Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Sono 98 i lavoratori
morti per infortuni sul lavoro nei primi due mesi del 2017
(oltre 200 con le morti sulle strade e in itinere)
Già 12 schiacciati dal trattore dall’inizio dell’anno
I morti sui luoghi di lavoro sono stati 86 il 29 febbraio 2016 +12,3%.
Erano 90 il 29 febbraio 2008 +8,3
Morti nelle province italiane per ordine decrescente, sono esclusi dalle
province i morti sulle autostrade e all’estero.
ABRUZZO 17 L'Aquila (5),
Chieti (), Pescara (11) Teramo (1). VENETO 13
Venezia (2), Belluno (), Padova (1), Rovigo (3), Treviso (1), Verona (3),
Vicenza (3). LOMBARDIA 9 Milano (3), Bergamo (1),
Brescia (1), Como (), Cremona (), Lecco (2), Lodi (1), Mantova (), Monza
Brianza (), Pavia (), Sondrio (1), Varese (). CAMPANIA 9
Napoli (5), Avellino (), Benevento (1), Caserta (), Salerno (3). SICILIA 8 Palermo (2), Agrigento (1), Caltanissetta
(), Catania (), Enna (), Messina (), Ragusa (1), Siracusa (1), Trapani (3). TOSCANA 6 Firenze (), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno
(2), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa (1), Pistoia (1), Siena () Prato
(). PIEMONTE 5 Torino (1), Alessandria (), Asti
(), Biella (1), Cuneo (2), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (1) LAZIO 4 Roma (2), Viterbo () Frosinone () Latina (2)
Rieti (). EMILIA ROMAGNA 3 Bologna ().
Forlì-Cesena (), Ferrara (), Modena (), Parma (2), Piacenza (1), Ravenna (),
Reggio Emilia (), Rimini (). CALABRIA 2
Catanzaro (), Cosenza (1), Crotone (1), Reggio Calabria () Vibo Valentia () LIGURIA 2 Genova (1), Imperia (1), La Spezia (),
Savona (). PUGLIA 3 Bari (2), BAT (), Brindisi (1),
Foggia (), Lecce () Taranto () MARCHE 1 Ancona
(), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (1), Ascoli Piceno (). SARDEGNA 1 Cagliari (), Carbonia-Iglesias (), Medio
Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari
(). Sulcis inglesiente () FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Trieste
(1), Gorizia (), Pordenone (), Udine (). UMBRIA 1
Perugia (1) Terni (). BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () TRENTINO ALTO ADIGE Trento (), Bolzano (). VALLE
D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si
considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità
di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti
in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una
parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate
all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi
li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare
quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle
morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati
INAIL.
Lieve calo del 3,9% delle morti sui luoghi di lavoro rispetto allo
spaventoso 2015, ma un aumento dello 0.7% rispetto al 2008 anno d’apertura
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna. Come potete vedere altro che
favolosi cali ogni anno, e nonostante un enorme spreco di euro spesi per la
Sicurezza senza vedere risultati concreti se si prendono in considerazione
tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL. Come tutti gli anni
è l’agricoltura a pagare un prezzo elevatissimo di sangue con il 31% di tutte
le morti per infortuni sui luoghi di lavoro. E delle morti in questo settore ben
il 65% sono provocate dal trattore. Una vergogna che nessuno se ne occupi se
pensate che un morto su cinque di tutte le morti sui luoghi di lavoro, di tutte
le categorie messe insieme sono provocate da questo mezzo. Sono anni che
chiediamo ai ministri che si susseguono di occuparsene. Ma niente, sono morti
sul lavoro che non esistono e spariscono dalle statistiche. La seconda
categoria con più morti sui luoghi di lavoro è l’edilizia con il 19,6%. La
cadute dall’alto è il maggior fattore di rischio. E’ l’autotrasporto con il
9,3% dei morti la terza categoria con più vittime. In questo comparto sono
inseriti i morti di diverse categorie. Seguono L’industria, esclusa l’edilizia,
comprese le imprese più piccole, che ha complessivamente l’8,2% delle morti.
Poi gli artigiani di tantissime categorie muoiono numerosissimi, soprattutto
nelle imprese appaltatrici, la strage riguarda anche un numero impressionante
di Partite Iva che non sono inserite tra le morti sul lavoro nelle statistiche
dell’INAIL. E questo perché questo Istituto dello Stato monitora solo i propri
assicurati (lo scrivo per la milionesima volta, ma tanto non serve a niente). A
questo istituto arrivano moltissime denunce per infortuni, anche mortali, che
poi non vengono riconosciute come tali proprio per non avere questa
assicurazione. NON SONO ASSICURATI ALL’INAIL, QUINDI NON ESISTONO. Poi anche
per le morti in itinere spesso non vengono riconosciute per una normativa
specifica, che la maggioranza di chi lavora non conosce. Gli stranieri morti
sui luoghi di lavoro sono l’8,2%, un calo dell’1,6% rispetto al 2015, segno che
anche più italiani svolgono lavori pericolosi e con meno sicurezza pur di avere
un lavoro. Impressionante sapere che il 27,7% dei morti sul lavoro ha più di
61. Angosciante vedere che tantissimi giovani non trovano lavoro, che svolgono
anziani che non hanno più la salute e i riflessi pronti per fare lavori
pericolosi. Questo la dice lunga anche sui motivi dell’enorme disoccupazione
giovanile; si trattengono gli anziani e si fanno morire lavorando, mentre i
giovani sono costretti alla disoccupazione o a emigrare. E’ la Campania la
regione con più morti sui luoghi di lavoro sempre se non si fanno giochini di
prestigio e si inseriscono tutti i morti sul lavoro. Seguono la mai regione, L’Emilia
Romagna che nel 2016 raddoppia i morti sui luoghi di lavoro, poi il Veneto.
Quinta la Lombardia che ha un decremento importante del 27%. Occorre anche
ricordare che, a nostro parere, la Lombardia è tra le grandi regioni, da quando
abbiamo aperto l’Osservatorio, che ha l’andamento migliore, sempre se si
considerano tutte le morti sul lavoro. Ha il doppio degli abitanti di qualsiasi
altra regione e l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico sugli
infortuni, anche mortali, visto che in tantissimi dei morti per infortuni non
sono assicurati all’INAIL, le statistiche vengono fatte solo tenendo in
considerazione gli assicurati a questo Istituto. E’ la provincia di Napoli
quella con più morti sui luoghi di lavoro, compresi tre pescatori morti in mare,
la seconda in questa triste classifica è la provincia di Vicenza con 20 morti,
segue Brescia con 18 morti, a seguire qui sotto ci sono le morti sui luoghi di
lavoro di tutte le province italiane.
Morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO nel 2016
Per Regione e Provincia in ordine decrescente.
(Sui luoghi di lavoro significa che sono esclusi da questo conteggio i
morti per le strade e in itinere che richiedono interventi completamente
diversi)
I morti sulle autostrade e all’estero non sono conteggiati nelle province.
Se guardate qui sotto l’andamento delle regioni e delle province, calcolate che
ci sono almeno altrettanti morti per infortuni sulle strade e in itinere
Morti sui luoghi di lavoro nelle province nell’intero 2016
CAMPANIA 63 Napoli (22 di questi 3 in mare), Avellino (7),
Benevento (6), Caserta (11), Salerno (17). EMILIA
ROMAGNA 61 Bologna (12). Forlì-Cesena (7), Ferrara (4), Modena (12),
Parma (7), Piacenza (3), Ravenna (4), Reggio Emilia (11), Rimini (1). VENETO 57 Venezia (7), Belluno (6), Padova (9), Rovigo (3), Treviso (6), Verona (6), Vicenza (20). LOMBARDIA 54 Milano (4), Bergamo (6), Brescia (18),
Como (4), Cremona (4), Lecco (5), Lodi (1), Mantova (1), Monza Brianza (3),
Pavia (3), Sondrio (4), Varese (1). PIEMONTE 50
Torino (14), Alessandria (5), Asti (6), Biella (2), Cuneo (17), Novara (3),
Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (3) SICILIA 47
Palermo (10), Agrigento (4), Caltanissetta (7), Catania (6), Enna (2), Messina
(8), Ragusa (5), Siracusa (), Trapani (5). TOSCANA 48 Firenze (3), Arezzo (6), Grosseto (3),
Livorno (8), Lucca (5), Massa Carrara (8), Pisa (3), Pistoia (4), Siena (3) Prato (3). LAZIO
39 Roma (13), Viterbo (5) Frosinone (9) Latina (9) Rieti (3). PUGLIA 30 Bari (3), BAT (6), Brindisi (1), Foggia (6),
Lecce (6) Taranto (8) TRENTINO ALTO ADIGE 24
Trento (14), Bolzano (10). CALABRIA 23 Catanzaro
(6), Cosenza (7), Crotone (1), Reggio Calabria (5) Vibo Valentia (4) ABRUZZO 20 L'Aquila (3), Chieti (11), Pescara (3) Teramo
(3). MARCHE 17 Ancona (6), Macerata (6), Fermo
(1), Pesaro-Urbino (2), Ascoli Piceno (2). SARDEGNA
14 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (2), Ogliastra
(), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (5). Sulcis inglesiente (1) FRIULI VENEZIA GIULIA 12 Trieste (2), Gorizia (1),
Pordenone (2), Udine (7). UMBRIA 9 Perugia 4)
Terni (5). LIGURIA 8 Genova (4), Imperia (2), La
Spezia (1), Savona (1). VALLE D’AOSTA (3) BASILICATA 3 Potenza (1) Matera (2) I lavoratori morti
sulle autostrade, all’estero non sono segnalati a carico delle province.
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare
chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in
itinere con un mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in
itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono
interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E
su questo aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i
metalmeccanici che sui luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni,
poi, nelle statistiche ufficiali, non separando chiaramente le morti causate
dall’itinere dalle morti sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi
in questa categoria che è numerosissima, e che ha una forte mobilità per
recarsi o tornare dal posto di lavoro. Anche quest’anno una strage di
agricoltori schiacciati dal trattore, sono 131. Tutti gli anni sui LUOGHI DI
LAVORO il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo.
132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo
molto della sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno
visitano il sito. In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle
morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura è sempre la
categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, l’industria (tutta) e
l’autotrasporto. Ricordo a tutti quelli che s’interessano di queste tragedie
l’unico parametro valido per valutare l’andamento di una provincia o di una
regione è il numero di abitanti. Tantissime sono le morti in nero.
Le morti sulle autostrade e all’estero non sono segnalate nelle province
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Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti
schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito
l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono
per la maggior parte a rischi sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati
morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio
turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a
scappare.
L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci
lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci
sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur
provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove sotto e
fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni
industriali in Italia sono costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto
del rischio sismico. Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a
rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori.
Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza
con una spesa non eccessivamente alta.
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