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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 31 maggio 2020

Muore a trent'anni cadendo da un lucernaio di un capannone che ha ceduto

Infortunio mortale nel primo pomeriggio in un'azienda di Medea, in provincia di Gorizia. Un operaio che stava lavorando sul tetto di un capannone cadendo per cause in corso di accertamento, da una lucernaio. E' precipitato cadendo da un altezza di circa otto metri ed è finito su un macchinario. Nell'impatto è morto sul colpo. Per l'operaio non è rimasto altro da fare se non decretarne il decesso. I Vigili del Fuoco del Comando di Gorizia sono intervenuti per la messa in sicurezza e la verifica della copertura. Sono intervenuti anche gli ispettori del lavoro dell'Azienda Sanitaria e i Carabinieri.

giovedì 28 maggio 2020

Impressionante sequenza di morti sul lavoro mercoledì 27 maggio con 8 morti sui luoghi di lavoro

C'è da rimanere a bocca aperta vedere una sequenza di morti sul lavoro di questo mercoledì 27 maggio. Un giovane saldatore a Vicenza di 22 anni ha perso la vita schiacciato da una lastra in una fabbrica di carpenteria. perde la vita un 34enne in provincia di lecce in un cantiere della TAP. è rimasto schiacciato da un macchinario. In provincia di Ferrara a Mesola in una cartiera ha perso la vita fulminato Simone Martena. Nella provincia di Messina a Venetico ha perso la vita cadendo da un ponteggio un sessantenne. sempre in Siciliain provincia di agrigento a Licata ha perso la vita schiacciato dal trattore un agricoltore di 58 anni. In Trentino Alto Adige, nelle province di Trento e Bolzano hanno perso la vita altri due agricoltori schiacciati dal trattore. In provincia di Roma un aqllievo aviatore ha perso la vita annegando nel Tevere

8 morti sul lavoro anche questo mercoledì Muoiono due 23enni, uno dei due schiacciato dal cancelli su cui stava lavorando

Simone Maltera schiacciato in un cantiere nel Salento,aveva solo 34 anni. Ha perso la vita anche un elettricista veneto che lavorava nell'impianto elettrico in una cartiera nel ferrarese. È morto fulminato. Muore un altro 23enne che prendeva lezione su un biplano: è morto annegato nel tevere. Perde la vita un sessantenne schiacciato dal trattore.

martedì 26 maggio 2020

Muore cadendo nel vuoto operaio di 54 anni mentre stava montando della cartellonistica anti covid: i familiari hanno autorizzato l'espianto degli organi

BARLETTA - Tragedia a Barletta: tre metri di volo nel vuoto e per un operaio di 54 anni che è morto poco dopo la caduta. La vittima era su una scala mobile quando ha perso l’equilibrio ed è caduto mentre stava montando della cartellonistica con le norme sul lavoro anti Covid sul cantiere di una palazzina. Immediatamente sono giunti i soccorsi e i sanitari del 118 lo hanno trasportato al pronto soccorso di Barletta con lesioni multiple alla testa e alla colonna vertebrale. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi.

lunedì 25 maggio 2020

Tre schiacciati dal trattore in questo fine settimanahttps://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

Altri 3 schiacciati dal trattore tra sabato e domenica, arriviamo a contare 48 morti schiacciati dal questo mezzo dall'inzio dell'anno, 149 nel 2019 e oltre 1600 da quando 13 anni fa ho aperto l'Osservatorio. ma nessuno, neppure chi dovrebbe occuparsene e non lo fa, come i Miniztri del lavoro e delle politiche Agricole . Guarda il video se non l'hai visto https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

sabato 23 maggio 2020

Sono stati 4 i morti sui luogi di lavoro il 22 maggio. sono 200 i morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno, 420 con i morti sulle strade e in itinere

Un ritmo impressionante quello dei morti sui luoghi di lavoro da quando è stata aperta la fase 2. Venerdì 22 maggio sono stati 4 i morti sui luoghi di lavoro: nelle province di Modena, Asti, Firenze e padova. hanno perso la vita un giovane romeno di 30 anni schiacciato dal trattore che guidava, un operaio a Scandicci di Firenze cadendo dal tetto di una casa, un imprenditore 75enne morto le provincia di Padova travolto da un macchinario che scaricava da un camion e un operaio probabilmente per i miasmi mentre travasava vino in una Cantina di Modena

venerdì 22 maggio 2020

Altri due morti anche il 21 di maggio

Un edile e un autotrasportatore hanno perso la vita il 21 di maggio. A perdere la vita un muratore di 58 anni, Angelo Allegra morto dopo essere precipitato mentre lavorava sul tetto di una abitazione nel centro storico della cittadina. Non è chiaro se l’uomo sia caduto dal tetto o dall’impalcatura e saranno le indagini dei carabinieri ad accertare la dinamica dell’incidente, se il ponteggio allestito era a norma e se erano stato rispettate le misure di sicurezza. Perdel a vita anche un autrasporttare sull'A14 in Romagna ha perso la vita un autotrasportatore: il tir era guidato dal figlio ventenne. Finita la quarantenna, il ritmo dei morti sui luoghi di lavoro ha ripreso a correre. Sono diventati 196 sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

giovedì 21 maggio 2020

Tre morti sul lavoro anche il 20 maggio

contiuna la strage dopo la riapertura dei luoghi di lavoro del 4 maggio con la fase 2. Due lavoratori hanno perso la vita guidando i loro mezzi (tir e furgone) sulle strade della Puglia e di Trento. Un altro agricoltore ha perso la vita nelle campagne romane. E' un ritmo di morti sul lavoro tornato uguale, se non superiore al blocco dovuto al coronavirus

mercoledì 20 maggio 2020

tante le donne che muoiono per infortuni sul lavoro: cade dal quarto piano un'adetta alle pulizie in un'ASL di Rieti

Non si parla mai del tributo di sangue che le donne pagano per gli infortuni sul lavoro. R.L questa cinquantenne è precipitata dal quarto piano di un'asl di Poggio Mirteto in provincia di Rieti. Un'impegata ha sentito un tonfo sordo e affacciandosi alla scala antincendio ha visto la donna a terra. Pensando subito al peggio viste le sue condizioni parse gravissime, ha dato l'allarme, chiedendo l'intervento urgente di un'ambulanza. Le sue condiz

martedì 19 maggio 2020

Tutto il mondo è Paese se si tratta della in-sicurezza dei lavoratori. muore frontaliere a Lugano in Svizzera

E' proprio così, la Sicurezza dei lavoratori è poca cosa anche negli altri Paesi. LUGANO - La Polizia cantonale comunica che oggi poco dopo le 11.30, presso un cantiere per la costruzione di uno stabile in Via Camoghè a Lugano, vi è stato un infortunio mortale sul lavoro. Un operaio italiano di 45 anni residente in provincia di Varese stava effettuando dei lavori di fissaggio dello scavo con armature. Per cause che l'inchiesta dovrà stabilire, è caduto dalla scala su cui si trovava da un'altezza di circa 5 metri. Sono intervenuti agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia della città di Lugano nonché i soccorritori della Croce Verde di Lugano. Il 45enne è deceduto sul posto a causa delle gravi ferite riportate. Insomma niente di nuovo anche in paesi che consideriamo più civili (ma è tutto da dimostrare)

lunedì 18 maggio 2020

Muore a 29 anni cadendo dal trattore guidato da un compaesano. la famiglia ha autorizzato l'espianto degli organi https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NTQ4NzQ4ODA2NzA/

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NTQ4NzQ4ODA2NzA/ Samassi, è morto il giovane caduto dal trattore Davide Trudu, operaio 29enne, era ricoverato al Brotzu Davide Trudu è morto. Troppo gravi le ferite riportate nell'incidente avvenuto sabato poco prima delle venti: il ragazzo è deceduto stamattina nel reparto di rianimazione dell'ospedale Brotzu di Cagliari, dove era stato trasportato con l'elisoccorso del 118 dopo il grave incidente. La dinamica della tragedia non è ancora del tutto chiara. Davide Trudu sarebbe caduto dal trattore che avrebbe dovuto portarli ad un campo vicino, dove avrebbero dovuto caricare delle rotoballe di foraggio. L'altra ipotesi investigativa è che abbia provato a salire sul il trattore in movimento. Quello che appare certo è che Davide Trudu è caduto dal trattore guidato dal compaesano, sbattendo pesantemente il capo a terra. Le condizioni di Davide Trudu, operaio di 29 anni, erano apparse subito disperate. Soccorso dai sanitari del 118 il giovane era giunto al pronto soccorso in fin di vita.

domenica 17 maggio 2020

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NTQ4NzQ4ODA2NzA/ un altro agricoltore schiacciato dal trattore, sono considerati morti di serie B

Continua devastante la morte di agricoltori schiacciati dal trattore sono diventati 43 in que4sti primi mesi del 2020. Una strage di cui nessuno si occupa, anche chi dovrebbe come la Ministra delle politiche Agricole Teresa bellanova che ha lo stesso atteggiamente dei suoi predecessori alle Politiche agricole: che cioè come se questa strage non li riguardasse. tanto si potrebbe fare e lo sto scrivendo ormai da 13 anni, ma nessuno fa niente. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono considerati morti sul lavoro di serie B.

venerdì 15 maggio 2020

4 morti sul lavoro il 14 maggio. Sono 27 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall'apertura della fase 2 il 4 maggio. Una strage che è ricominciata

La strage sui luoghi di lavoro ha ripreso il ritmo abituale, ieri sono morti 4 lavoratori. Ustica, disperso peschereccio: ripescato il cadavere di Vito lo Iacono un 26enne. Si cercano il padre e il cugino. L'imbarcazione era uscita dal piccolo porto di Terrasini. Il sindaco: «Avevano da poco ripreso dopo il lockdown, è una tragedia». Sull’Isola sono giorni di caldo infernale per lo scirocco e venti fortissimi che probabilmente hanno fatto naufragare il peschereccio. Muore anche un operaio di 55 anni travolto da un muro di contenimento che stva facendo per le FS a cattolica. Da quando il lavoro è ripreso nella fase due (4 maggio) sono morti 27 lavoratori sui luoghi di lavoro, altrettanti sulle strade e in itinere

giovedì 14 maggio 2020

Morti sul lavoro: giornata tragica a Ragusa, due morti

Sono due i morti sui luoghi di lavoro a Ragusa dove hanno perso la vita due lavoratori. Un cinquantenne ha perso la vita schiacciato da un carrello in un'impresa edile. perde la vita anche un settantaduenne che è caduto da una scala in un'azienda agricola gestita dal figlio

martedì 12 maggio 2020

Muore dopo 8 giorni di agonia dopo essere caduto da una scala

GENOVA - Non ce l'ha fatta Gianluca Greco un operaio di 43 anni caduto il 4 maggio scorso da una scala a Masone mentre montava un infisso in una falegnameria. Greco, era caduto da quattro metri di altezza. Era stato trasportato in condizioni gravissime al pronto soccorso dell'ospedale San Martino con l'elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto erano intervenuti i carabinieri per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro. Purtroppo è spirato senza riprendere conoscenza

lunedì 11 maggio 2020

Si muore di lavoro anche di domenica: 2 le vittime di infortuni in Campania

Un fabbro di 64 anni è morto a Montesarchio di Benevento travolto dal cancello su cui stava lavorando. Perde la vita un altro agricoltore schiacciato da trattore nella procvincia di Salerno. Salgano a 42 le vittime di questo mezzo mortale dall'inzio dell'anno, l'hanno scorso sono state 149: oltre 1600 da quandonel 2008 ho aperto l'Ossorvatorio. Carlo Soricelli Guarda il video dove parlo di questa strage https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/10214073530408609/UzpfSTExMjI1NjY4Mjg6MTAyMTY1NjY3Mzk2NTcyODI/

sabato 9 maggio 2020

Che ritmo impressionante di morti sul lavoro nella fase 2: dopo i nove morti dei giorni precedenti, altri tre anche l'8 maggio

anche venerdì 8 maggio hanno perso la vita tre lavoratori, due di quest schiacciati dal trattore nelle province di Modena e palermo, perde la vita anche una guardia giurata bolognese uscito fuori strada a causa di un cinghiale

venerdì 8 maggio 2020

Sono tre in 24 ore gli agricoltori schiacciati dal trattore. la ministra Bellanova minaccia le dimissioni? Che le dia. così forse arriverà un ministro che finalmente si occupa di questa strage

Davvero incredibile l'indifferenza che c'è verso questa strage nella strage che sono le morti causate dal trattore. Tre nelle ultime 24 ore più un ciclista che ha avuto la sventura di imbattersi sulle strade. le tragedie nelle campagne delle province di Pistoia, Catania e Chieti. ma arriviamo a contarne già 40 morti dall'inzio dell'anno. Ma chi di voi ha sentito la Ministra delle Politiche Agricole, che vediamo protagonista dell'attività politica parlarne? Mai si è sentita spendere una parola per questa autentica calamità che sono le morti causate dal trattore. Minaccia le dimissioni? Che le dia, sperando che venga sotituita da un altro ministro più attento a queste tragedia. In questi oltre 12 anni di monitoraggio sono morti in modo così atroce oltre 1600 agricoltori: sono stati schiacciati dal questo mezzo guidatori di ogni età, dai 13 ai 90 anni.

giovedì 7 maggio 2020

Strage continua di lavoratori con la riapertura fase 2: non ci resta che piangere: dopo i cinque morti del 5 maggio i quattro del 6. Strage continua

quattro morti sui luoghi di lavoro il 6 maggio, dopo i 5 di martedì 5 maggio. bortolo Belinghieri muore dopo 4 mesi di agonia, dopo essere stato colpito da un masso mentre posava una rete di protezione dai massi. Non potevano mancare le "solite" vittime giornaliere in agricoltura, per lo schiacciamento da trattore in provincia di Catania e di un edile caduto dall'alto di un'impalcatura in provincia di Novara. Muore anche un operaio alle case Rosse in provincia di roma: la vittima è stata schiacciata da un muletto. Non dimentichiamoci anche dei morti sulle strade mentre vanno e tornano dal lavoro, sono state cinque anche ieri. Poi della strage di lavororatori provocata dal coronavirus: già 350 in poco più di 2 mesi

mercoledì 6 maggio 2020

Con la riapertura riparte la strage sui luoghi di lavoro morti sui luoghi di lavoro: cinque i lavoratori morti il 5 maggio

si apre la fase 2 del coronavirus e riparte la strage di lavororatori, ben 5 sui luoghi di lavoro. Muore a causa di un'esplosione in una fabbrica di plastica a Ottaviano Vincenzo Lanza, feriti gravemente anche due suoi colleghi. In Provincia di livorno un operaio albanese di 29 anni è morto investito da un camion in manavra, stava potando un albero. perde la vita Luca Morra un militare di 44 anni dell'aeronautica dopo aver battuto la testa . due sono gli agricoltori che hanno perso la vita schiacciatii dai trattori che guidavano: nelle province di Ferrara e Pistoia. sono già 344 i lavoratori morti per infortuni sul lavoro provocati dal coronavirus

domenica 3 maggio 2020

Sabato due maggio due morti sui luoghi di lavoro: 344 i lavoratori morti per il coronavirus

Un agricoltore schiacciato dal trattore e un autotrasportatore hanno perso la vita sabato 2 maggio, nella provincia di Cuneo ha perso la vita un agricoltore schiacciato dal trattore, ha perso la vita anche un autotrasportatore di 42 anni sullA1 nei pressi di Modena. Domani altri 4 milioni di lavoratori ricominceranno a lavorare, speriamo che la ripresa del lavoro non torni a fare impennare la strage di lavoratori sui luoghi di lavoro. In tanti hanno perso e stanno perdendo la vita a causa del coronavirus, ne abbiamo registrati già 446 che sono morti per questa pandemia. L'Osservatorio si raccomanda a tutti i lavoratori di usare tutte le precauzioni necessarie per evitare i contatti pericolosi: di vita ne abbiamo una sola, rispettiamola. se le normative occorre rispettarle, se non mettono a disposizione mascherine, guanti e quant'altro che serve per la vostra incolumità, non abbiate paura di denunciare, come ho detto di vite ne abbiamo una sola e anche se non si muore, il virus crea anche tantissimi danni permanenti all'organismo umano

venerdì 1 maggio 2020

Muore a 38 anni alla vigilia del 1° maggio in un cantiere ANAS dell'avellinese. Ma sono stati tre nelle ultime 24 ore i morti sui luoghi di lavoro. Un 1° maggio con il lutto al braccio

Incidente mortale ad Ariano Irpino. Un operaio, Pietro Nuzzolo. Sembra che una struttura in ferro, probabilmente una trave. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118, i vigili del fuoco hanno estratto il corpo del giovane incastrato sotto la mensola, del peso di circa 20 quintali. I soccorritori purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. I Indagano i carabinieri di Ariano Irpino. Ma sono stati altri due i lavoratori che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore: Massimo zeppieri di soli 51 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone in provincia di Frosinone. Ha perso la vita anche un boscaiolo di 47 anni cadendo da un albero che stava tagliando. Sono 340 i lavoratori che hanno perso la vita a causa del coronavirus, tra questi 152 medici e 45 infermieri

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?