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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
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- Alcune poesie
domenica 11 dicembre 2016
Ma il Ministro delle Politiche Agricole Martina merita di essere rieletto ministro? Io direi di NO
Mi angoscia l’idea che sia solo Renzi a pagare per questo governo dimissionario. Si affaccia l’ipotesi di un altro governo che però, a parte Renzi tutti gli altri rimangono al loro posto. Assurdo. Almeno da parte mia che mi occupo da dieci anni di infortuni sul lavoro. Negli ultimi tre giorni sono morti schiacciati dal trattore 3 lavoratori, un altro è morto investito da una motozappa. Le morti nelle province di Treviso, Benevento, Sulcis Inglesiente, L'Aquila, Renzi, Poletti e Martina sono sempre stati messi al corrente della strage di agricoltori schiacciati dal trattore, che da soli rappresentano circa il 20% di tutte le morti sui LUOGHI DI LAVORO di tutte le categorie e il 60% di tutte le morti in agricoltura.. Non hanno fatto niente. Da quando si è insediato il Governo Renzi sono morti schiacciati dal trattore 422 lavoratori della terra. La età di queste vittime dell’indifferenza vanno dai 18 agli 85. Una strage silenziosa che questo governo ha occultato in questi mille giorni. Probabilmente Martina verrà riconfermato Ministro delle Politiche Agricole. Con quali meriti? Quello di appartenere alla minoranza PD. Lo abbiamo visto sempre dove c’erano da prendere gli applausi, ma di concreto cosa ha fatto per questa piaga? Niente. Poi sono stanco di pagare il canone TV per vedere trasmissioni come Linea Verde e altre, che per non disturbare i manovratori mai si sono mai occupati delle morti sul lavoro. Ricordo a tutti che l’agricoltura ha ogni anno dal 30 al 35% di tutte le morti sui LUOGHI DI LAVORO. La RAI è stata occupata dai renziani e non c’è più pluralismo. Li hanno infilati dappertutto.
Un incendio ha distrutto un fienile a Partinico di Palermo. Nel rogo è morto un cavallo. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco. Chissà se trasmissioni che si occupano di agricoltura ne parleranno. Forse si, la vita degli agricoltori che perdono la vita non interessano. La morte di un cavallo forse è più importante per loro.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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