Una tragedia inspiegabile quella accaduta in Calabria dove hanno perso la vita due persone, ma è inspiegabile che il camion sia rimasto intrappolato sui binari, se il conducente del camion, questo povero giovane, è passato mentre le sbarre si stavano chiudendo, non esiste come logico uno spazio tra i binari e le sbarre abbassate? oppure si è verificato un guasto del mezzo proprio sui binari? ma anche ieri i morti sul lavoro sono stati 5, con una media impressionante negli ulti giorni, anche se nessuno ne parla
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 29 novembre 2023
martedì 28 novembre 2023
Ma davecchi occorre non lavorare più, il 40% dei morti sui luoghi di lavoro sono ultrasessantenni
Ma come si fa a morire sul lavoro a 84 anni cadendo da un muletto?
Ivo Campo proprietario di un'officina Cambio gomme di Vigevano (Pavia) è caduto da tre metri d'altezza mentre stava lavorando sulle benne di un muletto i facendo manutenzione nelle officine il muletto è uno dei mezzi sui quali si muore di più. No, la sua morte è inaccettabile, a quell'età bisogna smettere di lavorare, non si hanno più i riflessi pronti per un imprevisto, che è sempre in agguato. Ma ieri sono stati complessivamente 8 i morti se si conta anche dell'itinere
lunedì 27 novembre 2023
Grazie a tutti quelli che dal mondo visitano l'Osservatorio, spero che anche in altre Nazioni nascono osservatori indipendenti che monitorono i morti: altri due lavoratori vecchi morti in questi due giorni, ma 6 complessivi. Muore per malore dovuto a stanchezza un 65enne sull'A6 che vigilava, probabilmente dalla notte un cantioere stradale. Superati i 900 morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno, ma sono già quasi 1372 complessivi con itinere
OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
National
Observatory of Bologna deaths due to accidents at work active since 1 January
2008
Observatoire
national de Bologne des décès dus aux accidents du travail actif depuis le 1er
janvier 2008
Nationale
Beobachtungsstelle für Todesfälle aufgrund von Arbeitsunfällen, aktiv seit 1.
Januar 2008
Attivo
dal 1° gennaio 2008
A questa
mattina 27 novembre sono
morti dall’inizio dell’anno 903 morti sui luoghi di lavoro,
già 148 in più dell'intero 2022, 1372 (in continuo aggiornamento) se si contano
tutti, compreso l'itinere.
Una
voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie
L’unico osservatorio
che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e
i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati
dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri
ambiti lavorativi.
Per noi chiunque muore
mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche
chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.
Nel 2022 i lavoratori
morti per infortuni sono stati 1499, 755 di questi sui Luoghi di lavoro gli
altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono
stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti
lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono
stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo
Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti
poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti
registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso,
provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione,
nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore
per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente
dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore
anziano.
Dal 1° gennaio 2008,
anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti
complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di
lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi
lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro
volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del
fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali”
quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa
da INAIL che diffonde solo i propri morti
Qui sotto i morti sui luoghi di
lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per
covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti
sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in
itinere e sulle strade ogni anno sono quasi altrettanti rispetto a quelli
segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono
altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di
lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in
bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade.. I morti sul lavoro sono
segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di
residenza.
I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle
Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere. Non a
carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in
autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali.
Attenzione tra
parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle
strade in itinere e in altri ambiti lavorativi, 39 morti sono da aggiungere al
numero, sono camionisti morti nelle autostrade
LOMBARDIA 115 sui Luoghi
di Lavoro (1180 totali. con itinere e
autostrade così come li conta INAIL, idem per le altre Regioni) Milano
14, Bergamo 12 Brescia 29, Como 9, Cremona 4, Lecco 6, Lodi 1, Mantova 5, Monza
Brianza 5 Pavia 9 Sondrio 3, Varese 7 VENETO 85 (+
itinere135 tot.) Venezia 11 Belluno 7, Padova 11, Rovigo 7,
Treviso 18 Verona 19, Vicenza 8 CAMPANIA 75 (+
itinere 121 tot.) Napoli 21, Avellino 9 Benevento 8, Caserta 20,
Salerno 15 SICILIA 70 (+
itinere 104 tot.) Palermo 14 Agrigento 11 Caltanissetta 1, Catania
10, Enna 1, Messina 12, Ragusa 5, Siracusa 8, Trapani 8 PIEMONTE
63 (+ itinere 100 tot.) Torino 21, Alessandria 6, Asti 8,
Biella 3, Cuneo 16, Novara 1, Verbano-Cusio-Ossola 5 Vercelli 2 EMILIA
ROMAGNA 68 (+ itinere e autostrade 91 tot.) Bologna 5, Rimini
2 Ferrara 9 Forlì Cesena 8 Modena 17 Parma 6 Ravenna 5 Reggio Emilia 9 Piacenza
5 PUGLIA 55 (più itinere 89 tot.) Bari
18 (29), BAT 3, Brindisi 9, Foggia 9, Lecce 9 Taranto 3 TOSCANA
51 (+ itinere 77 tot.)
Firenze 11, Arezzo 10, Grosseto 4, Livorno, Lucca 5, Massa Carrara 4 Pisa 6,
Pistoia 1, Siena 3 Prato 4 LAZIO 52 (+
itinere 93 tot.) Roma 20, Viterbo 7 Frosinone 5 Latina 6 Rieti 10
CALABRIA
43 (70 tot.)
Catanzaro 10, Cosenza 17, Crotone 5 Reggio Calabria 6 Vibo Valentia 5 MARCHE
28 (più itinere 46 tot.) Ancona 6, Macerata 7, Fermo 4,
Pesaro-Urbino 6, Ascoli Piceno 1 ABRUZZO 31 (+
itinere 51 tot.) L'Aquila 12, Chieti 9, Pescara 3 Teramo 6 FRIULI
VENEZIA GIULIA 26 (+ itinere 39 tot.) 11 Pordenone 8
Triste 2 Udine 14 SARDEGNA 21 (+ itinere 42
tot.) Cagliari 3 Carbonia-Iglesias 3 Medio Campidano 2,
Nuoro 3, Ogliastra 1, Olbia-Tempio 2, Oristano 4,Sassari 3 TRENTINO
ALTO ADIGE 23 (+ itinere 33
tot.) Trento 11 Bolzano 12 UMBRIA 16 (+ itinere 27 tot.)
Perugia 13 Terni 3 BASILICATA 8 (14 tot.) Potenza
5 Matera 3 LIGURIA 18 (30 tot.) Genova 4
Imperia 5 La Spezia 7, Savona 2 Molise 7 (10 tot.) Campobasso
5 Isernia 1.
VALLE D’AOSTA 2 (5 tot,3)
Curatore Carlo Soricelli,
metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni
Per contatti
carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli
https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/
https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter
@pittorecarlosor
159 gli schiacciati dal trattore
103 morti gli autotrasportatori alla
guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti e i passeggeri (non
inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di
essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla
guida
91 gli operai/e, impiegati/e,
agricoltori/e, braccianti ecc. morti per malori sui luoghi di lavoro: in
luglio e agosto per il caldo, che sono a tutti gli effetti morti per infortuni
sul lavoro, sono stati moltissimi soprattutto nei cantieri
54 i morti in infortuni domestici
sabato 25 novembre 2023
Il 25 novembre di ottant'anni fa furono arrestati i sette Fratelli Cervi, che poi all'alba del 28 dicembre furono fucilati. Quest'opera di grandi dimensioni la donai nel 1986 al Museo Cervi, dove ancora si trova. ora la nuova Resistenza è sulle donne uccise e sui morti sul lavoro, dei quali mi occupo da 16 annidonata
venerdì 24 novembre 2023
Rendiamo omaggio a chi perde la vita con lavoro volontario
Quei morti sul lavoro in giro per il Paese
giovedì 23 novembre 2023
ATTENZIONE IN CASA muore un'altra donna Celestina Valdes Bustenin un infortunio domestico; morto per le ustioni nel 60% del corpo
Attenzione il lavoro di casalinga/o è uno dei lavori più pericolosi, per i molteplici rischi che nasconde la casa: muoiono tantissime donne per infortuni domestici, ma anche molti uomini: ne abbiamo monitorati 53, ma se andiamo a vedere in rete fai una ricerca superano ormai i 100. Cadute dal balcone mentre stendono i panni, o dalla scale mentre si puliscono i vetri, intossicate dai detervisi o solventi, incendi scaturiti da elettrodomestici, accensione del camino utilizzando alcol che fa da ponte e ti brucia i vestiti, fulminati, potatura di alberi condominiali, cadendo dal tetto mentre si va su per verificare le coperture e per riposizionare le antenne, cadute dalle scale, utilizzando un attrezzo in garage. Ma tante altre le situazioni pericolose.
mercoledì 22 novembre 2023
Eduard Stenkasseir è morto a 59 anni cadendo da 7 metri dal tetto mentre faceva il carpentiere: è uno dei 4 morti di ieri 21 novmbre, tra questi un 68enne morto d'infarto su un tettoe un romeno di 32 anni morto schiacciato dal trattore in provincia dell'Aquila. Ormai con 888 morti sui luoghi di lavoro sfioriamo in 900 morti, mentre in tutto il 2022 i morti sui luoghi di lavoro sono stati 755, ma se ci aggiungiamo i morti in itinere arriviamo a contare 1352 morti
martedì 21 novembre 2023
Grande clamore mediatico per la morte a Roma di Vincenzo Torella di 60 anni, che per l’età che ha non dovrebbe svolgere lavori pericolosi (nella foto) ma il Lazio è la Regione più sicura d’Italia se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati a INAIL e se si separano i morti sui luoghi di lavoro da quelli che muoiono in itinere
Grande clamore mediatico per la morte a Roma di Vincenzo Torella di 60 anni, che per l’età che ha non dovrebbe svolgere lavori pericolosi (nella foto) ma il Lazio è la Regione più sicura d’Italia se si contano tutti i morti e non solo gli assicurati a INAIL e se si separano i morti sui luoghi di lavoro da quelli che muoiono in itinere. L’unico parametro valido per valutare l’andamento su queste tragedie è quello dell’incidenza del numero di morti rispetto alla popolazione, così come vogliono le statistiche europee con EUROSTAT, l’indice occupazionale può andare bene per INAIL che monitora solo i suoi morti, ma non tutti quelli che muoiono sul lavoro di altre categorie o in nero; tra l’altro quelli che vengono diffusi sono messi insieme come numero di morti: ricordo che sui luoghi di lavoro. Situazione nel lazio a questa mattina, la Regione ha 51 morti sui luoghi di lavoro, che diventano 92 con i morti sulle strade e in itinere. Ma perché questa Regione ha il più basso numero di morti sui Luoghi di lavoro rispetto alla popolazione? C’è una risposta molto semplice, Roma è soprattutto una città di terziario avanzato, è la Capitale d’Italia con centinaia di migliaia di persone impiegate nei Ministeri e in Enti e altri ambiti del terziario. Lì non puoi svolgere lavori in nero. Dopo la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia e questo spiega la sua ultima posizione su queste tragedie. Ma ieri è uscito anche il report di Italia Oggi dove Modena nel 2022 è addirittura classificata per i morti sul lavoro come 106esima su 107. Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non parlassimo delle tragedie dei morti sul lavoro, e questo fa perdere (per loro) diverse posizioni sulla qualità della vita. Modena invece nel 2022 sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere9 ha avuto solo 7 morti e 15 se si mettono tutti, questo perché per la forte industrializzazione tantissimi lavoratori e lavoratrici si spostano qua e là per la provincia e tanti muoiono sulle strade. Ma è assurdo non tenere conto della diversità delle morti; i morti sui luoghi di lavoro sono cosa ben diversa dai lavoratori che muoiono sulle strade che richiedono interventi diversi, se si mettono insieme si fa solo del CASINO che a tanti evidentemente conviene, visto i miliardi di euro spesi sulla sicurezza in posti di lavoro dove praticamente non ci sono morti come nell’industria dove c’è il Sindacato, mentre non ne arrivano nelle piccole e piccolissime aziende dove sono concentrati la maggioranza dei morti. Modena nel 2022 una delle province più sicure d’Italia, come del resto Ravenna e l’intera Emilia Romagna che è quella con meno morti sui Luoghi di lavoro tra le grandi Regioni. Del resto la povera operaia di soli 26 anni Anila Grishaj(nella foto) non sarebbe morta se al sindacato fosse stato permesso di entrare in azienda. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro
sabato 18 novembre 2023
Muore a soli 22 anni Nicholas Foresti, studente lavoratore che per mantenersi agli studi portava le pizze, la tragedia in provincia di Bergamo, in Italia non esiste più l'ascensore sociale dove un figlio di un operaio poteva studiare, ora non riescono neppure ad arrivare al fine mese e i figli/e per studiare devono fare il doppio o il triplo lavoro, per non parlare poi se devono studiare in un'altra città, ora non è più possibile. Ma ieri 5 morti sui luoghi di lavoro, quattro di questi ultrassessantenni con buona pace delle assicurazioni: tutte e quattro sono morti in "nero" cioè che non disponevano di nessuna assicurazione per il lavoro che stavano svolgendo, poi anche di questo giovane non si sa se era in regola, ma dubito
Non c'è mai limite all'orrore: muore operai sessantottista, una categoria di lavoratori che non conoscevo: sessantottista è un lavoratore forestale assunto per 68 giorni all'anno. Ma è morto anche il 153 agricoltore schiacciato dal trattore. Stiamo correndo veloci verso i 900 lavoratori morti sui luoghi di lavoro e 1400 se si contano anche i morti in itinere e sulle strade
C
Calogero Raccuglia, 66 anni, di Torretta, ricoverato in ospedale subito dopo l’infortunio, non ce l’ha fatta. Era un lavoratore settantottista, ossia annualmente assunto per settantotto giorni dall’Ufficio Sviluppo Territoriale di Palermo.giovedì 16 novembre 2023
La strage di operaie: trovato il colpevole della morte di ALINA
L''orrore sul lavoro
Stefano Poletti è morto a causa del sub sub sub appalto. Davvero incredibile vedere com'è ridotto gran parte del mondo del lavoro. Siamo a forme di schiavismo legalizzato. Stefano Poletti era sceso dal suo escavatore, per quale ragione stava andando da l'altro lavoratore che l'ha travolto in manovra con un altro? Neppure si conoscevano erano sub appaltati in due aziende diverse ma lavoravano nello stesso appalto. Siamo alla mostruosità, spero solo.....
mercoledì 15 novembre 2023
Un orrore senza fine Alina Grishajn di 26 anni (NELLA FOTO SORRIDE ALLA VITA) è stata uccisa da un robot palettizzatore impazzito che scambiandola per un surgelato gli ha spezzato le vertebre del collo
Anila Grishaj, 26 anni, di origine albanese, capolinea di uno stabilimento di surgelati dell'azienda Bocon a Pieve di Soligo (Treviso) in cui lavorava da oltre cinque anni, è morta ieri stritolata da un grosso macchinario per l'imballaggio. Le ha schiacciato le vertebre cervicali il robot pallettizzatore (è il nome in gergo tecnico del macchinario che automatizza la movimentazione dei bancali con i prodotti). L'operaia Alina è morta in modo orribile come Luana D'Orazio e Laila El Harim, ma sono già oltre 100 le donne morte per infortuni sul lavoro molte di queste in itinere e sulle strade e questo per la stanchezza di chi normalmente svolge il doppio e a volte anche il terzo lavoro nell'accudire figli e genitori
Muore una giovane donna con la testa schiacciata in un macchinario. Muore un operaio nel polo chimico di Ravenna era in sub sub sub sub sub appalto: sono i nuovi schiavi legalizzati
Un'operaia di 26 anni, Grishaj Anila, è morta nel pomeriggio di martedì 14 novembre a causa di un grave incidente sul lavoro a Pieve di Soligo, Muore l'ennesimo operaio del sub sub sub appalto, la tragedia nel polo chimico di Ravenna. Due operai di due aziende diverse, tutte e due con un escavatore lavoravano di fianco a fianco, la vittima è scesa per parlare all'altro, per chiedergli qual'era il suo lavoro e quello dell'altro, che non l'ha visto e investito. Un orrore contro il quale mi sto battendo inutilmente da 16 anni. Che dire? Hanno ridotto in schiavitù legalizzata la parte più debole del mondo del lavoro: sono soprattutto meridionali e stranieri/e a morire sul lavoro, già oltre 100 le donne morte sul lavoro, la maggioranza in itinere e nei lavori casalinghi. |
martedì 14 novembre 2023
Lettera del papà a Dante morto caus trattore
https://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/caronno-varesino-dante-mercanti-pxzxsb6d tutta la vicinanza dell'Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro ai suoi genitori. Non si senta in colpa il papà, il trattore è un mezzo mortale che uccide con estrema facilità, già 150 anche quest'anno prima di Dante e oltre 2700 da quando aprii nel 2008 l'osservatorio. Ho sempre denunciato questa strage provocata da questo mezzo, ho pregato in migliaia di mail di cercare di arginarla rinnovando il parco trattori con incentivi, ma soprattutto di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Ma non hanno mai fatto niente, anzi hanno occultato questi morti. No, caro papà di Dante non si senta in colpa, se avesse saputo di questa strage Dante non l'avrebbe fatto neppure avvicinare al trattore, così come i famigliari tante altre vittime. Nulla hanno mai fatto i ministeri competenti, seppur avvertiti
domenica 12 novembre 2023
Questa si che è sfortuna
Una lavoratrice di 57 anni, Giuliana Massimiani, è morta ieri mattina dopo essersi scontrata con un cavallo mentre era alla guida della sua macchina. Lei era una è un’operatrice dell’ospedale di Spoleto e stava andando a lavorare. L’incidente è avvenuto nelle prime ore del mattino,sulla Flaminia quando un cavallo, fuggito da una proprietà privata, ha attraversato improvvisamente la carreggiata a quattro corsie, causando un impatto violento con l’auto in transito e l'ha uccisa sul colpo, anche il cavallo è morto
.
sabato 11 novembre 2023
I funerali di Dante Mercanti di soli 14 anni ucciso dal trattore
Ieri ci sono stati i funerali del povero Dante Mercanti di soli 14 anni (nella foto) stritolato dal trattore del padre, c'era un'enorme folla commossa. Come non posso non indignami sapendo che denuncio inutilemnte questa strage a ogni livello, con migliaia di mail e non vedendo che nessuno se ne interessa, e che anzi, cercano anche di boicottarmi nella mia attività di artista con il loro potere economico, politico e mediatico. Mi censurano, nomi non ne posso fare per non danneggiare che mi scrive di questo. Dante, Salvatore e centinaia di altri si sarebbero potuti salvare se fossero stati consasvoli degli enormi rischi che correvano con questo mezzo, che anche quest'anno ha già uccise 152 persone. L'Osservatorio è vicino alla famiglia di Dante e se hanno bisogno siamo a disposizione
venerdì 10 novembre 2023
mercoledì 8 novembre 2023
Morti sul lavoro: Non li vedo, non li sento (urlare di dolore) non parlo. L'orrore della nostra classe dirigente che contribuisce a occultare centinaia di lavoratori morti in più ogni anno: ci sono i corrotti, ci sono gli inietti che chiudono gli occhi; hanno paura a mettersi contro chi gestisce miliardi di euro. Ci sono quelli che non avendo la sensibilità sociale necessaria, pur essendo stati eletti dal popolo e seduti sui loro scranni no sentono le urla che arrivano dai familiari morti sul lavoro, già oltre 1300 anche quest'anno. Poi ci sono i muti, quelli che vedono, sanno , ma non muovono un dito per non distrurbare. Sono questi che abbiamo mandato a rapresentarci: intralazzi di ogni genere fatti anche su questa strage. Che dire e che fare, niente, si spera solo che tutto prima o poi passa.
martedì 7 novembre 2023
Ecco la reale situazione dei morti sui luoghi di lavoro con i colori dal nero al verde (escluso itinere se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL
Morti sul lavoro è il Lazio la Regione più virtuosa d’Italia
per il numero di morti sui Luoghi di lavoro (escluso itinere) in rapporto al
numero di abitanti, meglio di tutte le altre anche Liguria e Lombardia, questo perché
sono regioni con un forte terziario. E’ ora di fare chiarezza sui lavoro sul
lavoro, come qualità e dimensioni delle tragedie: l’Osservatorio Indipendente
di Bologna è stato il primo ed è ancora l’unico Osservatorio che registra tutti
i morti sul lavoro e non solo gli assicurati a INAIL, altri hanno cominciato
dopo, ma elaborano i morti che diffonde INAIL
1)
I morti sul lavoro che diffonde INAIL sono solo
quelli che gli arrivano dal territorio e sono SOLO i suoi assicurati, oltre 4milioni
di lavoratori hanno assicurazioni diverse e a questi occorre aggiungere i morti
in nero, quindi quando INAIL li diffonde ai media non dice chiaramente che sono
solo una parte dei morti sul lavoro, il 40% dei morti sui Luoghi di lavoro non
sono assicurati a INAIL.
2)
Occorre tenere distinti chiaramente i morti sui Luoghi
di Lavoro da quelli che muoiono in itinere, mettendoli insieme si fa solo una
grande confusione: categorie dell’industria che hanno un numero molto elevato
di addetti, sembrano le meno sicure, ma se si separano dai lavoratori che
muoiono sulle strade ci si accorge che sono quelle che hanno meno morti sul
lavoro, e le risorse dello Stato vanno soprattutto a loro: a chi gestisce la Sicurezza e organizza
iniziative di varia natura, dove ce n’è meno bisogno. La stragrande maggioranza
dei morti sul lavoro sono concentrate nelle piccole e piccolissime aziende,
nell’artigianato e nei servizi, dove questo denaro praticamente non arriva.
Questo punto richiede la massima chiarezza, non si possono spendere i soldi che
vengono detratti dalle buste paghe dei
lavoratori solo per far arricchire chi gestisce queste ingentissime
risorse.
3)
Lo Stato controlla come vengono spesi questi
soldi? A chi vanno? Esiste un Ente indipendente che controlla?
4)
Oltre 7000 lavoratori sono morti in questi 16
anni senza avere neppure “l’onore” di essere considerati caduti sul lavoro, sono
spariti nel nulla perché non c’è stato nessun organo dello Stato che li ha
monitorati: solo gli schiacciati dal trattore sono stati oltre 2600 in questi
16 anni, ma nessuno dello Stato se ne accorge, neppure il Ministero
dell’Agricoltura si è mai sentito dire una sola parola su questa strage che
uccide nonni, figli, padri, nipoti e
creatura innocenti, come il povero Dante che è morto pochi giorni fa a 14 anni;
se il padre e la madre, che saranno distrutti dall’angoscia: avranno il senso
di colpa per il resto della loro vita, ma se avessero saputo che anche
quest’anno prima del loro povero figlio già altri 150 avevano perso la vita
prima di lui con questo “mostro” che chiamano trattore forse avrebbero prestato
molta più attenzione, così anche per gli altri schiacciati e i loro famigliari.
A mio parere ci sono gravi responsabilità dello Stato che avrebbe dovuto
allarmare chi li guida e i loro famigliari.
5)
Se si contano tutti i morti sui Luoghi di lavoro
e non solo gli assicurati a INAIL si nota un vero drammatico dato: un morto su
tre sui luoghi di lavoro è un ultrasessantenne, possibile che in una nazione considerata
civile non faccia nessuna distinzione tra chi svolge un lavoro pericoloso, per
se e per gli altri, come per esempio nell’autotrasporto, e manda in pensione
con lo stesso numero di anni che svolge un lavoro impiegatizio: chi ha più di
60 anni, ha i riflessi poco pronti, non ci sente più bene, la vista è calata
ecc. Sono andato a vedere i morti che
avevo registrati il primo anno di monitoraggio: nel 2008 ci furono 67
morti che morirono sui luoghi di lavoro,
quest’anno al 30 ottobre sono già 303, questo qualcosa vorrà pur dire; vecchi
che continuano a lavorare per le magre pensioni, spesso in nero perché perdono
il lavoro in tarda età e non hanno ancora maturato il diritto d’andare in
pensione .
6)
In questi 16 anni spedite migliaia di mail
all’anno, a tutti i livelli, ma nessuno ha voluto venire a vedere se quello che
l’Osservatorio scrive è vero: una sorta di autocensura, di indifferenza, di
opportunismo e vigliaccheria e anche di interessi economici e mediatici da
parte della nostra classe dirigente: davvero non hanno nessun moto di coscienza
sapere che un osservatorio denuncia inutilmente che ci sono dai 300 ai 400
morti sui luoghi di lavoro in più ogni anno? Purtroppo è così, è un argomento
di poca importanza per loro. Ma gli italiani sanno venissimo che ci sono tanti
morti in più e si indignano e visitano a centinaia, a volte migliaia il sito
dell’Osservatorio
7)
In questo momento siamo a pochi morti in meno
rispetto all’incredibile numero di 1300 morti complessivi, di questi 847 sui
luoghi di lavoro. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio indipendente di
Bologna morti sul lavoro. sito http://cadutisullavoro.blogspot.it
domenica 5 novembre 2023
Antonio Garau Muore d'infarto per cercare di spegnere le fiamme e proteggere il suo posto di lavoro
sono queste le persone vere e gli eroi per caso che portano avanti il Paese È morto nel disperato tentativo di proteggere dalle fiamme la casa per anziani nella quale lavorava, in Sardegna Antonio Garau, classe ‘68, si è sentito male ieri notte poco dopo le 23 mentre aiutava i vigili del fuoco, la Protezione civile e gli agenti della polizia locale a spegnere un rogo di sterpaglie.
Garausi è accasciato al suolo, pare colpito da un infarto
sabato 4 novembre 2023
Sgomento, foto di Dante Mercanti il ragazzino di 14 anni morto schiacciato dal trattore. Il padre si dispererà per questo , ma i maggiori responsabili anche di questa marte sono il Ministero dell'Agricoltura e INAIL, hanno sempre ignorato i miei appelli per fare qualcosa contro questa strage occultata degli agricoltori schiacciati dal trattore, questo povero bambino è il 151esimo quest'anno a morire in questo modo atroce, 167 nel 2022 e oltre 26000 da quando ho aperto l'Osservatorio, Non si sono mai degnati di rispondere, occorre chiedere spiegazioni di questa indifferenza. Consiglio al padre di rivolgersi a un legale, e semmai glielo indico io,per vedere se questi mancati allarmi possono connfigurarsi come reati. Se oppurtunamento informato della pericolosità di questo mezzo il povero papà l'avrebbe tenuito lontano da questa macchina infernale
venerdì 3 novembre 2023
lettera al Presidente Mattarella FERMI LA STRAGE degli schiacciati dal trattore, 151 quest'anno l'ultimo pochi giorni fa aveva solo 14 anni
Egregio Sig. Presidente Mattarella, PC. Cardinale Zuppi, Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, Sindaco di Bologna e Presidenti delle Regioni Italiane.
Come può lo Stato nelle sue articolazioni assistere inerme alla strage di lavoratori, scioccante la morte di un povero ragazzino di 14 anni che è morto schiacciato dal trattore guidato dal padre il 31 ottobre di quest’anno. Nessuno che si occupa seriamente di questa strage nella strage, provocata dal trattore; non si sentono i Ministro dell’Agricoltura e del Lavoro: eppure ne sono già morti in questo modo orrendo già 151 quest’anno: neppure fanno una campagna informativa sulla pericolosità di questo mezzo che uccide con estrema facilità: l’Osservatorio Indipendente di Bologna ne ha monitorati 167 anche nel 2022 e oltre 2600 da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. Non ne faccio una questione politica: la stessa indifferenza l’hanno manifestata anche i loro predecessori: destra, sinistra, centro stessa indifferenza seppur tempestati da me personalmente di mail. Caro Presidente INAIL non scrive mai chiaramente che non fa nessun monitoraggio dei morti sul lavoro, ma che raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati. E i morti di altre categorie (oltre 4 milioni non hanno INAIL come assicurazione, e quelli in nero, o come tanti giovani come questo 14enne e gli anziani che continuano a lavorare per le magre pensioni e per non vedere i loro campi incolti? Spariscono nel nulla. Per 16 anni ho mandato migliaia di mail cercando di sensibilizzare la politica nelle varie forme ecc. lo stesso Presidente dell’INAIL Bettoni sa bene che quello che scrivo è vero, ho avuto con lui anche scontri televisivi quando era Presidente ANMIL. Ma niente, continuano tutti a far finta che INAIL e i morti che diffonde siano rappresentativi di tutto il panorama lavorativo. E in questo momento abbiamo superato i morti dell’intero 2022, e hanno pure il coraggio di parlare di cali, quando un terzo vengono occultati dal sistema “morti e infortuni sul lavoro”. E’ semplicemente vergognoso caro Presidente che nessuno di questa classe dirigente, seppur avvertita, non si è mai fatta sentire per verificare se quello che scrivevo era vero, e da 15 anni. Interessi molteplici anche sugli infortuni sul lavoro e indifferenza dall’altra. E stiamo parlando di centinaia di lavoratori che spariscono nel nulla ogni anno, poi sono gli stessi morti che vengono mandati in Europa, così il nostro Paese appare più virtuoso di quello che è: semplicemente vergognoso per un paese democratico. L’informo io che il 35/40% dei morti sui luoghi di lavoro, escluso itinere, ha più di 60 anni, un Paese civile avrebbe fatto distinzione tra chi lavora in ufficio, da chi svolge un lavoro pericoloso in tarda età e che con acciacchi di vario genere, con vista e udito calati continuano a lavorare e a morire numerosissimi. No, caro Presidente, non voglio che i miei 4 nipoti vivano in un Paese come questo, che tratta come nemici o sudditi i suoi cittadini e i lavoratori. Carlo Soricellimercoledì 1 novembre 2023
Ve li do io i colori delle Regioni, senza trucchi
Ma che cali delle morti sul lavoro….sembra di vedere il gioco delle tre carte quando si parla di queste tragedie, morti che calano, aumentano, tornano a calare nelle stime INAIL. Ora sono per INAIL nel 2023 al 30 settembre 761 (ma non è specificato chiaramente che queste morti sono comprensive anche dell’itinere). L’Osservatorio ne ha monitorati al 30 settembre 732, tutti registrati in tabelle Excel, e che inali ne denuncia 125 morti in itinere, si fa presto a fare i conti e ha capire che tanti morti non ci sono nelle loro statistiche, ma lo scrivo inutilmente da 15 anni. Ma un can can mediatico a febbraio 2023, quando INAIL diffonde “solo” 1090 morti a gennaio, il 3 gennaio se ricordo bene noi ne diffondemmo 1499 complessivi (una bella differenza no?) ma poi scopriamo che il 4 ottobre di quest’anno , per voce del Commissario INAIL D’Ascenzo i morti INAIL nel 2022 sono diventati 1208, Ma non erano 1090? Sono aumentati o diminuite nel 2022? Poi leggi anche che quelli accertati sono poco più di 600, e gli altri 600 sono per caso resuscitati? Ma ecco i morti che ha registrato l’osservatorio nei primi 10 mesi del 2023 sui luoghi di lavoro al 31 ottobre 2023 835 contro i 735 dell’intero 2022 e quasi 1300 se si contano anche quelli in itinere, tutti, non solo gli assicurati a INAIL. Ecco, senza trucchi i veri colori della in”Sicurezza” Regionale se si contano tutti i morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) e non solo gli assicurati a INAIL, si inventano indici occupazionali e colori, quando buona parte dei morti sono in nero o anziani non assicurati a INAIL. C’è un vero business miliardario su queste tragedie, ma nessuno che va a vedere come vengono spesi i soldi che i lavoratori italiani versano allo Stato con i loro contributi detratti dalle buste paghe. Sta di fatto che arrivano dove ce n’è meno bisogno, la stragrande maggioranza vanno alle aziende strutturate che hanno consulenti, e così si organizzano corsi di ogni tipo ma in quest’ambito sono percentualmente molto pochi i morti e gli infortuni gravi, che sono concentrati per la maggior parte nelle aziende piccole e piccolissime, anche a conduzione familiare; quanti ne arrivano in queste aziende? Chi controlla come vengono spesi e se vengono spesi bene? Da 16 anni mi batto con l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, l’unico con lavoro volontario e che spende di suo per monitorare questi morti, tanti si sono fatte le “budella d’oro” con queste tragedie. Per far emergere quello che scrivo, combatto da 16 anni contro una burocrazia stupida, contro opportunisti e vili e con mani in pasta, c’è un muro di omertà verso chi distribuisce soldi: viene in questo modo condizionata la politica, i media, insomma una lobby potentissima quella del sistema “morti e infortuni sul lavoro”; tanti che dentro a questo business che fa loro chiudere gli occhi e tappare le orecchie, non sentono la disperazione nella quale vengono portati i familiari che perdono un proprio caro sul lavoro? In questi 16 anni, se si contano tutti i morti si arriva alla terribile conta di oltre 23000 lavoratori, dentro a questo sistema ci sono anche sindacalisti o ex potenti, poi passati in politica. Intanto i morti aumentano e non si possono più nascondere e che cerco di far emergere da 16 anni, e devo dire che ci sto riuscendo. Ora tutti dicono “ci sono altri morti sul lavoro oltre a INAIL” e sono gli stessi che per interesse li hanno nascosti e che si stanno riposizionando a una nuova narrativa. Sono in agricoltura ci sono già stati 150 agricoltori schiacciati dal trattore anche quest’anno: in questi 16 anni ne sono stati occultati oltre 2600 e nessuno che ha mosso un dito quando ho mandato mail a partire dai ministri in giù denunciando questa carneficina. Come non scandalizzarsi quando denuncio, documenti alla mano, che il 36% dei morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni e che sono complessivamente a questa mattina 305 su 836 dall’inizio dell’anno e che ne 2008, nel primo anno di monitoraggio dell’Osservatorio erano solo 67? E continuano a aumentare l’età per andare in pensione truccando anche le carte con quota 103 di fatto e concretamente più di quota 104, anche a quelli che svolgono un lavoro pericoloso: che hanno acciacchi dovuti all’età e riflessi poco pronti: chiamiamoli col loro vero nome “omicidi sociali” perpetrati dalla politica e dalla nostra classe dirigente. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.
Regioni
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Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.