Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.
Report morti sul lavoro nei primi
tre mesi del 2017
Sono 138 sui luoghi di lavoro (oltre 280 con i
morti sulle strade e in itinere se vengono conteggiati come fanno nelle
statistiche ufficiali. L’aumento sui
LUOGHI DI LAVORO è dell’1,5% (due morti in più rispetto al 31 marzo del 2016)
ma rispetto al 31 marzo del 2008 l’aumento è del 5,8%. Altro che cali favolosi
ogni anno se si prendono in considerazione tutti i morti sui luoghi di lavoro e
non solo gli assicurati INAIL. Sono i morti schiacciati dal trattore la vera
emergenza delle morti sul lavoro. Sono già 19 dall’inizio dell’anno e la bella
stagione è appena cominciata. Le cadute dall’alto in edilizia sono la seconda
emergenza su questo fronte. Ma tutto tace. Basterebbe poco a salvare tantissime
vite, se solo ci fosse la volontà politica di farlo, ma la vita di chi lavora
non è nella priorità di questo governo come di quello che l’ha preceduto.
Purtroppo decine di milioni di lavoratori non hanno nessuna rappresentanza
diretta in parlamento e fino a quando ci sarà questa anomalia le cose non
miglioreranno di certo. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente
di Bologna morti sul lavoro
Le morti verdi
Strage continua, non passa giorno senza apprendere
della morti di un agricoltore schiacciato dal trattore, sono già 19 dall’inizio
dell’anno. Il Ministro delle Politiche agricole Martina batta finalmente un
colpo su queste tragedie. Da quando è ministro sono morti schiacciati da questo
mezzo oltre 430 agricoltori. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato da dal
ribaltamento del trattore. Occorre che qualcuno che ci governa faccia una
campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere dia forti
incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente,
sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
ABRUZZO 17 L'Aquila (5),
Chieti (), Pescara (12) Teramo (1). VENETO 17
Venezia (3), Belluno (), Padova (1), Rovigo (4), Treviso (1), Verona (4),
Vicenza (4). CAMPANIA 11 Napoli (5), Avellino
(), Benevento (1), Caserta (1), Salerno (4). LOMBARDIA 10
Milano (3), Bergamo (1), Brescia (1), Como (), Cremona (), Lecco (2), Lodi (1),
Mantova (), Monza Brianza (), Pavia (1), Sondrio (1), Varese (). SICILIA 11 Palermo (2), Agrigento (1), Caltanissetta
(), Catania (), Enna (), Messina (), Ragusa (3), Siracusa (1), Trapani (4). TOSCANA 8 Firenze (1), Arezzo (), Grosseto (1),
Livorno (3), Lucca (1), Massa Carrara (), Pisa (1), Pistoia (1),
Siena () Prato (). PIEMONTE 6 Torino (2),
Alessandria (), Asti (), Biella (1), Cuneo (2), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola
() Vercelli (1) CALABRIA 6 Catanzaro (2),
Cosenza (3), Crotone (1), Reggio Calabria () Vibo Valentia () LAZIO 5 Roma (2), Viterbo () Frosinone () Latina (3)
Rieti (). EMILIA ROMAGNA 4 Bologna (1).
Forlì-Cesena (), Ferrara (), Modena (), Parma (2), Piacenza (1), Ravenna (),
Reggio Emilia (), Rimini (). UMBRIA 4 Perugia (2)
Terni (2). LIGURIA 4 Genova (1), Imperia (1), La
Spezia (), Savona (2). PUGLIA 3 Bari (2), BAT
(), Brindisi (1), Foggia (), Lecce () Taranto () MARCHE
2 Ancona (), Macerata (), Fermo (), Pesaro-Urbino (2), Ascoli Piceno ().
SARDEGNA 2 Cagliari (), Carbonia-Iglesias (),
Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1),
Sassari (1). Sulcis inglesiente () FRIULI VENEZIA
GIULIA 2 Trieste (1), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (). BASILICATA 1 Potenza (1) Matera () Molise 1 Campobasso (), Isernia /1) TRENTINO
ALTO ADIGE Trento (), Bolzano (). VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si
considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità
di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti
in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una
parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate
all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi
li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e
confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero
reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli
assicurati INAIL.
Lieve calo del 3,9% delle morti sui luoghi di lavoro rispetto allo
spaventoso 2015, ma un aumento dello 0.7% rispetto al 2008 anno d’apertura
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna. Come potete vedere altro che
favolosi cali ogni anno, e nonostante un enorme spreco di euro spesi per la
Sicurezza senza vedere risultati concreti se si prendono in considerazione
tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL. Come tutti gli anni
è l’agricoltura a pagare un prezzo elevatissimo di sangue con il 31% di tutte
le morti per infortuni sui luoghi di lavoro. E delle morti in questo settore
ben il 65% sono provocate dal trattore. Una vergogna che nessuno se ne occupi
se pensate che un morto su cinque di tutte le morti sui luoghi di lavoro, di
tutte le categorie messe insieme sono provocate da questo mezzo. Sono anni che
chiediamo ai ministri che si susseguono di occuparsene. Ma niente, sono morti
sul lavoro che non esistono e spariscono dalle statistiche. La seconda
categoria con più morti sui luoghi di lavoro è l’edilizia con il 19,6%. La
cadute dall’alto è il maggior fattore di rischio. E’ l’autotrasporto con il
9,3% dei morti la terza categoria con più vittime. In questo comparto sono
inseriti i morti di diverse categorie. Seguono L’industria, esclusa l’edilizia,
comprese le imprese più piccole, che ha complessivamente l’8,2% delle morti.
Poi gli artigiani di tantissime categorie muoiono numerosissimi, soprattutto
nelle imprese appaltatrici, la strage riguarda anche un numero impressionante
di Partite Iva che non sono inserite tra le morti sul lavoro nelle statistiche
dell’INAIL. E questo perché questo Istituto dello Stato monitora solo i propri
assicurati (lo scrivo per la milionesima volta, ma tanto non serve a niente). A
questo istituto arrivano moltissime denunce per infortuni, anche mortali, che
poi non vengono riconosciute come tali proprio per non avere questa
assicurazione. NON SONO ASSICURATI ALL’INAIL, QUINDI NON ESISTONO. Poi anche
per le morti in itinere spesso non vengono riconosciute per una normativa
specifica, che la maggioranza di chi lavora non conosce. Gli stranieri morti
sui luoghi di lavoro sono l’8,2%, un calo dell’1,6% rispetto al 2015, segno che
anche più italiani svolgono lavori pericolosi e con meno sicurezza pur di avere
un lavoro. Impressionante sapere che il 27,7% dei morti sul lavoro ha più di
61. Angosciante vedere che tantissimi giovani non trovano lavoro, che svolgono
anziani che non hanno più la salute e i riflessi pronti per fare lavori
pericolosi. Questo la dice lunga anche sui motivi dell’enorme disoccupazione
giovanile; si trattengono gli anziani e si fanno morire lavorando, mentre i
giovani sono costretti alla disoccupazione o a emigrare. E’ la Campania la
regione con più morti sui luoghi di lavoro sempre se non si fanno giochini di
prestigio e si inseriscono tutti i morti sul lavoro. Seguono la mai regione,
L’Emilia Romagna che nel 2016 raddoppia i morti sui luoghi di lavoro, poi il
Veneto. Quinta la Lombardia che ha un decremento importante del 27%. Occorre
anche ricordare che, a nostro parere, la Lombardia è tra le grandi regioni, da
quando abbiamo aperto l’Osservatorio, che ha l’andamento migliore, sempre se si
considerano tutte le morti sul lavoro. Ha il doppio degli abitanti di qualsiasi
altra regione e l’indice occupazionale non ha nessun valore statistico sugli
infortuni, anche mortali, visto che in tantissimi dei morti per infortuni non
sono assicurati all’INAIL, le statistiche vengono fatte solo tenendo in
considerazione gli assicurati a questo Istituto. E’ la provincia di Napoli
quella con più morti sui luoghi di lavoro, compresi tre pescatori morti in
mare, la seconda in questa triste classifica è la provincia di Vicenza con 20
morti, segue Brescia con 18 morti, a seguire qui sotto ci sono le morti sui
luoghi di lavoro di tutte le province italiane.
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Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti
schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito
l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono
per la maggior parte a rischi sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati
morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio
turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a
scappare.
L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci
lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci
sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur
provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove sotto e
fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni
industriali in Italia sono costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto
del rischio sismico. Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a
rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori.
Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza
con una spesa non eccessivamente alta.
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Cari amici tra poco sarà Pasqua, davvero dobbiamo ancora sottostare a questa barbara tradizione di uccidere milioni di agnelli allevati appositamente. Ho voluto scolpire questa stupenda creatura a dimensione naturale, lasciandoci la testa e il corpo scuoiato per far vedere cosa mangiamo. io spero che papa Francesco, che ha scelto un nome così evocativo dica qualcosa. San Francesco amava gli animali come gli umani. Non mangiamo carne di agnello a Pasqua
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