Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
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- Alcune poesie
martedì 30 novembre 2010
E' morto Renato Pecci un pescatore riminese di 46 anni.E' morto Francesco Angelo Conti a Olbia. E' morto un elettricista a Milano
Rimini 26 novembre E’ morto Renato Pecci pescatore di 46 anni. Pecci, riminese era stato dato per disperso in mare dalla giornata di mercoledì, è stato rinvenuto verso le 8 di giovedì mattina dagli uomini del motopesca Gianlucaimpegnato, insieme alle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza oltre che dell'elicottero delle Fiamme Gialle, nelle operazioni di ricerca. L'ipotesi più accreditata per questo incidente sul lavoro è quella che Pecci, mentre stava calando le nasse per la pesca, sia rimasto imprigionato con la gamba nella cima e trascinato in fondo al mare. Una morte terribile per il pescatore che, solo tre mesi addietro, aveva acquistato il Namastè I per iniziare l'attività di pesca con le nasse
Milano E’ morto un elettricista di 35 anni, L.C., cadendo da un edificio in via De Marchi a Milano. Le forze dell’ordine stanno indagando per verificare se il giovane si è tolta la vita o sia statop un inofrtunio sul lavoro. A far ipotizzare agli investigatori anche un gesto volontario è la dinamica dell’episodio il trentacinquenne , infatti, sembra essersi lanciato nel vuoto, altrimenti sarebbe caduto ben più vicino ai piedi dell’edificio.
Olbia E’ morto Francesco Angelo Conti un operaio di 63 anni. Il lavoratore è stato travolto da una imbarcazione mentre lavorava questa mattina in un cantiere nautico a Olbia. Loperaio è morto sul colpo sotto il peso della imbarcazione. I medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Secondo gli investigatori alla base della tragedia potrebbe essere il cedimento di uno dei picchetti e puntelli che tenevano in equilibrio l'imbarcazione che era a terra. Il cedimento avrebbe fatto rovesciare la barca che ha travolto Conti. .Sul posto sono intervenuti gli agenti del vicino Commissariato di Polizia di Olbia, il personale della Capitaneria di Porto e del Servizio prevenzione ambienti lavoro della Asl che hanno avviato una inchiesta per capire la dinamica della tragedia
domenica 28 novembre 2010
LISTIAMO A LUTTO I NOSTRI BLOG NELLA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE DELLA RETE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della Rete per la sicurezza sul lavoro
sabato 27 novembre 2010
le dieci province italiane con più vittime per infortuni sul lavoro
Cari amici sono a darvi le cinque province che hanno più vittime per infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno oggi 27 novembre 2010 ORE 18,30 tra queste vittime non sono elencati i lavoratori morti per le strade mentre vanno e tornano dal lavoro che rappresentano circa la metà di tutti i morti per infoortuni sul lavoro
BOLZANO 21
BRESCIA 19
ROMA 18
NAPOLI 18
FOGGIA 17
MILANO 17
PALERMO 13
BARI 13
VICENZA 12
IN QUESTA TERRIBILE CLASSIFICA BISOGNA TENERE CONTO DEL NUMERO DI ABITANTI DELLE PROVINCE, INCREDIBILE IL NUMERO DI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO DI PROVINCE PICCOLE COME BOLZANO BRESCIA FOGGIA E VICENZA. IL VENETO CON 54 MORTI HA GIA' SUPERATO DI OLTRE IL 25% LE VITTIME DELL'INTERO 2010 ED E' SECONDA DOPO LA LOMBARDIA CHE NE HA 75
venerdì 26 novembre 2010
E' MORTO GIOVANNI SANZONE OPERAIO DI 44 ANNI
martedì 23 novembre 2010
E' MORTO SALVATORE NIESI UN AUTOTRASPORTATORE DI 35 ANNI A CATANIA
Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della rete per la sicurezza sul lavoro
GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE 2010
Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della Rete per la sicurezza sul lavoro
Dal 4 al 10 dicembre iniziative sul territorio nazionale
Le morti sul lavoro stanno crescendo, nonostante padroni, governo e i loro mass media dicano il contrario Dopo una settimana di agonia è morto uno dei 7 operai del rogo di PadernoDugnano, bruciato come gli operai della Thyssenkrupp.
Questa morte si aggiunge alla strage infinita di lavoratori che, ad oggi, ha fatto più di 500 morti dall'inizio dell'anno, da Capua e Napoli divenuta nuova capitali delle morti sul lavoro, al nord est, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Trentino alla Puglia, soffocati nelle cisterne, caduti e schiacciati nelle fabbriche e nei cantieri, folgorati, travolti sulle rotaie....
Il 27% delle vittime sono operai edili, meridionali e immigrati soprattutto,impiegati nei subappalti nei cantieri del nord, e poi ci sono le morti che non rientrano nelle statistiche che avvengono sulle strade mentre i lavoratori vanno o tornano dai turni massacranti di lavoro.
L'intensificazione dello sfruttamento della "moderna" catena di montaggio,con in testa la Fiat, fa aumentare il rischio per la vita e la salute degli operai e aumentano le malattie professionali in tutte le fabbriche anche quelle non toccate dalla morte Gli operai immigrati, i precari, non sono liberi di scegliere se accettare o meno il ricatto del padrone: le sue regole sono le catene per i moderni schiavi del profitto per cui anche la sicurezza sul lavoro non dev'essere un diritto. .
Ma troppe sono anche le morti anche per il non lavoro, il lavoro negato per i licenziamenti, com'è successo a Taranto e a Bologna, oppure per il futuro negato a tanti giovani con contratti precari, come a Palermo.
Il governo Berlusconi, con il ruolo di punta dei ministri Sacconi e Tremonti, mette in campo tutta la sua politica e il suo odio di classe contro i lavoratori con il collegato lavoro, apripista per la cancellazione dello Statuto dei lavoratori, con il taglio ulteriore ai controlli ispettivi di apparati di vigilanza, controllo e prevenzione che devono "collaborare" con le aziende, come ha scritto nella circolare il min. Sacconi (e in molti casi questo lo fanno già, come le stragi della Thyssen e di Capua hanno imostrato), con lo smantellamento pezzo-pezzo del Testo Unico sulla sicurezza, con la depenalizzazione e la riduzione delle sanzioni agli imprenditori colpevoli di infortuni o morti per e sul lavoro, con la cancellazione del registro degli infortuni. Con la Finanziaria ha soppresso un istituto come l' ISPESL, unico ente di ricerca nel settore della prevenzione della sicurezza del lavoro e ci ha voluto umiliare col vergognoso spot sulla sicurezza che scarica la responsabilità unicamente sui lavoratori.
La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata finora l'unica realtà in grado di condurre questa guerra di classe come battaglia unitaria e nazionale con le lotte manifestazioni nazionali a torino, taranto, è in ogni luogo in cui è stato possibile arrivare unendo operai,delegati rls,familiari tecnici,medici,associazionie ogni energia disponibile La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente episodica dei sindacati di base su questi temi e una linea pratica e metodo contro il settarismo autorefernziale con partiti, gruppi e organizzazioni che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.
Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento operaio,popolare,sociale,politico e culturale necessario per incidere in questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del sistema del capitale
Ripartiamo per costruire lo sciopero generale nazionale e una manifestazione una nuova manifestazione nazionale di lotta e di combattimento nel senso letterale della parola, a partire da una settimana di mobilitazione nazionale che abbiamo lanciato dal 4 al 10 dicembre da realizzarsi a livello territoriale e nei luoghi di lavoro
manifestiamo il 4 dicembre a Paderno Dugnano e il 10 dicembre al Tribunale
di Torino
manifestazioni e iniziative sono già programmate a Taranto, Palermo, Bergamo, Ravenna,..
aderiamo a questo appello - organizziamo e comunichiamo iniziative grandi e piccole che siano a
Rete nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro bastamortesullavoro@gmail.com
lunedì 22 novembre 2010
Oggi 4 vittime Sono morti: Un operaio di 30 anni a San Lazzaro di Savena di Bologna. Un dipendente dell'azienda dei trasporti di Palermo
Brescia E’ morto un meccanico di 51 anni schaicciato dal ponte sotto cui lavorava che si è abbassato improvvisamente probabilmente per un problema all’impianto idraulico.Non si conosce l'identità della vittima
Palermo, 22 nov. E’ morto Francesco Franzella un operaio di 58 anni, di cui non sono state ancora rese note le generalita'. L’infortunio mortale nella sede dell'Amat, l'azienda municipale dei trasporti di Palermo. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, che indaga sull'infortunio mortale, la vittima sarebbe stato investito in pieno dallo scoppio di un ammortizzatore pneumatico. La molla dell'ammortizzatore lo ha colpito violentemente uccidendolo sul colpo.
Bologna, 22 nov E’ morto un operaio di 30 anni a causa di un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina in un centro sportivo di San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna. Il giovane, di cui non si conoscono ancora le generalità stava lavorando all'interno della bocciofila Arci di via Bellaria ed era impegnato nei lavori per la ristrutturazione del tetto per la rimozione di alcune lastre in eternit.
cartine geopolitiche sulle morti per infortuni sui luoghi di lavoro aggiornate ad oggi 21 novembre 2010
domenica 21 novembre 2010
E' MORTO PAOLO GENOVESE A FISCIANO DI SALERNO
sabato 20 novembre 2010
E' MORTO HAROUN ZAQIRI. IL SECONDO OPERAIO RIMASTO VITTIMA NELL'ESPLOSIONE DI PADERNO DUGNANO.
L'operaio albanese È la seconda vittima dell'incidente. Sergio Scapolan, 63 anni, era deceduto la settimana scorsa all'ospedale di Genova. Tra i sette operai rimasti coinvolti, resta inoltre in gravissime condizioni Salvatore Catalano, in coma farmacologico all'ospedale Niguarda di Milano.
ECCO LE TRE REGIONI MAGLIA NERA DEI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO
LOMBARDIA 72 morti
Brescia 17 (ha già superato i morti dell'intero 2009)
Como 0
Cremona 2
Bergamo 9
Lecco 1
Lodi 0
Mantova 6
Milano 16 (ha già superato i morti dell'intero 2009)
Pavia 5
Sondrio 3
Varese 8
Monza 5
VENETO 53
Belluno 5
Padova 9
Rovigo 2
Treviso 10 ( ha già più triplicato i morti del 2009)
Venezia 7 ( ha più che raddoppiato i morti del 2009)
Verona 8 (ha quasi dimezzato i morti del 2009)
Vicenza 12 ( ha già quadruplicato i morti del 2009)
VENETO 53
TRENTINO A.A E FRIULI
Bolzano 21 (ha già raddoppiato i morti dell'intero 2009)
Trento 10 (i morti sono per ore il 3o% in meno rispetto all'intero 2009)
venerdì 19 novembre 2010
SONO MORTI ISLAM NEZERI NEL VERONESE, UN AGRICOLTORE IN PROVINCIA DI BARI E BRUNO D'ALESSANDRO A FROSINONE
Bari, 18 nov. E’ morto un agricoltore di 68 anni. L’agricoltore e' morto in un incidente stradale avvenuto sulla strada per Quasano mentre era alla guida del suo trattore. Si presume che abbia perso il controllo del mezzo andando ad impattare contro un muretto a secco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione per i rilievi del caso. Vani i soccorsi.
Verona E’ morto Islam Neziri un operaio albanese residente con la moglie da anni a Piacenza, Islam è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro l'altro pomeriggio in provincia di Verona. Il trentenne stava rimuovendo pannelli di amianto dal tetto della ditta, quando la lastra sotto i suoi piedi ha ceduto spezzandosi e facendolo precipitare da oltre dieci metri. A nulla sono serviti i soccorsi, il giovane è deceduto sul colpo per i traumi subiti. Gli ispettori veronesi della Ulss stanno ora accertando eventuali responsabilità delle ditta che aveva come dipendente Nezeri.
giovedì 18 novembre 2010
E' morto Antonio Caironi in provincia di Bergamo
mercoledì 17 novembre 2010
FONDIAMO UN NUOVO PARTITO PER ABOLIRE IL LAVORO PRECARIO
Pubblico volentieri il post di Vittorio Cristallo
Vittorio Cristallo
November 17, 2010 at 1:45pm
Oggetto: CONTINUIAMO LA LOTTA CONTRO IL LAVORO PRECARIO
Buongiorno,
Dopo la pausa forzata (solo via internet) causa disabilitazione account Facebook e impossibilità di gestire i gruppi “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 1 e 2” , grazie alla nostra testardaggine e alla conseguente riattivazione dell’account di FB, possiamo finalmente riprendere il lavoro da dove l’avevamo lasciato.
Innanzi tutto ci preme spronare tutti voi a far crescere questo movimento contro il lavoro precario. Non ci stancheremo mai di chiedervi la cortesia di girare i nostri link (blog, forum, e-mail) a tutti coloro che conoscete e di chiedere a tutti i vostri contatti FB di iscriversi al nostro gruppo “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 2”:
http://www.facebook.com/group.php?gid=159657724061928
(il primo dopo un lungo lavoro siamo riusciti a portarlo sotto i 5000 iscritti che è il limite massimo stabilito da FB per permettere l’invio di e-mail dagli amministratori a tutti i membri).
Riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone è assolutamente necessario se vogliamo veramente riuscire nell’intento che il gruppo si propone.
Ricordiamo a tutti gli iscritti, infatti che questo non è un semplice gruppo FB. Questo gruppo è l’anticamera di un movimento che vuole diventare partito politico e vuole mandare i suoi rappresentanti in Parlamento in modo da lavorare per eliminare una volta per tutte il lavoro precario. Eliminare e non diminuire o rendere meno presente o alleggerire ma semplicemente cancellarlo una volta per tutte dal nostro ordinamento legislativo.
E questo è possibile, cerchiamo di capirlo tutti, solo agendo politicamente. Scioperi, manifestazioni, proteste possono servire a sensibilizzare una parte della cittadinanza al problema, ma a conti fatti non sono mai serviti a risolvere il problema; ed infatti il precariato è più vivo che mai e continua a produrre lavoratori schiavizzati quanto e più di prima.
Ecco perché il nostro scopo è quello di diventare una forza politica rilevante (e se riusciamo ad unire tutti i precari, e tutti coloro che vogliono abolire il precariato, in un unico movimento, i numeri sono a nostro favore), mandare i nostri rappresentanti in Parlamento e costringere qualunque forza volesse un accordo di governo con noi ad abolire il precariato prima di qualsiasi nostra adesione.
Oggi siamo in periodo pre-elettorale e da tante voci si comincia a sentire parlare di lavoro e di precarietà e della necessità di abolire questo abominio. Ma possiamo credere alle voci di coloro che facevano parte dei partiti che l’hanno invece creato il precariato? Possiamo credere che veramente una volta eletti questi uomini, di destra o di sinistra o di qualunque altro partito che siano, si impegneranno veramente ad eliminare il precariato?
L’esperienza e la storia, ci dicono fortissimamente no! Non credete a questi farabutti. Che si presentino con vesti nuove (nuovi partiti) e con sorrisi sfavillanti e parole lusinghiere verso i lavoratori. Non credeteci perché non aspettano altro che di fottere i voti di tutti noi precari per andare al potere e poi fregarsene di tutti i precari e dei lavoratori in genere e continuare a fare la vita da privilegiati, quali essi sono.
Solo un movimento, un partito, fatto in maggioranza da precari o da gente che vuole fortissimamente eliminare il precariato avendolo vissuto sulla sua pelle, può veramente cancellare questa bestemmia legislativa che ci rende tutti schiavi.
Chiedetevi: “può gente che guadagna http://www.facebook.com/l/769dfGWLl8ZrfaFQ8fpRrNDG-Kw;10.000/15.000 euro al mese comprendere cosa significa passare una vita da precario? Può capire l’umiliazione, la sofferenza, l’incapacità di provvedere ai bisogni della propria famiglia, l’instabilità perenne di una vita che non può programmare nulla?”. No non può. Solo voi precari potete veramente cancellare il lavoro precario. SOLO VOI CHE VIVETE IL PRECARIATO POTETE ELIMINARLO UNA VOLTA PER SEMPRE. E allora vi chiediamo di unirvi a noi, affinché si diventi quanto prima migliaia, centinaia di migliaia, milioni in modo finalmente da riuscire a far tornare il lavoro un mezzo che ci permetta di pensare serenamente al futuro.
Scriveteci e rendetevi disponibili a lavorare con noi. Noi soli possiamo comprendervi e aiutarvi, perché noi siamo precari come voi.
vai su
http://www.facebook.com/l/769df3MrSdxrFTAmY60AIfJmdFg;www.basebear.com/Login.aspx?a=3aaab80a-8215-4295-87ca-e5195d14baf6
se vuoi registrarti come nostro sostenitore (consigliamo a tutti di farlo visto che non sappiamo ancora per quanto FB ci consentirà di gestire i nostri account). I dati saranno visibili solo a noi nel rispetto delle leggi sulla privacy.
Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario
http://www.facebook.com/l/769dfeh5viAY-4_MwnHgHgM-meQ;aboliamolavoroprecario.blogspot.com
aboliamolavoroprecario@gmail.com
martedì 16 novembre 2010
E' MORTO UN ROMENO DI 32 ANNI A VASTO DI CHIETI
SONO MORTI SALVATORE EMANUELE A CASAVATORE DI NAPOLI E ANTONIO EMANUELE IN PROVINCIA DI ANCONA
Napoli E’ morto Salvatore Schiappa di 44 anni. Salvatore è morto folgorato stamattina a Casavatore. Secondo quanto accertato dai vigili del fuoco e dai carabinieri, Schippa stava lavorando nei locali della ditta Vatt Sud, specializzata nella lavorazione elettromeccanica. Ad un certo punto ha visto delle scintille che provenivano da un macchinario in funzione che lo hanno fulminato.
domenica 14 novembre 2010
NON SPOT MA ULTERIORI SANZIONI PER CHI NON RISPETTA LE NORMATIVE SULLA SICUREZZA
Appello per il ritiro dello spot del Ministero del Lavoro: "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene"
per aderire all'appello, occorre, inviare, nominativo, azienda, qualifica e città a : bazzoni_m@tin.it
La Campagna per la sicurezza sul lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recita “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”. Un messaggio e due spot:
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/AreaComunicazione/CampagneComunicazione/2010/20100727_Campagna_Comunicazione_salute_sicurezza.htm
rivolti solo al lavoratore e non a tutti gli “attori” coinvolti.
Dopo aver frantumato il Dlgs 81 del 2008 del Governo Prodi, hanno ben pensato di correggerlo con il decreto correttivo Dlgs 106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l'ammenda, salvamanager, ecc).
Ora il governo cerca di rifarsi la “verginità" con spot inutili che costano alle nostre tasche ben 9 milioni di euro. Spot non solo inutili, ma anche dannosi per l’immagine di chi ogni giorno rischia la vita, e non perchè gli piaccia esercitarsi in sport estremi. Spot che colpevolizzano sottilmente il lavoratore stesso, nascondendo una realtà drammatica: l’attuale organizzazione del lavoro offre ben poche possibilità al lavoratore di ribellarsi a condizioni di lavoro sempre più precarie in tema di sicurezza.
E’ una campagna vergognosa, perchè oggi il lavoratore ha ben poche possibilità di rispettare lo slogan “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”, quasi che la mancanza di sicurezza fosse imputabile al fatto che il lavoratore non vuole bene a se stesso ed ai suoi familiari. Non dice nulla di chi deve garantire la sicurezza per legge, ovvero i datori di lavoro. Sottovaluta i rapporti di forza nei luoghi di lavoro. Non accenna minimamente al fatto che i lavoratori, specialmente di questi tempi, sono sempre più ricattabili e non hanno possibilità di scegliere di fronte ad un lavoro in nero, un lavoro precario e un lavoro a tempo determinato, mentre devono viceversa sottostare a ritmi da Medio Evo.
La campagna dovrebbe invece avviare un processo di comunicazione diffusa, in modo da rendere nota a tutti la necessita’ di un impegno costante da parte di tutti gli “attori” coinvolti, soprattutto di chi deve garantire la sicurezza. Questi spot devono essere sostituiti da una campagna di comunicazione che dovrà puntare sulle responsabilità civili, penali e non ultime anche etico-morali che l’imprenditore deve assumersi per tutelare l’integrita’ delle persone che lavorano per lui.
Via questi spot vergognosi.Pretendiamo viceversa più ispettori ASL e più risorse, affinchè la mattanza quotidiana dei lavoratori abbia fine. Non si raggiunga il profitto a tutti i costi e soprattutto non lo si faccia attraverso il sacrificio di vite umane innocenti.
FIRMATARI:
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza-Firenze.
Andrea Bagaglio-Medico del Lavoro-Varese.
Leopoldo Pileggi-Rappresentante dei lavoratori per La Sicurezza-Correggio.
Daniela Cortese- RSU/RLS Telecom Italia Sparkle-Roma
sabato 13 novembre 2010
E' MORTO DOPO UNA SETTIMANA DI AGONIA SERGIO SCAPOLON UNO DEGLI OPERAI RIMASTI COINVOLTI NELL'ESPLOSIONE DELLA FABBRICA DI PADERNO DUGNANO
Milano, 13 nov E' morto Sergio Scapolon operaio di 63 anni. Sergio è morto dopo nove giorni di agonia, Scapolan era uno degli operai rimasti feriti nell'esplosione del 4 novembre scorso avvenuta nella fabbrica Eureco di Paderno Dugnano, nell'hinterland di Milano.
Ravenna E’ morto un operaio dell’Est europeo a Cervia per un trauma da schiacciamento all'interno del cantiere edile dove stava lavorando. Stando alle prime informazioni, la vittima è deceduta sul posto per il grave trauma riportatoL’operaio sarebbe infatti stato colpito e schiacciato da una benna che stava operando nel cantiere. Gli operatori del 118, data la gravità della situazione ha fatto alzare l'elisoccorso da Ravenna. Arrivato sul posto il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'operaio. Non è servito neppure l'intervento dei vigili del fuoco, arrivarti per liberare il corpo dal peso della ruspa. Sulle cause dell'incidente indagano carabinieri e medicina del lavoro.
Grosseto, 12 nov. E’ morto Dino Battistini agricoltore di 65 anni, Dino è morto a seguito dello scontro tra il suo trattore e due auto. Il trattore si e' ribaltato e battistini e' morto. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia municipale, oltre all'ambulanza della Croce Rossa, ma per Dino Battistini non c'era piu' niente da fare.
AD OGGI 13 NOVEMBRE AUMENTANO DEL 5,7% LE VITTIME PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009
giovedì 11 novembre 2010
E' MORTO LUCA MASSARI IL TASSISTA PESTATO VIOLENTEMENTE DOPO AVER INVESTITO ED UCCISO UN CANE. E' MORTO GINO NISTICO' FABBRO DI 65 ANNI A PISTOIA
Pistoia E’ morto Gino Nisticò, fabbro di 65 anni . Gino stava lavorando in appoggio a una ditta di infissi che doveva sostituire una grande finestra di un noto laboratorio di pasticceria quando una grossa lastra di cemento gli è caduta addosso decapitandolo.
E'MORTO LUCA MASSARI IL TASSISTA MORTO DOPO ESSERE STATO PICCHIATO SELVAGGEMENTE DOPO L'UCCISIONE DI UN CANE CHE AVEVA INVESTITO
Sondrio E’ morto Pietro Luzzi Un imprenditore di 71 anni, residente a Chiavenna. Pietro è morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto nell’impresa metalmeccanica Thermotech di Gordona (Sondrio) che gestiva con i figli. Luzzi secondo le prime indagini degli ispettori Asl e dei carabinieri di Chiavenna intervenuti con i vigili del fuoco, è stato all’improvviso schiacciato da un grosso manufatto metallico del peso di circa 13 quintali.
Trasportato d’urgenza all’ospedale Morelli di Sondalo è morto poco dopo il ricovero, in conseguenza dei gravi traumi da schiacciamento subiti in particolare al bacino e alle gambe.
mercoledì 10 novembre 2010
Altre due vittime nelle regioni che hanno più morti per infortuni sui luoghi di lavoro
BOLZANO, 10 NOV –E’ morto un boscaiolo di 69 anni e' morto mentre era intento al taglio del bosco in val Badia. Salgono cosi' a 17 i morti nell'agricoltura in Trentino Alto Adige dall'inzio dell'anno. Gran parte dei decessi e' dovuto a incidenti con il trattore, con i mezzi rovesciati sulle scarpate piu' ripide dei campi e altri incidenti sono analoghi a quello della val Badia e vedono boscaioli travolti da alberi mentre lavorano al taglio delle piante. E oggi alla Memc di Merano si e' avuto un altro incidente sul lavoro, fortunatamente senza vittime
martedì 9 novembre 2010
E' MORTO MASSIMO BERTASA A MILANO. E' MORTO MARINO MATULLI A FORLI'
Milano E’ morto Massimo Bertasa di 41 anni. Massimo è morto e altri due sono rimasti feriti all' interno dell'ascensore precipitato stamani nel quartiere di Milano fiori ad Assago (Milano). La vittima e i suei due compagni lavorano tutti nella stessa azienda, una ditta di trasporti con sede a Pioltello (Milano). I tre stavano trasportando un grosso e pesante armadio destinato ad un'altra azienda. Gli altri due operai rimasti feriti sono Giuliano Pasquale, 31 anni, originario di Cosenza, ricoverato al Niguarda, e Giovanni Kazari, 34 anni, operaio albanese regolarmente in Italia. Dei due feriti uno e' in condizioni piu' gravi per una sospetta lesione alla colonna vertebrale ed entrambi, comunque, hanno subito un grave politrauma.
lunedì 8 novembre 2010
OGGI 8 NOVEMBRE REGISTRIAMO DALL'INIZIO DELL'ANNO UN AUMENTO DI OLTRE IL 5% DEI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL2009
domenica 7 novembre 2010
E' morto dopo una settimana d'agonia Alfredo Cordaro cadendo da un tetto mentre installava pannelli fotovoltaici
venerdì 5 novembre 2010
tantissime altre vittime.
TARANTO – E’ morto Francesco D'Andria operaio di 40 anni. Francesco è morto sul lavoro nello stabilimento Eni di Taranto. Stava eseguendo, insieme ad altri colleghi, alcuni lavori di manutenzione sul tetto della cisterna quando ha perso l'equilibrio ed è caduto facendo un volo di circa venti metri.. Soccorso immediatamente dai medici della raffineria, D'andria è morto poco dopo. Dalle prime perizia pare che la vittima indossasse l'imbracatura per eseguire quel tipo di lavoro.Aperta un'inchiesta per fare chiarezza sull'incidente.
Carrara, 5 novembre 2010 E’ morto Vitale Ciuffi un agricoltore di 39 anni. Vitale e' morto stamani nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Carrara per le ferite riportate ieri sera in un infortunio sul lavoro. In base a una prima ricostruzione dell'accaduto effettuata dai carabinieri Vitale stava tagliando della legna in un bosco in una frazione valle di Carrara, quando la motosega che impugnava si sarebbe rotta e unapuleggia lo avrebbe colpito alla testa. L'uomo e' stato trasportato al pronto soccorso e ricoverato in Rianimazione dove stamani e' morto.
TRENTO E’ morto Stefano Nones di 41 anni schiacciato da una lastra di porfido pesante 15 quinatali che gli è caduta addosso dopo un guasto ad un sollevatore. L'infortunio mortale è avvenuto mercoledì mattina, nei pressi del capannone della ditta Porfidi Paganella srl, in via G. Di Vittorio a Lavis. Nones non era un dipendente ma un artigiano che prestava la propria opera. Vano e' stato l'intervento dei soccorritori: Stefano nones e' deceduto sul colpo in seguito ai gravi traumi riportati. Accertamenti sono in corso per chiarire la dinamica dell'infortunio da parte dei Carabinieri e dall'Ispettorato provinciale del lavoro.
Brescia E' morto Gjeci Saimir operaio albanese di 37 anni. Gjeci è morto a Fiesse, nel bresciano cadendo dal tetto dell'azienda
Sassari e’ morto Mario Madeddu dipendente comunale di 59 anni adetto alla potatura degli alberi. Mario stava potando un albero quando un ramo lo ha urtato facendolo precipitare dalla scaletta da un'altezza di circa tre metri. Madeddu, 59 anni, ha battuto violentemente la testa a terra e dopo ore è deceduto all'ospedale di Sassari.. .I medici ne avevano disposto il ricovero nel reparto di neurochirurgia per la frattura della base cranica, ma non disperavano di poterlo salvare. Invece nella tarda serata è arrivata la tragica notizia del decesso che ha scosso l'intero paese. Secondo la ricostruzione, l'operaio, dipendente del Comune, era impegnato nella potatura degli alberi nella via principale del paese. Stava lavorando su una scaletta appoggiata alla pianta, quando è accaduto l'imprevisto. Pare che il ramo appena tagliato lo abbia colpito al capo, facendogli perdere l'equilibrio. I soccorsi sono stati immediati: sul posto è arrivata un'equipe medica del 118. Il medico di turno, dopo aver accertato la gravità delle lesioni per via del trauma cranico, ha chiesto l'intervento dell'elisoccorso. Il velivolo dei vigili del fuoco, dopo essere atterrato nei pressi del campo sportivo, ha caricato il ferito e lo ha trasportato all'ospedale di Sassari. Sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori del servizio di prevenzione della Asl. Saranno loro ad accertare le cause dell'incidente sul lavoro e verificare se erano state adottate le opportune misure di sicurezza.
ancora sangue innocente
FOGGIA 4 Novembre 2010 – E' morto Salvatore Silvestri di 58 anni. Salvatore é morto nel pomeriggio schiacciato da una gru che si é ribaltata in un cantiere alla periferia di Torremaggiore. La vittima è di Foggia, dipendente della ditta di impianti e cablaggio. L’incidente, sul quale non si hanno altre informazioni, é avvenuto in contrada Mezzana dei monaci.
Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, Silvestri stava scaricando alcuni silos da 5000 litri, quando improvvisamente, forse a causa di una manovra sbagliata, il mezzo pesante si è ribaltato. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare. E’ deceduto sul colpo. Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri della locale stazione, anche i sanitari del 118.
INSERISCO ANCHE QUESTA TRAGEDIA MOLTO TRISTE, ANCHE SE NON VERRA' CONTEGGIATA TRA LE VITTIME PER INFORTUNI SUL LAVORO TARANTO, 4 NOV - Licenziato un mese fa, non riusciva piu' a mantenere la famiglia: per questo un operaio edile, Fernando S. di 42 anni, si e' impiccato nella cantina della sua abitazione con un cavo elettrico. L'uomo lascia la moglie disabile e due figli, una giovane di 17 anni e un ragazzo di 13 che hanno scoperto il cadavere. L'operaio telefonava quotidianamente all'ex datore di lavoro. Dopo aver ricevuto l'ennesima risposta negativa, l'uomo ha deciso di farla finita. Sull'episodio indaga la polizia (chiude il commento dei media!!!) come dire "l'intervento è riuscito, ma il paziente è morto". Milano, 5 nov.
Vibo Valentia E' stato trovato stamattina il cadavere dell'allevatore Francesco La Rosa, di 61 anni. Francesco era scomparso mercoledi' scorso durante un nubifragio a Tropea: si erano perse le tracce mentre si trovava in un suo podere mentre era intento ad accudire alcuni animali. Di Rosa era stato travolto dalle acque ingrossate di un torrente. Il corpo senza vita di La Rosa e' stato trovato in una zona di mare nei pressi di un lido.
giovedì 4 novembre 2010
LA CASSAZIONE METTE FINE ALLO SCARICABARILE DELLE RESPONSABILITA' PER LA MANCATA SICUREZZA NEI POSTI DI LAVORO
Confermate cosi' le condanne, per violazione delle norme sulla sicurezza, a carico della societa' 'Montefibre'.
E' VERAMENTE DEPRIMENTE ASSISTERE IMPOTENTE ALLE STRAGI PROVOCATE DAL TRATTORE E VEDERE CHE CHI CI GOVERNA PENSA A TUTT'ALTRE COSE
BASTEREBBE POCO A SALVARE TANTE VITE DI INNOCENTI AGRICOLTORI: INFORMARE I FAMIGLIARI DEL PERICOLO CHE CORRE IL CONIUGE, IL PADRE O IL NONNO GUIDANDO UN TRATTORE, DARE FORTI INCENTIVI PER LA ROTTAMAZIONE DEI VECCHI E AVERE IL CORAGGIO DI RILASCIARE UN PATENTINO D'IDONEITA' AD UNA CERTA ETA'. A MORIRE ALLA GUIDA DEL TRATTORE SONO ANZIANI DAI 65 AI 90 ANNI
Brescia E' morto Arturo Baroni di 77 anni. E’ l’ennesima vittima di quel killer chiamato trattore. Arturo è rimasto schiacciato sotto il suo un trattore a Tenno, nella zona di Riva del Garda.Arturo Baroni, 77 anni, non è sopravvissuto alle gravi ferite riportate nell'incidente.Sul posto sono intervenuti un'ambulanza del 118 con un infermiere, un elicottero del 118 di Verona, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine.L'anziano è stato trasportato al policlinico di Brescia, ma non ce l'ha fatta. E' ancora in fase di ricostruzione la dinamica dell'incidente.
E' MORTO UN OPERAIO DI 33 ANNI NEL BARESE
BARI, 3 NOV - E' morto un operaio di 33 anni in un incidente sul lavoro avvenuto a Casamassima. l'operaio era dipendente di una ditta di manutenzione caldaie: era impegnato in lavori sul tetto di una palazzina nel centro del paese quando, per ragioni sulle quali stanno indagando i carabinieri, ha perso l'equilibrio ed e' caduto da un'altezza di 10 metri.Ispezioni sono state compiute anche da funzionari dello Spesal, il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
mercoledì 3 novembre 2010
E' morto un operaio in provincia di Trento: il Trentino Alto Adige la regione con percentualmente più vittime sui luoghi di lavoro
lunedì 1 novembre 2010
MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI MESI DIECI MESI DEL 2010
cari amici, sono a darvi la situazione dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro.
i MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI 10 MESI DEL 2010 SONO STAI 495 CONTRO I 482 DELLO STESO PERIODO DEL 2009. A morire sono sopratutto agricoltori ed edili che da soli rappresentano oltre il 60% delle vittime sul totale. Se guardate le cartine "geopolitiche" di qualche giorno fa vi accorgerete con sorpresa di quali sono le regioni che hanno più vittime in rapporto al numero di abitanti. E della falsità di certi partitici politici che si dicono "vicino al territorio". Forse lo saranno per i ricchi "padani" ma non per i poveri agricoltori e edili e per i lavoratori in genere. Se a questi 495 si aggiungono i lavoratori morti in initere si arriva ad oltre 1000 morti. in queste cartine sono anche esclusi i lavoratori morti sulle autostrade per non addossare singole regioni anche queste vittime.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.