25 di questi schiacciati dal tratt
ore. Ma a questi occorre aggiungerne
almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere.
Chiediamo una Commissione
Parlamentare d’inchiesta per far conoscere agli italiani il reale numero di lavoratori
morti per infortuni sul lavoro in questi ultimi dieci anni. Stampa e televisioni
e media se veramente liberi ci aiutino a far emergere dal silenzio le
dimensioni di questo autentico genocidio di lavoratori. Nella nostra raccolta dati ci sono sempre risultati tantissimi
lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO lavoro in più: sono tutti registrati in
appositi file per identità, luogo e anno della tragedia, professione, cenni sulle
cause infortunio e nazionalità. Tutti gli anni i morti sui luoghi di lavoro
lavoro aumentano, mentre ci dicono che calano. L’unico calo registrato è quello
dei lavoratori morti sulle strade e in itinere e questo per merito delle
normative molto più severe (patente a punti) introdotte nel Codice della
Strada. Il grafico in allegato mostra l’andamento delle morti in questi dieci
anni di monitoraggio. È solo per i morti sui
luoghi di lavoro. Riteniamo che i morti sulle strade e in itinere richiedono interventi
diversi e specifici: tanti lavoratori morti in itinere non vengono riconosciuti
come infortuni sul lavoro, per una normativa che è molto penalizzante per i
lavoratori
Osservatorio
Indipendente di Bologna morti per infortuni sui luoghi di lavoro
C’è stato un record
storico in negativo in questi primi sei mesi del 2018, mai stati tanti morti
sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) da quando il 1° gennaio 2008 è stato
aperto l’Osservatorio. Sono stati ben 69 i morti sui luoghi di lavoro in
giugno, di questi 24 hanno perso la vita schiacciati dal trattore che
guidavano. Lo stesso giorno del 2008 erano 291. Registriamo un aumento del 20,50%. Erano 339 il 30 giugno del 2017
l’aumento è del 7,4%. Quando parlano di cali ogni anno NON CREDETECI, i morti sui LUOGHI
DI LAVORO sono sempre stati in costante aumento da quando il 1° gennaio 2008 è
stato aperto l’Osservatorio,. Il 95% dei morti sui luoghi di lavoro non ha
l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, quello che tutela contro i
licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo (il jobs act renziano
l’ha tolto a tutti i nuovi assunti). I lavoratori licenziati ingiustamente può
al più avere qualche soldo in più dopo lunghe cause. Verrano licenziati con
scuse, malati, politicizzati, sindacalizzati (sindacati veri), antipatici a
capi e capetti, sulle donne ecc.insomma la dignità dei lavoratori si ferma
davanti alle soglie dei luoghi di lavoro, insomma ARBEIT MACHT FREI
di licenziare anche senza nessuna colpa, mancanza o esigenza dell’azienda. Un lavoratore su
cinque che muore sui LUOGHI DI LAVORO, ha più di 60 anni, la legge Fornero, che
non ha distinto chi svolge un lavoro d’ufficio, o poco pericoloso da uno
pericoloso per sé e per gli altri, come per esempio guidatori di TIR, ha fatto
aumentare le morti per infortuni tra gli ultrasessantenni. L’ultima vittima di
62 anni, proprio ieri nel vercellese a pochi giorni dalla pensione: Giancarlo
Bragato aveva 62 anni e stata lavorando in una rotonda sulla strada, era in una
buca, quando un’automobile l’ha travolto per un incidente stradale. Chiediamo
che il nuovo governo e il Ministro del Lavoro Di Maio di istituire una
Commissione Parlamentare d’Inchiesta per stabilire quanti sono i morti sul
lavoro in Italia: noi monitoriamo tutti quelli che muoiono sui luoghi di
lavoro, ed è per noi inaccettabile leggere ogni anno che i morti sul lavoro
calano, mentre invece sono sempre in costante aumento se si monitorano tutti.
Chiediamo al Ministro delle Politiche Agricole Centinaio di fare, lui stesso,
in prima persona, una campagna informativa sulla pericolosità del trattore: da
quando è ministro ne sono già morti 25 schiacciati da questo mezzo
(praticamente uno al giorno da quando è ministro delle politiche agricole.
Oltre 650 nell’ultima legislatura e oltre 1500 da quando il 1° gennaio 2008
abbiamo aperto l’Osservatorio. Di approvare finalmente in Parlamento la legge
europea del 2003 che obbligherebbe chi guida questo mezzo PERICOLOSISSIMO a
sottoporsi a un esame per poterlo guidare. Le lobby parlamentari sono riuscite
a rinviarla per 15 anni, è ora di guardare alla vita di chi lo guida, non alle
lobby che bloccano tutto. Qui sotto la situazione per Regioni e singole
province
30 giugno 2018 366 i morti
sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. Aumento di oltre il 22% rispetto allo
stesso periodo del 2008. Ben 25 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita
del nuovo governo e 84 dall’inizio dell’anno
Oltre 650 con i morti
sulle strade e in itinere, che a nostro parere è opportuno tenerli separati dai
morti sui luoghi di lavoro. Per i morti sulle strade occorrerebbero normativi
specifiche e interventi diversi e mirati.
N.B i morti segnalati
nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta
che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle
province. Non sono conteggiati nelle province e regioni i morti sulle
autostrade
VENETO 41 Venezia (7),
Belluno (2), Padova (3), Rovigo (1), Treviso (12), Verona (10), Vicenza (5). LOMBARDIA
37 Milano (9), Bergamo (3),
Brescia (4), Como (3), Cremona (2), Lecco (1*), Lodi (1), Mantova (5), Monza
Brianza (2), Pavia (2), Sondrio (4), Varese () CAMPANIA
30 Napoli (8), Avellino (3), Benevento (), Caserta (7), Salerno (12). EMILIA ROMAGNA 28 Bologna (4), Rimini
(1). Ferrara (6) Forlì Cesena (2) Modena (5) Parma (3) Ravenna (3) Reggio
Emilia (1) Piacenza (4) PIEMONTE 28 Torino (14),
Alessandria (2), Asti (4), Biella (), Cuneo (4), Novara (1),
Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1) TOSCANA 26 Firenze (4), Arezzo (1),
Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (3), Massa Carrara (4), Pisa (2), Pistoia (2),
Siena (5) Prato (). SICILIA 22 Palermo (3), Agrigento
(3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (), Siracusa
(1), Trapani (). CALABRIA 16 Catanzaro (2), Cosenza (6),
Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (2) ABRUZZO 16
L'Aquila (6), Chieti (3), Pescara (1) Teramo (5) LAZIO 12 Roma (4),
Viterbo (3) Frosinone (1) Latina (3) Rieti (1). LIGURIA
9 Genova (4), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) ) SARDEGNA
10 Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1),
Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente () PUGLIA 9 Bari (2), BAT (1),
Brindisi (1), Foggia (), Lecce (3) Taranto (2) MARCHE 7 Ancona (2), Macerata
(1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). FRIULI
VENEZIA GIULIA 6 Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (5). BASILICATA 5 Potenza (4) Matera (1)
UMBRIA 5 Perugia (1) Terni (4). TRENTINO
ALTO ADIGE 5 Trento (4), Bolzano (1) Molise 3 Campobasso (2),
Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul
lavoro nell’intero 2017
Nel
2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono
stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018
l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno
i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura
aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino
ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di
persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per
la vostra sensibilità.
Report morti sul
lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno
al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori:
con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i
1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come
tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura,
come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro.
Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili
superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime
cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente
il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche
che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che
lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli
impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra
sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza
appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono
a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre
il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul
lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i
morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di
più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di
Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già
84 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti
schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri
che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le
strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima
legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio.
Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie
sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017
ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo
sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità
alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni
senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa
sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti
incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del
terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei
capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha
evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a
rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a
Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica
stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto
della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente
146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una
strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime
tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci
lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in
Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del
rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate
sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e
crollare.
Se non si comincia a farli
mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di
milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero
mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
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