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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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giovedì 8 ottobre 2009
E' MORTO FRANCESCO GALLO TRAVOLTO DA UN "MULETTO" IN RETROMARCIA A NAPOLI. E' MORTO MARIANO BORTOLI A PIOVENE ROCCHETTA
Napoli E' MORTO FRANCESCO GALLO. Una terribile tragedia si è verificata a Castellammare di Stabia, nel napoletano, un lavoratore è finito sotto un muletto mentre stava lavorando. Un incidente sul lavoro, una morte assurda. Un attimo di distrazione ed un lavoratore di 61 anni ci ha rimesso la vita, un altro, vivrà con il rimorso di aver provocato la sua fine. Ma in fondo, quello che è accaduto, anche se terribile, è dovuto unicamente alla fatalità.
Erano le 8.30 di questa mattina, due operai della ditta Cannas, un’azienda locale specializzata nei lavori di manutenzione di impianti elettrici, stavano lavorando usando il muletto. Uno dei due lavoraratori era alla guida del sollevatore, mentre l’altro, restava a terra posizionato sul lato posteriore dell’arnese.Una manovra fatale durante la manovra del muletto, il conducente faceva marcia indietro senza accorgersi della presenza del collega. Il sollevatore è stato abbassato e l’uomo è rimasto schiacciato con gli arti inferiori, dalla forchetta dell’arnese. Il conducente ha fermato il sollevatore, ma per il poveretto era ormai troppo tardi: l’enorme peso del sollevatore aveva gambizzato Francesco. Francesco Gallo, questo era il nome della vittima, nato a Castellammare di Stabia nel 1948 e residente a Gragnano .Il collega e amico scosso per l'accadutoL’amico è rimasto accanto al ferito senza lasciarlo un attimo, visibilmente scosso dall’accaduto, con le lacrime agli occhi, chiedendo un perdono silenzioso, fino all’arrivo dei soccorsi. In breve tempo, l’ambulanza locale è arrivata sul posto, l’uomo è stato liberato dal peso e trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare. Arrivati al nosocomio, i sanitari hanno subito trasferito il poveretto in sala operatoria, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.Francesco era gravissimo, per questo motivo, dopo l’operazione, è stato trasferito all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e ricoverato in rianimazione. Erano le 14.30 di questo pomeriggio, si sperava poco nella sua ripresa. Infatti, alle 16.30 circa, il 61enne è spirato. Il corpo dello sfortunato è stato trasferito nel reparto dell’istituto di medicina legale del nosocomio casertano.
Gli accertamenti su quanto è accaduto, sono a cura degli agenti di polizia del commissariato locale, agli ordini del primo ispettore Luigi Petrillo e del Commissariato del lavoro. Da quanto si evince dalle prime indagini sul caso, sembra chiaro che si sia trattata di una tremenda fatalità. Dovuta forse all’imperizia del conducente del veicolo, che non si era accorto della presenza del collega, ma che non da adito ad altre conclusioni. L'amico al suo fianco
Una tragedia che ha spezzato una vita, una famiglia, ma anche un’amicizia di vecchia data, poiché i due uomini, oltre che colleghi, erano amici. Durante il trasporto in ospedale, l’uomo ha preteso di salire sull’ambulanza. Era con lui, fuori ad aspettare con il cuore a mille quando è stato portato in sala operatoria. Era ancora accanto a lui quando, purtroppo, il povero Francesco è morto.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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