Se vuoi dare anche un piccolo contributo per il film documentario sull'Osservatorio ecco il link. clicca sopra l'immagineO

morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 novembre 2010

E' morto Renato Pecci un pescatore riminese di 46 anni.E' morto Francesco Angelo Conti a Olbia. E' morto un elettricista a Milano

Si è purtroppo interrotto il periodo positivo senza vittime che durava da qualche giorno


Rimini 26 novembre E’ morto Renato Pecci pescatore di 46 anni. Pecci, riminese era stato dato per disperso in mare dalla giornata di mercoledì, è stato rinvenuto verso le 8 di giovedì mattina dagli uomini del motopesca Gianlucaimpegnato, insieme alle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza oltre che dell'elicottero delle Fiamme Gialle, nelle operazioni di ricerca. L'ipotesi più accreditata per questo incidente sul lavoro è quella che Pecci, mentre stava calando le nasse per la pesca, sia rimasto imprigionato con la gamba nella cima e trascinato in fondo al mare. Una morte terribile per il pescatore che, solo tre mesi addietro, aveva acquistato il Namastè I per iniziare l'attività di pesca con le nasse

Milano E’ morto un elettricista di 35 anni, L.C., cadendo da un edificio in via De Marchi a Milano. Le forze dell’ordine stanno indagando per verificare se il giovane si è tolta la vita o sia statop un inofrtunio sul lavoro. A far ipotizzare agli investigatori anche un gesto volontario è la dinamica dell’episodio il trentacinquenne , infatti, sembra essersi lanciato nel vuoto, altrimenti sarebbe caduto ben più vicino ai piedi dell’edificio.


Olbia E’ morto Francesco Angelo Conti un operaio di 63 anni. Il lavoratore è stato travolto da una imbarcazione mentre lavorava questa mattina in un cantiere nautico a Olbia. Loperaio è morto sul colpo sotto il peso della imbarcazione. I medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Secondo gli investigatori alla base della tragedia potrebbe essere il cedimento di uno dei picchetti e puntelli che tenevano in equilibrio l'imbarcazione che era a terra. Il cedimento avrebbe fatto rovesciare la barca che ha travolto Conti. .Sul posto sono intervenuti gli agenti del vicino Commissariato di Polizia di Olbia, il personale della Capitaneria di Porto e del Servizio prevenzione ambienti lavoro della Asl che hanno avviato una inchiesta per capire la dinamica della tragedia

domenica 28 novembre 2010

LISTIAMO A LUTTO I NOSTRI BLOG NELLA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE DELLA RETE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

LISTIAMO A LUTTO I NOSTRI BLOG NELLA SETTIMANA DAL 4 AL 10 DICEMBRE PER LA CAMPAGNA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DELLA RETE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della Rete per la sicurezza sul lavoro

sabato 27 novembre 2010

le dieci province italiane con più vittime per infortuni sul lavoro















Cari amici sono a darvi le cinque province che hanno più vittime per infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno oggi 27 novembre 2010 ORE 18,30 tra queste vittime non sono elencati i lavoratori morti per le strade mentre vanno e tornano dal lavoro che rappresentano circa la metà di tutti i morti per infoortuni sul lavoro
BOLZANO 21
BRESCIA 19
ROMA 18
NAPOLI 18
FOGGIA 17
MILANO 17
PALERMO 13
BARI 13
VICENZA 12

IN QUESTA TERRIBILE CLASSIFICA BISOGNA TENERE CONTO DEL NUMERO DI ABITANTI DELLE PROVINCE, INCREDIBILE IL NUMERO DI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO DI PROVINCE PICCOLE COME BOLZANO BRESCIA FOGGIA E VICENZA. IL VENETO CON 54 MORTI HA GIA' SUPERATO DI OLTRE IL 25% LE VITTIME DELL'INTERO 2010 ED E' SECONDA DOPO LA LOMBARDIA CHE NE HA 75

venerdì 26 novembre 2010

E' MORTO GIOVANNI SANZONE OPERAIO DI 44 ANNI

Messina 26 novembre E’ morto Giovanni Sanzone operaio di 44 anni. Giovanni era rimasto gravemente ustionato in un incidente sul lavoro nella ditta Cobegas in via Messina Marine a Palermo. L’operaio era ricoverato nell’ospedale Civico. Lascia moglie e due figli, di 18 e 16 anni. Era stato definito “gravissimo” dal 18 novembre scorso subito dopo il ricovero. La Procura ha disposto l’autopsia.

martedì 23 novembre 2010

E' MORTO SALVATORE NIESI UN AUTOTRASPORTATORE DI 35 ANNI A CATANIA

Catania, 22 nov. E’ morto Salvatore Niesi un autotrasportatore di 35 anni, di Caltanissetta. Salvatore è' morto dopo essere stato travolto dal suo furgone nel tentativo di impedire il furto del mezzo. E' successo intorno alle 13. Niesi, che era sceso dal furgone e si era fermato in un bar della Zona industriale di Catania, aveva notato che una persona si era messa alla guida del camion, si e' messo davanti al furgone ma e' stato travolto e trascinato per circa 250 metri.L’assassinoI e' poi fuggito abbandonando il mezzo..

Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della rete per la sicurezza sul lavoro

Questo blog aderisce volentieri all'iniziativa carlo Soricelli

GIOVEDÌ 18 NOVEMBRE 2010
Aderisci alla campagna nazionale di mobilitazione della Rete per la sicurezza sul lavoro



Dal 4 al 10 dicembre iniziative sul territorio nazionale



Le morti sul lavoro stanno crescendo, nonostante padroni, governo e i loro mass media dicano il contrario Dopo una settimana di agonia è morto uno dei 7 operai del rogo di PadernoDugnano, bruciato come gli operai della Thyssenkrupp.
Questa morte si aggiunge alla strage infinita di lavoratori che, ad oggi, ha fatto più di 500 morti dall'inizio dell'anno, da Capua e Napoli divenuta nuova capitali delle morti sul lavoro, al nord est, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Trentino alla Puglia, soffocati nelle cisterne, caduti e schiacciati nelle fabbriche e nei cantieri, folgorati, travolti sulle rotaie....
Il 27% delle vittime sono operai edili, meridionali e immigrati soprattutto,impiegati nei subappalti nei cantieri del nord, e poi ci sono le morti che non rientrano nelle statistiche che avvengono sulle strade mentre i lavoratori vanno o tornano dai turni massacranti di lavoro.

L'intensificazione dello sfruttamento della "moderna" catena di montaggio,con in testa la Fiat, fa aumentare il rischio per la vita e la salute degli operai e aumentano le malattie professionali in tutte le fabbriche anche quelle non toccate dalla morte Gli operai immigrati, i precari, non sono liberi di scegliere se accettare o meno il ricatto del padrone: le sue regole sono le catene per i moderni schiavi del profitto per cui anche la sicurezza sul lavoro non dev'essere un diritto. .

Ma troppe sono anche le morti anche per il non lavoro, il lavoro negato per i licenziamenti, com'è successo a Taranto e a Bologna, oppure per il futuro negato a tanti giovani con contratti precari, come a Palermo.

Il governo Berlusconi, con il ruolo di punta dei ministri Sacconi e Tremonti, mette in campo tutta la sua politica e il suo odio di classe contro i lavoratori con il collegato lavoro, apripista per la cancellazione dello Statuto dei lavoratori, con il taglio ulteriore ai controlli ispettivi di apparati di vigilanza, controllo e prevenzione che devono "collaborare" con le aziende, come ha scritto nella circolare il min. Sacconi (e in molti casi questo lo fanno già, come le stragi della Thyssen e di Capua hanno imostrato), con lo smantellamento pezzo-pezzo del Testo Unico sulla sicurezza, con la depenalizzazione e la riduzione delle sanzioni agli imprenditori colpevoli di infortuni o morti per e sul lavoro, con la cancellazione del registro degli infortuni. Con la Finanziaria ha soppresso un istituto come l' ISPESL, unico ente di ricerca nel settore della prevenzione della sicurezza del lavoro e ci ha voluto umiliare col vergognoso spot sulla sicurezza che scarica la responsabilità unicamente sui lavoratori.

La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata finora l'unica realtà in grado di condurre questa guerra di classe come battaglia unitaria e nazionale con le lotte manifestazioni nazionali a torino, taranto, è in ogni luogo in cui è stato possibile arrivare unendo operai,delegati rls,familiari tecnici,medici,associazionie ogni energia disponibile La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente episodica dei sindacati di base su questi temi e una linea pratica e metodo contro il settarismo autorefernziale con partiti, gruppi e organizzazioni che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.

Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento operaio,popolare,sociale,politico e culturale necessario per incidere in questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del sistema del capitale

Ripartiamo per costruire lo sciopero generale nazionale e una manifestazione una nuova manifestazione nazionale di lotta e di combattimento nel senso letterale della parola, a partire da una settimana di mobilitazione nazionale che abbiamo lanciato dal 4 al 10 dicembre da realizzarsi a livello territoriale e nei luoghi di lavoro
manifestiamo il 4 dicembre a Paderno Dugnano e il 10 dicembre al Tribunale
di Torino
manifestazioni e iniziative sono già programmate a Taranto, Palermo, Bergamo, Ravenna,..

aderiamo a questo appello - organizziamo e comunichiamo iniziative grandi e piccole che siano a

Rete nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro bastamortesullavoro@gmail.com

lunedì 22 novembre 2010

Oggi 4 vittime Sono morti: Un operaio di 30 anni a San Lazzaro di Savena di Bologna. Un dipendente dell'azienda dei trasporti di Palermo

Brescia E’ morto un operaio di 51 anni in una ditta di autotrasporto, Sarebbe stato investito dal braccio della gru che lo ha scaraventato contro il camion schiacciandolo. Non si conosce l'identità della vittima

Brescia E’ morto un meccanico di 51 anni schaicciato dal ponte sotto cui lavorava che si è abbassato improvvisamente probabilmente per un problema all’impianto idraulico.Non si conosce l'identità della vittima


Palermo, 22 nov. E’ morto Francesco Franzella un operaio di 58 anni, di cui non sono state ancora rese note le generalita'. L’infortunio mortale nella sede dell'Amat, l'azienda municipale dei trasporti di Palermo. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, che indaga sull'infortunio mortale, la vittima sarebbe stato investito in pieno dallo scoppio di un ammortizzatore pneumatico. La molla dell'ammortizzatore lo ha colpito violentemente uccidendolo sul colpo.

Bologna, 22 nov E’ morto un operaio di 30 anni a causa di un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina in un centro sportivo di San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna. Il giovane, di cui non si conoscono ancora le generalità stava lavorando all'interno della bocciofila Arci di via Bellaria ed era impegnato nei lavori per la ristrutturazione del tetto per la rimozione di alcune lastre in eternit.

cartine geopolitiche sulle morti per infortuni sui luoghi di lavoro aggiornate ad oggi 21 novembre 2010

Cari amici politici, grandi giornalisti, intellettuali e cittadini comuni perchè non cominciamo ad occuparvi dei problemi concreti che ha il nostro Paese? come per esempio dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro che stanno aumentando dell'oltre 5% rispetto all'anno scorso? E la Lega, come mai è così vicina al territorio e ha il maggior numero di vittime a livello nazionale nelle ragioni che amministra? Abbiate un pò di fiducia nel lavoro volontario svolto da uno come me che "sfida" chiunque creda che queste cartine non siano attendibili. PREOCCUPIAMOCI DEI CITTADINI



domenica 21 novembre 2010

E' MORTO PAOLO GENOVESE A FISCIANO DI SALERNO

Salerno 20 Novembre e’ morto Paolo Genovese un agricoltore di 41 anni nel pomeriggio a Fisciano. Purtroppo è una delle centinaia di vittime che muoiono a causa del ribaltamento del trattore che guidano. Nel tragico incidente è rimasto ferito anche un operaio impegnato nel fondo agricolo.. Da quanto si è appreso Genovese, stava manovrando con la macchina agricola, quando per cause ancora da accertare il mezzo si è ribaltato investendolo. .Con Genovese c'era un altro operaio che è rimasto ferito ed è stato trasportato all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, dove è attualmente ricoverato. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Sul posto i carabinieri della locale stazione per accertare le cause che hanno determinato la tragedia.

sabato 20 novembre 2010

E' MORTO HAROUN ZAQIRI. IL SECONDO OPERAIO RIMASTO VITTIMA NELL'ESPLOSIONE DI PADERNO DUGNANO.

TORINO È morto Haroun Zaqiri operaio albanese di 44 anni, al Cto di Torino, Haroun era rimasto coinvolto il 4 novembre scorso nell'esplosione dell'azienda chimica Eureco di Paderno Dugnano che si occupa di servizi ambientali e smaltimento di rifiuti industriali e speciali. Saqiri aveva riportato ustioni sul 70% del corpo e le sue condizioni erano apparse subito disperate. Era stato trasferito al centro ustionati del Cto di Torino, dove è deceduto dopo 15 giorni di atroci sofferenza.
L'operaio albanese È la seconda vittima dell'incidente. Sergio Scapolan, 63 anni, era deceduto la settimana scorsa all'ospedale di Genova. Tra i sette operai rimasti coinvolti, resta inoltre in gravissime condizioni Salvatore Catalano, in coma farmacologico all'ospedale Niguarda di Milano.

ECCO LE TRE REGIONI MAGLIA NERA DEI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO

Queste 3 regioni detengono il triste primato delle vittime per infortuni sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno al 19 novembre 2010 anche in rapporto al numero di abitanti. Agricoltura e edilizia da sole hanno oltre il 64% dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro

LOMBARDIA 72 morti
Brescia 17 (ha già superato i morti dell'intero 2009)
Como 0
Cremona 2
Bergamo 9
Lecco 1
Lodi 0
Mantova 6
Milano 16 (ha già superato i morti dell'intero 2009)
Pavia 5
Sondrio 3
Varese 8
Monza 5

VENETO 53
Belluno 5
Padova 9
Rovigo 2
Treviso 10 ( ha già più triplicato i morti del 2009)
Venezia 7 ( ha più che raddoppiato i morti del 2009)
Verona 8 (ha quasi dimezzato i morti del 2009)
Vicenza 12 ( ha già quadruplicato i morti del 2009)

VENETO 53

TRENTINO A.A E FRIULI
Bolzano 21 (ha già raddoppiato i morti dell'intero 2009)
Trento 10 (i morti sono per ore il 3o% in meno rispetto all'intero 2009)

venerdì 19 novembre 2010

SONO MORTI ISLAM NEZERI NEL VERONESE, UN AGRICOLTORE IN PROVINCIA DI BARI E BRUNO D'ALESSANDRO A FROSINONE

FROSINONE – E’ morto Bruno D’Alessandro operaio di 50 anni a Cassino. Bruno è morto in un tragico incidente sul lavoro, avvenuto giovedì sera: era addetto ad un macchinario per confezionamento dei rotoli di carta igienica nella cartiere Wepa Lucca, si sarebbe introdotto all'interno di una delle colonnine protette da recinzione, per sbloccare l'elevatore, un carrello automatico che porta le scatole confezionate dalle macchine fino al magazzino. Non è ben chiaro come il lavoratore possa essere entrato all'interno delle zona protetta senza che la macchina fosse bloccata dagli appositi sistemi di sicurezza. Inutile ogni tentativo di soccorso da parte dei colleghi e poi dei paramedici giunti sul posto. D’Alesandro è morto poco dopo l'arrivo all'ospedale di Cassino. Lo stabilimento ha fermato la produzione.

Bari, 18 nov. E’ morto un agricoltore di 68 anni. L’agricoltore e' morto in un incidente stradale avvenuto sulla strada per Quasano mentre era alla guida del suo trattore. Si presume che abbia perso il controllo del mezzo andando ad impattare contro un muretto a secco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione per i rilievi del caso. Vani i soccorsi.

Verona E’ morto Islam Neziri un operaio albanese residente con la moglie da anni a Piacenza, Islam è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro l'altro pomeriggio in provincia di Verona. Il trentenne stava rimuovendo pannelli di amianto dal tetto della ditta, quando la lastra sotto i suoi piedi ha ceduto spezzandosi e facendolo precipitare da oltre dieci metri. A nulla sono serviti i soccorsi, il giovane è deceduto sul colpo per i traumi subiti. Gli ispettori veronesi della Ulss stanno ora accertando eventuali responsabilità delle ditta che aveva come dipendente Nezeri.

giovedì 18 novembre 2010

E' morto Antonio Caironi in provincia di Bergamo

Bergamo 18 novembre E’ morto Antonio Caironi operaio di 53 anni addetto alla manutenzione stradale. Antonio è morto dopo essere stato investito da un pullman . Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'operaio in quel momento stava prestando assistenza a un collega. Quest'ultimo si trovava all'interno di un cestello di un braccio elevatore per sostituire la lampadina di uno dei lampioni che si trovano ai lati della strada provicniale.Caironi era a una decina di metri di distanza dal furgone della ditta e con una bandierina regolava il traffico e contemporaneamente segnalava la presenza del mezzo ai automobilisti in transito. Caironi si trovava in prossimità di una curva quando, all'improvviso, è sopraggiunto un pullman che dopo averlo investito lo ha trascinato per alcuni metri. I soccorsi sono stati immediati. Sul posto la centrale operativa del 118 ha inviato un'ambulanza ma viste le condizioni disperate del 53enne è stato richiesto l'intervento dell'elicottero con il personale medico. Ma quando ha raggiunto il luogo dell'investimento per l'operaio, putroppo, non c'era più nulla da fare.

mercoledì 17 novembre 2010

FONDIAMO UN NUOVO PARTITO PER ABOLIRE IL LAVORO PRECARIO

MOLTI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO PRECARI, ED E' PER QUESTO CHE QUESTO BLOG ADERISCE ALL'INIZIATIVA DI COSTRUIRE UN PARTITO CHE CHIEDE L'ABOLIZIONE DI TUTTI I LAVORI PRECARI, DAI LA TUA ADESIONE.

Pubblico volentieri il post di Vittorio Cristallo
Vittorio Cristallo

November 17, 2010 at 1:45pm
Oggetto: CONTINUIAMO LA LOTTA CONTRO IL LAVORO PRECARIO
Buongiorno,

Dopo la pausa forzata (solo via internet) causa disabilitazione account Facebook e impossibilità di gestire i gruppi “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 1 e 2” , grazie alla nostra testardaggine e alla conseguente riattivazione dell’account di FB, possiamo finalmente riprendere il lavoro da dove l’avevamo lasciato.

Innanzi tutto ci preme spronare tutti voi a far crescere questo movimento contro il lavoro precario. Non ci stancheremo mai di chiedervi la cortesia di girare i nostri link (blog, forum, e-mail) a tutti coloro che conoscete e di chiedere a tutti i vostri contatti FB di iscriversi al nostro gruppo “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 2”:

http://www.facebook.com/group.php?gid=159657724061928

(il primo dopo un lungo lavoro siamo riusciti a portarlo sotto i 5000 iscritti che è il limite massimo stabilito da FB per permettere l’invio di e-mail dagli amministratori a tutti i membri).
Riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone è assolutamente necessario se vogliamo veramente riuscire nell’intento che il gruppo si propone.

Ricordiamo a tutti gli iscritti, infatti che questo non è un semplice gruppo FB. Questo gruppo è l’anticamera di un movimento che vuole diventare partito politico e vuole mandare i suoi rappresentanti in Parlamento in modo da lavorare per eliminare una volta per tutte il lavoro precario. Eliminare e non diminuire o rendere meno presente o alleggerire ma semplicemente cancellarlo una volta per tutte dal nostro ordinamento legislativo.

E questo è possibile, cerchiamo di capirlo tutti, solo agendo politicamente. Scioperi, manifestazioni, proteste possono servire a sensibilizzare una parte della cittadinanza al problema, ma a conti fatti non sono mai serviti a risolvere il problema; ed infatti il precariato è più vivo che mai e continua a produrre lavoratori schiavizzati quanto e più di prima.

Ecco perché il nostro scopo è quello di diventare una forza politica rilevante (e se riusciamo ad unire tutti i precari, e tutti coloro che vogliono abolire il precariato, in un unico movimento, i numeri sono a nostro favore), mandare i nostri rappresentanti in Parlamento e costringere qualunque forza volesse un accordo di governo con noi ad abolire il precariato prima di qualsiasi nostra adesione.

Oggi siamo in periodo pre-elettorale e da tante voci si comincia a sentire parlare di lavoro e di precarietà e della necessità di abolire questo abominio. Ma possiamo credere alle voci di coloro che facevano parte dei partiti che l’hanno invece creato il precariato? Possiamo credere che veramente una volta eletti questi uomini, di destra o di sinistra o di qualunque altro partito che siano, si impegneranno veramente ad eliminare il precariato?

L’esperienza e la storia, ci dicono fortissimamente no! Non credete a questi farabutti. Che si presentino con vesti nuove (nuovi partiti) e con sorrisi sfavillanti e parole lusinghiere verso i lavoratori. Non credeteci perché non aspettano altro che di fottere i voti di tutti noi precari per andare al potere e poi fregarsene di tutti i precari e dei lavoratori in genere e continuare a fare la vita da privilegiati, quali essi sono.

Solo un movimento, un partito, fatto in maggioranza da precari o da gente che vuole fortissimamente eliminare il precariato avendolo vissuto sulla sua pelle, può veramente cancellare questa bestemmia legislativa che ci rende tutti schiavi.

Chiedetevi: “può gente che guadagna http://www.facebook.com/l/769dfGWLl8ZrfaFQ8fpRrNDG-Kw;10.000/15.000 euro al mese comprendere cosa significa passare una vita da precario? Può capire l’umiliazione, la sofferenza, l’incapacità di provvedere ai bisogni della propria famiglia, l’instabilità perenne di una vita che non può programmare nulla?”. No non può. Solo voi precari potete veramente cancellare il lavoro precario. SOLO VOI CHE VIVETE IL PRECARIATO POTETE ELIMINARLO UNA VOLTA PER SEMPRE. E allora vi chiediamo di unirvi a noi, affinché si diventi quanto prima migliaia, centinaia di migliaia, milioni in modo finalmente da riuscire a far tornare il lavoro un mezzo che ci permetta di pensare serenamente al futuro.

Scriveteci e rendetevi disponibili a lavorare con noi. Noi soli possiamo comprendervi e aiutarvi, perché noi siamo precari come voi.

vai su

http://www.facebook.com/l/769df3MrSdxrFTAmY60AIfJmdFg;www.basebear.com/Login.aspx?a=3aaab80a-8215-4295-87ca-e5195d14baf6

se vuoi registrarti come nostro sostenitore (consigliamo a tutti di farlo visto che non sappiamo ancora per quanto FB ci consentirà di gestire i nostri account). I dati saranno visibili solo a noi nel rispetto delle leggi sulla privacy.

Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario
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aboliamolavoroprecario@gmail.com

martedì 16 novembre 2010

E' MORTO UN ROMENO DI 32 ANNI A VASTO DI CHIETI

VASTO, 15 NOV - E' morto un giovane rumeno di 32 anni all'istituto 'San Francesco' di Vasto Marina, dove era stato ricoverato da alcuni giorni. Il giovane era rimasto ferito alcuni giorni fa mentre lavorarava lavorava in un vigneto. Secondo le ricostruzioni, un trattore, lasciato in sosta lungo un pendio, stava scivolando a valle probabilmente per un difetto nel sistema frenante. Il giovane nel tentativo di bloccarlo, vi balzava sopra rimanendo, pero', colpito violentemente al collo dai fili di ferro che sorreggono i filari del vigneto

SONO MORTI SALVATORE EMANUELE A CASAVATORE DI NAPOLI E ANTONIO EMANUELE IN PROVINCIA DI ANCONA

Ancona, 16 novembre E’ MORTO ANTONIO EMANUELE un operaio di 46 anni. originario di Benevento. Antonio è precipitato proprio dal crinale della falesia di via Panoramica fino alla spiaggia delle Grotte di Monte Cardeto, la caduta è stata di circa settanta metri. Antonio è stato proiettato in acqua e qui ritrovato dai soccorritori del 118 e dei vigili del fuoco. I soccorsi sono stati immediati nonostante la difficoltà di raggiungere la zona via mare e con il buio. L’operaio non sarebbe morto subito, ma in agonia. Chiamava aiuto dal fondo della rupe, ma era impossibile vederlo per il buio pesto. Quando l’equipaggio medicalizzato del 118 è arrivato ha solo potuto constatare il decesso dell’operaio..

Napoli E’ morto Salvatore Schiappa di 44 anni. Salvatore è morto folgorato stamattina a Casavatore. Secondo quanto accertato dai vigili del fuoco e dai carabinieri, Schippa stava lavorando nei locali della ditta Vatt Sud, specializzata nella lavorazione elettromeccanica. Ad un certo punto ha visto delle scintille che provenivano da un macchinario in funzione che lo hanno fulminato.

domenica 14 novembre 2010

NON SPOT MA ULTERIORI SANZIONI PER CHI NON RISPETTA LE NORMATIVE SULLA SICUREZZA

I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO AUMENTANO DI OLTRE IL 5% ED E' PER QUESTO CHE QUESTO BLOG ADERISCE ALL'APPELLO DELL'OPERAIO MARCO BAZZONI CONTRO GLI SPOT "SICUREZZA DEL LAVORO. LA PRETENDE CHI SI VUOL BENE" . IL MINISTRO SACCONI SAREBBE MEGLIO CHE SI PREOCCUPASSE DELL'INCREDIBILE NUMERO DI LAVORATORI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO DELLA SUA REGIONE, IL VENETO CHE IN RAPPORTO AL NUMERO DI ABITANTI E' LA SECONDA IN ITALIA DOPO IL TRENTINO ALTO ADIGE.

Appello per il ritiro dello spot del Ministero del Lavoro: "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene"
per aderire all'appello, occorre, inviare, nominativo, azienda, qualifica e città a : bazzoni_m@tin.it

La Campagna per la sicurezza sul lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recita “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”. Un messaggio e due spot:

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/AreaComunicazione/CampagneComunicazione/2010/20100727_Campagna_Comunicazione_salute_sicurezza.htm


rivolti solo al lavoratore e non a tutti gli “attori” coinvolti.
Dopo aver frantumato il Dlgs 81 del 2008 del Governo Prodi, hanno ben pensato di correggerlo con il decreto correttivo Dlgs 106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l'ammenda, salvamanager, ecc).

Ora il governo cerca di rifarsi la “verginità" con spot inutili che costano alle nostre tasche ben 9 milioni di euro. Spot non solo inutili, ma anche dannosi per l’immagine di chi ogni giorno rischia la vita, e non perchè gli piaccia esercitarsi in sport estremi. Spot che colpevolizzano sottilmente il lavoratore stesso, nascondendo una realtà drammatica: l’attuale organizzazione del lavoro offre ben poche possibilità al lavoratore di ribellarsi a condizioni di lavoro sempre più precarie in tema di sicurezza.

E’ una campagna vergognosa, perchè oggi il lavoratore ha ben poche possibilità di rispettare lo slogan “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”, quasi che la mancanza di sicurezza fosse imputabile al fatto che il lavoratore non vuole bene a se stesso ed ai suoi familiari. Non dice nulla di chi deve garantire la sicurezza per legge, ovvero i datori di lavoro. Sottovaluta i rapporti di forza nei luoghi di lavoro. Non accenna minimamente al fatto che i lavoratori, specialmente di questi tempi, sono sempre più ricattabili e non hanno possibilità di scegliere di fronte ad un lavoro in nero, un lavoro precario e un lavoro a tempo determinato, mentre devono viceversa sottostare a ritmi da Medio Evo.

La campagna dovrebbe invece avviare un processo di comunicazione diffusa, in modo da rendere nota a tutti la necessita’ di un impegno costante da parte di tutti gli “attori” coinvolti, soprattutto di chi deve garantire la sicurezza. Questi spot devono essere sostituiti da una campagna di comunicazione che dovrà puntare sulle responsabilità civili, penali e non ultime anche etico-morali che l’imprenditore deve assumersi per tutelare l’integrita’ delle persone che lavorano per lui.

Via questi spot vergognosi.Pretendiamo viceversa più ispettori ASL e più risorse, affinchè la mattanza quotidiana dei lavoratori abbia fine. Non si raggiunga il profitto a tutti i costi e soprattutto non lo si faccia attraverso il sacrificio di vite umane innocenti.

FIRMATARI:
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza-Firenze.
Andrea Bagaglio-Medico del Lavoro-Varese.
Leopoldo Pileggi-Rappresentante dei lavoratori per La Sicurezza-Correggio.
Daniela Cortese- RSU/RLS Telecom Italia Sparkle-Roma

sabato 13 novembre 2010

E' MORTO DOPO UNA SETTIMANA DI AGONIA SERGIO SCAPOLON UNO DEGLI OPERAI RIMASTI COINVOLTI NELL'ESPLOSIONE DELLA FABBRICA DI PADERNO DUGNANO

Chieti E’ MORTO RAFFAELE PELLICCIA AGRICOLTORE DI 77 ANNI. Raffaele è morto sul colpo vittima di un incidente agricolo verificatosi stamani nelle campagne di Torrebruna. Raffaele, si era recato nel suo appezzamento con un trattore a causa del terreno il mezzo agricolo si è capovolto travolgendolo.


Milano, 13 nov E' morto Sergio Scapolon operaio di 63 anni. Sergio è morto dopo nove giorni di agonia, Scapolan era uno degli operai rimasti feriti nell'esplosione del 4 novembre scorso avvenuta nella fabbrica Eureco di Paderno Dugnano, nell'hinterland di Milano.


Ravenna E’ morto un operaio dell’Est europeo a Cervia per un trauma da schiacciamento all'interno del cantiere edile dove stava lavorando. Stando alle prime informazioni, la vittima è deceduta sul posto per il grave trauma riportatoL’operaio sarebbe infatti stato colpito e schiacciato da una benna che stava operando nel cantiere. Gli operatori del 118, data la gravità della situazione ha fatto alzare l'elisoccorso da Ravenna. Arrivato sul posto il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'operaio. Non è servito neppure l'intervento dei vigili del fuoco, arrivarti per liberare il corpo dal peso della ruspa. Sulle cause dell'incidente indagano carabinieri e medicina del lavoro.

Grosseto, 12 nov. E’ morto Dino Battistini agricoltore di 65 anni, Dino è morto a seguito dello scontro tra il suo trattore e due auto. Il trattore si e' ribaltato e battistini e' morto. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia municipale, oltre all'ambulanza della Croce Rossa, ma per Dino Battistini non c'era piu' niente da fare.

AD OGGI 13 NOVEMBRE AUMENTANO DEL 5,7% LE VITTIME PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009

Ad oggi 13 novembre 2010 dall'inizio dell'anno ci sono gia' stati 528 morti per infortuni sui luoghi di lavoro contro i 498 dello stesso periodo del 2009. Assistiamo ad un preoccupante aumento delle vittime del 5,7%

giovedì 11 novembre 2010

E' MORTO LUCA MASSARI IL TASSISTA PESTATO VIOLENTEMENTE DOPO AVER INVESTITO ED UCCISO UN CANE. E' MORTO GINO NISTICO' FABBRO DI 65 ANNI A PISTOIA

11 novembre Milano è morto Luca Massari, il tassista picchiato un mese fa a Milano dopo aver investito uncane. Luca è morto stamani nel reparto di rianimazione dell'ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverato. Fino all'altro giorno era attaccato a una macchina che lo aiutava a respirare. Luca Massari era stato pestato violentemente da diverse persone per aver investito un cane che nonaveva il guinzaglio. Le tre persone che hanno partecipato al pestaggio sarannoaccusate di omicidio volontario.



Pistoia E’ morto Gino Nisticò, fabbro di 65 anni . Gino stava lavorando in appoggio a una ditta di infissi che doveva sostituire una grande finestra di un noto laboratorio di pasticceria quando una grossa lastra di cemento gli è caduta addosso decapitandolo.

E'MORTO LUCA MASSARI IL TASSISTA MORTO DOPO ESSERE STATO PICCHIATO SELVAGGEMENTE DOPO L'UCCISIONE DI UN CANE CHE AVEVA INVESTITO

11 novembre Milano è morto Luca Massari, il tassista picchiato un mese fa a Milano dopo aver investito uncane. Luca è morto stamani nel reparto di rianimazione dell'ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverato. Fino all'altro giorno era attaccato a una macchina che lo aiutava a respirare. Luca Massari era stato pestato violentemente da diverse persone per aver investito un cane che nonaveva il guinzaglio. Le tre persone che hanno partecipato al pestaggio sarannoaccusate di omicidio volontario


Sondrio E’ morto Pietro Luzzi Un imprenditore di 71 anni, residente a Chiavenna. Pietro è morto oggi in un incidente sul lavoro avvenuto nell’impresa metalmeccanica Thermotech di Gordona (Sondrio) che gestiva con i figli. Luzzi secondo le prime indagini degli ispettori Asl e dei carabinieri di Chiavenna intervenuti con i vigili del fuoco, è stato all’improvviso schiacciato da un grosso manufatto metallico del peso di circa 13 quintali.
Trasportato d’urgenza all’ospedale Morelli di Sondalo è morto poco dopo il ricovero, in conseguenza dei gravi traumi da schiacciamento subiti in particolare al bacino e alle gambe.

mercoledì 10 novembre 2010

Altre due vittime nelle regioni che hanno più morti per infortuni sui luoghi di lavoro

Belluno 9 NOV E' morto un agricoltore di 42 anni Auronzo di Cadore. La vittima e' decduta dopo essere rimasto schiacciato dal trattore su cui stava lavorando nel bosco del monte Agudo: stava recuperando dei tronchi con un mezzo cingolato, quando, forse a causa del terreno scivoloso, la macchina si e' capovolta travolgendolo. L'allarme e' stato lanciato dal compagno di lavoro che stava trasportando la legna con un camion. I soccorritori giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'agricoltore.

BOLZANO, 10 NOV –E’ morto un boscaiolo di 69 anni e' morto mentre era intento al taglio del bosco in val Badia. Salgono cosi' a 17 i morti nell'agricoltura in Trentino Alto Adige dall'inzio dell'anno. Gran parte dei decessi e' dovuto a incidenti con il trattore, con i mezzi rovesciati sulle scarpate piu' ripide dei campi e altri incidenti sono analoghi a quello della val Badia e vedono boscaioli travolti da alberi mentre lavorano al taglio delle piante. E oggi alla Memc di Merano si e' avuto un altro incidente sul lavoro, fortunatamente senza vittime

martedì 9 novembre 2010

E' MORTO MASSIMO BERTASA A MILANO. E' MORTO MARINO MATULLI A FORLI'

FORLI' –E’ morto Marino Matulli Fatale incidente sul lavoro questa mattina a Forlì, in via Angeloni.Matulli è caduto mentre stava presumibilmente lavorando in una postazione sopraelevata. Nell'impatto a terra le gravi lesioni riportate non gli hanno lasciato scampo. Nonostante l'intervento sul posto dell'ambulanza e dei medici del 118, Matulli è deceduto sul posto.L'incidente si è verificato attorno alle 8.10. Sul posto per i rilievi, i carabinieri di Forlì.


Milano E’ morto Massimo Bertasa di 41 anni. Massimo è morto e altri due sono rimasti feriti all' interno dell'ascensore precipitato stamani nel quartiere di Milano fiori ad Assago (Milano). La vittima e i suei due compagni lavorano tutti nella stessa azienda, una ditta di trasporti con sede a Pioltello (Milano). I tre stavano trasportando un grosso e pesante armadio destinato ad un'altra azienda. Gli altri due operai rimasti feriti sono Giuliano Pasquale, 31 anni, originario di Cosenza, ricoverato al Niguarda, e Giovanni Kazari, 34 anni, operaio albanese regolarmente in Italia. Dei due feriti uno e' in condizioni piu' gravi per una sospetta lesione alla colonna vertebrale ed entrambi, comunque, hanno subito un grave politrauma.

lunedì 8 novembre 2010

OGGI 8 NOVEMBRE REGISTRIAMO DALL'INIZIO DELL'ANNO UN AUMENTO DI OLTRE IL 5% DEI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL2009

DALLE TABELLE EXCEL ELABORATE DAI RILEVAMENTI DI QUESTO BLOG, ASSISTIAMO, PURTROPPO AD OGGI 8 NOVEMBRE 2010, DALL'INIZIO DELL'ANNO AD UN AUMENTO DI OLTRE IL 5% DEI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009

domenica 7 novembre 2010

E' morto dopo una settimana d'agonia Alfredo Cordaro cadendo da un tetto mentre installava pannelli fotovoltaici

Caltanisetta 8 novembre. E’ morto dopo una settimana di agonia Alfredo Cordaro, 28 anni, operaio di una ditta artigiana stava installando un impianto fotovoltaicoAlfredo è deceduto nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, dove si trovava ricoverato dal 30 ottobre scorso quando avvenne l'incidente sul lavoro. Le tre persone segnalate all'autorità giudiziaria dai carabinieri della stazione di Milena sono: un artigiano di Milena, di 24 anni, legale rappresentante dell'azienda esecutrice dei lavori, un altro artigiano di 59 anni, proprietario dell'immobile e committente dei lavori, ed un ingegnere, di 28 anni, progettista e direttore dei lavori.

venerdì 5 novembre 2010

tantissime altre vittime.

Purtroppo ad oggi 5 novembre 2010 registriamo dall'inizio dell'anno un terribile aumento di oltre il 3% delle vittime sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso giorno del 2009, questo aumento si sta rivelando costante da oltre 3 mesi. abbiamo superato già le 500 vittime

TARANTO – E’ morto Francesco D'Andria operaio di 40 anni. Francesco è morto sul lavoro nello stabilimento Eni di Taranto. Stava eseguendo, insieme ad altri colleghi, alcuni lavori di manutenzione sul tetto della cisterna quando ha perso l'equilibrio ed è caduto facendo un volo di circa venti metri.. Soccorso immediatamente dai medici della raffineria, D'andria è morto poco dopo. Dalle prime perizia pare che la vittima indossasse l'imbracatura per eseguire quel tipo di lavoro.Aperta un'inchiesta per fare chiarezza sull'incidente.

Carrara, 5 novembre 2010 E’ morto Vitale Ciuffi un agricoltore di 39 anni. Vitale e' morto stamani nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Carrara per le ferite riportate ieri sera in un infortunio sul lavoro. In base a una prima ricostruzione dell'accaduto effettuata dai carabinieri Vitale stava tagliando della legna in un bosco in una frazione valle di Carrara, quando la motosega che impugnava si sarebbe rotta e unapuleggia lo avrebbe colpito alla testa. L'uomo e' stato trasportato al pronto soccorso e ricoverato in Rianimazione dove stamani e' morto.

TRENTO E’ morto Stefano Nones di 41 anni schiacciato da una lastra di porfido pesante 15 quinatali che gli è caduta addosso dopo un guasto ad un sollevatore. L'infortunio mortale è avvenuto mercoledì mattina, nei pressi del capannone della ditta Porfidi Paganella srl, in via G. Di Vittorio a Lavis. Nones non era un dipendente ma un artigiano che prestava la propria opera. Vano e' stato l'intervento dei soccorritori: Stefano nones e' deceduto sul colpo in seguito ai gravi traumi riportati. Accertamenti sono in corso per chiarire la dinamica dell'infortunio da parte dei Carabinieri e dall'Ispettorato provinciale del lavoro.

Brescia E' morto Gjeci Saimir operaio albanese di 37 anni. Gjeci è morto a Fiesse, nel bresciano cadendo dal tetto dell'azienda

Sassari e’ morto Mario Madeddu dipendente comunale di 59 anni adetto alla potatura degli alberi. Mario stava potando un albero quando un ramo lo ha urtato facendolo precipitare dalla scaletta da un'altezza di circa tre metri. Madeddu, 59 anni, ha battuto violentemente la testa a terra e dopo ore è deceduto all'ospedale di Sassari.. .I medici ne avevano disposto il ricovero nel reparto di neurochirurgia per la frattura della base cranica, ma non disperavano di poterlo salvare. Invece nella tarda serata è arrivata la tragica notizia del decesso che ha scosso l'intero paese. Secondo la ricostruzione, l'operaio, dipendente del Comune, era impegnato nella potatura degli alberi nella via principale del paese. Stava lavorando su una scaletta appoggiata alla pianta, quando è accaduto l'imprevisto. Pare che il ramo appena tagliato lo abbia colpito al capo, facendogli perdere l'equilibrio. I soccorsi sono stati immediati: sul posto è arrivata un'equipe medica del 118. Il medico di turno, dopo aver accertato la gravità delle lesioni per via del trauma cranico, ha chiesto l'intervento dell'elisoccorso. Il velivolo dei vigili del fuoco, dopo essere atterrato nei pressi del campo sportivo, ha caricato il ferito e lo ha trasportato all'ospedale di Sassari. Sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori del servizio di prevenzione della Asl. Saranno loro ad accertare le cause dell'incidente sul lavoro e verificare se erano state adottate le opportune misure di sicurezza.

ancora sangue innocente

ANCHE SE SPERO CHE TUTTI QUESTI LAVORATORI SI SALVINO, INSERISCO QUESTA TRAGEDIA CHE SPERIAMO NON DIVENTI UNA NUOVA THYSSEN TRA LE TRAGEDIE SUL LAVORO.Sono in pericolo due dei tre feriti gravissimi nell'esplosione di ieri nell'azienda chimica di Paderno Dugnano, nel milanese, ricoverati all'ospedale Niguarda.Uno dei feriti, si spiega dall'ospedale, ha riportato ustioni di terzo grado sul 95% del corpo, è in condizioni critiche e in pericolo di vita e la prognosi è riservata. Stesse condizioni per un altro dei feriti che presenta ustioni sul 75% del corpo.Il terzo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 35 % della superficie corporea, è in via di stabilizzazione e in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. CINQUE DEI LAVORATORI SU SETTE COINVOLTI SONO ALBANESI

FOGGIA 4 Novembre 2010 – E' morto Salvatore Silvestri di 58 anni. Salvatore é morto nel pomeriggio schiacciato da una gru che si é ribaltata in un cantiere alla periferia di Torremaggiore. La vittima è di Foggia, dipendente della ditta di impianti e cablaggio. L’incidente, sul quale non si hanno altre informazioni, é avvenuto in contrada Mezzana dei monaci.
Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, Silvestri stava scaricando alcuni silos da 5000 litri, quando improvvisamente, forse a causa di una manovra sbagliata, il mezzo pesante si è ribaltato. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare. E’ deceduto sul colpo. Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri della locale stazione, anche i sanitari del 118.


INSERISCO ANCHE QUESTA TRAGEDIA MOLTO TRISTE, ANCHE SE NON VERRA' CONTEGGIATA TRA LE VITTIME PER INFORTUNI SUL LAVORO TARANTO, 4 NOV - Licenziato un mese fa, non riusciva piu' a mantenere la famiglia: per questo un operaio edile, Fernando S. di 42 anni, si e' impiccato nella cantina della sua abitazione con un cavo elettrico. L'uomo lascia la moglie disabile e due figli, una giovane di 17 anni e un ragazzo di 13 che hanno scoperto il cadavere. L'operaio telefonava quotidianamente all'ex datore di lavoro. Dopo aver ricevuto l'ennesima risposta negativa, l'uomo ha deciso di farla finita. Sull'episodio indaga la polizia (chiude il commento dei media!!!) come dire "l'intervento è riuscito, ma il paziente è morto". Milano, 5 nov.

Vibo Valentia E' stato trovato stamattina il cadavere dell'allevatore Francesco La Rosa, di 61 anni. Francesco era scomparso mercoledi' scorso durante un nubifragio a Tropea: si erano perse le tracce mentre si trovava in un suo podere mentre era intento ad accudire alcuni animali. Di Rosa era stato travolto dalle acque ingrossate di un torrente. Il corpo senza vita di La Rosa e' stato trovato in una zona di mare nei pressi di un lido.

giovedì 4 novembre 2010

LA CASSAZIONE METTE FINE ALLO SCARICABARILE DELLE RESPONSABILITA' PER LA MANCATA SICUREZZA NEI POSTI DI LAVORO

ROMA, 4 NOV - La Cassazione mette fine allo 'scaricabarile' delle responsabilita' per la mancata predisposizione delle misure di sicurezza nei posti di lavoro e afferma che, in caso di violazione della normativa sulla sicurezza, ne risponde l'intero Cda. Il principio vale anche nel caso in cui le deleghe sulla salute e l'igiene, negli stabilimenti, siano state affidate a un singolo componente.
Confermate cosi' le condanne, per violazione delle norme sulla sicurezza, a carico della societa' 'Montefibre'.

E' VERAMENTE DEPRIMENTE ASSISTERE IMPOTENTE ALLE STRAGI PROVOCATE DAL TRATTORE E VEDERE CHE CHI CI GOVERNA PENSA A TUTT'ALTRE COSE



BASTEREBBE POCO A SALVARE TANTE VITE DI INNOCENTI AGRICOLTORI: INFORMARE I FAMIGLIARI DEL PERICOLO CHE CORRE IL CONIUGE, IL PADRE O IL NONNO GUIDANDO UN TRATTORE, DARE FORTI INCENTIVI PER LA ROTTAMAZIONE DEI VECCHI E AVERE IL CORAGGIO DI RILASCIARE UN PATENTINO D'IDONEITA' AD UNA CERTA ETA'. A MORIRE ALLA GUIDA DEL TRATTORE SONO ANZIANI DAI 65 AI 90 ANNI
Brescia E' morto Arturo Baroni di 77 anni. E’ l’ennesima vittima di quel killer chiamato trattore. Arturo è rimasto schiacciato sotto il suo un trattore a Tenno, nella zona di Riva del Garda.Arturo Baroni, 77 anni, non è sopravvissuto alle gravi ferite riportate nell'incidente.Sul posto sono intervenuti un'ambulanza del 118 con un infermiere, un elicottero del 118 di Verona, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine.L'anziano è stato trasportato al policlinico di Brescia, ma non ce l'ha fatta. E' ancora in fase di ricostruzione la dinamica dell'incidente.

E' MORTO UN OPERAIO DI 33 ANNI NEL BARESE


BARI, 3 NOV - E' morto un operaio di 33 anni in un incidente sul lavoro avvenuto a Casamassima.
l'operaio era dipendente di una ditta di manutenzione caldaie: era impegnato in lavori sul tetto di una palazzina nel centro del paese quando, per ragioni sulle quali stanno indagando i carabinieri, ha perso l'equilibrio ed e' caduto da un'altezza di 10 metri.Ispezioni sono state compiute anche da funzionari dello Spesal, il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro

mercoledì 3 novembre 2010

E' morto un operaio in provincia di Trento: il Trentino Alto Adige la regione con percentualmente più vittime sui luoghi di lavoro

Trento E’ morto un operaio schiacciato da una lastra di porfido. Il fatto e' avvenuto in un'azienda di Lavis Trento.L'allarme a 'Trentino emergenza' e' scattato alle 9.30. Sul posto si sono recati ambulanza, vigili del Fuoco, Polizia Municipale di Lavis ed Ispettorato del Lavoro. Indagano i Carabinieri di Lavis. I sanitari intervenuti non hanno potuto che constatrne la morte

lunedì 1 novembre 2010

MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI MESI DIECI MESI DEL 2010





cari amici, sono a darvi la situazione dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro.
i MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEI PRIMI 10 MESI DEL 2010 SONO STAI 495 CONTRO I 482 DELLO STESO PERIODO DEL 2009. A morire sono sopratutto agricoltori ed edili che da soli rappresentano oltre il 60% delle vittime sul totale. Se guardate le cartine "geopolitiche" di qualche giorno fa vi accorgerete con sorpresa di quali sono le regioni che hanno più vittime in rapporto al numero di abitanti. E della falsità di certi partitici politici che si dicono "vicino al territorio". Forse lo saranno per i ricchi "padani" ma non per i poveri agricoltori e edili e per i lavoratori in genere. Se a questi 495 si aggiungono i lavoratori morti in initere si arriva ad oltre 1000 morti. in queste cartine sono anche esclusi i lavoratori morti sulle autostrade per non addossare singole regioni anche queste vittime.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?