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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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giovedì 31 maggio 2012

E' morto Stefano Guarascio di soli 24 anni

Catanzaro 29 maggio 2012 E' morto Stefano Guarascio operaio di 24 anni. Guarascio è morto stamani in un incidente sul lavoro in località Germaneto. Il giovane stava lavorando su un ponte di una nuova strada che collega la statale 106 ionica con la trasversale dei Due Mari quando e' caduto nel vuoto facendo un volo di quasi 20 metri. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare la morte.

mercoledì 30 maggio 2012

Purtroppo anche dopo la tragedia del terremoto continuano le morti nel paese

29 maggio 2012. E' morto di Donato Laquale, edile di 47 anni, di Altamura. Purtroppo non sono chiare le dinamiche che hanno provocato questa tragedia. Quando avremo notizie più precise le inseriremo Bolzano, 30 mag. 2012 E' morto Franz Moser agricoltore di 57 anni nel comune di Termeno, in Alto Adige. Moser è l'ennesimo agricoltore morto schiacciato dal trattore Moser stava recandosi nel vigneto di proprieta', scendendo con il mezzo da una strada quando per far passare un'automobile salito con le ruote laterali in un tratto in pendenza, ai bordi della carreggiata il trattore si è ribaltato. Purtroppo l'agricoltore è morto sul colpo

A rischio di crollo per terremoto tutti i capannoni costruiti in Italia negli anni del boom economico

OCCORRE URGENTEMENTE METTERE IN SICUREZZA TUTTI I CAPANNONI COSTRUITI IN ITALIA NEGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO La prima scossa di terremoto ha evidenziato che tutti i capannoni costruiti in quella zona, in Emilia Romagna e in tutto il Paese sono a rischio crollo in caso di forte scosse. Occorre fin da ora lavorare per mettere in sicurezza tutti i capannoni industriali costruiti nel secolo scorso, soprattutto quelli costruiti negli anni 60/70/80 e 90. Non si può far correre il rischio di far morire tra le macerie i lavoratori italiani, la messa in sicurezza dei capannoni avrà dei costi altissimi, ma la vita di chi lavora è più importante della produzione industriale qui sotto l'elenco completo dei lavoratori e degli imprenditori morti sul lavoro per il terremoto, tra queste 14 vittime anche il parroco Don Ivano Martini morto mentre cercava di recuperare, assieme ai pompieri una statua della Madonna. 29-mag Modena Mario Mantovani Industria terremoto Italia 29-mag Modena Kumar Pawan Industria terremoto 31 Pakistan 29-mag Modena Mohamad Azaar Industria terremoto 45 Marocco 29-mag Modena Ing.Gianni Bignardi Industria terremoto 29-mag Modena Don Ivano Martini Parroco 42 Italia 29-mag Modena Daniela Salvioli Industria terremoto Italia 29-mag Modena Iva Contini Industria terremoto 56 Italia 29-mag Modena Paolo Siclari Industria Terremoto 29-mag Modena Enea Grilli Industria terremoto 64 Italia 29-mag Modena Eddy Borghi Industria terremoto 38 Italia 29-mag Modena Paolo Siclari Industria terremoto 29-mag Modena Biagio Santucci Industria terremoto 29-mag Modena Vincenzo Iacono Industria terremoto 29-mag Brescia Pierluigi Mancini Agricoltura 40 Italia

Strage di lavoratori andati a lavorare nonostante lo sciame sismico del precedente terremoto non si era mai fermato. Diritti dei lavoratori in caso di terremoto dell'Ing. Marco Spezia

Sono 13 i lavoratori, comprese 2 donne e 2 imprenditore e un parroco che sono morti per il terremoto di ieri. Di 3 vittime, ancora sotto le macerie non si conosce ancora l'identità. Mario Mantovani Industria Kumar Pawan Industria Mohamad Azaar Industria Ing.Gianni Bignardi Industria Don Ivano Martini Parroco Daniela Salvioli Industria Iva Contini Industria Enea Grilli Industria Eddy Borghi Industria Paolo Siclari Industria DIRITTI DEI LAVORATORI IN CASO DI TERREMOTO Il terremoto è una situazione di emergenza. E la legge prevede a carico del datore di lavoro e dei dirigenti di qualunque azienda obblighi specifici per la gestione di qualunque forma di emergenza, compreso i terremoti. Visto che evidentemente c’è molta disinformazione e tale proposito (e l’ informazione secondo obbligo di legge la dovrebbero garantire datori di lavoro e dirigenti), voglio ricordare ai lavoratori e ai cittadini quanto segue. L’ articolo 18 del D.Lgs.81/08 impone come obbligo penale per datore di lavoro e dirigenti di:  designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza;  adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;  astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;  adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato: tali misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o dell'unità produttiva, e al numero delle persone presenti. L’ articolo 43 del Decreto prevede poi come obbligo penale per datore di lavoro e dirigenti di:  organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza;  designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza;  fare sì che i lavoratori addetti alla gestione delle emergenze siano formati, in numero sufficiente e dispongano di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda o dell'unità produttiva;  informare tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare;  programmare gli interventi, prendere i provvedimenti e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;  adottare i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili;  astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato. Infine l’ articolo 44 del Decreto definisce chiaramente i diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato:  il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa;  il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza. Quindi i lavoratori devono pretendere da datore di lavoro e dirigenti che:  esista e sia a conoscenza di tutti i lavoratori (anche gli esterni) dell’ azienda il documento formale “Piano di emergenza”, comprendente anche le procedure e le misure di comportamento (cosa fare e cosa non fare) in caso di terremoto;  siano designati i responsabili e gli addetti alla gestione dell’ emergenza, che devono gestire e coordinare tutte le azioni da intraprendere in caso di terremoto;  sia possibile abbandonare il posto di lavoro in condizioni di sicurezza;  non venga richiesto di rientrare nei luoghi di lavoro, se non dopo aver accertato tramite i Vigili del Fuoco o la Protezione Civile la sicurezza dei fabbricati, anche in vista di ulteriori scosse. Anche nel caso di mancanza di una organizzazione aziendale della sicurezza, in caso di terremoto, i lavoratori devono:  al termine delle prime scosse (in cui devono pensare a ripararsi sotto tavoli, architravi, strutture portanti), anche se nessun responsabile dà l’ ordine di evacuazione, abbandonare immediatamente e senza indugi il fabbricato e portarsi a distanza di sicurezza (almeno 50 metri dallo stesso e da altri fabbricati;  se non fanno parte delle squadre degli addetti alla gestione dell’ emergenza, non prendere nessuna iniziativa, ma pensare solo ad abbandonare (dopo le prime scosse) il posto di lavoro senza indugio e senza nessuna preoccupazione per danni a macchinari o beni aziendali;  se fanno parte delle squadre degli addetti alla gestione dell’ emergenza, eseguire le azioni previste nel Piano di Emergenza, secondo la formazione ricevuta, ricordando comunque che non sono né Vigili del Fuoco, né infermieri professionisti;  se il fabbricato ha subito danni anche lievi (crepe, vetri rotti, distacchi di intonaco, evidenti inclinazioni o flessioni delle strutture portanti, ecc.) non rientrare all’ interno dello stesso, nemmeno se lo chiede il capo o il datore di lavoro, a meno che non vi sia autorizzazione formale (scritta) da parte dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile;  nel dubbio richiedere sempre l’ intervento dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile e non fidarsi di rassicurazioni generiche e non sopportate da fatti evidenti. Visto che ormai terremoti importanti stanno interessando anche zone nel passato dichiarate non pericolose, i lavoratori, anche tramite i propri Rappresentanti per la Sicurezza (RLS) devono richiedere nell’ immediato futuro al datore di lavoro di certificare l’ idoneità dei luoghi di lavoro da un punto di vista strutturale (non necessariamente secondo la normativa antisismica, se non applicabile, ma secondo le leggi comunque vigenti e le norme applicabili, anche in zone classificate ufficialmente come non sismiche) e altrimenti devono pretendere che essi vengano peritati da enti o professionisti abilitati e richiedere i risultati della perizia. Marco Spezia sp-mail@libero.it Chieti E' morto Pietro Aceto di 52 anni. Aceto è morto ieri a Roccamontepiano, schiacciato dal trattore col quale stava lavorando in un suo terreno. A scoprire il corpo di Aceto la moglie ieri sera: non vedendolo rientrare per cena è andata a cercarlo. La donna ha subito allertato il 118, il cui tempestivo intervento è stato tuttavia inutile. Sul posto, anche i vigili del fuoco di Chieti ma per Aceto, finito sotto il mezzo agricolo, non c'era più nulla da fare.

martedì 29 maggio 2012

Sale a 16 il numero dei morti di cui 10 lavoratori, comprese due lavoratrici, i dispersi sono 10 ma probabilmente aumenteranno col passare delle ore, altri lavoratori ancora sotto le macerie

STRAGE DI LAVORATORI COSTRETTI A LAVORARE NONOSTANTE CI SIANO STATE CENTINAIA DI SCOSSE DAL 20 MAGGIO E SAPENDO CHE IN QUELLA ZONA GIA' COSI' DURAMENTE COLPITA CI SONO TANTISSIMI CAPANNONI COSTRUITI CON LE STESSE GRAVI PROBLEMATICHE DI QUELLI CROLLATI CON LA PRIMA FORTE SCOSSA. Ancora diversi lavoratori morti a causa del terremoto e dal pressapochismo che domina questa nostra sfortunata nazione. Probabilmente altri lavoratori sono dispersi sotto le macerie, molte fabbriche erano già aperte nonostante le lesioni. Decine, se non centinaia di capannoni crollati mentre i lavoratori erano sul posto di lavoro, e questo nonostante risultava evidente col terremoto della settimana scorsa che erano a rischio crollo anche altri capannoni costruiti negli anni settanta e ottanta, in caso di ulteriori forti scosse. DI CHI E' LA COLPA E CHI DOVEVA IMPEDIRE CHE I LAVORATORI ANDASSERO A LAVORARE NONOSTANTE GLI EVIDENTI PERICOLI DI ULTERIORI FORTI SCOSSE? Modena 29 maggio Sono morti 10 lavoratori compre 2 donne morte in due fabbriche diverse, a San Felice sul Panaro 3 lavoratori schiacciati dal tetto del capannone che è crollato. Le vittime a San Felice sono Kumar Pawan, 31 anni, originario del Punjab, lascia moglie e figli; Mohamad Azaar, 45 anni, marocchino, anch'egli lascia moglie e figli; la terza vittima è gianni Bignani un ingegnere che stava verificando l'agibilità del capannone. Anche a Mirandola sembra che le 2 vittime siano operai coinvolti nel crollo del capannone. Una donna è morto a Cavazzo rimasta sotto le macerie di un mobilificio e un'altra in un altro stabilimento. l sindaco di Medolla, Filippo Molinari, conferma la morte di un operaio, rimasto ucciso dal crollo dell'Emotronic, azienda del biomedicale che ha sede in via Statale. "Al momento ci sono altre 3 lavoratori dispersi sotto le macerie dello stesso capannone - spiega il primo cittadino - e sono in corso le operazioni recupero da parte dei vigili del fuoco, aiutati delle unità cinofile". Dopo la prima scossa del 20 maggio è risultato evidente che i capannoni industriali, che avevano provocato diverse vittime erano stati costruiti per non sopportare scosse sismiche violente: si è appreso che le travi in cemento armato erano praticamente appoggiate sulle colonne, senza nessun perno filettato fermati con bulloni in acciaio, che tenesse unite le strutture. Il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato quello della pericolosità, con il terremoto che non concedeva tregue (oltre 100 scosse) fare rientrare i lavoratori in capannoni così poco sicuri, prima d'aver fatto degli interventi di messa in sicurezza. Ma il "dio denaro" è più importante della vita dei lavoratori e in questi tragici momenti si ha la conferma che la vita di chi lavoro non conta niente. Ma continua anche in altre località la morte di altri lavoratori. Varese E' morto un operaio albanese di 42 anni. La vittima è morta all'ospedale di Varese a seguito di un'intossicazione subita mentre stava eseguendo la verniciatura di alcuni pozzetti fognari con un collega a Castiglione Olona. I due lavoratorisono stati ritrovati privi di sensi all'interno del tombino.E' intervenuto il 118e i carabinieri, che stanno ricostruendo la dinamica dell' incidente. Il collega è ricoverato in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita

lunedì 28 maggio 2012

Un altro romeno morti per infortuni sul lavoro. E' morto un operaio a Lodi

ROMA, 28 MAG 2012 E' morto un operaio romeno di 55 anni. la vittima si trovava nel cestello del braccio elevatore di una gru sulla quale stava lavorando, che ha ceduto di colpo. Nella caduta, di almeno 10 metri d'altezza e' stato sbalzato fuori, finendo su una impalcatura e rimanendo schiacciato dal cestello della gru che, sganciandosi, gli è caduto addosso. Un compagno di lavoro che era con lui nel cestello è rimasto illeso. Sono 4 i morti sui luoghi di lavoro nella provincia di Roma dall'inizio dell'anno e 11 nel Lazio, con la provincia di Frosinone che ha lo stesso numero di morti della provincia di Roma. I romeni morti quest'anno sui luoghi di lavoro sono già 9 e anche quest'anno da soli i romeni sono oltre il 30% degli stranieri morti sui luoghi di lavoro in Italia. LODI 28 maggio 2012 E' morto G.M.B un operaio bergamasco di 52 anni. G.M.B., è morto questa mattina a causa di una caduta da una scala, ma sulle cause che l’hanno determinata stanno indagando in queste ore i carabinieri. La vittima lavorava alla costruzione di un capannone industriale. L’allarme è stato lanciato immediatamente dai colleghi. Ambulanza e automedica del 118 di Lodi hanno raggiunto il luogo e hanno tentato di rianimarlo, ma senza successo. Anche l’Asl si è recata nel cantiere per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente.

domenica 27 maggio 2012

E' morto Giovanni Capocefalo

Potenza 27 maggio 2012 E' morto Giovanni Capocefalo di 37 anni. Capocefalo stava rimuovendo del materiale ferroso su un soppalco quando, per cause ancora ignote, ha perso l’equilibro ed è caduto in una botola. La tragedia in uncaseificio . Sul posto sono intervenuti i carabinieri e un’ambulanza del 118. Capocefalo è stato trasportato in elicottero all’ospedale “San Carlo” di Potenza, dove è stato ricoverato in rianimazione. Purtroppo però le sue condizioni erano gravissime ed è morto poco dopo. Capocefalo Lascia la mogle e tre figli

sabato 26 maggio 2012

E' morto Massimo Stefani a Ostiglia di Mantova

Mantova 25 maggio 2012 E' morto Massimo Stefani di 54 anni. La tragedia venerdì pomeriggio verso le 15, in una fabbrica che produce manufatti in acciaio a Ostiglia. Stefani, contitolare della «Società costruzioni edili» con sede nel comune altopolesano. Secondo una prima ricostruzione stava lavorando sul tetto in fibro-cemento di un capannone dell’azienda mantovana assieme ad un parente per delle normali manutenzioni quando all’improvviso, il tetto non ha più retto e facendo cadere Stefani da diversi metri d'altezza. I soccorsi sono arrivati immediatamente, ma solo per constatarne la morte. Nell’azienda sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Gonzaga per le indagini del caso

venerdì 25 maggio 2012

Oggi sono morti altri 3 lavoratori

Pescara, 25 maggio 2012. E' morto Alfredo Papa un edile di 59 anni nel pescarese, a Cepagatti,cadendo da un'impalcatura. L'edile stava lavorando all'interno di un capannone quando all'improvviso e' caduto dall'impalcatura. Prontamente soccorso dai sanitari del 118 l'operaio e' deceduto durante il trasporto in Ospedale. Sull'incidente stanno ora indagano i carabinieri della zona. Teramo 25 maggio 2012 E' morto carbonizzato nel suo tir sulla A24 un autotrasportatore. La tragedia nei pressi della galleria allo svincolo di Colledara in direzione Teramo. Il tir per motivi ancora non chiari si è ribaltato colpendo il guard rail che divide le carreggiate e finendo contro degli alberi che si trovavano sul lato della strada. L’impatto ha causato l’incendio del mezzo, un’autocisterna che trasportava liquami, nel quale si trovava ancora il conducente. Secondo le prime ricostruzioni, l'autotrasportatore sarebbe morto sul colpo. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco dall'Aquila e di Teramo, che sono al lavoro per rimuovere il mezzo. A causare l'infortunio mortale potrebbe esserci un guasto del mezzo o un malore dell'autista. Genova 25 maggio 2012 E' morto un imprenditore di 75 anni questo pomeriggio nel quartiere genovese di Albaro. La vittima di cui non sono note le generalità è stata trovata senza vita. La vittima era uno dei titolari della ditta. Secondo il personale medico che è intervenuto sul posto per il primo soccorso, è rimasto folgorato mentre stava stava effettuando un intervento sull’impianto elettrico. A nulla è valso il tentativo del personale medico della Croce Bianca Genovese di rianimarlo con il defibrillatore prima e con il massaggio cardiaco poi. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorsi, sono arrivati anche i carabinieri per le indagini del caso.

giovedì 24 maggio 2012

E' morto Alessandro Nasta sull'Amerigo Vespucci. E' morto Saimir Audyli in provincia di Trapani

Tragedia sull'Amerigo Vespucci. Mare E' morto Alessandro Nasta, marinaio di 29 anni. Nasta ha perso la vita cadendo da uno dei pennoni della nave Amerigo Vespucci. La nave era in navigazione verso sud tra La Spezia e Civitavecchia quando si è verificata la tragedia. Nasta era stato ricoverato d'urgenza in elicottero ma purtroppo è morto durante il trasporto all'ospedale. Trapani 24 maggio 2012 E' morto Saimir Audyli, romeno di 38 anni. Audyli era intento a saldare nella sua azienda una tanica probabilmente ancora satura , quando questa è esplosa uccidendolo sul colpo. Saimir Audyli era sposato e padre di due figli. Sul caso stanno indagano i carabinieri.

mercoledì 23 maggio 2012

E' morto Salvatore Scarpignato a Alì Terme di Messina

Messina 23 maggio 2012 E' morto Salvatore Scarpignato di 30 anni. Scarpignato è morto questa mattina nelle campagne di Alì Terme. A perdere la vita. Da una prima ricostruzione dei fatti dei carabinieri per una migliore visuale Scarpignato e un suo compagno di lavoro si sarebbero affacciati su uno spuntone di roccia che ha ceduto trascinando a valle l’operaio, mentre il suo compagno è riuscito a mettersi in salvo. Scarpignato è deceduto sul colpo ed ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile. A chiedere soccorso è stato lo stesso compagno di lavoro. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne la morte. La vicenda è anche al vaglio dell’ispettorato del lavoro. Sull’accaduto hanno avviato le indagini i carabinieri della stazione di Alì Terme.

La Toscana è in questo momento è la terza regione per numero di morti sui luoghi di lavoro e iniziative di questo tipo sono fondamentali per la comprensione di queste tragedie

Le regioni "rosse" per tradizione non si distinguono dalle altre per una maggiore attenzione nella tutela dei lavoratori. L'Emilia Romagna è prima per numero di morti in rapporto al numero di abitanti e la Toscana seconda. Cosa dire? Anche le recenti elezioni hanno punito la sinistra storica, anche se vogliono farle passare come una vittoria. A Parma, a Comacchio, ma anche a Budrio sono stati premiati i "grillini" e questo qualcosa vorrà pur dire....Anche nella nostra regione la lontananza delle istituzioni locali dai cittadini è abissale. Una classe dirigente cresciuta negli apparati di partito e autoreferenziale non ha più il contatto con la popolazione e se non saprà in questi mesi riprendere a comunicare con i cittadini e fare un bagno d'umiltà, verrà mandata all'opposizione alle prossime amministrative anche in queste regioni tradizionalmente di sinistra, e alle politiche del 2013 "regalerà" il governo della nazione a chi saprà meglio interpretare i bisogni dei cittadini.

martedì 22 maggio 2012

E' morto Samuele Rizzetto a Brugnera di Pordenone

Pordenone 22 MAGGIO 20012 E' morto Samuele Rizzetto di 39 anni. Rizzetto è morto oggi pomerriggio alla Maeg Costruzioni spa a Maron di Brugnera. La tragedia causata da due lastre d'acciao che si sono staccate da un carro -ponte. Sul posto i mezzi dei sanitari del 118, giunti in ambulanza da Pordenone e in elicottero da Udine, e dei carabinieriper le indagini del caso.

lunedì 21 maggio 2012

E' morto Giuseppe Licata

Agrigento 21 maggio 2012 E' morto Giuseppe Licata, agricoltore di 60 anni Licata è morto nel pomeriggio di ieri mentre tentava di attaccare l’aratro al trattore. Un arto è rimasto incastrato in un giunto di collegamento che lo ha maciullato. Purtroppo nessuno ha assistito alla tragedia ed è per questo che le sue urla non sono state sentite da nessuno ed è morto dissanguato. Quando la moglie ed i figli sono giunti sul posto preoccupati perché il congiunto non era tornato a casa, lo hanno trovato morto.

Il lavoro che uccide

Che dire di questi lavoratori morti così atrocemente, sotto il tetto di capannoni crollati miseramente per un terremoto che ha risparmiato le abitazioni, alle 4 di mattina di domenica, mentre lavorano in turni festivi e notturni nella civile Emilia? Sarebbe meglio che tutti noi facessimo una profonda riflessione. Il mondo del lavoro è stato abbandonato, i lavoratori muoiono numerosissimi nelle fabbriche, su tetti, nei campi e sulle strade, senza che si levi un moto d'indignazione collettiva. Il lavoro manuale e pericoloso, umiliato e privo di qualsiasi considerazione: come ultima beffa l'allungamento di diversi anni dell'età per avere il diritto alla pensione, senza risparmiare chi svolge lavori pesanti e pericolosi. La spina dorsale del paese messa ai margini e impoverita da un bieco affarismo che considera il lavoro manuale una marginale variabile del mercato, mentre è bene ricordarlo, è solo da queste mani sempre più insanguinate, che producono oggetti per tutti noi, che viene la ricchezza di una collettività e di una nazione. Anche il terremoto ha messo in luce la scarsa considerazione che si ha di queste vite: i capannoni sono crollati numerosissimi in questo lembo d'Italia considerato il più civile e ricco del Paese. I lavoratori devono ricominciare a riprendersi direttamente in mano il proprio destino, non delegare più a nessuno il proprio benessere, e cominciare a pensare di portare in parlamento, fin dalle prossime elezioni politiche propri rappresentanti, che tutelino senza tentennamenti e "ma anche" il Lavoro e la Sicurezza in tutti i suoi aspetti.

domenica 20 maggio 2012

Sono 4 i lavoratori morti per il terremoto di domenica mattina alle 4 in provincia di Ferrara

Ferrara è morto Tarik Naouch, operaio marocchino di 29 anni. Naouch è morto a Bondeno, Lavorava in un'azienda di di polistirolo espanso, e il suo turno sarebbe terminato un'ora dopo la terribile scossa sismica. Naouch, secondo le prime informazioni, è stato colpito in testa da una trave. Al momento del crollo, che ha interessato il capannone della fabbrica erano presenti anche altri lavoratori. Ferrara 20 maggio 2012 Sono morti Nicola cavicchi di 35 anni,e Leonardo Ansaloni altre due vittime del terremoto. Cavicchi e Ansaloni lavoravano al reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Sono morti due ore prima di finire il loro turno di lavoro. Cavicci non doveva essere al lavoro. "Voleva andare al mare - raccontano in lacrime i genitori - ma le previsioni del tempo non erano buone e così aveva deciso di sostituire un collega malato" e stava ristrutturando una casa per mettere su famiglia. Ferrara E' morto Gerardo Cesarò di 57 anni è un operaio che lavorava alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, dato a lungo per disperso nel crollo del tetto della fabbrica causato dal terremoto. Poi la terribile scoperta.

venerdì 18 maggio 2012

6 lavoratori morti il 17 maggio

Macerata, 17 maggio 2012 E' morto Alessandro Canullo di 72 anni. Canullo era intento a riempire di acqua con una motopompa una botte posizionata su di un carrello collegato a un trattore. All’improvviso il giunto cardanico che trasmette forza motrice dal trattore alla motopompa ha avvinghiato il grembiule indossato da Canullo, che e’ cosi’ rimasto stritolato dagli ingranaggi. Quando sono arrivati i soccorsi purtroppo per l'anziano agricoltore non c’era piu’ nulla da fare. Sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e i carabinieri di Montefano. Alessandria E' morto Mario Bernardi di 57 anni. Bernardi è morto schiacciato dal trattore su cui stava lavorando un terreno nella campagna di Rosignano Monferrato. Secondo la prima ricostruzione della tragedia Bernardi è stato travolto dal trattore dopo essere scivolato in una scarpata. Sono già 30 i morti provocati dal trattore dall'inizio dell'anno e in questi ultimi 10 giorni sono stati 12

Superati i 200 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

Trento 18 maggio 2012 E' morto Celestino Bortolamedi, di 77 anni. Bortolomedi è morto schiacciato da trattore a Pergine. L'anziano era il sacrestano della parrocchia di Roncogno Vano l'intervento dei sanitari del '118'. La dinamica dell'infortunio e' al vaglio della Polizia municipale di Pergine. Firenze 17 maggio 2012 E' morto Marco Buzzichelli, 44 anni. Buzzatelli aveva parcheggiato il pullman nella piazza di Grezzano, una località del Mugello dovesi trova il museo della civiltà contadina di Casa D'Erci, a Grezzano. Nel tentativo di fermare il mezzo, probabilmente in lieve pendenza, e non sufficientemente frenato; potrebbe essere stato anche un bambino ad urtare e disinserire il freno a mano. Sul pullman c'erano 23 bambini di una prima e seconda elementare della scuola Ghiberti di Firenze. Accompagnati da tre insegnanti, per molti di loro era la prima gita scolastica e probabilmente sono rimasti sconvolti dalla tragedia. Otto piccoli sono stati portati all'ospedale e subito dimessi, uno di loro si trova all'ospedale di Borgo San Lorenzo con un trauma cranico e una contusione alla spalla, ma le sue condizioni non sono giudicate gravi. Il magistrato d'urgenza della procura di Firenze, il sostituto Massimo Lastrucci, ha disposto il sequestro dello scuolabus e l'esame esterno del corpo dell'autista.

giovedì 17 maggio 2012

E' morto Fabio Garavana nel bellunese. E' morto Davide Sanna a Macomer di Nuoro

NUORO 17 maggio 2012 E' morto Davide Sanna di 33 anni. Sanna, un commerciante di mangimi è finito schiacciato mentre stava caricando della merce su un camion. La gru del mezzo ha urtato un tetto che è crollato proprio sulla cabina del mezzo dove si trovava in quel momento il povero Sanna, La tragedia nella zona industriale di Macomer. Secondo i primi accertamenti il commerciante è giunto con un camion dotato di gru, per caricare del mangime, ma il braccio della gru ha urtato una tettoia che è caduta sul mezzo schiacciandolo. Sul luogo sono intervenuti il personale del 118, e le forze dell'ordine che hanno avviato una indagine sulle modalità della tragedia. BELLUNO, 17 MAG E' morto fabio Garavana di 46 anni. Garavana operaio di una ditta specializzata in interventi di messa in sicurezza di pareti rocciose e' morto precipitando da una parete per circa 20 metri, finendo sulla roccia sottostante; stava disincagliando alcune grosse pietre da una rete paramassi vicino alla diga del Vajont.

mercoledì 16 maggio 2012

E' morto Gheorghe Mohore a Albenga. E' morto Giovanni Fasoli nel veronese

Savona 13 maggio 2012 E' morto Gheorghe Mohorea pastore romeno di 40 anni morto annegato. Una pecora sfugge al controllo dei cani e e precipita in acqua. Mohorea l'insegue e riesce a farle guadagnare la riva, poi cerca di riguadagnare la riva ma non ci riesce. Lascia moglie e figli in Romania Verona 15 maggio 2012 E' morto Giovanni Fasoli di 75 anni sbalzato fuori dall'abitacolo del trattore che lo ha schiacciato.Fasoli stava lavorando nei campi insieme al fratello quando, per cause ancora in fase di accertamento, il trattore è scivolato in un tratto in pendenza e ribaltandosi. Il fratello ha tentato di prestare i primi soccorsi, ma all'arrivo del personale di Verona Emergenza, per Fasoli non c'era più nulla da fare. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della compagnia di Caprino e i tecnici dello Spisal di Valeggio sul Mincio che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. Sono già 30 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno e 10 negli ultimi 6 giorni. Una strage senza fine a cui nessuno, in questo paese incivile sembra interessarsi.

martedì 15 maggio 2012

Anche un parroco vittima di un mini-scavatore

Perugia 15 maggio 2012 E' morto Don Alessandro Ceccarelli, 78 anni,il parroco di San Martino in Colle, a Gubbio. Don Ceccarelli è stato trovato morto questa mattina in un laghetto con un mini-scavatore che stava utilizzando. Il cadavere dell'uomo è stato recuperato nell'invaso dai vigili del fuoco intorno alle 12. I carabinieri stanno indagando sulle cause dell'incidente e non si esclude che la perdita del controllo del mezzo possa essere stata causata da un malore. Di Don Alessandro non si avevano notizie già da lunedì, tanto che si pensa che il decesso potrebbe risalire già al giorno prima.

Appello a politici, giornalisti, Regioni e Province

Appello a politici, giornalisti, a Regioni e Province. In pochi giorni sono morti 10 agricoltori schiacciati dal trattore, è un'autentica emergenza sociale. La mancanza della politica che pensa ad altro, la scarsa visibilità mediatica di queste carneficine, condannano a morte tantissimi agricoltori che potrebbero salvarsi. Basterebbero pochi interventi di protezione sulla cabina che impediscono al guidatore e di chi incautamente sale a bordo di essere sbalzati fuori, e l'allarme mediatico attraverso stampa e televisioni della pericolosità di quell'autentico killer che chiamiamo trattore per salvare tantissime vite. Speriamo che questo appello venga raccolto e che finalmente si faccia qualcosa di concreto per porre fine a questa strage che conta già 28 vittime dall'inizio dell'anno e 139 nel 2011. Qui sotto gli agricoltori "uccisi" in questi giorni dal trattore e dall'indifferenza. Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogpsot.com 09-mag Pescara Gino Damiani Agricoltura 69 Italia Schiacciato dal trattore 09-mag Avellino Agricoltura 73 Italia Schiacciato dal trattore 10-mag Chieti Remo Cese Agricoltura 73 Italia Schiacciato dal trattore 10-mag Trento Igor Dal Cortivo Agricoltura potatura albero 35 Italia Schiacciato dal trattore 11-mag Novara Michele G. Agricoltura 65 Italia Schiacciato dal trattore 12-mag Cosenza Pinuzzo Ruffo Agricoltura 66 Italia Schiacciato dal trattore 14-mag Reggio Calabria Antonio Sgrò Agricoltura 27 Italia Schiacciato dal trattore 14-mag Reggio Calabria Pasquale Melissari Agricoltura 38 Italia Schiacciato dal trattore 15-mag Avellino Antonio D'Addona Agricoltura 73 Italia Schiacciato dal trattore

Continua la strage di agricoltori

Avellino E’ morto Antonio D’Addona di 73 anni . D’Addona è morto questa in una contrada di Montecalvo Irpino. Nell’arare il terreno ha perso il controllo del trattore mentre era in un terreno in forte pendenza. Un passante, ha immediatamente ha alleertato i soccorsi. In poco tempo sono arrivati i Carabinieri della Stazione di Montecalvo Irpino e personale del 118 di Ariano Irpino. I soccorritori, resosi immediatamente conto delle gravi condizioni di D’Addona si attivavano a prestare le cure del caso ed a richiedere l’immediato intervento dell’eliambulanza. Purtroppo all’arrivo il povero D’Addona era già morto.

Strage di agricoltori schiacciati dal trattore : 8 morti in 4 giorni

Reggio Calabria 14 maggio Sono morti Antonio Sgrò di 27 anni e Pasquale Melissari di 38 anni schiacciati dal trattore che si è ribaltato travolgendoli. La tragedia nel territorio di Palmi, in una stradina di campagna. Inutili i soccorsi da parte del personale del 118. Antonio Sgrò e Pasquale melissari sono morti sul colpo, e sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco per liberare i corpi sotto il trattore. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i due avevano effettuato alcuni lavori nei campi, quindi stavano facendo rientro a casa quando, forse per una manovra sbagliata, il loro trattore è finito in un burrone, ribaltandosi. Quella di questi giorni è un'autentica carneficina e dovrebbe essere un'emergenza sociale per la nostra classe dirigente. In soli 4 giorni sono morti schiacciati dal trattore 8 agricoltori che diventano 27 dall'inizio dell'anno0

lunedì 14 maggio 2012

Straziante e commovente ricordo del papà di Luigi Castronovo morto sul lavoro nel 2010

A Luigi Castronovo, mio figlio morto mentre lavorava il 15.07.2010 Amato figlio mio, sono sempre qui a scriverti queste lettere, nella speranza o l’illusione che il loro contenuto ti possa raggiungere in qualche modo. L’altra sera mentre si giocava la finale del memorial, ero li a pensare a quante volte ti ho visto uscire di casa dopo il lavoro, per andare a giocare a calcetto con i tuoi amici e al fatto che io non sono mai venuto a vederti giocare, a quante volte mi hai invitato ad uscire in barca a vela con te, ed alla delusione che leggevo nei tuoi occhi, quando ti rispondevo che avevo altri impegni. Ed ora sono qui e maledico il giorno in cui ho conosciuto questo dolore incancellabile, maledico le cose che potevo fare e che non ho fatto, ma più di tutto, rimpiango i gesti d'amore che potevo donarti, ma che nel mio cieco ottimismo rimandavo al poi. Sono trascorsi 18 mesi e la sensazione di ingiustizia per quello che ti è accaduto continua a tormentarmi e ancor di più, l'esserti sopravvissuto, tu che dovevi essere una parte importante del mio futuro. So che ci sono occhi di genitori che ogni tanto visitano questa pagina, ed a loro consentimi di dire, accarezzate i vostri figli, abbracciateli quando sentite di farlo, baciateli, non trattenetevi, non siate timidi, anche se sono diventati grandi, fatelo lo stesso. Se ora Edo è con te, abbi cura di lui. BABBO tuo Riproponiamo la lettura di questo toccante ricordo del papà di Luigi Castronovo, è per questo dolore che colpisce tantissimi genitori, figli e nonni che occorre battersi fino a quando le "morti sul lavoro" non diventino un terribile ricordo dell'inciviltà

E' morto Pinuzzo Ruffo schiacciato dal trattore

Cosenza 13 maggio 2012 E' morto Pinuzzo Ruffo, pensionato di 66 anni. Ruffo è morto in un terreno di sua proprietà nelle colline intorno a Torano, schiacciato dal trattore che guidava, era insieme al figlio che ha cercato di estrarlo da sotto il trattore. Subito è scattato l’allarme e da Cosenza sono arrivati in pochissimo tempo l’elisoccorso e un’ambulanza del 118 ma purtroppo Pinuzzo Ruffo era già morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate. E' purtroppo ripresa la mattanza di agricoltori schiacciati dal trattore, sono 25 dall'inizio dell'anno

Che senso ha morire per il lavoro Ilvo Diamanti su repubblica del 14 maggio

Che senso ha morire per il lavoro di ILVO DIAMANTI VIVIAMO tempi violenti, pervasi, come ha affermato ieri Mario Monti, da una "profonda tensione sociale". Di cui è indice - e fattore - il riemergere del terrorismo. Che usa la vita e ancor più la morte come un messaggio. Uno spot da proiettare nel circuito - e nel circo - mediatico. Senza il quale e al di fuori del quale: nulla esiste. Lo stesso avviene, d'altronde, nel mondo del lavoro. Dove togliersi la vita fa notizia. Molto più che perderla lavorando. I morti sul lavoro, infatti, sono un fenomeno antico, esteso e in costante aumento. (Ce lo rammenta la preziosa opera di documentazione e informazione svolta dall'Osservatorio Indipendente di Bologna di Carlo Soricelli). E, tuttavia, quasi invisibile, se non in casi eccezionali - quando muoiono in tanti in un colpo solo. Come nel caso della Thyssen Krupp di Torino, nel 2007. I suicidi, invece, suscitano grande attenzione ed emozione, in questi tempi. I media li inseguono, giorno dopo giorno. Offrono l'immagine di un'onda anomala e senza fine. Anche se i dati raccontano una storia diversa. Infatti, come osserva Marzio Barbagli, sulla base delle statistiche dell'Istat: "I suicidi in questa categoria sociale c'erano anche negli anni passati, più o meno con la stessa frequenza". Anzi, dal 2009 ad oggi, sarebbero diminuiti. Tuttavia, la visibilità mediale di un fenomeno non è mai casuale. Basti pensare allo spazio riservato dai media alla criminalità comune, trattata come un serial, sceneggiato e riprodotto dai Tg e dai talk del pomeriggio e della sera. Senza soluzione di continuità. Al di là di ogni variazione statistica del fenomeno, riflette, soprattutto, la passione dei media per la cronaca nera tradotta in "romanzo criminale". Basti pensare, ancora, allo spazio riservato dall'informazione all'immigrazione, negli anni fra il 2007 e il 2009. In seguito ridimensionato drasticamente. Una tendenza dettata da ragioni - e pressioni - politiche più che da mutamenti quantitativi dei flussi migratori. Penso, invece, che la visibilità riservata ai suicidi, in questa fase, oltre che dalla drammaticità dei singoli episodi, più che da ragioni "politiche", sia dettata - e moltiplicata - dall'angoscia prodotta dalla crisi economica. Il principale e vero motivo della "tensione sociale", a cui ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio. Per riprendere i dati dell'Osservatorio sull'In-Sicurezza (curato da Demos, l'Osservatorio di Pavia e la Fondazione Unipolis), le "paure economiche" sono considerate la principale emergenza dal 60% degli italiani (aprile 2012). Un sentimento degenerato in pochi anni. Insieme al senso di declino sociale. Rammentiamo: nel 2005 la quota di persone che si "sentiva" di classe sociale bassa o medio-bassa era il 25%. Oggi il 53%. I suicidi dei lavoratori e ancor più dei piccoli imprenditori "drammatizzano", in senso emotivo ma anche narrativo, questa "tensione sociale". Sul piano professionale e geo-economico. Lo "sciame dei suicidi" ri-prodotto dalle cronache, infatti, sembra inseguire le zone forti dello sviluppo degli ultimi decenni. Le province del Nordest e, in generale, del Nord. Le aree che, dopo gli anni Settanta, hanno conosciuto una crescita economica violenta. Dove si è affermato una sorta di "capitalismo dell'uomo qualunque", come l'ha definito Giorgio Lago. Un modello "postfordista" (per citare Arnaldo Bagnasco), che ha coinvolto e mobilitato la società in modo estensivo. Perché, a differenza di altrove, le aspettative di reddito e di carriera non erano affidate al lavoro dipendente - nella grande fabbrica o nel pubblico impiego. Ma al lavoro in-dipendente. Al passaggio da operaio ad autonomo. "Paroni a casa nostra", in Veneto, non significa solo indipendenza territoriale. Ma vocazione all'indipendenza personale e familiare. Gran parte delle aziende, d'altronde, sono sorte e si sono sviluppate attraverso rapporti personali. Tra persone che si conoscono e si frequentano, prima durante e dopo il lavoro. Aspirano a migliorare la propria posizione e condizione, con lo stesso obiettivo. Diventando, a loro volta, "paroni a casa propria". Il passaggio da operaio a piccolo imprenditore, in questo mondo, è breve. La fatica, il rischio: gli stessi. Cambia il ruolo sociale. Come rammenta la vicenda dell'artigiano-muratore, raccontata da Gigi Copiello, che sul furgone da lavoro scrive: Bruno da Cittadella, dottore in malta. (Titolo del libro appena uscito per Marsilio). Cioè, artigiano, ma anche specialista. Per usare un termine di moda: tecnico. Il successo leghista, negli anni Novanta, in queste zone e fra queste categorie professionali, si spiega anche così. Con la capacità della Lega di dare visibilità e voce a soggetti e territori divenuti, in breve, economicamente centrali, ma ancora politicamente periferici. Guardati - anche sui media - con sufficienza e ironia. L'enfasi suscitata - oggi molto più di ieri - dai suicidi dei piccoli imprenditori e nelle aree di piccola impresa riflette la sensazione, per alcuni versi la paura, che questo modello sia in declino. Oltre metà degli italiani, nel 2006, ambiva, per sé e i propri figli, a un "lavoro in proprio o da libero professionista". Oggi questa componente è scesa a poco più di un terzo (Demos-Coop, aprile 2012). Le cause "materiali": la disoccupazione, il peso schiacciante delle tasse e la caduta dei mercati, dunque, alimenta sicuramente l'angoscia sociale che si respira. Ma c'è di più. C'è la paura del baricentro sociale, un tempo imperniato sulla grande fabbrica, spostatosi, poi, sul lavoro autonomo e sulla piccola impresa. Un modello fondato, comunque: sul "lavoro". Riferimento dell'identità e della coesione sociale, prima che fonte di reddito. Mi torna in mente la reazione di Giorgio Lago a un articolo nel quale, dieci anni fa, registravo la crescente stanchezza fra i lavoratori e i piccoli imprenditori del Nordest. Alla ricerca di altri motivi di soddisfazione, oltre il lavoro. Rispose, allora, Lago (sul Mattino di Padova): "Se sono stanchi si riposino. Vadano a dormire prima, la sera. E poi riprendano il lavoro. Perché senza il lavoro, senza la fatica: non hanno speranza. Non hanno futuro". È questo che oggi rende così visibile ciò che fino a ieri non lo era. "Morire per il lavoro". In qualche misura, poteva essere un prezzo accettato e perfino necessario, per una civiltà laburista. Ma se il lavoro e la fatica non bastano più: cosa terrà insieme la società? E, prima ancora, che "senso" ha la vita? Cosa terrà insieme la società se il lavoro e la fatica non bastano più si chiede Diamanti. Il lavoro è fondamentale per l'equilibrio psicofisico di ogni persona, perderlo vuol dire minare quest'equilibrio, ma c'è chi la vita la perde per mantenerlo e spesso si rinuncia alle più elementari tutele per conservarlo. Sentire minacciare questo valore primario rende feroce e cattiva la società e fa chiudere tutti in un individualismo egoista che ci rende infelici. Cosa fare allora? Rivedere alle radici il modo di produrre e di considerare il lavoro per quello che è. Un valore primario che non può essere solo nelle mani di alcuni che sono al vertice della piramide. Il liberismo selvaggio di questi ultimi vent'anni ha creato solo una casta sacerdotale che dispone e controlla la ricchezza e per tutti gli altri povertà e macerie. Il lavoro come una variabile del mercato. Rimettere l'uomo e il lavoro al centro di una società più giusta ci renderà tutti più felici, soprattutto se il mercato sarà una componente importante ma non dominante della società.

sabato 12 maggio 2012

Tre morti sul lavoro questa mattina di sabato

Brescia 12 maggio E' morto un operaio bresciano di 56 anni. La vittima e' morto stamani dopo essere stato travolto da una lastra di cemento. Inutili i soccorsi del 118. E' avvenuto in Valle Camonica, nello stabilimento Riva Acciaio. Sembra che l'operaio dipendente di una ditta esterna, stesse effettuando dei lavori di scavo nell'acciaieria quando e' stato travolto dal pesante manufatto. Sul posto anche Asl e carabinieri. Catania 12 maggio 2012 E' morto un operaio cadendo da un ponteggio e da un'altezza di quasi 10 metri. La tragedia in una azienda della zona industriale di Catania. E' stato soccorso, ma purtroppo le lesioni erano gravissime. Sul posto sono intervenuti i medici e i carabinieri che indagano. PIACENZA, 12 MAG E' morto Daniel Gelu Dan, autotrasportatore romeno di 46 anni. Gelu Dan e' rimasto schiacciato sotto la cabina di guida del suo mezzo, ed e' morto sul colpo.La tragedia nell' area industriale di Fiorenzuola. Il 46enne aveva sentito strani rumori sotto la cabina di guida, e l'ha sollevata per verificare l'accaduto. E sembra che sia stato un guasto a provocato un cedimento della cabina, che gli è crollata addosso,

venerdì 11 maggio 2012

E' morto Antonio Santarelli l'appuntato di 44 anni aggredito dopo un rave party nel grossettano

GROSSETO, 11 MAG 2012 - E' morto Antonio Santarelli, 44 anni, Santarelli appuntato dei carabinieri era stato aggredito violentemente da quattro giovani presso un rave party il 25 aprile 2011 vicino Grosseto. Nel pestaggio il militare subì gravissime lesioni cerebrali, entrò in coma e non si è più ripreso. La moprte oggi in un centro specializzato di Imola. Il gruppetto reagi' a un normale controllo dei documenti da parte dei carabinieri.

E' morto Michele G. schiacciato dal trattore

Novara 11 maggio 2012. E' morto Michele G. L'agricoltore si è spento al Cto di Torino, dove era stato ricoverato alla fine del mese scorso. Le sue condizioni erano apparse subito particolarmente gravi ed era stato condotto all’ospedale di Torino con l’elisoccorso del 118. Secondo quanto ricostruito sembra che il trattore su cui stava operando Michele G. si fosse ribaltato a causa della presenza di un sasso e che l’agricoltore fosse stato sbalzato dall’abitacolo e che si fosse ferito cadendo sulle lame dell’apparecchio che stava trainando. Sono 5 in soli 3 giorni gli agricoltori schiacciati dal trattore e 24 dall'inizio dell'anno.

giovedì 10 maggio 2012

E' morto Igor del Cortivo. E' morto Remo Cese

TRENTO, 10 MAG 2012- E' morto Igor Dal Cortivo, 35 anni. Dal Cortivo e' morto questo pomeriggio mentre stava tagliando un albero nei boschi, nel Primiero: stava lavorando con un parente nei pressi di malga Agnerola, a 1.700 metri, quando e' stato colpito al torace dal cavo del verricello. Sul posto sono intervenuti i sanitari del '118' con l'elicottero che pero' non hanno potuto che constatare il decesso di Dal CortivoLe indagine del caso sono stati compiute dai carabinieri di Imer. Chieti 10 maggio 2012E' morto Remo Cese un agricoltore di 77 anni schiacciato dal trattore, La tragedia questa mattina a Schiavi di Abruzzo, nell'Alto Vastese. Cesa era intento ad arare un suo terreno in frazione Valli, in compagnia di un amico, quando verso le 11,30 il mezzo si è ribaltato a causa del terreno irregolare. Purtroppo i soccorsi sono stati vani.

FIOM sui morti per infortuni sul lavoro

mercoledì 9 maggio 2012

Altri due morti provocati dal trattore

9 maggio 2012 E' morto Gino Damiani, agricoltre di 69 anni. Damiani è morto questa mattina a seguito del ribaltamento del trattore. Non si conoscono ancora la dinamica della tragedia. Avellino E' morto un agricoltore sbalzato fuori dal trattore. Sembra che la vittima abbia perso il controllo del trattore mentre affrontava una discesa. sbalzato fuori dal mezzo è finito a terra ferendosi gravemente. Immediati i soccorsi dei sanitari del 118, che resisi conto delle gravi condizioni in cui versava hanno chiesto l'intervento dell'eliambulanza per trasferirlo in ospedale. Ma a causa delle gravi lesioni riportate è morto prima di essere trasportato all'ospedale. Sono già 22 gli agricoltori schiacciati dal trattore dall'inizio dell'anno.

martedì 8 maggio 2012

E' morto marcello savelloni nel frusinate. E' morto un operaio lungo la linea ferroviaria del Brennero.

Frosinone 8 maggio 2012 E' morto Marcello Savelloni di 58 anni. Savelloni ha perso la vita mentre risistemava un muro di contenimento quando una lastra si sarebbe staccata schiacciandolo. I Carabinieri stanno indagando per stabilire l’esatta dinamica dell'infortunio mortale. BOLZANO 8 maggio 2012 E' morto un operaio questa notte durante lavori lungo la linea ferroviaria del Brennero a Matrei, in a pochi chilometri dal confine italo-austriaco. La vittima è stato travolto da un treno cantiere ed è morto sul colpo. Sul versante austriaco della linea ferroviaria del Brennero sono in corso lavori di ammodernamento della linea ferroviaria.

domenica 6 maggio 2012

E' morto schiacciato dal trattore un agricoltore romeno nel maceratese. E' morto Giovanni Meola in Alto Adige

Macerato 5 maggio e' morto I.C romeno di 41 anni schiacciato dal trattore. La tragedia in serata a Fosso delle Cesi nella frazione Giulo di Pieve Torina. Un trattore con a bordo due persone, con attaccato un carro pieno di legname si è ribaltato su una strada sterrata di montagna. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco e i Carabinieri di Camerino nonché gli ausiliari del 118 che hanno trovato i due passeggeri in gravissime condizioni. Il conducente, Amatildo Sbriccoli, proprietario del mezzo, è apparso in forte stato di shock oltre ad esser rimasto ferito in modo grave riportando diverse lesioni è stato subito trasportato all’ospedale di Camerino. Purtroppo il povero I.C è stato estratto da sotto il trattore già morto. Ancora da comprendere la dinamica della tragedia. BOLZANO 6 MAG 2012 E' morto giovanni Meola un autista di bus. Meola ha perso la vita investito dal proprio mezzo la notte scorsa, a Falzes. La tragedia nella rimessa della ditta in cui lavorava.

venerdì 4 maggio 2012

Potrebbe essere stato un infortunio sul lavoro la causa della morte dell'uomo trovato nel torrente Taggia a Imperia

Potrebbe essere quello di un lavoratore in nero il corpo di un uomo ancora senza identità, ritrovato qualche settimana fa in un torrente a Taggia (Imperia. La causa della morte potrebbe essere stata causata da un infortunio sul lavoro e il cadavere abbandonato nel torrente. La procura di Sanremo ha aperto un fascicolo per occultamento di cadavere. All'inizio i militari pensavano ad un suicidio ma le lesioni letali sono compatibili con una caduta da diversi metri d'altezza.Si indaga nei cantieri della zona ma l'infortunio mortale e potrebbe essere avvenuto anche in Piemonte o Francia.

E' morto Antonio Cerri travolto da un furgone. E' morto Roberto Ezio Boarato. E' morto Cosimo messina

Pisa 4 maggio 2012 E' morto Antonio Cerri operaio di 52 anni. Cerri è stato travolto da un furgone alla Acqueservizi. Secondo quanto riferito da alcuni colleghi, Cerri era insieme a un altro operaio dell'azienda per effettuare lavori a un pozzo in località Paduletta, e mentre il collega stava manovrando il braccio meccanico di una gru, Cerri sarebbe stato travolto dal furgone che si era messo in movimento. Sul posto la centrale operativa del 118 aveva inviato in un primo momento un elisoccorso, fatto rientrare: inutili sono stati i tentativi di rianimarlo. Sono arrivati sul luogo della tragedia anche i tecnici di prevenzione e sicurezza luoghi sul lavoro della Asl che stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica. Bergamo 4 maggio 2012 E' morto Roberto Ezio Boarato operaio edile 48enne, dipendente dell'impresa Tecnostrutture srl di Vertova. Boarato è deceduto cadendo dal tetto mentre stava stava effettuando operazioni di smaltimento dell'amianto. La vittima al momento dell'infortunio mortale era sprovvista dell'imbracatura prevista dalle norme di legge per questo tipo di attività», dicono le organizzazioni sindacali. che hanno proclamato uno sciopero per lunedì in solidarietà alla famiglia dell'operaio e ai suoi compagni di lavoro, ma ha anche l'obiettivo primario di sensibilizzare tutti sull'importanza di lavorare in sicurezza. Le categorie degli edili rafforzeranno lo sciopero con un presidio fuori dall'azienda». Messina 04 Maggio 2012 E' morto Cosimo Messina di 45 anni. Messina è morto questa mattina in un incidente sul lavoro a Messina. La vittima è precipitata dal quarto piano rimanendo uccisa sul colpo.Messina era impegnato nel cantiere di una ditta che sta realizzando una palazzina a Santa Margherita. Immediati i soccorsi da parte dei compagni, che però non hanno potuto che constatarne la morte. Sul posto polizia e carabinieri che hanno avviato indagini per accertare la dinamica.

giovedì 3 maggio 2012

e' morto un agricoltore di 21 anni schiacciato dal trattore

CATANZARO3 MAG 2012 E' morto G.V un agricoltore di 21 anni. G.V., e' morto stamani a Pianopoli schiacciato dal trattore che stava guidando e che lo ha schicciato. La tragedia in un terreno di proprieta'. ed è stata scoperta dal padre della vittima, che ha chiamato il 118 il cui intervento, pero', si e' rivelato inutile. Le indagini del caso sono state avviate dai carabinieri.

martedì 1 maggio 2012

E' morto Vasile Capil nel giorno della festa dei lavoratori

Morti sui luoghi di lavoro in Italia nei primi 4 mesi del 2012, alle province con sono stati aggiunti i morti sulle autostrade, in mare e all'estero
L'AQUILA 1 maggio 2012 E' morto nel giorno della Festa dei lavoratori Vasile Capil operaio romeno di 51 anni, cadendo da un'impalcatura di un cantiere a Rocca di Cambio . Era a lavorare nonostante la giornata di festa più cara ai lavoratori. Capil dipendente di una cooperativa di Roma, si trovava nel cantiere nell'aquilano. Copil si è sporto per prendere alcuni materiali all'impalcatura del piano superiore, ed ha perso l'equilibrio cadendo a terra da diversi metri d'altezza. A dare l'allarme è stato un altro operaio. Sul posto è intervenuto l'elisoccorso del 118 dell'Aquila, ma l'uomo è morto pochi minuti dopo l'arrivo dei sanitari. Il cantiere è stato posto sotto sequestro dai carabinieri. Con Capil sono già 5 i lavoratori romeni morti dall'inizio dell'anno e purtroppo anche quest'anno i romeni si stanno confermando come gli stranieri che pagano il maggior prezzo di sangue per il nostro benessere. Non può che venire una grande amarezza apprendere che anche oggi 1 maggio è morto un lavoratore cadendo da un’impalcatura. Da una parte il concerto in piazza a Roma dove centinaia di migliaia di giovani festeggiano mentre in un angolo d'Italia un povero operaio straniero costretto a lavorare e a morire. Tra l’altro sembra che Cabil, il romeno di 51 anni morto in questo giorno della festa più cara ai lavoratori era dipendente di una cooperativa. Ma in che paese viviamo dove le cooperative fanno lavorare il 1 maggio i propri dipendenti, ma non erano nate proprio per arginare lo sfruttamento dei lavoratori? Da http://prevenzionemeteo.blogspot.it 01/05/2012 -3 °C 6 °C 1180m sereno RISCHIO INFORTUNI

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?