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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
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- Alcune poesie
mercoledì 22 giugno 2016
Politica fai schifo, parli solo dei massimi sistemi ma della vita di chi lavora non v'interessa niente. Ilavoratori trattati da parial
Ancora due morti sui LUOGHI DI LAVORO anche ieri. In provincia di Caserta, un giovane di 34 anni ha fatto una fine orribile. Emilio Marotta stava lavorando su un camion che compattava il cartone, per motivi d'accertare è scivolato dentro morendo dilaniato e schiacciato dalla pressa. In provincia di Parma un altro trentenne Loris Bosi è morto cadendo da un camion mentre caricava legna. Ma anche nei giorni precedenti ne sono morti tantissimi. Insomma se i lavoratori non comincino a prendere le redine di questo paese distrutto moralmente non c'è più speranza. Ricordiamoci anche dei tamtissimi che muoiono schiacciati dal trattore. Sono già 57 dall'inizio dell'anno e 17 in giugno. da quando si è insediato il Governo Renzi sono morti in modo così orrendo 356 agricoltori e senza vedere neppure una presa di posizione dal Ministro Martina responsabile delle Politiche Agricole che sembra venga addirittura proposto come Vice Segretario del PD. Il mondo del lavoro si è cercato di isolarlo, di depotenziarlo, da destra a sinistra nessuno se ne occupa. ma le sberle date al governo arrrivano da lì. Dalle periferie operaie che regiscono come meglio possono contro chi ha creato il Jobs act e che dice che Marchionne è meglio dei Sindacati, che avranno pure tanti difetti, ma che dove sono presenti le morti per infortuni sono quasi inesistenti. E' ora di dire basta. la classe dirigente del paese dev'essere formata da lavoratori, che abbiano la giusta rappresentanza. Un parlamento che non sia pieno solo di politici professionisti, avvocati, soubrette, industriali "poco illunimati" che con le loro lobby lo condizionano E' ORA DI DIRE BASTA. NON SONO UN PENTASTELLATO, NON LI HO MAI VOTATI, MA SE LIBERASSERO IL PAESE DA QUESTE GENTE SAREBBE UNA GRAN COSA. RENZI HA DISTRUTTO QUEL CORPO SOCIALE CHE ANCORA CREDEVA IN UN PARTITO CHE ERA DEI LAVORATORI. OPPURE LA SPERANZA CHE SI AFFACCIA ALL'ORIZZONTE UN PARTITO NUOVO E VERO CHE CHI LO GIUDA SAPPIA COSA VUOL DIRE LAVORARE IN UNA FABBRICA A OLTrE SESSANT'ANNI, GUIDARE UN TIR, PERICOLOSO PER SE E PER GLI ALTRI, UN TRATTORE, UN TRENO, EDUCARE DEI BAMBINI IN TARDA ETA, FARE TURNI MASSACRANTI NEGLI OSPEDALI ECC..ABBIAMO UN PARLAMENTO DI CLASSE DOVE I LAVORATORI SONO TRATTATI DA PARIA. BASTA DAVVERO NON SE NE PUO' PIU'.Se poi senti i commenti degli osservatori politici ti chiedi da dove vengono. ma ancora più concretamente chi li paga?
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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