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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 29 aprile 2011

E' morta Manuela Tatiana Zecchina un'operaia di 46 anni nel salumificio Fratelli Beretta Spa di Lecco

LECCO, 28 Aprile E' morta Manuela Tatiana Zecchina un'operaia di 46 anni residente a Renate (Monza e Brianza). L'operaia ha perso la vita in un infortunio sul lavoro ieri sera a Barzano' (Lecco), nel salumificio Fratelli Beretta Spa. la vittima e' morta a causa di gravissime ferite da schiacciamento, secondo il 118 che sul posto ha inviato i soccorsi dopo l'allarme. Le condizioni della lavoratrice sono subito apparse gravissime ai colleghi che l'hanno trovata riversa, con la testa imprigionata nel macchinario al quale stava lavorando.

mercoledì 27 aprile 2011

sono Morti Ugo Ragusa e Mario Fatone due carabinieri in servizioE’ morto Antonio Cavallini .E’ morto Ottavio Baumgartner sommozzatore, 21

FOGGIA 28 APRILE Sono morti due carabinieri del 112 Ugo Ragusa di 46 anni e Mauro Fatone di 30. I due militari sopn morti su un’auto di servizio. Sono usciti fuori strada lungo la strada che collega Zapponeta a Foggia.. Nonè ancora chiara la dinamica dell’incidente stradale, tant’è che la Polstrada del capoluogo dauno sta effettuando ulteriori accertamenti. Sembra però che l’auto si sia ribaltata più volte.I due militari, che avevano 46 e 30 anni, sono stati sbalzati fuori dall'abitacolo della Fiat Stylo. Alcuni passanti hanno avvertito i carabinieri intorno alle 12.30. Ugo Ragusa e Mauro Fatone erano originari rispettivamente di Foggia e San Giovanni Rotondo.

NAPOLI -27 aprile E’ morto Antonio Cavallini un operaio di 45 anni. Antonio è morto cadendo mentre puliva i vetri di un'azienda, a causa del tetto in eternit sul quale si trovava.. Cavallini è caduto ed è morto sul colpo sotto gli occhi dei suoi colleghi. Sul posto è intervenuta la polizia che ora indaga sulla dinamica dell'incidente

MANTOVA 27 aprile E’ morto Ottavio Baumgartner, 21 anni, di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti .Il giovane sommozzatore della ditta Artsub della Spezia - - è morto poco dopo mezzogiorno mentre stava eseguendo lavori di pulizia delle griglie delle prese d'acqua di raffreddamento della centrale termoelettrica Edipower. Un collega che monitorava i suoi dati vitali si è accorto che Ottavio , probabilmente era colpito da un malore.Il collega si è tuffato in acqua per soccorrerlo e farlo riemergere. Ma il giovane sub era già morto. Sul posto, oltre a vigili del fuoco e carabinieri, è arrivato anche un ispettore dell'Asl.

Sono morti Danilo Recuperati, di 31 anni. Matteo Franchini di 27

PESCARA, 27 APR Sono morti Danilo Recuperati, di 31 anni. Matteo Franchini di 27. Sono i due giovani elicotteristi che ieri sera, a causa della scarso visibilità hanno urtato con l’elicottero i cavi dell’elettrodotto, tranciandoli a Sulmona e cadendo con il veivolo al suolo. I Carabinieri hanno anche recuperato la scatola nera del velivolo e un telefonino.

Alessandria 26 aprile E’ morto Giorgio Coppo di 49 anni. Giorgio è morto ieri, nel tardo pomeriggio, ad Alfiano Natta. Un dipendente comunale di 49 anni, Giorgio Coppo, è deceduto in un cantiere travolto da una frana nello scavo in cui stava lavorando. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio quando Coppo stava lavorando nel cantiere in cui si posizionavano le condutture dell’acquedotto comunale: per ragioni ancora da accertare una parte dello scavo della conduttura ha ceduto, travolgendolo.Immediatamente i colleghi hanno chiamato i soccorsi e sul posto sono giunti 118, carabinieri, vigili del fuoco di Alessandria e Casale, oltre i tecnici Spresal. Purtroppo per Coppo non c’è stato niente da fare.

martedì 26 aprile 2011

Una sentenza epocale di Fulvio Fornaro

Una sentenza epocale non rimanga fine a se stessa.
di Fulvio Fornaro SAIL626

Una sentenza epocale, quella sulla Thyssen Krupp: nessuna ombra di dubbio. L’atroce dubbio invece è: servirà a spezzare la triste catena? A tutt’oggi, il suono del tam tam dei lugubri messagi riecheggia e fa sentire l’urlo straziante dei morti di questi ultimi giorni testimoniando soltanto che le stragi continuano: E allora? Cos’è il destino che si accanisce? O a ben poco servono sentenze e leggi, o viceversa, se non si arricchisce il bagaglio culturale/informativo di ciascun lavoratore?
Al 18 aprile 2011 le morti sui luoghi di lavoro facevano registrare un aumento pari al 22,5% rispetto al 16 aprile del 2010 (dati dell’Osservatorio Autonomo di Bologna). Carlo Soricelli è colui il quale ha cominciato a contare le vittime sui luoghi di lavoro proprio l’indomani della tragedia di Torino. Si accorse che nessuno lo faceva (eccetto l’INAIL per l’ufficialità che spetta) e tutti i giorni, da allora, con doviziosa meticolosità lui annota i nomi di quella dannata lista. Oggi quei dati non sono soltanto una sterile e inutile conta di croci, ma servono a proiettare delle previsioni purtroppo abbastanza azzeccate, per quello che è l’andamento nei mesi a venire sull’intero territorio nazionale. La domanda è: chi li prende sul serio in considerazione? Diciamocela tutta: c’è molta reticenza e nello stesso tempo una volontà di boicottare dei numeri che comunque danno fastidio e creano scompiglio specialmente in un momento in cui questo argomento si preferisce tenerlo in sordina e non acuire piaghe antiche e riportare alla luce turbe coscienziali volutamente sopite! In quel di Casalecchio di Reno, da 4 anni Carlo Soricelli registra i caduti sul lavoro annotandoli, tutti i giorni, quasi con una tempestività in tempo reale, sul suo Osservatorio Indipendente e sostenendo che i morti per infortuni sul lavoro aumentano e non calano. Calano solo i lavoratori morti sulle strade e non nei cantieri, nelle fabbriche e sui campi. Delle problematiche riconducibili comunque alla strada se ne parlerà a Bologna in occasione di “Ambiente lavoro” il 3 maggio p.v. in un Convegno realizzato dall’ex ISPESL, oggi INAIL e a Cisternino (Br) a fine settembre in occasione della Settimana Europea della Sicurezza sui luoghi di lavoro in un incontro promosso da SAIL626. Prossimamente, il 28 di aprile, proprio a Casalecchio, nella Sala di Rappresentanza del Comune, verrà presentato il lavoro dell’Osservatorio Indipendente di Bologna e si rimarcherà come a morire sono soprattutto le categorie di lavoratori più indifese quali edili e agricoltori: stranieri, e meridionali. Forse il primo atto “ufficiale” di confronto fra il “privato e l’Istituzione” che non deve assolutamente essere momento di “scontro”, ma soltanto un primo passo per valutare e arricchire le tematiche che, crisi o non, devono mettere in condizione il “Sistema” di far scendere i numeri delle luttuose cifre, ad oggi, consolidate sempre e comunque su numeri non prestigioosi.

lunedì 25 aprile 2011

E' morto l'autotrasportatore Eros Pincella. E' morto R.T schiaccaito dal trattore

Modena 24 aprile R.T Un anziano agricoltore di 77 anni di cui non si conosce ancora l’identità è morto ieri sera nelle campagne di Castelfranco. R.T., abitante a Piumazzo, è rimasto schiacciato dal proprio trattore mentre stava facendo manovra in un terreno a poco più di sette chilometri di Castelfranco.
La tragedia si è verificata poco dopo le 20 e 30. Resta ancora da chiarire L’allarme è stato dato da persone del vicinato che hanno visto R.T schiacciato dal pesante mezzo agricolo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Vignola.

PURTROPPO GLI AGRICOLTORI CONTINUANO A MORIRE COME MOSCHE SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO
Mantova E' morto Eros Pincella un autotrasportatore, cadendo dal tetto del suo camion mentre stava caricando del mangime in un'azienda agricola ed è morto all'ospedale dopo un giorno di agonia. Eros Pincella, 54 anni, di Buscoldo era rimasto gravemente ferito. Stava caricando granaglie sotto un silos in un'azienda agricola di San Silvestro) ed era salito sul tetto del camion quando ha perso l'equilibrio ed è caduto da dioversi metri d’altezza.

sabato 23 aprile 2011

Due agricoltori schiacciati dal trattore in meno di 24 ore in provincia di Arezzo. E' morto Ivo Bianchini. E' morto Silvio Boni

Arezzo, 22 aprile 2011 –E’ morto Ivo Bianchini di 65 anni.. Ivo è rimastoschiacciato sotto la macchina agricola si è ribaltata. E' successo lungo la strada che da Ortignano conduce alla frazione di Villa. Sono intervenuti immediatamente il personale del 118 e i vigili del fuoco, per liberare la vittima e accelerare i soccorsi. Ma senza poter salvare Bianchini,

22 aprile Arezzo E’ morto Silvio Boni agricoltore di 78 anni. Ad uccidere Silvio è il solito trattore che continua, nell’indifferenza generale a mietere vittime. L’ennesima tragedia che uccide centinaia di agricoltori all’anno a Mercatale Valdarno nl trado pomeriggio. I sanitari e volontari del 118 intervenuti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Boni

venerdì 22 aprile 2011

PD di Casalecchio di Reno di Bologna

GRUPPO CONSILIARE
PARTITO DEMOCRATICO
CASALECCHIO DI RENO


GIOVEDI' 28 APRILE 2011
ORE 17,30
SALA CERIMONIE DEL MUNICIPIO



INCONTRO CON CARLO SORICELLI
FONDATORE

DELL' OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA
SU MORTI E INFORTUNII SUL LAVORO


OSSERVATORIO VOLONTARI DI BOLOGNA SULLE MORTI BIANCHE E INFORTUNI SUL LAVORO, ATTIVO DAL 1 GENNAIO 2008 PER RICORDARE I SETTE LAVORATORI DELLA THYSSENKRUPP MORTI COSI' TRAGICAMENTE, SONO REGISTRATI GLI INFORTUNI MORTALI DEL 2011 2010 2009 2008.CERCHIAMO VOLONTARI IN TUTTE LE REGIONI PER LA SEGNALAZIONE DELLE VITTIME DI INCIDENTI E INFORTUNI GRAVI SUL LAVORO.PER INFORMAZIONI carlo.soricelli@gmail.com




….....di questi giorni è la sentenza Thyssenkrupp,
di questi giorni è l'aumento del 28,% dei morti sul lavoro rispetto al 2010......

E' morto Carlo Roversi un meccanico di moto a Bologna. E'morto un agricoltore schiacciato dal trattore a Treviso

TREVISO 21 APR E’ morto un agricoltore di 50 anni, a Pieve di Soligo. L’agricoltore è morto nel primo pomeriggio in seguito a un incidente sul lavoro sulle cui cause stanno indagando i carabinieri.
Secondo quanto si è appreso, la vittima sarebbe stato travolto dal capovolgimento di una macchina agricola, della quale era alla guida, all'interno di un podere.

Bologna 21 aprile E’ morto Carlo Roversi di 44 anni. Carlo titolare di un’officina è morto mentre stava provando una moto di ul cliente dopo averla riparata. Secondo le prime indagini della polizia, Roversi in sella a una Suzuchi percorreva Via della Salute quando ha avuto lo scontro con una FIAT Panda.

martedì 19 aprile 2011

E' morto sopo una settimana d'agonia Adriano Bignone l'agricoltore travolto dal trattore il 12 aprile

Savona E' morto dopo una settimana d'agonia Adriano Bignone, l'ennesima vittima dovuta al trattore, un autentico killer degli agricoltori. Adriano di 78 anni, era stato travolto lo scorso 12 aprile da un trattore in località Chiasso a Bragno, nel savonese.
Bignone era sceso dal trattore ed un improvviso movimento del mezzo lo ha travolto.
Soccorso dal 118 era stato ricoverato d'urgenza in ospedale ma le cure dei medici non sono riuscite a salvargli la vita.

lunedì 18 aprile 2011

Oggi sono morti sette lavoratori. E' morto fulminato G.M un operaio del messinese.

Strage continua di edili e agricoltori 15 morti negli ultimi 4 giorni sui luoghi di lavoro.Continua la terribile sequenza di morti in edilizia e agricoltura come avevamo anticipato alla fine di febbraio e all'inizio di aprile e aprile oggi 18 aprile ci sono stati 7 morti tutti concentrati in edilizia e agricoltura . Oggi con la tecnologia già in nostro possesso è possibile prevedere molte morti per tempo. noi abbiamo lanciato l'allarme con largo anticipo,inserendo anche i grafici all'apertura del blog dell'Osservatorio, ma purtroppo a nessuno è venuto in mente di verificarne l'attendibilità. Carlo Soricelli


L’Aquila E’ morto Guglielmo Gaucci di 70 anni. Gaucci è rimasto impigliato con un polsino della sua camicia in un ramo dell’albero rimanendo soffocato. Una tragedia che non ha lasciato scampo all’anziano agricoltore di Sulmona, E’ accaduto oggi pomeriggio in località Boschetto della Cona. La dinamica dell’incidente è, tuttavia, ancora da chiarire e se ne saprà di più dopo l’autopsia, prevista per oggi, disposta dalla Procura della Repubblica di Sulmona. Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione.

Chieti Sono morti due giovani stranieri un ucraino e un albanese. La tragedia che si è consumata quando, per cause ancora al vaglio dei carabinieri di Lanciano, qualcosa è andato storto durante la messa in posa di una grossa struttura in legnoTre operai stavano scaricando una porzione del prefabbricato con l’ausilio di una grossa gru. Improvvisamente quella che sarebbe dovuta essere la parete della struttura si è ribaltata schiacciando i due giovani. Il primo, un giovane ucraino è morto sul colpo, il secondo, invece, albanese è morto poco dopo il trasporto in ospedale.

PADOVA, 18 APR E’ morto Luca Stocco un operaio di 27 anni, Luca e' morto oggi schiacciato da un pannello di un impianto fotovoltaico sul tetto di una azienda artigiana a Vandiana,
Il povero giovane secondo una prima ricostruzione, stava montando dei pannelli sul tetto di un’azienda di arredamenti da giardino, quando un pannello gli e' caduto addosso uccidendolo.


Lucca – E’ morto un agricoltore di 73 schiacciato dal trattore mentre stava lavorando in un terreno in località Fornacette, nel comune lucchese di Barga. Il mezzo è scivolato su un fianco travolgendo l’anziano e uccidendolo sul colpo.

Brescia E’ morto Un muratore di 47 anni, oggi pomeriggio mentre lavorava al rifacimento della copertura di un capannone nella zona artigianale del paese. Con altri due muratori, la vittima stava sostituendo dei pannelli di cartongesso ricoperti di onduline di plastica, incastrati nella struttura in uno scheletro di metallo. Attorno alle 17 la tragedia: l’uomo è precipitato nel vuoto da un’altezza di almeno sette metri. Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno verificando cause e modalità dell’incidente mortale anche in relazione all’applicazione o meno delle norme di sicurezza sul lavoro.



18 aprile Messina E’ morto G.M un operaio di 45 anni. L’operaio e' morto folgorato a Castelmola, la vittima stava eseguendo dei lavori in un cantiere edile privato quando, con il braccio meccanico di una betoniera, ha toccato i fili dell'alta tensione. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i caranibieri e indagini sono in corso

domenica 17 aprile 2011

E' morto Giambattista Vassalini schiaciato dal trattore

Brescia 15 aprile E’ morto Giambattista Vassalini è l’ultima vittima del “Killer” il trattore. Giambattista stava lavorando intorno al trattore sotto un porticato , quando inavvertitamente deve aver messo la marcia al trattore che l'ha travolto. Ad accorgersi della tragedia la moglie, allarmata dal motore del trattore ormai acceso da troppo tempo. E' scesa nel cortile ed ha chiamato aiuto, ma era già troppo tardi.Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco da Vestone che hanno provato a sollevare il mezzo, fino a quando il medico giunto sul posto con l'eliambulanza non ha costatato il decesso di Vassallini, avvenuto sul colpo.

In ricordo degli operai Thyssen di Alessandro Gatta

In ricordo dei sette operai della Thyssen
La sentenza e' un importante precedente. Ora la sicurezza sul lavoro, quella vera
Milano – La condanna ai sei dirigenti delle acciaierie Thyssenkrupp di Torino comincia ad essere un principio di giustizia, una sentenza storica mai promulgata prima d’ora in Italia, una piccola e flebile luce nell’orrore nero delle morti per infortuni sullavoro, spesso trascurate e spesso dimenticate. La morte dei sette operai della Thyssen di Torino nel 2007 (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demani) è stata l’ennesima strage che si voleva insabbiare, sulla quale le responsabilità pesanti stavano per essere ridotte a poco più di niente. Dopo quasi nove ore di camera di consiglio la sentenza è stata quella di omicidio colposo: 16 anni e 6 mesi di carcere all’ad della Thyssen Herald Spenahan, oltre all’interdizione a vita dai pubblici uffici e dalla contrattazione con la pubblica amministrazione, 13 anni e mezzo invece a Marco Pucci, Gerald Preignitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, 10 anni e 10 mesi di reclusione a Daniele Moroni. La Corte di Assise di Torino ha inoltre riconosciuto risarcimenti di diversi milioni di euro alle parti civili del processo, a cui si aggiunge una sanzione di circa un milione di euro, e il divieto di fare pubblicità per sei mesi. Forse ancora pochi, perché non basterebbe una vita.

Come non sono bastate sette vite a far cambiare idea alla dirigenza e ai suoi esponenti, se riprendiamo le parole dei legali difensori dell’azienda: “Vedere questo tipo di cose è sconsolante”. Alla fine ha vinto la tesi presentata dai pm Francesca Traverso, Laura Longo e su tutti Raffaele Guariniello, che l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro non ha esitato nel definire “un eroe del nostro tempo che in silenzio difende questa società dalle ingiustizie e dalle violenze verso i più deboli”. Al termine del processo non ha esitato un momento nel correre ad abbracciare i familiari delle vittime, mentre l’aula intera ha accolto il verdetto con uno scroscio di applausi. Una piccola rivincita operaia che però non cambia lo stato attuale delle cose, lo stato di abbandono in cui molte volte versa la sicurezza sul lavoro, con leggi e sanzioni nei confronti delle aziende che valgono poco più di una carezza. Anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, è sembrata soddisfatta: “Questa sentenza dice una cosa precisa, che la vita di un lavoratore non si può trasformare in profitto. Non so se sia una decisione storica, so solo che è la prima volta che un amministratore delegato viene condannato per omicidio volontario”. La Procura torinese riconosce che si è trattato di “un evento importantissimo per la giurisprudenza”, quasi “una svolta epocale per la sicurezza dei lavoratori”. Questo è tutto da verificare.

Carlo Soricelli dell’Osservatorio Indipendente di Bologna non vuole certo che la sentenza venga sottovalutata, ma neanche che possa essere uno strumento per assicurare agli occhi degli italiani che di punto in bianco la questione della sicurezza sia risolta: “Aver condannato l’ad della Thyssenkrupp a 16 anni di reclusione – ha scritto ieri mattina – non è stata una vendetta per delle morti che si potevano evitare, è stato solo un atto di giustizia, una sentenza che dice che la vita di un lavoratore è più importante di qualsiasi strategia aziendale”. La Thyssen, con un comunicato ufficiale, ha voluto invece ribadire che considera la decisione dei giudici torinesi “incomprensibile e inspiegabile”, dimenticando forse il grande insegnamento che ci ricorda ancora Soricelli, “la grande dignità dei familiari di quei sette martiri del lavoro […] che in questi anni hanno lottato con tenacia per avere giustizia”.

“In questi quattro anni di monitoraggio delle morti per infortuni sul lavoro – continua Soricelli – mi sono accorto che non esiste, purtroppo tra la maggioranza degli italiani,la capacità di capire quanto sia triste e barbara una morte per infortunio sul lavoro”. E’ la grande malattia della società in cui viviamo, nonostante i secoli di battaglie dei lavoratori: deve vincere il profitto, deve perdere l’uomo. Sui luoghi di lavoro non è aumentata la prevenzione, anzi con la crisi è calata, così come è sembra sia calato l’interesse per una vera e propria guerra che si combatte giorno per giorno.

“Ad oggi (ieri, ndr) le morti sui luoghi di lavoro sono aumentate del 22,5% rispetto al 16 aprile 2010 – conclude Soricelli, curatore del blog cadutisullavoro.blogspot.com – Uno stillicidio giornaliero. Solo negli ultimi tre giorni ci sono state otto vittime in edilizia e agricoltura. Speriamo che questa sentenza apra gli occhi a chi nelle aziende si occupa di sicurezza, ai proprietari che spesso delegano a persone poco competenti aspetti così importanti, che si ricordino che davanti a loro hanno uomini e donne con vite importanti e irripetibili”.

Alessandro Gatta
alessandro.gatta@voceditalia.it

venerdì 15 aprile 2011

Verità e giustizia per i sette operai vittime della strage Thyssenkrupp

L'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro è nato proprio per ricordare la tragica morte dei sette lavoratori della Thyssenkrupp di Torino ed esprime tutta la Solidarietà ai familiari delle vittime che cercano giustizia per i propri cari.

Verità e giustizia per i sette operai vittime della strage Thyssenkrupp
(15 Aprile 2011)

Dopo più di tre anni di resistenza e di lotte gli operai della ThyssenKrupp di Torino, e con loro le famiglie delle vittime, che hanno testimoniato ad ogni udienza il loro grido di rabbia e di dolore, uniti per ottenere Giustizia e Verità, vedono giungere finalmente l’udienza finale e la pronuncia della sentenza del processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise iniziato il 15 gennaio 2009. Operai costituiti Parte Civile (in tutto 48, per la prima volta in Italia), di cui circa 15 ancora senza un lavoro, insieme agli altri circa 40 precari/disoccupati, da tre anni discriminati da Azienda ed Enti locali (Comune di Torino in testa) nella ricollocazione lavorativa perché costituiti nel processo.

Processo che vede imputati sei dirigenti della ThyssenKrupp con imputazioni a loro carico senza precedenti nel nostro Paese: tra cui la più grave a carico dell’AD H. Espenhahn, omicidio volontario con dolo eventuale, reato mai contestato prima in Italia per un incidente sul lavoro.

Da quella maledetta e tragica notte del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe, per le famiglie e i lavoratori sopravissuti è iniziata una dura battaglia contro la multinazionale tedesca ed i suoi lacchè, tra cui alcuni rinviati a giudizio per il reato di falsa testimonianza (per cui sarà celebrato in seguito un nuovo processo) ma la forza della solidarietà giuntaci a partire dai luoghi di lavoro della Torino operaia e progressista, si è stretta al nostro fianco per sostenerci in questa giusta lotta per la Verità e la ricerca di Giustizia e individuare i responsabili di una delle più gravi stragi di lavoratori nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.

Tutto ciò però non basta ad un cambiamento di rotta, per una rivoluzione delle coscienze e a far sì che non vi siano più morti sul lavoro (più di 1000 l’anno nonostante le milioni di ore di Cassa Integrazione e la continua chiusura di aziende), infortuni (decine di migliaia l’anno con costi sempre più alti per il Paese ma mai a carico delle imprese), invalidi da lavoro o colpiti da malattie professionali (oltre 2000 l’anno, esclusi da ogni statistica), triste primato che ci vede agli ultimi posti in Europa in fatto di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro.

Come se non bastasse il Governo Berlusconi e la Confindustria hanno cancellato e depotenziato, nella sua parte più “repressiva” (sanzioni e pene detentive sono state fortemente ridotte) il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza) voluto dai lavoratori, dalla Cgil e dai Sindacati di Base con la volontà di limitare questa vera e propria vergogna nazionale che non ha eguali in altri Paesi civili.

Anche il recente attacco portato ai lavoratori della Fiat (e non solo) attraverso l’introduzione delle misure contenute nel cosiddetto piano Marchionne (aumento della produttività e diminuzione delle pause a scapito della sicurezza) non fa altro che creare quelle condizioni generali di precarietà (maggiore ricattabilità e insicurezza) che daranno vita inevitabilmente ad altre stragi come quella avvenuta alla ThyssenKrupp.

I lavoratori ThyssenKrupp aderiscono e parteciperanno allo Sciopero Generale del 6 maggio indetto dalla Fiom-Cgil perché diventi una giornata di lotta e di mobilitazione che metta al centro il tema del lavoro e del diritto ad un lavoro sicuro e dignitoso per tutte e tutti.

Oggi noi tutti, lavoratori, familiari, parenti ed amici nostri e di altre vittime e stragi di lavoro, cittadini progressisti, attendiamo che venga fatta Giustizia e che siano ristabilite la verità ed il giusto valore della vita e della dignità dei sette operai di Torino periti quella maledetta notte, per i loro cari e le loro famiglie, per gli operai della TK sopravvissuti ma anche in nome di tutti quei lavoratori che continuano a morire o che sono morti e che non riescono ancora a trovare giustizia!

VENERDI’ 15 APRILE
PRESIDIO DAVANTI AL PALAGIUSTIZIA
DALLE 9.00 PER TUTTO IL GIORNO

Torino, 15 Aprile 2011
Associazione Legami d’Acciaio onlus
Operai e familiari vittime TK Torino

Con l'arrivo del bel tempo stragi di edili e agricoltori come avevamo previsto alla fine di febbraio

Solo negli ultimi 3 giorni ci sono state 8 vittime sui luoghi di lavoro, Ma sembra che l’interesse dei media per queste tragedie non ci sia più. L’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro aveva lanciato l’allarme alla fine di febbraio spiegando che da marzo, con l’arrivo del bel tempo ci sarebbero state autentiche stragi di edili e agricoltori nel centro-sud e da aprile anche al centro-nord. Purtroppo le previsioni, anche se sembravano così tragiche, erano addirittura sottostimate. Non passa giorno che non si ha notizie di morti per infortuni in edilizia, in agricoltura e nell’autotrasporto. Dall’inizio dell’anno ad oggi 15 aprile ci sono state 166 morti sui luoghi di lavoro contro i 134 del 2010. Se si aggiungono a questi i lavoratori morti sulle strade si arriva a contare oltre 310 vittime. l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2010 è del 23,8%. Già al 31 gennaio si capiva che i morti nel 2011 sarebbero aumentati rispetto al 2010. L'Osservatorio aveva comunque segnalato che anche nel 2010 i morti erano aumentati e non calati come invece aveva segnalato l'INAIL che, inserisce tra le vittime solo i suoi assicurati e non tutti i lavoratori morti come ad esempio i militari, gli agricoltori pensionati ecc.. Come abbiamo già segnalato diverse volte, con il materiale raccolto, i grafici che tutti possono consultare nel blog http://cadutisullavoro.blogspot.com/, e le previsioni meteorologiche, l’Osservatorio di Bologna può prevedere con anticipo quando ci saranno più vittime, ma purtroppo i media e la politica non sono interessati alla prevenzione ma solo alla notizia delle tragedie. Ad oggi 15 aprile gli edili morti sono il 26,5% sul totale, gli agricoltori il 24%, l'industria il 12,4% e l'autotrasporto l'8,5%. Basterebbe più collaborazione da parte della politica e dei media per dimezzare le vittime
Carlo Soricelli

E' morto Michele Zoccarato a Padova industria Acqua Vera

15 aprile Padova E’ morto Michele Zoccarato operaio di 49 anni. Michele di 49 anni, è stato trovato morto attorno alle 5 del mattino nello stabilimento dai colleghi accanto alla macchina che serve a incellophanare i bancali per la spedizione dell'acqua Vera di via Valsugana a San Giorgio in Bosco. Zoccarato, secondo quanto appurato dalla prima ricostruzione fatta sul posto dai carabinieri della compagnia di Cittadella, lavorava nel reparto imbottigliamento dell'azienda ma nessuno si è accorto dell'incidente. Sul posto è intervenuto nel giro di pochi minuti un equipaggio del Suem 118 ma per Zoccararto non c'era più nulla da fare. Il macchinario è stato posto sotto sequestro da parte della procura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

MACERATA, 15 APR E’ morto un operaio ROMENO in un incidente sul lavoro in un cantiere della Quadrilatero. L’operaio di cui non si conosce ancorao l’identità era con un collega su di un “cestello” all'interno di una galleria in costruzione a Fonte delle Mattinate, frazione di Serravalle del Chianti. Entrambi sarebbero precipitati all'improvviso dal “cestello” e uno dei due ha perso la vita.E' il terzo incidente grave che avviene in uno dei cantieri della Quadrilatero Marche Umbria spa,una societa' pubblica incaricata di realizzare collegamenti fra le due regioni.

sono morti: Franco Scotti, Antimo Ciccarelli, un operaio romeno in provincia di Bari e Ezio Ghilardi

Piacenza 14 aprile E’ morto Franco Scotti agricoltore di 75 anni schiacciato dal trattore. Franco anni è rimasto schiacciato a seguito del ribaltamento del trattore sul quale stava lavorando. Secondo quanto appreso Scotti stava operando in un tratto scosceso, forse a causa dell’erba bagnata il trattore si è impuntato e poi lo ha travolto. Sul posto sono immediatamente intervenuti i mezzi del 118 e i carabinieri di Rivergaro: Le condizioni di scotti erano gravissime e vani sono stati i tentativi di rianimarlo


Pisa. E’ morto Antimo Ciccarelli edile di 57 anni. La tragedia in un n un cantiere edile di Cantanbrone . Antimo si trovava all'interno di una ex colonia in corso lavori di ristrutturazione. A quanto si è saputo Ciccarelli sarebbe morto per dissanguato dopo essersi reciso l'arteria femorale. Per ricostruire la dinamica dell'incidente e i sanitari del 118 che hanno provato a rianimarlo a lungo senza successo. Purtroppo Ciccarelli è morto dissanguato prima che i sanitari potessero intervenire. La dinamica dell'incidente non è ancora chiara e sul posto stanno operando i tecnici della Medicina del lavoro per ricostruire la tragedia. A quanto si è appreso, però, sembra che Ciccarelli sia scivolato su un ferro provocandosi una mortale ferita a una gamba. I soccorritori del 118, giunti sul posto in pochi minuti, hanno provato a tamponare l'emorragia ma le condizioni di Ciccarelli sono parse subito disperate e per oltre un'ora si è tentato di rianimarlo senza riuscire però a salvargli la vita.

14 aprile Bari E’ morto Aurus Bentea, operaio in un cantiere a Gioia del Colle, in provincia di Bari. Per cause in corso d'accertamento, l'operaio - romeno da anni residente in Italia - è precipitato al suolo dal tetto di un capannone alto una decina di metri. Immediatamente soccorso dai compagni di lavoro, l'operaio è morto durante il trasporto all'ospedale di Gioia del Colle. Nel cantiere sono intervenuti, per accertare le circostanze dell'incidente, anche gli ispettori dello Spesal.

14 aprile Lecco E’ morto , Ezio Ghilardi, autotrasportatore bergamasco di 49 anni di Cisano, nel Lecchese, schiacciato dal suo camion. Una tragedia lavorativa che anche i carabinieri hanno fatto fatica a spiegarsi. Entrato in un senso unico, ha accostato il camion sul lato sinistro della strada ed è uscito dall'abitacolo, in uno spazio ristretto tra la cabina del camion e un muro. Avrebbe dovuto scaricare il suo mezzo pesante. Per cause non ancora accertate, ma probabilmente non era stato inserito inl freno a mano, il camion si è mosso, spostandosi verso il muro, forse a causa di una lieve pendenza del terreno.



Basta morte verdi causate dal trattore
ASTI 14 APR –E’ morto Maurizio Cirio di 44 anni travolto dal trattore che stava guidando in un suo frutteto con il terreno in forte pendenza. Cirio era molto conosciuto a Cessole dove e' titolare di un ristorante.
Secondo i primi accertamenti, l'incidente potrebbe essere stato causato da un cedimento del terreno. Il trattore si e' rovesciando imprigionando l'uomo al posto di guida.

giovedì 14 aprile 2011

E' morto a como Roberto Dominioni schiacciato dal trattore. E' morto Sergio Giusti nel casertano travolto da una lastra di cementotravolto

COMO, 13 APR E’ morto Roberto Dominioni un agricoltore di 36 anni. Roberto e' morto oggi a Lasnigo, nel Comasco, era alla guida di un trattore che, per cause non ancora accertate, si e' improvvisamente ribaltato, travolgendolo. L'incidente e' avvenuto all'interno di un'azienda della zona. Dominioni e' morto sul colpo. Sono in corso accertamenti dei carabinieri e dell'Asl di Como.

Caserta E’ morto Sergio Giusti Incidente mortale sul lavoro a Santa Maria Capua Vetere. Secondo una prima ricostruzione Giustila vittima sarebbe stata travolta da una lastra di cemento che stava scaricando da un tir betoniera. L'incidente è avvenuto nell'area dell'ex tabacchificio di via Galatina, alla periferia di Santa Maria Capua Vetere, dove si sta costruendo un centro commerciale. Sul posto i carabinieri

martedì 12 aprile 2011

E' morto Pierpaolo Pulvirenti di 25 anni colpito assieme a due suoi compagni da un getto di ossido di zolfo

CAGLIARI, 12 APR - E' morto Pierpaolo Pulvirenti di 25 anni. Pierpaolo è uno uno dei due operai colpiti ieri sera da da un getto di ossido di zolfo mentre stavano pulendo un impianto nello stabilimento petrolchimico della Saras a Sarroch. Loperaio di cui non si conosce ancora l’identità aveva accusato un arresto cardiaco. Appresa la notizia, i compagni di lavoro hanno deciso di astenersi dal lavoro per protesta e i sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. I Carabinieri stanno indagando sulla tragedia. Sono stazionari le condizioni degli altri lavoratori colpiti dal getto di ossido di zolfo.

lunedì 11 aprile 2011

Il killer ne ha ucciso un altro dopo la vittima di ieri. E' morto Fernando santi

PERUGIA - L'ennesimo incidente mortale in agricoltura accaduto stamani, 10 aprile, a Città di Castello. Un pensionato di 83 anni, Fernando Santi, ha perso la vita. E' stato schiacciato dal trattore con cui stava lavorando il proprio campo nelle vicinanze della frazione Nuvole


MA COME MAI I FAMILIARI DEGLI ANZIANI AGRICOLTORI NON SI RENDONO CONTO CHE GUIDARE UN TRATTORE NEL NOSTRO PAESE CHE E' IN TERRITORIO COLLINARE E' PERICOLOSISSIMO E NON IMPEDISCONO DI GUIDARLO? E UNA LEGGE PER UN PATENTINO D'IDONEITA' ALLA GUIDA A UNA CERTA ETA' E' TANTO DIFFICILE DA VARARE?

sabato 9 aprile 2011

Grosseto, 9 aprile 20E’ morto Ferruccio Giovi 55 anni tecnico dell’Enel alla guida di una ruspa che lo ha investito

Grosseto, 9 aprile 2011 E’ morto Ferruccio Giovi 55 anni tecnico dell’Enel. Ferruccio è morto alla guida di una ruspa su un terreno di sua proprità da quando era bambino. Govi- E' riuscito a chiamare i soccorsi con il cellulare, dopo essere stato forse investito dalla piccola ruspa giovedì scorso, ruspa che stava guidando. Purtroppo è morto nella notte, in ospedale a Siena, a pochi giorni dalla pensione.

Chieti E’ morto Pavel Berbece romeno di 43 anni. Pavel residente a Ortona, è morto nel pomeriggio di oggi per i traumi riportati da un infortuni sul lavoro in agricoltura nel primo pomeriggio; stava lavorando in un terreno di sua proprietà a bordo di un trattore sul crinale di una ripida scarpata. Ha perso il controllo del trattore e dopo essere sbalzato fuori è rimasto schiacciato da qull’arma letale chiamato trattore. Purtroppo per il povero immigrato non c’è stato niente da fare è morto poco topo il ricovero.

venerdì 8 aprile 2011

E' morto Giuseppe Bordonaro, è morto Serafino Angelini

5 aprile Agrigento E’ morto Giuseppe Bordonaro. Giuseppe è morto ieri a Caltanissetta, Giuseppe Bordonaro,geometra di 52 anni, era rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro la mattina del 21 marzo scorso. Bordonaro è deceduto nel primo pomeriggio di martedì nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove si trovava ricoverato. Le condizioni del geometra erano molto gravi, sin dal primo momento. Bordonaro era caduto da un’altezza di circa 5-6 metri mentre stava effettuando delle misurazioni nel cantiere per la costruzione della nuoca chiesa Gesù Amore Misericordioso alla periferia di Canicattì.

5 aprile Biella E’ morto Serafino Angelini di 61 anni in officina davanti al figlio. Serafino è morto a causa di un grave trauma alla testa, colpito da un`auto che è scivolata dal ponte. A dare l`allarme è stato il figlio, che ha assistito all`incidente. Angelini era molto conosciuto in zona per la sua passione per la montagna e l`impegno nel volontariato

martedì 5 aprile 2011

E' morto Raffaele Sorgato un giovane di 26 anno nella racolta rifiuti a Vicenza

Vicenza, 5 apr. -E' morto Raffaele Sorgato a soli 26 anni. Raffaele, un operatore ecologico ha perso la vita mentre era al lavoro su un mezzo per la raccolta dei rifiuti

E' morto un operatore ecologico di 26 anni

Vicenza, 5 aprile. E' morto un operatore ecologico di 26 anni. Il giovane ha perso la vita mentre era al lavoro su un mezzo per la raccolta dei rifiuti, non si conoscono ancora le modalità della tragedia

sabato 2 aprile 2011

E’ morto Davide Nalin di 33 anni a Rovigo. E' morto Giuseppe Calabrese a Ragusa

Rovigo 2 aprile E’ morto Davide Nalin di 33 anni. Davide doveva scaricare dal suo tir della farina per il panificio della zona. Per trasferire il carico, il mezzo e' fornito di un tubo che si solleva dal serbatoio del tir grazie ad un braccio in metallo. L'autotrasportatore ha parcheggiato il mezzo sotto i cavi dell'alta tensione. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe avviato il braccio meccanico per il trasbordo del materiale, poi, una volta sceso dal mezzo si sarebbe accorto che il braccio aveva toccato i fili dell'alta tensione. A quel punto avrebbe tentato di risalire sul camion per spegnere il motore e sarebbe stato colpito dalla terribile scossa. Inutili i soccorsi, per Nalin non c’era più niente da fare.

Ragusa 2 aprile E’ morto Giuseppe Calabrese di 66 anni. Giuseppe per cause in via di accertamento da parte dei Carabinieri, è caduto mentre stava cambiando dei pannelli dal tetto di un capannone industriale. L’allarme è stato subito lanciato dai colleghi di lavoro, ma quando è arrivata l’ambulanza del 118, per Calabrese non c’era più niente da fare.. Sembra sia morto sul colpo a causa della fatale botta alla testa, come confermato dall’esame autoptico condotto nell’obitorio del cimitero comunale. L´inchiesta della procura mira ad accertare, tra le altre cose, se erano rispettate le condizioni di sicurezza imposte dalla rigida normativa europea in materia

venerdì 1 aprile 2011

Marco Bazzoni

Oggi si è consumato l'ennesimo dramma sul lavoro, sono morti 3 operai.Ma a parte qualche agenzia di stampa e qualche quotidiano locale, i media nazionali non ne parlano.Perchè?
Forse 3 operai morti in un solo giorno sono pochi?O perchè ci sono cose più importanti di cui parlare?Sarà sicuramente questo, voglio sperare, anche se non capisco cosa ci si di più importante di parlare di 3 operai che hanno perso la vita sul lavoro?Lo ripeto nuovamente, queste non sono "morti bianche", come ancora molti mezzi d'informazione si ostinano a chiamarle, non sono incidenti sul lavoro, ne tragiche fatalità, SONO OMICIDI SUL LAVORO.Iniziamo a chiamare le morti sul lavoro, come devono essere chiamate.Negli anni 60 le chiamavano così, lo so è un termine forte, ma sicuramente più realistico.Basta prendere in giro i familiari con il termine "morti bianche".Me lo chiedo nuovamente, cosa c'è di bianco in una morte sul lavoro, cosa?Le morti sul lavoro sono tragedie inaccettabili per un paese che si definisce civile, che non può permettersi tutte queste morti sul lavoro.Ma nessuno ne parla, nessuno si indigna, nessuno fa qualcosa per fermare queste stragi.O forse qualcuno vuole dirmi che il Governo Berlusconi ha fatto qualcosa per fermarle?Quando con il Dlgs 106/09 si è stravolto la legge per la sicurezza sul lavoro voluta dall'allora Governo Prodi (Dlgs 81/08).Ed i controlli per la sicurezza?Come si fanno ad aumentare, se i tecnici Asl sono ridotti al lumicino?O forse 1850 tecnici devono controllare 6 milioni di aziende sparse in tutta italia?Dove la trovano la forza per farlo, quando si è stimato che se dovessero controllare a tappeto una ad una ci metterebbero 33 anni?Ed intanto i lavoratori continuano a morire, ad infortunarsi, a rimanere gravemente invalidi, ma siamo in Italia, purtroppo non importa a nessuno.........
Fermiamoci tutti a riflettere, perchè così non si può andare avanti.....
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze.

E’ morto Federico Severino operaio di 30 anni a La Spezia

Asti 31 marzo E’ morto un agricoltore di 72 anni che si è ribaltato a causa del cedimento del terreno. L'episodio è avvenuto ad Agliano Terme.
L’anziano agricoltore stava guidando un grosso trattore su una stradina di campagna quando improvvisamente il terreno è franato provocando il ribaltamento del mezzo. Rimasto intrappolato al posto di guida, l'agricoltore è morto sul colpo.
Vigili del fuoco e Carabinieri intervenuti sul posto stanno ora indagando sulle cause che hanno portato alla frana del fondo stradale

1 aprile La Spezia E’ morto Federico Severino operaio di 30 anni. Federico è' caduto da una passerella, precipitando per oltre sette metri. Una caduta che lo ha ucciso all’’istante. Il giovane operaio era dipendente di un'impresa che effettuava lavori di manutenzione sull'impianto di illuminazione stradale . Mentre era imbragato con le cinture di sicurezza a un ponte che sovrasta i binari della stazione ha perso l'equilibrio precipitando nel vuoto. Sono in corso indagini sul caso.


Asti 31 marzo E’ morto un agricoltore di 72 anni che si è ribaltato a causa del cedimento del terreno. L'episodio è avvenuto ad Agliano Terme.
L’anziano agricoltore stava guidando un grosso trattore su una stradina di campagna quando improvvisamente il terreno è franato provocando il ribaltamento del mezzo. Rimasto intrappolato al posto di guida, l'agricoltore è morto sul colpo.
Vigili del fuoco e Carabinieri intervenuti sul posto stanno ora indagando sulle cause che hanno portato alla frana del fondo stradale.

Bergamo 01 Aprile 2011. E' morto Francesco Mangili di 56 anni.Francesco è morto schiacciato dal trattore mentre stava lavorando in un campo . Inutili i soccorsi, il pensionato è deceduto praticamente sul colpo. Da quanto si è appreso, stamattina, venerdì 1° aprile, il 56enne si era recato a lavorare in un campo di proprietà del figlio dove ci sono diverse serre. Nessuno ha assistito all'incidente, ma la dinamica è risultata abbastanza chiara: il pensionato si è ribaltato col mezzo rimanendo ucciso sul colpo. Il figlio, non vedendo il padre rientrare a casa per pranzo, è andato al campo a controllare scoprendo il cadavere. Sul posto sono accorsi i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco e l'ambulanza del 118, ma lo staff medico non ha potuto far nulla per Francesco Mangili morto da diverse ore.


Udine 1 APR E’ morto Dragan Jelinic un operaio di nazionalita' serba. Dragan Jelinic Dragon e' morto schiacciato da una lastra di metallo all'interno di un cantiere edile a Udine.
Secondo una prima ricostruzione, Dragan stava manovrando la lastra, solitamente utilizzata per le colate di cemento, sopra un'impalcatura. Per cause da accertare, Dragan ha improvvisamente perso l'equilibrio cadendo a terra da circa rimanendo schiacciato dalla lastra stessa. E' morto poco dopo l’arrivo dei sanitari

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?