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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 29 dicembre 2009

E' MORTO RACHID DOUIOI MAROCCHINO TRAVOLTO DAL TRATTORE. E' MORTO MASSIMO LABIA AL SUO PENULTIMO GIORNO DI LAVORO A CARPI DI MODENA

Foggia 30 dicembre E' morto Rachid Douioi ieri pomeriggio, travolto dalla macchina rotante del trattore mentre recuperava dei tubi per l'irrigazione, un giovane marocchino dipendente dell'azienda "S. Michele s.p.a."."Quando la stampa parlerà - se parlerà - di un morto sul lavoro nei campi di San Nicandro quel morto di chiamava Rachid Douioi", ha dichiarato il sindaco di San Nicandro, Costantino Squeo, richiamando la tragica rilevanza di questa ennesima morte sul lavoro."A San Nicandro - continua Squeo - viveva lavorando, col sudore della fronte. Lascia a San Nicandro suo fratello Hassan e, in Marocco, gli affetti di chi gli voleva bene e lo amava". Il tragico incidente è avvenuto in località Posta Milena, nel comune di San Nicandro Garganico, dove Rachid Douioi, marocchino di 31 anni, viveva e lavorava presso un podere.

29 DICEMBRE Modena E’ MORTO MASSIMO LABIA Il tecnico della Telecom rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro ieri mattina a Sozzigalli di Soliera, nel modenese. Massimo, 54 anni di Carpi, era al suo penultimo giorno di lavoro. Ieri, intorno alle 11 era caduto a terra da una altezza di tre metri, battendo il capo, mentre lavorava all'allacciamento della rete telefonica in un capannone. Secondo le prime ipotesi a farlo cadere è stato il cedimento di un controsoffitto. E' stato soccorso dal 118 e portato all'ospedale di Baggiovara, dove successivamente è spirato. "L'infortunio dimostra che occorre estendere a tutte le lavorazioni il protocollo anti cadute dall'alto applicato da anni nel settore ceramico e che ha dato buoni risultati in termini di prevenzione degli infortuni" ha detto Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro e della sicurezza per Cisl di Modena, ricordando che il tecnico è la nona persona deceduta quest'anno sui luoghi di lavoro a Modena e provincia. Coscia ha espresso vicinanza ai familiari della vittima. Nello stesso tempo, ha aggiunto Coscia, "vogliamo richiamare l'attenzione di tutte le associazioni datoriali, le istituzioni e gli organi di vigilanza affinché si metta in atto il massimo sforzo per realizzare concretamente le condizioni di totale sicurezza sul lavoro".

domenica 27 dicembre 2009

Trento SONO MORTI TRAVOLTI DA UNA VALANGA Diego Perathoner, 42 anni,Erwin Riz, 33 anni,Luca Pronoth 45 anni, Alessandro Dantone 39 anni

Trento SONO MORTI Diego Perathoner, 42 anni,Erwin Riz, 33 anni,Luca Pronoth 45 anni, Alessandro Dantone 39 anni. Sono I quattro uomini del Soccorso Alpino che ieri hanno perso la vita in Alta Val di Fassa, nel Trentino, per cercare due turisti, anch'essi rimasti uccisi. I quattro soccorritori morti - che facevano parte di una spedizione di sette persone - sono stati travolti e uccisi da una valanga staccatasi in Val Lasties sul Pordoi.

Cuneo E' MORTO ARMANDO MENARDI un operaio di 45 anni. ARMANDO è deceduto mentre lavorava alla manutenzione di una cisterna utilizzata come deposito di materiale combustibile. L’incidente è avvenuto a Barge nel cortile della casa di riposo “Don Uberti” di via Ospedale. Menardi lavorava per la "Chimney service/Ecosystem" di Dronero, specializzata nel fornire servizi per il riscaldamento tramite camini e caldaie.Ieri sera aveva chiamato la ditta avvisando che occorreva un nuovo carico di materiale biologico combustibile per la caldaia della casa di riposo che viene alimentata tramite una cisterna piena di gusci di nocciole.Questa mattina il collega arrivato sul posto ha trovato Armando Menardi morto all'interno della cisterna che si trova interrata nel cortile della casa di riposo ad una profondità di circa un metro e mezzo. Il collega ha dato l'allarme e sul posto sono subito intervenute le squadre dei Vigili del fuoco di Cuneo, Saluzzo e Barge oltre alla squadra del 118 e al comando dei carabinieri di Saluzzo e Barge. Le cause e la dinamica del tragico incidente sono ancora da accertare. Per questo sono al lavoro il dipartimento Spresal di Saluzzo (Sanità pubblica - Area prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell'Asl Cn1 e i carabinieri, coordinati dal dottor Basso della Procura di Saluzzo. Nel frattempo è stata disposta l'autopsia per accertare il motivo del decesso che si presume possa essere ricondotto alle esalazioni di monossido di carbonio provenienti dalla caldaia attigua alla cisterna dove lavorava Menardi.



L'uomo, era originario della frazione Morra di Villar San Costanzo, non aveva figli e viveva da solo dopo la separazione dalla moglie.

mercoledì 23 dicembre 2009

E' MORTO UN PORTUALE DI 37 ANNI A GENOVA

E' MORTO IL PORTUALE DI 37 ANNI RIMASTO SCHIACCIATO DAI SEMIRIMORCHI DI DUE CAMION mentre il traghetto "La Suprema" di Grandi Navi Veloci, stava per lasciare la banchina diretta a Palermo.Il lavoratore di 37 anni, socio della Compagnia Unica dei lavoratori portuali, la CULMV, sarebbe rimasto schiacciato durante le manovre di rizzaggio dei mezzi, riportando gravi traumi su tutto il corpo.
Secondo quanto si e' appreso all'ospedale San Martino di Genova il portuale e' arrivato al pronto soccorso gia' in arresto cardiaco e tutti i tentativi di rianimarlo sono risultati vani. La salma dovrebbe essere ora trasferita nel reparto di anatomia patologica dell'ospedale, a disposizione dell'autorita' giudiziaria.

muore schiacciato dal trattore a 89 anni

CHIETI, 21 DIC - E' MORTO UN AGRICOLTORE DI 89 ANNI, di Giuliano Teatino. L'ANZIANO e' morto questo pomeriggio a causa di un incidente agricolo accaduto in un terreno di sua proprieta'. L'agricoltore era alla guida di un trattore gommato quando, forse perche' e' scivolato, e' caduto dal mezzo ed e' finito sotto le ruote che lo hanno schiacciato, uccidendolo.

sabato 19 dicembre 2009

E' MORTO GIUSEPPE SOLINAS MACCHINISTA DELLE FERROVIE, DOPO CHE IL TRENO E' STATO INVESTITO DA UN MASSO

FROSINONE 18 DICEMBRE E' MORTO ARMANDO IANETTA OPERAIO DELLE FERROVIE DI 57 ANNI.Uno dei due operai è riuscito a mettersi in salvo gettandosi in un fossato, mentre per ARMANDO non c'è stato niente da fare.
L'incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte I due dipendenti FS stavano controllando la funzionalità degli impianti fuori la stazione di Piedimonte San Germano e sono stati travolti dall’intercity Villa San Giovanni-Torino. Ignote le cause dell'episodio, su cui stanno indagando gli agenti della Polfer di Cassino mentre il magistrato della Procura della Repubblica, Maria Beatrice Siravo, ha aperto un'inchiesta.Il treno, dopo essere stato fermo per i rilievi del caso, è ripartito. L'operaio morto era nato a Belmonte Castello ma abitava a Castrocielo. L'anno prossimo avrebbe raggiunto la possibilità di andare in pensione.


Sassari E' MORTO GIUSEPPE SOLINAS MACCHINISTA DELLE FERROVIE A 49 ANNI A CAUSA DI UN MASSO CHE HA INVESTITO IL TRENO. La frana ha preso una forte velocità, riuscendo a superare il muraglione paramassi posto a protezione della linea ferroviaria investendo il treno.

mercoledì 16 dicembre 2009

E' MORTO MASSIMO OCCHIUZZI A AQUILA

L'Aquila E' MORTO Massimo Occhiuzzi un operaio di 45 anni in incidente sul lavoro si e' verificato oggi nella città di Aquila. Massimo Ochiuzz di Avezzano ra impegnato in un'attivita' lavorativa all'interno dell'azienda 'Presider', operante nell'area del nucleo industriale di Avezzano e che si occupa prevalentemente della lavorazione di travi in acciaio fino a 24 metri di lunghezza, ed e' stato investito da una lastra di ferro che lo ha schiacciato. Immediatamente soccorso Occhiuzzi e' morto subito dopo durante il suo ricovero in ospedale.

martedì 15 dicembre 2009

E' MORTO DAVIDE DI CARA L'AVIERE RIMASTO FERITO NELLA TROMBA D'ARIA NELLA BASE MARISTAELE DI CATANIA

Catania E' morto Davide Di Cara,29 anni, uno dei 4 militari della Marina rimasti feriti nella tromba d'aria sulla la base elicotteri di Maristaeli. L'elicotterista e' deceduto per i postumi di un gravissimo trauma cranico. Gli altri suoi tre colleghi rimasti colpiti dalla copertura di un hangar si trovano ricoverati con prognosi riservata in ospedale a Catania. Di Cara, originario di Palermo, era un sottocapo della Marina militare in servizio al secondo gruppo elicotteri di Maristaeli, la cui base e' a sud di Catania, vicina all'aeroporto internazionale di Fontanarossa.

domenica 13 dicembre 2009

MUORE LORIS POZZI ELETTRICISTA DI 37 ANNI IN VAL DI NURE DI PIACENZA

Piacenza E' MORTO LORIS POZZI ELETTRICISTA DI 37 ANNI. LORIS è morto mentre stava lavorando ad un palo destinato ad ospitare sensori per calcolare la forza del vento. Il palo, per cause ancora da chiarire, è caduto colpendo alla testa l'elettricista che è deceduto sul colpo. E' accaduto intorno alle 13 in località Bruzzi di Farini in val Nure, in provincia di Piacenza. L'infortunio sul lavoro è avvenuto in un cantiere destinato a verificare se era possibile montare pale eoliche. I pali con i sensori per calcolare la potenza del vento hanno proprio come scopo quello di stabilire se la zona può essere importante per l'installazione delle pale eoliche. La vittima, Loris Pozzi, aveva 37 anni e abitava a Piacenza. E' stato soccorso dai colleghi ma la lesione al capo gli è stata fatale. Sono intervenuti i carabinieri di Farini d'Olmo che hanno effettuato i rilievi dell'infortunio.

14 DIC - E' morta una postina di 41 anni stamani in un incidente avvenuto in strada di Cerchiaia, a Siena. La donna, senese, stava percorrendo la via intorno alle 10 quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte della Polizia municipale, un'auto che viaggiava nel senso opposto di marcia, guidata da un uomo di 34 anni, di Monteriggioni (Siena), ha urtato il ciclomotore delle Poste con cui stava svolgendo il servizio.

SONO MORTI PASQIALE CANTICE E DOMENICO ABRAMO DUE GIOVANI CARABINIERI IN SERVIZIO IN PROVINCIA DI FIRENZE.

SONO MORTI DUE CARABINIERI IN UN FRONTALE DUE CARABINIERI PASQUALE CANTICE DI 23 ANNI E DOMENICO ABRAMO DI 26 i DUE GIOVANI CARABINIERI SONO MORTI IN UN fontale nella notte. Secondo una prima ricostruzione c'è stato uno scontro frontale tra l'auto dell'arma, una Fiat Stilo di servizio della stazione di Scarperia e una Peugeot 206. Secondo quanto emerso la macchina dei carabinieri era in servizio e stava seguendo in ausilio un'altra auto dell'arma con a bordo due arrestati. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Careggi: le sue condizioni sarebbero molto gravi. L’incidente è avvenuto poco prima delle 3.30, lungo la strada provinciale di Massorondinaio, che collega San Piero a Sieve con Barberino, nel territorio del Mugello. Le due auto coinvolte si sarebbero scontrate all’altezza di una curva. I due carabinieri e la donna sarebbero morti sul colpo. Sul posto, oltre a personale dell’arma, sono intervenuti la polizia stradale e i vigili del fuoco, ancora impegnati nell’intervento.

venerdì 11 dicembre 2009

MUORE OPERAIO STRANIERO NEL RIMINESE

Rimini E' morto un operaio straniero di 43 anni, che stava lavorando su un cavalcavia nel Riminese, L'operaio stato investito da un mezzo in retromarcia dello stesso cantiere. L'incidente e' avvenuto intorno alle 15 sul cavalcavia della statale 16 che attraversa la Marecchiese. La corsia di marcia normale, in direzione nord, era chiusa al traffico per i lavori di riasfaltatura. L'uomo e' caduto travolto dal mezzo. Per gli accertamenti sono intervenuti la polizia stradale

Cremona E' morto Alberto Ferrazzano, operaio di 39 anni, è morto all’ospedale di Cremona dopo cinque giorni di agonia: era stato travolto, schiacciato e quasi sepolto da un cumulo di terriccio, franato nello scavo dove stava lavorando in un cantiere edile alle porte della frazione di Sesto Cremonese.

lunedì 7 dicembre 2009

MUORE OPERAIO A MONTE CAMPATRI IN PROVINCIA DI ROMA, MUORE OPERAIO A CANOSA DI PUGLIA

E' MORTO UN OPERAIO MARCELLO MAGNATE A MONTE CAMPATRI IN PROVINCIA DI ROMA Un operaio di 54 anni e' morto questa mattina mentre lavorava con un macchinario in una cava di cemento a Monte Compatri, in provincia di Roma. L'infortunio e' avvenuto poco dopo le otto nella fabbrica che si trova in via Acqua Felice. Il corpo dell'operaio presentava ematomi alla testa e alle gambe.

CANOSA DI PUGLIA E' MORTO UN OPERAIO DI 37 ANNI stamane mentre lavorava in un cantiere in via Francesco Rizzi a Canosa di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani. i vigili del fuoco stanno lavorando per recuperare il corpo della vittima, ancora sepolto sotto il terreno che gli e' franato addosso

L'Aquila E' morto Aralambie Albis, un rumeno di quarantanove anni, Aralambie schiacciato da un toro che stava curando nella stalla di una aziienda agricola “Donna Lucia” di San Pio delle Camere.

A DUE ANNI DALLA TRAGEDIA DELLA THYSSEN

SONO PASSATI DUE ANNI DALLA TERRIBILE MORTI DEI SETTE LAVORATORI DELLA THYSSEN A CUI QUESTO BLOG E' DEDICATO. I MEDIA HANNO GIA' OCCULTATO QUESTO TRAGICO EVENTO CHE HA SEGNATO TUTTI I METALMECCANICI. RINNOVO IL MIO DOLORE CON LA POESIA CHE SCRISSI IL GIORNO CHE SI APPRESE DELLA TRAGEDIA. DOPO QUELLA TERRIBILE VICENDA CREAI QUESTO BLOG, IL PRIMO IN ITALIA, CHE SI E' INTERAMENTE OCCUPATO DELLE VITTIME SUL LAVORO. E' STATO VISITATO GIA' DA 100.000 NAVIGATORI E CREDO CHE ANCHE QUESTO BLOG SIA UTILE PER SENSIBILIZZARE VERSO QUESTE AUTENTICHE TRAGEDIE COLLETTIVE E SOCIALI CHE SONO LE MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO. IL SIGNIFICATIVO CALO DEI MORTI, NON TUTTO DOVUTO ALLA CRISI ECONOMICA, MA ANCHE ALLA MAGGIORE SENSIBILITA' DEI CITTADINI M'INCORAGGIA A CONTINUARE NEL DENUNCIARE E SEGNALARE I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO. CARLO SORICELLI

In memoria dei sette operai della Thyssen
Antonio schiavone 36 anni, Roberto Scola 32 anni
Angelo Laurino 43 anni, Bruno Santino 26 anni
Rocco Marzo 54 anni, Rosario Rodinò 26 anniGiuseppe Demani 26 anni

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

sabato 5 dicembre 2009

muore Ibrahim M'bodi un senegalese di 35 anni ucciso dal suo datore di lavoro che lo faceva lavorare in nero

Salerno E' morto un operaio edile di 31 anni precipitando per 15 metri dal tetto di un capannone industriale in ristrutturazione a Pontecagnano Faiano (Salerno).

Como E' morto Cleto Bianchini, giardiniere di 38 anni, titolare della ditta “Mondo degli alberi”, è morto travolto da un alberoche stava potando all’interno del parco di Villa Melzi a Bellagio.

Bari E' morto Nicola Zingrino, operaio di 58 anni. Nicola è morto cadendo da una impalcatura in un cantiere nella zona artigianale di Noci.

Roma E' morto M.G., tipografo di 34 anni, è morto schiacciato da una pressa di stampa a Roma.

Palermo E' MORTO GIUSEPPE SETTECASI EDILE DI 41 anni. Giuseppe è morto al reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo; era caduto lo scorso 11 novembre da un’altezza di circa dieci metri a Cianciana, dall’impalcatura di una palazzina dove lavorava per la ristrutturazione dello stabile.

E' morto Ibrahim M'bodi a 35 anni,ucciso dal suo datore di lavoro a coltellate e che lo faceva lavorare in nero. ibrahim voleva lo stipendio che da tre mesi non gli era stato versato. Per questo è stato ucciso dal datore di lavoro con nove coltellate. Questa la storia di Ibrahim M'bodi, operaio 35enne in un cantiere edile, senegalese trapiantato a Zumaglia, nel Biellese, fratello di Adam M'Bodi segretario dei metalmeccanici della Cgil di Biella. Il suo cadavere è stato ritrovato pero' ieri da due agricoltori in un canale di scolo ai margini di una risaia, M'Bodi aveva gia' avuto accese discussioni con D'Onofrio perche' non riceveva lo stipendio con regolarita'. ''Sono a pezzi'', ha commentato il fratello Adam che aveva anche tentato un'inutile mediazione con l'imprenditore. ''E' un omicidio che non puo' passare sotto silenzio'', scrivono in una nota unitaria i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Biella: "Fatti di inaudita gravita' come questo rientrano in un clima generale di imbarbarimento dei rapporti sociali, con la possibile aggravante dell'odio razziale. I diritti dei lavoratori sembrano non avere piu' cittadinanza e se, come in questo caso, il lavoratore e' extracomunitario, possono sollecitare le reazioni piu' estreme''.

giovedì 3 dicembre 2009

MUORE BAMBINA CINESE DI 9 ANNI LAVORANDO

MACERATA E' MORTA UNA BAMBINA DI 11 ANNI FULMINATA. la bambina è morta in un casolare di campagna tra Trodica di Morrovalle e San Claudio di Corridonia, in provincia di Macerata. La bambina, che aveva dei segni di bruciature sulle mani, e' stata trovata morta ieri sera, intorno alle 19, dopo che un camionista ha visto sul ciglio della strada i genitori della piccola, avvolta in una coperta, che chiedevano aiuto.

martedì 1 dicembre 2009

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DALL'INIZIO DELL'ANNO AL 30 NOVEMBRE SONO STATI 509. CONTINUA LA STRAGE DI AGRICOLTORI E EDILI

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO SONO STATI DALL'INIZIO DELL'ANNO AL 30 NOVEMBRE 509 CONTRO I 609 DELLO STESSO PERIODO DELL'ANNO SCORSO. ASSISTIAMO QUINDI AD UN CALO DEL 16,5%, IN PARTE DOVUTO ALLA CRISI ECONOMICA, MA ANCHE ALLA MAGGIORE SENSIBILITA'DA PARTE DELLE ISTITUZIONI E DEI CITTADINI. MUOIONO SOPRATTUTTO AGRICOLTORI E EDILI. I PRIMI QUASI TUTTI SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO E I SECONDI PER CADUTE DA ALTEZZE ELEVATE. IN EDILIZIA MUOIONO QUASI ESCLUSIVAMENTE EDILI MERIDIONALI E STRANIERI. SONO POCHISSIMI I LAVORATORI CHE MUOIONO NELLA GRANDE INDUSTRIA, DOVE IL SINDACATO E PRESENTE E LA PREVENZIONE APPLICATA, ANCHE SE NON IN TUTTI I SUOI ASPETTI. MOLTI DI PIU', MA STATISTICAMENTE IN PERCENTUALE MOLTO PIU' BASSA RISPETTO AD EDILI E AGRICOLTORI, NELLE AZIENDE ARTIGIANALI E NELLE PICCOLE INDUSTRIE. MA E' SOPRATTUTTO IN EDILIZIA E IN AGRICOLTURA, CATEGORIE CHE DA SOLE HANNO QUASI IL 60% DEI MORTI PER INFORTUNI SUL TOTALE CHE OCCORREREBBE FARE INTERVENTI MIRATI CON CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE E DI PREVENZIONE. SE POI AI 509 LAVORATORI DECEDUTI SUI LUOGHI DI LAVORO SI AGGIUNGONO I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE MENTRE VANNO O TORNANO DAL LAVORO SI ARRIVA A CONTARE OLTRE 900 VITTIME. MA QUESTI ULTIMI LAVORATORI NON HANNO LA VISIBILITA' MEDIATICA NECESSARIA PER INTERVENTI MIRATI DI PREVENZIONE, SOMMANDOLI AI LAVORATORI MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO SI FA SOLO DELLA CONFUSIONE. VOGLIO RICORDARE CHE L'INAIL INSERISCE QUESTI LAVORATORI TRA GLI INFORTUNI SUL LAVORO PER (GIUSTAMENTE)RAGIONI CONTRIBUTIVE. QUESTO E' QUANTO EMERGE DALLE TABELLE EXCEL ELABORATE COI DATI RACCOLTI IN QUESTO BLOG. CARLO SORICELLI

MUORE DIEGO BIANCHINA OPERAIO DELLA THYSSEN DI TERNI PROBABILMENTE PER LE ESALAZIONI DI ACIDIO CLORIDICO. AVEVA SOLO 31 ANNI

E' MORTO DIEGO BIANCHINA OPERAIO DELLA THYSSEN DI TERNI A SOLI 31 ANNI. DIEGO SAREBBE MORTO per avere inalato vapori di acidi che stava travasando. Un suo compagno, che lo ha soccorso, ha accusato un malore ed è stato anche lui portato in ospedale per precauzione, ma è già stato dimesso.
dopo la grande tragedia alla Thyssen di Torino di 2 anni fa, l'ennesimo morto in un altro stabilimento del gruppo.
La cosa più vergognosa e' che con il "processo breve" che si sta cercando di far approvare dal parlamento per salvare Berlusconi dai sui processi, probabilmente anche il processo contro la dirigenza della Thyssen che è responsabile di quella immane tragedia di Torino cadrà in prescizione. Per salvarne uno uccidono la giustizia in Italia.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?