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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 30 settembre 2011

Cartine morti sullavoro nei primi nove mesi del 2011

Cari amici, sono a darvi la situazione delle morti sul lavoro nei primi 9 mesi del 2011 con le cartine regionali su cui ci sono i morti sui luoghi di lavoro per ogni singola provincia. Dall’inizio dell’anno i morti sui luoghi di lavoro sono stati 489, il 30 settembre del 2010 erano 430, l’aumento è del l2,7%. Se poi a queste vittime aggiungiamo i lavoratori morti in itinere si arrivano a contare oltre 800 morti. Tra tutti questi dati raccolti spaventa quello relativo alla provincia di Torino, che con 15 morti solo sui luoghi di lavoro, quintuplica già i morti dell’intero 2010. La provincia di Torino risulta prima in Italia in questo triste primato. Sembra che Torino e l’intera Italia si siano già dimenticati del terribile rogo del 2007 dove perirono bruciati vivi i sette lavoratori della ThyssenKrupp, a cui questo osservatorio è dedicato. Anche la provincia di Brescia con 15 morti e quella di Bolzano con 13, come l’anno scorso si confermano tra quelle con più vittime. Nonostante le statistiche ufficiali dicono che nei primi sei mesi c’è stato un leggero calo rispetto ai primi sei mesi del 2010 (-0,7%, da 431 a 428), nei primi sei mesi del 2010 avevamo monitorato 254 morti solo sui luoghi di lavoro e aggiungendo i morti in itinere arrivammo a contare oltre 500 morti noi. Nei primi nove mesi registriamo questo aumento del 12,7% che è incontestabile, in quanto le vittime sono tutte inserite in appositi file. La mia regione, l’Emilia Romagna, con 38 morti sui luoghi di lavoro è addirittura prima se le vittime le rapportiamo al numero di abitanti che è, a nostra opinione, l’unico parametro valido per comprendere l’andamento di una provincia o di una regione. Questo perchè muoiono tantissimi agricoltori pensionati, che da soli rappresentano oltre il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Purtroppo questi anziani non sono neppure considerati morti sul lavoro. L’Emilia Romagna è la seconda in termini assoluti, dopo la Lombardia, che ha 57 morti ma che però ha più del doppio degli abitanti.. Anche la Toscana che in questi anni ha avuto un andamento migliore rispetto alle altre regioni, quest’anno registra moltissimi morti.. Poi ci chiediamo se sono considerati morti sul lavoro anche tutti quegli edili meridionali, che muoiono sulle strade quando si spostano dal sud al centro- nord o viceversa quando ritornano a casa.

Anche oggi due vittime in provincia di Brescia e in quella di Genova

Brescia E' morto Hicham Tallabi un giovane operaio marocchino di 32 anni questa mattina. Il povero giovane, sposato con due figli è morto mentre stava lavorando all’interno di una fabbrica di Prefabbricati in località Tezze a Carpenedolo. Secondo le prime informazioni,il giovane si trovava nel deposito esterno dell’azienda e sarebbe stato travolto da un carico di ferro, dal peso di diversi quintali. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorritori del 118, che, però, non hanno potuto fare nulla per salvare il giovane che è deceduto sul colpo. Sul luogo dell’infortunio mortale i carabinieri della Compagnia di Desenzano e i tecnici della Medicina del lavoro. Purtroppo la provincia di Brescia con 15 morti si sta confermando anche quest'anno quella con più vittime sui luoghi di lavoro assieme a Torino. Genova 30 settembre E' morto a Pegli un giardiniere di 30 anni mentre stava potando un albero a diversi da terra. Secondo le prime ricostruzioni si tratta di un dipendente di una ditta di giardinaggio che stava eseguendo alcune potature a Pegli. Secondo la polizia, anche grazie alla testimonianza di un collega che era con lui, il giovane aveva preso le precauzioni del caso: si era imbragato a un pilone in muratura per lavorare in sicurezza ma per cause in via d'accertamento la struttura ha ceduto e il giardiniere è precipitato morendo sul colpo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte dei medici del 118, il povero giovane risultava già deceduto.

giovedì 29 settembre 2011

Anche un giovane di 21 anni schiacciato dal trattore in provincia di Bolzano

Bolzano, 29 set. E' morto Paul Paulmichl, un giovane di 21 anni. Paulmichl e' morto questa notte schicciato dal trattore che si e' capolvolto in Val Venosta. Paulmichl , sembra che alla guida del trattore ci fosse un amico e che e' ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Maurizio di Bolzano. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, il mezzo si e' ribaltato durante una curva che ha fatto precipitare il trattore che era in un terreno in pendenza . Paul Pualmichl e' deceduto all'istante per la frattura della colonna cervicale. I carabinieri stanno verificando la regolarita' dei documenti di guida e di circolazione del mezzo. Il povero giovane è la tredicesima vittima in provincia di Bolzano dall'inizio dell'anno, con Paulmichl sono già i morti in agricoltura in questa provincie e tutti schiacciati dal trattore. La provincia di Bolzano si sta confermando anche quest'anno una di quelle con più vittime, terza in questa triste classifica dopo le province Torino e Brescia

mercoledì 28 settembre 2011

Anche oggi 3 vittime

Caserta, 28 set. E' morto Lorenzo Borrelli un operaio di 33 anno di ci non si conosce ancora l'identità sembra che la vittima sia rimasta schiacciata da una pressa questa mattina nell'azienda per la quale stava lavorando. la 'Rieter spa' di Pignataro Maggiore. Varese 28 settembre . e' morto Alberto Broggi un operaio di 61 anni precipitando dall'alto in un cantiere a Casciago. La vittima di cui non si conosce ancora l'identità. la tragedia questa mattina nella caduta ha riportato ferite gravissimi. E' stato trasportato dal personale del 118 all'ospedale di Circolo di Varese, dove è deceduto dopo poco tempo.. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente. Udine E' morto Valmiro Pitton, 71 anni un impresario edile in pensione. Pitton è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone a Palazzolo dello Stella. Pitton stava facendo un sopralluogo per alcuni lavori di ristrutturazione dell'edificio, quando per cause da accertare è caduto da un'altezza di diversi metri rimanendo ucciso sul colpo.

martedì 27 settembre 2011

Sono morti Nicola Dalmasso in provincia di Imperia e Antonio Di Gennaro in provincia di Foggia

IMPERIA 27 SET -E' morto Nicola Dalmasso, un operaio di 43 anni, di Vallecrosia, dipendente di Reti Ferroviarie Italiane (Rfi). Dalmasso stava compiendo controlli in una sottostazione elettrica del Parco Roja di Ventimiglia di proprieta' delle Ferrovie quando sarebbe rimasto fulminato a causa di un trasportatore di corrente. Un compagno di lavoro di Dalmasso, che gli aveva portato i primi soccorsi. Il sostituto procuratore Maria Paola Marrali della procura di Sanremo, titolare delle indagini, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Con Dalmasso sono già 9 li morti sui luoghi di lavoro in provincia di Savona che conta quasi la totalità delle morti in Liguria che ha 12 vittime in totale. Foggia E' morto Antonio Di Gennaro, dipendente di Amica di anni 47. Di Gennaro è morto questa notte nell'impianto di biostabilizzazione di Passo Breccioso. Secondo una prima ricostruzione Di Gennaro sarebbe morto è durante il turno di lavoro mentre caricava rifiuti su un camion con una pala meccanica. Molto probabilmente il camion, senza freno a mano tirato, ha cominciato a muoversi e nel tentativo di fermarlo, la vittima ha aperto lo sportello e ha cercato di entrare ma è stato schiacciato tra lo sportello e un palo della luce rimanedo ucciso all'istante.Quando sono arrivati i soccorsi del personale del 118 purtroppo non c'era più niente da fare. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuococ he hanno dovuto liberare il corpo incastrato tra le lamiere con una gru.

lunedì 26 settembre 2011

E' morto Goran Kovacevic, operaio bosniaco di 54 anni.

Padova 26 settembre E' morto Goran Kovacevic, operaio bosniaco di 54 anni. Kovacevic è morto in seguito a una caduta, non si sa ancora con certezza se da un'impalcatura o una scala. I carabinieri stanno indagando sulle circostanze che hanno portato alla morte di della vittima residente a Monfalcone in Friuli, che stava lavorando in un cantiere edile a Albignasego, nella zona sud di Padova. Kovacevic era impegnato per conto della ditta Topovic di Cittadella. L'incidente è accaduto nel primo pomeriggio di oggi. I tecnici dello Spisal sono impegnati nel verificare la posizione lavorativa dell'operaio, che in ogni caso non indossava le protezioni necessarie nei cantieri ad evitare le cadute. Padova è in questo momento la provincia veneta con più vittime sui luoghi di lavoro, già sette dall'inizio dell'anno. Il Veneto come l'anno scorso è una delle regioni con più vittime.

domenica 25 settembre 2011

E' morto Pasquale Gaetano agricoltore di 50 anni a Lamezia Terme ,

Catanzaro 24 SET -E' morto Pasquale Gaetano agricoltore di 50 anni, Pasquale Gaetano, e' morto a Lamezia Terme dopo essere stato travolto dal trattore che stava guidando. sembra che Gaetano, che stava facendo dei lavori con il trattore in un fondo nella periferia cittadina abbia avuto un malore mentre guidava il trattore ed è caduto dal mezzo per esserne poi travolto. Gravissimo è stato portato all'Ospedale di Catanzaro dove purtroppo è spirato. Ormai si arriva quasi a contare 100 morti a causa del trattore che da solo "uccide" oltre il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro.

venerdì 23 settembre 2011

Altre tre vittime in diverse regioni italiane. La provincia di Torino a quintuplicato i morti rispetto all'anno scorso.

Brescia 23 settembre . È morto Domenico Beltrami a 87 anni schiacciato dal trattore che stava guidando che trasportava legna. sembra che Beltrami invece di fare la solita strada, ha optato per un'altra in forte pendenza, probabilmente due ruote sono andate fuori strada facendo da leva al trattore che si è ribaltato.Beltrami è rimasto schiacciato dal mezzo che poi è scivolato una decina di metri. Purtroppo Beltrami è il novantacinquesimo agricoltore schiacciato dal trattore. resta improrogabile fare interventi mirati su questa autentica carneficina provocata da un killer che non perdona "Il trattore". diverse volte ho chiesto alla "politica" d'intervenire d'urgenza sulle cabine e sull'opportunità di sottoporre a visita medica d'idoneità alla guida del trattore ad una certa età. carlo soricelli Torino 22 sett. È morto Marinel Linguraru, romeno di 24 anni residente a Borgaro. Linguraru è morto folgorato, ucciso da una scarica elettrica partita dalla sua saldatrice mentre lavorava in una fabbrica, una scossa tanto violenta da ucciderlo sul colpo. L'azienda, specializzata nella pressofusione della carta, è in fase di trasloco presso un altro capannone torinese. Linguraru stava smantellando un macchinario insieme ad alcuni colleghi e utilizzava una saldatrice quando è avvenuta la tragedia. Il govane è stato subito soccorso dai compagni di lavoro che, intuita la gravità della situazione, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i mezzi dei vigili del fuoco di Caselle, i carabinieri della compagnia di Venaria e l'ambu¬lanza del 118. I medici hanno a lungo provato a rianimare Lin¬guraru ma per lui non c'è stato nulla da fare. con Lunguraru sono già 23 i romeni morti per infortuni solo sui luoghi di lavoro. da solo i romeni sono oltre il 40% di tutti gli stranieri che muoiono sul lavoro in Italia. Macerata 23 settembre E' morto Vito Gentile di 56 anni.. Ancora un morto in Provincia di Macerata, sono già 6 dall'inizio dell'anno e tre sui cantieri della Quadrilatero, il nuovo asse viario tra Umbria e Marche. Con Gentile sono tre le vittima in soli tre giorni. Si tratta del terzo incidente mortale in meno di un anno. Un operaio italiano di 56 anni è morto travolto da un camion in un incidente sul lavoro avvenuto stamani a Muccia (Camerino). Vito Gentile, originario di Noci, in provincia di Bari, ed era capocantiere di un cantiere, in località Maddalena di Muccia. A investirlo, in retromarcia, è stato un camion di un'impresa della zona, che doveva scaricare materiale edile. "Non l'ho visto, non mi sono accorto di nulla" ha riferito sotto choc il camionista. Il capocantiere è morto sul colpo, per un trauma da schiacciamento. Inutili i soccorsi di un'ambulanza. Il pm di Camerino ha disposto il sequestro dell'area in cui è avvenuto l'incidente.

Morti altri 3 giovani militari in Afghanistan

Afghanistan 23 settembre. Le notizie non sono ancora chiare sul numero dei soldati morti in Afghanistan per un incidente stradale. Ma sembra che i militari morti siano 3 e un quarto è rimasto gravemente ferito. La tragedia e' avvenuta ad Herat durante uno spostamento. E' quanto rende noto un comunicato dell'Isaf ''l'identità dei militari coinvolti, impiegati ad Herat presso le Omlt, le unità preposte all'addestramento dei soldati afghani, saranno resi noti non appena le famiglie saranno state informate''. I giovani militari morti in Afghanistan sono già 9 dall'inizio dell'anno e 44 dall'inizio della missione.

giovedì 22 settembre 2011

E' morto Maurizio Corsalini nel maceratese. E' morto Josef Pircher in provincia di Trento

Macerata 22 settembre E' morto Maurizio Corsalini, operaio di 49 anni di Camerino. Corsalini è morto mentre era intento a fare dei lavori di ristrutturazione al tetto di un capannone di un’azienda agricola in località Case Rosse di Crispiero, quando per cause da accertare è scivolato, ed è precipitato da un’altezza di diversi metri ferendolo gravemente ma i medici e i sanitari del dell 118 lo hanno portato con l’ambulanza dall’ospedale di Camerino; poi, da Fabriano ma le condizioni della vittima, che sono apparse gravissime, purtroppo Corsolini non ce l’ha fatta ed è morto durante il trasporto all’ospedale di Camerino. SONO GIA' 5 I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO IN PROVINCIA DI MACERATA E IN QUELLA DI TRENTO. TRENTO, 22 SET E' morto Josef Pircher, operaio di 58 anni. Pircher e' morto questo pomeriggio nel corso dei lavori per la realizzazione di un impianto di risalita sopra Madonna di Campiglio. Secondo una prima ricostruzione, Pircher, stava scaricando del materiale in un cantiere sul monte Spinale, ed e' stato schiacciato da un pesante portarulli in metallo. Sul posto sono intervenuti i soccorritori con l'elicottero che hanno tentato invano di rianimarlo, ma per lui non c'è stato niente da fare. Accertamenti sono stati compiuti dai carabinieri e un'indagine e' stata aperta dall'Ispettorato del lavoro della Provincia di Trento.

mercoledì 21 settembre 2011

Intervento al Senato di Paolo Nerozzi, Senatore e Vice Presidente della Commissione Morti sul lavoro dopo la visita nella fabbrica di fuochi d'artificio di Arpino

AGENPARL) - Roma, 20 set - "Nel rinnovare il cordoglio ai familiari delle vittime della tragedia di Arpino, vorrei, a seguito del sopralluogo della commissione d'inchiesta sugli incidenti del lavoro ieri effettuato, provare a indicare alcune soluzioni possibili per risolvere il dramma degli incidenti e delle morti sul lavoro nel settore dei fuochi d'artificio". Così il senatore del Pd Paolo Nerozzi, vicepresidente della Commissione sugli incidenti e le morti sul lavoro, interviene in Senato sull'incidente della fabbrica di fuochi d'artificio di Arpino e spiega: "Questo piccolo settore che produce giochi pirotecnici e fuochi d'artificio conta circa 1.800 lavoratori e, negli ultimi 13 anni, ha avuto 40 morti e ben 20 nella sola provincia di Frosinone. Innanzitutto - spiega Nerozzi - credo che questo settore debba essere inserito tra i comparti soggetti alla disciplina dei grandi rischi, con tutte le normative e i controlli necessari. Secondo intervento: un settore così delicato presuppone una formazione professionale e forme di abilitazioni specifiche legate anche al continuo modificarsi delle tecniche e dei prodotti. Il terzo intervento: serve una normativa simile a quella utilizzata nei luoghi militari che impedisca l'accesso ai siti di produzione e stoccaggio agli estranei alla produzione. Parte di questo materiale, poi, in caso di esplosione produce a seguito della sua polverizzazione danni ingenti all'ambiente di lunga durata e quindi ne va vietato l'uso, così come vanno inserite strumentazioni per il controllo dell'umidità e del calore durante la produzione dei fuochi d'artificio. Infine questo è un settore su cui vanno intensificati i controlli. Ricordo che, purtroppo, uno dei lavoratori deceduti è risultato in nero". "Tutti questi interventi presuppongono una profonda modifica alla cultura della sicurezza e all'idea che meno lacci e lacciuoli ci sono e meglio è. Al governo - conclude Nerozzi - ricordo ancora una volta che sono diminuiti i controlli; sono state emanate circolari sbagliate e inopportune; non sono stati assunti gli ispettori e gli operatori tra vigili del fuoco, uffici del lavoro e uffici di prevenzione delle Asl necessari a garantire prevenzione e controlli. Il tutto inserito in una politica sul lavoro che ha diviso e non unito le forze sociali".

martedì 20 settembre 2011

Altre tre vittime in diverse province del paese

Torino 19 settembre E' morto Angelo Agostino un agricoltore di 65 anni residente a Pianezza (Torino), Angelo Agostino, è morto nel pomeriggio di ieri travolto da tubi di un ponteggio che stava sistemando in un terreno agricolo di sua propretà. Secondo primi accertamenti svolti da vigili del fuoco e carabinieri, i tubi si trovavano accatastati e, nel muoverne alcuni, tutta la catasta si è rovesciata addosso all'agricoltore, uccidendolo sul colpo. MACERATA, 19 SET - E' morto Giovanni Florio un autotrasportatore torinese di 62 anni. Florio e' morto schiacciato da un castello di balle di paglia, abbattuto dal forte vento che nel pomeriggio ha spazzato le Marche. La tragedia nelle campagne di Montelupone (Macerata). Padova 20 settembre E' morto Fidenzio Ruffato, operaio 61 enne. I colleghi di lavoro dicono di non aver sentito niente. E’ accaduto tutto in un lampo. Ruffato è morto schiacciato dal peso di una grossa gru che lo ha ucciso sul colpo. L’incidente è accaduto in mattinata e Rufato lavorava già da alcune ore. La tragedia nella frazione di Campretto di San Martino di Lupari. Sul posto sono accorsi gli uomini della polizia locale e i carabinieri che dovranno ricostruire la dinamica della tragedia insieme ai tecnici dello Spisal.

lunedì 19 settembre 2011

Trapani 19 settembre 2011 - È morto Vincenzo Di Girolamo netturbino di 52 anni,

Trapani 19 settembre 2011 - È morto Vincenzo Di Girolamo netturbino di 52 anni, al Policlinico di Messina, il netturbino che lo scorso 26 agosto, in contrada Misilla, alla periferia di Marsala, era caduto dall’autocompattatore battendo violentemente il capo sull’asfalto. A seguito dell’impatto Di Girolamo era entrato in coma. Sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso indagini.

domenica 18 settembre 2011

Un altro romeno morto sul lavoro, da soli i romeni sono il 40% di tutti i morti sul lavoro tra gli stranieri

Torino 18 settembre E' morto Bratu Daniel Jinga, romeno di 32 anni residente a Torino. Jinga è morto stamani folgorato in un incidente sul lavoro all'interno di un ristorante del capoluogo piemontese: stava lavorando alla ristrutturazione dell'impianto elettrico nella cantina del locale insieme a dei colleghi, quando, per ragioni da accertare, è partita la scarica letale. I medici del 118 e i carabinieri nonhanno potuto che constatarne la morte.

venerdì 16 settembre 2011

Salerno 15 settembre E' morto Carlo Livello un operaio di 49 anni nella zona industriale della cittadina dell’Agro nocerino sarnese. Carlo Livello è caduto da un’impalcatura alta diversi metri ed è morto mentre veniva portato all'ospedale. La tragedia intorno all’ora di pranzo e sembra che Livelloo fosse impegnato nei lavori per l’installazione di un ascensore e che si trovava su un’impalcatura esterna ad un edificio di via Manzoni a San Marzano. Avellino 15 settenbre E' morto un agricoltore di 69 anni mentre era intento a bruciare le sterpaglie del proprio fondo. E' accaduto a Trevico. La vittima è stata trovata in fondo ad un burrone privo di vita.

L'Emilia Romagna maglia nera morti sul lavoro

16 settembre Reggio Emilia, E' morto Palushi Jahir Baci un operaio kosovaro . La tragedia questo pomeriggio a Reggio Emilia nei pressi di un agriturismo. Secondo una prima ricostruzione, la vittima non ancora identificata, c sarebbe rimasto schiacciato da un bobcat durante le operazioni di scarico di un autocarro. Sul posto sono intervenuti anche la Medicina del lavoro dell'Ausl e i Vigili del fuoco, oltre al 118. Per l'operaio non c'e' stato nulla da fare: e' deceduto a seguito dei traumi riportati dalo schiacciamento. la Regione Emilia Romagna con 38 morti sui luoghi di lavoro quest'anno si sta confermando quella con più vittime sul lavoro in rapporto al numero di abitanti, seconda solo alla Lombardia che ha 52 morti, ma con più del doppio degli abitanti.

giovedì 15 settembre 2011

Tante altre vittime in questo tragico settembre

Catanzaro E' morto Domenico Pupo di 55 anni. Domenico Pupo, è morto dissanguato mentre lavorava questa mattina in un incidente avvenuto a Sellia. Secondo quanto si è appreso, un pezzo di legno appuntito si sarebbe conficcato nella coscia di Pupo in seguito a una caduta accidentale. Conseguenza del fatto la rottura dell'arteria femorale. Soccorso da un'amico è stato trasportato all'ospedale di Catanzaro, dove però e deceduto a causa dell'emorragia nella tarda mattinata di oggi. Foggia, 14 set. E' morto un agricoltore di 64 anni di Bovino. La tragedia ieri sera, nel suo uliveto mentre stava effettuando dei lavori di fresatura. Secondo quanto accertato dai carabinieri di Foggia, l' agricoltore avrebbe urtato con il mezzo un blocco di cemento e nel violento impatto e' morto sul colpo. A dare l'allarme sono stati i parenti che, non vedendo arrivare a casa il congiunto, si sono recati nella campagna trovando il corpo dell'uomo Arezzo 15 settembre E' morto Gennaro Gragnaniello un boscaiolo di 38 anni, titolare di una ditta di taglialegna. Gragnaniello è morto schiacciato da un carico caduto da una gru. L' incidente è avvenuto in mattinata in una zona tra i comuni di Monte San Savino e Bucine, nell' Aretino. Purtroppo anche la Toscana che negli anni passati aveva avuto un andamento meno pesante rispetto alle altre regioni si sta rilevando quest'anno una delle regioni con più vittime sui luoghi di lavoro. Sono già 30 e ha superato il numero di vittime dell'intero 2010 ( 28 )

mercoledì 14 settembre 2011

ANCHE OGGI GIORNATA TRAGICA CON 4 MORTI SUL LAVORO

ANCHE OGGI CI SONO STATI 4 MORTI SUL LAVORO, TRA QUESTI 3 AUTOTRASPORTATORI Savona E' morto Santino Barberis un operaio di 50 anni questo pomeriggio nel savonese. Barberis è morto mentre lavorava all'Italiana Coke di Bragno, in Valbormida. Secondo i primi accertamenti , Santino Barberis, 50enne di Prunetto in provincia di Cuneo, è rimasto schiacciato da una gru. Il mezzo meccanico era guidato da un suo compagno di lavoro : ancora da chiarire la dinamica esatta dell'incidente. L'uomo era dipendente di una ditta in subappalto per la cokeria. I carabinieri hanno transennato l'area per effettuare i rilievi del caso. E' morto un camionista sull'autostrada A 1 vicino a parma in direzione Bologna. La tragedia intorno alle 5 di questa mattina. Il camion finisce contro un'auto belga poi finisce nella scarpata. Nell'impatto il camionista ha perso il controllo del camion finendo nella scarpata che costeggia l'autostrada. Per il camionista, rimasto schiacciato tra le lamiere, non c'è stato nulla da fare. A1 Vicino a Parma. E' morto un conducente di un pulmino pochi minuti dopo la tragedia che ha visto coinvolto un camionista. Il furgone ha violentemente tamponato un mezzo pesante che lo precedeva. Forse a causa dell'alta velocità l'impatto è stato terrificante. Il pulmino su cui viaggiava il conducente si è accartocciato uccidendolo sul colpo CHIETI, 14 SET - E' morto Renzo Liverocchi, un autotrasportatore di 52 anni,. Liverocchi e' morto in un incidente sul lavoro accaduto oggi nello stabilimento della ''Denso'' di San Salvo, colpito in pieno petto dal braccio del carrello di un elevatore. Liveracchi si trovava in una zona di carico e scarico all'interno di un capannone, interdetta agli estranei. Il manovratore del carrello elevatore non si e' accorto della sua presenza, colpendolo con il mezzo. Con Liveracchi sono già 10 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Chieti che è una delle province con più vittime in Italia

Quei tre morti quotidiani per il lavoro Marco Imarisio Corriere della sera

Quei tre morti quotidiani per il lavoro Fonte: Marco Imarisio - Corriere della Sera Martedì 13 Settembre 2011 08:47 - Casi in crescita, nonostante gli appelli. Il pm Guariniello: le leggi ci sono, inapplicate MILANO — Giorgio, Nicola, Fabio, Aurelian, e neppure una breve in cronaca. Ci devono essere altri modi per iniziare un articolo sulla strage dimenticata, ma certe volte la via più banale risulta essere anche la più efficace. Prime ore del pomeriggio, 9 settembre, un giorno come tanti. Giorgio Bonatto, 56 anni, marito, padre e nonno, sale a dieci metri di altezza per ripulire un silos. Fabio Roso, stagionale del servizio forestale, si addentra in un bosco con la sua squadra per tagliare alcuni alberi. Nicola Moratti detto «Sazza» scende dal muletto per controllare che le botti di vino siano in sicurezza. La fine è nota, anche oggi la media italiana di tre morti quotidiane sul lavoro è stata rispettata. Potremmo andare avanti per pagine intere, fino a comporre un martirologio che non risparmia neppure il Natale. Contando le sei vittime della Pirotecnica Arpinate, nel 2011 siamo a 452 caduti sul lavoro. Certo, si tratta ancora di dati empirici forniti dagli osservatori indipendenti sugli infortuni mortali, il bollettino finale spetta sempre all'Inail, che a ogni luglio stila il suo rapporto sull'anno precedente, al netto delle «avvenute transazioni» tra famiglia e azienda e delle denunce omesse. Prendiamo un'altra giornata italiana appena trascorsa, prendiamo il 7 settembre. Ad Avezzano muore Aurelian Lucian Moldovan, operaio di 40 anni. Lavorava in un cantiere che ristrutturava un'abitazione privata, vicino all'impalcatura c'erano dei fili dell'alta tensione. Come da formula abituale, «la dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, le cause del decesso sono ancora da chiarire». Anche nel caso di un cadavere senza nome ritrovato nello stesso giorno sul ciglio di una strada al confine tra Basilicata e Puglia, «cittadino di apparente origine nordafricana», trovato stranamente senza documenti di identità in tasca, senza un telefono, senza neppure i vestiti, ci sarebbe da chiarire, anche se le modalità del ritrovamento e tracce di cemento sul petto lasciano supporre che si trattasse di un lavoratore abusivo di qualche cantiere, forse altrettanto abusivo. Ogni morte bianca è a suo modo esemplare, ognuna di esse lascia un messaggio chiaro. Bonatto e Roso erano entrambi veneti, di una regione che si sta confermando in cima alla classifica degli infortuni sul lavoro. Moratti lavorava vicino a Brescia, in una provincia che è un'anomalia, nel 2010 ha avuto il più alto numero di vittime e quest'anno sembra avviata alla riconferma. Moldovan faceva il muratore come tanti suoi connazionali, e i cittadini romeni rappresentano il 40 per cento degli stranieri morti sui luoghi di lavoro, che a loro volta sono l'11,3% del totale e rappresentano un bacino di lavoro sommerso e in nero che spesso, in vita come in morte, non figura su alcuna statistica ufficiale. La morte bianca non dimentica nessuno e non lascia tracce, nella memoria e nei gesti degli uomini. Dopo il disastro della Thyssen, in Piemonte il calo delle morti sul lavoro era stato costante per i due anni seguenti. Nel 2011 i morti a Torino sono giù undici, 29 nell'intera regione, uno in più dell'intero 2010: dacci oggi la nostra Thyssen quotidiana. Raffaele Guariniello, pubblico ministero di quella vicenda, è considerato uno spauracchio degli imprenditori italiani. «Le nostre leggi sono ormai in linea con le direttive europee, il vero problema è la loro applicazione. Il fatto che le piccole imprese rappresentino il tessuto connettivo di questo Paese non essere un alibi per nessuno. Se un'azienda a conduzione familiare taglia i costi sull'infortunistica per contenere i costi e massimizzare il guadagno, chi ha organizzato quella catena di lavoro, chi è il committente? L'unica possibile chiave di volta per limitare i danni ci obbliga a puntare su chi detiene i poteri decisionali. Altrimenti, andiamo 1 / 2Quei tre morti quotidiani per il lavoro Fonte: Marco Imarisio - Corriere della Sera Martedì 13 Settembre 2011 08:47 - avanti così, con questi numeri». Ce ne sono alcuni che spiegano bene il nostro ritardo. Il 2001 fu l'anno nero della Germania, che ebbe 601 morti sul lavoro. In Italia furono 1.286. E se nel 2009 l'incidenza tedesca degli infortuni sul lavoro era dell'1,9 per cento ogni centomila occupati, la nostra raggiungeva il 2,5%. Ma nel luglio di quest'anno le manifestazioni di giubilo per l'annuale rapporto Istat furono così esagerate da far pensare a un esempio di cattiva coscienza da parte della nostra politica. Nel 2010 il numero dei morti sul lavoro era rimasto per la prima volta al di sotto della soglia psicologica delle mille unità. Vincenzo Scudiere, segretario confederale Cgil, non si era unito al sospiro di sollievo collettivo. «Essendo calata in modo sensibile l'occupazione, è fisiologico che siano diminuiti anche gli infortuni. I progressi su prevenzione e sicurezza andrebbero misurati in una fase di crescita occupazionale». O magari letti in controluce, tenendo accanto i dati dei controlli a campione effettuati nel periodo marzo-ottobre 2010 dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Su 19.000 accertamenti ispettivi condotti su aziende edili e agricole del Sud, il 61 e il 45 per cento risultava «irregolare e inadempiente». I controlli diminuiscono, il lavoro sommerso aumenta. E in mezzo c'è quella lista infinita di nomi. Da una poesia di Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione, titolare di uno di quei documentatissimi Osservatori indipendenti sulle morte bianche: «Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica e tutte le fabbriche d'Italia/Anche il nostro bravo Presidente urla instancabile le morti sul lavoro/ma anche le sue sono urla impotenti/Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali/Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace».

Lettera aperta al Presidente Napolitano

Caro Presidente Napolitano, a Lei ho espresso sempre la mia massima stima e ammirazione per come sta guidando il nostro amato Paese in un periodo così difficile. A Lei ho sempre mandato l’aggiornamento in tempo reale delle morti per infortunio sul lavoro, che monitoriamo con l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortunio sul lavoro, che è nato subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp. Da metalmeccanico in pensione e da artista sensibile alle tematiche sociali, ho sentito in dovere d’impegnarmi in questo duro lavoro volontario che credo sia utile per comprendere meglio questo triste e barbaro fenomeno. Il Suo impegno, la Sua sensibilità verso queste tragedie sono ben presenti a tutti gli italiani. In questi quattro anni di monitoraggio viene fuori con tutta evidenza che a morire sui luoghi di lavoro sono per la maggior parte lavoratori precari o di aziende sotto i 15 dipendenti, dove non viene applicato l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’articolo che impedisce i licenziamenti senza giusta causa e giustificato motivo. Dentro alle Fabbriche con più di 50 dipendenti i lavoratori morti per infortunio sul lavoro si contano sulle dita di una mano e parliamo di oltre un milione di lavoratori. Con l’articolo 8 della Finanziaria si svuoterà completamente l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e in pratica, si precarizzerà tutto il mondo del lavoro. E questo, oltre all’abbattimento dei salari e dei diritti, anche sindacali, provocherà inevitabilmente un aumento delle vittime sui luoghi di lavoro. Chi avrà il coraggio di contestare la mancanza delle applicazioni delle norme sulla Sicurezza in un luogo di lavoro se rischierà di essere licenziato? Con stima Carlo Soricelli dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro

L'introduzione dell'articolo 8 renderà superfluo l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori

Da Landini a Soricelli “Attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori” Opinioni comuni sull’articolo 8 Milano – Il temibile articolo 8 contenuto nell’ennesima nuova versione della manovra correttiva è stato approvato giorni fa in Commissione Bilancio: stando a quanto contenuto nell’emendamento della maggioranza le intese che da oggi in poi verranno sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare i contratti e le leggi nazionali sul lavoro e alle relative norme. Sono tante le voci che si sono alzate contro tale proposta, da molti considerata come un vero e proprio attacco all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, figlio di lotte storiche più che decennali. Lo sciopero generale della Cgil dello scorso 6 settembre è stata la massima espressione del malcontento dei lavoratori dipendenti, che ancora continuerà con i presidi annunciati in diverse città italiane per domani e dopodomani, proprio in concomitanza con il voto di fiducia alla Camera. “Siamo di fronte ad un attacco ai diritti senza precedenti – commenta Maurizio Landini, segretario generale della Fiom – La frantumazione dei processi lavorativi, che significa stesso lavoro ma contratto diverso, è anche una scomposizione dei diritti. Con l’obiettivo di mettere i lavoratori l’uno contro l’altro”. A lanciare l’allarme anche Carlo Soricelli, dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro: “Ora anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti senza giusta causa se questo potere sarà dato loro da un’intesa con i sindacati maggioritari in azienda. Sindacati compiacenti potranno firmare con le aziende accordi per far licenziare i lavoratori. Chi si iscriverà, se passibile di licenziamento, a un sindacato poco gradito alle aziende? In poco tempo questa norma provocherà un vero terremoto nei rapporti industriali e nelle normative, i salari in pochi anni si ridurranno, le tutele dei lavoratori si annulleranno”. Il rischio, concreto, è quello di un aumento esponenziale dei decessi: “In questi quattro anni di monitoraggio l’Osservatorio Indipendente di Bologna ha constatato che a morire sui posti di lavoro sono soprattutto lavoratori che hanno contratti precari, dove il sindacato è inesistente”. A guidare la provvisoria e macabra graduatoria dei decessi sul lavoro è la Provincia di Brescia, una delle zone in cui lo sciopero dello scorso 6 settembre ha avuto più successo, tanto che nel capoluogo il corteo cittadino ha raggiunto e superato il chilometro e mezzo di lunghezza. “L’articolo 8 del decreto correttivo – aggiunge Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro di Brescia – è un attacco oltraggioso ai diritti dei lavoratori, ai contratti collettivi e all’intero Statuto. Io non so cosa c’entra smantellare il diritto del lavoro con il rimediare alla crisi economica. Se le cose non cambiano le relazioni sindacali vivranno una situazione di conflitto, si inaspriranno le lotte, si produrranno nuovi malesseri e nuove difficoltà. In tutte le aziende”. Alessandro Gatta alessandro.gatta@voceditalia.it

Il vice presidente della Commissione sugli infortuni e le morti sul lavoro Senatore Nerozzi

Roma, 13 set - "Si tratta di una nuova strage sul lavoro, una delle piu' gravi avvenute negli ultimi anni in Italia". Così il senatore del Pd Paolo Nerozzi, vicepresidente della Commissione sugli infortuni e le morti sul lavoro, interviene nell'Aula del Senato esprimendo "il più profondo cordoglio personale e del gruppo del Pd alle famiglie delle vittime e alla comunità locale per la gravissima esplosione che si e' verificata ieri ad Arpino". "Al ministro Sacconi - aggiunge Nerozzi - chiediamo di riferire quanto prima in Senato sull'accaduto. E a lui ricordiamo che, accanto al lavoro di indagine della magistratura e di ispezione dei servizi ministeriali, è indispensabile che le istituzioni e le parti sociali si attivino per comprendere meglio quale era il livello di procedura organizzativa applicato nelle lavorazioni in base alla documentazione dei rischi, il livello di formazione e preparazione degli addetti, la qualità dei materiali, al fine di attivare misure concrete capaci di non dover più assistere a tragedie di tale portata. E' necessario che gli elaborati e le proposte legislative della commissione d'inchiesta sugli incidenti nei luoghi di lavoro e le cosiddette 'morti bianche' trovino ascolto nell'iniziativa del governo. Al ministro Sacconi dico anche che non è distruggendo la normativa sul lavoro che il Paese diventa più moderno e più sicuro". "La tragedia di Arpino - afferma Nerozzi - ripropone drammaticamente una piaga spaventosa in Italia. Nel solo 2011 si registrano piu' di 350 morti. La crisi economica non può rappresentare una giustificazione per allentare controlli e ispezioni. È necessario assumere più ispettori e non emanare circolari che allentano le ispezioni. Non serve fare leggi che indeboliscono fino ad annullarle le normative nazionali, come l'articolo 8 della manovra. Soprattutto serve coinvolgere la piccolissima impresa in processi di formazione e far comprendere che una norma in più non salva la vita solo ai lavoratori, ma anche ai piccoli imprenditori. Servono corsi di formazione seri e verificati, sanzioni efficaci per i titolari delle fabbriche e delle aziende che non rispettano le norme di sicurezza". L'articolo 8 sulla manovra che precarizza tutto il mondo del lavoro provocherà un aumento esponenziale dei morti sul lavoro per la semplice ragione che per non essere licenziati i lavoratori non contesteranno più il mancato rispetto delle norme sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro.

Un altro morto sul lavoro a Frosinone

Frosinone 13 settembre Dopo la terribile tragedia di ieri è morto un altro lavoratore a Frosinone. Un operaio di 42 annidi cui non si conosce ancora l'identità è precipitato da un'impalcatura. E' successo inel tardo pomeriggio in un capannone di un'azienda che produce lamellare. Da una prima ricostruzione sembra che la vittima sia stato travolto da alcuni bancali che lo hanno fatto cadere da diversi metri d'altezza. Sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Frosinone e gli ispettori dell'Asl per verificare il rispetto delle norme di sicurezza. SONO GIA' 11 I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO DALL'INIZIO DELL'ANNO NELLA PROVINCIA DI FROSINONE

martedì 13 settembre 2011

Altre 3 vittime anche oggi

Salerno 13 settembre E' morto Michele Rinaldi, 34 anni. Rinaldi è rimasto schiacciato all'interno di un'azienda
contro un pilastro da un camion in fase di manovra morendo sul colpo. La vittima lavorava presso l'azienda di Buonabitacolo Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina per i rilievi del caso e per capire le cause della tragedia e le responsabilita'. Bologna E' morto un operaio di 52 anni. La tragedia sabato mattina: il suo datore di lavoro ha raccontato di averlo visto cadere al suolo, mentre si trovavano entrambi all'interno di un cantiere edile a Pianoro. La vittima era stata soccorsa dalle ambulanze e portato all'ospedale con un trauma cranico ma non sembrava in pericolo di vita ed era cosciente e lucido. Poi però,nel corso delle ore le sue condizioni si sono aggravate, è entrato in coma ed è morto ieri. Il suo decesso, per ora, è un mistero: quella caduta, infatti, non si capisce dovuta a cosa, è tutta da chiarire. Il datore di lavoro, unico testimone dell'accaduto, ha detto di aver visto il suo dipendente accasciarsi al suolo pesantemente e questo potrebbe far pensare ad un malore. Ed è per questo che si aspetta l'autopsia per capire le cause del decesso. Pistoia 13 settembre E' morto Salvatore Bennardo di 47 anni. Bennardo è morto in un incidente sul lavoro avvenuto all'interno dell' inceneritore di Montale. Bennardo era titolare dell'azienda omonima: sarebbe caduto rimanendo ucciso mentre stava svolgendo lavori di manutenzione.

Come mai vengono sempre segnalati meno morti sul lavoro?

Come mai il triste fenomeno delle morti per infortunio sul lavoro viene sottovalutato da tutti, non solo nella qualità ma nella quantità delle vittime? Anche quest'anno, come l'anno scorso, il numero delle vittime sembra superare quello dell'anno prima. Ma tantissimi morti "spariscono" dalle stime e ci chiediamo come mai. Qualche ci viene il dubbio che ci sia l'interesse ad abbassare il numero dei morti per manovre che nulla a che vedere con il monitoraggio del fenomeno ma che hanno a che fare con la politica. Farsi belli con un calo delle vittime inesistente? Oppure si tratta semplicemente di un cattivo immagazzinamento del dati? O che le vittime in certe categorie vengono conteggiate solo parzialmente, come per esempio gli agricoltori pensionati che non essendo più lavoratori attivi non sono considerati morti sul lavoro? A fine anno verrà fatto un bilancio "ufficiale" dove ci saranno molti meno morti di quelli monitorati dall'Osservatorio. All'opinione pubblica e alla media arriveranno una mole incredibile di dati confusi, dove si sommeranno i morti sui luoghi di lavoro e in itinere che (giustamente) per ragioni contributive sono considerati morti sul lavoro. Ma così si altererà completamente la percezione del triste fenomeno. Come tutti gli anni sembrerà che muoiono per infortuni sul lavoro centinaia di metalmeccanici, ma in realtà dentro alle Fabbriche muoiono meno che in altre categorie, ad oggi sono 50 ( l'11% sul totale, compresi le 6 vittime di Frosinone). I morti nelle fabbriche (in tutte le fabbriche), se si analizzano quelle con più di 50 dipendenti, i morti sui luoghi di lavoro si contano sulle dita di una mano. E questo la dice lunga sull'importanza della Prevenzione e del ruolo del Sindacato sulla Sicurezza, e sull'importanza di mantenere una normativa severa che si cerca di far passare per troppo "burocratica". Non dimentichiamoci che anche alla ThyssenKrupp le sette vittime lavoravano in una fabbrica che stava chiudendo e che non aveva più controlli sindacali funzionanti. Oltre il 60% dei morti sui luoghi di lavoro sono in agricoltura e in edilizia, è soprattutto in queste due categorie che occorre impegnarsi con forza. Carlo Soricelli

Sondrio 1 E' morto Bortolo Della Moretta in Val Belviso, 65 anni

Sondrio 13 agosto E' morto Bortolo Della Moretta, 65 anni di Aprica, Della Moretta si era ribaltato con il suo trattore in Val Belviso. Della Moretta aveva cercato di fermare il trattore per evitare il rischio di finire direttamente nel bacino della diga che segna il confine fra Aprica e Teglio. Il trattore aveva fatto una quindicina di metri atterrando sul piazzale sottostante prima del lago artificiale con il tettuccio del trattore che si è completamente accartocciato. Della Moretta era stato subito soccorso, è stato trasportato con l'elisoccorso al nosocomio di Sondalo dove ieri sera era stato ricoverato d'urgenza in prognosi riservata ma è spirato nella notte.

lunedì 12 settembre 2011

Terribile esplosione in una fabbrica di fuochi d'Artificio del frusinate: morti almeno 6 lavoratori e almeno altri 5 sono dispersi

Frosinone 12 settembre. Sono 6 le vittime accertate nel terribile scoppio di questo pomeriggio ad Irpino nel frusinate. . Oltre al proprietario dell'Azienda Claudio Cancelli, 65 anni, e i due figli Gianni e Giuseppe, di 42 e 45 anni e sono stati ritrovati anche i corpi di due operai Francesco Lorini ed Enrico Battisti, e di un altro lavoratore Giulio Campoli di 41 anni. L'incidente si e' verificato nella fabbrica Cancelli, in localita' Carnello, in via Sant'Altissimo. L'esplosione ha provocato anche un incendio e i vigili del fuoco sono impegnati con alcune squadre per domare le fiamme. Questa tragedia ci ricorda per il numero di vittime la vicenda terribile degli operai della Thyssenkrupp di Torino morti per un'esplosione il 6 dicembre del 2007.

sabato 10 settembre 2011

E' morto Giorgio Bonatto di 56 anni.

Treviso 10 settembre E' morto Giorgio Bonatto di 56 anni. Bonatti è morto oggi all'ospedale di Treviso per le ferite subite, ieri pomeriggio sarebbe salito fino all'altezza di alcuni metri per ripulire un silos ma, per cause da accertare, ha perso l'equilibrio ed è precipitato rimanendo gravemente ferito per poi morire nella giornata di oggi. Sono intervenuti i carabinieri e tecnici dell' ispettorato del lavoro

venerdì 9 settembre 2011

E' morto Nicola Moratti, un operaio schiacciato da un carrello levatore nel bresciano

9 novembre Brescia E' morto Nicola Moratti, un operaio schiacciato da un carrello elevatore. Moratti, è morto questo pomeriggio a Villa di Erbusco in un'azienda locale. Il personale medico giunto con l'eliambulanza da Brescia ha accertato il decesso per un forte trauma. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica della tragedia.

E' morto Fabio Roso nel Vicentino

Vicenza 9 settembre E' morto Fabio Roso di 45 anni. Roso era assieme agli altri operai del servizio forestale, quando un tronco lo ha colpito alla testa uccidendolo sul colpo. I compagni di lavoro hanno dato subito l'allarme ma la zona è impervia e non è stato facile raggiungerla e dove gli stagionali del servizio forestale stavano tagliando degli alberi. Carabinieri, sanitari e vigili del fuoco hanno dovuto recuperare il corpo di Roso con le corde.

giovedì 8 settembre 2011

E' morto Aurelian Lucian Moldovan romeno di 40 anni ad Avezzano

L'Aquila 7 settembre. E' morto Aurelian Lucian Moldovan romeno di 40 anni ad Avezzano. Con Moldovan sono 21 i lavoratori romeni morti dall'inizio dell'anno in Italia e rappresentano da soli oltre il 40% di tutte le morti per infortuni sul lavoro tra gli stranieri. Moldovan e’ la settima vittima in provincia dell'Aquila dall'inizio dell'anno e la ventunesima in Abruzzo morto dopo una caduta dall'alto nel cantiere dove lavorava. La tragedia è avvenuto ieri. Sul caso indagano gli agenti del commissariato. Vicino al cantiere ci sono dei fili dell’alta tensione e non si esclude che Molfovan possa essere rimasto folgorato. Parte del cantiere, per la ristrutturazione di una privata abitazione, e’ stato posto sotto sequestro.

mercoledì 7 settembre 2011

E' morto Francesco Maraia

Pistoia 7 settembre 2011 E' morto Francesco Maraia di 44 anni. Sembra che Maraia siaa morto per un banale incidente mentre lavorava con i suoi operai in un cantiere Montecatini: è caduto mentre stava salendo sulla scala appoggiata al muro per scaricare del materiale. Il violento colpo alla testa dovuto alla caduta lo ha ucciso sul colpo. Inutili i soccorsi del 118, chiamato subito. Sul posto è arrivata la polizia del commissariato di Montecatini. Adesso il caso è stato assegnato all’ispettorato del lavoro dell’Asl.

E' morto Augusto Damiani.

Varese E' morto Augusto Damiani di 76 anni. Secondo una prima ricostruzione Damiani mentre stava tagliando l'erba, è stato falciato dalla falciatrice. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti e le cause precise dell'incidente sono da chiarire.

martedì 6 settembre 2011

E' morto un operiao indiano in provincia di Bergamo

Bergamo 6 settembre. E' morto un operaio indiano di 38 anni questo pomeriggio in un'azienda di Ghisalba, la Fabbrica Italiana Pallets spa. Secondo una prima ricostruzione la vittima è rimasta schiacciata da una ruspa in movimento all'interno dell'azienda. I suoi compagni di lavoro hanno chiamato immediatamente il 118. Sul posto è intervenuto l'elisoccorso ma purtroppo i medici hanno trovato l'operaio già in fin di vita, a causa di gravi lesioni dovute a schiacciamento.. Dopo la constatazione del decesso sono iniziati i rilievi dei carabinieri e dell'Asl.

domenica 4 settembre 2011

Con l'abrogazione dell'articolo 18 i morti sui luoghi di lavoro aumenteranno in modo esponenziale

Approvato in Commissione bilancio l'emendamento della maggioranza sulla deroga all'articolo 18 con un accordo locale. Le intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare ai contratti ed alle leggi nazionali sul lavoro, incluso lo Statuto dei lavoratori, ed alle relative norme, comprese quelle sui licenziamenti. Questo cosa vuol dire? Che anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti senza giusta causa se questo potere sarà dato loro da un'intesa con i sindacati maggioritari in azienda. Sindacati compiacenti, e in questo momento ce ne sono molti, potranno firmare con le aziende accordi per far licenziare i lavoratori. In questi 4 anni di monitoraggio l'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro ha constatato che a morire sui posti di lavoro sono soprattutto lavoratori che hanno contratti precari dove il sindacato è inesistente. E' chiarissimo che con questa norma si vuole colpire i lavoratori più scomodi e il sindacato più combattivo nel difendere i diritti dei lavoratori, la CGIL tanto per intendersi . Chi si iscriverà, se è possibile di licenziamento, ad un sindacato che risulta poco gradito dalle aziende? In poco tempo questa norma provocherà un vero terremoto nei rapporti industriali, nelle normative, i salari in pochi anni si ridurranno e le tutele si annulleranno. Le aziende allontaneranno i lavoratori meno graditi e quelli più combattivi, il silenzio ci sarà anche sul rispetto delle Normative sulla Sicurezza sul lavoro. Le Fabbriche "precarie" diventeranno silenziose come tombe e i morti sui luoghi di lavoro torneranno ad aumentare perchè all'interno non ci sarà più nessuno che le potrà far rispettare.

E' morto Eugenio Conti nel bergamasco

Bergamo 3 settembre E' morto Eugenio Conti caduto da un ponteggio mentre lavorava al tetto dell'abitazione dei custodi della centrale dell'Enel a duemila metri di quota. Conti era ricoverato da due giorni in coma farmacologico per una forte emorragia provocata dalle lesioni interne dovute alla caduta. L'operazione cui e' stato sottoposto dopo il suo arrivo in ospedale si e' rivelata inutile. L'operaio e' morto questo pomeriggio nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Bergamo. Il ponteggio e' stato posto sotto sequestro.

E' morto Agostino Colamini schiacciato dal trattore killer. Dall'inzio dell'anno sono già 92 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore

Ravenna 3 settembre. E' morto Agostino Calamini agricoltore di 75 anni schiacciato dal trattore. Calamini è morto sul colpo nel primo pomeriggio, a Strada Casale, paese collinare sulla via Montanara, vicino a Brisighella. Stava trainando un tronco con il trattore in un castagneto quando si è improvvisamente si è cappottato, probabilmente anche a causa della pendenza del terreno. Calamini è rimasto incastrato sotto, rimanendo schiacciato dal peso del veicolo. A nulla è valso l'intervento dei vigili del fuoco e del 118, intervenuto con l'elicottero. Hanno assistito alla rimozione del corpo di Colamini la moglie e il fratello che si è sentito male. Calamini aveva perso un figlio un mese fa in un incidente stradale. in un incidente stradale a Imola. Con Colamini sono 92 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno.

sabato 3 settembre 2011

Perugia 2 agosto E' morto Roberto Ceccarini di 72 anni. Ceccarini è morto schiacciato dal trattore con cui stava effettuando alcuni lavori in un terreno. La tragedia nel primo pomeriggio secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, Ceccarini sarebbe sceso dal trattore per compiere una manovra con il rimorchio quando, all'improvviso, il trattore si è mosso iniziando a muoversi all’indietro travolgendolo e uccidendolo sul colpo.

venerdì 2 settembre 2011

E' morto Nicola Salvi a L'Aquila

L'Aquila 2 settembre E' morto Nicola Salvi operaio di 52 anni di Giulianova. Salvi è morto in un incidente sul lavoro nella ditta Forex di Bazzano. La vittima lavorava per una ditta esterna ed è stato travolto da una trave. Ferito anche un collega. Agrigento E' morto Girolomo Lo Manto di 68 anni .Lo Manto è morto precipitando dal tetto di una casa di proprietà ddi un parente: stava aiutandolo nei lavori di manutenzione della copertura dell’immobile. Sembra che la vittimao ha perso l’equilibrio: un volo di diversi metri che non gli ha lasciato scampo. Vani sono risultati i tentativi di rianimarlo dei soccorritori. LECCE 1 settembre E' morto Claudio De Pascalis operaio di 34 anni. - De Pascalis, è morto folgorato mentre eseguiva alcuni lavori di riparazione sul muro esterno di un'abitazione. La violenza della scarica elettrica l'ha fatto precipitare giù dalla rama della scala su cui era salito alta circa 6 metri. Purtroppo per lDe Pascalis non c'è stato nulla da fare, è morto pochi minuti dopo. E' stato inutile l'intervento del personale medico intervenuto repentinamente.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?