni. Un autorasportatore è morto sull'A1 in uno scontro tra Tir. Isomma i cali anche quest'anno sembrano non esserci se non molto limitati. Un altro bambino, aveva solo 3 anni è morto schiaccito dal trattore giudato dal nonno, il bimbo era in un campo. sono da chiarire le dinamiche della tragedia. Poi del Ministro che dirige questo ministero non voglio più parlare. Non si merita neppure i commenti sulla sua mancanza d'interesse verso queste tragedie

giovedì 23 giugno 2016

Il Parlamento riconvochi il Presidente dell'INAIL. Occorre chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro

Il Parlamento riconvochi il Presidente dell'INAIL, che spieghi ai rappresentanti del popolo come mai spariscono 550 lavoratori tra le morti per infortuni da questo Istituto? Perchè tante morti non vengono riconosciute come tali. Governo e opposizione non hanno nulla da dire? Insomma facciamo chiarezza, Delle 1246 denunce per infortuni mortali pervenute all'INAIL ne sono state riconosciute solo 694. Si parla addirittura di un calo rispetto al 2014. Gli altri 552 morti che fino hanno fatto? Sono resuscitati? O non sono morti per infortuni? la stampa tutta era scandalizzata per l'aumento delle denunce: adesso non  chiede spiegazioni? Un can can mediatico incredibile. Adesso il silenzio. Dei 694 morti che l'INAIL ha riconosciti come morti per infortuni sul lavoro il 55% non sono morti sui LUOGHI DI LAVORO. Rimangono 364 lavoratori che l'INAIL riconosce morti sul posto di lavoro. Noi come potete vedere nel Report dei morti del 2015 e nell'apertura dell'Osservatorio ne abbiamo regstrati sui LUOGHI DI LAVORO 678. Quasi il doppio. Lavoratori che non hanno neppure la dignità di essere riconosciuti come morti sul lavoro se spariscono senza spiegazioni. Noi li monitoriamo tutti, non possono esserci lavoratori di serie A e di B. Complessivamente se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superanodalle nostre statistiche 1400 morti. Insomma si faccia chiarezza, Si stabilisca finalmente che l'INAIL riconosce come morti sul lavoro solo i prori assicurati e che tantissimi non lo sono. Intere categorie non sono "conteggiate, come del resto le morti in nero. Che tantissime denunce che riceve questo Istituto dello Stato non  sono riconosciute come "morti sul lavoro". Per non essere assicurati all'INAIL o perchè con modalità non rispettate, soprattutto in itinere, ma poi ci sono tantissimo contenziosi da parte dei familiari delle vittime. Ma i media comprese le televisioni pubbiliche (le private se ne fregano di uete fenomeno) non hanno nulla da dire a proposito? Si avventano tutti quando c'è una notizia clamorosa, quale un aumento del 15% che non esiste, se si prendono in considerazioni tutte le morti, che però sono molte di più se si conteggiano tutte. Povero questo nostro paese che non è neppure capace di stabilire quandi morti sul lavoro ha. Il Presidente dell'INAIl ha relazionato in parlamento poco tempo fa sulla situazione complessiva degli infortuni. Un parlamento silenzioso, forse perchè se ne frega della vita di chi lavora, un parlamento che non ha fatto domande? Perchè non lo riconvocano e chiedono spiegazioni questa volta sul reale numero di morti? Consiglio a tutti d'andare a rileggere quello che tutti i media scrivevano solo pochi mesi fa sullo "spaventoso aumento"delle denunce. che poi è diventato un calo per i morti riconosciuti. Sono solo un metalmeccanico in pensione che però s'impegna volontariamente molte ore al giorno a monitorare i morti. Praticamente sono il nulla in questi tempi di caste e di nominati. Ma io combatterò fino a quando ne avrò la forza, per cercare di dare dignità a chi muore lavorando

mercoledì 22 giugno 2016

Muore un operaio alla Comolai di Monfalcone

Un altro lavoratore è morto oggi a Monfalcone in provincia di Gorizia, un giovane operaio rumeno è rimasto travolto da un manufatto. E' possibile che la vittima sia un "esterno" come i tanti che muoiono nelle gorsse aziende

Politica fai schifo, parli solo dei massimi sistemi ma della vita di chi lavora non v'interessa niente. Ilavoratori trattati da parial

Politica fai schifo, parli solo dei massimi sistemi ma della vita di chi lavora non v'interessa niente
Ancora due morti sui LUOGHI DI LAVORO anche ieri. In provincia di Caserta, un giovane di 34 anni ha fatto una fine orribile. Emilio Marotta stava lavorando su un camion che compattava il cartone, per motivi d'accertare è scivolato dentro morendo dilaniato e schiacciato dalla pressa. In provincia di Parma un altro trentenne Loris Bosi è morto cadendo da un camion mentre caricava legna. Ma anche nei giorni precedenti ne sono morti tantissimi. Insomma se i lavoratori non comincino a prendere le redine di questo paese distrutto moralmente non c'è più speranza. Ricordiamoci anche dei tamtissimi che muoiono schiacciati dal trattore. Sono già 57 dall'inizio dell'anno e 17 in giugno. da quando si è insediato il Governo Renzi sono morti in modo così orrendo 356 agricoltori e senza vedere neppure una presa di posizione dal Ministro Martina responsabile delle Politiche Agricole che sembra venga addirittura proposto come Vice Segretario del PD. Il mondo del lavoro si è cercato di isolarlo, di depotenziarlo, da destra a sinistra nessuno se ne occupa. ma le sberle date al governo arrrivano da lì. Dalle periferie operaie che regiscono come meglio possono contro chi ha creato il Jobs act e che dice che Marchionne è meglio dei Sindacati, che avranno pure tanti difetti, ma che dove sono presenti le morti per infortuni sono quasi inesistenti. E' ora di dire basta. la classe dirigente del paese dev'essere formata da lavoratori, che abbiano la giusta rappresentanza. Un parlamento che non sia pieno solo di politici professionisti, avvocati, soubrette, industriali "poco illunimati" che con le loro lobby lo condizionano E' ORA DI DIRE BASTA. NON SONO UN PENTASTELLATO, NON LI HO MAI VOTATI, MA SE LIBERASSERO IL PAESE DA QUESTE GENTE SAREBBE UNA GRAN COSA. RENZI HA DISTRUTTO QUEL CORPO SOCIALE CHE ANCORA CREDEVA IN UN PARTITO CHE ERA DEI LAVORATORI. OPPURE LA SPERANZA CHE SI AFFACCIA ALL'ORIZZONTE UN PARTITO NUOVO E VERO CHE CHI LO GIUDA SAPPIA COSA VUOL DIRE LAVORARE IN UNA FABBRICA A OLTrE SESSANT'ANNI, GUIDARE UN TIR, PERICOLOSO PER SE E PER GLI ALTRI, UN TRATTORE, UN TRENO, EDUCARE DEI BAMBINI IN TARDA ETA, FARE TURNI MASSACRANTI NEGLI OSPEDALI ECC..ABBIAMO UN PARLAMENTO DI CLASSE DOVE I LAVORATORI SONO TRATTATI DA PARIA. BASTA DAVVERO NON SE NE PUO' PIU'.Se poi senti i commenti degli osservatori politici ti chiedi da dove vengono. ma ancora più concretamente chi li paga?

lunedì 20 giugno 2016

Finalmente anche la città dove abito da quasi 40 anni ha menzionato l'Osservatorio

razie a Casalecchio Notizie, al redattore Mauro Ungarelli e al Sindaco di Casalecchio Bosso per questa intervista che l'ha voluta. È stato citato anche dagli italiani dell'ONU ma mai dalle amministratori locali. I cittadini casalecchiesi siano orgogliosi dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro che è diventato punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie indipendente sul reale numero di morti per infortuni sul lavoro. E' nato qui, in questa città. L'Osservatorio è visitato da 300/500 persone ogni giorno, tante anche dall'estero. Spero che prima o poi anche Bologna si ricordi di questa inziativa che dovrebbe inorgoglirla. E' formata solo da volontari (pochi), quando possono mi danno una mano i miei figli e cittadini da ogni parte d'Italia che mi segnalano le morti. E' nato il 1° gennaio 2008, poche settimane dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino: Mi ero accorto che le notizie più recenti di queste tragedie avevano almeno sei mesi. Decisi così di dedicarlo a quei lavoratori morti bruciati vivi e successivamente al grande giornalista scomparso da poco Santo Della Santo Della Volpe con cui ho avuto tantissimi contatti su queste tragedie. Occorre dire che il Servizio Pubblico ha ripreso tantissime volte nelle trasmissioni RAI i dati dell'Osservatorio che sono stati spesso in contrasto con quelli "ufficiali". Il Servizio Pubblico è prezioso, solo la Rai se ne occuppa spesso, entrando anche in contrasto con chi ci ha governato in questi anni dicendo le cose come stanno. Spesso i governanti hanno utilizzato dati adulcorati per fare leggi contro la Sicurezza, sembrava un fenomeno in forte calo, mentre in realtà, le morti sul lavoro non sono mai calate da quando l'osservatorio è stato aperto. E credetemi, è molto difficile per un giornalista, come per qualsiasi altro lavoratore andare contro i propri superiori. Anche Santo della Volpe ha pagato duramente la sua indipendenza, ed era uno dei più noti giornalisti italiani. la RAI è comandata dalla politica e nonostante questo il Servizio Pubblico è l'unico che si occupa dei problemi dei cittadini. Le private di queste tragedie non si sono mai occupate se non per fare del sensazionalismo grezzo e opportunista. Come osservatorio siamo riusciti a far comprendere agli italiani che il numero di morti sul lavoro sono molti di più che l'INAIL diffonde. Che questo importante Istituto dello Stato, monitora solo i propria assicurati, e che molte categorie e lavoratori in nero sparivano come fantasmi, che tantissime denunce che riceve l'INAIL non verranno poi riconosciute come tali. Sono passati ormai quasi dieci anni, e dopo tanto tempo vedere che il Comune dove vivo da quasi quarant'anni finalmente se ne è occupato è gratificante. Si, le mie critiche sono state spesso feroci, ma la politica non dovrebbe chiudersi a riccio, ma valutare se quello che uno diffonde sia vero. Questo è quello che penso. Poi mai ricevuto neppure una lira da nessuno, anche se le spese ci sono e le ho pagate di tasca mia. l'osservatorio non dev'essere condizionato da nessuno, Vi chiedo solo una cosa, mandate mail al Ministro Martina e a trasmissioni "bucoliche" come Linea Verde, che si occupino finalmente del dramma degli agricoltori schiacciati dal trattore che sono centinaia ogni anno. E' assurdo far vedere pecore e mucche che pascolano nei prati, di un'agrcoltura all'avanguardia e non parlare mai della terra che è impregnata del sangue di chi la lavora

domenica 19 giugno 2016

Per chi suonerà la campana in questi giorni? ovviamente per qualche agricoltore che morirà a causa del trattore.

18 giugno 2016  Ancora quattro morti sul lavoro anche ieri. Tre sono agricoltori; di questi due schiacciati dal trattore in provincia di Chieti e di Cuneo, purtroppo il trattore ha provocato la morte di un giovane di 27 anni in provincia di caserta. Il povero giovane è morto fulminato mentre lavorava sul mezzo in un campo. ma mi chiedo se questi mezzi che ammazzano ogni giorno non sono neppure dotati di qualche forma di protezione per i fulmini. E' morto un autrapsortatore sullA4 nei pressi di Portogurao in un incidente con altri tir.Sono già 16 in giugno i morti provocati dal trattore, 56 dall'inzio dell'anno e 356 dall'insediamento del governo Renzi

venerdì 17 giugno 2016

L'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sta con Merola al balottaggio di domenica a Bologna

L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sta con Virgilio Merola al ballottaggio di domenica a Bologna. La città in cui sono cresciuto è solidale e mai potrà eleggere sindaco la rappresentante di un partito che ha costruito sulla paura la sua fortuna elettorale. Prima su noi meridionali, e adesso con gli stranieri. Io sono cresciuto in questa cultura, mai avrei potuto per cinquant’anni dipinto e scolpito opere a contenuto sociale e creare l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro che è diventato punto di riferimento nazionale con centinaia di visite sul blog, per chi cerca notizie in tempo reale sulle tragedie che sono le morti sul lavoro. Con orgoglio in tanti da altre zone d’Italia mi dicono che l’osservatorio non poteva che nascere a Bologna. Nella nostra Bologna così bella e civile. Merola l’ho incontrato una volta sola alcuni anni fa nell’occasione della donazione di un mio grande dipinto al Centro Rosa Marchi, il dipinto che creai nel 1979 rappresenta la nascita del primo Centro anziani nato in Italia (questa è Bologna). Ho avuto esempi luminosi da gente comune. Io non voglio che questa città faccia crescere nella paura i miei figli e nipoti. Una paura alimentata a arte per raccogliere consensi. Tutti assistiamo con ansia allo sbarco di migliaia di disperati. Ma come si fa a far morire in mare donne e bambini come senti da alcuni. Poi la Sicurezza la vogliono tutti, ma le nostre forze armate sono state impossibilitate a farlo al meglio dopo che sono state private di mezzi e uomini dai diversi governi che si sono succeduto in questi ultimi vent’anni. A volte davo a prendere da scuola un mio nipote, che ha un cognome bolognese simile alla Borgonzoni. La sua classe è già multietnica. Loro, i bambini, si vogliono tutti bene, indipendentemente dal colore della pelle e della religione. Siamo noi che inculchiamo negli anni il razzismo nelle loro teste. Cinque anni fa il razzismo era ancora contro noi del sud. Ricordo bene quello che diceva Tremonti contro Merola e i babà. Noi signora Borgonzoni mai la voteremo e Merola a urne chiuse le regalerà per consolazione dei babà da mangiare assieme a Salvini

giovedì 16 giugno 2016

Riprendo il lavoro dopo alcuni giorni di vacanza nel meraviglioso sud. Sono altri cinque i morti sui luoghi di lavoro in questi 4 giorni

Purtroppo la conta delle ultime di infortuni mortali non si è fermata.. Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Salerno In provincia di Benevento è morto un giovane di 29 anni che lavorava in nero nella roccolta delle ciliege. Anche lui è morto fulminato come il quattordicenne ettore morto allo stesso modo pochi giorni fa. In Francia è morto un autotrasportatore italiano. In provincia di Brescia è morto schiacciato un operaio di 55 anni. Una morto orrenda. A San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno è morto dopo 15 giorni dall'infortunio Giovanni Lanciotti. La mia regione natale, la Campania l'anno scorso aveva avuto un discreto andamento su quest fronte. Quest'anno è purtroppo prima con 28 morti sui luoghi di lavoro. Ed è seguita dalla mia regione d'adozione l'Emilia romagna che ha in questo momento 24 morti sui luoghi di lavoro.

domenica 12 giugno 2016

Qualche giorno di vacanza nella mia terra natale.

 Cercherò di trovare il tempo per aggiornare l'Osservatorio, se non ci riuscirò, ci sarà solo un ritardo di qualche giorno. da qualche anno non vado nella mia terra natate abbandonata dall'età di 5 anni. ogni tanto sento un desiderio fortissimo di tornare a vedere la terra dove sono nato e dei miei antenati. scusate la divagazione ma se non troverete aggiornato l'osservatorio sarà per questo.

sabato 11 giugno 2016

Muore a soli 14 anni il povero Ettore

Avellino 11 giugno 2016 E' morto a soli 14 anni Ettore Abagnale  a Fisciano per una scarica elettrica. Una tragedia disumano per i familiari di questo piccolo che era andato a raccogliere le ciliege.Sembra che Ettore fosse in compagnia di un'altra persona che, però, indossava scarpe antinfortunistiche. Ettore quando è arrivata la scarica, ha immediatamente lasciato la scala. portava dei sandali e il terreno bagnato avrebbe fatto da conduttore dell'elettricità, probabilmente perchè la scala aveva toccato i fili dell'alta tensione. Che dire? Nulla. Mio nipote ha pochi anni di meno e vedere morire un bambino che si è appena affacciato alla vita dev'essere atroce.e insopportabile. Occorre fare una grande campagna informativa: il pericolo si nasconde in lavori che sembrano banali. Ma col bagnato da una scala si può anche scivolare......

Non passa giorno che non ci sia un agricoltore che muore schiacciato dal trattore. Ieri 10 giugno è morto in provincia di Grosseto Alfredo Maiani

A  Sassafortino in provincia di Grosseto è morto Alfredo Mainai, anche lui schiacciato dal trattore. Il suo mezzo era scivolato in un canale, è stato sbalzato fuori e il trattore gli è passato sopra ferendolo gravemente. Hanno cercato con tutti i mezzi di rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare. Sono 18 morti così atrocemente nelle ultimi 17 giorni. Tutti i media si occupano con continuità di queste tragedie. Ma la politica? E Renzi, Poletti e soprattutto il Ministro delle Politiche Agricole cosa stanno facendo per questi lavoratori della terra che portano l'eccellenza dell'agricoltura italiana in tutto il mondo?  E trasmissioni come Linea Verde,  che  fanno vedere un'Italia bucolica dove mandrie di animali domestici  brucano l'erba e pascolano in paesaggi immersi nel verde perchè non se ne occupano mai? Perchè si occultano queste tragedie? Forse perchè la narrazione di questo governo che degli ultimi non s'interessa mai non prevede sangue e morte di chi lavora? Ma ci sono e tanti, nonostante un ottimismo che lascia senza fiato per chi come me vede come è stato ridotto il mondo del lavoro anche sulla Sicurezza.

venerdì 10 giugno 2016

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Ancora un morto provocato dal trattore

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro : Ancora un morto provocato dal trattore: 10 giugno 2016 Ancora un agricoltore morto schiacciato dal trattore: sono 17 nelle ultime due settimane e 50 dall'inizio dell&#39...

Ancora un morto provocato dal trattore



10 giugno 2016
Ancora un agricoltore morto schiacciato dal trattore: sono 17 nelle ultime due settimane e 50 dall'inizio dell'anno. Sono 335 da quando si è insediato il governo Renzi. Ci aspettiamo finalmente azioni concrete per debellare questo fenomeno atroce. questa volta a morire è un altro emiliano di Scandiano di  Reggio Emilia. Si tratta di Umberto Guidetti di 55 anni. Guidetti era stato feriro gravemente il 24 maggio scorso e ha lottato contro la morte fino a ieri.

giovedì 9 giugno 2016

Anche oggi non può mancare un agricoltore schiacciato dal trattore

9 giugno Ancora un agricoltore morto schiacciato dal trattore: sono 16 in 15 giorni e 49 dall'inizio dell'anno. questa volta la vittima è Ezio Carli di 75 anni. Carli è morto su un trattore guidato da un amico. tante volte ci siamo raccomadati di non far salire a borso altre persone, soprattutto bambini. La causa più probabile è la caduta in manovra. se chi di dovere facesse almeno una campagna inoformativa le morti sarebbero dimezzate. ormai non ho più parole. Mi sento svuotato dopo tutto questo impegno giornaliero non produce nessuna reazione da parte di chi ci governa.

334 agricoltori schiacciati dal trattore da quando si è insediato il Governo Renzi

Da quando si è insidiato il Governo Renzi sono morti schiacciati dal trattore ben 334 agricoltori. Un numero di morti incredibile che però hanno lasciato nell’indifferenza questo governo. Sia Renzi che Poletti e Martina sono stati avvertiti dall'osservatprio che ho aperto il 1° gennaio 2008, tramite mail alle loro segreterie nel febbrai 2014, sia nel 2015 che nel 2016 dell’imminente strage che ogni anno con l’arrivo del bel tempo si verifica puntuale. Tra l’altro a questo impressionante numero di morti occorre aggiungerne altri che muoiono indirettamente sulle strade provocate da questo mezzo. Poi non dimentichiamoci dei bambini trasportati a bordo e che muoiono numerosi. Quest’anno la strage è ricominciata con un po’ di ritardo per il mal tempo persistente. Ma sono già ben 48, ma nelle ultime due settimane i morti provocati da questo mezzo sono stati ben quindici. Praticamente c’è stato un morto al giorno. Ho lanciato l’allarme anche attraverso “fuori TG” s questa vera emergenza. Occorre dire che stampa e televisione ne hanno parlato diffusamente. Ma se la politica non se ne occupa le morti provocate da questo mezzo mortale continueranno. Chi dovrebbe occuparsene in prima persona è il ministro Martina. E’ questo ministro il responsabile delle politiche agricole ma mai abbiamo sentito una parola su queste tragedie. Occorrerebbe una forte campagna informativa sulle morti causate dal trattore, ma niente, neppure un twitter. Tra l’altro occorrerebbe rottamare i vecchi trattori con incentivi. Ma niente questo governo è latitante sul fenomeno morti sul lavoro. Ne sono morti complessivamente oltre 3000 da quando Renzi si è insediato, di questi oltre 1500 sui LUOGHI DI LAVORO E’ desolante assistere impotenti e vedere che chi dovrebbe occuparsene non lo fa. Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. diffondi il vidio che parla di questi morti. grazie
Secondo le rilevazioni dell’INAIL, nel 2015 gli infortuni mortali sul lavoro sono aumentati del 16% rispetto al 2014. Crescono anche le denunce di malattie professionali. Perché, nonostante il progresso tecnologico e le norme sulla…
rai.tv

mercoledì 8 giugno 2016

Ancora tre agricoltori morti . Due schiacciati dal trattore. Siamo già a 48 morti dall'inzio dell'anno provocate da questo mezzo mortale

8 giugno Putroppo anche l'appello lanciato alla politica per occuparsi finalmente degli agricoltori che muoiono numerosissimi. per la maggioranza schiacciati dal trattore non è servito a niente. ne registriamo altri due morti schiacciati dal trattore.
A Sasso Marconi in provincia di Bologna è morto Gianfranco Lombardo di 62 anni schiacciato dal trattore.
In Provincia di cosenza un altro morto schiacciato dal trattore. la vittima di cui non conosciamo l'identità è morto dissanguato a causa della tranciatura delle gambe. 
In provincia di avellino è morto cadendo dal tetto in un pozzo un aòtro agricoltore
 

domenica 5 giugno 2016

Un genocidio provocato dall'indifferenza le morti di centinaia di agricoltori schiacciati dal trattore ogni anno. E' un genocidio etnico ma di categoria di lavoro.Una vera "pulizia etnica in senso lato" di lavoratori. Tre morti sui luoghi di lavoro da registrare. Anche oggi c'è il "solito" agricoltore schiacciato dal trattore, senza che il ministero delle Politiche agricole, mandi un segnale forte sul suo interessamento su queste tragedie.Ministro Martina mandi un segnale forte sul suo interessamento su queste tragedie

Tre morti sul lavoro ancora....In provincia di Savona  è morto Abel Edgar Astudillo Mosquera
un operaio equadoregno che è morto dopo una settimna di coma cadendo da una palazzina in ristrutturazione. A Roma è morto   La vittima un giovane kossovaro lavorava in un'azienda di compostaggio. E' stato investito con un mezzo pesante da un suo collega.
In provincia di Rieti è morto Saverio Mecangioli di 58 anni . l'ennesimo agricoltore schiacciato dal trattore, ma anche se praticamente ne sta morendo uno al giorno queste vittime dell'indifferenza non fanno notizia. ma sono già dodici in soli 9 giorni. Noi mandiamo allarmi praticamente tutti i giorni per questo genocidio. Ho lanciato l'allarme anche il 31 maggio dalla trasmissione Fuori TG. Ma se la politica non si muove e i cittadini sono indifferenti c'è poco da fare. Complici di queste morti anche noi tutti cittadini che rimaniamo indifferenti e che non ne chiediamo il conto a chi ci governa. Sono già 46 dall'inizio dell'anno.
Guardate il video su queste tragedie Fuori TG del 31 maggio 2016

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9df2d419-0a71-4868-925d-3907e94ddfb8.html#p=0

venerdì 3 giugno 2016

Nove agricoltori schiacciati dal trattore dal 26 maggio

Assistiamo impotenti a una carneficina che dovrebbe mobilitare l'intero paese, ma nessuno sembra interessinessuno. Anche ieri ne è morto uno in provincia di Nuoro. Se non si alza dall'Italia un moto d'indignazione la politca non farà mai niete. Il loro interesse per le persone, i cittadini lavoratori che muoiono poco interessa. Dall'inizio dell'anno sono già 45 gli agricoltori che sono morti in modo così atroce.

mercoledì 1 giugno 2016

Ucciso in servizio un maresciallo dei carabinieri

Un maresciallo dei carabinieri è stato ucciso in provincia di Trapani in un agguato. Il sottufficiale dell'arma stava indagando su una coltivazione clandestina di cannabis

Altri tre morti sui luoghi di lavoro.

In questi giorni le linee ADSL non funzionano. Gli aggiornamenti sono parziali

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?