Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 7 luglio 2010
E' MORTO IGNAZIO CARTA. E' MORTO FRANCESCO DE MICHELI, E' MORTO ANTONIO BORELLA. E' MORTO FRANCESCO GRANCHELLI. E' MORTA VITTORIA GIORDANO A LATINA
Latina E' morta Vittoria Giordano, operaia 49enne di Terracina in seguito ad una caduta avvenuta in una fabbrica di Pontinia. Vittoria, dipendente di un’azienda di dolciumi ha perso l’equilibrio mentre era a bordo di un carrello elevatore per fare le pulizie. La caduta, da circa 3 metri di altezza le ha causato una ferita alla testa che non le ha lasciato scampo nonostante i soccorsi e il conseguente ricovero nel nosocomio del capoluogo pontino.
Cremona E’ morto Francesco de Micheli agricoltore sbandando con il trattore, si è spenta così la vita di un agricoltore di 53 anni, molto conosciuto a Motta Baluffi.
Livorno 5 luglio E’ MORTO ANTONIO BORELLA Un tragico incidente nei campi ha stroncato ieri mattina la vita di Antonio Borella, 69enne in pensione, meglio conosciuto a Collemezzano come "Gigi".L'uomo era uscito di casa verso le 5 del mattino ed è deceduto poche ore più tardi, schiacciato dal trattore a bordo del quale stava andando nei campi.
I familiari si sono accorti della tragedia solo attorno alle 14, quando hanno iniziato ad allarmarsi per il ritardo di Antonio, che tutti aspettavano per pranzo. Così si è scoperto il profilo del dramma che ha gettato la famiglia Borella, la moglie Vera e i quattro figli, tre donne e un uomo, nello sconforto più nero. L'ambulanza medicalizzata della Pubblica assistenza di Cecina, accorsa a sirene spiegate sul luogo dell'incidente, è intervenuta senza poter fare altro per l'agricoltore che constatarne il decesso.Per l'uomo infatti, come ha spiegato il dottor Roberto Amore, medico del 118, la morte sarebbe avvenuta prima delle dieci di mattina. Il personale sanitario si è quindi adoperato per evitare alla moglie, che accusava un malore, che lo shock della scoperta potesse degenerare in un ulteriore dramma. Dalle prime ipotesi sulla dinamica dell'incidente pare che il trattore si sia inclinato e poi quasi ribaltato, sbalzando Antonio sul terreno, per poi passargli sopra la testa e ucciderlo all'istante, lasciandolo esanime in mezzo ai campi. Il mezzo, tornato diritto, avrebbe poi continuato la sua corsa fino ad andare a sbattere contro i primi anelli degli alberi del bosco. L'anziano si stava dirigendo nell'appezzamento di terra di sua proprietà, situato poche centinaia di metri dietro l'abitazione all'inizio di via Potenza. Borella era un agricoltore e aveva sempre lavorato in un'azienda agricola. Era quindi un esperto trattorista e per questo gli inquirenti hanno deciso di appurare se l'incidente possa essere stato causato da una perdita di controllo del mezzo provocata da un malore. Secondo un vicino di casa, Antonio avrebbe avuto diversi problemi di salute, il che renderebbe ancora più plausibile la supposizione. L'altra ipotesi presa in considerazione è che la tragedia sia stata provocata da un errore di conduzione. Certo questa è meno probabile, considerata la confidenza con la guida e la sua esperienza, ma il tragitto inclinato e disconnesso non consente di escluderla totalmente. I carabinieri della compagnia di Cecina stanno svolgendo le indagini, mentre il magistrato Giuseppe Rizzo ha autorizzato la rimozione del cadavere diverse ore dopo il decesso. Ancora da chiarire, a seguito dei rilievi effettuati dall'unità dell'Usl (servizio di prevenzione), che si occupa degli infortuni sul lavoro, se l'incidente possa rientrare nella casistica, visto che l'uomo era un pensionato: che però si apprestava a lavorare la sua terra.
Pescara 6 LUGLIO E’ MORTO Vincenzo Granchelli agricoltore di 71 anni. schiacciato dal mezzoche guidava. L'incidente si è verificato ieri mattina in contrada Riedi. A bordo del suo trattore gommato, stava passando da un terreno agricolo alla strada, quando, a causa di un avvallamento non ben considerato, il mezzo si è ribaltato. Il corpo dell'anziano è finito sotto il mezzo che lo ha schiacciato, senza lasciargli scampo. Inutili i soccorsi del 118 che pur sono giunti tempestivamente. Al loro arrivo, il cuore del settantunenne aveva già smesso di battere: inutile qualsiasi tentativo per rianimarlo. All'incidente ha assistito impotente un parente di Granchelli che ha subito lanciato l'allarme. Sul posto, in men che non si dica, sono intervenuti i carabinieri della vicina Compagnia di Penne, i medici del 118, gli uomini della Asl e i vigili del fuoco. La macchina dei soccorsi però nulla ha potuto contro un destino atroce che si era già compiuto. Il peso del trattore, infatti, è stato fatale per l'agricoltore che è morto sul colpo
Foggia 6 luglio e’ morto Domenico Ciccorelli un operaio di 30 anni. Domenico e' morto per lo scoppio di una bombola di ossigeno in un deposito di rottami alla Secondo quanto accertato dai vigili del fuoco intervenuti sul posto, l'uomo stava smontando il gruppo valvolare di una bombola d'ossigeno, che probabilmente non era del tutto vuota. La fuoruscita del gas ha causato lo scoppio e la morte sul colpo dell'operaio. A poca distanza c'erano altri due operai che, pero', sono rimasti illesi. Ciccorelli aveva moglie e due figli piccoli
VENEZIA, 5 LUG E’ MORTO UN OPERAIO DI 59 ANNI a Noale (Venezia) schiacciato da alcune lastre di cemento armato crollategli addosso come un gigantesco domino. La vittima, 59 anni, era all'interno dell'azienda, specializzata nel movimento container, e stava attendendo che venisse caricato il suo automezzo. Un carrello elevatore avrebbe urtato una colonna che cadendo, ha trascinato nel crollo le lastre che si sono abbattute sull'uomo.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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