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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
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- Alcune poesie
giovedì 29 aprile 2010
E' MORTO IL GIOVANE MOLDAVO DI 23 ANNI FERITO CADENDO DA UNA SCALA IN UN CANTIERE: DONA GLI ORGANI DOPO CHE AVEVA VISTO UN FILM DI MUCCINO
Secondo quanto ricostruito dalla polizia ferroviaria Invernizzi stava camminando ai margini della massicciata e stringeva l’ombrello fra le mani. I conducenti del convoglio hanno provato più volte ad avvisarlo con gli appositi segnali acustici, ma l’uomo non si sarebbe accorto di nulla. Invernizzi è stato colpito dal locomotore e sbalzato ai margini della massicciata. L’agricoltore è morto sul colpo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, chiamati a effettuare il recupero del corpo. L’accaduto è ora al vaglio della polizia ferroviaria di Novara. Invernizzi, sposato e con figli, era uno stimato professionista nel settore agricolo.
L’incidente ha causato qualche rallentamento sulla linea e dei ritardi ai treni. Durante le operazioni di recupero la circolazione è stata comunque garantita su un solo binario.
Bergamo, 28 apr. E' MORTO UN GIOVANE OPERAIO MOLDAVO CHE ERA CADUTO DA UNA SCALA IN UN CANTIERE DI CARAVAGGIO. AVEVA LASCIATO DETTO CHE IN CASO DI MORTE AVREBBE DONATO GLI ORGANI. E' morto infatti agli Ospedali Riuniti di Bergamo l'operaio moldavo residente a Cologno Monzese che lunedi' scorso era caduto da una scala in un cantiere di Caravaggio dove stava posizionando del cartongesso e aveva battuto la testa riportando un grave trauma cranico. Il ferito, ancora cosciente, aveva ricevuto le prime cure sul posto e poi, intubato, era stato portato alla Terapia intensiva dei Riuniti. Le sue condizioni sono andante via via aggravandosi fino alla morte. Sono stati gli stessi familiari ad acconsentire alla donazione di cuore, fegato e reni, raccontando che poco tempo fa il figlio era uscito commosso dalla proiezione del film "Sette anime" di Muccino con Will Smith, confidando ai genitori la propria decisione di donare i propri organi in caso di morte, come faceva il protagonista della storia. E cosi' e' stato
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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