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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 29 febbraio 2008

E' MORTO FABRIZIO CANNONERO A 39 ANNI CADENDO DA UNA NAVE NEL PORTO DI GENOVA, ANCHE SUO PADRE E' MORTO PER INFORTUNIO SUL LAVORO NEL PORTO DI GENOVA

29 febbraio
E' MORTO FABRIZIO CANNONERO A 39 ANNI
fabrizio un giovane operaio del porto di Genova è morto questa notte intorno all'una e trenta dopo essere caduto da una nave su cui stava lavorando a Calata Sanità, al terminal Sech dello scalo genovese. Secondo le prime informazioni sembra che il giovane sia precipitato mentre lavorava allo scarico dei container sulla nave effettuando un volo di quasi venti metri e schiantandosi sulla banchina sottostante. Subito i colleghi hanno chiamato i soccorsi ma l'impatto è stato troppo violento ed il giovane è morto sul colpo. L'area dove si è verificato l'incidente è stata posta sotto sequestro dalla Capitaneria di Porto di Genova.

giovedì 28 febbraio 2008

MORTE ORRIBILE DI UN OPERAIO D'ORIGINE ALBANESE

L'operaio di 56 cui non si conoscono le generalità e' morto cadendo da una pala meccanica
in una cava, a Bagnara di Nocera Umbra (Perugia). Secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco, cadendo dalla pala pala meccanica, è morto sul colpo intrappolato tra gli ingranaggi del tritasassi. Probabilmente è stato colpito da un malore prima prima di essere trasportato con i sassi. Solo dopo un minuto il suo collega ha visto il corpo del compagno di lavoro.

mercoledì 27 febbraio 2008

MUORE GIOVANE INDIANO DI 26 ANNI A SABAUDIA LATINA

Aveva appena 26 anni, è morto sul lavoro, investito da un camion. Era indiano di nascita, ma è morto in Italia, nel Lazio, dove lavorava presso un vivaio di piante lungo la Migliara, nel territorio di Sabaudia, in provincia di Latina. È morto mercoledì mattina, investito da un camion che stava facendo manovra, schiacciato contro un muro. Gli altri operai hanno dato immediatamente l'allarme, ma il giovane è morto sul colpo e i soccorsi sono stati vani. I carabinieri cercheranno ora di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Non si conoscono le generalita' della vittima.

E' MORTO ALESSANDRO MONGRANDO

Biella 26 febbraio

ALESSANDRO MONGRANDO di 59 anni precipitato da un tetto da circa otto metri dopo cedimento lastra di eternit
ALESSANDRO è morto nell'ospedale di Biella dopo essere precipitato dal tetto di un vecchio capannone. L'incidente e' avvenuto durante lavori di ristrutturazione a Candelo IN PROVINCIA DI Biella. L'uomo si era procurato diverse contusioni e traumi al torace e all'addome. Le cause sono ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri. Una lastra di eternit ha ceduto, forse per il peso, facendo precipitare l'uomo da circa 8 metri.

lunedì 25 febbraio 2008

MUORE UN OPERAIO INDIANO IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

24 febbraio
Un operaio di origine indiane di 43 anni di cui si conoscono solo le iniziali è morto in seguito alla caduta di un muro. L'incidente è avvenuto in contrada Guarino di Siderno, nel Reggino, nella serata di ieri. La vittima non ha ancora un nome, anche se - secondo i carabinieri - dovrebbe trattarsi di M.S. di 43 anni, di nazionalità indiana. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti è morto mentre stava lavorando in uno stabile in fase di costruzione, ora posto sotto sequestro. La salma è stata portata nella sala mortuaria del locale ospedale.

sabato 23 febbraio 2008

E' MORTO MICHELE GRASSIVARO

Padova 23 febbraio
MICHELE GRASSIVARO un operaio di 41 anni e' morto a Padova per le conseguenze di un grave trauma alla testa riportato in un'azienda di Borgoricco (Padova). Secondo una prima ricostruzione, a causare l'infortunio mortale sarebbe stato il malfunzionamento di un macchinario, che gli avrebbe schiacciato il capo . Michele e' stato soccorso da alcuni colleghi di lavoro. Portato all'ospedale di Padova, le condizioni dell'uomo erano apparse pero' molto gravi.

CHIUSA INCHIESTA THYSSEN SEI INDAGATI REATO PIU' GRAVE CONTESTATO OMICIDIO VOLONTARIO

speriamo che almeno questa volta chi ha sbagliato paghi

TORINO 23 FEBBRAIO
Reato piu' grave contestato e' omicidio volontario all'amministratore delegato del gruppo italiano Harald Espenhahn.
La Procura di Torino ha chiuso formalmente l' indagine sul rogo della Thyssenkrupp del 6 dicembre costato la vita a sette operai. L'omicidio volontario contestato al solo Harald Espenhahn, amministratore delegato del gruppo italiano, e' l' omicidio volontario con dolo eventuale e l' incendio con dolo eventuale. Per gli altri, a seconda delle condotte, si ipotizza l'omicidio colposo e l' incendio colposo con colpa cosciente e l'omissione volontaria di cautele contro gli incidenti.

giovedì 21 febbraio 2008

MUORE AGRICOLTORE A CHIETI

21 febbraio
Agricoltore schiacciato da trattore a Cupello (Chieti)
Un agricoltore e' morto nelle campagne di Cupello (Chieti). L'agricoltore di cui non si conoscono le generalità e' rimasto schiacciato dal trattore con cui stava lavorando a Montalfano.

mercoledì 20 febbraio 2008

MUORE AGRICOLTORE A BELLUNO, MUORE DINO CAMPAGNA

20 febbraio
Il corpo della vittima trovato accanto a trattore ribaltato
Un agricoltore, 70 anni, di Cesio Maggiore (Belluno), e' morto in un incidente sul lavoro. Il corpo del settantenne e' stato trovato nelle prime ore di stamani, accanto al trattore ribaltato, in una stradina di campagna di Cesio Maggiore. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.


Morto artigiano nel Riminese
MUORE DINO CAMPAGNA, Un laminato sfuggito dal tornio gli ha sfondato il cranio. DINO CHE 70 anni, e' morto in un infortunio sul lavoro avvenuto nel pomeriggio nella sua azienda di Misano (Rimini). DINO stava lavorando al tornio, quando un colpo del laminato sfuggito dalla macchina gli ha provocato lo sfondamento della scatola cranica. A trovarlo a terra, in una pozza di sangue, e' stato il figlio, che ha dato l'allarme. I carabinieri dovranno stabilire se l'incidente e' stato provocato da un malfunzionamento del macchinario o da un errore umano.

martedì 19 febbraio 2008

E' MORTO GASPARE MAGANUCO, MUORE UN TECNICO LOMBARDO A BIELLA

19 febbraio
GASPARE MAGANUCO DI SOLI 32 ANNI è rimasto schiacciato da macchinario sulla Siracusa- mentre lavorava in un cantiere per la costruzione dell'autostrada Siracusa-Catania. gaspare di Gela, era sposato e padre di due figli. Era dipendente di una impresa edile gelese, la Igc. Stava lavorando alla costruzione di una galleria artificiale quando, per cause ancora da accertare, e' precipitato dall'impalcatura, da un'altezza di circa dieci metri.


Tecnico, 41 anni, muore schiacciato a Biella
UN TECNICO di 41 anni, di cui non si conoscono ancora le generalità è morto schiacciato, era un dipendente di una societa' lombarda. E' morto schiacciato da un carrello in un'azienda tessile biellese. Il lanificio aveva affidato in appalto la manutenzione del sistema automatizzato del controllo-pezze. Verso mezzogiorno, il tecnico sarebbe salito sul carrello per verificare il funzionamento e il mezzo, senza rispondere ai comandi, lo ha spinto contro una colonna in cemento procurandogli lesioni gravissime. Per il lavoratore non c'e' stato nulla da fare.

lunedì 18 febbraio 2008

DUE GIORNI SENZA MORTI SUL LAVORO

Sono molto contento...da due giorni non mi giungono notizie di morti sul lavoro.


POESIE
DUE GIORNI SENZA MORTI BIANCHE
DUE GIORNI SENZA CIELI NERI
DUE GIORNI SENZA SANGUE ROSSO
VERSATO DA INNOCENTI
DUE GIORNI SENZA URLA DISPERATE
DI BAMBINI, DI DONNE, DI MADRI E PADRI
CHE VIVONO ANCHE IN TERRE LONTANE
DUE GIORNI SENZA VEDER MORIRE CHI TI LAVORA ACCANTO
DUE GIORNI SENZA I VOLTI TRISTI DI CARABINIERI
CHE PORTANO LA TERRIBILE NOTIZIA
DUE GIORNI SENZA CORPI STESI A TERRA
CHE IN POCO TEMPO PERDONO CALORE
DUE GIORNI SENZA OCCHI SBARRATI
CHE GUARDANO TERRORIZZATI IL BUIO CHE STA ARRIVANDO
DUE GIORNI SENZA LENZUOLA BIANCHE CHE COPRONO I MORTI DI LAVORO
SPERIAMO CHE DUE GIORNI DIVENTINO MILLE GIORNI.

sabato 16 febbraio 2008

CLAUDIO INGOGLIA E' MORTO A 22 ANNI, MUORE MICHELE TRUOCCHIO DI 44 ANNI MUORE TRAFITTO, MUORE GIUSEPPE CONTI, MUORE UN AGRIC. DI 76 ANNI A BRESCIA

Travolto da una Smart, muore a Catania autista bus

MUORE GIUSEPPE CONTI autista AMT di Catania è è stato travolto e ucciso da una Smart. GIUSEPPE, 50 anni, aveva indosso un giubbetto catarifrangente e una bandierina rossa. Stava segnalando un incidente stradale sull'asse dei servizi - dove un'auto, forse per lo scoppio della ruota destra, si era scontrata con un autobus - quando è stato preso in pieno, nella tarda serata di ieri, da una Smart guidata da un trentenne che poi ha sbattuto contro due vetture. Vigili e carabinieri sono intervenuti sul posto: i primi per i rilievi, i secondi per problemi di ordine pubblico, perché alcuni colleghi del dipendente avevano cominciato a inveire contro l'investitore che, in stato di choc, e' stato scortato in caserma per essere interrogato. Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Catania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. La vittima, insieme a un collega, era a bordo di una vettura di servizio. Dopo avere assistito allo scontro tra l'auto e il bus erano intervenuti muniti di giubbini fluorescenti e dopo avere attivato il lampeggiante. A quel punto e' arrivata la Smart a folle velocità' che ha investito il dipendente dell'Amt, prima di fermare la sua corsa contro due mezzi.

16 FEBBRAIO
Operaio muore trafitto nel Sannio
In un sito di stoccaggio di rifiuti vicino a Benevento
E' MORTO MICHELE TRUOCCHIO e' morto trafitto da una sbarra di ferro che limitava l'accesso al sito di stoccaggio del comune di S.Agata dei Goti(Benevento). MICHELE TRUOCCHIO, 44 anni di S.Agata dei Goti,dipendente della Ecologia Falzarano di Airola, era addetto al trasporto dei rifiuti. Stava uscendo dall'area di stoccaggio provvisorio su un furgoncino quando e' stato trapassato dalla sbarra di ferro che consente l'accesso che, forse spinta dal forte vento, ha sfondato il parabrezza, uccidendolo sul colpo.


16 febbraio Trapani
Operaio muore nel Trapanese
CLAUDIO INGOGLIA Aveva 22 anni, è stato travolto da arco durante ristrutturazione
Claudio Ingoglia, e' morto oggi pomeriggio in un incidente sul lavoro a Campobello di Mazara. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri e degli ispettori dell'Asl 9 di Trapani, il giovane manovale, originario di Partanna, era impegnato nel montaggio di un ponteggio all'interno di una antica masseria in ristrutturazione. E' stato travolto da un arco che e' crollato.

Infine in provincia di Brescia un uomo di 76 anni è morto dopo essere stato probabilmente calpestato o colpito dalla testata di un bovino. Il corpo dell'anziano, che viveva nella cascina, è stato trovato dal fratello all'esterno del recinto in cui un toro e una mucca si stavano accoppiando.

giovedì 14 febbraio 2008

MUOIONO SALVATORE RAUSA A ENNA, RAMDAOUI MOURADI MURATORE MAROCCHINO A CREMONA E UN SESSANTESETTENNE A FIRENZE

14 FEBBRAIO
CONTINUA LA STRAGE DI LAVORATORI

E' MORTO SALVATORE RAUSA Palermo, 14 feb. Incidente sul lavoro oggi a piazza Armerina, in provincia di Enna. SALVATORE un muratore di 45 anni, stato colpito in pieno volto dal braccio di una pala meccanica, mentre lavorava in un fondo privato in contrada Torre di Pietra. Insieme ad altri operai, era impegnato nell'edificazione di alcuni capannoni quando e' stato colpito in pieno volto dal braccio della pala meccanica, cadendo in un fossato profondo 3 metri. Inutile il soccorso dei sanitari del 118. SALVATORE e' deceduto prima di arrivare in ospedale. Sul suo corpo la magistratura ha disposto l'autopsia, che verra' eseguita tra domani e dopodomani. Intanto l'operaio alla guida della pala meccanica rischia l'imputazione per omicidio colposo. Sull'episodio indaga la polizia.

MUORE RAMADAOUI MOURADun lavoratore che prestava servizio nel cantiere di costruzione della nuova acciaieria Arvedi, a Spinadesco nel cremonese, è morto oggi in un incidente sul lavoro. RAMDAOUI marocchino di 27 anni, caduto da circa 15 metri mentre erano in corso lavori di tamponatura finalizzati al montaggio di lamiere del tetto del nuovo capannone. La procura della repubblica ha aperto un'inchiesta.

UN MURATORE di 67 anni, di cui non si conoscono le generalità, nativo di Montevarchi in provincia di Arezzo, è morto intorno alle 18.00 precipitando da un'altezza di quasi 20 metri durante i lavori di ristrutturazione in un complesso residenziale, in via Toscanini a Firenze. L'uomo, operaio edile in pensione, mentre lavorava al rifacimento di un appartamento ha tentato di entrare da una delle finestre appoggiandosi con le gambe ad un balcone, è precipitato prima sulla tettoia e poi al suolo morendo sul colpo. Inutili i soccorsi del 118. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del reparto operativo di Firenze. Sono in corso indagini anche da parte della Medicina del lavoro per verificare la posizione lavorativa dell'uomo, che non risulta a libro paga dell'azienda incaricata della ristrutturazione. Il sessantasettenne lascia moglie e due figli.

mercoledì 13 febbraio 2008

MUOIONO ANTONINO SCUDELLA, FILIPPO SEGAT E UN OTTANTAQUATTRENNE TRAVOLTA DA UNA MOTOZAPPA

Operaio morto nel Trevigiano
Treviso 13 novembre
E' MORTO FILIPPO SEGAT 30 anni. E' rimasto schiacciato da una macchina per tagliare legno. E' accaduto a Lutrano di Fontanelle (Tv). FILIPPO era dipendente della Friul Intagli Spa, azienda specializzata nella lavorazione del legno. Da una prima ricostruzione dei Cc, pare che la macchina usata per schiacciare e poi tagliare il legno si sia improvvisamente bloccata: Segat ha toccato gli ingranaggi che hanno ripreso a funzionare ed e' rimasto schiacciato.

13 FEBBRAIO
Muore travolto da una motozappa
RAFFADALI (AGRIGENTO). Un pensionato di 84 anni e' morto dopo essere stato travolto dalla propria motozappa. L'uomo stava lavorando in un appezzamento di terreno. Soccorso dal figlio e' morto dopo essere giunto in ospedale ad Agrigento, per uno shock emorragico causato dalle ferite alle gambe.

Incidente mortale in una ditta vicino a Faenza

E' MORTO ANTONINO SCUDELLA Un'altro incidente mortale sul lavoro questa mattina a Reda, vicino a Faenza. Antonino 41 anni, di Modigliana è stato ucciso schiacciato da un cancello uscito dal binario, che lo ha travolto.
Secondo una prima ricostruzione, un compagno di lavoro di Scodella, mentre manovrava un muletto nella ditta Tarlazzi Lane, azienda che realizza materassi, ha urtato il cancello scorrevole facendolo uscire dal binario; cancello che ha poi travolto ANTONINO SCUDELLA che purtroppo passava di lì.

martedì 12 febbraio 2008

MUOIONO ROBERTO GARAVELLI, LUIGI BELMONDO E UN ALTRO OPERAIO SCONOSCIUTO ALLA CRONACA DI GUIDONIA (ROMA)

Torino: LUIGI BELMONDO muore schiacciato

12 febbraio Luigi Belmondo di 44 anni e' morto questa mattina in un incidente avvenuto all'interno di una ditta di stoccaggio alimentare di Torino. Secondo quanto si e' appreso - sulla vicenda indaga la polizia, che non e' ancora riuscita a contattare i familiari della vittima - l'operaio si trovava su un carrello elevatore quando e' stato schiacciato contro il soffitto. Il meccanismo dell'apparecchiatura si e' inceppato e per l'uomo non c'e' stata possibilita' di salvezza


Operaio muore in un cementificio
Guidonia, l'uomo e' stato investito da un camion
ROMA, 12 FEB - Un altro caso di morte sul lavoro nel Lazio. Un operaio di circa 50 anni e' rimasto schiacciato da un camion in un cementificio a Guidonia. E' successo oggi pomeriggio. Secondo quanto riferisce il 118, l'uomo e' stato investito dal mezzo che gli ha procurato lo schiacciamento del cranio, uccidendolo sul colpo.


Nel Piacentino, vittima un imprenditore agricolo di 39 anni
PIACENZA, 12 FEB -
E' MORTO ROBERTO GARAVELLI - Un imprenditore agricolo di 39 anni. ROBERTO e' morto in un infortunio sul lavoro a Casteldardo di Besenzone, nel piacentino. L'uomo ha cercato di mettere in moto un trattore, con un piede sul cingolo, ma era innestata la retromarcia; il mezzo agricolo e' improvvisamente scattato all'indietro, trascinando sotto di se' l'imprenditore. L'incidente e' avvenuto nella rimessa di Garavelli, che era fratello del sindaco di Besenzone, Luigi, e arbitro di pallavolo in serie B.

lunedì 11 febbraio 2008

MUOIONO OCTAVIO BARASSI E GIOVANNI GANDOLFO, MUORE CARBONIZZATO KOUAM YEAN MARIE

11 febbraio Kouam Yean Marie, di 41 anni
Kouam Yean Marie, di 41 anni, del Camerun muore tra fiamme in officina carbonizzato in un laboratorio di pneumatici nei pressi del casello autostradale di Orte, tra Lazio e Umbria. Nell'officina e' divampato nel primo pomeriggio un violento incendio. Durante la bonifica del capannone, i vigili del fuoco hanno trovato il corpo carbonizzato di una persona, non ancora identificata. Sono in corso indagini.

E' MORTO GIOVANNI GANDOLFO. Un altro infortunio sul lavoro in Sicilia, costato oggi la vita a un operaio di 50 anni, Giovanni Gandolfo. GIOVANNI e' morto a Salemi (Trapani) schiacciato in seguito al ribaltamento dal muletto che stava guidando. Per liberare il suo corpo sono dovuti intervenire mezzi dei vigili del fuoco, ma nonostante i soccorsi per lui non c'e' stato niente da fare. Sull'incidente indagano i carabinieri.

INFORTUNI: UDINE, ARTIGIANO MUORE CADENDO DA UNA SCALA
E' MORTO OCTAVIO BAROSSI, un artigiano che a giorni avrebbe compiuto 62 anni, e' morto cadendo da una scala in provincia di Udine, a Felettis di Bicinicco. OCTAVIO di origine argentina, e residente a Gemona, era titolare di un'impresa edile e si trovava in via Verdi, in un cantiere aperto nel complesso residenziale 'La corte del sole'.

domenica 10 febbraio 2008

E' MORTO VITTORIO DI CANDIA DI 35 ANNI LASCIA LA MOGLIE E UN FIGLIO

VITTORIO DE CANDIA di 35 ANNI MUORE NEL TORINESE. VITTORIO aveva 35 anni, nato a Bari, ma residente a Modena, è morto questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto a None, nel torinese. VITTORIO stava montando una telecamera per la videosorveglianza sul tetto di un capannone in lamiera, quando è precipitato a terra morendo sul colpo. Al momento dell'incidente c'erano altre persone che però non hanno potuto fare nulla per aiutare il giovane operaio. Secondo quanto appreso, le indagini le stanno effettuando i carabinieri, l'appalto per i lavori di messa in sicurezza del luogo sono a carico della Ceva.Logistics, specializzata in manutenzione e sistemazione di cavi elettrici. Vittorio De Candia abitava a Corticella (Modena). E' morto sotto gli occhi del fratello che si trovava anche lui sul tetto del capannone per istallare la videocamera. E' scivolato e caduto da un'altezza di 5 metri ed è morto sul colpo. I due lavoravano insieme in una piccola azienda del modenese. La Ceva Logistics è una grande azienda di stoccaggio, una volta T.n.t. Fa da magazzino a numerose aziende piemontesi, anche di grosse dimensioni, tra cui la Fiat.

Da un utente che ringrazio. Conosco personalmente la vittima. Aveva 35 anni e non 24. Ha lasciata la moglie e il figlio di soli 8 anni. Era un brav' uomo, un buon padre di famiglia che per pagare il mutuo e per poter andare avanti con tutte le spese, a volte doveva lavorare anche la domenica...Addio Vittorio! Spero che li dove sei andato starai meglio! Un bacio...
ANCHE DA QUESTO CONTRIBUTO SI CAPISCE QUANTO SONO IMPORTANTI LE VITE PERSE PER MORTI ASSURDE PER LAVORO

sabato 9 febbraio 2008

ALTRE DUE VITTIME MUORE GENNARO ARENA A VIBO VALENTIA, MUORE ROBERTO GIANNI SCHIACCIATO DA UNA RUSPA UN SESSANTACINQUENNE A ROMA


E morto ROBERTO GIANNI imprenditore di 65 anni a Roma . L'incidente mortale sul lavoro e' avvenuto in un cantiere edile. L'uomo era nel cantiere in via degli Estensi, nel quartiere Bravetta, quando e' precipitato in un fosso con la ruspa rimanendo schiacciato dal mezzo. E' la seconda vittima sul lavoro in due giorni a Roma e in provincia.


Mentre lavorava nel suo terreno agricolo nel Vibonese muore Gennaro Arena, di 55 anni. GENNARO e' morto dopo essere stato travolto dal trattore condotto dal figlio. GENNARO e' rimasto schiacciato da una delle ruote del mezzo mentre era al lavoro in un terreno agricolo di sua proprieta' a Spilinga (Vibo Valentia). Il figlio, udite le grida del padre, ha subito innestato la marcia ma per l'agricoltore non c'e' stato nulla da fare. Disposto per lunedi' l'esame autoptico.

venerdì 8 febbraio 2008

MUOIONO PIOTR OPALA DI 34 ANNI A POMEZIA E ANTONIO ARGENTIERI IN PROVINCIA DI CHIETI

Si stacca un pannello del solaio, muore un giovane operaio a Pomezia in provincia di Roma
PIOTR OPALA Un giovane operaio polacco di 34 anni, è morto questa mattina mentre lavorava all'interno di una fabbrica di marmi situata in Via Giorgio Almirante a Pomezia, in provincia di Roma. PIOTR è stato colpito alla testa da un pannello di marmo che si è staccato dal solaio. Inutili i tentativi di soccorso da parte degli operatori del 118: l'uomo è morto sul colpo. A quanto si è appreso, l'operaio era regolarmente assunto. Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Pomezia e il personale della Asl.


E' morto schiacciato ANTONIO ARGENTIERI
In area industriale San Salvo, finito sotto ruote rimorchio
(ANSA) - SAN SALVO (CHIETI), 8 FEB - Incidente mortale sul lavoro all'interno dell'area industriale di Piana Sant'Angelo di San Salvo. ANTONIO Un autotrasportatore di 50 anni, di Furci (Chieti), e' morto finendo sotto le ruote del rimorchio che stava tentando di agganciare alla motrice. All'incidente -avvenuto nel piazzale della Sabatini Autotrasporti Srl- hanno assistito altri autotrasportatori che hanno soccorso il collega, sposato e padre di due figli. Aperta un'inchiesta.

giovedì 7 febbraio 2008

SONO MORTI RAFFAELE MAFFEI, VASILE DANC E UN GIOVANE POLACCO DI 27 ANNI

CONTINUA LA STRAGE DI LAVORATORI ANCHE OGGI TRE MORTI

VASILE DANC un operaio romeno, è stato vittima di un incidente avvenuto all'interno della segheria, a San Martino di Lupari (Padova). VASILE, che oggi compiva 46 anni, e' stato ferito mortalmente alla testa da un pezzo di legno mentre stava lavorando ad una macchina utensile. Il colpo gli ha causato lo sfondamento delle ossa del volto. Le cause esatte dell'incidente mortale sono al vaglio dei tecnici dello Spisal. VASILE, padre di tre bambini, abitava a Castello di Godego (Treviso).

RAFFAELE MAFFEI muore in un cantiere edile. RAFFAELE era un operaio che lavorava in un cantiere edile a Pratola Serra, in provincia di Avellino, dove e' morto a 44 anni.
RAFFAELE e' rimasto folgorato mentre lavorava alla costruzione del solaio.
Secondo una prima ricostruzione di questo ennesimo "incidente" sul lavoro tutto sarebbe nato per una manovra errata della betoniera che con il lungo braccio di gomma da cui viene pompato il cemento, ha toccato i fili dell'alta tensione.
Maffei, che aveva il compito di orientare la fuoriuscita del cemento, e' stato investito da una scarica di venti mila volts ed e' deceduto all'istante nonostante i tentativi di rianimarlo da parte dei compagni di lavoro.

Un polacco di 27 anni di cui non si conoscono ancora le generalità è morto oggi pomeriggio in seguito ad un grave incidente sul lavoro avvenuto a Ruffia, in provincia di Cuneo. Il giovane, che stava eseguendo dei lavori di potatura di alcuni alberi, si trovava su una piattaforma aerea montata su un trattore agricolo. Secondo le prime informazioni, l'uomo avrebbe toccato un cavo dell'alta tensione. Inutili i soccorsi dei Vigili del fuoco e del 118, poiché il giovane è rimasto folgorato da una scarica di 15mila volt.

mercoledì 6 febbraio 2008

ESPLODE UN DEPOSITO DI FUOCHI ARTIFICIAILI SONO MORTI RENATO CIGNELLI, ROSANNA ABBATAMATTEO, FIORENZO CIGNELLI E ELISABETTA TIRINNANZI


ESPLODE UN DEPOSITO DI FUOCHI ARTIFICIALI, SONO MORTI ROSANNA, ELISABETTA, RENATO E FIORENZO

Sono stati identificati i quattro morti vittime dell'esplosione del deposito di fuochi a S.Egidio di Madonna delle Macchie, nel comune di Terni, al confine tra Umbria e Lazio. Tutte e quattro le vittime erano residenti del viterbese.
Le vittime sono tutte della stessa famiglia. Sono Renato Cignelli, di 44 anni e la moglie Rosanna Abbatematteo, di 31; Fiorenzo Cignelli, di 58 anni, e la moglie di questi Elisabetta Tirinnanzi, di 53. Il ferito, loro congiunto, Giandomenico Cignelli, di 26 anni, ha riportato gravi ustioni e dall' ospedale di Orvieto sta per essere trasferito in un centro grandi ustionati. La fabbrica, intestata a Renato Cignelli, opera almeno dagli anni novanta ed ha ottenuto regolare autorizzazione per la produzione, detenzione e vendita di materiali esplodenti dalla prefettura di Terni.
La gestione era di carattere familiare, ma i Cignelli erano considerati particolarmente scrupolosi ed esperti nel loro lavoro. Le cause della esplosione, come detto, sono ancora da accertare e sarà particolarmente utile il racconto dell'unico sopravvissuto, Giandomenico Cignelli. I cadaveri sono stati recuperati da squadre di pompieri giunte da Terni, Orvieto ed Amelia. Le indagini sono svolte dalla polizia e coordinate dal procuratore della repubblica di Orvieto.
MUORE PASQUALE FILOSA Ancora un infortunio mortale sul lavoro. Intorno alle 2 del mattino, sull'autostrada A10 Genova-Ventimiglia, nel tratto compreso tra Arenzano e Voltri, PASQUALE che era addetto alla manutenzione della segnaletica autostradale è stato travolto e ucciso da un furgone guidato da un autotrasportatore. PASQUALE FILOSA aveva solo 31 anni, era originario di Cercola (Napoli) e dipendente della ditta campana Seven Service Srl, che ha vinto l'appalto per i lavori sulla A10. PASQUALE stava segnalando l'apertura del cantiere con un bastone luminoso quando un Fiat Ducato guidato da un sessantenne di Varese lo ha travolto scaraventandolo a quindici metri di distanza. L'impatto con l'asfalto è stato mortale. Sulle cause dell'incidente sono in corso accertamenti, ma le ipotesi più probabili sono la distrazione o l'eccesso di velocità del conducente del furgone. Autostrade per l'Italia ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia e ai compagni di lavoro

martedì 5 febbraio 2008

MUORE GIUSEPPE BONATI

5 FEBBRAIO Travolto da un muletto sollevatore, muore GIUSEPPE BONATI a Ferrara

GIUSEPPE BONATI di 54 anni, originario di Stienta, in provincia di Rovigo, è morto all'ospedale Sant'Anna di Ferrara per le ferite riportate in un infortunio sul lavoro. L'incidente è accaduto stamani nell'azienda Carpenteria "Cmg" di via Sutter a Ferrara. GIUSEPPE stava lavorando a un muletto sollevatore, con il motore in funzione, quando il mezzo è partito e lo ha travolto. Sulla vicenda indagano i carabinieri e la Medicina del lavoro di Ferrara.

UN MORTO SUL LAVORO OGNI SETTE ORE

l'Italia resta il paese con il piu' alto numero di morti sul lavoro. Tra il 1995 e il 2004, infatti, si e' registrato nell'ambito lavorativo un morto ogni sette ore

sabato 2 febbraio 2008

QUESTO SABATO SONO MORTI STELICA MAFTEI, MARINO MORDENTI E ADRIANO ANGELONE


STELICA un altro rumeno di 45 anni, , è morto questa mattina dopo essere rimasto vittima di un infortunio sul lavoro avvenuto in via Roncaglio Superiore nella frazione San Giacomo di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. L'incidente mortale e' accaduto all'interno di un capannone dell'azienda Padana Tubi. Mentre il 45enne, residente in provincia di Torino ma di fatto domiciliato a Finale Emilia, e' deceduto, un suo collega di lavoro e connazionale 48enne, sempre residente a Finale Emilia (Modena), e' invece rimasto solo contuso lievemente.

E' morto MARINO. Un altro incidente sul lavoro è avvenuto nelle Marche, a Novafeltria, dove è morto MARINO MORDENTI di 65 anni. MARINO - socio della ditta "Demo" - sostava a piedi in un piazzale dov'era al lavoro un muletto. Il mezzo stava movimentando dei carichi quando all'improvviso si è ribaltato, investendo Mordenti, che è rimasto schiacciato sotto il carrello elevatore. A nulla sono valsi i soccorsi; il personale del 118 una volta giunto sul posto ha potuto soltanto constatare il decesso. Sono intervenuti anche agenti della Polizia di stato, personale dell'Asur e i vigili del fuoco.


2008-02-02 19:47
Schiacciato da rullo, muore ADRIANO L'incidente sul lavoro in un'azienda del Potentino
POTENZA, 2 FEB - Incidente sul lavoro nell'azienda Vibac di Viggiano (Potenza): ADRIANO ANGELONE e' morto dopo essere stato schiacciato da un rullo. ADRIANO che aveva 39 anni, e' stato soccorso dal personale del 118 che lo ha trasportato nell'ospedale di Villa d'Agri (Potenza) dove e' morto poco dopo. Alla Vibac - azienda dove si produce materiale plastico - lavorano circa 200 persone.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?