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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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sabato 31 agosto 2019

Le 5 orribili morti sul lavoro del 30 agosto di cui nessuno parla

Si sono stati 5 i morti sui Luoghi di Lavoro il 30 agosto 2019. Una strage che prosegue nell'indifferenza della politica e delle Istituzioni che dovrebbero inorridire e non pensare a altro.
Le morti: Muore operaio di 39 anni nel varesotto schiacciato dai rulli di un macchinario (che orrore)
Muore un altro operaio Marzio Bolsato in una fabbrica della provincia di Treviso: è stato travolto da materiali che l'hanno colpito alla testa
Perde la viti un edile nel frusinate. è Franco di Palma (nella foto) che è morto travolto da terreno franoso
Muore dopo 25 giorni di agonia un operaio sull'A12, questo lavoratore è morto in un cantiere stradale mentre cercava d'aiutare un automobilista in difficoltà

terribile la morte in nero, in un cantiere abusivo Cosimo Blasi, la sua probabile morte è dovuta a una scarica elettrica. Blasi non si sa per chi lavorasse.
E' un'Italia orribile quella che vediamo con i nostri occhi. Tra l'altro proprio ieri l'INAIL ha diffuso il numero di denunce che gli sono arrivate dal territorio, sono state 599 (comprensivi dei morti sulle strade e in itinere) nei primi sette mesi del 2019. In realtà occorre avere ben chiaro che queste sono solo denunce e molte non verranno poi riconosciute. Tra l'altro, e lo scriviamo da anni, che le morti sono molto de più di quelle diffuse da questo Istituto dello Stato: molte categorie di lavoratori non sono assicurate all'INAIL come per esempio la stragrande maggioranza degli agricoltori schiacciati dal trattore che sono già stati 102 dall'inizio dell'anno. In questo momento sono 952 i morti sul lavoro complessivi, di questi 465 sui Luoghi di lavoro.
SU QUESTE TRAGEDIE OCCORRE LA MASSIMA CHIAREZZA, ABBIAMO LA SPERANZA CHE IL NUOVO GOVERNO PONGA FINALMENTE AL CENTRO DELLA SUA POLITICA LA VITA DEI LAVORATORI. SPERIAMO NON SIA SOLO UNA SPERANZA

venerdì 30 agosto 2019

Perdono la vita due operai per esalazione. La tragedia a Aliano in provincia di Matera

La tragedia è avvenuto ad Aliano, in provincia di Matera. I due lavoratori sarebbero entrati in un pozzo fondo dai 10 ai venti metri. E' entrato prima un lavoratore che si è sentito male: ha chiamato aiuto e l'altro è accorso per salvarlo rimando colpito anche lui dalle esalazioni mortali. 
. L’allarme è stato dato dall’autista dell’autocisterna, che doveva caricare del materiale accumulato in una vasca per trasferirlo in un centro di smaltimento, con cui i tre avevano raggiunto la discarica.

giovedì 29 agosto 2019

Piattaforma Rouseau. Orwell era in anticipo. Anche il giorno 28 agosto ci sono stati 3 morti sui Luoghi di Lavoro

Neppure io artista-operaio dalla grande fantasia immaginavo di essere così profetico con quest'opera nel lontano  1990: si c'è la distruzione del Pianeta, c'è il militarismo, il consumismo come dittattura.ma non potevo certo immaginare che in Inghilterra chiudessero il più antico parlamento al mondo e che in Italia una piattaforma privata, diretta da un grande fratello mettesse in discussione le Istituzioni   e la volontà dei rappresentanti del popolo eletti liberamente. Orwell con 1984 i era in anticipo: anche lui non poteva prevedere quello che sarebbe successo. quest'opera fu esposta alla Festa nazionale de l'Unità del 1995 che si tenne a Reggio Emilia. esponevo assieme a Cesare Zavattini, ricordo che "fini2 intellettuali ridevano, altri al servizio dei potenti di turno davano solo un'occhiata sfuggente: troppo impegnati a farsi vedere che erano lì dai politici.

mercoledì 28 agosto 2019

1600 morti sul lavoro in 15 mesi di governo. Nell’indifferenza generale. due morti per esalazioni in provincia di Matera BASTAAppello a Conte, Zingaretti, Grasso, Fratoianni e Bersani: mandate un segnale forte contro la strage di lavoratori

 Sono stati estratti senza vita, dal pozzo-cisterna dove stavano lavorando, i due operai che questa mattina hanno avuto un incidente ad Aliano, in provincia di Matera
I due operai erano scesi in un pozzo - è stato spiegato dai Vigili del fuoco - profondo circa dieci metri e sono rimasti uccisi dalle esalazioni. Avevano 52 e 53 anni

1600 morti sul lavoro in 15 mesi di governo. Nell’indifferenza generale



Finalmente l’Italia volta pagina. Da curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it mi sono sentito sollevato quando ho saputo delle dimissioni di questo governo che non ha mostrato nessun interesse per le tragedie delle morti sul lavoro. Mai si sono sentiti i ministri del lavoro Di Maio e delle Politiche Agricole Centinaio dire o fare qualcosa contro questa autentica strage: in neppure 15 mesi di governo sono morti per infortuni sul lavoro oltre 1600 lavoratori, di questi quasi la metà sui luoghi di lavoro, 202 hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano.
Centinaio, un ministro leghista che lo vedevamo in diverse trasmissioni televisive a parlare della crisi gialloverde, ma mai si è sentito spendere una sola parola contro questa strage nella strage: un morto su cinque sui luoghi di lavoro perde la vita ogni anno guidando il trattore, oltre il 30% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ogni anno muore nel settore agricolo. Ma anche il Ministro del Lavoro Di Maio non ha mostrato sensibilità verso questa strage dell’indifferenza, che con un po’ d’impegno si potrebbe dimezzare: ha addirittura tolto risorse all’Inail a favore degli industriali e se ne vantava anche sui social.
Nei 12 anni di monitoraggio di queste vittime si sono alternati governi di ogni colore: ma nessuno si è mai impegnato per alleviare queste tragedie. In questi 12 anni sono morti oltre 16000 lavoratori, sui luoghi di lavoro e sulle strade. I lavoratori non hanno più nessuna rappresentanza politica, e nonostante siano oltre 20 milioni. Speriamo che nel nuovo governo ci siano ministri competenti, attenti a queste tragedie, ma soprattutto che dimostrino umanità verso i morti sul lavoro, che mettano risorse e cuore: è intollerabile questa indifferenza di chi ci governa che porta un lutto atroce in oltre 1000 famiglie ogni anno. Occorrerebbe contattare i familiari di queste vittime e lo strazio che sopportano ogni giorno della loro vita per rendersi conto di quello che passano. Loro sanno cos’è l’inferno sulla terra. Conte, Zingaretti, Grasso, Fratoianni, Bersani  mandate un segnale forte ai lavoratori: che la loro vita vi sta a cuore.

martedì 27 agosto 2019

Un 26 agosto intriso di sangue, perdono la vita 4 lavoratori sui luoghi di lavoro

Sono 4 i morti per infortuni sul lavoro il 26 agosto: nelle province di Milano, Cuneo, L'Aquila e Cremona. Sono due edili, un pastore e l'ennesima vittima provocata dal trattore. il povero Alessandro Pacifici aveva solo 32 anni: è morto schiacciato da una lastra in un cantiere di L'Aquila. I morti provocati dal trattore sono ormai giornalieri, questa volta a morire in modo così atroce un 62enne nel cremonese. perde la vita anche un pastore romeno nella provincia di Cuneo che è caduto in un burrone, è stato ritrovato dopo diverso tempo; una morte atroce in solitudine. Un edile di 40 anni è caduto da 12 metri d'altezza a San Giuliano Milanese. Speriamo in un nuovo governo che metta dei ministri competenti e soprattutto UMANI, che si preoccupano della vita dei lavoratori al Lavoro e alle Politiche Agricole 

lunedì 26 agosto 2019

domenica 25 agosto 2019

finalmente quella del 24 agosto una giornata senza morti sui Luoghi di lavoro. Domenica 29 settembre sciopero dalle ore 12 alle ore 13: l'Osservatorio e le pagine personali di Fb di Soricelli saranno chiuse

Si, davvero una giornata unica quella di ieri 24 agosto, non ho aggiunto nessun morto sui luoghi di lavoro nel lunghissimo elenco che vede già oltre 900 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno: di questi 450 sui luoghi di lavoro, compresi 101 agricoltori schiacciati dal trattore.

Domenica 29 settembre dalle ore 12 alle ore 13 spegnerò cell. computer e la televisione per protestare contro le morti sul lavoro. Anche questo sito si spegnerà. Basta con la strage giornaliera di lavoratori che parlamento e politica fanno finta di non vedere. I lavoratori non sono carne da macello e utili sono quando ci sono le elezioni per rubare loro il voto. Da dodici anni non vedo altro che indifferenza verso queste tragedie. Tu parteciperai? Condividete

venerdì 23 agosto 2019

Muore dopo cinque mesi di atroci sofferenze un lavoratore

Sono stati 3 anche il 22 agosto i lavoratori morti sui luoghi di lavoro: uno di questi con una sofferenza atroce durata 5 mesi e provocata da uno scoppio: è successo a Jesi. Una sofferenza che non si augura al peggior nemico. In questi giorni c'è stata la crisi di governo, ma nessuno che ha parlato degli oltre 1500 morti sul lavoro. Un governo che mai si è occupato di questa strage, né il ministro del lavoro Di Maio, né il ministro delle Politiche Agricole Centinaio, ma neppure le Commissioni della Camera e del Senato che dovevano occuparsene. Scaldapoltrone. Vediamo se il prossimo governo avrà un po' di sensibilità verso questa carneficina.

giovedì 22 agosto 2019

Muore edile folgorato da una scarica elettrica di 11000 volt nel mantovano

La tragedia a Castiglione delle Stiviere nel mantovano. Sembra che il 51enne abbia toccato un caco. Ovviamente il poveretto non stava lavorando in Sicurezza. Ma sarà la magistratura a stabilire le eventuali responsabilità.

mercoledì 21 agosto 2019

Finalmente si è dimesso questo governo disumano

Finalmente questo governo si è dimesso. Con il ministro del lavoro Di Maio e delle Politiche Agricole Centinaio sono morti oltre 1500 lavoratori, poco meno della metà di questi sui Luoghi di Lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. Tra questi 1500 morti bel 199 sono stati schiacciati dal trattore. Mai si è visto il ministro Centinaio fare qualcosa per alleviare questa piaga. Vergogna.

martedì 20 agosto 2019

4 lavoratori morti anche il 19 agosto.

Non c'è pace per chi lavora neppure in agosto. Le vittime nelle province di Novara, Catania, Parma e Terni dove ha perso la vita il 100esimo agricoltore schiacciato dal trattore dall'inizio dell'anno e il 200esimo con questo governo che nulla ha fattoc questa strage. Guarda il video dove ne parlo

lunedì 19 agosto 2019

Un altro schiacciato dal trattore (guara il video). Il 29 settembre sciopero dell'Osservatorio. Partecipa anche tu

Sono diventati 99 gli schiacciati dal trattore dal trattore l'ultima vittima il 18 agosto in provincia di Terni. Nella foto Alessandro vezzoli morto a 28 anni per infortunio sul lavoro pochi giorni fa


 Domenica 29 settembre dalle ore 12 alle ore 13 spegnerò cell. computer e la televisione per protestare contro le morti sul lavoro. Anche questo sito si spegnerà. Basta con la strage giornaliera di lavoratori che parlamento e politica fanno finta di non vedere. I lavoratori non sono carne da macello e utili sono quando ci sono le elezioni per rubare loro il voto. Da dodici anni non vedo altro che indifferenza verso queste tragedie. Tu parteciperai? Condividete

domenica 18 agosto 2019

La poesia "morti bianche" recitata da Flavio Insinna

La mia poesia "morti bianche" recitata col cuore da Flavio Insinna https://www.facebook.com/100249714674025/posts/106605120705151/?sfnsn=mo

sabato 17 agosto 2019

Non c'è pace lavorando: tre morti sui luoghi di lavoro

Continua inesorabile la strage di lavoratori:tre anche il 16 agosto nelle province di Piacenza dove un edile è caduto dal ponteggio, in provincia di Pesaro un agricoltore è stato trafitto da una motozappa, perde la vita il 97esimo agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Oristano. Neppure a Ferragosto c'è tregua per questa carneficina. guarda il video http://cadutisullavoro.blogspot.it

giovedì 15 agosto 2019

Lorenzo muore a 29 anni alla vigilia di ferragosto

Lorenzo è stato schiacciato da una
pedana durante un lavoro di manutenzione in un’azienda di
Calcinate, nel bergamasco. Lo rende noto l’Areu. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118 con
l’elisoccorso, ma purtroppo le lesioni riportate dal  povero giovane sono state mortali.

lunedì 12 agosto 2019

Un altro morto schiacciato dal trattore il giorno 11 agosto e fanno 96 dall'inizio dellanno e 196 con questo governo dimissionario. C'è o non c'è è la stessa cosa, nulla ha fatto per questa strage nei 15 mesi di malgoverno sulla Sicurezza. Sono morti complessivamente oltre 1500 lavoratori, ma mai un po' di attenzione se non sentire Salvini dire a Di Maio di occuparsi da Ministro del lavoro. Ma si è tirato la zappa sui piedi; oltre il 30 di tutti i morti sul lavoro in agricoltura, dove è ministro il suo collega di partito Centinaio. Guarda il mio video che ne parla e che trovate sulle mie pagine di Fb.

sabato 10 agosto 2019

Sono tre i lavoratori morti il giorno 9 agosto. Di questi due in Lombardia: nelle province di Milano e Cremona. La Lombardia ha già superato i 100 morti complessivi dall'inizio dell'anno, quasi la metà di questi morti sui Luoghi di Lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. Mi acuso con i visitatori, ma sono in ferie, in un luogo dove i cellulari prendono solo in alcuni punti e male.

venerdì 9 agosto 2019

La bella e commovente lettera di mamma Graziella Marota che ha perso il figlio Andrea, morto a 23 anni per infortunio sul lavoro. Lottiamo anche per loro, per i familiari dei morti sul lavoro


Lettera per un figlio che non c'è più

 - Anche Andrea si è perso tra i morti da stabilimento e da cantiere. Tragedie quotidianamente dimenticate da un paese ignavo e incurante. Fermare questa strage perché ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non può perderla per 900 euro al mese.

Andrea aveva 23 anni quando, il 20 giugno 2006, è rimasto con il cranio schiacciato da una macchina tampografica non a norma. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, come se la chitarra da sola gli andasse stretta. Perché a quell'età la taglia dei desideri si allarga e non stai più nei tuoi panni dalla voglia di metterti alla prova, conoscere, guardare avanti. Da li a quattro giorni pure la metratura della sua vita sarebbe lievitata di colpo: dalla sua camera da ragazzo, in casa dei genitori,a un mini appartamento, acquistato dai suoi con un mutuo, a metà strada tra Porto Sant'Elpidio e la fabbrica Asoplast di Ortezzano, dove aveva trovato lavoro come precario per 900 euro al mese. Andrea voleva imparare a suonare la tromba, ma non ha fatto in tempo: una tromba che, rimasta la dov'era in camera sua, suona un silenzio assordante. E neppure l'appartamento è riuscito ad abitare: doveva entrare nella nuova casa sabato 24 giugno 2006, se ne è andato il 20 giugno di 13 anni fa. Oggi Andrea avrebbe 37 anni ma è morto in fabbrica alle sei e dieci dell'ultimo mattino di primavera. E suonerebbe ancora la chitarra con i Nervous Breakdwn e non darebbe il suo nome a una borsa di studio. Sarebbe la gioia di sua mamma Graziella e non la ragione della sua battaglia da neo cavaliere della Repubblica, per cultura sulla sicurezza. 

Una battaglia finita con una sconfitta dolorosa: nel nome del figlio e a nome dei tanti caduti sul lavoro, senza giustizia: Umbria-Olii, Molfetta, Thyssenkrupp, Mineo....Sono solo le stazioni più raccontate di una via Crucis quotidiana, che per un po' chiama a raccolta l'indignazione italiana, che poi guarda altrove. Le morti si fanno sentire, ma le sentenze molto meno, quando passano sotto silenzio anche per una sorta di disagio nell'accettarle e comunicarle. I responsabili di questa orrenda morte sono stati condannati a otto mesi di condizionale con la sospensione della pena, anche se il Procuratore generale del tribunale di Fermo aveva parlato «di un chiaro segnale perché questi reati vengano repressi con la massima severità». Andrea è stato ucciso per la seconda volta. La tragedia è finita nel dimenticatoio, con alcune frasi fatte e disfatte, tipo non deve più accadere, basta con queste stragi, lavoreremo per migliorare la sicurezza. 
Parole piene di buone intenzioni, che lo spillo della smemoratezza buca in un momento. Parole al vento! Alla fine anche Andrea si è perso tra i morti da stabilimento e da cantiere: martiri del lavoro che fanno notizia il tempo di commuovere, che non promuovono ronde per la sicurezza, spesso rimossi pure nei processi. Tragedie quotidianamente dimenticate da un Paese ignavo e incurante. Questo è quanto accade a tutti i morti sul lavoro; di loro restano solo dolore e angoscia dei familiari ma giustamente questo non fa notizia: una mamma che piange tutti i giorni, che guarda sempre la porta di casa aspettando che il suo Andrea rientri perché spera che tutta la sofferenza che sta vivendo sia solo un brutto sogno... Ma tutto ciò non importa a nessuno!!!

Questa è la tragica realtà, di chi rimane e si rende conto di essere emarginato e dimenticato da tutti. Forse ciò che gli altri non conoscono è la realtà del “dopo” di queste tragedie…La vita per i familiari viene stravolta dal dolore e dalla mancanza della persona cara, ti ritrovi a lottare giorno per giorno per sopravvivere e se sei forte riesci in qualche modo a risollevare la testa da quel baratro di depressione in cui sei caduta, altrimenti sprofondi sempre di più!!! Ti accorgi che sei lasciato solo a te stesso….manca il sostegno psicologico, sono assenti tutte le istituzioni e nessuno è disposto ad ascoltare il tuo dolore perché il dolore fa paura a tutti!!! Speri nella giustizia ma questa si prende beffa di te perché otto mesi e sospensione della pena per chi ha ucciso tuo figlio mi sembra una vergogna per un paese che si definisce civile…

Vogliamo parlare dell’Inail, questo ente che ogni anno incassa milioni di euro? Ebbene la morte di Andrea è stata calcolata 1.600 euro e cioè rimborso spese funerarie, allora mi chiedo ma la vita di mio figlio che è stato ucciso a soli 23 anni, per la società non valeva nulla? Eppure io quel figlio l’ho partorito, l’ho amato, curato e protetto per 23 anni, era il mio orgoglio e la mia felicità e quindi tutto diventa assurdo e inaccettabile!!! 
Allora mi chiedo e lo chiedo a voi che state leggendo questa lettera: la vita di un operaio vale così poco? E’ un essere umano come tutti e se per i soldati morti in “missione di pace” si fanno funerali di Stato, per i 1300 operai che muoiono ogni anno per la mancanza di sicurezza, cosa viene fatto? Nulla perché non sappiamo nemmeno nome e cognome… sono solo numeri che fanno parte di una statistica.

Termino questa lettera con un appello disperato: fermiamo questa strage che serve solo a far arricchire gli imprenditori e a distruggere le famiglie!!! Ogni essere umano ha diritto alla propria vita e non si può perderla per 900 euro al mese!

di Graziella Marota, mamma di Andrea Gagliardoni

giovedì 8 agosto 2019

Continua inesorabile la strage di lavoratori, nessuna Regione è immune a questa ecatombre.

Segnaliamo gli ultimi morti il 7 agosto. perde la vita Daniele Angelo Citticiani un autotrasportatore di 58 anni a Ostellato di Ferrara. E' caduto rovinosamente da camion sul quale stava lavorando.

 E' morto sul colpo. perde la vita dopo 15 giorni di agonia Giuseppe Muraglio di 58 anni. Stava montando una tenda in un condominio quando ha perso l'equilibrio cadendo al suolo, ha lottato per la vita dal 23 luglio: purtroppo le sue condizioni si sono aggravate, fino a spegnersi il 7 agosto.

perde la vita anche un piloto di un ultraleggero: Andrea Giusoni, con un passeggero è caduto, probabilmente per la nebbia in cima a un monte nel savonese.

Aveva perso la vita il giorno prima, schiacciato dal trattore Claudio Holzer in provincia di Imperia, con lui hanno perso la vita altri 93 agricoltori schiacciati da questo mezzo mortale dall'inizio dell'anno.

Il 29 settembre l'Osservatorio chiuderà per protesta il sito dalle ore 12 alle ore 13. Carlo Soricelli segnerà cellulare, PC e televisioni contro l'indifferenza verso questa strage

mercoledì 7 agosto 2019

Giuro, non m'invento i morti schiacciati dal trattore, anche il giorno 6 ne è morto un altro in questo modo orribile https://www.facebook. com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTQ0NDcyMjUyNzA3NDc/

Anche ieri due morti sui Luoghi di lavoro, un edile nel casertano di 50 anni caduto dall'alto e l'ennesimo morto schiacciato dal trattore. Sono già 95 dall'inizio dell'anno e e 195 da quando si è insediato questo governo insensibile a queste tragedia, a morire in modo così atroce. "Se 195 agricoltori schiacciati dal trattore  in poco più di un anno vi sembran pochi.....'"Di Maio, Salvini, (che si occupa di tutto ma non di queste tragedie) e Centinaio, volete finalmente pensare alla vita di chi lavora? Guarda il video, da quando l'ho girato il 4 giugno ne sono morti in questo modo tremendo altri 47 e nessuno che se ne occupa

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTQ0NDcyMjUyNzA3NDc/

martedì 6 agosto 2019

Tragedia sull'A14 due operai travolti da un camion: sono Antonio Petruzzelli di Latina di 38 anni e Salvatore Vani canadese di origini italiane di 45 anni.

La tragedia ieri sera al Km 9 della Bologna-Taranto. sono stati travolti da un 62enne alla guida di un camion: le due vittime stavano allestendo la segnaletica di un cantiere. La loro attività, spiega Autostrade era correttamente segnalata, e c'era un terzo addetto che segnalava con le bandierine il cantiere.

lunedì 5 agosto 2019

Pubblicato nel sito di articolo 21. chi ha paura dei morti sul lavoro? Spegnamo per protesta cellulari, Internet e televisioni il giorno 29 settembre 2019. un picoclo sacrificio per una grande causa

Chi ha paura dei morti sul lavoro? Perché Facebook mi ha censurato?




È questa la domanda che mi sono fatto quando ho visto che il mio video in diretta di FB postato il giorno 2 agosto alle 18 era sparito. Chiedevo agli amici di Fb e ai visitatori dell’Osservatorio (due milioni in 12 anni) di aderire allo “sciopero” del 29 settembre 2019, di protestare per l’indifferenza verso le morti sul lavoro. Chiedevo di spegnere il cellulare, Internet e la televisione dalle 12 alle 13 di quel giorno. Certo, criticavo l’indifferenza del governo Conte verso queste tragedie, criticavo Cinque Stelle, che pur ho votato, per lo stesso motivo.  Ho parlato degli oltre 18000 morti sul lavoro (compreso itinere) che ci sono stati da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio, delle centinaia di donne morte in itinere per i carichi eccessivi tra casa e lavoro, che muoiono per incidenti per la stanchezza accumulata. Che tutti i governi che si sono succeduti, di sinistra, di centro e di destra, non hanno mai fatto niente di concreto per alleggerire queste tragedie. Ho detto che da quando si è insediato il governo Conte sono morti 193 agricoltori schiacciati dal trattore e già 93 quest’anno sono morti in modo così orribile, che alla guida di questo ministero c’è il leghista Centinaio: che sono stati oltre 1600 da quando ho aperto l’Osservatorio gli schiacciati da questo mezzo. Tutte le critiche che ho fatto, non sono mai state offensive, minacciose o penalmente rilevabili, alla mia età so bene fin dove posso arrivare con le critiche. Ho anche criticato l’Inail perché non dice mai chiaramente che quelle che diffonde sono solo denunce che arrivano a questo istituto dal territorio: che non sono rappresentative di tutte le morti sul lavoro, che molte di queste denunce non vengono poi considerate dall’INAIL come morti sul lavoro, che anche se non sono assicurate a questo Istituto dello stato questi morti non resuscitano e che quindi non possono mediaticamente sparire. Dicevo nel video che quest’anno sono già morti complessivamente oltre 800 lavoratori, 413 di questi morti sui luoghi di lavoro. Tutto qui, normali critiche verso chi dovrebbe occuparsene e non lo fa. Merito la censura per questo? Io non credo. Vorrebbe dire che queste piattaforme controllano ora le nostre democrazie e che possono decidere qual’è il “bene e il male”. Ma forse c’è qualcosa di ancora più “fastidioso”. E se lo “sciopero” funzionasse? Se il 29 settembre in tantissimi aderissero alla protesta? Vorrebbe dire che anche questi grandi centri di potere possono essere democraticamente contestati attraverso la protesta degli utenti.
Carlo Soricelli curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

venerdì 2 agosto 2019

La commovente e tragica morte di Daniele Del Nobile un giovane meridionale di Manfredonia (nella foto) lavoratore stagionale al nord, morto per assideramente dopo essere stato colpito da un fulmine mentre. si stava recando al lavoro in un rifugio di montagna dove faceva il cuoco



Daniele Del Nobile, 36enne di Manfredonia, si trovava nel bellunese come lavoratore stagionale. E' stato colpito da un fulmine. Non è rimasto folgorato ma ha perso i sensi ie il freddo lo ha ucciso. Tragedia accaduta nel territorio di Livinallongo del Col di Lana. Il corpo del lavoratore pugliese è stato rinvenuto in un prato. L'Ispezione cadaverica nel pomeriggio:  morto per ipotermia. Indagano i carabinieri su  questa tragedia che lascia attoniti. sono due milioni i giovani meridionali che hanno lasciato il sud in cerca di fortuna per il mondo. Un'emigrazione che ricorda quella dei primi anni del secolo scorso.


A Castelfiorentino di Firenze un giovane operaio albanese di 27 anni è caduto dal tetto di un magazzino rimanedo ucciso sul colpo, sembra che la copertura del tetto che stava catramando ha preso fuoco e per sfuggire alle fiamme è caduto dal tetto

giovedì 1 agosto 2019

Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2019: il mese si conclude con 4 morti sui luoghi di lavoro anche il 31 luglio


Report morti sul lavoro nei primi 7 mesi del 2019
Purtroppo nulla è cambiato rispetto ai primi 7 mesi del 2018, registriamo un leggero calo del 3,5% rispetto allo spaventoso 2018. Rispetto ai prime sette mesi del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio l’aumento è del 13,3%, altro che cali coi quali non fanno indignare gli italiani. Noi i morti sul lavoro li registriamo tutti e non diffondiamo solo le denunce che arrivano all’INAIL, che non sono rappresentative delle morti sul lavoro in Italia. Sono in questo momento complessivamente 445 (compresi i morti sulle strade e in itinere) e 412 sui luoghi di lavoro. È l’agricoltura il comparto con più morti sul lavoro con oltre il 30% di tutti i morti sui Luoghi di Lavoro, di questi ben 93 sono gli agricoltori che sono morti schiacciati dal trattore, le percentuali sono sempre le stesse da 12 anni in tutti i comparti. L’edilizia ha un leggero decremento per la crisi che c’è nel settore, ma le cadute dall’alto in questo settore sono sempre tantissime, l’autrasporto è un altro settore con tantissime morti sulle strade: in questo settore ci sono i guidatori di automezzi di tutte le categorie. I morti sul lavoro dai 60 anni in su sono oltre il 20% di tutti i morti sui Luoghi di Lavoro. anche i molto giovani sono numerosissimi a morire per infortuni. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono stati 47 e rappresentano l’11,6% di tutti i morti sui luoghi di lavoro.  Vogliamo che si comprenda bene la situazione. Noi registriamo un leggero decremento del 3,5% delle morti rispetto ai primi 7 mesi del 2018, ma partiamo da un numero di morti enormemente superiore da quello che diffonde INAIL attraverso le denunce arrivate a questo Istituto. questo mese si conclude con 4 morti sui luoghi di lavoro anche il 31 luglio. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
 Domenica 29 settembre dalle ore 12 alle ore 13 spegnerò cell. computer e la televisione per protestare contro le morti sul lavoro. Anche questo sito si spegnerà. Basta con la strage giornaliera di lavoratori che parlamento e politica fanno finta di non vedere. I lavoratori non sono carne da macello e utili sono quando ci sono le elezioni per rubare loro il voto. Da dodici anni non vedo altro che indifferenza verso queste tragedie. Tu parteciperai? Condividete


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?