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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 31 gennaio 2010

MUORE L'OPERAIO CHE SABATO SI ERA DATO FUOCO DOPO AVER PERSO IL LAVORO

PERDE LAVORO E SI DÀ FUOCO, MORTO OPERAIO BERGAMASCO È morto questa mattina al Centro grandi ustionati di Verona, dov'era ricoverato in fin di vita da ieri pomeriggio, un operaio bergamasco di 35 anni che ieri mattina a Brembate (Bergamo) ha cercato di togliersi la vita cospargendosi di benzina e dandosi fuoco. Le sue condizioni erano disperate; l'uomo aveva riportato gravi ustioni su oltre il 95% del corpo. Ieri soltanto l'intervento di una donna, che ha utilizzato un piccolo estintore per spegnere le fiamme, e il tentativo di rianimazione dei soccorritori, erano riusciti a strappare alla morte l'operaio, che, però, è morto oggi dopo neppure 24 ore di ricovero. A spingere l'uomo a compiere il drammatico gesto sarebbe stata la depressione causata dalla perdita del lavoro. L'operaio era impiegato in una ditta di Zingonia (Bergamo) che è fallita un paio di mesi fa, costringendolo a casa. Ieri mattina intorno alle 10 il 36enne - che viveva a Bergamo insieme alla moglie - ha raggiunto a bordo della sua auto la zona industriale di Brembate, poi è sceso dall'abitacolo, ha afferrato una tanica di benzina, se l'è rovesciata addosso e si è dato fuoco. L'intervento di alcuni passanti, tra cui la donna con l'estintore, aveva permesso all'uomo di sopravvivere, ma soltanto per poche ore.

venerdì 29 gennaio 2010

MUORE FRANCESCO URGU OPERAIO ALL'OSPEDALE DI NUORO PER LE FERITE RIPORTATE IN SEGUITO AD UNA CADUTA DA UNA TETTOIA

Nuoro E' morto Francesco Urgu, operaio di 44 anni. Francesco è morto all'ospedale di Nuoro per le ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto nelle campagne di Sennariolo. L'uomo era intento a riparare una tettoia di eternit che però non ha retto e si è sfondata facendolo precipitare da una altezza di cinque metri. Soccorso dai colleghi di lavoro e da una equipe del 118 è stato accompagnato in ospedale ma inutili sono stati i tentativi di rianimarlo.

giovedì 28 gennaio 2010

MUORE GIOVANE IMPRENDITORE STRITOLATO DA UNA MACCHINA SPARGISALE. MUORE OPERAIO DI 41 ANNI ALLA CASAGRANDE DI PORDENONE

Pordenone E' MORTO Elio De Lucca operaio DI 41 anni di Conegliano (Treviso). IL LAVORATORE è morto precipitando da un’altezza di circa dieci metri alla Casagrande di Fontanafredda (Pordenone). L’incidente è avvenuto poco prima delle 12. Da quanto si è appreso, l’uomo - dipendente di una ditta esterna che stava effettuando delle manutenzioni - si trovava sul tetto quando è caduto - nonostante indossasse le imbragature - morendo sul colpo. Inutile è stato l’arrivo dell’elisoccorso da Udine. I carabinieri della locale stazione e dei funzionari dell’Azienda sanitaria che si occupano di sicurezza sul lavoro hanno avviato indagini.

Milano E’ MORTO UN GIOVANE IMPRENDITORE DI 32 ANNI STRITOLATO DA UNA MACCHINA SPARGISALE Abbiamo sentito un grido di dolore. E subito siamo corsi a vedere che cosa era successo. All’inizio non abbiamo neppure avuto neppure il coraggio di alzare lo sguardo. Poi, ci siamo fatti coraggio, e davanti ai nostri occhi si è materializzato uno spettacolo terribile: l’interno della spargisale era coperta da schizzi di sangue e il corpo del povero imprenditore era in fondo alla macchina, stritolato tra le lamine d’acciaio».

Bolzano MUORE Bernahard Hoebling MAESTRO DI SCI. BERNAHARD, stava scendendo a valle assieme ad un gruppo di sciatori, quando si è staccato dai suoi compagni. Il maestro di sci di 60 anni, e' morto in un incidente mentre sciava San Valentino alla Muta nel Meranese. Piu' a valle questi ultimi hanno dapprima trovato uno sci dell'uomo sulla pista, per poi rinvenire il suo corpo senza vita accanto ad una delle reti che delimitano il percorso. indagini sono state avviate dai carabinieri per chiarire la dinamica dell'incidente.

martedì 26 gennaio 2010

MUORE GIOVANNI DE CUIO ADDETTO ALLA VIGILANZA ALL'ARSENALE DI TARANTO

TARANTO E' MORTO GIOVANNI DE CUIO ADETTO ALLA VIGILANZA ALL'ARSENALE DI TARANTO- Giovanni di 53 anni, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto oggi pomeriggio all’interno dello stabilimento della Difesa. Giovanni stava camminando su un marciapiede quando è stato travolto da pannelli che erano stati accatastati fino a un’altezza di sette metri dal piano di calpestio nei pressi del cantiere dove sta per sorgere l’officina polifunzionale dell’Arsenale. Sul posto sono giunti gli ispettori del lavoro e i carabinieri per accertare le modalità dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità.

La Marina Militare ha espresso «profondo cordoglio» ai familiari dell'addetto alla vigilanza ed ha «immediatamente disposto ed avviato tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità». De Cuia, dipendente civile del ministero della Difesa in servizio presso la Divisione sistema nave dell’Arsenale, informa la Marina, «per cause da accertare, mentre transitava su un marciapiede adiacente ad un’area recintata, all’interno della quale erano stati accantonati ed impilati materiali prefabbricati per l’edilizia, è stato travolto da alcuni blocchi prefabbricati provenienti da una delle pile del contiguo deposito».

«A tutto questo diciamo basta: queste non sono disgrazie ma veri e propri omicidi». Lo affermano in una nota congiunta i sindacati confederali, le rappresentanze sindacali unitarie, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e la Confederazione Cobas in relazione alla morte dell’addetto alla vigilanza Giovanni De Cuia nell’Arsenale militare di Taranto. «Evidentemente – aggiungono – l'intervento della magistratura nel 2005 che chiudeva tutta la zona delle aziende dell’indotto, proprio per motivi di sicurezza, e le successive indagini della Procura sulle strutture dell’Arsenale, non è servito a fare passi avanti». I sindacati hanno organizzato per domani mattina una mobilitazione con assemblea generale presso la 'Sala a tracciarè dell’Arsenale militare per definire le azioni da intraprendere.

Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, e il vicesindaco, Alfredo Cervellera, in una nota esprimono cordoglio per la morte di Giovanni De Cuia. «Ancora una volta – affermano – la morte bianca colpisce Taranto e la sua gente. In Arsenale non si verificava un episodio così grave da almeno 40 anni e forse questa è la conseguenza di una allentata attenzione verso le misure di sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori». «Nella certezza che la magistratura saprà fare piena luce sulle cause che hanno portato al luttuoso incidente – concludono Stefano e Cervellera – esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia di De Cuia, che conoscevamo personalmente, per la disgrazia che oggi l’ha colpita unitamente alla solidarietà più sincera a tutti i lavoratori dell’Arsenale». «Credo si dovranno accertare subito le responsabilità di questo terribile incidente che nella sua dinamica mostra la crudeltà di un evento che poteva essere evitato», ha affermato il deputato Pd Ludovico Vico, subito dopo aver appreso della morte nell’Arsenale militare dell’addetto alla vigilanza Giovanni De Cuia. Per il parlamentare ionico, le modalità dell’incidente sul lavoro «segnalano i contorni di una tragedia figlia di possibili superficialità o imperizie». «Attendo fiducioso l’esito degli accertamenti – conclude Vico – e rivolgo sin da ora il mio cordoglio alla famiglia e agli amici di questo lavoratore».

sabato 23 gennaio 2010

SOSTENIAMO L'ASSOCIAZIONE PIETRO PINTAUDI GIOVANE DI 25 ANNI MORTO PER UN INFORTUNIO SUL LAVORO

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "E' MORTO PIETRO PINTAUDI DI 25 ANNI":

ciao sono dario munafo' socio dell'associazione pietro pintaudi, volevo ringraziarvi assieme agli altri soci dell'associazione , in quanto siete stati tra quelli che ci anno aiutato cn il vostro blog a far si che il nostro amico fraterno nn fosse lasciato nel dimenticatoi. Grazie di cuore . per tutti quelli che hanno avuto esperienze del genere li invito a sostenerci e a mettersi in contatto con noi tramite il nostro sito www.pietropintaudi.org. Un abbraccio e un grazie da tutti noi.

Io spero che in pochi anni queste targedie diventino solo un brutto ricordo, è per questo che nato il blog. Non dovrebbe morire nessuno sul lavoro, soprattutto giovani come Pietro. Carlo Soricelli

LECCE 23 GENNAIO E’ MORTO COSIMO BARLETTA Schianto mortale sulla Bari-Lecce all’altezza di Pezze di Greco (Fasano). Un autocarro finisce contro un palo e muore un autotrasportatore leccese. Illeso il figlio della vittima che guidava l’autocarro. E’ morto dopo un terribile schianto mentre viaggiava sul camion condotto dal figlio. Si è consumata in mattinata la tragedia sulla SS379, che da Bari porta a Brindisi, all’altezza dello svincolo per Pezze di Greco. Erano da poco trascorse le 9.00 quando l’automezzo, condotto dal 22enne Tiziano Barletta, si è schiantato contro il palo della cartellonistica stradale posto all’inizio dell’incrocio. Il violentissimo impatto ha distrutto la cabina nella quale è rimasto schiacciato Cosimo Barletta 52enne padre del conducente. L’automezzo trasportava cassette di frutta vuote ed era diretto a Lecce. Cosimo Barletta era originario di Bari ma residente a Lecce. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e gli agenti della polizia stradale. Il conducente si trova ricoverato in stato di shock all’Ospedale di Ostuni. La carreggiata è rimasta bloccata per alcune causando lievi rallentamenti

MUORE OPERAIO UCRAINO NELLO STABILIMENTO PAI DI NOVARA

NOVARA, 23 GEN 2010 MUORE OPERAIO UCRAINO DI 30 ANNI NELLO STABILIMENTO PAI DI NOVARA. Tragedia, ieri pomeriggio, allo stabilimento Pai di Novara. Un uomo di nazionalità ucraina, di circa 30 anni, è morto per un incidente sul lavoro. L’episodio è accaduto attorno alle 15. Uno degli operai è precipitato da una scala, sbattendo la testa e morendo sul colpo. La vittima è un dipendente della Industrial Service di Senago (Milano), incaricata di eseguire i lavori di ristrutturazione dello stabilimento Pai di corso Vercelli. Sul posto è intervenuto lo Spresal, organo inquirente dell’Asl, competente in materia di incidenti e sicurezza sul lavoro. L’area in cui è avvenuta la tragedia è stata messa sotto sequestro e sull’episodio la Procura di Novara ha aperto un’inchiesta, che dovrà chiarire eventuali responsabilità.

venerdì 22 gennaio 2010

IL PROCESSO BREVE UNA VOLTA IN VIGORE ANNULLERA' LE CAUSE PENALI PENDENTI SUI RESPONSABILI DELLE VITTIME SUL LAVORO COMPRESI QUELLI DELLA THYSSEN

NO AL PROCESSO BREVE CHE E' UN'AMNISTIA MASCHERATA ANCHE CONTRO I RESPONSABILI, CHE SONO SOTTO PROCESSO PER INFORTUNI SUL LAVORO, COMPRESI QUELLI DELLA STRAGE DELLA THYSSEN E I RESPONSABILI DELLE MORTI PER AMIANTO DI TANTISSIMI OPERAI.PER SALVARE UNA PERSONA DAI SUO GUAI GIUDIZIARI SI CONDANNA ALL'INGIUSTIZIA TANTISSIME VITTIME, E SI ASSOLVONO CRIMINALI CHE HANNO LA RESPONSABILITA' DELLA MORTE DI TANTISSIMI LAVORATORI. CARLO SORICELLI

mercoledì 20 gennaio 2010

MUORE OPERAIO A TRIESTE CADENDO DA UNA GRU

Trieste 20 gennaio muore operiao cadendo da una gru è accaduto oggi, poco dopo le 12, a Trieste. Secondo le prime informazioni, sembra che l'uomo sia precipitato da una gru. L'uomo - a quanto si è saputo - era un dipendente della società Centrale Elettra Produzione di Milano, i cui impianti di lavorazione di gas residui si trovano all'interno del comprensorio della Ferriera di Servola, di proprietà del Gruppo Lucchini. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i Carabinieri della Compagnia di Muggia.

Muore Luca vascon operaio a Trieste cadendo da una gru

Triste MUORE LUCA VASCON OPERIAO DI 48 ANNI CADENDO DA UNA GRU è accaduto oggi, poco dopo le 12, a Trieste. Secondo le prime informazioni, sembra che l'operiao sia precipitato da una gru. A quanto si è saputo - era un dipendente della società Centrale Elettra Produzione di Milano, i cui impianti di lavorazione di gas residui si trovano all'interno del comprensorio della Ferriera di Servola, di proprietà del Gruppo Lucchini. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i Carabinieri della Compagnia di Muggia.

martedì 19 gennaio 2010

E' MORTO L'AGRICOLTORE SANTO CAVALLO NEL BRINDISINO. MUORE GIORGIO CADDEO AUTOTRASPORTATORE DEL SASSARESE

BRINDISI E' MORTO Santo Cavallo, il 62enne latianese caduto da un albero di ulivo sabato scorso mentre stava potando un albero secolare in un fondo ubicato in contrada San Domenico, nelle campagne tra Oria e Santa Susanna. SANTO in seguito alla caduta ha battuto violentemente la testa al suolo. Un volo di circa due metri. E’ stato trasportato d’urgenza all’ospedale Perrino di Brindisi e dopo due giorni di coma, ieri sera alle 20,30 ha smesso di respirare. L’agricoltore sabato mattina stava eseguendo i soliti lavori di potatura, si era arrampicato su un grosso albero secolare alto quasi due metri. Cosa lo ha fatto precipitare non è dato sapere. Forse ha tagliato il ramo sbagliato e ha perso l’equilibrio o forse è stato colto da un improvviso malore. Quello che è certo è che inaspettatamente è precipitato al suolo. Ha battuto violentemente la testa ma da quello che avrebbero raccontato alcuni testimoni pare che sia stato egli stesso a chiamare aiuto, prima di perdere conoscenza. Il primo a soccorrerlo è stato un vicino di fondo, allertato dalle sue urla. Ha trovato l’agricoltore privo di sensi e ha chiamato subito il 118.
"Leggi l'articolo completo sull'edizione di Senzacolonne oggi in edicola"

Sassari- E' morto l'autotrasportatore Giorgio Caddeo in un incidente mortale sul lavoro di un dipendente di un'impresa di San Sperate. Giorgio 43 anni, era residente ad Iglesias ed è stato ucciso dalla sponda del camion cadutagli sul capo mentre procedeva con il mezzo lungo la strada di circonvallazione nord che porta da Sinnai a Maracalagonis. Giorgio era stato avvisato da un passante che il mezzo perdeva ghiaia. Così, fermatosi per arginare la falla, è stato colpito dalla sponda che gli ha procurato una profonda ferita in testa e da un collasso cardio circolatorio.
Non c'è stato niente da fare per Caddeo che è stato soccorso prontamente da un'autoambulanza. Sono intervenuti sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco di Sinnai. Il Pubblico Ministero ha disposto la rimozione del corpo e il sequestro del mezzo.

lunedì 18 gennaio 2010

MUORE CARBONIZZATO AUTOTRASPORTATORE A PARMA

Parma 17 gennaio muore carbonizzato un camionista all'interno del proprio furgone, questa mattina a Parma. Il camionista è finito fuori strada alla prima periferia della citta'.L'incidente e' avvenuto attorno alle 5,30. Secondo una prima ricostruzione, il mezzo e' uscito di strada e poi, dopo avere sbattuto violentemente contro una cancellata, ha preso fuoco. Per l'autotrasportatore che era alla guida non c'e' stato nulla da fare: i vigili del fuoco, arrivati in pochi minuti, non sono riusciti ad estrarlo dalle lamiere prima che le fiamme divorassero il veicolo. Intervenuti polizia municipale e polizia.

sabato 16 gennaio 2010

E' MORTO UN AGRICOLTORE A CHIARAMONTE GULFI NEL RAGUSANO

RAGUSA MUORE AGRICOLTORE DI 72 ANNI SCIVOLATO IN UN INVASO. Mortale incidente sul lavoro nelle campagne di Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano. Vittima un allevatore di 72 anni scivolato all'interno di un invaso adibito alla raccolta di acque piovane. Forse stordito per gli effetti della caduta, l'uomo non è riuscito a risalire nonostante l'acqua fosse profonda appena un metro e mezzo, ed è annegato. A dare l'allarme sono stati i familiari.

mercoledì 13 gennaio 2010

LE TABELLE EXCEL RELATIVE AI MORTI SUL LAVORO DEL 2008 E 2009 SONO A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE NE FACCIA RICHIESTA

Catania 15 gennaio E' morto Giuseppe Carbone, macchinista di 53 anni, è morto investito da un locomotore nella stazione ferroviaria di Catania durante una manovra di aggancio di alcune carrozze prima della partenza del treno 854 diretto a Milano.

MOLTISSIMI PRIVATI CITTADINI, ENTI, AMMINISTRAZIONI COMUNALI E REGIONALI, CAMERA DEI DEPUTATI E SENATO DELLA REPUBBLICA VISITANO IL SITO. LE MIE TABELLE EXCEL RELATIVE AI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DEL 2008 E DEL 2009 SONO A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE LE RICHIEDA. LE TABELLE SONO DIVISE PER: DATA E LUOGO DELLA TRAGEDIA,PROVINCIA, GENERALITA' VITTIME, PROFESSIONE, ETA' E NAZIONALITA'. E' POSSIBILE AVERE ANCHE NOTIZIE PRECISE SULLE MODALITA' DELLE TRAGEDIE. CARLO SORICELLI

14 Gennaio E’ morto Dimitru Butmarasu, un camionista 39enne di origini romene residente a Zagarolo, in provincia di Roma. Dimitru è morto nelle prime ore di oggi sulla statale 372 “Telesina”, che collega Caianello a Benevento, in un incidente stradale accaduto in prossimità dello svincolo di Allignano, nel casertano. L’autocarro carico di materiale plastico guidato dall’immigrato romeno, si è scontrato frontalmente, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, con un altro camion, guidato da Mauro Caputi, 40 anni, di Trani (Ba). A seguito del violento urto, il Dimitru è morto sul colpo per gravi lezioni al capo e al torace, mentre Caputi è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato nell’Ospedale di Piedimonte Matese con prognosi riservata. L’autocarro guidato dall’autotrasportatore barese era carico di pezzi di ricambio della Fiat

MUORE ANTONIO SENOCI OPERAIO DI 58 ANNI 'E' RIMASTO IMPIGLIATO IN UN NASTROTRASPORTATORE DI UNA DITTA BARESE

BARI - e' morto Antonio Somaci, operaio di 58 anni. Antonio è morto dopo essere rimasto impigliato, nel nastro trasportatore di una ditta di Via Gaetano Ferorelli, nella zona industriale di Bari. Si tratta - a quanto si è saputo - di una azienda specializzata nella commercializzazione di calcestruzzi speciali. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti il 118, squadre di polizia delle sezioni volanti della polizia, della scientifica, del commissariato del San Paolo e ispettori dello Spesal. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Patrizia Rautis.

NO LEGA NORD DAY

QUESTO BLOG HA MONITORATO TUTTI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO E VISTO IL GRAVISSIMO CONTRIBUTO DI SANGUE PAGATO DAGLI STRANIERI E DAI MERIDIONALI ANCHE AL NORD, PARTECIPERO'ALLA MANIFESTAZIONE "NO LEGA NORD DAY" CHE SI TERRA' A MILANO IL 6 MARZO 2009. CARLO SORICELLI

SONO MORTI BRUNO MONTIXI E RUDDI CARIOLATO DUE OPERAI ADDETTI ALLA BONIFICA DI CISTERNE.

Alessandria SONO MORTI BRUNO MONTIXI DI 41 ANNI E RUDDI CARIOLATO DI 46 SONO I DUE OPERAI CHE SONO MORTI NEL POMERIGGIO DI IERI IN UN INCIDENTE SULLAVORO IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA ALLA PERIFERIA DI SALE . . Secondo le prime informazioni, stavano bonificando la cisterna di un ex distributore. I loro corpi privi di vita sono stati trovati all'interno della cisterna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Tortona, i vigili del fuoco e i tecnici dello Spresal.
L'incidente e' avvenuto in un distributore di carburanti in disuso sulla statale Lomellina, tra Sale e Tortona. Secondo una prima ricostruzione, BRUNO E RUDDI arrivati stamattina a Sale per la bonifica dell'impianto. Scesi in una sorta di deposito sotterraneo, composto da una stanzetta con i gruppi valvolari e la cisterna del gas, hanno aperto una delle valvole e, all'improvviso, sono stati investiti da un flusso di gas che li ha uccisi. A scoprire i cadaveri e' stato nel tardo pomeriggio di oggi l'ex gestore dell'impianto che abita a Sale. Era stato interpellato dalla ditta di Fidenza che non riusciva a mettersi in contatto con i due tecnici. Quando l'uomo e' andato a controllare, ha scoperto la tragedia ed ha dato l'allarme.

sabato 9 gennaio 2010

LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE E' INDIFFERENTE ALLA MORTE DI CENTINAIA DI LAVORATORI CHE MUOIONO PER INFORTUNI SUL LAVORO

Certo che è veramente deprimente per chi, come me, s'impegna per un anno intero per dare un contributo per la prevenzione e la sensibilizzazione sui morti per infortuni sul lavoro, e accorgersi, che in fondo, a nessuno importa niente di questo triste fenomeno. Con i dati che metto a disposizione di tutti è possibile fare prevenzione, soprattutto quando le morti per infortuni sul lavoro dipendono dalle condizioni atmosferiche, che sono determinanti, soprattutto in agricoltura e in edilizia. Già dai primi mesi dell'anno scorso (2009), avendo a disposizione le tabelle excel del 2008 era già possibile farlo. E l'ho scritto nel blog, prevedendo i periodi dove ci sarebbero stati i picchi di morti per infortuni sul lavoro. Ho scritto una mail anche al Ministro dell'Agricoltura Zaia, ma non è servito a niente. Tutto è continuato come prima. A nessuno è venuto in mente di analizzarle e vedere se venivano scritte delle sciocchezze. Ma anche alla stampa e alle televisioni, purtroppo interessa solo il caso eclatante, quando ci sono morti collettive e particolari che possono colpire l'opinione pubblica per aumentare lettori e il pubblico televisivo. Scandalizzarsi per un minuto per poi riparlarne al prossimo caso che possa colpire i telespettatori. E' triste, ma purtroppo delle centinaia di edili e agricoltori anziani che muoiono in modo così atroce alla nostra classe dirigente non importa nulla. Carlo Soricelli

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009 AUMENTANO del 9% IN EDILIZIA, LE VITTIME SONO QUASI TUTTE MERIDIONALI E STANIERI. QUEST'ULTIMI CON IL 15,3 DELLE VITTIME SUL TOTALE IN EDILIZIA. GLI AGRICOLTORI REGISTRANO UN AUMENTO DEL 3,4% RISPETTO AL 2008 E MUOIONO QUASI TUTTI IN TARDA ETA'(DAI 60 AI 90 ANNI)SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO. MENTRE NELL'INDUSTRIA, A CAUSA DELLA CRISI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DIMINUISCONO DEL 49% (70 VITTIME IN ASSOLUTO CONTRO LE 136 DELL'ANNO SCORSO)

Buon Anno a tutti i visitatori del blog. Con l’arrivo dell’anno nuovo, non dimentichiamoci dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. Sono già in grado di darvi la situazione di tutto il 2009. Sono il tecnico metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli. Quando ci fu la tragedia della Thyssen mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in diretta i morti sul lavoro, decisi di farlo io e aprii dal 1 gennaio 2008, per primo in Italia con questo blog che mi tiene impegnato con un lavoro volontario diverse ore al giorno. Spulciando giornali, agenzie di comunicazione, Internet ecc... aggiornando ogni giorno la situazione dei morti per infortuni sul lavoro riesco ad avere una situazione in tempo reale di queste tragedie. In questo terribile elenco credo non manchi nessuna vittima. Da due anni con questi dati, con la collaborazione di mio figlio, esperto informatico, abbiamo elaborato delle tabelle excel dividendo i morti per infortuni per generalità, provincia della tragedia, regione, professione, età e nazionalità delle vittime. I morti per infortuni sul lavoro nell’anno 2009 sono stati 576, contro i 639 del 2008. Assistiamo quindi ad un calo del 10%. Credo che questi dati destino perplessità, e probabilmente, chi li legge pensa che siano parziali o incompleti. Ma vorrei fare chiarezza su questo triste fenomeno. Gli infortuni mortali sul lavoro nel 2009 sono stati più di un migliaio, si parla di 1080 contro il 1138(calo del 6% con anche con i morti sulle strade). In realtà sui morti per infortuni sul lavoro si fa una gran confusione, spesso volutamente per ragioni d'immagine e di sfruttamento di questo triste fenomeno( purtroppo c'è anche questo). Sommano nei morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, così si fa una confusione tale che nessuno capisce bene la dimensione e la qualità del fenomeno. L'INAIL non li distingue per ragioni contributive, un incidente nel percorso casa-lavoro, lavoro-casa è considerato, giustamente, un infortunio sul lavoro. La tragedia vera è che sommandoli ai lavoratori morti effettivamente sui luoghi di lavoro, non si riescono a fare interventi concreti e mirati per i tanti lavoratori che muoiono sul luogo di lavoro e in itinere. Se si analizzano quelli effettivamente morti sul luogo di lavoro, e non per strada, ci si accorge che a morire anche quest’anno sono soprattutto agricoltori in tarda età, (dai 60 ai 90 anni) che muoiono a causa del ribaltamento dei vecchi trattore che guidano( Ministro Zaia, oltre alla rottamazione delle vecchie automobili non è possibile dare un contributo per rottamare i vecchi trattori?). Che con il 29,1% (166 in assoluto) sul totale registrano un aumento delle vittime in assoluto del 3,4% (161 nel 2008). Muoiono nell’indifferenza generale anche gli edili, soprattutto meridionali e stranieri, anche qui al nord, (170 in assoluto in Italia) sul totale registrano un aumento del 9% rispetto al 156 del 2008. Gli stranieri morti sul totale sono stati quest’anno il 15,3 sul totale in edilizia, del 5% in agricoltura e l'11% sul totale di tutti i morti sul lavoro. E questo dato da solo dovrebbe far vergognare i movimenti razzisti che considerano gli stranieri solo un problema. Le vittime nell'industria, di tutta l'industria, con la crisi sono effettivamente calate, quest’anno non superano il 10% sul totale, contro il 18,7% dell’anno scorso. La crisi ha inciso, solo in questo caso positivamente, anche su questo fenomeno, ma solo per i lavoratori dell’industria manifatturiera, quest’anno parliamo di meno di 70 morti sul totale, contro i 136 dello scorso anno, registriamo quindi un calo del 49%. Anche nel 2009 come l'anno precedente, con 31 morti, una delle regione con più morti rispetto al numero d’abitanti, è la civilissima regione del Trentino Alto Adige, a causa delle tantissime vittime in agricoltura. E il sud, almeno in questo, non ha niente da invidiare dalle regioni del nord, tra l'altro il sud ha regioni con moltissimi addetti in agricoltura. La Puglia ha un clamoroso calo del 47%, la Calabria del 50% . Mentre la mia Emilia Romagna ha superato i morti dell'anno scorso( 57 contro 55), il Lazio regista un preoccupante aumento del 14% a causa di Roma, la nostra capitale, che ha uno spaventoso aumento del 22%. La Lombardia, ha un confortante calo del 6%. La Basilicata ha un formidabile calo del 37%. L’autentica tragedia è che non facendo chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro, non si riescono a fare interventi mirati per prevenire e capire come mai tanti lavoratori (circa la metà), muoiono per le strade. Probabilmente a causa di lunghi percorsi, turni massacranti in orari dove sarebbe opportuno dormire. A vostra disposizione se servano tabelle dettagliate 2008/2009 con: giorno dell'evento, modalità della tragedia, identità, provincia, professione, età e nazionalità della vittima. Con stima Carlo Soricelli

Analizzando i miei dati ci si accorge che Roma ha aumentato i morti per infortuni sul lavoro del 22%.Le morti nel comune di Roma, contrariamente alla media nazionale,che è quasi tutta incentrata in agricoltura e edilizia, toccano le più disparate attività.L'Emilia Romagna ha un aumento dell'1,8% delle vittime, ma Bologna registra un aumento del 35% (da 7 a 11)l'aumento delle vittime nel bolognese sono quasi tutte a carico dell'agricoltura. Milano è in controtendenza, le vittime sono calate del 25%.

venerdì 8 gennaio 2010

Muore fulminato un operaio a Roma

Roma E' MORTO FULMINATO UN OPERAIO Infortunio sul lavoro a Roma. Un operaio è morto dopo essere rimasto folgorato mentre lavorava in una cabina elettrica in via Giulio Galli. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia del commissariato Nuovo Flaminio."La morte sul lavoro dell’operaio folgorato in una cabina elettrica di via Guido Galli rinnova il dolore per una tragedia che ci chiama a un impegno imprescindibile sui temi della sicurezza e della cultura del lavoro". Lo dichiara in una nota Bruno Astorre, presidente del Consiglio Regionale del Lazio."Le istituzioni, e quanti le rappresentano, non devono recedere dal mantenere alta l’attenzione e devono essere in grado di costituire tutele verso i lavoratori - prosegue Astorre - Serve abnegazione in questo impegno politico. Ai familiari della vittima va il pensiero mio e quello dell’intero Consiglio regionale".

E' MORTO SALVATORE PEZZENTE AGRICOLTORE DI 38 ANNI A SEPINO DI CAMPOBASSO

CAMPOBASSO E' MORTO SALVATORE PEZZENTE AGRICOLTORE DI 38 ANNI Ancora una tragedia in campagna: un agricoltore di 38 anni di Sepino, Salvatore ha perso la vita mentre stava lavorando, finendo in una macchina per macinare il granturco. Forse un fatale attimo di distrazione all’origine del tragico incidente. L’agricoltore è morto dissanguato, e quando sono arrivati i soccorsi sanitari non c’era già più nulla da fare.

E' MORTO MAURO DE CONTO AGRICOLTORE DI 34 ANNI

3 gennaio E’ morto Mauro De Conto agricoltore di 34 anni. Si è trattato dell’enensima morte sul lavoro. Mauro è stato schiacciato dal muletto con il quale stava lavorando all’interno della sua azienda agricola tra Monigo e Castagnole. L’allevatore si era alzato prestissimo, come era solito fare.Domenica aveva previsto di uccidere l’ultimo maiale rimasto. L’uomo al momento dell’incidente si trovava da solo. Gli uomini dello Spisal e i carabinieri stanno portando avanti le indagini per far piena luce sulla dinamica della disgrazia. De Conto aveva anche un passato da alpino. Lo stesso prosindaco Gentilini, amico di famiglia e anch’egli una penna nera, molto probabilmente sarà presente al rito funebre assieme ad altre penne nere.

3 gennaio savona e’ MORTO SILVANO BRUNETTO DI 61 ANNI stato un incidente a provocare domenica mattina a Rialto, nel savonese, la morte di Silvano Brunetto, 61 anni, pensionato e consigliere comunale, deceduto in seguito a un incidente mentre si trovava alla guida del suo trattore. Il tragico episodio si è verificato nel piccolo paese di Rialto, alle spalle di Finale Ligure. SILVANO in seguito alla schiacciamento ha riportato lesioni letali e vani si sono rivelati gli interventi della Croce Bianca di Calice Ligure, del 118, dei carabinieri e dei vigili del fuoco.

sabato 2 gennaio 2010

MUORE CARMINE ABATE CUOCO DI UN RISTORANTE DELLA COSTIERA AMALFITANA AD ATRANI DI SALERNO. E' MORTO ANDREA POMPILI DOPO DIECI GIORNI DI AGONIA

E' morto Carmine Abate questa stamattina in costiera amalfitana, ad Atrani (Salerno), vittima di una frana. Lo rendono noto i vigili del fuoco. Secondo quanto si apprende, un masso si è staccato da un costone, finendo su un ristorante, al cui interno vi era la persona deceduta. Sul posto sono intervenuti i vigili fuoco, i carabinieri e il 118. Gli operatori sanitari, a quanto riferiscono i soccorritori, hanno tentato di rianimare la vittima, di cui ancora non si conoscono le generalità, invano. Sono in corso le verifiche sulla pericolosità del suolo, nella zona colpita dalla frana.. La protezione civile sta coordinando tutte le forze intervenute sul territorio. Al momento proseguono gli accertamenti da parte del genio civile e dei tecnici della difesa del suolo, che dovranno stabilire le cause del tragico incidente. Carmine era lo chef del ristorante, aveva 44 anni, originario di Tramonti (Salerno). L'incidente, provocato anche dal maltempo - l'intera zona in questi giorni è battuta dalla pioggia e dal vento - è accaduto in un noto ristorante della zona, 'da Zaccarià: un locale che si trova nei pressi della galleria che collega Atrani ad Amalfi. Lo chef stava preparando il pranzo, in cucina, quando è stato investito dal costone roccioso che si è abbattuto sul ristorante. Al momento al strada di collegamento fra le due località della costiera è chiusa al traffico veicolare. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri, 118 e protezione civile.

28 dicembre E' morto dopo sei giorni Andrea Pompili il trentaquattrenne caduto da una trave. Andrea era rimasto coinvolto nel grave incidente sul lavoro verificatosi il 18 dicembre scorso in un cantiere a Santarcangelo. Il cuore dell'operaio, originario di San Benedetto del Tronto, si è spento giovedì all'ospedale di Cesena, dove era stato subito ricoverato dopo l'infortunio. Pompili cadde da una trave sospesa a 5 metri di altezza mentre era stava effettuando alcune misurazioni. Sottoposto ad un intervento chirurgico, le condizioni di salute del 34enne erano gravi ma stazionarie. La vigilia di Natale il quadro clinico è improvvisamente precipitato sino alla morte. Secondo quanto accertato dagli ispettori della Medicina del lavoro dell'Ausl, sembrava che l'uomo avesse indossato il casco di sicurezza. La Procura ha aperto un'inchiesta per verificare le eventuali violazioni alle normative in materia di sicurezza nei cantiere

Varese, 4 gennaio 2010 - Tragedia avvenuta questa mattina a Malgesso, in provincia di Varese. Un uomo ha perso la vita rimanendo schiacciato da una pianta mentre la stava potando nel giardino di casa.



Varese 4 gennaio Muore mentre pota un albero. L’incidente è avvenuto poco prima delle nove in via Costanza, una laterale della Statale 629. Sul posto sono giunte le ambulanze del 118 e i Vigili del Fuoco di Varese e Somma Lombardo per provare a liberare il corpo rimasto bloccato sotto l’albero. L’eliambulanza è intervenuta per dare una mano nel momento dei soccorsi ma per l’uomo non c'è stato nulla da fare. I carabinieri di Gavirate sono al lavoro per effettuare accertamenti cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

venerdì 1 gennaio 2010

MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009. I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO IN EDILIZIA AUMENTANO DEL 9%. IN AGRICOLTURA DEL 3,4%

I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2009 AUMENTANO VERGOGNOSAMENTE DEL 9% IN EDILIZIA, LE VITTIME SONO QUASI TUTTE MERIDIONALI E STANIERI. QUEST'ULTIMI CON IL 15,3 DELLE VITTIME SUL TOTALE IN EDILIZIA. GLI AGRICOLTORI REGISTRANO UN AUMENTO DEL 3,4% RISPETTO AL 2008 E MUOIONO QUASI TUTTI IN TARDA ETA'(DAI 60 AI 90 ANNI)SCHIACCIATI DAL TRATTORE CHE GUIDANO. MENTRE NELL'INDUSTRIA, A CAUSA DELLA CRISI I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO DIMINUISCONO DEL 49% (70 VITTIME IN ASSOLUTO CONTRO LE 136 DELL'ANNO SCORSO)

Buon Anno a tutti i visitatori del blog. Con l’arrivo dell’anno nuovo, non dimentichiamoci dei lavoratori morti per infortuni sul lavoro. Sono già in grado di darvi la situazione di tutto il 2009. Sono il tecnico metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli. Quando ci fu la tragedia della Thyssen mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in diretta i morti sul lavoro, decisi di farlo io e aprii dal 1 gennaio 2008, per primo in Italia con questo blog che mi tiene impegnato con un lavoro volontario diverse ore al giorno. Spulciando giornali, agenzie di comunicazione, Internet ecc... aggiornando ogni giorno la situazione dei morti per infortuni sul lavoro riesco ad avere una situazione in tempo reale di queste tragedie. In questo terribile elenco credo non manchi nessuna vittima. Da due anni con questi dati, con la collaborazione di mio figlio, esperto informatico, abbiamo elaborato delle tabelle excel dividendo i morti per infortuni per generalità, provincia della tragedia, regione, professione, età e nazionalità delle vittime. I morti per infortuni sul lavoro nell’anno 2009 sono stati 576, contro i 639 del 2008. Assistiamo quindi ad un calo del 10%. Credo che questi dati destino perplessità, e probabilmente, chi li legge pensa che siano parziali o incompleti. Ma vorrei fare chiarezza su questo triste fenomeno. Gli infortuni mortali sul lavoro nel 2009 sono stati più di un migliaio, si parla di 1080. In realtà sui morti per infortuni sul lavoro si fa una gran confusione, spesso volutamente per ragioni d'immagine e di sfruttamento di questo triste fenomeno( purtroppo c'è anche questo). Sommano nei morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade mentre vanno o tornano dal lavoro, così si fa una confusione tale che nessuno capisce bene la dimensione e la qualità del fenomeno. L'INAIL non li distingue per ragioni contributive, un incidente nel percorso casa-lavoro, lavoro-casa è considerato, giustamente, un infortunio sul lavoro. La tragedia vera è che sommandoli ai lavoratori morti effettivamente sui luoghi di lavoro, non si riescono a fare interventi concreti e mirati per i tanti lavoratori che muoiono in itinere. Se si analizzano quelli effettivamente morti sul luogo di lavoro, e non per strada, ci si accorge che a morire anche quest’anno sono soprattutto agricoltori in tarda età, (dai 60 ai 90 anni) che muoiono a causa del ribaltamento dei vecchi trattore che guidano. Che con il 29,1% (166 in assoluto) sul totale registrano un aumento delle vittime in assoluto del 3,4% (161 nel 2008). Muoiono nell’indifferenza generale anche gli edili, soprattutto meridionali e stranieri, anche qui al nord, che con il 28,6 (170 in assoluto) sul totale registrano uno spaventoso aumento del 9% rispetto al 156 del 2008. Gli stranieri morti sul totale sono stati quest’anno il 15,3 sul totale in edilizia, il 5% in agricoltura e l'11% sul totale di tutti i morti sul lavoro. E questo dato da solo dovrebbe far vergognare i movimenti razzisti che considerano gli stranieri solo un problema. Le vittime nell'industria, di tutta l'industria, con la crisi sono effettivamente calate, quest’anno non superano il 10% sul totale, contro il 18,7% dell’anno scorso. La crisi ha inciso, solo in questo caso positivamente, anche su questo fenomeno, ma solo per i lavoratori dell’industria manifatturiera, quest’anno parliamo di meno di 70 morti sul totale, contro i 136 dello scorso anno, registriamo quindi un calo del 49%. Anche nel 2009 come l'anno precedente, con 31 morti, una delle regione con più morti rispetto al numero d’abitanti, è la civilissima regione del Trentino Alto Adige, a causa delle tantissime vittime in agricoltura. E il sud, almeno in questo, non ha niente da invidiare dalle regioni del nord, tra l'altro il sud ha regioni con moltissimi addetti in agricoltura. La Puglia ha un clamoroso calo del 47%, la Calabria del 50% . Mentre la mia Emilia Romagna ha superato i morti dell'anno scorso( 57 contro 55), il Lazio regista un preoccupante aumento del 14% a causa di Roma, la nostra capitale, che ha uno spaventoso aumento del 22%. La Lombardia, ha un confortante calo del 6%. La Basilicata ha un formidabile calo del 37%. L’autentica tragedia è che non facendo chiarezza sui morti per infortuni sul lavoro, non si riescono a fare interventi mirati per prevenire e capire come mai tanti lavoratori (circa la metà), muoiono per le strade. Probabilmente a causa di lunghi percorsi, turni massacranti in orari dove sarebbe opportuno dormire. A vostra disposizione se servano tabelle dettagliate 2008/2009 con: giorno dell'evento, modalità della tragedia, identità, provincia, professione, età e nazionalità della vittima. Con stima Carlo Soricelli

Analizzando i miei dati ci si accorge che Roma ha aumentato i morti per infortuni sul lavoro del 22%.Le morti nel comune di Roma, contrariamente alla media nazionale,che è quasi tutta incentrata in agricoltura e edilizia, toccano le più disparate attività.L'Emilia Romagna ha un aumento dell'1,8% delle vittime, ma Bologna registra un aumento del 35% (da 7 a 11)l'aumento delle vittime nel bolognese sono quasi tutte a carico dell'agricoltura. Milano è in controtendenza, le vittime sono calate del 25%.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?