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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Alcune poesie
sabato 19 aprile 2008
E' MORTO DAVIDE MARTIS DI 34 ANNI. E' MORTO MASSIMILIANO SALVETTI DI 35 ANNI
E' MORTO DAVIDE MARTIS, avvenuta questa mattina alla Sampla Belting di Agrate Brianza, azienda che produce nastri trasportatori, è la quarta in quattro giorni avvenuta nel milanese. DAVIDE AVEVA 34 anni, era operaio, nato a Vimercate e abitava ad Agrate, viveva alla periferia ovest della cittadina brianzola, insieme al padre Salvatore, originario della Sardegna, alla madre Emilia, entrambi pensionati, e a una sorella più giovane. Quando gli hanno recato la tragica notizia Salvatore stava caricando la macchina: era in partenza per un breve viaggio nell'isola. La destinazione, invece, è stata l'ospedale di Vimercate per il riconoscimento del figlio insieme al resto della famiglia e alla fidanzata di Davide. Ora si attende l'esecuzione dell'autopsia che sola potrà chiarire le cause della morte del giovane. La dinamica dell'incidente è infatti ancora tutta da chiarire. La macchina nella quale Davide ha trovato la morte produce il nastro scorrevole che deve viaggiare sui cilindri trasportatori. E' alta quasi 5 metri e assomiglia a una rotativa per giornali ma tra i rulli scorre il nastro di materiale plastico. DAVIDE è rimasto intrappolato questa mattina, durante il turno di lavoro dalla 6 alle 12, l'ultimo della settimana. Dopo, l'azienda avrebbe chiuso per il week end. I compagni di lavoro non l'hanno sentito urlare. Si sono accorti della tragedia solo quando hanno visto i piedi della vittima spuntare tra due rulli e hanno subito arrestato il macchinario. Ma era troppo tardi. Davide potrebbe essersi sentito male prima di cadere tra i rulli che lo hanno stritolato, oppure il rumore del macchinario potrebbe averne coperto le urla: fatto sta che nessuno ha sentito."Eppure mi risulta che l'azienda fosse in regola con le norme per la sicurezza e anche le relazioni sindacali erano buone" ha detto Ermes Riva, segretario della Camera del Lavoro di Monza e Brianza. Un dato confermato anche dal sindaco di Agrate, Adriano Poletti: "Alla Sampla Belting non si erano mai registrati incidenti o infrazioni alle norme sulla sicurezza - racconta - e nemmeno particolari tensioni sul fronte sindacale". Per il giorno del funerale, che non è ancora stato fissato, il Comune proclamerà il lutto cittadino: "Adesso è l momento del dolore che coinvolge tutto il paese - ha detto Poletti - Da chiarire non solo le cause m anche la meccanica dell'incidente: i rulli del macchinario non girano a una velocità elevata e l'evento non è stato fulmineo. Bisognerà anche capire se l'operaio è caduto dall'alto o se è stato afferrato dai rulli che lo hanno trascinato fino a stritolarne il corpo. Al momento tutte le ipotesi restano aperte.
E' MORTO MASSIMILIANO SALVETTI. MASSIMILIANO è morto all'ospedale Santa Chiara di Pisa dove era stato trasportato dopo essere stato investito da un'auto, intorno alle 10,30, mentre lavorava in un cantiere allestito sulla Bretella dell'A11 Lucca-Viareggio, poco prima della galleria Montramito, nel comune di Massarosa. Secondo le prime informazioni MASSIMILIANO era impegnato su un cantiere allestito per effettuare lavori per conto della Salt, la società che gestisce l'autostrada. Insieme a Salvetti, investito da un'auto, condotta da una giovane di Courmayeur (Aosta) per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia stradale di Viareggio, ci sarebbero stati altri operai. Le sue condizioni erano apparse subito gravi e il personale del 118 aveva fatto intervenire l'elicottero Pegaso per il suo trasferimento a Pisa. Qui, però, l'uomo è morto poco dopo l'arrivo.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
Ciao Massy Spada
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