Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
domenica 31 gennaio 2010
MUORE L'OPERAIO CHE SABATO SI ERA DATO FUOCO DOPO AVER PERSO IL LAVORO
venerdì 29 gennaio 2010
MUORE FRANCESCO URGU OPERAIO ALL'OSPEDALE DI NUORO PER LE FERITE RIPORTATE IN SEGUITO AD UNA CADUTA DA UNA TETTOIA
giovedì 28 gennaio 2010
MUORE GIOVANE IMPRENDITORE STRITOLATO DA UNA MACCHINA SPARGISALE. MUORE OPERAIO DI 41 ANNI ALLA CASAGRANDE DI PORDENONE
Milano E’ MORTO UN GIOVANE IMPRENDITORE DI 32 ANNI STRITOLATO DA UNA MACCHINA SPARGISALE Abbiamo sentito un grido di dolore. E subito siamo corsi a vedere che cosa era successo. All’inizio non abbiamo neppure avuto neppure il coraggio di alzare lo sguardo. Poi, ci siamo fatti coraggio, e davanti ai nostri occhi si è materializzato uno spettacolo terribile: l’interno della spargisale era coperta da schizzi di sangue e il corpo del povero imprenditore era in fondo alla macchina, stritolato tra le lamine d’acciaio».
Bolzano MUORE Bernahard Hoebling MAESTRO DI SCI. BERNAHARD, stava scendendo a valle assieme ad un gruppo di sciatori, quando si è staccato dai suoi compagni. Il maestro di sci di 60 anni, e' morto in un incidente mentre sciava San Valentino alla Muta nel Meranese. Piu' a valle questi ultimi hanno dapprima trovato uno sci dell'uomo sulla pista, per poi rinvenire il suo corpo senza vita accanto ad una delle reti che delimitano il percorso. indagini sono state avviate dai carabinieri per chiarire la dinamica dell'incidente.
martedì 26 gennaio 2010
MUORE GIOVANNI DE CUIO ADDETTO ALLA VIGILANZA ALL'ARSENALE DI TARANTO
La Marina Militare ha espresso «profondo cordoglio» ai familiari dell'addetto alla vigilanza ed ha «immediatamente disposto ed avviato tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità». De Cuia, dipendente civile del ministero della Difesa in servizio presso la Divisione sistema nave dell’Arsenale, informa la Marina, «per cause da accertare, mentre transitava su un marciapiede adiacente ad un’area recintata, all’interno della quale erano stati accantonati ed impilati materiali prefabbricati per l’edilizia, è stato travolto da alcuni blocchi prefabbricati provenienti da una delle pile del contiguo deposito».
«A tutto questo diciamo basta: queste non sono disgrazie ma veri e propri omicidi». Lo affermano in una nota congiunta i sindacati confederali, le rappresentanze sindacali unitarie, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e la Confederazione Cobas in relazione alla morte dell’addetto alla vigilanza Giovanni De Cuia nell’Arsenale militare di Taranto. «Evidentemente – aggiungono – l'intervento della magistratura nel 2005 che chiudeva tutta la zona delle aziende dell’indotto, proprio per motivi di sicurezza, e le successive indagini della Procura sulle strutture dell’Arsenale, non è servito a fare passi avanti». I sindacati hanno organizzato per domani mattina una mobilitazione con assemblea generale presso la 'Sala a tracciarè dell’Arsenale militare per definire le azioni da intraprendere.
Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, e il vicesindaco, Alfredo Cervellera, in una nota esprimono cordoglio per la morte di Giovanni De Cuia. «Ancora una volta – affermano – la morte bianca colpisce Taranto e la sua gente. In Arsenale non si verificava un episodio così grave da almeno 40 anni e forse questa è la conseguenza di una allentata attenzione verso le misure di sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori». «Nella certezza che la magistratura saprà fare piena luce sulle cause che hanno portato al luttuoso incidente – concludono Stefano e Cervellera – esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia di De Cuia, che conoscevamo personalmente, per la disgrazia che oggi l’ha colpita unitamente alla solidarietà più sincera a tutti i lavoratori dell’Arsenale». «Credo si dovranno accertare subito le responsabilità di questo terribile incidente che nella sua dinamica mostra la crudeltà di un evento che poteva essere evitato», ha affermato il deputato Pd Ludovico Vico, subito dopo aver appreso della morte nell’Arsenale militare dell’addetto alla vigilanza Giovanni De Cuia. Per il parlamentare ionico, le modalità dell’incidente sul lavoro «segnalano i contorni di una tragedia figlia di possibili superficialità o imperizie». «Attendo fiducioso l’esito degli accertamenti – conclude Vico – e rivolgo sin da ora il mio cordoglio alla famiglia e agli amici di questo lavoratore».
sabato 23 gennaio 2010
SOSTENIAMO L'ASSOCIAZIONE PIETRO PINTAUDI GIOVANE DI 25 ANNI MORTO PER UN INFORTUNIO SUL LAVORO
ciao sono dario munafo' socio dell'associazione pietro pintaudi, volevo ringraziarvi assieme agli altri soci dell'associazione , in quanto siete stati tra quelli che ci anno aiutato cn il vostro blog a far si che il nostro amico fraterno nn fosse lasciato nel dimenticatoi. Grazie di cuore . per tutti quelli che hanno avuto esperienze del genere li invito a sostenerci e a mettersi in contatto con noi tramite il nostro sito www.pietropintaudi.org. Un abbraccio e un grazie da tutti noi.
Io spero che in pochi anni queste targedie diventino solo un brutto ricordo, è per questo che nato il blog. Non dovrebbe morire nessuno sul lavoro, soprattutto giovani come Pietro. Carlo Soricelli
LECCE 23 GENNAIO E’ MORTO COSIMO BARLETTA Schianto mortale sulla Bari-Lecce all’altezza di Pezze di Greco (Fasano). Un autocarro finisce contro un palo e muore un autotrasportatore leccese. Illeso il figlio della vittima che guidava l’autocarro. E’ morto dopo un terribile schianto mentre viaggiava sul camion condotto dal figlio. Si è consumata in mattinata la tragedia sulla SS379, che da Bari porta a Brindisi, all’altezza dello svincolo per Pezze di Greco. Erano da poco trascorse le 9.00 quando l’automezzo, condotto dal 22enne Tiziano Barletta, si è schiantato contro il palo della cartellonistica stradale posto all’inizio dell’incrocio. Il violentissimo impatto ha distrutto la cabina nella quale è rimasto schiacciato Cosimo Barletta 52enne padre del conducente. L’automezzo trasportava cassette di frutta vuote ed era diretto a Lecce. Cosimo Barletta era originario di Bari ma residente a Lecce. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e gli agenti della polizia stradale. Il conducente si trova ricoverato in stato di shock all’Ospedale di Ostuni. La carreggiata è rimasta bloccata per alcune causando lievi rallentamenti
MUORE OPERAIO UCRAINO NELLO STABILIMENTO PAI DI NOVARA
venerdì 22 gennaio 2010
IL PROCESSO BREVE UNA VOLTA IN VIGORE ANNULLERA' LE CAUSE PENALI PENDENTI SUI RESPONSABILI DELLE VITTIME SUL LAVORO COMPRESI QUELLI DELLA THYSSEN
mercoledì 20 gennaio 2010
MUORE OPERAIO A TRIESTE CADENDO DA UNA GRU
Muore Luca vascon operaio a Trieste cadendo da una gru
martedì 19 gennaio 2010
E' MORTO L'AGRICOLTORE SANTO CAVALLO NEL BRINDISINO. MUORE GIORGIO CADDEO AUTOTRASPORTATORE DEL SASSARESE
"Leggi l'articolo completo sull'edizione di Senzacolonne oggi in edicola"
Sassari- E' morto l'autotrasportatore Giorgio Caddeo in un incidente mortale sul lavoro di un dipendente di un'impresa di San Sperate. Giorgio 43 anni, era residente ad Iglesias ed è stato ucciso dalla sponda del camion cadutagli sul capo mentre procedeva con il mezzo lungo la strada di circonvallazione nord che porta da Sinnai a Maracalagonis. Giorgio era stato avvisato da un passante che il mezzo perdeva ghiaia. Così, fermatosi per arginare la falla, è stato colpito dalla sponda che gli ha procurato una profonda ferita in testa e da un collasso cardio circolatorio.
Non c'è stato niente da fare per Caddeo che è stato soccorso prontamente da un'autoambulanza. Sono intervenuti sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco di Sinnai. Il Pubblico Ministero ha disposto la rimozione del corpo e il sequestro del mezzo.
lunedì 18 gennaio 2010
MUORE CARBONIZZATO AUTOTRASPORTATORE A PARMA
sabato 16 gennaio 2010
E' MORTO UN AGRICOLTORE A CHIARAMONTE GULFI NEL RAGUSANO
mercoledì 13 gennaio 2010
LE TABELLE EXCEL RELATIVE AI MORTI SUL LAVORO DEL 2008 E 2009 SONO A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE NE FACCIA RICHIESTA
MOLTISSIMI PRIVATI CITTADINI, ENTI, AMMINISTRAZIONI COMUNALI E REGIONALI, CAMERA DEI DEPUTATI E SENATO DELLA REPUBBLICA VISITANO IL SITO. LE MIE TABELLE EXCEL RELATIVE AI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DEL 2008 E DEL 2009 SONO A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE LE RICHIEDA. LE TABELLE SONO DIVISE PER: DATA E LUOGO DELLA TRAGEDIA,PROVINCIA, GENERALITA' VITTIME, PROFESSIONE, ETA' E NAZIONALITA'. E' POSSIBILE AVERE ANCHE NOTIZIE PRECISE SULLE MODALITA' DELLE TRAGEDIE. CARLO SORICELLI
14 Gennaio E’ morto Dimitru Butmarasu, un camionista 39enne di origini romene residente a Zagarolo, in provincia di Roma. Dimitru è morto nelle prime ore di oggi sulla statale 372 “Telesina”, che collega Caianello a Benevento, in un incidente stradale accaduto in prossimità dello svincolo di Allignano, nel casertano. L’autocarro carico di materiale plastico guidato dall’immigrato romeno, si è scontrato frontalmente, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, con un altro camion, guidato da Mauro Caputi, 40 anni, di Trani (Ba). A seguito del violento urto, il Dimitru è morto sul colpo per gravi lezioni al capo e al torace, mentre Caputi è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato nell’Ospedale di Piedimonte Matese con prognosi riservata. L’autocarro guidato dall’autotrasportatore barese era carico di pezzi di ricambio della Fiat
MUORE ANTONIO SENOCI OPERAIO DI 58 ANNI 'E' RIMASTO IMPIGLIATO IN UN NASTROTRASPORTATORE DI UNA DITTA BARESE
NO LEGA NORD DAY
SONO MORTI BRUNO MONTIXI E RUDDI CARIOLATO DUE OPERAI ADDETTI ALLA BONIFICA DI CISTERNE.
L'incidente e' avvenuto in un distributore di carburanti in disuso sulla statale Lomellina, tra Sale e Tortona. Secondo una prima ricostruzione, BRUNO E RUDDI arrivati stamattina a Sale per la bonifica dell'impianto. Scesi in una sorta di deposito sotterraneo, composto da una stanzetta con i gruppi valvolari e la cisterna del gas, hanno aperto una delle valvole e, all'improvviso, sono stati investiti da un flusso di gas che li ha uccisi. A scoprire i cadaveri e' stato nel tardo pomeriggio di oggi l'ex gestore dell'impianto che abita a Sale. Era stato interpellato dalla ditta di Fidenza che non riusciva a mettersi in contatto con i due tecnici. Quando l'uomo e' andato a controllare, ha scoperto la tragedia ed ha dato l'allarme.
sabato 9 gennaio 2010
LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE E' INDIFFERENTE ALLA MORTE DI CENTINAIA DI LAVORATORI CHE MUOIONO PER INFORTUNI SUL LAVORO
I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009 AUMENTANO del 9% IN EDILIZIA, LE VITTIME SONO QUASI TUTTE MERIDIONALI E STANIERI. QUEST'ULTIMI CON IL 15,3 DELLE VITTIME SUL TOTALE IN EDILIZIA. GLI AGRICOLTORI REGISTRANO UN AUMENTO DEL 3,4% RISPETTO AL 2008 E MUOIONO QUASI TUTTI IN TARDA ETA'(DAI 60 AI 90 ANNI)SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO. MENTRE NELL'INDUSTRIA, A CAUSA DELLA CRISI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DIMINUISCONO DEL 49% (70 VITTIME IN ASSOLUTO CONTRO LE 136 DELL'ANNO SCORSO)
Buon Anno a tutti i visitatori del blog. Con l’arrivo dell’anno nuovo, non dimentichiamoci dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. Sono già in grado di darvi la situazione di tutto il 2009. Sono il tecnico metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli. Quando ci fu la tragedia della Thyssen mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in diretta i morti sul lavoro, decisi di farlo io e aprii dal 1 gennaio 2008, per primo in Italia con questo blog che mi tiene impegnato con un lavoro volontario diverse ore al giorno. Spulciando giornali, agenzie di comunicazione, Internet ecc... aggiornando ogni giorno la situazione dei morti per infortuni sul lavoro riesco ad avere una situazione in tempo reale di queste tragedie. In questo terribile elenco credo non manchi nessuna vittima. Da due anni con questi dati, con la collaborazione di mio figlio, esperto informatico, abbiamo elaborato delle tabelle excel dividendo i morti per infortuni per generalità, provincia della tragedia, regione, professione, età e nazionalità delle vittime. I morti per infortuni sul lavoro nell’anno 2009 sono stati 576, contro i 639 del 2008. Assistiamo quindi ad un calo del 10%. Credo che questi dati destino perplessità, e probabilmente, chi li legge pensa che siano parziali o incompleti. Ma vorrei fare chiarezza su questo triste fenomeno. Gli infortuni mortali sul lavoro nel 2009 sono stati più di un migliaio, si parla di 1080 contro il 1138(calo del 6% con anche con i morti sulle strade). In realtà sui morti per infortuni sul lavoro si fa una gran confusione, spesso volutamente per ragioni d'immagine e di sfruttamento di questo triste fenomeno( purtroppo c'è anche questo). Sommano nei morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, così si fa una confusione tale che nessuno capisce bene la dimensione e la qualità del fenomeno. L'INAIL non li distingue per ragioni contributive, un incidente nel percorso casa-lavoro, lavoro-casa è considerato, giustamente, un infortunio sul lavoro. La tragedia vera è che sommandoli ai lavoratori morti effettivamente sui luoghi di lavoro, non si riescono a fare interventi concreti e mirati per i tanti lavoratori che muoiono sul luogo di lavoro e in itinere. Se si analizzano quelli effettivamente morti sul luogo di lavoro, e non per strada, ci si accorge che a morire anche quest’anno sono soprattutto agricoltori in tarda età, (dai 60 ai 90 anni) che muoiono a causa del ribaltamento dei vecchi trattore che guidano( Ministro Zaia, oltre alla rottamazione delle vecchie automobili non è possibile dare un contributo per rottamare i vecchi trattori?). Che con il 29,1% (166 in assoluto) sul totale registrano un aumento delle vittime in assoluto del 3,4% (161 nel 2008). Muoiono nell’indifferenza generale anche gli edili, soprattutto meridionali e stranieri, anche qui al nord, (170 in assoluto in Italia) sul totale registrano un aumento del 9% rispetto al 156 del 2008. Gli stranieri morti sul totale sono stati quest’anno il 15,3 sul totale in edilizia, del 5% in agricoltura e l'11% sul totale di tutti i morti sul lavoro. E questo dato da solo dovrebbe far vergognare i movimenti razzisti che considerano gli stranieri solo un problema. Le vittime nell'industria, di tutta l'industria, con la crisi sono effettivamente calate, quest’anno non superano il 10% sul totale, contro il 18,7% dell’anno scorso. La crisi ha inciso, solo in questo caso positivamente, anche su questo fenomeno, ma solo per i lavoratori dell’industria manifatturiera, quest’anno parliamo di meno di 70 morti sul totale, contro i 136 dello scorso anno, registriamo quindi un calo del 49%. Anche nel 2009 come l'anno precedente, con 31 morti, una delle regione con più morti rispetto al numero d’abitanti, è la civilissima regione del Trentino Alto Adige, a causa delle tantissime vittime in agricoltura. E il sud, almeno in questo, non ha niente da invidiare dalle regioni del nord, tra l'altro il sud ha regioni con moltissimi addetti in agricoltura. La Puglia ha un clamoroso calo del 47%, la Calabria del 50% . Mentre la mia Emilia Romagna ha superato i morti dell'anno scorso( 57 contro 55), il Lazio regista un preoccupante aumento del 14% a causa di Roma, la nostra capitale, che ha uno spaventoso aumento del 22%. La Lombardia, ha un confortante calo del 6%. La Basilicata ha un formidabile calo del 37%. L’autentica tragedia è che non facendo chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro, non si riescono a fare interventi mirati per prevenire e capire come mai tanti lavoratori (circa la metà), muoiono per le strade. Probabilmente a causa di lunghi percorsi, turni massacranti in orari dove sarebbe opportuno dormire. A vostra disposizione se servano tabelle dettagliate 2008/2009 con: giorno dell'evento, modalità della tragedia, identità, provincia, professione, età e nazionalità della vittima. Con stima Carlo Soricelli
Analizzando i miei dati ci si accorge che Roma ha aumentato i morti per infortuni sul lavoro del 22%.Le morti nel comune di Roma, contrariamente alla media nazionale,che è quasi tutta incentrata in agricoltura e edilizia, toccano le più disparate attività.L'Emilia Romagna ha un aumento dell'1,8% delle vittime, ma Bologna registra un aumento del 35% (da 7 a 11)l'aumento delle vittime nel bolognese sono quasi tutte a carico dell'agricoltura. Milano è in controtendenza, le vittime sono calate del 25%.
venerdì 8 gennaio 2010
Muore fulminato un operaio a Roma
E' MORTO SALVATORE PEZZENTE AGRICOLTORE DI 38 ANNI A SEPINO DI CAMPOBASSO
E' MORTO MAURO DE CONTO AGRICOLTORE DI 34 ANNI
3 gennaio savona e’ MORTO SILVANO BRUNETTO DI 61 ANNI stato un incidente a provocare domenica mattina a Rialto, nel savonese, la morte di Silvano Brunetto, 61 anni, pensionato e consigliere comunale, deceduto in seguito a un incidente mentre si trovava alla guida del suo trattore. Il tragico episodio si è verificato nel piccolo paese di Rialto, alle spalle di Finale Ligure. SILVANO in seguito alla schiacciamento ha riportato lesioni letali e vani si sono rivelati gli interventi della Croce Bianca di Calice Ligure, del 118, dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
sabato 2 gennaio 2010
MUORE CARMINE ABATE CUOCO DI UN RISTORANTE DELLA COSTIERA AMALFITANA AD ATRANI DI SALERNO. E' MORTO ANDREA POMPILI DOPO DIECI GIORNI DI AGONIA
28 dicembre E' morto dopo sei giorni Andrea Pompili il trentaquattrenne caduto da una trave. Andrea era rimasto coinvolto nel grave incidente sul lavoro verificatosi il 18 dicembre scorso in un cantiere a Santarcangelo. Il cuore dell'operaio, originario di San Benedetto del Tronto, si è spento giovedì all'ospedale di Cesena, dove era stato subito ricoverato dopo l'infortunio. Pompili cadde da una trave sospesa a 5 metri di altezza mentre era stava effettuando alcune misurazioni. Sottoposto ad un intervento chirurgico, le condizioni di salute del 34enne erano gravi ma stazionarie. La vigilia di Natale il quadro clinico è improvvisamente precipitato sino alla morte. Secondo quanto accertato dagli ispettori della Medicina del lavoro dell'Ausl, sembrava che l'uomo avesse indossato il casco di sicurezza. La Procura ha aperto un'inchiesta per verificare le eventuali violazioni alle normative in materia di sicurezza nei cantiere
Varese, 4 gennaio 2010 - Tragedia avvenuta questa mattina a Malgesso, in provincia di Varese. Un uomo ha perso la vita rimanendo schiacciato da una pianta mentre la stava potando nel giardino di casa.
Varese 4 gennaio Muore mentre pota un albero. L’incidente è avvenuto poco prima delle nove in via Costanza, una laterale della Statale 629. Sul posto sono giunte le ambulanze del 118 e i Vigili del Fuoco di Varese e Somma Lombardo per provare a liberare il corpo rimasto bloccato sotto l’albero. L’eliambulanza è intervenuta per dare una mano nel momento dei soccorsi ma per l’uomo non c'è stato nulla da fare. I carabinieri di Gavirate sono al lavoro per effettuare accertamenti cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
venerdì 1 gennaio 2010
MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009. I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO IN EDILIZIA AUMENTANO DEL 9%. IN AGRICOLTURA DEL 3,4%
Buon Anno a tutti i visitatori del blog. Con l’arrivo dell’anno nuovo, non dimentichiamoci dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. Sono già in grado di darvi la situazione di tutto il 2009. Sono il tecnico metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli. Quando ci fu la tragedia della Thyssen mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in diretta i morti sul lavoro, decisi di farlo io e aprii dal 1 gennaio 2008, per primo in Italia con questo blog che mi tiene impegnato con un lavoro volontario diverse ore al giorno. Spulciando giornali, agenzie di comunicazione, Internet ecc... aggiornando ogni giorno la situazione dei morti per infortuni sul lavoro riesco ad avere una situazione in tempo reale di queste tragedie. In questo terribile elenco credo non manchi nessuna vittima. Da due anni con questi dati, con la collaborazione di mio figlio, esperto informatico, abbiamo elaborato delle tabelle excel dividendo i morti per infortuni per generalità, provincia della tragedia, regione, professione, età e nazionalità delle vittime. I morti per infortuni sul lavoro nell’anno 2009 sono stati 576, contro i 639 del 2008. Assistiamo quindi ad un calo del 10%. Credo che questi dati destino perplessità, e probabilmente, chi li legge pensa che siano parziali o incompleti. Ma vorrei fare chiarezza su questo triste fenomeno. Gli infortuni mortali sul lavoro nel 2009 sono stati più di un migliaio, si parla di 1080. In realtà sui morti per infortuni sul lavoro si fa una gran confusione, spesso volutamente per ragioni d'immagine e di sfruttamento di questo triste fenomeno( purtroppo c'è anche questo). Sommano nei morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, così si fa una confusione tale che nessuno capisce bene la dimensione e la qualità del fenomeno. L'INAIL non li distingue per ragioni contributive, un incidente nel percorso casa-lavoro, lavoro-casa è considerato, giustamente, un infortunio sul lavoro. La tragedia vera è che sommandoli ai lavoratori morti effettivamente sui luoghi di lavoro, non si riescono a fare interventi concreti e mirati per i tanti lavoratori che muoiono in itinere. Se si analizzano quelli effettivamente morti sul luogo di lavoro, e non per strada, ci si accorge che a morire anche quest’anno sono soprattutto agricoltori in tarda età, (dai 60 ai 90 anni) che muoiono a causa del ribaltamento dei vecchi trattore che guidano. Che con il 29,1% (166 in assoluto) sul totale registrano un aumento delle vittime in assoluto del 3,4% (161 nel 2008). Muoiono nell’indifferenza generale anche gli edili, soprattutto meridionali e stranieri, anche qui al nord, che con il 28,6 (170 in assoluto) sul totale registrano uno spaventoso aumento del 9% rispetto al 156 del 2008. Gli stranieri morti sul totale sono stati quest’anno il 15,3 sul totale in edilizia, il 5% in agricoltura e l'11% sul totale di tutti i morti sul lavoro. E questo dato da solo dovrebbe far vergognare i movimenti razzisti che considerano gli stranieri solo un problema. Le vittime nell'industria, di tutta l'industria, con la crisi sono effettivamente calate, quest’anno non superano il 10% sul totale, contro il 18,7% dell’anno scorso. La crisi ha inciso, solo in questo caso positivamente, anche su questo fenomeno, ma solo per i lavoratori dell’industria manifatturiera, quest’anno parliamo di meno di 70 morti sul totale, contro i 136 dello scorso anno, registriamo quindi un calo del 49%. Anche nel 2009 come l'anno precedente, con 31 morti, una delle regione con più morti rispetto al numero d’abitanti, è la civilissima regione del Trentino Alto Adige, a causa delle tantissime vittime in agricoltura. E il sud, almeno in questo, non ha niente da invidiare dalle regioni del nord, tra l'altro il sud ha regioni con moltissimi addetti in agricoltura. La Puglia ha un clamoroso calo del 47%, la Calabria del 50% . Mentre la mia Emilia Romagna ha superato i morti dell'anno scorso( 57 contro 55), il Lazio regista un preoccupante aumento del 14% a causa di Roma, la nostra capitale, che ha uno spaventoso aumento del 22%. La Lombardia, ha un confortante calo del 6%. La Basilicata ha un formidabile calo del 37%. L’autentica tragedia è che non facendo chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro, non si riescono a fare interventi mirati per prevenire e capire come mai tanti lavoratori (circa la metà), muoiono per le strade. Probabilmente a causa di lunghi percorsi, turni massacranti in orari dove sarebbe opportuno dormire. A vostra disposizione se servano tabelle dettagliate 2008/2009 con: giorno dell'evento, modalità della tragedia, identità, provincia, professione, età e nazionalità della vittima. Con stima Carlo Soricelli
Analizzando i miei dati ci si accorge che Roma ha aumentato i morti per infortuni sul lavoro del 22%.Le morti nel comune di Roma, contrariamente alla media nazionale,che è quasi tutta incentrata in agricoltura e edilizia, toccano le più disparate attività.L'Emilia Romagna ha un aumento dell'1,8% delle vittime, ma Bologna registra un aumento del 35% (da 7 a 11)l'aumento delle vittime nel bolognese sono quasi tutte a carico dell'agricoltura. Milano è in controtendenza, le vittime sono calate del 25%.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.